(tastoni cogli occhi smarriti, ella prende il domino di Helmer, lo indossa dicendo, con voce breve, rantalosa, a scatti).
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(Ella si precipita verso la porta d'entrata. Nello stesso punto Helmer apre violentemente l'uscio di camera sua ed esce, tenendo in mano una lettera
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(Ella va via dall'uscio di entrata).
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Come? Poco fa ella mi diceva....
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Signora Helmer, vorrebbe ella avere la bontà di adoperare la sua influenza in mio favore?
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Vorrebbe ella avere la bontà di fare in maniera che io non perda il mio modesto posticino alla Banca?
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Non per lo stipendio; è il meno; ma per ben altro. Via le dirò ogni cosa. Ella sa, al pari di tutti, che tempo addietro commisi un'imprudenza.
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(Ella ritorna all'albero di Natale. Pausa).
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(Ella alza la testa).
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(mentre il dottore entra ella richiude l'uscio).
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Zitto! Ella è di là.
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non udire. I suoi capelli si snodano e le cascano su per le spalle. Ella non se ne accorge e continua. Entra la signora Linde).
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(Ella prende mantello a cappellino. Si sentono le voci di Helmer e di Nora. Gira una chiave e Helmer fa entrare Nora quasi per forza. Ella è in
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Accademia della crusca
