, d'aver adesso a sua disposizione i cibi più squisiti. Ne' primi tempi ella nè pure capiva il valore dei piattini che i padroni le preparavano con
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poche parole che le abbiamo udito dire, sopra mia sgrammaticatura, sopra un'espressione ridicola, sopra l'ignoranza d'una parola comune. Ma ella stessa
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quanto lo richiedono il dovere, l' interesse e la dignità di qualunque cittadino colto, basta la volontà. Ci si provi un poco. Ella non immagina quanto
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senza far deviare il suo pensiero dall'andamento abituale. Ella mi dirà: - Ma ho mille pensieri, mille cure; quando ci avrei tempo, non ci ho testa
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- La lingua - dicon molti - s'impara leggendo. Lo crede davvero, signor mio? Ma se anche ella non legga che libri, dai quali la lingua si possa
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cuore, persuadono e commovono, accarezzano e consolano? Non è uno studio per la donna? Ma direi che è il primo studio che ella ha da fare, poichè la madre
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. T. - Mi dileggia ella forse, signore? P. ' - " Tolga il cielo! ,, O come può ella " accogliere - un tal pensiero ? " Proceda -. T. - Di reperite
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infestavano la cute di questo sventurato animaletto.... Ma benché affettato il linguaggio, era sempre sincero il sentimento ch' ella esprimeva. Era commossa
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- Che bisogno c' è di studiar la lingua? La lingua si sa! - È un'opinione di molti. Ella la saprà meglio di molti altri, non ne dubito; ma si lasci
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LA CASA PATERNA. Nelle serate d'inverno la mamma di Anselmuccio raccontava ai suoi bambini i suoi ricordi d'infanzia. - La mia casa paterna - ella
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. E quando ella soggiunse: «Allora guarirai i presto» egli sentì che l'augurio si sarebbe avverato. Poichè ella era la Regina d'Italia, e alle Regine
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vi erano dall'anno scorso. E di questi ne ha sparso le foglie ormai secche in giardino; così, ella dice, per un altro anno la pace regnerà nella
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— Buona sera! — disse ella cordialmente. — Ma chi siete ? Tit? — Sí, - dichiarò Tit. Subito i due cingallegrini lo guardarono con curiosità e
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la sua pìú grande impresa... Tutto il bosco taceva, in ascolto, e anche Caterina sospese il respiro. Ella capì che si parlava del suo amico in quel
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Era la festa della Signora del Pineto. Ella aveva invitato molte bambine, e fate, e nani del bosco. Le bambine con le trecce giú per le spalle e i
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Pineto fu pregata di cantare. Ella batté tre volte le mani perché tutti tacessero e cantò:
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rossi », ma non ebbe il coraggio d'aprir bocca. Ella andava sempre dietro a Tit, e pareva che nessuno si accorgesse di lei. Intanto la Signora del
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compassione, — disse, — e vi cedo il posto. Farete voi da infermiera —. Allora tutti i nani la complimentarono per il suo buon cuore, ed ella se ne andò
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La Regina delle Fate le disse: — Sai che hai trovato marito? — e le diede una leggera spinta. Ed ella disse: — Sí. Allora Caterinuccia esclamò: — Oh
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Allora Tit disse: — Principessa, la mia trombetta d'argento non suona piú, — ed ella gli disse: — Ti darò in regalo la mia chitarretta —Tit rise; i
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aspettò la visita di Tit; ella si mise per l'occasione il nastrino celeste con una perla che Bellissima aveva scelto nella valigia del Mercante, e che
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. - Quando vorrà la mamma. - Per ora farai dei servizietti. S' intende, don Pietro - avea risposto comare Concetta. E la mattina dopo ella aveva fatto
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: - Il re è sempre re, e le cose tornano, presto o tardi, come prima! - così ella temeva che i birri, usciti di carcere, non se la prendessero con Cuddu
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almeno stato di zucchero o vivacemente colorato! Passò una fata di lì, una fatina vanitosa; udì i suoi lamenti e volle aiutarla. Ella avrebbe tuffato
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capricci: - Guarda che chiamiamo il vigile. Ed ella ogni volta che ne vedeva uno, tremava di spavento. Il vigile era per lei una specie di mangiabambini
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: - Presto, ritirate la biancheria. Ella non può lasciare il paiolo dove sta rimestando la polenta. Mario è fuori come un fulmine e chiama a raccolta i
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sue alunne non le parlassero di sè, ella indovinerebbe ugualmente molte cose della loro vita, guidata dal suo cuore veramente materno. Giannina non le
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elettricità. Anna pensa lo stesso. La cuoca no. Ella sa che tutto è utile e i fatti le danno presto ragione. Una sera scoppia un furioso temporale; la
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Ninetta scrive il suo compito; un raggio di sole cade sul quaderno e abbaglia la bambina. Ella si sposta; il raggio la segue. - Antipatico sole
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ogni diligenza: ed ella fece meravigliosi progressi nella filosofia e nelle lingue antiche. Fu ammessa alle lezioni che si davano alla principessa
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poesia, che ella coltivava con assiduo studio. Fu data per moglie nella tenera età di quattordici anni a Marco Cittadella, gentiluomo compitissimo, se
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dolore in Napoli il 29 dicembre del 1700, di soli ventotto anni di età. Le sue poesie latine ed italiane furono stampate in Napoli mentre ella era tuttor
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e di grande encomio; la città di Milano le mand� un foglio in bianco, e ci scrivesse i patti ch' ella volesse, per andare a insegnar la scienza in
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v' era di sentirla leggere adesso che leggeva ella da capo, la medesima compostezza e la medesima aspettativa; tanto che la buona fanciulla, sapendo
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, sul principio del secolo passato. Da piccina stette molto tempo appresso un suo zio parroco, il quale, conoscendo aver ella ingegno pronto e vivace
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fu la Camilla, come quella che fu la della illustre e antica casa Solano di Asti, in Piemonte, benchè ella nascesse in Brescia. Da giovanetta non
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; e così quella Accademia riuscì a screditare il Marini e suoi seguaci; ma cadde ella poi in tali fanciullaggini, che gli valsero gli scherni e le
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conferimento della laurea fu fatta nel modo il più solenne e più brillante: ella sostenne in quel giorno medesimo parecchie tesi con una sicurezza e
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compagne non la vedevano di buon occhio, e cercavano ogni cagione di poter ridere alle sue spalle. Venuta pertanto la domenica, ella con fronte sicura andò a
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moderna del Mehegan, che ella pubblicò insieme con gli Idillj di Gessner, "la cui eleganza, dice un accurato biografo, e la cui dolcezza di sentimento
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dottrina e di tanto, sapere, quanto a fatica se no trova in parecchi di coloro che si chiamano letterati. Senza che, ella conosceva il disegno; ora
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' imperator Sigismondo e a molti cardinali, delle quali alcuna ella stessa ne recitò con tanta grazia sua e con tal meraviglia d' ognuno, che fu tenuta un
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La narratrice di questa Domenica si chiamava Zita, giovanetta lucchese, anch' ella sui 15 anni, una mingherlina tutta voce e penne, come suoi dirsi
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non ci ha luogo. Siamo in famiglia; ed ella poi ha minor ragione di vergognarsi qualcun'altra, perchè, gliel'accerto io, il suo discorso è assai ben
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doti dello scrivere e del parlare. Ella pertanto, signorina, per non essersi ricordata di tutte queste limitazioni da me fatte, ha oggi mancato al decoro
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così schiette e così assennate, che si citavano lì nell' Istituto come esempio di bello scrivere. Ella pertanto, andata al luogo suo e fatto un
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de'suoi figliuoli, ed altri preziosi doni le fece. Dopo pochi anni per altro morì il suo marito; ed ella desiderosa di rivedere la patria, s'imbarcò
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che furono sole: "Signorina, le disse, ella sa quante riprensioni e quante mortificazioni ha avuto per la sua poca voglia di studiare; e sa parimente
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tutti i suoi monili, che pur le erano così cari, per procurargli quello scudo. Ella attese in giardino che giungesse la sera, e quando il Muezzin, dal
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torniamo dalla bella ragazza. Il giorno dopo della fuga del Reuccio, quando ella sedette a tavola e andò per mangiare una triglia, nell'aprirla vide che
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