' baroni, cui ella aveva già acerbamente puniti delle lor violenze e soprusi. Questa pietosa tragedia fu nell'anno 537, cioè 1303 anni sono. Con la buona
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vita, ed è cagione principalissima che riescano buoni o tristi cittadini. Con tali pensieri in capo, e' ne vien da sè che ella, reputava, il voler
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, specialmente rispetto alla lingua, per darle occasione, rispondendomi, di far prova del suo ingegno; ma non trovo da ridire se non sulla voce flotta che ella
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ogni diligenza: ed ella fece meravigliosi progressi nella filosofia e nelle lingue antiche. Fu ammessa alle lezioni che si davano alla principessa
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, da ogni suo atto o detto spirava grazia ineffabile, onde ciascuno rimanevane preso, e scrivevane altissime lodi e versi gentili. A tali versi ella
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, attendendo solo alla cura di casa ed alla educazione dei due bambini, un maschio ed una femmina, che ella fece ne' due primi anni del suo matrimonio. Ma la
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Ortensia; ed in quel tempo il medesimo La Fontaine scrisse all' ambasciatore di Francia in Londra, parlando della Bouillon: "Ella, per tutto dove capita
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poesia, che ella coltivava con assiduo studio. Fu data per moglie nella tenera età di quattordici anni a Marco Cittadella, gentiluomo compitissimo, se
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vaghezza della poesia. Anche come poetessa ella divenne famosa ben presto; e quell' arguto ingegno del Rodi, veduta una canzone di lei, così gliene
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dolore in Napoli il 29 dicembre del 1700, di soli ventotto anni di età. Le sue poesie latine ed italiane furono stampate in Napoli mentre ella era tuttor
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e di grande encomio; la città di Milano le mand� un foglio in bianco, e ci scrivesse i patti ch' ella volesse, per andare a insegnar la scienza in
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proprio nome, e col nome che ella aveva preso nell' Accademia d'Arcadia, il quale fu Irminda Partenide. Questa traduzione, dicono gl' intelligenti, che
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giorno più dell' altro, e da ogni parte ella era colmata di onori; nè vi era in Italia, o fuori, Accademia di belle arti, che non la volesse per
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sorella ogni sventurata. Un giorno, mentre ella stava lavorando, secondo il solito, davanti all' uscio di casa sua, eccoti avvicinarsele una povera
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comincia coll'anno mille uno, e va fino al mille cento, cosa non bene compresa dalla Eglina nel racconto della domenica passata, incominciò così: "Ella
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v' era di sentirla leggere adesso che leggeva ella da capo, la medesima compostezza e la medesima aspettativa; tanto che la buona fanciulla, sapendo
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, sul principio del secolo passato. Da piccina stette molto tempo appresso un suo zio parroco, il quale, conoscendo aver ella ingegno pronto e vivace
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fu la Camilla, come quella che fu la della illustre e antica casa Solano di Asti, in Piemonte, benchè ella nascesse in Brescia. Da giovanetta non
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; e così quella Accademia riuscì a screditare il Marini e suoi seguaci; ma cadde ella poi in tali fanciullaggini, che gli valsero gli scherni e le
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salvare la libertà della sua patria, al qual fine cominciati già in Firenze i tumulti contro la famiglia de' Medici, ella venne a posta da Roma, per
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conferimento della laurea fu fatta nel modo il più solenne e più brillante: ella sostenne in quel giorno medesimo parecchie tesi con una sicurezza e
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Lambertini una tesi, avendo sette professori che le argomentavano contro, a' quali rispondeva in lingua latina, ch' ella parlava con invidiabile
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; ma ella si consolò in quei prodigiosi onori, e nel sentirei molto da più de' suoi invidiosi nemici; perchè veramente era una donna di merito reale, e
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compagne non la vedevano di buon occhio, e cercavano ogni cagione di poter ridere alle sue spalle. Venuta pertanto la domenica, ella con fronte sicura andò a
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' ebraica e l' astronomia; ma poco era andata colà che improvvisamente le morì il padre, la quale sventura gravissima ella sopportò con cristiana e
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spera (che spera si dice volgarmente per specchio): la sta alla spera fino al tocco, e simili. Ella ci ha detto che la Secchi- Suardo era
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moderna del Mehegan, che ella pubblicò insieme con gli Idillj di Gessner, "la cui eleganza, dice un accurato biografo, e la cui dolcezza di sentimento
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febbre gastrica; il perchè la direttrice, non volendo che la lettura si lasciasse, pregò la signora Elisa, che leggesse ella la Vita della Clotilde
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dottrina e di tanto, sapere, quanto a fatica se no trova in parecchi di coloro che si chiamano letterati. Senza che, ella conosceva il disegno; ora
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morte di Ferdinando III divenne granduca Leopoldo II marito di lei, ed ella per conseguenza era granduchessa, anche allora continuò l' amore e le
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' imperator Sigismondo e a molti cardinali, delle quali alcuna ella stessa ne recitò con tanta grazia sua e con tal meraviglia d' ognuno, che fu tenuta un
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. De figliuoli in generale. Precetti nobilissimi di Bernardo Tasso, pag. 121, 122. ELLA E LEI perchè si dice anche parlando ad un uomo pag. 166
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La narratrice di questa Domenica si chiamava Zita, giovanetta lucchese, anch' ella sui 15 anni, una mingherlina tutta voce e penne, come suoi dirsi
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non ci ha luogo. Siamo in famiglia; ed ella poi ha minor ragione di vergognarsi qualcun'altra, perchè, gliel'accerto io, il suo discorso è assai ben
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doti dello scrivere e del parlare. Ella pertanto, signorina, per non essersi ricordata di tutte queste limitazioni da me fatte, ha oggi mancato al decoro
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e i trascosi del marito tiene celati quanto può; o se sono noti, si studia di ricoprirli, e di fargli parer minori: quando dopo la burrasca, ella si
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così schiette e così assennate, che si citavano lì nell' Istituto come esempio di bello scrivere. Ella pertanto, andata al luogo suo e fatto un
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Gambara era aliena dalle mode? Ma che lo star su le mode è cosa da far molto torto a una donna?" "Io, signora Vittorina, non volli che ella toccasse
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personaggi si sarebber tenuti felici della sua mano; tuttavia ella, chiusa nel suo dolore, non aprì ll'animo ad altro affetto, se non a quello di Dio e
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. I genitori dello sposo vedevano di mal occhio questa straniera per loro nuora; ma come prima ella fu entrata nella casa nuova, si mostrò così buona
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nobile, ma non ricca: della nobiltà per altro menava assai vanto, e la osservazione ch'ella voleva fare, moveva appunto dall'alta idea della nobiltà. Ella
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diede alla signora Zaira che leggesse, ed ella ubbidì. "Quanto sia lo splendore, e la nobiltà della casa Cibo è tanto noto, che non occorre affaticarsi
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de'suoi figliuoli, ed altri preziosi doni le fece. Dopo pochi anni per altro morì il suo marito; ed ella desiderosa di rivedere la patria, s'imbarcò
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che furono sole: "Signorina, le disse, ella sa quante riprensioni e quante mortificazioni ha avuto per la sua poca voglia di studiare; e sa parimente
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: "Ella ha ragione; ma che vuole? son fatta così; e con tutto il proposito di temperarmi, ricasco sempre nel difetto medesimo." La conversazione si volse
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