la innocenza, la purezza sopraffatta ma non vinta di lui. | Ella | aveva avvertito gli ostacoli che le condizioni, i |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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mondo, gli anatemi della religione metteva fra loro due: | ella | s'era tolto il compito di spezzarli da sola; di sfidare |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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s'era tolto il compito di spezzarli da sola; di sfidare | ella | sola il biasimo, le convenzioni, di commettere da sola il |
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c'era: - insomma poichè l'amore doveva costare una colpa - | ella | volle prendere su sè stessa la colpa - dargli l'amore, - |
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sue ginocchia e passavano delle ore in silenzio, oppure | ella | narrava del teatro, gli raccontava le favole da lei |
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che era stata la sorgente del suo primo successo a Venezia. | Ella | si godeva di ripeterne le scene gentili: di fingersi Silvia |
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il costume in cui aveva sostenuta la parte della ninfa - | ella | lo teneva sempre come ricordo - lo recò alla Carbonaia |
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quando Luigi venne a sedersi sotto le querele centenarie, | ella | sfilò in mezzo alle macchie, e gli si presentò in quella |
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non erasi mai seduta alla mensa del presbiterio. | Ella | evitava con cura di lasciarsi trovare in giardino: temeva i |
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dapprima parve volesse cansarmi, - ma poi mi venne incontro | ella | stessa e mi accompagnò per un buon tratto. Le chiesi della |
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amica mia, sclamai con accento di dolore e di sorpresa. | Ella | capì, diventò smorta come fosse di cera e mormorò: - Lo |
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sgomentai e per un pezzo non seppi trovar parola. Ma quando | ella | mi porse la mano per congedarsi le dissi con tutto il calor |
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del sobborgo qui di Zugliano e vi ritrovai Rosilde. | Ella | s'era posta nelle mani di un'empirica per troncare le |
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le conseguenze del suo fallo. La rampognai vivamente. | Ella | per un po' stette chiusa, negò, ma le vedevo la triste |
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di non tradirla, di rispettare la pace dell'uomo per cui | ella | stava morendo. - Egli non sa nulla, mi disse torcendosi le |
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nè altri non saprà mai nulla. La guardavo sorpreso. - | Ella | mi afferrò le mani e mi guardò supplichevole in modo ch'io |
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ansante e pianse lungamente, angosciosamente. Mi alzai. | Ella | si riscosse, e mi pregò di rimanere. - Debbo dirvi, |
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stato, voi non dovete sospettare che di me ..... Allora | ella | mi narrò le deplorevoli vicende che erano seguite dopo il |
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colloquio sulla strada del Fontanile. Già da alcuni giorni | ella | aveva avuto presentimento della disgrazia. Le mie parole le |
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certezza, aveva subito pensato: - che si dirà di lui? | Ella | non si inquietava di sè, della sua vita, della sua salute, |
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sua salute, ma della riputazione di lui - povera martire! | Ella | che aveva voluto dargli la gioia, si trovava repentinamente |
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probabilità di nuocergli. Questo pensiero la disperava. | Ella | fargli del male? ella rovinarlo? - lo vide colpito dalle |
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Questo pensiero la disperava. Ella fargli del male? | ella | rovinarlo? - lo vide colpito dalle dicerie dei malevoli, |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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sparire colle prove che accusavano il suo Don Luigi. - | Ella | non arretrò: - ebbene, disse colla calma della |
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lavandaia che aveva conosciuto quando stava qui con noi. | Ella | era risoluta di morire - ma non poteva andare lontano, |
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eppoi temette che il suicidio non facesse rumore, e questo | ella | non voleva per niun conto. Così si apprese al mezzo che mi |
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che si sarebbe potuto riparar tutto, evitare i sospetti. | Ella | non vi pensava; ma mi ringraziava e mi scongiurava: - |
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se doveva rimproverarla o benedirla. Era una cosa enorme. | Ella | aveva trovato sette mesi prima, mentre dimorava dalla |
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tratto. Per sopprimere i sospetti sul fatto di Don Luigi, | ella | meditava di uccidere sè stessa; ora aveva trovato un mezzo |
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indotta nell'inganno dalla finta dissolutezza. Per questo | ella | aveva quasi ostentata la sua relazione col De Boni. Chi può |
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scusa alla sua frode, a darle un acre sapore di vendetta. | Ella | persistette sino alla fine, fino alla morte ... Era |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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quest'insperata avventura, le rispondeva qualche volta ed | ella | conservava le lettere. S'era informata e sapeva che |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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ciò che avrebbe avuto a soffrir dal De Boni a cui | ella | lo imponeva. Strano! ella non aveva mai pensato al frutto |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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avuto a soffrir dal De Boni a cui ella lo imponeva. Strano! | ella | non aveva mai pensato al frutto delle sue viscere! Fu tocca |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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ha sentito? Chi mai realizzò un alto sogno di amore come | ella | volle e fece? Chi mai raggiunse uno scopo più lontano, più |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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Dove non giunse il suo desiderio di carità e dove non mise | ella | la testimonianza del suo desiderio soddisfatto? Che cosa |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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la testimonianza del suo desiderio soddisfatto? Che cosa | ella | non invocò sui poveri, sugli afflitti, sui derelitti e qual |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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ringagliardire l'affievolita mia fede cristiana: poichè | ella | era una cristiana perfetta, umile senza cecità, tenera |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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Teresa Ravaschieri si riempirono di sogno e come in sogno, | ella | mi disse: senti, io son certa che se avessi avuto la |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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vero, poichè la sua anima ardente era apostolica, poichè | ella | amava diffondere la sua fiamma vivida, e generatrice di |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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vivida, e generatrice di vita dello spirito! Quante volte | ella | mi ha chiamata a sè per comunicarmi una sua idea schietta, |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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meschine sempre sgomentandomi delle complicazioni, in cui | ella | comprometteva la sua salute, la sua pace, il suo tempo. |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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comprometteva la sua salute, la sua pace, il suo tempo. | Ella | crollava il capo: sorrideva: riconciliava il suo discorso, |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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emanava da lei, ognuno di noi sarebbe con lei partito, dove | ella | volesse, con lei, ove ferveva il più crudele morbo, ove |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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degli infelici, degli infermi, degli abbandonati, cui | ella | provvide di dignitosa elemosina, di ricovero, di sanità |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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di sanità recuperata, di cure materne, la folla, a cui | ella | dette il suo amore e la sua fortuna, il suo tempo e la sua |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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la sua fortuna, il suo tempo e la sua anima, la folla a cui | ella | dette sè stessa, in un lungo ed entusiasta olocausto, è |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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più giusto domandare a Lei, dal suo eterno riposo che | ella | ci preghi pace: assai più giusto che noi, combattuti, |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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senza più guida nell'esistenza, chiediamo pace a Lei. | Ella | lottò e vinse, nel nome di Dio e nel nome della virtù |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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che raccoglie tutta l'umanità. Assai prima di morire, | ella | era in pace. Ella aveva detto a Dio le parole estreme, |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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tutta l'umanità. Assai prima di morire, ella era in pace. | Ella | aveva detto a Dio le parole estreme, assai prima di morire: |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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per la forza della preghiera, e della bontà. Preghiamo che | Ella | continui! Napoli, autunno 1904 |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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Perché - visto che le mie recriminazioni erano ingiuste - | ella | non si ribellava, con la parola, col gesto, con lo sguardo |
Racconti 2 -
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perdonarle neppur dopo morta. E se talvolta penso che forse | ella | mi ha compatito e mi ha perdonato, il profondo rancore |
Racconti 2 -
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geloso, irragionevolmente geloso; ma non doveva | ella | intendere che la mia gelosia proveniva da eccesso di amore? |
Racconti 2 -
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piú spietati delle mie gelose irruzioni; e all'idea che | ella | ha potuto sopportare rassegnatamente le torture che le ho |
Racconti 2 -
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essere consolato. La mia sciagura è ormai irreparabile. | Ella | ha voluto andar via, senza darmi la sodisfazione di una |
Racconti 2 -
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in questa desolata disperazione di riceverla, un giorno! | Ella | ha voluto vendicarsi in questo modo, e non poteva trovarne |
Racconti 2 -
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Una nebbia mi circonda!" in quegli ultimi momenti almeno | ella | avrebbe dovuto dirmi una parola rivelatrice, una sola |
Racconti 2 -
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rivelasse il segreto del suo cuore, del suo spirito. Ella! | Ella | che, prima, quando l'amavo e non ero ancora geloso, mi |
Racconti 2 -
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la divoratrice passione che cominciava ad invasarmi, | ella | mi apparve un'altra tutt'a un tratto. Il suo cuore si |
Racconti 2 -
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non mi spauriva l'idea di commettere anche un delitto! No, | ella | non ha avuto nessuna pietà di me! Se ne avesse avuta, si |
Racconti 2 -
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gli occhi di infocate lagrime di rabbia? "Ella mi sfugge! | Ella | mi sfugge! Ella se ne va senza dirmi il suo segreto!" Ed è |
Racconti 2 -
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lagrime di rabbia? "Ella mi sfugge! Ella mi sfugge! | Ella | se ne va senza dirmi il suo segreto!" Ed è stato cosí! |
Racconti 2 -
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oggi un telegramma pregandoli di anticipare il ritorno. | Ella | va dicendo a tutti che, se seguita a rimaner sola con me, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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e fra le bimbe e i bimbi, allora svezzati o grandicelli, | ella | ne sceglie uno con cui ha più simpatizzato, e, fatta la |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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piccola figlia della Madonna . Questa creaturina, non sua, | ella | l'ama come se l'avesse messa al mondo; ella soffre di |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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non sua, ella l'ama come se l'avesse messa al mondo; | ella | soffre di vederla soffrire, per malattia o per miseria, |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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madre ha cinque figli. Il più piccolo ammala gravemente, | ella | si vota alla Madonna, perchè suo figlio guarisca; ella |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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ella si vota alla Madonna, perchè suo figlio guarisca; | ella | adotterà una creatura trovatella. Il figlio muore; ma la |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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sorvegliano perchè non s'innamori di qualche scapestrato, | ella | si marita e piange dirottamente, quando parte dalla casa e |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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il tono di voce sommessa, umile, riconoscente, con cui | ella | dice, riprendendosi in collo il bambino : o Signore t'o |
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gli stivaletti, e lavorava in casa, cioè nella strada. | Ella | metteva i due bimbi, il suo e quello della sua amica, nello |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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fosse più necessario il brodo che i maccheroni: in realtà | ella | dava la sua minestra, ogni giorno, ai due bimbi della |
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loro un grosso piatto, anzichè tre cucchiaiate di brodo: | ella | rimaneva senza. Alla sera, quando vanno via, tutte le serve |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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mangiano o che vendono qualche cosa da mangiare, senza che | ella | mostri nessun desiderio, gliene fanno parte, la obbligano a |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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erano stati cotti i maccheroni, un'acqua biancastra che | ella | rovesciava su quei tozzi di pane, che si facevano molli e |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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mattina, quattro dita di olio di fegato di merluzzo, che | ella | doveva andare a prendere, lassù. Ella capitava ogni |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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di merluzzo, che ella doveva andare a prendere, lassù. | Ella | capitava ogni mattina, col suo bicchiere, sino a che fu |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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le dissero che non le avrebbero più data la medicina. | Ella | si confuse, impallidì, pianse, pregò la monaca che per |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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quell'olio - e infine fu saputo che di quell'olio, | ella | si privava per darlo in elemosina a una povera donna - la |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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sugli scalini e partorì nella strada. Il tumulto fu grande: | ella | taceva, ma per pietà, per commozione, molte altre donne |
IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI) -
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Ma allora le parti s'invertirono, Lelio diventò freddo, | ella | si fece più amorosa; pareva che finalmente avesse trovato |
Oro Incenso e Mirra -
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dinanzi al loro calesse. Al momento di scambiare i saluti | ella | poté sussurrargli: - Venite stasera. Lelio la guardò fisso. |
Oro Incenso e Mirra -
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una tenda bianca raddoppiata da un cortinaggio di seta, | ella | fingendo di affacciarsi alla strada osò di buttargli le |
Oro Incenso e Mirra -
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con una mano quanto più poté di carne sotto il busto. | Ella | si allontanò tutta ilare per andarsi a poggiare dietro la |
Oro Incenso e Mirra -
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Ha il sette bello, sai. - Vuoi dunque rovinarmi in tutto? - | Ella | cercò maliziosamente gli occhi di Lelio, che rimase |
Oro Incenso e Mirra -
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il nome di molti altri suoi amanti, ai quali naturalmente | ella | doveva aver prodigate le medesime scene. Se talora vinto |
Oro Incenso e Mirra -
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promiscuità col marito e cogli altri lo riagghiacciava. | Ella | ne restava impermalita. Una volta, ed era il terzo |
Oro Incenso e Mirra -
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appuntamento sempre nel suo magnifico salottino lilla, | ella | glielo chiese: - Tu non mi credi. - Di che fede vuoi tu |
Oro Incenso e Mirra -
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fare; tutto il suo spirito era teso nell'analizzarla; | ella | ne provava una pena strana, che non avrebbe saputo nemmeno |
Oro Incenso e Mirra -
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principessa? - Fors'anche. Lelio s'alzò per andarsene, ma | ella | non lo credette. Infatti tardava a trovare il cappello ed i |
Oro Incenso e Mirra -
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Infatti tardava a trovare il cappello ed i guanti: | ella | lo seguiva cogli occhi dilatati, si era rapidamente con una |
Oro Incenso e Mirra -
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vedere sino a mezzo la gamba. Lelio salutò sull'uscio. | Ella | attese ancora qualche secondo, poi gli corse dietro, lo |
Oro Incenso e Mirra -
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indietro. Quando si furono daccapo seduti sul divano, | ella | tacque: voleva che parlasse lui per il primo. - Che cosa |
Oro Incenso e Mirra -
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la lasciava baciandola sui capelli come una bambina, | ella | tornò a chiedere: - Mi ami? - Tu no. - Niente, niente? - |
Oro Incenso e Mirra -
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tornò a chiedere: - Mi ami? - Tu no. - Niente, niente? - | ella | ripeté biascicando le parole. - Nemmeno come un vestito. - |
Oro Incenso e Mirra -
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ti proverò, che io per te non valgo neppure un vestito. | Ella | cessò di sorridere. - Ma fai davvero? - Poiché lo esigi. |
Oro Incenso e Mirra -
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al bisogno di quella donna di una lubricità così originale. | Ella | invece voleva domarlo, come fanno le donne cogli uomini, |
Oro Incenso e Mirra -
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entrambi si accordava come in una suonata a quattro mani. | Ella | una mattina andò a trovarlo: Lelio, umiliato da tale visita |
Oro Incenso e Mirra -
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dovette cedere subito alla gaiezza, colla quale | ella | saltellava volendo tutto vedere e frugando invece abilmente |
Oro Incenso e Mirra -
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cameretta nella quale aveva tante volte sognato di lei. | Ella | vi rimase più d'un'ora. - Verresti qui una notte con me? - |
Oro Incenso e Mirra -
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- Verresti qui una notte con me? - Nel tuo letto! - | ella | esclamò rispondendo al suo guardo con una smorfia di |
Oro Incenso e Mirra -
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dama, e se ne offese. Rimasero entrambi impacciati, poi | ella | se ne andò nullameno sorridendo. Ma sulle dieci della sera |
Oro Incenso e Mirra -
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Invece l'indomani appena entrato nel suo gabinetto | ella | gli disse che andava a Parigi col principe Giulio. - Vieni |
Oro Incenso e Mirra -
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- Hai freddo stamane: che ti faccia accendere il fuoco? - | ella | si volse gaiamente. - Allora io parto oggi stesso - egli |
Oro Incenso e Mirra -
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dentro alle carni, e si mosse per fuggire. - Lelio! - | ella | lo richiamò dal divano sul quale era caduta: - qui, in |
Oro Incenso e Mirra -
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fiducia della quale | ella | mi onora è veramente grande e lasci parlare una volta la |
La morte dell'amore -
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e perdonandomi la vivacità di certe mie argomentazioni, | ella | si degna ricorrere ancora a me per farmi una domanda e |
La morte dell'amore -
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io potrei anche avere, in fondo in fondo, ragione. Ma | ella | dice – e la ragione è questa volta con lei! – che se pure |
La morte dell'amore -
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di rispondere meno laconicamente alla sua domanda; ed | ella | si disponga anzi a temere che la risposta mia sia per |
La morte dell'amore -
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non erano forti e prepotenti. Quando incontra quest’uomo, | ella | comprende che il suo sentimento d’ora è invincibile; e |
La morte dell'amore -
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per sempre. La loro gioia è l’invidia del mondo. Crede | ella | che sarebbe maggiore se entrambi fossero stati del tutto |
La morte dell'amore -
|
i modi, appunto per ciò possono ora dire di amar veramente. | Ella | non è gelosa delle donne che lo sposo suo in altri tempi |
La morte dell'amore -
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fa oggetto d’un pensiero, accorda loro la sua pietà, perché | ella | è buona, sovranamente; ma, nonostante la bontà sua – io le |
La morte dell'amore -
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di tutto sé stesso – Egli non è geloso degli uomini che | ella | altra volta pensò; egli dice: – A me, a me solamente questa |
La morte dell'amore -
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A questa vita egli inizia, accortamente, la sposa; e come | ella | gli ha rivelato cose ignorate ed ha fatto di lui un uomo |
La morte dell'amore -
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gli occhi dell’altro. Ecco quale sarebbe l’amor supremo. | Ella | vede bene, mia cara amica, che io non ho imaginato un |
La morte dell'amore -
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io andai in casa del mio amico Hans Ruthe. Costui è, come | ella | sa, Don Giovanni redivivo. Sui mobili del suo salotto vidi |
La morte dell'amore -
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tenga sotto gli occhi il solo ritratto di lei bisogna che | ella | gli abbia lasciato i ricordi migliori –. E poiché, per |
La morte dell'amore -
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amai, che forse m’avrebbe amato ma che non m’amò… – Ecco, | ella | dirà, una risposta "delle mie", cioè una risposta che non |
La morte dell'amore -
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che arrivate e andate via, per puro caso, proprio quando | ella | mi lascia o sta per venire! Adesso spero che la finirete; |
La morte dell'amore -
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stupore: "Dica piuttosto che ha promesso a me stesso!…", ma | ella | insisté: "Nossignore, ho promesso a lei"; e con |
La morte dell'amore -
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fede più pura. Questo è stato il mio più degno amore -. | Ella | dirà: "Se non è zuppa, è pan bagnato!". Infatti la passione |
La morte dell'amore -
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Io conobbi questa donna da bambino, quando avevo otto anni. | Ella | ne aveva il doppio di me. Bella, bella, tanto bella che non |
La morte dell'amore -
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Un giorno, salutandoci, ci baciammo in viso. Il domani | ella | mi disse, senza che altri potesse udire: "Come fu dolce il |
La morte dell'amore -
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mio pensiero, indelebilmente. Cresciuto di qualche anno, | ella | soleva prendere il mio braccio e passeggiare con me "come |
La morte dell'amore -
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perché potessi pensare a sposarla: quando ebbi sedici anni | ella | ne aveva ventiquattro. Ella mi aveva detto un giorno: "Ti |
La morte dell'amore -
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quando ebbi sedici anni ella ne aveva ventiquattro. | Ella | mi aveva detto un giorno: "Ti aspetterò". Neppure allora io |
La morte dell'amore -
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Neppure allora io avevo risposto nulla; ero bambino ancora, | ella | si divertiva a giocare all’amore con un bambino. A |
La morte dell'amore -
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m’hai tradito, sei d’un altro, te ne sei andata lontano…". | Ella | mi guardò con gli occhi lacrimosi e stupiti. "D’un altro? |
La morte dell'amore -
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e i suoi atti d’amore mi inebriarono come non mai. Ora | ella | è morta; intendete: ella è putrefatta sotterra, è ridotta |
La morte dell'amore -
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mi inebriarono come non mai. Ora ella è morta; intendete: | ella | è putrefatta sotterra, è ridotta uno scheletro fra quattro |
La morte dell'amore -
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uno scheletro fra quattro assi marcite; e quantunque | ella | sia morta, pure ella continua ad apparirmi, a quando a |
La morte dell'amore -
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fra quattro assi marcite; e quantunque ella sia morta, pure | ella | continua ad apparirmi, a quando a quando, e a deliziarmi; e |
La morte dell'amore -
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nella memoria, vivificato dal sogno…– Siamo sempre lì: | ella | dice che questi non sono amori nel vero senso della parola. |
La morte dell'amore -
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dice che questi non sono amori nel vero senso della parola. | Ella | vuole che io parli di gente che abbia amato di creature di |
La morte dell'amore -
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imbarazzo è troppo grande, perché tutti gli amori dei quali | ella | vorrebbe ch’io ragionassi lasciano tante amarezze che |
La morte dell'amore -
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stessi nella troppo rapida fase dell’amore felice. Non se | ella | del resto che questo è il voto istintivo d’ogni coppia |
La morte dell'amore -
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E se pur vogliamo lasciar da parte la morte, vuole | ella | sapere quali sono gli amori migliori, quelli dei quali |
La morte dell'amore -
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des Fayolles dovè lasciare per sempre Roberto Berni – | ella | forse rammenta ancora queste antiche storie – i ricordi di |
La morte dell'amore -
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le risposte che le ho date finora non la contentano, se | ella | vuole l’esempio d’un amore che sia sommamente raro e |
La morte dell'amore -
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della scrittrice, ed anche della sua bellezza – ecco che | ella | ha indovinato chi è – lo scultore s’era messo a pensare a |
La morte dell'amore -
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faceva tremare i loro polsi. Egli le disse: – Vieni? – Ed | ella | rispose:– Andiamo –. Uscirono; non seppero, non rammentano |
La morte dell'amore -
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una coppa in cui avevo versato dell'acqua. Bagna le labbra. | Ella | accostò la tazza alla bocca; io bevvi ciò che rimase. In |
Il maleficio occulto -
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continuare? - Che pensi? - le domandai con impazienza..... | Ella | fece un gesto, perduta; in quell'attimo era mia, io le |
Il maleficio occulto -
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dissi stringendomela al petto con veemenza morirò di gioia. | Ella | sorrise un poco e si sciolse dall'abbraccio. - Continua, |
Il maleficio occulto -
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A un tratto, vi sovverrete di quel giorno che un giorno | ella | vi disse: "Se morrò prima di te, vestimi di bianco, coi |
La morte dell'amore -
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disciolti; non voglio che i becchini mi tocchino…". Allora | ella | rabbrividiva da capo a piedi, a quest’idea; adesso non ha |
La morte dell'amore -
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dei suoi capelli, e di repente vi ricorderete di quella che | ella | stessa recise, che vi diede un giorno, il giorno delle |
La morte dell'amore -
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sentito opprimervi il petto pensando all’oppressione che | ella | soffrirà sotterra; non avete visto cadere la terra sulla |
La morte dell'amore -
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Voi non avete provato cosa vuol dire sognare che | ella | è ancora accanto a voi, e risvegliarvi pensando alla vostra |
La morte dell'amore -
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per sempre". Chi è che distrugge il senso di queste parole? | Ella | stessa!… Ella t’ha detto che t’ama, e un bel giorno ti |
La morte dell'amore -
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è che distrugge il senso di queste parole? Ella stessa!… | Ella | t’ha detto che t’ama, e un bel giorno ti dice: "Non t’amo |
La morte dell'amore -
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"Non t’amo più!". Bada ancora: al tempo dell’amore felice, | ella | ti ripeteva, malinconicamente: "Sarai tu quello che mi |
La morte dell'amore -
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né potevi darle una prova del suo inganno. Adesso, quando | ella | ti ha detto che non t’ama più, quando t’ha fatto |
La morte dell'amore -
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di me… Che cosa t’ho fatto? quali colpe ho commesse?…". | Ella | tace. Tu ti batti la fronte e riprendi: "Sì, ho una colpa… |
La morte dell'amore -
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Io sento in questo momento che non t’ho mai amata tanto…". | Ella | scuote il capo, ti oppone fredde ragioni, ti addebita colpe |
La morte dell'amore -
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fredde ragioni, ti addebita colpe insignificanti di cui | ella | stessa non è immune. Tu non le rimproveri le sue; le prendi |
La morte dell'amore -
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la guardi negli occhi, la chiami col dolce nome antico. | Ella | s’irrigidisce, ti respinge, evita il tuo sguardo; allora |
La morte dell'amore -
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il tuo sguardo; allora una luce si fa nel tuo spirito: | ella | ama un altro. E la terra ti manca sotto i piedi. Quella |
La morte dell'amore -
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Glie lo chiedi, con voce strozzata, gemendo ed urlando, ed | ella | protesta freddamente, risponde che non ha conti da |
La morte dell'amore -
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so ancora tante parole d’amore che non t’ho mai dette!…". | Ella | si scuote, ti blandisce, ti prega di non farle male, ti |
La morte dell'amore -
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in silenzio, riprendi a piangere, la piangi come morta; ma | ella | non è morta per gli altri; è morta per te. Tu la scorgi, |
La morte dell'amore -
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a piangerle vicino, di toccarla, di contemplarla. Se | ella | fosse morta, se la terra la ricoprisse, un pacificamento |
La morte dell'amore -
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i suoi momenti buoni, a tutte le prove di tenerezza che | ella | ti diede; vorresti rammentargliele, vorresti gettarti |
La morte dell'amore -
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ai suoi piedi, fare appello alla sua pietà. Tu pensi: "Se | ella | dice di sì, che tripudio scoppierà nell’anima mia! Questa |
La morte dell'amore -
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dopo essere stato sul punto d’impazzir di dolore!…". Ed | ella | ti risponde: "No!…". Accusa la morte, adesso!… Per la |
La morte dell'amore -
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le mandate qualcosa del vostro pensiero, del vostro cuore. | Ella | impara a memoria le vostre lettere, ve ne ripete dei |
La morte dell'amore -
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che da tutti i vostri atti, da tutta la vostra vita, | ella | dev’essere assicurata della saldezza del vostro affetto. |
La morte dell'amore -
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dev’essere assicurata della saldezza del vostro affetto. | Ella | non pensa così; si lagna del vostro raffreddamento, fa |
La morte dell'amore -
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che voi, dal canto vostro, non avete difetti di sorta; | ella | non può, non deve trovarne in voi. Un bel giorno, una sua |
La morte dell'amore -
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in voi. Un bel giorno, una sua parola, l’accento col quale | ella | la pronunzia, vi aprono gli occhi; ella ha scoperto i |
La morte dell'amore -
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l’accento col quale ella la pronunzia, vi aprono gli occhi; | ella | ha scoperto i vostri difetti secreti, le vostre debolezze |
La morte dell'amore -
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abbandonato, è sempre vicina a voi; ma sapete che avviene? | Ella | non è più la stessa che conosceste un giorno. L’assiduità |
La morte dell'amore -
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accade in lei, ma nessuno di voi ha il coraggio di dirlo. | Ella | vi domanda di ripeterle le parole innamorate che le |
La morte dell'amore -
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intorno Napoli, favoriti della borghesia. Troppe nubi | ella | vedeva aggravarsi sulla sua pace familiare, simile al cielo |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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sua pace familiare, simile al cielo napoletano, perché | ella | avesse il coraggio di allontanarsi da Napoli e dalla |
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coi figli, senza curarsi del commercio, era tramontata: ed | ella | lasciava l'appartamento del palazzo Rossi che era la sua |
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dolce e l'altro, nelle scatole che si mandano in provincia. | Ella | si rendeva utile, Agnesina, senza far rumore, senza dar |
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di percalla, con il gran cappello di paglia sul capo, | ella | sorrideva alla madre, come se già fosse grande, e |
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non potendo raccogliersi nei suoi pensieri, un sol momento! | Ella | aveva assunto quell'obbligo di tenere la vendita, in |
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molla dell'ingranaggio commerciale le sfuggiva, e mentre | ella | era gelosa calcolatrice anche del guadagno di due soldi, |
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del fior di farina, del caffè, dei liquori, in cui | ella | non poteva entrare e da cui Cesarino l'aveva tenuta sempre |
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paga settimanale da dare agli operai della sua pasticceria, | ella | levava le sopracciglia, in una sorpresa dolorosa, |
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chiuder bottega. - No, per carità! - gridava lui. Ahi, che | ella | aveva capito, finalmente, la sua disgrazia! Tre o quattro |
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pesi, non potevano aspettare tanto tempo il loro denaro. | Ella | aveva scoperto questo, con una viva, segreta angoscia: e |
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realmente e vividamente appassionato per sua moglie, che | ella | si era rassicurata. No, non era questo. Aveva stentato |
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di casa Fragalà. Invano prosperava la bottega, invano | ella | faceva prodigi di economie, il denaro spariva, spariva, |
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prodigi di economie, il denaro spariva, spariva, sentendo | ella | il vuoto sotto la solidità apparente della loro casa |
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e amorosamente tutta la vita quotidiana di suo marito, | ella | aveva finito per capire. Anzi tutto Cesare Fragalà era |
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il quel minuto, fra l'abbagliamento che l'acciecava, forse | ella | pensò, che quella era l'aberrazione di una settimana sola. |
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non osando neppure contrastargliene il pascolo. Ancora | ella | pazientava, rifuggendo dall'idea di avere una grande |
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con suo marito per rimproverargli il suo vizio: ancora | ella | sperava, che questa sarebbe stata una fiamma passeggiera. |
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alla lontana, cercando di non farsi vedere da lei: ma | ella | lo indovinava, come la donna innamorata indovina la |
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come la donna innamorata indovina la presenza della rivale, | ella | sentiva la malaugurata presenza di quell'ignobile |
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e sporco, e sempre succhiatore di denari, da tutti, più | ella | sentiva che la passione di suo marito non era il capriccio |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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un'aria grave, spesso il capo le si abbassava sul petto, ed | ella | pensava, come se l'anima si concentrasse nel più difficile |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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come il dolore, la buona fortuna come la mala sorte. Ah | ella | era decisa, oramai, a parlare: era decisa a interrogare il |
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- Sei in collera? - chiese Cesare, umilmente. - No, - | ella | rispose, con una intonazione strana. - Perché avevo bisogno |
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Parascandolo, - disse lui, frettolosamente, ansiosamente. | Ella | tacque, aveva abbassato il capo e guardava la sua bimba che |
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a cui si protesta una cambiale, deve morire. - È vero, - | ella | disse, piegando il capo. - Forse… - egli soggiunse, dopo |
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Pallida, con le labbra stirate da un moto nervoso che | ella | faceva per reprimere i singulti, addossata alla spalliera |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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tu non sai, non sai, ma noi siamo rovinati… - Lo so, - | ella | disse, pian piano, guardando il roseo volto della piccolina |
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il capo, energicamente. - Non vi è rimedio, dunque? - | ella | disse, con la sua voce ferma di donna buona e amorosa. - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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le parole del suo incurabile errore. Quello che | ella | aveva inteso, nell'angoscia sgorgante dall'imo cuore di suo |
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sgorgante dall'imo cuore di suo marito, quello che | ella | aveva intravveduto, quello spettacolo doloroso e imponente, |
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sua anima generosa ogni personale risentimento era sparito. | Ella | non provava che un infinito desiderio di abnegazione, che |
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della salvazione. Ma, subitamente, col zittìo delle labbra, | ella | gli impose di tacere. Agnesina, la bambinella, si era |
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la bambinella, si era svegliata così, dolcemente, come | ella | soleva, senza piangere e senza gridare; seduta saviamente |
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baciare lungamente la sua creatura, quasi che in quel bacio | ella | ricevesse forza e ricambiasse affetto. La piccina guardava, |
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in braccio la fanciulletta, come faceva ogni sera, quando | ella | si addormentava in bottega: le mise il cappuccetto di lana |
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il Pater noster, più forte, alla fine, levando gli occhi, | ella | disse: - Non c'indurre in tentazione… E lui, ripetette, |
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lasciarla entrare nello stanzone, seguendola sino a tavola. | Ella | si sedette a una rozza seggiola, dopo aver dato un'occhiata |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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sono allontanati dieci passi, io non ci entro più, capite? | Ella | rimase in silenzio, pensosa. Una macchia di vino era sulla |
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- No, no, no. - Venite con me. - disse lui, risolutamente. | Ella | si mise dietro all'oste, che uscì dallo stanzone terreno, e |
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miei avventori… - Sissignore, non scendo, non dubitate, - | ella | mormorò, socchiudendo gli occhi quasi che vedesse innanzi a |
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un paio di sedie sgangherate e uno sgabello di legno, ma | ella | non pensò a sedersi, troppo le premeva fare la guardia alla |
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amici, all'osteria di Babbasone, 'aveva ingannata, o forse | ella | aveva inteso male le spiegazioni datele: Farfariello i suoi |
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altro posto, e tutto accadeva lontano da lei, senza che | ella | potesse opporvisi; forse, a quell'ora, era già accaduto; |
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opporvisi; forse, a quell'ora, era già accaduto; ogni tanto | ella | volgeva gli occhi disperati al cielo, chiedendo che questo |
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scioltezza pacifica non l'affidavano. Fra le altre cose, | ella | vedeva gli atti della conversazione, ma non udiva le |
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che ad intervalli: ogni volontà, in lei, era vinta. | Ella | restava appoggiata, con la fronte al vetro impolverato |
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si approssimava, Carmela sentiva vacillare la sua ragione, | ella | vedeva salire e crescere nell'anima sua un solo desiderio, |
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seccatissimo di lei, la fuggiva così ostinatamente, che | ella | arrivava nei posti ove egli era stato, sempre dieci minuti |
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che le riferivano le parole di Raffaele. Ma da un mese | ella | non lo aveva visto: e se aveva saputo che in quel giorno, |
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guardandola negli occhi, con una intenzione segreta che | ella | dovette indovinare, perché lo lasciò subito e a piedi, |
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non potette udire e che era: - Salute. Se ne andavano: | ella | ebbe un respiro di sollievo. Ma invece di voltare per i |
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Carmela li vide girare intorno alla casa, e a uno a uno, - | ella | era corsa all'altra finestra che dava sull'orto |
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finestra che dava sull'orto dell'osteria e sui campi, - | ella | li vide sparire, dietro una cortina verde di alberi. |
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col loro passo elastico, uno dietro l'altro. Ah | ella | non potette più durare, sentendo lacerarsi qualche cosa |
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il paletto che l'oste aveva tirato si schiantò alle scosse, | ella | per poco non precipitò sul pianerottolo, per l'urto. A |
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serenità silenziosa campestre della sua disperazione, | ella | corse dietro alle due comitive, per la stessa via, voltando |
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dopo un colpo di rivoltella si udì, seguito da altri. | Ella | si buttò nel campo dove le due schiere dei popolani |
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dei colpi, a poca distanza. Buttandosi addosso a Raffaele, | ella | urlò disperatamente. - Vattene, - disse lui, cercando di |
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lugubremente nella campagna. In un intervallo, | ella | scivolò lentamente, per terra, con le braccia aperte, con |
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facendo una rossa macchia intorno al capo della fanciulla. | Ella | aprì gli occhi e chiese, fiocamente: - Dimmi per chi è |
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Anch'egli fuggì, lestissimamente, senza voltarsi indietro; | ella | lo seguì con lo sguardo, mentre, sollevata a metà, si |
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portata, là. Andavano lentamente, per la stessa via per cui | ella | era venuta, mentre ella giaceva, con le gambe battenti ai |
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per la stessa via per cui ella era venuta, mentre | ella | giaceva, con le gambe battenti ai piuoli, con le braccia |
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un uomo tarchiato e bruno. - Un poco d'acqua, per bere, - | ella | disse, schiudendo gli occhi lentamente, come se anche le |
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- Badate che, dopo, vi fo metter dentro! - Non importa, - | ella | disse, chiudendo gli occhi. - Era per voi, eh, che si sono |
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- E per chi era? - Non lo so: non so niente, - | ella | soggiunse, definitivamente, come se non volesse rispondere |
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rossetto: era Maddalena, la disgraziata sorella di Carmela. | Ella | giungeva, affannata, con la fisonomia stravolta, con la |
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sorgente dei numeri e che la metteva alla tortura, perché | ella | ricadesse nelle visioni che il suo turbato cervello di |
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come se il povero e debole sangue si muovesse più vivido. | Ella | sorrideva, ogni tanto arrovesciando il capo per bere l'aria |
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ogni tanto arrovesciando il capo per bere l'aria pura; | ella | arrivava a ridere, mostrando i candidi denti e le rosate |
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carrozza entrava sotto il nero androne del palazzo Rossi, | ella | abbassava il capo, avvilita. - Che hai, che hai? - le |
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timidi, che nascondono la loro disperazione. Pian piano, | ella | risaliva nella sua nuda e triste casa: sulla soglia aveva |
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o col viso stravolto delle sue cattive ore di passione. Ed | ella | fremeva, mentre solo quell'aspetto le faceva fuggire il |
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d'amore, tutta la dolcezza del sole e dell'amore. Quando | ella | era entrata nel grande salone, posando timidamente sopra un |
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di curiosità, di affanno, cercando sempre, in quanto | ella | vedeva, la corrente mistica della cifra, dei numero. Oramai |
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perché era fanciulla, fanciulla pura, fanciulla inconscia. | Ella | non sapeva, ma era assistita: on aveva lei veduto lo |
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d'amore spariva, con la sua luce, con la sua lietezza. ed | ella | aveva intorno quelle ombre soffocanti della nuda casa, con |
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l'amore, il marchese Cavalcanti arrossiva di collera. | Ella | intendeva: suo padre aveva finito per odiare profondamente |
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Eppure la signorina si dovrà maritare, un giorno - osservò | ella | timidamente e maternamente, - meglio il dottore, che un |
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umana, alle purissime altitudini della vita spirituale! | Ella | aveva chinato il capo, senza rispondere, sentendo sempre |
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il fascino del rispetto con cui la dominava suo padre, | ella | ripeteva ad Antonio Amati la sua parola disperata: - |
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promesso a Bianca Maria, in quella serata dolorosa in cui | ella | gli aveva confidato tutto il mistero della sua famiglia: e |
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udì partirne delle voci interrotte, fra l'ira e il lamento: | ella | si avanzò e, sporgendo il capo, vide il padre che, |
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il volto fra le mani: e, chiusa nella sua stanza, | ella | pregò tutta la notte il Signore, perché l'inconscia eresia |
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l'inconscia eresia di suo padre non fosse punita. Oramai, | ella | si chiudeva sempre, di notte, per sottrarre il suo riposo |
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i numeri, nella notte, allo spirito assistente. entre | ella | sonnecchiava, in un lieve dormiveglia, donde il minimo |
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lieve dormiveglia, donde il minimo scricchiolìo la traeva, | ella | sussultava come se voci fievoli la chiamassero, sbarrava |
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spettro, che le sorgesse accanto al letto: e quante volte | ella | si levò, seminuda, scalza, correndo sul pavimento, poiché |
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carezzarle i capelli! E una notte, una notte sopra sabato, | ella | udì, nel dormiveglia, suo padre passeggiare su e giù per la |
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cogitazioni della sua anima tumultuante: e sottovoce, | ella | invocò per lui la calma del cielo, la calma che pareva |
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ricominciava, più forte e più sordo, nel medesimo tempo. | Ella | era rimasta levata sui guanciali, inchiodata da una ignota |
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fare accorrer gente, ma quel fragore le toglieva la voce: | ella | restò muta, sudando freddo, con tutta la tensione dei suoi |
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Insieme a quello strascinìo di corpo pesante e traballante, | ella | udì un respiro affannoso, di persona che si adopera a una |
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come se avessero battuto alla sua porta con una catapulta. | Ella | credette che la porta si fosse schiusa violentemente e |
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in perigliosi contatti, lo rendeva credulo e debole: | ella | temeva sempre che qualche pericolo lo soverchiasse, una di |
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notte. Un piccolo grido di spavento le uscì dalla bocca ed | ella | strinse le mani, fino a farsi entrare le unghie nella |
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amore della sua padrona, il cui corpo, nelle sue braccia, | ella | sentiva a volte ammollirsi come per mancanza di spiriti |
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di spavento. - Bianca! - disse il medico, con voce dolce. | Ella | seguitò a tacere. - Bianca! - replicò lui, più forte. E le |
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lui, più forte. E le prese la mano: a quel lieve contatto | ella | fremette, diè in un grido, ritornando in sé stessa. - Amor |
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volontà e quella forza le avessero dissuggellate le labbra, | ella | si mise a gridare: - Il morto, portatelo via, il morto! - |
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- Perché potrei vedere il morto, amore, amore mio, - | ella | disse, sempre con quel profondo senso di mestizia che |
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un rapidissimo pensiero le attraversava il cervello ed | ella | si abbatteva al suolo, gridando: - Ecce Homo, Ecce Homo, |
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intervenne: - Bianca Maria, - egli disse. - Che vuoi? - | ella | rispose, fievolmente, mentre il padre era immerso in un |
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sua, sconquassata e stanca, si posava. - Così sia, - | ella | mormorò, come se compisse ad alta voce una preghiera |
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egli disse, affannato, come se non reggesse a quel dialogo. | Ella | intese. Si piegò e con quel suo consueto atto di |
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le toccò la fronte, lievemente, in segno di benedizione. | Ella | si appressò al dottore, gli tese la mano e lo guardò con |
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trascinando la persona sottile di cui le forze mancavano, | ella | si allontanò, uscì dal salone, lasciando i due, soli. Il |
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di tristezza, di decente ma penosa miseria, in cui | ella | soffre per tutte le sue fibre; vi è un mezzo, per |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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come merita quell'anima purissima; vi è un mezzo, per cui | ella | può rivivere e questo mezzo è nelle vostre mani... - Ho |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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esser modesto: lavorerò ancora, molto di più, perché | ella | sia ricca, ricchissima, felice, inattaccabile, protetta dal |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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- Io l'adoro, - disse l'altro, con semplicità. - Ed | ella | vi ama? - Sì. - Voi mentite, signore, - rispose con voce |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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l'anima e il corpo, per amarla e per servirla, come | ella | merita. Volete darmi vostra figlia? A questo dovete |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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donne comuni, volgari, non di Bianca Maria Cavalcanti. | Ella | ha un'altissima missione, la compirà. - Marchese, voi |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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figliuola. I due nemici stettero in silenzio, fino a quando | ella | comparve. Con la facilità dei temperamenti estremamente |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Con la facilità dei temperamenti estremamente nervosi, | ella | aveva riacquistata tutta la sua calma: ma un'occhiata |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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commesso un grave errore, Bianca Maria. - Tutti erriamo, - | ella | mormorò, guardando Antonio Amati, per prender coraggio. - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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rispondi a me, a tuo padre: tu ami questo dottore? - Sì, - | ella | disse, aprendo le braccia. - Io non ti perdonerò mai questa |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Amati? - No, non voglio. È vero che neppure tu lo vuoi? | Ella | non rispose: due grosse lacrime le rigarono le guance. - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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- Partite? - Sì: addio. - Non tornerete più? - Mai più. | Ella | guardò suo padre: egli era impassibile. Ma tanta |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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suo padre: egli era impassibile. Ma tanta disperazione | ella | sentiva in sé, ella sentiva nel cuore di Antonio Amati, che |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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era impassibile. Ma tanta disperazione ella sentiva in sé, | ella | sentiva nel cuore di Antonio Amati, che tentò ancora: - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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mano, umilmente: ma il dottor Amati non prese quella mano. | Ella | fece un atto di rassegnazione e guardò il medico con tanta |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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voltarsi indietro, andandosene solo, al suo amaro destino. | Ella | tese l'orecchio per ascoltare quel passo adorato, che non |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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ma calmo, appoggiando la fronte a una mano. Quietamente, | ella | venne a inginocchiarsi presso suo padre e chinando il capo, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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il marchese Cavalcanti. - La vostra figliuola è morta, - | ella | mormorò, e aprendo le braccia, cadde indietro, riversa, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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io appena facessi un'allusione all'amore rinato, quasichè | ella | avesse voluto compensarmi e rassicurarmi; tutto questo |
Il maleficio occulto -
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Ero offeso dalle sue parole e dalla sua sincerità: | ella | mi si sarebbe data semplicemente per farmi piacere. Ma io |
Il maleficio occulto -
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innamorata di me, come io era innamorato di lei; e poiché | ella | non sapeva fingere, non mi prometteva un entusiasmo |
Il maleficio occulto -
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un alito infuocato, io mi diceva: - In ogni modo, è mia: | ella | lo ha promesso, e quando me ne verrà il capriccio..... Ma |
Il maleficio occulto -
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molto, pur dominandosi e non lasciandosi mai spazientire. | Ella | dal suo canto, mi faceva da sorella con una pertinacia |
Il maleficio occulto -
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ed io, ci si trovava in casa mia, ad ore e giorni fissi, | ella | per farmi da sorella, io per ripetere il gesto. Lentamente, |
Il maleficio occulto -
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a dire il falso?» «Quell'anima lunga di don Aquilante ... » | Ella | lo interruppe: «Lo avete sentito dire, per caso, che ho |
Il Marchese di Roccaverdina -
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come si era espressa, un animale feroce ogni volta che | ella | andava da lui per parlargli del processo. «Perché? Perché?» |
Il Marchese di Roccaverdina -
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della disgrazia. Una volta, appena vistala entrare e mentre | ella | stava per togliersi la mantellina, le aveva gridato: |
Il Marchese di Roccaverdina -
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e per carri. Là, in un angolo, coi capelli disciolti, | ella | si era dati tanti pugni su la testa! Accoccolata per terra |
Il Marchese di Roccaverdina -
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tinta in verde, allato all'uscio, con la biancheria che | ella | si era cucita da sé, con le calze che si era lavorate da sé |
Il Marchese di Roccaverdina -
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Grazia! ... » Quella voce grossa di stizza l'atterrì. Se | ella | avesse risposto e si fosse fatta riconoscere, il marchese |
Il Marchese di Roccaverdina -
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istanti più intimi, piena di gran rispetto per colui che | ella | aveva sempre stimato, più che amante, padrone. Uscito fuori |
Il Marchese di Roccaverdina -
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quasi volesse avventarsele contro. «Senta, voscenza !», | ella | pregò. «Farà poi quel che vuole, ma senta, per carità!» |
Il Marchese di Roccaverdina -
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E fece atto di avviarsi. Il marchese si era voltato. | Ella | credette che stesse per risponderle qualche cosa. No; la |
Il Marchese di Roccaverdina -
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accertarsi che andasse veramente via. «Le ho voluto bene!», | ella | si lamentava, senza che dal suo accento trasparisse nessuna |
Il Marchese di Roccaverdina -
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madre aveva ragione!». «Zitta! Zitta!», urlò il marchese. | Ella | uscì, più turbata e più smarrita che non fosse venendo, e |
Il Marchese di Roccaverdina -
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frugata ne le più intime profondità della coscienza dove | ella | stessa non osava di guardare; e le sembrava che vi avessero |
Il Marchese di Roccaverdina -
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poi alle due ville grandiose di Vignola e di Bazzano. | Ella | rispondeva a bigliettini muschiati saltellando sui propri |
Oro Incenso e Mirra -
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tutte le sue albagie di uomo e di artista. Infatti non era | ella | principessa con un milione di dote e due altri milioni del |
Oro Incenso e Mirra -
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ad una rappresentazione di prosa nel teatro del Corso: | ella | gli fece un cenno, Lelio salì subito a farle visita e la |
Oro Incenso e Mirra -
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o tre saloni dove poteva incontrare la principessa: infatti | ella | vi era già, corteggiata da tutti, in uno sfolgorio di |
Oro Incenso e Mirra -
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loro canto, giudicavano spregevole per la stessa ragione. | Ella | era inesauribile di frizzi sulla canonichessa, come aveva |
Oro Incenso e Mirra -
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sia troppo esatta - insinuò malignamente il conte Turolla. | Ella | comprese allora il doppio senso delle proprie parole. - Le |
Oro Incenso e Mirra -
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sopra di sé l'attenzione generale. - Il vostro libro? - | ella | gli chiese poco dopo. Si parlavano in piedi: ella era |
Oro Incenso e Mirra -
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libro? - ella gli chiese poco dopo. Si parlavano in piedi: | ella | era scollacciata colle braccia nude, brune di una peluria |
Oro Incenso e Mirra -
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violentemente le si attaccò colla bocca sopra una spalla. | Ella | acconsentì tutto colla bella testa arrovesciata, muta, |
Oro Incenso e Mirra -
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dentro di loro le energie di una nuova giovinezza, ma | ella | risorgeva sempre più provocante da ogni prostrazione di un |
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anni. Eppure non si amavano; egli non era geloso, | ella | non s'inquietava di nulla, ma uguali nella tempra della |
Oro Incenso e Mirra -
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Lelio però aveva una pretensione, che durante quel periodo | ella | non potesse accettare la corte di nessun altro: doveva |
Oro Incenso e Mirra -
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bruscamente. Ma certi sintomi gli davano a pensare: | ella | non gli aveva ancora offerto alcun regalo, nemmeno di |
Oro Incenso e Mirra -
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salone, vi andò la sera stessa del ritorno dalla caccia; | ella | sfolgorante di brio e di felicità parve non accorgersi di |
Oro Incenso e Mirra -
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e la sera medesima sedendole accanto nel palchetto | ella | si mise a premergli un piede. La mutevole creatura rideva |
Oro Incenso e Mirra -
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ripugnava a Lelio, che ritirò il piede sotto il divano: | ella | bruscamente si volse a guardare altrove, ma l'indomani si |
Oro Incenso e Mirra -
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Venite alla festa della canonichessa? - Non sono invitato. | Ella | ne fece le meraviglie. - Ah! non siete wagneriano. - Voi |
Oro Incenso e Mirra -
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offerse il braccio. Il pranzo modestissimo era mal servito: | ella | stava contegnosa, egli disinvolto faceva dello spirito |
Oro Incenso e Mirra -
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di riuscirle sempre più seccante. Perché? Aveva | ella | calcolato sulla sua assenza in quella festa, o si pentiva |
Oro Incenso e Mirra -
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avrebbe finalmente trovato in un ufficiale di artiglieria. | Ella | non lo credeva, ma i particolari erano così minuti e |
Oro Incenso e Mirra -
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tutto da un pezzo, non ne avrebbe fatto alcuna meraviglia. | Ella | gli pose per risposta la mano sulla bocca. - Se invece |
Oro Incenso e Mirra -
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ti aspetterò qui. Voglio vederti prima di tutti gli altri. | Ella | non badò al tono freddo di quelle parole. Appena rimasto |
Oro Incenso e Mirra -
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che le avrebbe attirato gli omaggi di nuove passioni. Se | ella | invece lo avesse amato, quale deliziosa circostanza quella |
Oro Incenso e Mirra -
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per questa beatitudine di poche ore magari tutta la vita! | Ella | intenta ad abbigliarsi non pensava invece più a lui in tal |
Oro Incenso e Mirra -
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non erano che le otto e mezzo. Quanto impiegherebbe | ella | a vestirsi? Per un momento ebbe quasi voglia di andarsene. |
Oro Incenso e Mirra -
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nella propria carrozza, giacché per nulla al mondo | ella | avrebbe consentito a farsi accompagnare da lui al ballo? |
Oro Incenso e Mirra -
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furono addirittura convulsi. Finalmente intese un fruscìo. | Ella | entrò sorridente col viso in alto: aveva sulla testa un |
Oro Incenso e Mirra -
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sottana, della quale lo strascico si perdeva al di fuori. | Ella | s'avanzò guardandolo negli occhi per cogliervi il primo |
Oro Incenso e Mirra -
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acuto di sandalo era entrato con lei. Lelio taceva: allora | ella | trionfante gli sorrise nello specchio. Le sue spalle brune, |
Oro Incenso e Mirra -
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Un'idea passò lampeggiando nel cervello di Lelio. | Ella | sorrideva ancora. Lelio chinò lievemente la testa al suo |
Oro Incenso e Mirra -
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e sopra quella camicia bianca come la porcellana, mentre | ella | si aggiustava un riccio sotto il diadema; ma Lelio nel |
Oro Incenso e Mirra -
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- Avete perduto la scommessa. Nell'ira di quel dolore | ella | non comprese nemmeno. - Clelia! - esclamò. - Eppure ve lo |
Oro Incenso e Mirra -
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disprezzo così violento che l'altro dovette indietreggiare; | ella | rimaneva sempre così piegata colla strappatura fra le mani. |
Oro Incenso e Mirra -
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cui forme quasi infantili si velavano in un abito candido. | Ella | compariva e nel volto circonfuso di luce, gli sorrideva; |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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i passi macchinalmente, concentrato tutto nell'attenzione; | ella | radeva appena la terra, abbandonava i sentieri noti, |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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che gli bruciavano, il suo amore che fuggiva dinanzi a lui. | Ella | girava, girava pel bosco, arrestandosi soltanto un minuto, |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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sull'erbetta calpestata; appena egli la raggiungeva, | ella | riprendeva la sua corsa. Lui dietro, senza sentire la |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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lasciarmi. Non parlava la fanciulla nei colloqui i d'amore. | Ella | ascoltava immobile, bianca, pronta sempre a partire; ogni |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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dietro un velo. Non parlava la fanciulla, ma ogni giorno | ella | restava più a lungo con colui che l'amava. Egli le parlava |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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a poco a poco, poi taceva. La contemplava, estatico. | Ella | si muoveva per andarsene. - Non partire, non partire! - |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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andarsene. - Non partire, non partire! - supplicava lui. | Ella | restava ferma innanzi a lui, i piedini bianchi come ale di |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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sostenuto da rose bianche. - Siedi, siedi accanto a me! | Ella | non sedeva, immota, guardando dinanzi a sé coi grandi occhi |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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occhi senza pupilla. - Parlami, parlami - mormorava lui. | Ella | non aveva voce, non si muovevano le labbra. Invano egli la |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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Invano egli la pregava, la scongiurava, s'inginocchiava, | ella | non gli rispondeva. Era inflessibile e serena. Ma in un |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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a terra, sparse le lagrime più cocenti, adorò la fanciulla. | Ella | parea si trasformasse; dietro il candore della pelle pareva |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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bianche e morbide, come quelle di una donna. Mentre | ella | restava in piedi, impacciata dal suo vestito nuovo di lana |
La virtù di Checchina -
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in tavola, egli s'inchinò e offrì il braccio alla signora. | Ella | sentì il sottile profumo che egli portava, forse nei |
La virtù di Checchina -
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sapore di zuccherino. In verità, sul principio del pranzo, | ella | fu molto in pena, perchè tutto andava male. Susanna dava al |
La virtù di Checchina -
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non prese il caffè, che forse era molto cattivo, ed | ella | gliene fu grata in cuor suo: i denari non le erano bastati |
La virtù di Checchina -
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in casa; ma non aveva paralume e accecava, a guardarlo. | Ella | sedeva sul divano, ritta sul busto, sentendo per la prima |
La virtù di Checchina -
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suoi cugini, avevano un castello. Vi era freddo laggiù: | ella | rabbrividiva qui: le lagrime le salivano agli occhi. Toto |
La virtù di Checchina -
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uomini adiposi, che hanno molto mangiato e molto bevuto. | Ella | rivolgeva a suo marito certe timide occhiate, quasi |
La virtù di Checchina -
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chè suo marito dormiva, largo disteso, sul letto coniugale. | Ella | osava alzare sul marchese i suoi grandi occhi romani, |
La virtù di Checchina -
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dalla cugina, come tutti la chiamavamo in famiglia, perché | ella | mostrava una grande predilezione per me. Ero il vivente |
Racconti 2 -
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Ero il vivente ritratto del nonno, secondo lei; e infatti | ella | mi aveva imposto il soprannome di Nonnino. Confesso che |
Racconti 2 -
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le piú piccole e piú innocenti. "Ah, Nonnino! Nonnino!" | ella | mi sgridava, minacciando con l'indice della mano destra. Ma |
Racconti 2 -
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"Perché ... Perché ... " aveva le lagrime agli occhi. | Ella | era morta da un pezzo quando, tornato dall'università, |
Racconti 2 -
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per l'intimo triste dramma che l'aria o la canzonetta (come | ella | diceva) di Cimarosa lasciava immaginare. Io non ho visto |
Racconti 2 -
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- Sai, ho invitato a pranzo il marchese d'Aragona. | Ella | si fermò dallo spazzolare, immediatamente. - Capisci - |
La virtù di Checchina -
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l'accompagnava alla messa, uscivano a cavallo insieme, | ella | tutta chiusa nell'amazzone nera, col velo nero |
La virtù di Checchina -
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nello scialle di lana bianca; un mercoledì, nel pomeriggio, | ella | cuciva dietro i vetri del suo balcone, rimettendo i polsini |
La virtù di Checchina -
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Aragona, passando nella via, salutò; un lunedì, di mattina, | ella | era con Susanna, in un vicolo recondito di Frascati, a |
La virtù di Checchina -
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e il marchese d'Aragona, passando, salutò: questa volta | ella | aveva arrossito, lo ricordava bene, ma non sapeva perchè, |
La virtù di Checchina -
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sul prezzo. Ora questo marchese veniva a pranzo * ed | ella | non sapeva che dargli da mangiare a questo nobile, avvezzo |
La virtù di Checchina -
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dito un anello con un brillante, uno zaffiro e un rubino, | ella | lo aveva visto benissimo; un marchese che sicuramente varie |
La virtù di Checchina -
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case, che tagliava quasi a mezzo la via. Improvvisamente | ella | mi disse: "Tra una diecina di giorni parto". "Per Lione?" |
Racconti 2 -
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gravissima responsabilità dandovi un consiglio qualunque". | Ella | saliva a capo chino, con gli occhi socchiusi, ed io sentivo |
Racconti 2 -
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pausa. "Ve ne sono gratissimo". "Raggiungiamo gli altri" | ella | concluse, sorridendo tristamente. E nel traversare la via, |
Racconti 2 -
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mormorando: "Avete fatto bene; ve ne ringrazio". Intanto | ella | riprendeva il suo aspetto ordinario; ma io mi sforzavo |
Racconti 2 -
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e nel padroneggiarsi. In quel breve tratto di strada, | ella | aveva cominciato a parlarmi del soggetto delle nostre |
Racconti 2 -
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per l'aria, il suono della voce e l'accento incerto con cui | ella | mi aveva domandato: "Debbo andare?" Mi rimproveravo di non |
Racconti 2 -
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destinati dalla signora Olgani a combinare matrimoni. | Ella | pensava soprattutti a sua figlia già sullo sfiorire, ma non |
Racconti 2 -
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intensamente sul mio cuore da darmi la chiara coscienza che | ella | fosse per me qualche cosa di piú di una amica o di una |
Racconti 2 -
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forse, mi sarebbe stato facile risol vermi secondo quel che | ella | sembrava desiderasse ... Ma in quei giorni, no; e non |
Racconti 2 -
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darsi che non venga!" pensai ... Ma proprio in quel punto | ella | appariva su l'uscio preceduta dalla cugina. Le corsi |
Racconti 2 -
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un progetto ... per voi? Io vi sono gratissimo ... " "Ah! - | ella | esclamò. - Non ne ragioniamo. L'altra sera mi sono sfuggite |
Racconti 2 -
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Poco dopo, sotto gli archi del Colosseo, appena | ella | si staccò dal mio braccio, mi parve che qualche cosa di |
Racconti 2 -
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fosse avvenuto per me. - È tutto? - No. Tre mesi dopo | ella | era già ritornata. Ma durante quei tre mesi, io avevo |
Racconti 2 -
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... " "Ah, Nelly! - la interruppi, prendendole le mani che | ella | abbandonò tra le mie. - È stata una disgrazia! La mia |
Racconti 2 -
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sarebbe pietà troppo crudele, e indegna di voi e di me". | Ella | pianse un po' in silenzio. Estremamente commosso, io la |
Racconti 2 -
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"La colpa è stata mia! ... Debbo scontarne la pena!" | ella | disse, asciugandosi lestamente gli occhi, e facendo sforzi |
Racconti 2 -
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un'occhiataccia per rammentargli di mostrare piú contegno. | Ella | era contegnosissima, indispettita contro quel parente che |
GIACINTA -
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Serviti pure! Gli bastava che per buona parte della serata | ella | lo cercasse, di tanto in tanto, con lo sguardo. Una volta |
GIACINTA -
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mi dànno neppure un minuto di tempo! Largo, largo signori! | Ella | era felice di queste maliziette che davano maggior sapore |
GIACINTA -
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quando da quella subita fortuna giunta cosí a proposito | ella | era stata messa in uno stato d'indipendenza quale non |
GIACINTA -
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di Andrea, dai sospetti e dalle rampogne della madre, | ella | sentí a un tratto riaggravarsi addosso il peso opprimente |
GIACINTA -
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di essere sulle sue traccie. Dopo che mi ebbe abbandonato | ella | partì dalla Sardegna, ed un uomo la vide a Roma, vestita da |
CENERE -
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fa, la feci ricercare dalla Questura e venni a sapere che | ella | vive a Roma, sotto un falso nome. Però si è emendata, sì, |
CENERE -
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a porsi davanti alla sedia, ed a misura che Anania parlava | ella | spalancava gli occhietti foschi, e si curvava e trasaliva, |
CENERE -
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andandogli appresso, «io credevo che tu sapessi ... Sì, | ella | è viva, ma non è la donna che ti ha ingannato fingendosi |
CENERE -
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«Non è stata lei a ingannarmi, nonna! L'ho creduto io ... | Ella | non sa neppure che io abbia supposto ... Ah, dunque non è |
CENERE -
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sapessi. Io l'ho riveduta quest'anno, ai primi di maggio; | ella | venne a Fonni per la festa dei Santi Martiri, e conduceva |
CENERE -
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erano venuti a piedi da un villaggio lontano, da Neoneli; | ella | soffriva le febbri di malaria, e sembrava una vecchia di |
CENERE -
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cercato sua madre al di là dei monti e dei mari, mentre | ella | trascinava la sua miseria e il suo disonore attraverso |
CENERE -
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per esempio, possibile che non sapesse nulla?». «Forse. | Ella | sola poteva farti sapere qualche cosa; ma no, essa ha paura |
CENERE -
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Il cieco la chiamava con un brutto nomignolo: soltanto a me | ella | confidò il suo vero essere, mi raccontò la sua triste |
CENERE -
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a perseguitarla.» «Sì! È lei che è pazza! Ma che ha | ella | fatto durante tutti questi anni? Come ha vissuto? Perché |
CENERE -
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benedetto dal Signore? Eppure! ... Così di tua madre! | Ella | certo avrebbe voluto lavorare e vivere onestamente ... Ma |
CENERE -
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fanciullo. Disse: «Io non so raccontarti precisamente come | ella | visse e ciò che fece. So che ella, dopo averti lasciato, e |
CENERE -
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una vita santa? Ebbene, no: era questo il suo destino. | Ella | aveva qui, negli ultimi tempi, un amante carabiniere che fu |
CENERE -
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ebbe abbandonato, almeno così la disgraziata mi raccontò, | ella | partì per Nuraminis, a piedi, nascondendosi di giorno, |
CENERE -
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presto di lei, la maltrattò, la percosse, poi l'abbandonò. | Ella | seguì la sua fatale via. Mi disse, - e piangeva, poveretta, |
CENERE -
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ma seguite il filo che vi tira! Basta, ultimamente però | ella | si era emendata: s'era unita con un cieco cantastorie e |
CENERE -
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cantastorie e vivevano da due anni come marito e moglie: | ella | lo conduceva per i paesi, per le feste campestri, da un |
CENERE -
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capanna di pastori. Dopo, come ti dissi, sentendosi meglio, | ella | vagò di qua e di là, mietendo, raccogliendo spighe, finché |
CENERE -
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Io non le torcerò un capello; io la prenderò con me; | ella | vivrà con me ed io lavorerò per lei: le voglio fare del |
CENERE -
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adesso, e non pensare a niente. Domani notte a quest'ora | ella | sarà qui, non dubitare. Dopo, tu farai quel che vorrai. |
CENERE -
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a posdomani ... » «Vedrò io!» «Ora va ... va a riposarti», | ella | ripeté, dolcemente spingendolo. Anche nella stanzetta ove |
CENERE -
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che lo stringeva a sé più per paura che per amore. No, | ella | non lo aveva amato: perché illudersi? ella non lo aveva |
CENERE -
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per amore. No, ella non lo aveva amato: perché illudersi? | ella | non lo aveva amato; ma forse questa era stata la più |
CENERE -
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Prima di uscire pregò Anania di tenersi calmo. «Bada che | ella | ha paura di te ... » «Andate, santa donna!», egli disse con |
CENERE -
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tormenti, si sentiva divorato da un cupo desiderio: che | ella | non arrivasse, che fosse di nuovo fuggita, scomparsa per |
CENERE -
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timida e lacera come una mendicante. Egli la guardò: | ella | lo guardò: lo spavento e la diffidenza era negli occhi |
CENERE -
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parevano gli occhi d'un gatto selvatico ammalato. Appena | ella | si fu seduta, la vedova ebbe una magnifica idea: lasciò |
CENERE -
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perché quando Anania e la vedova rientrarono in cucina | ella | piangeva presso la porta, pronta ad andarsene. Cieco di |
CENERE -
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orgolese con la mastrucca, più terribile dei banditi che | ella | aveva conosciuti sulla montagna. Ella s'era immaginata una |
CENERE -
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dei banditi che ella aveva conosciuti sulla montagna. | Ella | s'era immaginata una scena ben diversa da quella! «Sì», |
CENERE -
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lumaca, quella mendicante, quell'essere senza anima? Poteva | ella | capire ciò che egli le diceva? ciò che ella aveva fatto? E |
CENERE -
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anima? Poteva ella capire ciò che egli le diceva? ciò che | ella | aveva fatto? E d'altronde che poteva esserci di comune fra |
CENERE -
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diss'egli freddamente, ma non più irato; e siccome | ella | piangeva più forte, egli si volse alla vedova e le fece |
CENERE -
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si calmò alquanto, e quando zia Grathia le portò il caffè, | ella | prese tremando la tazza e bevette avidamente, guardandosi |
CENERE -
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diffidenti, eppure attraversati da balenii di piacere. | Ella | era avida del caffè, come quasi tutte le donnicciuole |
CENERE -
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«c'è poco da discorrere. Ho già detto quanto dovevo dire. | Ella | rimarrà qui finché io non ordinerò altrimenti: voi ora le |
CENERE -
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zia Grathia, con voce dolce. «Che cosa rispondi?» «Io?», | ella | chiese a bassa voce. «Sì, tu.» «Io ... nulla.» «Avete |
CENERE -
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«Sì, la fede di nascita?» «Sì, la fede di nascita», | ella | rispose toccandosi il petto. «L'ho qui.» «Fate vedere». |
CENERE -
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rispose toccandosi il petto. «L'ho qui.» «Fate vedere». | Ella | trasse una carta gialliccia, macchiata d'olio e di sudore, |
CENERE -
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non poteva: il solo guardarla lo disgustava; gli pareva che | ella | puzzasse (e in realtà ella emanava quello sgradevole odore |
CENERE -
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lo disgustava; gli pareva che ella puzzasse (e in realtà | ella | emanava quello sgradevole odore tutto speciale dei |
CENERE -
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È incosciente, ma non sfrontata. Non si ribellerà». Eppure | ella | si ribellò. «Ecco», egli ricominciò, dopo un lungo |
CENERE -
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«Spiegatevi meglio.» Ah, dunque non era tutto finito? | Ella | osava? perché osava? Ah, ella dunque non capiva che suo |
CENERE -
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dunque non era tutto finito? Ella osava? perché osava? Ah, | ella | dunque non capiva che suo figlio aveva sofferto e lottato |
CENERE -
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anche sacrificandole tutto il suo avvenire? Perché ora | ella | osava ribellarglisi, perché voleva sfuggirgli ancora? Non |
CENERE -
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altrimenti sarò capace di tutto ... » «Per il tuo bene», | ella | insisté. «Ascoltami almeno: non essere feroce con me, |
CENERE -
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parole di Olì; ma a un tratto trasalì e gridò: «Ascolto!». | Ella | riprese umilmente: «Perché dunque vuoi che io rimanga qui? |
CENERE -
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benissimo che era invece il momento di combattere: | ella | non aveva più paura, e osò tutto. «Senti», disse con voce |
CENERE -
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più umile, «perché vuoi rovinarti, "figlio mio?" (Sì, | ella | ebbe il coraggio di dir così, ed egli non protestò). Io so |
CENERE -
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... Tu devi sposarti con una fanciulla ricca e bella: se | ella | viene a conoscere che tu non mi rinneghi, ti rifiuterà. Ed |
CENERE -
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ad una immondezza ... Fallo per lei; lasciami andare, | ella | crederà sempre che io non esista più. Ella è un'anima |
CENERE -
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lasciami andare, ella crederà sempre che io non esista più. | Ella | è un'anima innocente; perché dovrebbe soffrire? Io andrò |
CENERE -
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no». In fondo sentiva che Olì aveva ragione, e capiva che | ella | veramente voleva andarsene per non renderlo infelice, ma |
CENERE -
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renderlo infelice, ma appunto l'idea che in quel momento | ella | era più generosa e più cosciente di lui lo irritava e |
CENERE -
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e più cosciente di lui lo irritava e gliela rendeva odiosa. | Ella | si era trasformata: i suoi occhi illuminati lo guardavano |
CENERE -
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la divorava, ed Anania lo capiva, e sentiva finalmente che | ella | voleva a modo suo compiere il proprio dovere, come egli a |
CENERE -
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guarire il malato gli apre la carne coi ferri. Ad un tratto | ella | si gettò per terra, ricominciò a piangere, supplicò, gridò. |
CENERE -
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gridò. Anania rispose sempre no. «Che farò dunque io?», | ella | singhiozzò. «Nostra Signora mia, cosa farò io? Bisogna che |
CENERE -
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impassibile e pallida come uno spettro: ma questa volta | ella | non narrava alla sua ospite le storie del marito, e non |
CENERE -
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con un sorriso amaro, «ci voleva anche questa! che | ella | dubitasse! Gliela farò vedere io ... se sono io!» «Figlio, |
CENERE -
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colloquio che Anania avrebbe avuto con la fidanzata. «Se | ella | veramente ti vuol bene, si rallegrerà della tua buona |
CENERE -
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nessuno i fatti tuoi. Piuttosto mandami un segno. Senti, se | ella | non ti rifiuta mandami la rezetta avvolta in un fazzoletto |
CENERE -
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suo marito. La sua famiglia mi disprezzerà, mi caccerà; ma | ella | mi dirà: "Ti aspetterò, ti amerò sempre ... ". Sì, ma che |
CENERE -
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sempre. «Margherita! Margherita! Parlerò con lei stanotte; | ella | mi dirà di tacere ogni cosa a suo padre, di aspettare, di |
CENERE -
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qualche cosa ... qualche cosa d'orribile: la notizia che | ella | fosse scomparsa nuovamente; e si accorgeva benissimo della |
CENERE -
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sognò che l'uomo di Fonni gli aveva portato la novella: | ella | era fuggita ... egli la inseguiva, la inseguiva ... |
CENERE -
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... attraverso una pianura coperta di chiodi ... Eccola, | ella | è là, all'orizzonte: fra poco egli la raggiungerà e la |
CENERE -
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e la ucciderà; ma egli ha paura, ha paura ... perché | ella | non è Olì, è il mandriano passato nella viuzza mentre zia |
CENERE -
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Mia madre è viva: dopo una esistenza di colpe e di dolori, | ella | è risorta davanti a me come un fantasma. Essa è miserabile, |
CENERE -
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morta per te e per tutti ... Non solo, ma ero certa che se | ella | osava presentarsi a te, come pur troppo é accaduto, tu non |
CENERE -
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mai, che possibilmente il mondo dove vivremo noi ignori che | ella | esiste. Pensa che anche lei, forse, sarà più contenta di |
CENERE -
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la colpa se non sua? Per te, ed anche per lei, è meglio che | ella | si trovi in quello stato; così cesserà di vagabondare, e, |
CENERE -
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disgusto così profondo che annientava lo stesso amore. Come | ella | era vile! Vile sino alla spudoratezza. Vile e |
CENERE -
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un frutto, roseo al di fuori, nero e velenoso all'interno. | Ella | era la Donna, completa, con tutte le sue feroci astuzie. Ma |
CENERE -
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Ma il maggior tormento di Anania era il pensare che | ella | indovinava i suoi più segreti sentimenti e che aveva |
CENERE -
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per compassione, pur credendolo vile come era vile lei. | Ella | forse aveva sperato di farsi di lui un servo compiacente, |
CENERE -
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salivo alle stelle e mi esaltavo per sentimenti sovrumani, | ella | taceva perché nella sua anima era il vuoto, ed io adoravo |
CENERE -
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ed io adoravo il suo silenzio che mi sembrava divino; | ella | ha parlato solo quando si destarono i suoi sensi, e parla |
CENERE -
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il cranio. Le ultime righe, poi, sono un capolavoro ... | ella | sapeva già, prima di scriverle, l'effetto che dovevano |
CENERE -
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prima di scriverle, l'effetto che dovevano produrre ... | ella | è più vecchia di me ... ella mi conosce perfettamente, |
CENERE -
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che dovevano produrre ... ella è più vecchia di me ... | ella | mi conosce perfettamente, mentre io comincio appena adesso |
CENERE -
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mentre io comincio appena adesso a conoscerla ... | ella | vuole attirarmi al convegno perché è sicura che se io ci |
CENERE -
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gli attraversavano l'anima; più rileggeva la lettera più | ella | gli sembrava perfida; più sentiva d'allontanarsele più |
CENERE -
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Alla solita ora si trovò davanti al portone di Margherita. | Ella | stessa aprì. Si abbracciarono e si misero entrambi a |
CENERE -
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par landosi all'orecchio e stringendosi le mani, | ella | gli ripeteva spesso: - Mi par di sognare. - Anche a me - |
Racconti 1 -
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due lo stesso sorriso pieno di stupore? ... E in un baleno, | ella | gli si era buttata tra le braccia, singhiozzante: - Che |
Racconti 1 -
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secco. - Han chiuso l'uscio della stanza di passaggio! - | ella | balbettò, stringendogli un braccio, convulsa - Oh Dio! |
Racconti 1 -
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Cosí riandavano spesso i piú lievi fatti del breve passato; | ella | senza nessun rimpianto di quel che, fuggendo, avea lasciato |
Racconti 1 -
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ma la signora ricusò di riceverlo. - Che dottore! Perché? - | ella | diceva sforzandosi di parere tranquilla. - Sto benissimo -. |
Racconti 1 -
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morente! - Poi cedette, per contentarlo. A ogni visita, | ella | guardava fisso il dottore; voleva leggergli sul volto la |
Racconti 1 -
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di rispondere: - Ma ... se ... - Non ho paura di morire - | ella | lo interruppe per farlo uscire dalle reticenze. - Sappia |
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- allora conchiuse il dottore. - Ah! ... Va bene - | ella | mormorò. Avvertito dal dottore che lo aveva incontrato per |
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e di sole, degno del nostro amore, degno di te ... - | Ella | non rispondeva, non sorrideva neppure a quelle carezze e a |
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che Eugenio non le aveva mai ripetute da un pezzo - | ella | pensava: - Oh Dio! ... Mi sono forse ingannata? ... - |
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parola, a ogni frase, le scendevano fino alle labbra, ed | ella | se le beveva con voluttà, impedendo che Eugenio gliele |
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e andarle incontro. - Sono felice; non voglio piú morire! - | ella | mormorava abbandonata deliziosamente su la poltrona. |
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E sorrideva, guardandola maliziosamente. - Oh, no, no! - | ella | disse diventata di foco nel viso. - Come sono impertinenti |
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ma queste ubbie da ragazzina cominciavano a seccarlo. | Ella | invece voleva vederselo sempre davanti, sentirselo sempre |
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sentirselo sempre accosto, come se la sventura, della quale | ella | aveva presentimento, minacciasse proprio suo marito. Non |
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solite intermittenze di pensiero. - Senti, Oreste! ... - | ella | esclamò. Ma non poté proseguire; scoppiò in singhiozzi. |
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gli aveva servito ... S'era quasi sentito venir male mentre | ella | parlava. C'era mancato poco, pochino non le avesse |
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... Son capace di crederti. - Vorresti che io mentissi? - | Ella | gli prese una mano: - Oreste! - Fasma!!! ... Come nelle |
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Il notturno dello Chopin la fece piangere. - Che musica! - | ella | diceva, quantunque lo Chopin in quelle lagrime non ci |
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settimane non era piú stata abbracciata né baciata, | ella | spalancò i grandi occhi che brillarono. - Ritorni insomma |
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non aveva alcun bisogno di me, per essere sola; così | ella | m'aveva detto un giorno, molto tempo addietro, con la |
Il maleficio occulto -
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le scale, come un ragazzo. - Nulla; son venuta a trovarvi - | ella | rispose, mentre continuava a salire. - Vi spiace? E quando |
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a salire. - Vi spiace? E quando fu nella mia camera, | ella | seguitò: - Alle cinque è venuto il barone: gli feci dire |
Il maleficio occulto -
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in carrozza con lui. Vi sta molto bene. - Si, mi sta bene - | ella | ripetè, guardandosi istintivamente la gonna e le maniche. |
Il maleficio occulto -
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le labbra per non annoiarla con qualche frase di rammarico. | Ella | tornò a sedere e cominciò a leggere; io, in una poltroncina |
Il maleficio occulto -
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le mani a poco a poco le si abbandonavano col libro, ed | ella | si perdeva a pensare, gli occhi sbarrati nel vuoto. - Pare |
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egoisticamente di quella sua affezione che prorompeva. | Ella | agitatissima, e parlando, mi guardava quasi per implorare |
Il maleficio occulto -
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io ascoltava, godeva e taceva. - Ti farà del male, di'! - | ella | seguitò. - Due uomini che si odiano sono terribili: e voi |
Il maleficio occulto -
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lasciarti prendere da tenerezze ridicole. Dal modo con cui | ella | tornò a sedersi, umile e sommessa, compresi di avere |
Il maleficio occulto -
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Clara prese il libro e continuò la lettura. - Lo sapevo - | ella | disse - che non si può parlare con voi. Vi avevo pregato di |
Il maleficio occulto -
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trattenere qualche parola piena di rimpianti. - Verrò, - | ella | disse, - s'egli verrà a cercarmi, benchè non creda che vi |
Il maleficio occulto -
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chiami una carrozza. - Ma sono a due passi da casa mia, - | ella | obiettò. - Non importa; di costui non mi fido. In un |
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- Anche voi siete fraterno, nelle vostre idee, - | ella | m'aveva detto, stringendomi la mano, e partendo. E il |
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L'albergo Milano _ i Francia _ Roma _ el Leone _ | ella | Passarella _ el Bissone e el Falcone. _ uando vogliasi |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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Rossi tutti ci si trovavano a meraviglia e restavano, | ella | era diventata familiare di tutti: e nei quattro mesi in cui |
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le case, dal quattro gennaio al quattro maggio, in Napoli, | ella | si pavoneggiava, nel suo ozio, ella non doveva andare su e |
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maggio, in Napoli, ella si pavoneggiava, nel suo ozio, | ella | non doveva andare su e giù, per le scale, ad accompagnare i |
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portinaie vicine del palazzo de Rosa, del palazzo Latilla; | ella | non arrischiava di cambiare degli inquilini che le volevano |
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compativano e che chiedevano le ragioni di quei traslochi, | ella | narrava subito le ragioni, anche perché la gente non |
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generale e di andarsene in una piccola casa, dove | ella | avrebbe trovato a suo marito qualche piccolo impiego |
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appartamenti disponibili nel palazzo Rossi; e la via crucis | ella | portinaia, su e giù per le scale, dalle dieci della mattina |
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innanzi al suo casotto, e faceva le interrogazioni di rito, | ella | crollava il capo, sospirava e si levava per accompagnarla |
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le miserie umane che là erano venute a chieder soccorso, | ella | vantava la casa e il dottor Amati, il famoso dottore, per |
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si riempiva d'ammirazione Napoli, e tutto il mondo - come | ella | diceva. - Ah! - dicevano i visitatori, meravigliati, - e |
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meravigliati, - e perché va via? In fretta, in fretta, | ella | soggiungeva che il dottore si ammogliava e aveva bisogno di |
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e malgrado le loro vaghe promesse, vagamente profferite, | ella | capiva che non sarebbero più ritornati. - Non si combina |
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più ritornati. - Non si combina nulla, comare mia, - | ella | diceva ogni tanto, con aria stanca, alla sua vicina |
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con un certo sospetto: - Ma perché se ne vanno? Allora | ella | si decideva e sottovoce mormorava: - Sono falliti… - Ah, |
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ah! - esclamavano, interessati, i visitatori. Nelle scale | ella | dava i particolari, diceva la ragione del fallimento, |
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trecce nere che le rendevano anche più esangue il volto. | Ella | fissava i suoi occhi dolenti sui visitatori, come se non si |
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e un'ombra di dolore li rianimava, per un minuto, quando | ella | intendeva che doveva abbandonare quel tetto, quell'asilo. |
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un bollo di fuoco nelle sue carni di moglie immacolata, | ella | agonizzava senza tregua, senza poterne dire una sola parola |
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o la pioggia scrosciava sui vetri del salottino dove | ella | tentava di distrarsi ora leggendo, ora applicandosi a un |
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solidità del vero; quasi fossero ancora là, e non li avesse | ella | dispersi due giorni dopo, perché sparisse anche ogni |
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lei un cieco assentimento di sensi? ... Oh, no! Oh, no! ... | Ella | non sospettava; non diffidava ... Il fratello di suo |
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sottovoce, stranamente commosso, seduto di rimpetto; ed | ella | agitava il largo ventaglio nero, senza guardarlo in viso, |
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parsi un po' buffi in quel momento ... E a un tratto ... | Ella | si dibatteva, come se quelle labbra le ricercassero di |
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lo sguardo lui che era scappato via come un ladro, lui che | ella | avrebbe voluto chiamare in soccorso, tanto quell'infamia le |
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marito ... In certi momenti riusciva forse a prestarsi fede | ella | stessa? Non le pareva d'essere sotto l'incubo d'un cattivo |
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piú il momento della terribile prova diventava imminente, | ella | si sentiva di giorno in giorno assai meno rassicurata, |
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da due anni!" Da due anni? ... Ah! ... Intendeva forse che | ella | doveva essersene già accorta? ... E per ciò aveva supposto |
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... Oh, Signore! ... Era mai possibile? Quella mattina | ella | respinse in modo brusco anche la bambina che voleva |
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sparita via silenziosamente, simile a un fantasma doloroso, | ella | era rimasta sola, sopraffatta dal terrore di quella |
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Forte della sua innocenza, durante l'interminabile nottata | ella | si era ripetuta una dietro l'altra, per fissarle meglio nel |
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avrebbe impedito che quest'altra creatura, per la quale | ella | non avrebbe potuto mai avere viscere di madre - lo sentiva, |
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con tormentosa lentezza sul quadrante dell'orologio che | ella | osservava a intervalli; le pareva intanto che le sue |
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dopo il viaggio di nozze. - Volevo farti una sorpresa - | ella | aggiunse, esitante ... Giulio sorrise. Infine, mobili e |
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le era passato per la schiena; ma, subito rimessasi, | ella | mostrava di ascoltare con curiosità e meraviglia il marito |
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- Tornerà presto. - Dice che non tornerà piú! ... | Ella | ebbe un senso di sollievo, e deviò il discorso. - I tuoi |
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Ogni apparenza era salva, ogni ragione di timore sparita; | ella | avrebbe potuto viver tranquilla, seppellendo nel piú |
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Le conseguenze d'un aborto potrebbero essere gravi -. | Ella | era rimasta sdraiata sulla poltrona, con tale abbattimento |
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dell'animo prendeva maggior vigore. E intanto non solo | ella | non si riguardava, ma commetteva imprudenze; s'affaticava, |
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a rimuoversi di là. Il rimorso le lacerava il cuore. | Ella | rammentava con spavento la vile menzogna: - È per la |
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quando? Ora che la sua figliuolina era all'estremo, ora che | ella | avrebbe dato volentieri in olocausto la propria inutile e |
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Qualche passione malaugurata! - rifletteva talvolta. Ed | ella | tremava nel sentirglielo ripetere. - A che stillarti il |
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tante volte aveva dato pienissimo sfogo al proprio cuore, | ella | trovava sempre il balsamo che le addolciva la piaga, e |
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le persone, mormorando parole a voce bassa e che | ella | non riusciva ad afferrare. - Forse si muore in questo modo! |
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a cui dalla commozione e dalla gioia tremava la voce, | ella | lo fissò spalancando gli occhi, sorridendogli |
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della mamma, perché potesse ammirarlo, senza scomodarsi. | Ella | si trasse un po' indietro e serrò gli occhi ... - Che hai, |
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stata presente ... E poi ... - Come? ... Perché ora? ... - | ella | si domandava, spaventata. E poi, qualcosa di strano, di |
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tutto ... per lei ... per espiare la colpa d'un istante! - | ella | pensava trasognata, quasi un'influenza esteriore le |
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e affatto diversa da quella ch'era stata fin allora. Poi, | ella | mostrò improvvisamente desiderio di lanciarsi fuori della |
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combinato: viaggi, bagni, regime ricostituente ... Ed | ella | aveva subito acconsentito, lietissima ... Capiva che già |
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Il nemico è accovacciato qui, nel mio interno! - Da un mese | ella | dormiva soltanto a brevi intervalli; poi le palpebre le si |
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aperti e le manine increspate, dormiva. Che triste ritorno! | Ella | si era rovesciata in fondo al legno, muta, stringendo una |
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lasciar spegnere ... lui specialmente, suo marito! ... Ed | ella | vibrava tutta, si sentiva tirare, strizzare tutta; vedeva |
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- A te solo! - Sei mesi dopo, al ritorno della ragione, | ella | credeva di aver fatto un lungo sogno orrendo, e lo |
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esistenza. Dalla madre che aveva vissuto una vita dolente, | ella | aveva una squisita ma silenziosa sensibilità: dal padre |
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aveva una squisita ma silenziosa sensibilità: dal padre | ella | aveva preso la lealtà ostinata e larga, la fierezza senza |
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con la debole ma continua luce, le preghiere dei credenti. | Ella | era inconscia, amando. Chi le avrebbe detto nulla? Da sette |
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da tutte le civetterie di quella età. Che sapeva | ella | dell'amore? Nulla. Viveva tristemente, privata di tutte le |
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privata di tutte le dolcezze, accanto a un padre che | ella | rispettava e di cui la fatale passione la sgomentava, |
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quest'uomo le stendeva la mano per salvarla, - ebbene, | ella | prendeva quella mano, ciò era naturale, ella non sapeva e |
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- ebbene, ella prendeva quella mano, ciò era naturale, | ella | non sapeva e non poteva fare altro che prendere quella |
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perché doveva amarlo; perché così doveva essere. Ed | ella | provava per la sua età, per il suo temperamento, per |
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sotto le false apparenze di una decente agiatezza, | ella | aveva freddo nell'anima, le pareva di esser antica e povera |
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intorno a sé tutto un terrificante mondo di fantasmi, | ella | smarriva subito la quiete, il cervello le si turbava, e i |
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bizzarri fenomeni spirituali le si comunicavano fatalmente, | ella | non sapeva sottrarsi a quell'incubo, a quelle visioni, si |
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sempre, quando era sola, o quando suo padre era con lei, | ella | si vedeva assai misera, assai misera, senza sostegno, senza |
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bastava che la sua mano toccasse la mano di lei, perché | ella | sentisse, come per un influsso magnetico, un calore, una |
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bastava sì, che la sua mano toccasse la mano di lei, perché | ella | si sentisse guidata, protetta, procedente sulla via della |
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felicità. Con un soffio si dileguavano tutte le nere nubi, | ella | vedeva il cielo azzurro; la febbre si temperava, spariva, e |
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fantasie e gli spaventi che fanno allividire le labbra: | ella | si tranquillizzava, quasi la ravvolgesse nel suo circolo di |
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qualche cosa di assai candido e di assai fervido, per cui | ella | riviveva. E nella loro sostanziale diversità i due amori |
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incontrate, quell'armonia si era fatta più grande. Quando | ella | levava semplicemente i grandi occhi pensosi a lui, cercando |
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vittoria delle sue idealità. - Quanto diverso da lei! Era | ella | una fanciulla di gran sangue, mobilissima, squisita per |
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era la forza, in tutta la sua coscienza serena e giusta: | ella | era la bontà, in tutta la incoscienza misericordiosa e |
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ancora una volta, un bellissimo miracolo di armonia. Quando | ella | doveva volere na cosa, levava gli occhi nella faccia del |
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mai. Alla sera, mentre padre e figlia erano nel salone, | ella | lavorando al suo fine merletto, egli andando su e giù per |
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l'offerta della sua casa, in provincia, dove era sua madre. | Ella | aveva crollato il capo, con un lieve sorriso malinconico: |
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aveva sospirato: non aveva detto nulla. E una sera, in cui | ella | era stata assai sofferente, soffocando di caldo in |
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lui, in quei momento, ricordarle le soavi parole con cui | ella | gli aveva detto, un giorno, di trarla fuori da quel |
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dell'amore gli parve a un tratto ammiserita, giacché | ella | aveva potuto rinunziare, dinanzi a una parola del padre, a |
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Se erano soli, padre e figlia, non ne parlavano mai: | ella | per senso di obbedienza, aspettava sempre di essere |
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lotta. Una sola lettera Amati le aveva scritto: e quella | ella | conservava, preziosamente, rileggendola, ogni tanto, perché |
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a non cedere il campo alla tirannia singolare paterna, | ella | levava gli occhi, timidamente, sopra ambedue: e la falsa |
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aggrottava le ciglia, se la voce del dottore si facea dura, | ella | impallidiva, di nuovo, spaurita. Il padre le aveva |
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bruscamente violentemente, allontanava da lei quella mano. | Ella | non chiedeva il perché: sua madre aveva languito troppo |
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languito troppo rassegnatamente sino alla morte, perché | ella | osasse ribellarsi: soltanto viveva alla giornata, così, |
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costoro? - aveva egli domandato alla fanciulla. - Amici, - | ella | aveva detto, volgendo il capo dall'altra parte. - Vostri? - |
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Si ricordò che nel giorno del deliquio, rinvenendo, | ella | aveva voluto mandar via di casa, quell'assistito. Vi è |
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il dottore a Bianca Maria, investigandone la fisonomia. | Ella | fu lì lì per rispondere, che non ci credeva, che non ci |
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stralunato del padre. Si vide, sulla faccia, lo sforzo che | ella | faceva per mandare indietro il suo grido di dolore e, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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suo grido di dolore e, vagamente, facendo un gesto largo, | ella | disse: - Non so nulla di ciò. L'assistito ogguardava |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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di quella sfuriata: ma guardando Bianca Maria, vide che | ella | era alla tortura, intese che in quella discussione, forse, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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cosa? Vostro padre non ve lo ha consigliato, quasi imposto? | Ella | trasalì, il tono della voce di Amati era aspro. Non le |
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la sua anima si chiuse. - Io non so niente, - | ella | rispose, a voce bassa. - Non ho nulla da dirvi. Egli si |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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semplice storia. Si levò, risolutamente dicendo: - Addio. | Ella | anche si levò. Comprendeva che prima suo padre e, dopo, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Aveva ragione di partire, di non tornare mai più. Ma | ella | si sentiva perduta, in preda agli attacchi della demenza, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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indietro, sedersi di nuovo, vinto dalla sua naturale bontà, | ella | non resistette al pianto, che le soffocava la gola. |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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le faceva bene, ma non potendo sopportarlo. Ma perché | ella | si calmasse, ci volle qualche tempo: aveva troppo represso |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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il medico, senza asprezza, ma freddamente, quando vide che | ella | era diventata più tranquilla, - vi prego di ascoltarmi in |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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si è avverato, di chi è la colpa, mia o vostra? - È mia, - | ella | disse, umilmente. - Un giorno, - riprese il dottore, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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suo spirito era presente… - Delirava? - Sì: dolcemente, - | ella | rispose, arrossendo sino alla fronte. - Non pensate a ciò, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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delle sue notti, e le ardenti delusioni delle sue giornate! | Ella | si nascose il volto fra le mani, convulsa. Il dottore la |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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più dirle niente. - E ancora non sapete tutto, - riprese | ella | convulsamente. - Un giorno, voi mi avete scritto una |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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nulla da dire a Bianca Maria, per confortarla. Adesso, | ella | era accasciata: e provava un vago rimorso di aver accusato |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Antonio Amati essere il suo salvatore? Non si sentiva | ella | tranquilla, sicura, forte, quando egli era là? E traendosi |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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assoluta e serena. Infatti, le rarissime volte che | ella | mi aveva guardato - non abitavamo la stessa casa, ma la mia |
IL BENEFATTORE -
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meno rare, fui lietissimo di osservare che, finalmente, | ella | si era affacciata alla finestra immediata alla mia, dove |
IL BENEFATTORE -
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affacciata mai fino allora. Mi parve buon indizio; e appena | ella | volse la testa verso di me, le lanciai a voce abbastanza |
IL BENEFATTORE -
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Grazie! E chinai il capo con un lieve cenno di saluto. | Ella | rimase alcuni istanti alla finestra; poi si ritirò senza |
IL BENEFATTORE -
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l'orecchio alla parete. - Voi non potete vedermi, io sì - | ella | disse. - Come mai? - È un mio segreto. - Davvero? Che |
IL BENEFATTORE -
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da farle la sera dopo. Non dubitavo che la sera dopo | ella | sarebbe venuta a conversare con me, dubitavo però della sua |
IL BENEFATTORE -
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Non piangere! I singhiozzi si affievolirono. Giudicai che | ella | si era allontanata dal muro. Poi non udii altro, nè potei |
IL BENEFATTORE -
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non saresti più venuta a parlarmi. - È l'ultima volta! - | ella | rispose. - Chi te lo vieta? - Il mio destino! - Non mi ami |
IL BENEFATTORE -
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proprio vero. Mi ero deciso di finirla ... Perchè intanto | ella | si ostinava a parlare dell' altra ? Che intendeva dire? A |
IL BENEFATTORE -
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- Quando abbiamo l'aria di non guardare, noi donne - | ella | rispose - vediamo meglio. E perchè ha lasciato quella |
IL BENEFATTORE -
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i dialoghi parola per parola. - Che vuole che ne sappia? - | ella | disse. E, presa da femminile curiosità, dopo un attimo di |
IL BENEFATTORE -
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... E diceva la verità! - Io? Io sono fidanzata - | ella | rispose, cessando di ridere. Lelio Neri fece una breve |
IL BENEFATTORE -
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di Giacinta durò appena una quindicina di giorni. | Ella | tentava di confortarsi. - Il dolore ci lascia |
GIACINTA -
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grande pietà, la guardasse compassionevolmente, come quando | ella | aveva dovuto dirgli: "Non mi guardi cosí; mi fa soffrire!" |
GIACINTA -
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- riprese il Follini, dopo alcuni istanti di silenzio. | Ella | lo guardava, quasi non avesse inteso, con le sopracciglia |
GIACINTA -
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incontro. - Ah, siete qui? Siete qui, all'oscuro?.... - | ella | domandò senza inoltrare, Sulla tavola stavano due |
Il maleficio occulto -
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il divano. - Ho da parlarvi.... - Ho da parlarvi io pure - | ella | ripetè. La guardai e vidi ch'ella doveva essere in preda a |
Il maleficio occulto -
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- Cose gravi? - domandai esitando. - Gravissime - | ella | confermò, sedendo sul divano. - Ma parlatemi voi prima. - |
Il maleficio occulto -
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vedendo un gesto brusco della donna. - Sempre il barone? - | ella | interruppe. - Gli date una caccia feroce, come ad una |
Il maleficio occulto -
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interruppi, chinandomi verso Clara. - Nulla mi ha detto, - | ella | rispose ritraendosi un poco. - Perché si difendesse, avrei |
Il maleficio occulto -
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- Sapete pure che non ho da chieder perdono ad alcuno - | ella | disse. L'ho pregato di credere che le mie visite in casa |
Il maleficio occulto -
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vostra. In nome di Dio - aggiunse drizzandosi in piedi | ella | pure, quasi con un balzo - in nome di Dio, recatemi un |
Il maleficio occulto -
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più alla giovane. - Ma non ne ho alcun obbligo, mi sembra - | ella | rispose. - Perché dirvi ciò che contiene una lettera |
Il maleficio occulto -
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fatta, senza parlare. Oh, che cosa orribile! - Amico mio - | ella | interruppe, usando per la prima volta dopo tanto tempo la |
Il maleficio occulto -
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Ora non mi stupisco più che pensate di abusare d'una donna! | ella | esclamò con la voce quasi sibilante. - Vi introducete in |
Il maleficio occulto -
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lo amo mille volte! Lo amo: odi bene questa parola: lo amo! | Ella | s'ergeva di repente innanzi a me, con gli occhi che |
Il maleficio occulto -
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più snella, gettandomi in volto quella sfida. - Lo amo! - | ella | continuò. - Lo amo, ricordalo bene! Lo amo, e mi darò a |
Il maleficio occulto -
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- dissi con calma, portandola e adagiandola sul divano. | Ella | pareva non aver più nozione di ciò che avveniva: mi curvai |
Il maleficio occulto -
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mia. Mia, hai capito? Mia, devi essere, prima che di lui! | Ella | volgeva gli occhi intorno, smarrita, passandosi una mano |
Il maleficio occulto -
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allungando rapidamente la mano, l'afferrai per un braccio: | ella | si divincolava in silenzio, respirando a fatica, |
Il maleficio occulto -
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la tavola, accanitamente. - Oh vigliacco, vigliacco! - | ella | mormorò. Sentii che le forze le mancavano a poco a poco e |
Il maleficio occulto -
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ancora aveva in testa e le spruzzai il volto con l'acqua. | Ella | rinvenne subito, guardò in giro, mi vide inginocchiato |
Il maleficio occulto -
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e le recai uno specchio. - E' una piccola bruciatura, - | ella | ripetè dopo essersi guardata. Avete voluto lasciarmi le |
Il maleficio occulto -
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avvilito. - Io non oso chiedervi perdono. - Perdono? - | ella | disse. - Ma sì, vi perdono, purché mi lasciate andare, |
Il maleficio occulto -
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purché la finiamo. E vedendo ch'io non mi muoveva, andò | ella | medesima a prendere il suo cappello, e se lo acconciò in |
Il maleficio occulto -
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abito; in un lampo sono a casa. Io andai ad aprire l'uscio; | ella | mi passò vicina. - Non mi potete perdonare a questo modo, |
Il maleficio occulto -
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venire da voi... Clara alzò le spalle. - Non so niente, - | ella | rispose. - Debbo prima riflettere. Si mosse, allontanò la |
Il maleficio occulto -
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le braccia intorno al collo, con voce rotta dai singhiozzi, | ella | protestava amaramente, mi diceva che io non avevo il |
La morte dell'amore -
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fissi in un punto, a voce bassa, quasi parlando tra sé, | ella | soggiungeva che sarei stato piuttosto io stesso a cessare |
La morte dell'amore -
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forse la tavola a cui gli è riuscito aggrapparsi? Ma sapeva | ella | soltanto che cosa fosse per me l’amor suo, il prezzo che io |
La morte dell'amore -
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che mi sollevava sopra tutta l’umanità al solo pensiero che | ella | si fosse accorta di me?… Di che forza non mi sentivo |
La morte dell'amore -
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mi guardavo intorno, quando vedevo gli altri uomini da cui | ella | era circondata, pensavo bene, malgrado la fiducia che le |
La morte dell'amore -
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pensavo bene, malgrado la fiducia che le dimostravo, che | ella | ne avrebbe potuto notare qualcuno. Provai più d’una volta i |
La morte dell'amore -
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di quegli uomini era molto pericoloso; io mi sentivo, ed | ella | stessa mi diceva, con quell’accento di sincerità che non si |
La morte dell'amore -
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che dico. L’amore di lei per me non era già intepidito, | ella | me ne dava prove sempre più eloquenti, io non avevo |
La morte dell'amore -
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con grande probabilità, se egli avesse attaccato, | ella | avrebbe potuto resistere e trionfare. Ma io non volevo |
La morte dell'amore -
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potuto resistere e trionfare. Ma io non volevo neppure che | ella | fosse posta alla prova. Reprimendo, adunque, l’ansietà che |
La morte dell'amore -
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avrei sofferto le pene dell’inferno; perché la sdegnava, | ella | quasi perdeva ai miei occhi una parte del suo valore, io |
La morte dell'amore -
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| Ella | tremava ancora; non riusciva a snodare il nastro del suo |
Racconti 1 -
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sapevo che pensare. Mentre il fiàcchere andava di corsa, | ella | era appena riuscita a balbutire due o tre volte un |
Racconti 1 -
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na con cui poteva, come già sospettavo, farsi a fidanza. | Ella | si era omai tolto il cappellino, si era sbarazzata dello |
Racconti 1 -
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di noi due avesse saputo appiccare una conversazione, | ella | si passò parecchie volte le mani sul viso, come per |
Racconti 1 -
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i piedi delle persone per bene. Non bisogna farci caso. - | Ella | continuava a piangere, a singhiozzare, abbandonata sulla |
Racconti 1 -
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Il pianto le farà bene - pensavo; e continuavo a guardarla. | Ella | di tanto in tanto alzava verso di me gli occhi bagnati di |
Racconti 1 -
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suo tono di voce incantevole: - non ho potuto frenarmi. | Ella | è cosí buono, che non se l'avrà, spero, avuto a male. - A |
Racconti 1 -
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trarre in inganno dalla creduta apparenza. - Grazie - | ella | rispose - grazie, di cuore - Questo quartierino è una |
Racconti 1 -
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con un accento che non voleva sembrare impertinente. | Ella | non rispose, ma divenne prima rossa, poi pallida in viso. - |
Racconti 1 -
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la bella donnina a sedersi di bel nuovo. - Signore! - | ella | disse ubbidendo rassegnata; - noi siamo due sconosciuti. Se |
Racconti 1 -
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di dimenticarli -. Con la fina penetrazione della donna | ella | mi aveva letto nell'animo e aveva risposto franca, |
Racconti 1 -
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le offrivo i servizi della mia poca scienza. - A che pro? | Ella | curerebbe i miei nervi, e il cuore e l'anima disfarrebbero |
Racconti 1 -
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Che! Noi vogliamo solamente carpire la realtà come | ella | è, ed è brutta assai. Quella leggerezza, qu ella volubilità |
Racconti 1 -
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come ella è, ed è brutta assai. Quella leggerezza, qu | ella | volubilità ci costano lagrime, tormenti impossibili a dire; |
Racconti 1 -
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se per farmi una terribile interrogazione o se per trionfo. | Ella | si mordeva leggermente il labbro inferiore e colla mano |
Racconti 1 -
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rimasto alcun tempo innanzi la brace. - Non è rabbia - | ella | rispose, - è indegnazione. Ma, dica, la mano posta davvero |
Racconti 1 -
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ciocca di capelli che le si sbizzarriva sulla fronte. | Ella | venne incontro alla mia colla sua mano, e impedí quell'atto |
Racconti 1 -
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E poi sarebbe inutile! ... Avevo un amante -. Io sorrisi. | Ella | capí - Non era il primo - soggiunse con altiera franchezza |
Racconti 1 -
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che cosa mi sarebbe accaduto? ... Dica intanto - riprese | ella | dopo un a piccola pausa, - dica se per queste infamie non |
Racconti 1 -
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interrogazione, anzi le ripresi pian pianino la mano. Ma | ella | non fu contenta; voleva ad ogni costo dicessi qualcosa. - |
Racconti 1 -
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per vedere l'impressione di quella mia sfacciataggine. | Ella | abbassò gli occhi, strinse un pochino le labbra, e poi, |
Racconti 1 -
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bene? - soggiunsi tosto mettendole una mano sulla spalla. | Ella | tentò cortesemente di levarmela di quel posto; ma io le |
Racconti 1 -
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poi, con uno scatto, mi levai da sedere. - Va via? - | ella | chiese con un tono che pareva volesse assicurarsi se non |
Racconti 1 -
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Addio! - le dissi senza nemmeno poterla guardare in faccia | Ella | prese allora la mia mano e la baciò con effusione, |
Racconti 1 -
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bianche sotto la irrequieta pressione dei dentini. | Ella | sentiva, senza vederli, quegli sguardi che la ricercavano |
Racconti 1 -
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di sigaro che non vuole accendersi -. E voltando il capo, | ella | rideva a scossettine portando la punta del ventaglio alle |
Racconti 1 -
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il braccio di Renato con abbandono, incoraggiata dal buio, | ella | era tornata a scusarsi. - Non ci faccio una bella figura, |
Racconti 1 -
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passi ... Non è un gran sacrifizio. - Impossibile! ... - | Ella | lo supplicava con gli occhi improvvisamente gonfi di |
Racconti 1 -
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frequentemente, da camerati, da giovinotti ... Eh? - | Ella | non rispose né sí, né no, esitante - Ho paura di annoiarlo |
Racconti 1 -
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neri prendevano un'espressione indefinibile, allorché | ella | parlava di morire. Ne ragionava tranquillamente, senza |
Racconti 1 -
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otto precise, all'angolo di via Larga, come due amanti. | Ella | gli andava incontro sorridente, infilandosi un guanto, |
Racconti 1 -
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vie fuori mano, lentamente, fermandosi davanti le vetrine. | Ella | gli raccontava minutamente le sue occupazioni della |
Racconti 1 -
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indiscreto ... - Oh, non posso piú avere segreti per lei! - | ella | rispondeva. Quella sera erano andati a rannicchiarsi in un |
Racconti 1 -
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sarò sempre amico affezionato e sincero. - Quando? - | ella | domandò dopo un momento di silenzio. - Fra una settimana. - |
Racconti 1 -
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una mano e le passava il braccio attorno alla vita, | ella | tentava di svincolarsi, ma fiaccamente, e finiva col |
Racconti 1 -
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cosí? Hai torto -. Allora, nei punti piú deserti delle vie, | ella | si fermava, guardandosi attorno, e gli saltava al collo, |
Racconti 1 -
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Era l'ultima sera che Renato restava in Milano. Perciò | ella | aveva voluto accompagnarlo su, rassegnata al proprio |
Racconti 1 -
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con lunghi intervalli di silenzio. - Che ore sono? - | ella | domandò. - Le dodici e mezzo. - Come s'è fatto tardi! - |
Racconti 1 -
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- Tutt'altro! Tutt'altro! - E le accarezzava il volto. | Ella | rideva e piangeva, e il petto le si allargava in un gran |
Racconti 1 -
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| ella | viveva alla giornata, aspettandosi da un momento all'altro |
GIACINTA -
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zitto! ... Non recitar la commedia! - Come sei ingiusta! | Ella | lo squadrava da capo a piedi, fieramente. Era già sicura |
GIACINTA -
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per te? ... Per pietà di noi? ... - Taci! Taci! - | ella | gridò. Un groppo di pianto la strozzava. Andrea, sbalordito |
GIACINTA -
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il cuore. - Non andare! - le aveva detto con voce tremante. | Ella | fece una spallata e si fermò davanti allo specchio per |
Racconti 1 -
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- A quel voglio che gli costava un grandissimo sforzo, | ella | era scoppiata in un risolino ironico, sdegnoso, e aveva |
Racconti 1 -
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con lo sguardo, senza dir motto. - Levati di lí! - | ella | ripeté. Brandiva l'ombrellino, mordendosi il labbro |
Racconti 1 -
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servita soltanto a irritare sua moglie di piú. Oh, | ella | sapeva di poter tutto su quell'uomo! Quando con arti da |
Racconti 1 -
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giovata! La povera donna malediva l'ora e il momento che | ella | e il suo vecchio s'erano risoluti a venire in Milano per |
Racconti 1 -
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adatta al mite carattere del suo Giovanni. Per ciò, ora, | ella | se ne stava zitta quando suo marito buttava in faccia al |
Racconti 1 -
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della povera vecchia gli addolciva il cuore. | Ella | gli dava un po' di ragione, non gli diceva: - Ammazzati! - |
Racconti 1 -
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cosí calmo, cosí rassegnato nel suo infinito dolore, | ella | non osava palesargli che giorno e notte pregava Iddio |
Racconti 1 -
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la squisita bontà del carattere. E nei momenti piú tristi, | ella | si stri ngeva fortemente al seno la cara testa un po' |
Racconti 1 -
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Nizza. - No, in un posto solitario, su la riviera ligure - | ella | rispondeva con voce strascicante. - Su la riviera ligure; |
Racconti 1 -
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appena appena dalle ipocrisie sociali? - Che posso farci? | Ella | si è impossessata assolutamente di me. Me la sento nel |
Racconti 1 -
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vita sfrenata di Virginia. Fino a questo era arrivato! | Ella | era felice di sentirsi interamente assorbita da quel |
Racconti 1 -
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la minacciava di piantarla, senza tante cerimonie, se | ella | resisteva un po' a qualche dispotico capriccio di lui, |
Racconti 1 -
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mano; accennò di sí col capo e aspettò che parlasse. Allora | ella | gli si sedé sulle ginocchia. - Senti! - riprese a dire ... |
Racconti 1 -
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l'avrebbe mai piú riafferrata. Questa idea lo atterriva. | Ella | era rimasta seduta su la poltrona osservandolo di traverso, |
Racconti 1 -
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incontro e lo baciò in fronte. Giovanni voleva parlare, ma | ella | gli turò la bocca, carezzevolmente: - Non scusarti se non |
Racconti 1 -
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otre e restare immobile sul pavimento. Piú morta che viva, | ella | si lasciò prender per mano dal marito. Giovanni, diventato |
Racconti 1 -
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cui vedevasi soggiogata con tanta violenza e in un modo che | ella | non giungeva a spiegarsi. Dunque suo marito non era |
Racconti 1 -
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però non si muoveva, non le diceva nulla. Una volta, avendo | ella | osato accostarglisi e posargli una mano su la spalla, era |
Racconti 1 -
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Su tutta la casa si era aggravato un silenzio penoso. | Ella | non metteva piú un dito sul pianoforte. La gabbia dei |
Racconti 1 -
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che lo guardava con gli occhi ingranditi nel volto pallido, | ella | gli sembrava un'ombra, un fantasma dei giorni tristi; e le |
Racconti 1 -
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inaridite, tenendola per le mani e premendomele sul cuore. | Ella | insisteva: - Ti ricorderai di me? Le dicevo di sí con |
Racconti 1 -
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carezze e con quegli ultimi baci. - Ci rivedremo? - Oh, sí! | Ella | aveva fatto la domanda quasi rivolgendosi a qualche essere |
Racconti 1 -
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mio!" l'illusione della sua voce si ripeteva vivissima. | Ella | scriveva con garbo e con semplicità, come sanno fare molte |
Racconti 1 -
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Ne trascrivevo a Silvia i brani piú interessanti; e se | ella | mi rispondeva in maniera da farmi capire che la cosa le |
Racconti 1 -
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diverso dalle altre? - E riferivo tutto al mistero da cui | ella | era circondata per me. La conoscevo cosí poco! Di lei |
Racconti 1 -
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spandervi cenere so pra. "Tu dunque ti contenti dei sogni?" | ella | mi scrisse una volta. Infatti era cosí. Dopo le impazienze |
Racconti 1 -
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piú che di scriver lettere a una persona amata e lontana. | Ella | non me ne faceva rimprovero "Giorgio! Giorgio mio!" Mi |
Racconti 1 -
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dei sogni, tanto mi era parso meravigliosamente bello, | ella | mi scrisse: "No, caro; il sogno dei sogni sarebbe la |
Racconti 1 -
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pel gran lavoro di tanti mesi. Dal tono delle lettere, | ella | si avvide del mio cambiamento, e se ne mostrò |
Racconti 1 -
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compassione s'univa un po' di rimorso. "E i tuoi sogni?" | ella | mi domandò una volta. Ne inventai, per consolarla, per |
Racconti 1 -
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iscusarsi. Ci vedemmo due giorni dopo. - Sognerai piú? - | ella | disse, ridendo. Feci una mossettina con le spalle. Non mi |
Racconti 1 -
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mesi avanti! E odorava di quella odiosa iride fiorentina! | Ella | non ci aveva badato, venendo. Allora capii che soltanto la |
Racconti 1 -
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esangue e con un alito chiamava per nome la sua figliuola. | Ella | giaceva immersa in quel torpore del tifo, con la vescica |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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compariva il viso inquieto di Margherita: egli si fermava: | ella | gli faceva cenno di chetarsi, il rumore dava dolore a |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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lugubri convulsioni che avevano preludiato a quel tifo, | ella | aveva lungamente delirato, lungamente gridato, chiamando |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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dell'infame, che gli aveva tolto il cuore di sua figlia: | ella | aveva sempre chiamato sua madre, nessun altro. Ed egli |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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via dalla stanza, turandosi le orecchie, temendo sempre che | ella | invocasse quel nome. Fuori, stava così, aspettando, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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dell'ammalata. Senz'aver la forza di aprire gli occhi, | ella | si levava a stento, sorretta sui cuscini, sollevata nelle |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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puntura, bruciante, dolorosa, si aggiungeva alle altre: | ella | trasaliva solo leggermente, come se nessun dolore fosse più |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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minima, scorante. Solo, nel mattino del decimo giorno, | ella | parve a un tratto migliorata: era sonno invece di torpore. |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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trepidante ogni minuto di quel sonno, come se da quello, | ella | intuisse dover dipendere la vita di Bianca Maria: e mentre |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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che la febbre aveva certamente ceduto. Così, senza parlare, | ella | pregando mentalmente, il marchese Cavalcanti ritrovando |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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il pacifico sonno della malata. Era l'imbrunire, quando | ella | aprì gli occhi, i grandi occhi che erano stati chiusi per |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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si era chinato e le aveva domandato: - Vuoi qualche cosa? | Ella | non aveva risposto, ma quel lume fugacissimo di sorriso era |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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- Sì. - Che vuoi? Dillo subito. - Voglio il dottore, - | ella | disse. - Ti senti male? chiese il vecchio, fraintendendo. - |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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ma non disse nulla. - Hai inteso? Voglio il dottor Amati, - | ella | ripetette, con voce più alta, ma dove già un turbamento |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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cuscino, con un moto singolare. E parve anzi al vecchio che | ella | avesse digrignato i denti, dopo aver pronunziato, per la |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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come una persecuzione. Ciò continuava da un ora e mezzo ed | ella | non si chetava, non taceva, trovando nuova forza nervosa, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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attraverso le strade, dovesse arrivare sino all'uomo che | ella | voleva, per salvarsi. Ah che incubo, che incubo, udire il |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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quasi che non avesse più orecchie per altre voci, quasi che | ella | dovesse chiamare il dottor Amati fino a che lo vedesse |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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piccolo movimento di va e vieni, mentre instancabilmente | ella | continuava a dire, ora pian piano, ora acutamente: - Amati… |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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- Che dite? - Mandate a chiamare Amati. Non vedete che | ella | lo vuole? - …è in delirio. - Sissignore: ma quando lo ha |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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non la lasciate morire!. - Amati… Amati… voglio Amati, - | ella | diceva, delirando, stravolgendo paurosamente gli occhi. E |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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di mettersi anche lui a urlare, a urlare, come lei, come se | ella | gli avesse comunicata la meningite. Adesso che aveva |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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il vecchio, il cui orgoglio era completamente sparito. | Ella | andò di là, ricomparve subito, facendo cenno al marchese di |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Disse: - Bianca Maria.. Qual grido fu la risposta! | Ella | si levò, col volto improvvisamente acceso, con gli occhi |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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confusi e arruffati. - Non ve ne andate mai, mai, - gridava | ella | appassionatamente, stringendogli le braccia al collo, - se |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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dottor Amati tentò di rimetterle il capo sul guanciale: ma | ella | sentì l'atto, e mentre si abbassava, attirò a se anche lui |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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quelle braccia non volevano sciogliersi. Restarono così, | ella | assopita, egli inclinato in una posizione dolorosa, così |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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e le labbra si striavano sulle pallide gengive. Poi, | ella | schiuse gli occhi, come se avesse fissato quel rumore, |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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da lei, rimettendole le scarne braccia sulla coltre. | Ella | lo seguì con lo sguardo, senza mai levargli gli occhi di |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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Maria? - chiamò il marchese, avanzandosi presso il letto. | Ella | guardò il padre con tanta intensità, come se gli |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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io non credo a quest'uomo, lo devi dire tu! - È vero, - | ella | proclamò, a voce chiarissima, guardando suo padre. Egli |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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non domandava più nulla loro. Non sentiva egli forse che | ella | delirava sempre, gridando che a quell'età non voleva |
IL PAESE DI CUCCAGNA -
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incontrava la principessa Irma riceveva il medesimo saluto. | Ella | sembrava averlo già veduto da lontano e dava al proprio |
Oro Incenso e Mirra -
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e schizzandole un ritratto insolente quanto bizzarro, o | ella | lasciandolo dire e rispondendo a quel grido col suo nome |
Oro Incenso e Mirra -
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da Roma, lo avevano daccapo imbrogliato. Perché civettava | ella | così pubblicamente con lui? A teatro lo cercava |
Oro Incenso e Mirra -
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Si erano narrati particolari su particolari di quell'amore. | Ella | imprudente talvolta sino alla sfrontatezza si era mostrata |
Oro Incenso e Mirra -
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che la gente fingeva per invidia di non voler credere. | Ella | passava dovunque altera, soventi un po' sciatta nelle vesti |
Oro Incenso e Mirra -
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quella affettazione quasi amorosa verso di lui. Pretendeva | ella | di arrolarlo nel manipolo dei giovanetti, prime speranze |
Oro Incenso e Mirra -
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- Per voi no, perché vi credete sicura del contrario. | Ella | fece per voltargli le spalle, ma si ostinò; quella |
Oro Incenso e Mirra -
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le ciarle, che si facevano sul suo conto per la città, che | ella | sobbalzò come sotto una ferita. I suoi occhi verdi |
Oro Incenso e Mirra -
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- Proverete. - Testardo! La contessa Ghigi li separò; | ella | si avanzava verso di loro vestita di un cupo abito rosso |
Oro Incenso e Mirra -
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occhi neri lucevano senza ardere. - Parlate d'arte? - | ella | disse col suo sorriso sempre un po' ingenuo e cortese |
Oro Incenso e Mirra -
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vi trovò un mondo di signore, e non si fece più vedere. | Ella | gliene chiese il perché. - Come potete ricordarvi di me in |
Oro Incenso e Mirra -
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sempre. - Ne volete domani? Verrò a trovarvi sulle tre. | Ella | ebbe un delizioso sorriso di accettazione, gli tese la mano |
Oro Incenso e Mirra -
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separarsi per non attirare troppo l'attenzione della gente. | Ella | si rivolse due volte a guardarlo. Quella notte Lelio non |
Oro Incenso e Mirra -
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le misure ordinarie della galanteria non dovevano valere; | ella | avrebbe forse ceduto ad un assalto subitaneo, o magari |
Oro Incenso e Mirra -
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tutto si era già tratto il cappello e le tendeva la mano. | Ella | la strinse come al solito. Poi si levò proponendo a tutti |
Oro Incenso e Mirra -
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gli anni, almeno una volta, a pranzo dalla propria balia. | Ella | v'andava in confidenza entro un vecchio calesse, senza |
Oro Incenso e Mirra -
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la strada, magari solo al podere, io e il signor Fornari. | Ella | accetta, non è vero, signor Lelio? sul mio biroccino da |
Oro Incenso e Mirra -
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non riusciva loro grata se non pei cinquanta franchi, che | ella | lasciava sempre per regalo nelle manine sporche del ragazzo |
Oro Incenso e Mirra -
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Vedete, principessa, avete fatto loro paura: venite dentro. | Ella | ebbe una smorfia di ripugnanza, Lelio si staccò dalla |
Oro Incenso e Mirra -
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Lelio la punse scherzosamente più volte, e allora | ella | si atteggiò nella sua bella posa di sognatrice; mangiava |
Oro Incenso e Mirra -
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In quel momento Lelio le premé sotto la tavola un piede, | ella | si volse, ma non lo ritirò. Allora il dialogo si fece più |
Oro Incenso e Mirra -
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piacciono, e a voi? - Perché negarlo? Sì. - Così sudicie - | ella | soggiunse a bassa voce con una moina di ripugnanza. - Come |
Oro Incenso e Mirra -
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dovuto andarne a cercare un cartoccino nella propria cassa. | Ella | sola ne prendeva qualche volta in famiglia. - Signor |
Oro Incenso e Mirra -
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principessa arrivando dall'altra parte. - È un povero.... | Ella | era ancora così melanconica, ma negli occhi verdi le |
Oro Incenso e Mirra -
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e faceva intorno ad essi come un'aureola d'incendio. | Ella | alzò una mano per ripararsi la fronte. - Irma! - egli |
Oro Incenso e Mirra -
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alla cintura, premendola nella parete del fienile. | Ella | si sentì raschiare il collo, ardere la schiena, mentre il |
Oro Incenso e Mirra -
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occhi accecante, trionfale. - No, no... - Gridate dunque! - | Ella | fece ancora uno sforzo, ma l'altro la soverchiò con una |
Oro Incenso e Mirra -
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con una demenza sùbita ed irresistibile. Fu un attimo. | Ella | dovette abbassargli il capo sulla spalla sotto la furia dei |
Oro Incenso e Mirra -
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sottili e le mani. Non era forse stato più di un minuto. | Ella | si ricompose per la prima, vinta, offesa, guardando |
Oro Incenso e Mirra -
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capelli. - Questa la conserverò - disse finalmente. - Oh! - | ella | esclamò con accento tremulo e guardandosi intorno - se... - |
Oro Incenso e Mirra -
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affrettava a ritornare dall'altro lato. - Andate, andate - | ella | diceva affannosa. - Perché? - rispose gettando un sorriso |
Oro Incenso e Mirra -
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donna erano fissi sulla porta dello stabilimeneo come se | ella | attendesse qualcuno, e quando udì la campanella che |
CAINO E ABELE -
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celata, erravano incerti da un gruppo ali' altro come se | ella | volesse riconoscere fra quegli operai, tutti egualmente |
CAINO E ABELE -
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Ma vedendoli procedere per la loro via, senza fermarsi, | ella | riportava lo sgaardo sulla porta dello stabilimento. Non |
CAINO E ABELE -
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dalle labbra protese le usciva una invocazione ardente ed | ella | susurrava: 0111 Maria, bedda matri matriA un tratto gli |
CAINO E ABELE -
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gialle. Ma invece di uscir subito dal nascondiglio, | ella | lasciò che l'operaio si ingolfasse per una viottola, che |
CAINO E ABELE -
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di portare il caffè sulla terrazza. Nel salire le scale, | ella | trovò maniera di dire al duca: Mi faccia il piacere, occupi |
CAINO E ABELE -
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aver lasciato troppo tempo solo il duca e rientrò in sala. | Ella | prese un ricamo: una portiera di raso sulla quale |
CAINO E ABELE -
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in mezzo a loro. - Tutto langue ora in questo luogo, - | ella | diceva, 0117 perché l'anima manca; ma vedrà come ogni |
CAINO E ABELE -
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- Basta che senta parlar di lui, che ne parli, perché | ella | si trasformi. Le spariscono dal volto le tracce delle |
CAINO E ABELE -
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sofferenze, le svaniscono dalla mente i timori e le ansie; | ella | rivive, palpita e ogni sguardo contiene un inno di |
CAINO E ABELE -
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si rinchiudeva insieme con lei e mentre la bambina dormiva, | ella | scriveva o leggeva. Costanza dormiva, come si è visto, |
CAINO E ABELE -
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quella notte impedì alla signora di sentir la stanchezza. | Ella | rimase lungamente seduta a una scrivania, rileggendo la |
CAINO E ABELE -
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rileggendo la lettera memorabile di Roberto, quella cui | ella | non aveva potuto rispondere subito. Gli aveva scritto però |
CAINO E ABELE -
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a proteggere tutto ciò che le è caro. L' assicurazione che | ella | mi da, che senza un ostacolo vivente mi avrebbe fatto il |
CAINO E ABELE -
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completa, mi dicono ben chiaro che, liberi entrambi, | ella | mi avrebbe affidato il suo nome che io avrei accettato |
CAINO E ABELE -
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lei. Questo aveva scritto Velleda al suo buon signore, come | ella | lo chiamava qualche volta soltanto, ma le pareva di non |
CAINO E ABELE -
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delle cose che si prestano alla descrizione. E intanto che | ella | affrettava col pensiero il ritorno di Roberto e pregustava |
CAINO E ABELE -
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rivederlo senza rammentare che le ore trascorrevano mentr' | ella | meditava, un'altra creatura vegliava, a pochi passi da lei; |
CAINO E ABELE -
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Da otto anni, cioè dal tempo della nascita di Marla 0120 | ella | era in casa di Roberto Frangipani. Egli l'aveva fatta |
CAINO E ABELE -
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a Costanza una situazione invidiata e comoda alla villa. | Ella | abitava al primo piano, era servita, pranzava sola e il |
CAINO E ABELE -
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a celarla con cura. Durante tutta l'infanzia di Maria, | ella | dominò alla villa. Il padrone, per non staccarla dalla |
CAINO E ABELE -
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mossa indifferente con la spalla e si mosse per andarsene. | Ella | lo trattenne e gli disse: Alessio, abbi compassione di me; |
CAINO E ABELE -
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la smania di Costanza si convertì in spasimo. Appena | ella | vide il padrone uscir fuori della villa, entrò di corsa |
CAINO E ABELE -
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baci : Come sei bello! Amore! Vita mia! Da quel momento die | ella | non si vide più respinta, correva di continuo da Alessio a |
CAINO E ABELE -
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disse fissandola: Dimmi, strega, quando si fanno le nozze? | Ella | credè impazzire, benché fosse preparata a quella domanda. |
CAINO E ABELE -
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A domani sera, strega. Ah! dunque tu mi desideri ancora! - | ella | esclamò trionfante. Alessio non rispose e si allontanò |
CAINO E ABELE -
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Madonna che proteggesse il suo amore e le serbasse Alessio. | Ella | non aveva neppure il sospetto di commettere un sacrilegio, |
CAINO E ABELE -
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a cercar Costanza nella grotta per chiederle danaro, che | ella | gli dava tutta lieta, dicendogli : Prendi; tutto quello che |
CAINO E ABELE -
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non esser sorpresi nella grotta o in aperta campagna, ma | ella | si era sempre rifiutata per timore d'essere scoperta dal |
CAINO E ABELE -
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nella camera di Costanza, salendo da una scala di corda che | ella | gettava già dopo le undici prima che la signora sciogliesse |
CAINO E ABELE -
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che dovevano trovare aiuto e sostegno queste cose - ed | ella | nel silenzio, nella solitudine, si adoperava ad invigorire |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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di amore, di profumi, di colori abbaglianti, di sorrisi; ma | ella | cercava vincersi, s'inginocchiava a pregare, leggeva nel |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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femminilmente graziosi in Donnalbina. E veramente | ella | era la dolcezza di casa Toraldo. Era lei che presenziava i |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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Donna Regina andava innanzi e le sorelle la seguivano; | ella | aveva il seggiolone con la corona baronale, ella aveva le |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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seguivano; ella aveva il seggiolone con la corona baronale, | ella | aveva le chiavi dei forzieri dove erano rinchiuse le |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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insegne del suo grado ed i gioielli di famiglia; a mensa, | ella | presiedeva, le due sorelle una a diritta l'altra a |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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l'altra a sinistra, su' seggi più umili; all'oratorio | ella | intonava le laudi. La mattina e la sera le due sorelle |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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salutavano la maggiore, inchinandosi e baciandole la mano: | ella | le baciava in fronte. Di rado le chiamava a consiglio, |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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perdonarle? Ditemi il nome del cavaliere. - Pietà per lei. | Ella | ama don Filippo Capace. - No!! - Lo ama, lo ama, sorella. |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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quando il suo labbro sfiora la fronte della fanciulla, può | ella | invidiare le gioie degli angeli? Essere sua! Sogno |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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il suo essere, nel profondo assorbimento dell'idea fissa. | Ella | non sente. il freddo dell'ambiente, non vede l'oscurità, |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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sue ginocchia, non sente lo spasimo di tutta la sua vita; | ella | non sente che il suo pensiero tormentoso, onnipresente, |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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attirata dalla morte. Esse s'inchinano a Donna Regina ed | ella | rende loro il saluto. - Parlate anche per me, Donnalbina - |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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- Sia pure. Attendiamo le vostre risoluzioni, sorella. | Ella | non rispose. Pensava, raccolta in se stessa. - Siateci |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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era subito soddisfatto; eppure c'erano giornate che | ella | veniva presa da profonda malinconia. Voleva rimaner sola |
LE ULTIME FIABE -
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il suo solito umore. Or accadde che una sera d'estate | ella | avea voluto scendere nel giardino per godersi un po' di |
LE ULTIME FIABE -
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con le ali, che aveva però spenta la sua lanternina, come | ella | disse sorridendo, e che la riaccese appena poté sfuggirle |
LE ULTIME FIABE -
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ti facevano alcun male, poverine! E da quella sera in poi, | ella | non diè più loro la caccia. Esse avevano invaso il |
LE ULTIME FIABE -
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dire intanto: - Vorrei essere una lucciola. Una mattina | ella | era uscita per lo stradale di campagna a coglier fiori di |
LE ULTIME FIABE -
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era formato d'aria: e infatti svaniva come nebbiolina. | Ella | però aveva l'anellino a un dito della mano manca, e si |
LE ULTIME FIABE -
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posta colà tutte quelle delle campagne attorno. Una sera, | ella | spense improvvisamente il suo lanternino, volò oltre il |
LE ULTIME FIABE -
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dietro: - Ritorna domani notte! Ti attendo! Ritorna! | Ella | non aspettò l'avviso della lieve puntura, e corse a |
LE ULTIME FIABE -
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tutto alla Regina sua madre. - Avete fatto un bel sogno! - | ella | gli disse ridendo. - E vi sembra cosa vera. Per due notti, |
LE ULTIME FIABE -
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Se ti lasciassi prendere ti sposerei: saresti Reginotta! | Ella | non aspettò l'avviso della lieve puntura, e corse a |
LE ULTIME FIABE -
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"Parola di Reuccio!" Il Reuccio stava per giurare quando | ella | sentì la puntura e scappò via. - E il mio anello, Faterella |
LE ULTIME FIABE -
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e sarebbe diventata Reginotta. Se questo fosse avvenuto, | ella | non avrebbe più avuto nessuna ragione di vivere! E se fosse |
LE ULTIME FIABE -
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- Che devo fare, babbo? Che mi consigli, mamma? Mai | ella | aveva veduta la nonna così scura e così severa in viso. - |
LE ULTIME FIABE -
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Clara scomparve. Avevo ben compreso che da quella soglia | ella | non sarebbe più passata, e che io non avrei più varcato la |
Il maleficio occulto -
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Ma più d'ogni altra cosa, mi turbavan le sue parole. | Ella | era certa dell'innocenza di colui che io le aveva additato |
Il maleficio occulto -
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a sua cognizione, che negassero i fatti da me esposti? | Ella | non sapeva niente, ella non possedeva niente; eppure era |
Il maleficio occulto -
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negassero i fatti da me esposti? Ella non sapeva niente, | ella | non possedeva niente; eppure era certa, e in pochi giorni |
Il maleficio occulto -
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passi a un altro, e che, dopo una esistenza agitata, | ella | viva tranquillamente e oscuramente nel matrimonio? Il mondo |
Il maleficio occulto -
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di mano. Cedila a lui; per diritto di conquista, è sua; | ella | lo ama; te lo ha detto; egli ha ucciso ed ella lo ama... |
Il maleficio occulto -
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è sua; ella lo ama; te lo ha detto; egli ha ucciso ed | ella | lo ama... Che c'entri tu, in tutto questo? Chi sei tu? |
Il maleficio occulto -
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Clara l'aveva rotto, lacerato come un velo impacciante; | ella | correva al matrimonio; io doveva riprendere la mia strada e |
Il maleficio occulto -
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suo devoto, rapidamente decisi di non occuparmene più. | Ella | era ammalata del male che m'aveva fatto soffrir tanto: |
Il maleficio occulto -
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ritrarla. Più volte la vidi a passeggio in carrozza, ed | ella | finse di non vedermi; poi vidi anche il barone Lorenzo con |
Il maleficio occulto -
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stranamente mobiliata ... In casa di essa e di lui? ... | Ella | gli resisteva appena, per vezzo, con negli occhi neri e |
IL BENEFATTORE -
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cose impossibili o che a me paiono irraggiungibili. Ed | ella | intanto mi è venuta in sogno, ed è stata mia, come se la |
IL BENEFATTORE -
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esisteva anche nel sogno, giacchè ricordo benissimo che | ella | non era semplicemente una signora, ma la signora Arici! ... |
IL BENEFATTORE -
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non fremere d'indignazione, e non fargli fin sospettare che | ella | non avesse trovato in lui quel che si era immaginato di |
IL BENEFATTORE -
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più amante nel mio sogno! - Raccontamelo di nuovo! - | ella | rispose con dolce accento di preghiera. E dopo ch'egli, |
IL BENEFATTORE -
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di scorgere in quell'accento, avea ripreso a raccontare, | ella | sembrava assente col pensiero, lontana quasi rincorresse |
IL BENEFATTORE -
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scoppiò: - Così tu ami? Così? Così? - Oh, Dio! ... - | ella | balbettò coprendosi il viso con le mani. - Ti sei dunque |
IL BENEFATTORE -
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Che indegna commedia sei qui venuta a rappresentare? | Ella | affondava il viso tra le mani, per non udire, immobile, |
IL BENEFATTORE -
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all'immolazione di tutta sè stessa ai piedi di lui! Oh! | Ella | l'amava tanto, che non avea saputo trovare parole per |
IL BENEFATTORE -
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- Che indegna commedia sei qui venuta a rappresentare? ... | Ella | non udiva più quel che Ezio continuava a dire contro di lei |
IL BENEFATTORE -
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in ineffabile languore ... E aperto rapidamente l'uscio, | ella | lo richiuse con gesto sdegnoso. * * * Ezio Cami, fu per |
IL BENEFATTORE -
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stoltamente ingannati! ... È inutile attenderla ancora, | ella | non ripassa mai dallo stesso punto! Filosofava così per |
IL BENEFATTORE -
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incapace ... - Tu mi aduli - la interruppe Massimo. Ed | ella | gli rispose con una mossettina di broncio, seguita da un |
Racconti 1 -
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con gli sguardi per l'immensità dell'orizzonte. Una volta | ella | gli domandò: - Nessun'altra donna ti ha posseduto come me |
Racconti 1 -
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mano, per rassicurarla, sorridendo ... - Maliziosamente! - | ella | notava. E gli occhi nerissimi le lampeggiavano quasi |
Racconti 1 -
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quasi minacciosi sotto le sopracciglia corrugate. Ah, | ella | avrebbe voluto far tabula rasa del passato di quell'uomo! |
Racconti 1 -
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si era rizzato quasi per strapparle di mano il ritratto. | Ella | glielo porse, lasciandosi cadere sul canapè col volto fra |
Racconti 1 -
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- Che! Dici davvero? Rebecca! - Soffocata dai singulti, | ella | non poteva piangere; e restava seduta, piegata sopra se |
Racconti 1 -
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Sei una bambina! - A quella voce, a quegli abbracci, no, | ella | non seppe resistere; e rialzò la testa quasi suo malgrado, |
Racconti 1 -
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che pendevano dalla volta e dalle pareti, a un tratto | ella | gli disse: - Massimo, sono gelosa. - Che assurdità! Di |
Racconti 1 -
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Capisci? - Quel viso ovale e fresco, dalla bocca sorridente | ella | se lo vedeva balenare davanti agli occhi in ogni momento |
Racconti 1 -
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in quelle ore d'intimità e d'abbandono nelle quali | ella | sentiva invadersi da un furore di baccante, da una ferocia |
Racconti 1 -
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- le disse Massimo una volta. - Mi par di impazzire - | ella | rispose. Ed ecco che cominciava a sentirsi anche lui |
Racconti 1 -
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- Ma tu, imprudente, tu risusciti la tua rivale! - E quando | ella | accennava a colei con l'ironica superiorità del possesso |
Racconti 1 -
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bella nel disordine mattutino - Mi vuoi bene? - | ella | replicò - Sí? ... Allora, distruggi quel ritratto, sotto i |
Racconti 1 -
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facendola viver bene, non contentandone i desiderii, perchè | ella | era troppo fiera per esprimerli, ma cercando di |
STORIA DI DUE ANIME -
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la poesia della sua infanzia, sino all'adolescenza, perchè | ella | scorresse le ore come una creatura di elezione, fatta per |
STORIA DI DUE ANIME -
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era il desiderio che questo abborrito mestiere, di cui | ella | non voleva neanche udir parlare, facesse guadagnare molti |
STORIA DI DUE ANIME -
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di vita, una noncuranza e una distrazione profonda, | ella | aveva l'attitudine di non chieder mai, donde venisse quel |
STORIA DI DUE ANIME -
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disinvolta, e lontana, lontana sempre. A poco a poco, | ella | era diventata, in questi momenti, che Domenico Maresca |
STORIA DI DUE ANIME -
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Maresca rammentava, egli, con le frenesia dell'amante, | ella | sempre più gelida: in capo a un anno, ella aveva assunto |
STORIA DI DUE ANIME -
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dell'amante, ella sempre più gelida: in capo a un anno, | ella | aveva assunto una maniera di accogliere le tenerezze |
STORIA DI DUE ANIME -
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suo amore. Quante volte, a sfuggire un bacio di suo marito, | ella | voltava la testa in là, con un atto naturale, come se fosse |
STORIA DI DUE ANIME -
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come se fosse suo dovere di schivarlo! Quante volte | ella | assumeva, sin dalle prime parole, un'attitudine di donna |
STORIA DI DUE ANIME -
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comprendere! Tutta una serie di gesti, di atti, di motti, | ella | aveva studiati, forse, nelle sue lunghe ore di solitudine, |
STORIA DI DUE ANIME -
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noioso amore esaltato di suo marito:, tutto un piano che | ella | aveva formato, perchè egli non la infastidisse, piano che |
STORIA DI DUE ANIME -
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aveva formato, perchè egli non la infastidisse, piano che | ella | eseguiva matematicamente, con una rigidità singolare e che |
STORIA DI DUE ANIME -
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alla battaglia e che aveva tutto per restar vittoriosa. - | Ella | non mi ama - diceva Domenico Maresca, nei suoi più brutti |
STORIA DI DUE ANIME -
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Talvolta la trovava più tacita e più pensosa della mattina: | ella | lo vedeva arrivare, con un atto di sorpresa sgradita, |
STORIA DI DUE ANIME -
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faccende di casa, compite senza piacere e senza interesse, | ella | passava da una camera all'altra, lasciandolo solo: egli |
STORIA DI DUE ANIME -
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a Mariangela, senza una parola superflua. Spesso, | ella | leggeva certi suoi romanzi: e non lasciava di leggere. |
STORIA DI DUE ANIME -
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col cuore stretto, dicendo fra sè: - Sempre la stessa: | ella | non mi ama. E, più tardi, non osando ritornare a casa, |
STORIA DI DUE ANIME -
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tumida e voluttuosa bocca di Anna, tutto il ridicolo in cui | ella | teneva queste visite improvvise d'innamorato goffo, egli vi |
STORIA DI DUE ANIME -
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consiglio, senza chieder parere, dalla prima settimana, | ella | era uscita sola, in qualunque ora del giorno, con grande |
STORIA DI DUE ANIME -
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del marito, fatta solo all'inizio di queste uscite, | ella | aveva rudemente risposto che non intendeva di deperire in |
STORIA DI DUE ANIME -
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non poteva reprimere la domanda: - Sei uscita? Per lo più, | ella | non rispondeva alla prima richiesta, in una di quelle sue |
STORIA DI DUE ANIME -
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altrove... - Ah!... - esclamava lui, come aspettando. | Ella | si decideva.. - Sono stata da Maria Garzes. - E chi è, |
STORIA DI DUE ANIME -
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di cortesia, di familiarità che egli aveva voluto compiere, | ella | aveva opposto un rifiuto secco: e se il pittore dei santi |
STORIA DI DUE ANIME -
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e noncurante, in certi segni costanti di disprezzo, che | ella | esercitava contro di lui. Ogni sua consuetudine semplice, |
STORIA DI DUE ANIME -
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rinunziava a certi pellegrinaggi, in certi anniversarii. | Ella | non transigeva. Era una signora: e tale voleva restare, e |
STORIA DI DUE ANIME -
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diceva lei, di dargli qualche gusto di signore. | Ella | si era rifiutata, violentemente, a ricambiare nessuna delle |
STORIA DI DUE ANIME -
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col suo più bell'abito, coi suoi più ricchi gioielli, | ella | aveva acconsentito a visitare la moglie del compare di |
STORIA DI DUE ANIME -
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per lui, udir nominare sua madre da Anna: poichè | ella | lo faceva glacialmente, con una malvagità premeditata, |
STORIA DI DUE ANIME -
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pietà: - La signora ha mandato una lettera per voi - | ella | mormorò. - La lettera è in istanza da pranzo, al vostro |
STORIA DI DUE ANIME -
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la propria indipendenza, di fronte ai parenti Dentale, | ella | non rientrava, pranzava altrove, lontana, avvertendone con |
STORIA DI DUE ANIME -
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con un soldo, quotidianamente, da uno strillone: e che | ella | leggeva lungamente, per isfuggire, spesso, alla |
STORIA DI DUE ANIME -
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questi sono gli ultimi giorni che resto al vostro servizio | ella | pronunciò, con uno sforzo per celare la sua emozione. - E |
STORIA DI DUE ANIME -
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- esclamò il padrone, stupito. - Perchè me ne vado - | ella | soggiunse, rassegnatamente. - Te ne vai? Dove, te ne vai? - |
STORIA DI DUE ANIME -
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molti anni ancora, Mariangela! - Ma non posso più servire - | ella | replicò, sempre con umiltà, a capo basso. - E come vivrai, |
STORIA DI DUE ANIME -
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aveva compagnia, e migliore della sua? Dove andava, quando | ella | lo aveva confitto a casa, in via Donnalbina, con quel |
STORIA DI DUE ANIME -
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a casa, in via Donnalbina, con quel biglietto, quando | ella | non voleva saperne, della sua presenza, divertendosi, |
STORIA DI DUE ANIME -
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anche in bistro, le sovracciglie fini: con atto costante, | ella | seguitava a mordersi le labbra, per farle diventar rosse. |
STORIA DI DUE ANIME -
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leggermente toccato, delineato col rossetto, il segno che | ella | portava dalla sua nascita, sul mento, la piccola voglia, la |
STORIA DI DUE ANIME -
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vivissimo. - Non mi riconosci? Non mi vuoi riconoscere? - | ella | domandò, ancora, con quella sua voce lamentevolmente rauca. |
STORIA DI DUE ANIME -
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mi chiamano. - Chi, tutti ? - chiese lui, inconsciamente. | Ella | lo guardò, amara, senza rispondere. Sparita, per sempre, da |
STORIA DI DUE ANIME -
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superando la sua pena. - Aspetto... aspetto qualcuno... - | ella | rispose, girando la testa in là. - Un innamorato? - Già. - |
STORIA DI DUE ANIME -
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morsicchiate di Gelsomina. - Le tue notizie sono vecchie! - | ella | esclamò, ridendo ancora, e fermandosi, subito, per |
STORIA DI DUE ANIME -
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innamorato? - Ma no! - Lo hai lasciato? - Mi ha lasciata - | ella | soggiunse, piano, come se parlasse in sogno - Dopo tre |
STORIA DI DUE ANIME -
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che l'ascoltava attentamente. - Ascolta, Mimì, ascolta, - | ella | proruppe, ma pianissimo, dopo essersi guardata intorno, e |
STORIA DI DUE ANIME -
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ti vegga... in questo stato. - Tu non puoi fare niente - | ella | rispose, con una tetraggine cupa, - Niente. - Ma perchè? - |
STORIA DI DUE ANIME -
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- Perchè troppo tardi. - Troppo tardi? - È troppo tardi - | ella | concluse, aprendo le braccia, con un gesto desolato, non |
STORIA DI DUE ANIME -
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perchè non espresso, non trovò nulla da soggiungere. | Ella | fece un atto lieve, di disdegno pietoso, con le labbra, |
STORIA DI DUE ANIME -
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così vuole, Dio, per farci fare il Purgatorio in terra | ella | disse, con quello accento di sogno, di lungo sogno |
STORIA DI DUE ANIME -
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questa croce, questa pietra che le ricadeva sul petto, | ella | mutò discorso: - E tu, Mimì, tu? Che fai? Hai già un |
STORIA DI DUE ANIME -
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placidamente, intorno, in attesa quieta di qualche cosa. | Ella | era vestita riccamente di nero e delle pagliuzze |
STORIA DI DUE ANIME -
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una parola, con un sorriso anche più espressivo, mentre | ella | gli levava gli occhi, in viso, gli sorrideva, tenuemente, |
STORIA DI DUE ANIME -
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- chiese lui, puerilmente, con un singhiozzo nella voce. | Ella | ebbe una lieve stretta di spalle, innanzi a quella domanda |
STORIA DI DUE ANIME -
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la trovo, che ne sarà, di me? - gemette l'infelicissimo. | Ella | non l'ascoltava più, vinta, adesso, dalla imminenza di |
STORIA DI DUE ANIME -
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- Ma perchè? Perchè? Neppure tu! Neppure tu! - Non posso - | ella | soggiunse. - E perchè, non puoi? Perchè? Se non la trovo, |
STORIA DI DUE ANIME -
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Perchè? Se non la trovo, che ne sarà di me? - Guarda - | ella | disse, con un cenno. Verso loro due si avanzava un uomo, un |
STORIA DI DUE ANIME -
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sulla soglia; un profondo sospiro gli sollevò il petto. | Ella | appena levò gli occhi, dalla lettura: - Sei qui, Anna, sei |
STORIA DI DUE ANIME -
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ho cercata... laggiù... tutta la serata. - Hai fatto male - | ella | concluse, rimettendosi a leggere, senza dargli più retta. E |
STORIA DI DUE ANIME -
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fin la sua ordinaria visita al camposanto, ora che | ella | stava meglio e non c'era più timore di prossimi accessi; |
PROFUMO -
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si era scatenato nel petto! Dietro i vetri della finestra, | ella | guardava i neri nuvoloni che montavano, spinti dal |
PROFUMO -
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fumanti per la polvere sollevata in vortice dai viali. Così | ella | pure si sentiva scossa e curvata dall'interno scompiglio! I |
PROFUMO -
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Tanto meglio! Tanto meglio! Eppure, proprio in quel momento | ella | pensava a colui che non era più ricomparso da una |
PROFUMO -
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rivelazione inattesa, anzi incredibile per lei, e di cui | ella | non intendeva bene parecchi punti, quantunque si sforzas- |
PROFUMO -
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di maraviglia, la faceva tremare e sussultare, quasi | ella | fosse sotto un'operazione chirurgica da cui le veniva |
PROFUMO -
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carne morta torno torno alla carne viva e sanguinante. Così | ella | si sentiva portar via, a ogni pa- rola, a ogni frase, un |
PROFUMO -
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tamente aprir la bocca per aspirare, aspirare! "Ah!" | ella | fece, allargando le braccia e cacciando un fortissimo e |
PROFUMO -
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sul viso pallido, senza neppure un singhiozzo e senza che | ella | pensasse ad asciugarle. - Era proprio vero? ... Suo marito |
Racconti 1 -
|
dure parole, le aveva buttato in viso la pretesa colpa, ed | ella | - dopo aver pianto, dopo aver dato spiegazioni e giurato |
Racconti 1 -
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una seggiola, domandava: - Signora, non c'è altro? - No - | ella | rispose. E uscí la prima, senza voltarsi addietro, |
Racconti 1 -
|
e rapido la breve fila delle stanze fino all'uscio che aprí | ella | stessa; scese le scale quasi di corsa, perché quei gradini |
Racconti 1 -
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si ammortí s ulla polvere della strada fuori la città, ed | ella | sentí piú viva l'impressione della luce e dell'aria libera, |
Racconti 1 -
|
si fosse addormentato per sempre nell'intimo petto, quasi | ella | partisse di casa al solito, per una visita ai parenti che |
Racconti 1 -
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avuto torto ... - Non metterò piú piede in quella casa! - | ella | rispose sdegnosamente, come aveva risposto a colui. E cessò |
Racconti 1 -
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sormontato dallo stemma della Ricevitoria del Registro ... | Ella | tremava a quella vista e voleva tornare indietro, quasi |
Racconti 1 -
|
secco dei propri tacchi frettolosi su per quelle scale che | ella | saliva quasi inseguita dalle voci delle persone incontrate |
Racconti 1 -
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e allegri, consapevole della propria bruttezza, che | ella | per giovanile orgoglio si esagerava un pochino; le sarebbe |
Racconti 1 -
|
anche durante le vacanze -. Al ricordo del bambino, | ella | sentiva gonfiarsi gli occhi di lagrime; ma le ricacciava |
Racconti 1 -
|
con terribile grido della sua anima in ambascia, quando | ella | faceva urlare, turbinare, squillare dal pianoforte la |
Racconti 1 -
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di un cielo nuvoloso venisse risposto a quegli appelli, | ella | provava per tutto il corpo lo stesso brivido diaccio |
Racconti 1 -
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le si presentava alla mente, al primo destarsi, quantunque | ella | non volesse, e si sforzasse di scacciarlo via, e cercasse |
Racconti 1 -
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allegro incantesimo subissato in un attimo senza che | ella | ne avesse colpa, per una lieve imp rudenza, non sarebbe |
Racconti 1 -
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per una lieve imp rudenza, non sarebbe tornato piú! ... Ed | ella | doveva soffrirne le conseguenze e piangerne la desolazione, |
Racconti 1 -
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sua camera; e dietro alle stecche socchiuse della persiana, | ella | aveva potuto osservarli, non vista. La signora si era tolto |
Racconti 1 -
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avvocato indicava un lungo frego di lapis rosso. Atterrita, | ella | divorava con gli occhi il brano di cronaca, tolto da un |
Racconti 1 -
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tristamente il capo: - E quando ti avrò creduto io? - | Ella | gli stringeva ancora le mani, bagnandogliele di lagrime, |
Racconti 1 -
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- V'affaticherei lo stesso. Avremo tanto tempo fra poco! - | Ella | arrossí della pietosa bugia che le aveva scottato le |
Racconti 1 -
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e la morte a cagion di lei, quantunque senza sua colpa, | ella | si sentiva tuttavia estranea colà, e trascinatavi per |
Racconti 1 -
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a ogni svoltar di pagina del libro che teneva in mano, | ella | volgeva lo sguardo verso le colline dove le ville, |
Racconti 1 -
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di quella non mai sperata o sognata fortuna d'amante, | ella | commossa da carità d'infermiera, che le soavi impressioni |
Racconti 1 -
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ancora male ... - Dimentichiamoli. - Dimentichiamoli! - | ella | replicò con un sospiro. - Lascerete queste brutte stanze, - |
Racconti 1 -
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importune. Io verrò a trovarvi, discretamente ... - | Ella | lo ascoltava, intenerita di tutti quei bei castelli in aria |
Racconti 1 -
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però dispetto e fino rabbia contro se medesima, appena | ella | si sentiva rattrappire come piú la voce del capitano |
Racconti 1 -
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Quella mattina, scorgendolo in piedi in mezzo alla camera, | ella | trasalí, come davanti a un agguato. - Entrate, c'è qualcosa |
Racconti 1 -
|
a fare una passeggiata? - Volevo farvi una sorpresa -. | Ella | resta sull'uscio, appoggiandosi su l'ombrellino, indecisa. |
Racconti 1 -
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di paradiso! ... Ho rubato dei fiori per voi. - Grazie -. | Ella | guardava il pianoforte, tentata. La passeggiata per la |
Racconti 1 -
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immobile e silenziosa. - A niente -. Non era vero. | Ella | pensava al bel bambino veduto saltellare, a cavalluccio di |
Racconti 1 -
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che riempiva tutta la camera di mistica sonorità. Ed | ella | si rizzò su la vita, irrigidendo le braccia, quasi cercasse |
Racconti 1 -
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tratto, le si avventò, divorandosela dai baci. - No! No! - | ella | balbettava supplichevole, quasi svenuta. E le corde del |
Racconti 1 -
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- Indovinate che pensavo? - Se fossi stata indovina! - | ella | rispose. - Pensavo ... No, non voglio dirvelo -. Giustina |
Racconti 1 -
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piú caldo o piú lungo, in un'occhiata, in una reticenza, | ella | s'incoraggiava. Chi sa? Quell'illogica repugnanza del suo |
Racconti 1 -
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ancora! L'ho sospettato. - No, Emilio, t'amo! T'amo! - | ella | mentí, disperatamente, ingannando anche se medesima. E poco |
Racconti 1 -
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la ringraziava sotto voce, grato del possesso vittorioso, | ella | diceva internamente: - Almeno m'ha creduto! - E gli si |
Racconti 1 -
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serpeggiante su la collina. - Che bella veduta! - | ella | disse. - Bellissima! - E si sedettero sulla spalletta |
Racconti 1 -
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attorno, nel gran silenzio della sera. - Faremo tardi, - | ella | disse dopo breve pausa. - Avremo la "celeste paolotta ..." |
Racconti 1 -
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quando l'esercito marcia in armi al tuo fianco? - In verità | ella | aveva assai piú paura di quell'allegra eccitazione rivelata |
Racconti 1 -
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niente - quando ne avremo una anche noi ... - No, no! - | ella | lo interruppe. Aveva dovuto mentire. Il bambino suo, il |
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stavano tutte, tutte!, contro di lei? Qual testimone poteva | ella | invocare per giustificarsi pienamente davanti a suo marito |
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vedendo quel visino affilato di creaturina malaticcia che | ella | trovava sempre alla finestra dirimpetto, ogni volta che, |
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Un giorno la bambina le sorrise. - Come stai, carina? - | ella | le domandò. E la tenerezza di mamma desolata le addolciva |
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inattese. - Se tu sentissi che vocina! Pare un flauto - | ella | gli disse. - Cosí, con lei, non ti annoierai in questa |
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... Che poteva farci se il suo corpo resisteva? ... Ah, se | ella | avesse avuto un po' piú di coraggio! Se avesse potuto |
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avanti, domandandole: - Suo marito sta bene? - Grazie - | ella | aveva risposto. La signora Castrucci, che ciarlava |
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aveva dovuto, stando zitta, mentire! Sí, il vero marito | ella | non se lo sentiva piú solamente dentro la testa, ma nel |
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di p azzia. - Si sente male? - le domandò la bambina. | Ella | la prese tra le braccia, coprendola tutta di baci. Ah, |
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in tedio spossante, in torpida oppressione. Tuttavia | ella | ritornava spesso a osservare il tempo dietro i vetri della |
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piú innamorato, piú illuso di prima. Vi aveva contribuito | ella | medesima; vi contribuiva ancora, abbigliandosi come per una |
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- E tutti questi fiori? - Non hanno nulla di guerresco - | ella | rispose. - Decorazione sbagliata. Dimenticavo la marcia! - |
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metà di te ... Ed ora tutta, tutta, tutta! È vero? - | Ella | seguiva a dir di sí con la testa, macchinalmente, |
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da un tremito violento, in singhiozzi: - Per pietà! - | Ella | sentí, per qualche istante, un respiro grosso e frequente, |
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- Aprite pure quella finestra ... Emilio, siate generoso! - | ella | ripeté, alla mossa di risposta sfuggitagli suo malgrado. - |
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lí, raggomitolata, quasi il mondo stesse per crollare ed | ella | attendesse di minuto in minuto il crollo finale: - Che ho |
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Neppure Giulia, ch'è in casa, s'è accorta di nulla -. | Ella | si sentiva felice di poterlo amare a quel modo, come |
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a che ora rimarrà in salotto? - Alle due era ancora là. | Ella | però non osava muoversi, temendo appunto che in quella |
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accompagnato da due o tre ufficiali del suo reggimento, ed | ella | - dopo il the - cedeva di buona voglia all'invito di |
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Rischio di perdere qualche illusione. - Allora, no! - | ella | rispose. - Dunque non m'ama piú! ... Soltanto per pietosa |
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Mi scriverete? - La mia lettera arriverebbe insieme con me. | Ella | girava gli occhi attorno, con aria insospettita, cercando, |
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