Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

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sole era completamente scomparso quando  ella  raggiunse la curva della strada poco prima di Shantytown; i
e tarchiato che aveva le spalle e il petto di un gorilla.  Ella  percosse rapidamente il dorso del cavallo con le briglie e
avvenne dopo fu per Rossella come un incubo rapidissimo.  Ella  sollevò la pistola ma l'istinto le disse di non sparare
lascivo che gli spalancava la bocca sino alle orecchie,  ella  sparò a bruciapelo. Non seppe mai se lo aveva colpito o no,
e cercava di trarla giú dal veicolo. Con la mano libera  ella  si difese ferocemente, graffiandogli il viso; quindi sentí
alla cintura. Quindi la mano nera frugò tra i suoi seni;  ella  provò un terrore e una repulsione inimmaginabile e si mise
il bianco; e la mano nera cercò la bocca di Rossella.  Ella  la morse con tutta la violenza di cui fu capace e
percosse con entrambi il cavallo. Questo fece un balzo, ed  ella  sentí che la ruota passava su qualche cosa di soffice e di
lo aveva gettato un pugno di Sam. Impazzita dal terrore,  ella  percosse ancora il cavallo il quale prese un'andatura folle
Nel suo terrore, sentendo un passo che la inseguiva  ella  incitava il cavallo perché andasse piú veloce. Se quello
che battevano regolarmente il terreno come due stantuffi.  Ella  trattenne un attimo il cavallo quando Sam le giunse
senza preavviso.  Ella  sentí scaricare il loro bagaglio sul pavimento del
inchinandosi. Incontrando lo sguardo dei suoi occhi neri,  ella  si sentí balzare il cuore. Chiunque egli fosse, qualunque
fosse, qualunque cosa avesse fatto, adesso era a casa ed  ella  era contenta. - Dov'è Mammy? - chiese Diletta dimenandosi
verdi schizzarono veleno, in modo inequivocabile, mentre  ella  rispondeva; e dal volto di lui il sorriso scomparve. - Se
in quel modo, ma le parole le corsero alle labbra ed  ella  le lasciò sgorgare, incurante di essere udita dai servi. -
come se avesse voluto metterle una mano sul braccio, ma  ella  si scansò; dinanzi all'odio che era in quegli occhi, il
- fece freddamente. - E chi è il padre felice? Ashley?  Ella  si afferrò alla balaustra di legno intagliato stringendola
- Potresti anche abortire. In una specie di vertigine  ella  vide dinanzi a sé tutto quello che rappresentava una
tutto il peso del corpo, incontrò il braccio rigido di lui,  ella  perse l'equilibrio. Tentò di afferrarsi alla ringhiera, ma
erano d'accordo con lui. Franco discusse a lungo prima che  ella  assumesse gli uomini. Ashley dapprima rifiutò di dirigere i
e dalla promessa che quando i tempi diventassero migliori,  ella  assumerebbe degli operai negri. I vicini manifestarono cosí
ebbe per effetto di rendere Rossella ancor piú decisa.  Ella  tolse Ugo dalla direzione dello stabilimento, gli affidò un
con l'assumere Johnnie Gallegher. Sembrava che fra quanti  ella  conosceva, costui fosse la sola persona che approvava
Era duro, e solido. E non si occupava di sciocchezze. Ed  ella  si sentiva piú affine a lui che a molti uomini della
di dieci negri. Inoltre egli dava a Rossella un riposo che  ella  non aveva mai avuto da quando era venuta ad Atlanta l'anno
dallo stabilimento affidato a Johnnie, poiché temeva che se  ella  vi si fosse recata troppo spesso, il nuovo gestore si
per Ashley l'aveva punta, essendo piú giusta di quanto  ella  non avrebbe voluto ammettere. Ashley otteneva poco piú dai
da ricordare dopo la sua partenza, avvenimenti a cui  ella  riandrebbe comodamente in seguito, traendone briciole di
Parve a Rossella che egli fosse là dentro da un secolo; ed  ella  calcolò amaramente che il giovine maggiore prolungava gli
Rossella qualche cosa di piú di un affetto fraterno. Eppure  ella  non poteva lasciarlo partire senza sapere se l'amava
come se il sangue fosse affluito ad una ferita interna.  Ella  si alzò scorgendolo, e pensò con orgoglio di proprietaria
«bel cavaliere» di come le appariva. - Ashley - cominciò  ella  bruscamente - posso accompagnarvi al treno? - No, vi prego.
fiori e uccelli in turchino e magenta. Durante la settimana  ella  aveva pazientemente disfatto tutto il ricamo, e aveva
la gloria della mia nuova uniforme con questa sciarpa!  Ella  gliela passò attorno alla vita sottile, al disopra della
piú tranquillo quando sarò lontano. - Che cos'è? - chiese  ella  felice, pronta a promettere dei prodigi. - Rossella, volete
avrebbe nessuno a cui rivolgersi. Volete promettermi...?  Ella  non udí neanche la sua preghiera, terrorizzata com'era
egli sorridendo del terrore che era nella voce di lei. Ma  ella  non poté replicare: dinanzi ai suoi occhi si dipingevano i
Rossella. E non possiamo lottare contro tutto il mondo.  Ella  pensò: «crolli la Confederazione, finisca il mondo, purché
voi due siete insieme. Me lo promettete? - Oh sí! -  ella  esclamò, perché in quel momento, vedendogli la morte
Gli occhi di lei cercarono il suo volto con gioia, perché  ella  credeva di comprendere che la separazione da lei gli
quando era sceso dalla camera di Melania, ma nei suoi occhi  ella  non riuscí a decifrare nulla. Egli si chinò un poco, le
lasciando ricadere le mani, ma continuando a fissarla.  Ella  rimase un istante, col respiro affannoso, attendendo le due
speranze fu più di quanto il suo cuore potesse sopportare.  Ella  sedette, con un «oh!» di disperazione infantile sentendo le
volto e della sua figura. Attraverso una nebbia di lagrime  ella  scorse il suo viso e, con uno strazio che la soffocava,
sua vita, forse per sempre, senza aver detto le parole che  ella  anelava di udire. Il tempo era passato ed ora era troppo
di udire. Il tempo era passato ed ora era troppo tardi.  Ella  corse attraverso il salotto ed afferrò i lembi della sua
egli strinse al suo il corpicino di lei. Quindi  ella  sentí i suoi muscoli irrigidirsi; e, lasciando cadere a
Egli si chinò rapidamente a raccogliere il suo cappello, ed  ella  scorse di sfuggita il suo viso: il piú infelice che ella
ed ella scorse di sfuggita il suo viso: il piú infelice che  ella  avesse mai visto, ma da cui era scomparso ogni senso di
 ella  si destò la mattina seguente, Rhett era andato via; e senza
Rhett era andato via; e senza quei guanciali in disordine,  ella  avrebbe creduto che tutto fosse stato soltanto un sogno
una cernita delle sue impressioni. Due cose erano evidenti.  Ella  aveva vissuto con Rhett per degli anni, dormito con lui,
l'aveva portata su per le scale buie era un estraneo di cui  ella  non aveva mai sospettato l'esistenza. Ed ora, quantunque
posseduta brutalmente durante una notte di follia, ed  ella  ne aveva esultato. Avrebbe dovuto vergognarsi, rabbrividire
notte l'aveva avuta completamente alla sua mercé; ma adesso  ella  conosceva il difetto della corazza. Da ora in poi lo
né a cena. La notte passò; una lunga notte durante la quale  ella  rimase desta sino all'alba, con le orecchie tese per udire
che la porta si apriva per lasciare entrare un cliente,  ella  alzava il capo agitata, sperando che fosse lui. Andò al
sapevano nulla di lui. Ma sentiva che essi sapevano ciò che  ella  ignorava. I negri sanno sempre tutto. Mammy fu
tue bellezze... Debbo farne l'enumerazione? Improvvisamente  ella  provò il desiderio di piangere, di gettarsi sul letto a
ora eccolo tornato, insultante, sardonico, irraggiungibile.  Ella  ringhiottí le lagrime e raccolse le proprie forze. No: non
perplessa; ansioso, come se anelasse alle parole che  ella  stava per dire, sperando che fossero... Ma che cosa
madre di te! Che hai mai fatto per i tuoi bambini? Wade e  Ella  hanno paura di te; e se non ci fosse Melania Wilkes, essi
quanto tutti erano contenti di vederla. Da quella bestiola  ella  si faceva obbedire come da un grosso cane. Il cavallino
ritto su le zampe di dietro, s'inginocchiava; poi quando  ella  era discesa, faceva il morto. - Shake hand! - ordinava la
far divertire la sua figliuola, le aveva raccontato, mentre  ella  era malata, di questa straordinaria piccola cavallerizza
promettendole che l'avrebbe condotta a vederla, quando  ella  fosse guarita; e le aveva anche portato parecchi ritratti
crudele era, in fondo, la sua, non ostante che a tutti  ella  sembrasse così fortunata! A un certo momento, un pruno che
di cenci, le passò su la testa, e venne a caderle a' piedi.  Ella  si smosse all'urto, e guardò: un fagotto di legno, di carta
piú tardi, dopo un corteggiamento vorticoso, che -  ella  gli disse arrossendo - le aveva tolto ogni possibilità di
incrociato sulla camicia da notte. Franco ignorava che  ella  aveva ricevuto una laconica lettera di Will, il quale
cacciato via. Questa lettera le riconfermò ciò che  ella  sapeva troppo bene: che il tempo passava e che fra poco
con Rossella. Senza dire una parola perfida contro Súsele,  ella  gli faceva nondimeno comprendere che era persuasa che sua
sola e sperduta in un mondo talmente rozzo e brutale che  ella  non riusciva neanche a comprendere sino a che punto lo
qualche affare. Erano passeggiate divertenti perché  ella  gli rivolgeva un'infinità di domande buffe; «proprio
da cento, nuova e rosea, che n'era stata il prezzo, era  ella  proprietà assoluta del giovanetto, così ch'e' potesse
sepolto vivo nel proprio paesucolo. Per anni ed anni  ella  aveva ascoltato paziente, quasi muta, con l'animo sereno e
con tardo rammarico che, durante la loro vita comune,  ella  non s'era mai raccolta a riflettere su l'enorme sacrificio
di sorta, è vero; ma, in tanto, quale conforto gli aveva  ella  offerto, se la rivelazione delle sofferenze di lui non le
mano che non avrebbe mai dovuto congiungersi alla sua,  ella  si era sentita sorgere vaga e timida l'idea che il figlio,
al viso del padre, quando la corteggiava da ragazza,  ella  avrebbe aperta e allargata la strada nella società, con le
sveltezza, precisione e abilità di quando, da fidanzata,  ella  preparava per sè stessa il corredo. A volte, le dolevano le
a volte gli occhi: ma che importava, se a furia di lavoro  ella  riusciva a raggranellare per ogni fine di mese ottanta o
di Rossella. Nessuno entrava in camera sua, credendo che  ella  desiderasse rimaner sola col suo cordoglio; ma la
insieme allo stupefatto accoramento per la morte di Franco,  ella  sentiva spavento e rimorso, nel tormento di una coscienza
sposato mentre egli amava Súsele. Nel Giorno del Giudizio  ella  dovrebbe rispondere della menzogna che gli aveva detta
il destino di troppe persone dipendeva da lei, sicché  ella  non poteva fermarsi a considerare i diritti di lui o di
alla felicità. La verità balzava fuori chiaramente, ed  ella  impallidiva e si rannicchiava sgomenta davanti
tutto come un gentiluomo. Una sola cosa, in tutto ciò che  ella  aveva fatto, gli aveva dato un po' di gioia: il dono di
di Ella; ma Rossella sapeva che se fosse dipeso da lei,  Ella  non sarebbe mai nata. Rabbrividí, paventò, desiderò che
perdita di Franco. Era piú coetaneo suo che di Rossella, ed  ella  gli era stata veramente affezionata. Egli aveva
il giornale e le chiariva gli argomenti del giorno mentre  ella  gli rammendava i calzini. E lei era entusiasta di lui e gli
e lo guardò contro luce. Era vuoto a metà. Certo  ella  non poteva aver bevuto tanto da ieri sera! Ne versò una
dimenticare! A meno di ubriacarsi fino all'insensibilità,  ella  vedrebbe sempre il viso di Franco come lo aveva visto
al portone echeggiò sonoramente nella casa tranquilla;  ella  udí i passettini di zia Pitty attraversare il vestibolo e
Che avete, tesoro? La condusse al divano di legno rosa;  ella  sedette senza parlare. - Posso chiudere l'uscio? Rossella
ma in quel momento non aveva punto l'aria di scherzare.  Ella  gli levò in volto gli occhi tormentati e trovò conforto
le si affollavano alle labbra piú rapidamente di quanto  ella  potesse pronunciarle. A Rhett poteva dir tutto. Era stato
o non fosse mio. Le lagrime le scorrevano sul volto, ed  ella  si era aggrappata a lui con tanta forza che egli sentí le
gli occhi. Non c'è buon senso a disperarsi in questo modo.  Ella  prese il fazzoletto e si asciugò le guance, piú sollevata
compreso la mia idea. - La vostra idea? Non ci tengo. -  Ella  lottò per svincolarsi. - Lasciatemi e uscite. Non ho mai
sul serio. Non vi era dubbio. Nel rendersi conto di questo  ella  si sentí la bocca arida e inghiottí. Lo guardò negli occhi
che sfidava ogni analisi. Sedeva con aria indifferente; ma  ella  comprese che la sorvegliava attentamente come un gatto
nel far questo. Ora egli aveva detto quelle parole, ed  ella  si sentiva piú che mai in suo potere; e non le veniva
Non vi è nessun piacere nel matrimonio. - No? Perché no?  Ella  aveva ripreso una certa calma e insieme a questa
sulle relazioni coniugali, neanche con Carlo e con Franco.  Ella  lo guardò aggrottando le ciglia. Decisamente Rhett sapeva
essere timidezza di ragazzina. Che cos'è? Improvvisamente  ella  pensò ad Ashley, lo vide chiaramente come se le fosse
obiezione contro Rhett che a volte le era anche simpatico.  Ella  apparteneva ad Ashley, da sempre e per sempre. Non aveva
potrebbe mai appartenere veramente a Rhett. Tutto ciò che  ella  aveva fatto, lo aveva fatto soltanto perché amava Ashley.
lo aveva fatto soltanto perché amava Ashley. Ashley e Tara:  ella  apparteneva a loro. I sorrisi, i baci, il riso che aveva
- Siete una stupida, Rossella O'Hara! Prima che  ella  fosse tornata presente col pensiero, egli l'aveva
quella notte, tanto tempo fa, sulla buia strada di Tara.  Ella  provò nuovamente quello smarrimento, quel senso di
La sua bocca fu nuovamente su quella di Rossella ed  ella  si arrese senza lottare, troppo debole per volgere il capo
debolezza le dava il capogiro. Se non smetteva, certo  ella  perderebbe i sensi. Se smettesse... non smetterebbe mai?! -
di sí! - Le labbra di Rhett erano incollate alle sue ed  ella  vedeva i suoi occhi cosí vicini che le sembravano enormi,
il mondo intero. - Ditemi di sí, maledizione o...  Ella  mormorò «sí» senza neanche accorgersene. Come se, per
profondamente e si chinò come per baciarla di nuovo;  ella  piegò il capo indietro e chiuse gli occhi. Ma Rhett si
delle sue braccia cessò. Si scostò un momento e la guardò.  Ella  aperse gli occhi e vide che quell'ardore che l'aveva
vi ho fatto « perdere il lume degli occhi» col mio ardore?  Ella  non rispose, perché non sapeva che cosa dire; era tuttora
Rhett, vi voglio bene. - Mi volete bene? - Oh Dio - ribatte  ella  stizzosamente - se dicessi che vi amo pazzamente, mentirei;
vostra dire: «Rhett, vi amo», anche se non fosse vero?  Ella  rimase anche piú confusa, non comprendendo dove egli
cara - e rise di nuovo, chinandosi a baciarle le mani.  Ella  provò sollievo nel vedere che il malumore era passato, e
taffettà sul suo seno, cosí a lungo e con tanta forza che  ella  si sentí bruciare la pelle. Alzò le mani a respingerlo, con
debbo portarvi dall'Inghilterra. Un anello? Come lo volete?  Ella  ondeggiò un momento fra l'interesse destato da queste
non è da signora. Improvvisamente attraversò la stanza ed  ella  lo seguí stupita fino alla porta chiusa. - Che c'è? Dove
via. - Baciarmi come saluto? - Fu un bisbiglio, come se  ella  avesse temuto le orecchie della casa. - Non vi pare di
affari con loro, bisognava riceverli; e, avendoli ricevuti,  ella  trovò che la loro compagnia era piacevole. Era gente che
il suo appartamento era pieno di giocatori. Ma spesso  ella  era assente perché la costruzione della casa le dava molto
mondana al giorno in cui la casa fosse finita. Allora  ella  potrebbe emergere come la padrona della piú grande
i piú bei ricevimenti. Durante le lunghe giornate calde  ella  osservò la casa di pietre rosse e tegole grige innalzarsi a
di Pesco. Dimentica del negozio e degli stabilimenti,  ella  trascorreva intere giornate sul posto, discutendo coi
gli appaltatori. Mentre le mura si alzavano rapidamente,  ella  pensava con soddisfazione che, una volta finita, sarebbe
e che le avrebbe sempre guastato qualsiasi divertimento. Se  ella  lo avesse preso sul serio, avrebbe dovuto litigare con lui
amici. E alcune di queste opinioni erano di tal natura, che  ella  non poté continuare ad ignorarle o considerarle come
e non l'aveva mai indossata. Sempre che poteva, teneva  Ella  e Wade lontani da lui, benché il bambino adorasse lo zio
passata la collera. Quando egli tornò, freddo e tranquillo,  ella  ringhiottí la sua ira meglio che poté, ricacciandola in
le faceva mettere in non cale le frecciate di Rhett: ed  ella  si sentiva felice come non lo era stata da molti anni. Che
dell'ampio vestibolo era la porta aperta della biblioteca;  ella  si affrettò a entrarvi senza far rumore. Attenderebbe là
dire. Ma il rapido battito non fece che aumentare quando  ella  udí Ashley rivolgere un ultimo saluto ai partenti e
Oh, se entrasse e la prendesse fra le braccia sicché  ella  non dovesse parlare! Doveva amarla... «Forse, se
volto. - Per chi vi nascondete? Per Carlo o per i Tarleton?  Ella  inghiottí la saliva. Dunque Ashley si era accorto degli
- chiese, quasi in un bisbiglio. Al contatto della sua mano  ella  cominciò a tremare. Ecco che stava per accadere quello che
- ripeté Ashley. - Un segreto che volete dirmi? A un tratto  ella  ritrovò la parola e nello stesso istante tutti gli anni di
cosí profondo come se nessuno dei due respirasse. Quindi  ella  smise di tremare, mentre si sentiva invadere dalla felicità
primi denti. No... nulla di tutto questo. Non era cosí che  ella  aveva immaginato la cosa. Nel pazzo vortice di idee che si
una stava cominciando a prendere forma. Per una ragione che  ella  ignorava, Ashley si comportava come se ella stesse
una ragione che ella ignorava, Ashley si comportava come se  ella  stesse civettando con lui. Ma egli sapeva che non era cosí.
per averle dette, e odierete me perché le ho ascoltate.  Ella  volse la testa altrove. Un fiotto caldo correva velocemente
opaca. - Vi voglio bene. Se le avesse detto che l'odiava  ella  non si sarebbe spaventata di piú. Afferrò la sua manica
come il fuoco e il vento e le cose selvagge, mentre io...  Ella  pensò a Melania e improvvisamente vide i suoi tranquilli
giusta - pregò la voce di lui. - Quando mai io vi ho...  Ella  non voleva essere giusta benché sapesse che egli diceva la
vi prego... Tese la mano verso di lei e in quel momento  ella  lo percosse sul viso con tutte le sue forze. Nella stanza
sinistra, la portò alle labbra e la baciò. Poi, prima che  ella  avesse potuto dire ancora una parola, uscí chiudendo piano
dire ancora una parola, uscí chiudendo piano la porta.  Ella  sedette di nuovo, perché la reazione le fece piegare le
odierebbe, e ogni qualvolta la vedesse, si ricorderebbe che  ella  gli aveva dichiarato il suo amore senza essere stata
aveva udito tutto; udito delle cose che per le quali  ella  avrebbe preferito esser morta piuttosto che averle
un uomo e non aver da soffrire le pene attraverso le quali  ella  era passata pochi minuti fa! Mentre li guardava, con gli
qualche domanda ai negri. La ghiaia scricchiolò ancora ed  ella  scorse la figura di un uomo a cavallo che galoppava
i bicchieri e i ventagli di palma. Malgrado la distanza,  ella  udí il clamore delle voci che interrogavano, chiamavano, e
grido esultante: - Yee-eey-y! - come se fosse a caccia. Ed  ella  udí per la prima volta, senza saperlo, il grido dei
scoperta. Il suo cuore batteva meno violentemente adesso;  ella  salí in punta di piedi i gradini, al disopra del vestibolo
era dimenticato. Non era il bel giovane sonnolento di cui  ella  era innamorata, ma era una parte dei Wilkes, delle Dodici
Fece una pausa, senza fiato, essendole arrivato accanto.  Ella  non fece motto e lo fissò. - Lincoln chiede uomini,
sul banco? - chiese il giovane prendendola per il braccio.  Ella  annuí ed egli la aiutò cortesemente a scendere i gradini e
bellezza che gli fece balzare il cuore. Possibile che  ella  fosse sgomenta al pensiero che egli potesse andare in
a diffondere la notizia. So che alle signore dispiacerà.  Ella  fece - Oh! - non sapendo dire altro; ma questo bastò. Le
tutte le sue emozioni si formava uno strato di ghiaccio ed  ella  pensò che non sentirebbe mai piú nulla di ardente. Perché
Carolina del Sud o con la Guardia di città di Atlanta.  Ella  disse ancora - Oh! - e i loro occhi s'incontrarono; e le
boccheggiò, tornò ad arrossire. - Possibile che mi amiate?  Ella  non rispose ma abbassò gli occhi e Carlo fu nuovamente
- Volete sposarmi presto, Miss Rossella? - Uhm! - rispose  ella  giocherellando con una piega della veste. - Dobbiamo fare
fare un doppio matrimonio con Mel...? - No, - rispose  ella  rapidamente, e i suoi occhi ebbero uno splendore
cosí, e nessuno piú la guarderebbe in quel modo; ma  ella  pensò soltanto che le sembrava un vitello. - Vado a
piú forte della sua vanità e del suo egoismo volontario.  Ella  amava Ashley, sapeva di amarlo, e non gli aveva mai voluto
in carrozza, dopo il ricevimento, e non era ancora tornato.  Ella  ne ringraziò Dio perché si sentiva incapace di stargli
di Melania e dalla fiducia che era nella sua voce quando  ella  aveva percorso il pavimento lucido per mettersi a braccetto
senza far rumore dalla porta di servizio. In questo caso  ella  tornerebbe in punta di piedi in camera sua, senza bere, e
e la sua voce era un po' roca. Era ubriaco e lo si vedeva;  ella  non lo aveva mai visto alticcio, perché per quanto bevesse,
queste qualità. Da principio ciò le aveva dato noia ed  ella  aveva tentato di stuzzicare quell'incuranza; ma aveva
piacere. Credi che me ne importi se ti piace l'acquavite?  Ella  prese il bicchiere, maledicendolo in cuor suo. Quell'uomo
sempre letto in lei; ed era il solo uomo al mondo al quale  ella  avrebbe voluto nascondere i suoi veri pensieri. - Bevi, ti
voluto nascondere i suoi veri pensieri. - Bevi, ti dico.  Ella  sollevò il bicchiere e vuotò il contenuto con un movimento
della consueta cadenza, ma sotto le parole tranquille  ella  sentí la violenza che voleva salire alla superficie; una
che le fece male. Glielo torse anche leggermente, ed  ella  sedette in fretta, con un piccolo grido di dolore. Adesso
inquietante. Nella loro profondità era qualche cosa che  ella  non conosceva, qualche cosa piú ardente della collera, piú
Rhett beveva lentamente, guardandola da sopra al bicchiere;  ella  cercava di dominare i suoi nervi per non tremare. Per un
tremare. - Una commedia divertente quella di stasera, vero?  Ella  non rispose, ma contorse le dita dei piedi nelle pantofole,
e che cerca di nascondere i tuoi peccati? Stai seduta!  Ella  sedette. - Non credo che dopo questo il tuo affetto per lei
tuo affetto per lei aumenterà. Senza dubbio ti domandi se  ella  sa tutto di te e di Ashley... ti domandi perché ha agito
ad avere dei bambini da lui... facendoli passare per miei?  Ella  balzò in piedi con un grido; e Rhett rise di quel riso
cara. E mai piú di adesso che sei con le spalle al muro.  Ella  si strinse maggiormente nello scialle. Se potesse tornare
fra le mie braccia ti figuravi che io fossi Ashley Wilkes?  Ella  spalancò la bocca: sul suo volto apparvero terrore e
cadendo, aveva lasciato scoperta. Mormorava parole che  ella  non udiva; le sue labbra suscitavano in lei sensazioni mai
le sue labbra suscitavano in lei sensazioni mai provate.  Ella  era immedesimata nella tenebra, ed egli pure era tenebra;
egli le chiuse ancora la bocca con la sua. E ad un tratto  ella  provò un brivido che non aveva mai conosciuto: gioia,
il sipario su una scena di nuovo orrore; un sipario che  ella  sentiva che non si abbasserebbe mai piú. In quella notte
appiccicati al cranio. Inghiottí in un sorso il whisky che  ella  gli aveva portato. Rossella ringraziò Dio che zia Pitty
a informare i miei che fino a qui sono giunto sano e salvo.  Ella  si lasciò baciare; quindi i due uomini uscirono sotto la
E anche gli ammonimenti di Franco quando non voleva che  ella  andasse allo stabilimento protetta unicamente dal vecchio
in alto, e dietro a loro erano le baionette degli yankees.  Ella  poteva essere uccisa, violentata, e probabilmente nessuno
queste donne. Nel volto di Toni era qualche cosa che  ella  aveva visto rispecchiata in altri volti ad Atlanta, senza
al subitaneo arrivo di Toni e alla sua rapida partenza,  ella  si sentí affine a lui, ricordando la vecchia storia della
di pelle, sotto la cortesia esteriore. Tutti gli uomini che  ella  conosceva, perfino il sonnolento Ashley e l'irrequieto
Quando Franco rientrò tossendo, gocciolante di pioggia,  ella  balzò in piedi. - Oh, Franco, quanto durerà? - Finché gli
voto nell'urna per un meridionale democratico. - Un voto? -  ella  esclamò disperata. - E a che può servire quando i negri
rimedio a tutto quello, era troppo complicato per lei.  Ella  pensava soltanto con soddisfazione che Giona Wilkerson non
Franco le passò un braccio attorno alla vita. Di solito  ella  diventava nervosa quando egli la prendeva in quel modo; ma
e allora potremo vivere e allevare i nostri figlioli.  Ella  pensò a Wade e al segreto che da qualche giorno teneva
baluardo sicuro contro le calamità del destino: il denaro.  Ella  pensò febbrilmente che bisognava guadagnarne molto e
maternità seguí dopo breve tempo. Negli anni di poi, quando  ella  ripensava agli ultimi giorni dell'aprile 1861, Rossella non
matrimonio di Rossella; e quasi prima di rendersene conto,  ella  fu avvolta nell'abito nuziale e nel velo di Elena, e
Melania al braccio. Vedendo l'espressione di quel volto,  ella  pensò: «Non può esser vero. Non può essere. È un incubo. Mi
in camicia da notte evitando lo sguardo sgomento che  ella  gli rivolgeva dal letto. Certamente ella sapeva che le
sgomento che ella gli rivolgeva dal letto. Certamente  ella  sapeva che le persone sposate occupano lo stesso letto; ma
che aveva fatto. Il pensiero che quel giovane estraneo che  ella  non aveva mai desiderato sposare, dovesse venire nel suo
insopportabile per lei. Mentre egli esitava ad avvicinarsi,  ella  mormorò con voce rauca: - Se vi avvicinate griderò forte,
peggiori. Nel suo abito verde-mela del «secondo giorno»,  ella  stava nel salotto delle Dodici Querce, tra lo splendore di
era Ashley. Ed ora egli era diviso da lei per sempre, ed  ella  era sposata ad un uomo che non solo non amava, ma per cui
solo se stessa. Elena aveva cercato di trattenerla, ed  ella  non aveva voluto ascoltare. Ballò tutta la sera come
se doveva passare una seconda notte in poltrona,  ella  scoppiò in lagrime. Pianse finché Carlo si arrampicò sul
fermò dinanzi a Tara mentre si recava a prendere il treno,  ella  poté dirgli una parola. Melania, in cuffia e scialle,
piú interessante, ciò non avrebbe mutato la sua situazione.  Ella  era vedova, e il suo cuore era nella tomba; per lo meno
tomba; per lo meno tutti ne erano convinti e pensavano che  ella  dovesse agire in conformità. Ciò la irritava perché, per
se non la sua espressione di vitello moribondo, quando  ella  gli aveva detto che lo avrebbe sposato. E anche questa
uomo fosse cosí indelicato da mostrare dell'interessamento,  ella  doveva ghiacciarlo con un dignitoso riferimento al ricordo
avere questo pegno postumo del suo amore; e naturalmente  ella  non li disingannava. Ma questo pensiero era il piú lontano
Oh, piú di tutto Ashley! Per la prima volta in vita sua  ella  detestò Tara, detestò la lunga strada rossa che conduceva
dalla strada delle Dodici Querce, per un dolce attimo  ella  pensava: Ashley! Ora odiava le Dodici Querce, che una volta
signora O'Hara impallidí, perché questo era il timore che  ella  nascondeva nel profondo del cuore. - E non si può far
le spalle; cosa che la irritava perché, come suo padre,  ella  non teneva affatto all'aristocrazia della famiglia. Ed era
la figlia maggiore, magra, pallida e inasprita. Aveva avuto  ella  pure il cuore spezzato; quindi, coricata accanto a Geraldo
fu chiuso di nuovo con dentro i suoi abiti da lutto, ed  ella  partí per Atlanta con Wade Hampton, la sua bambinaia
- Bisogna aspettare la signora O'Hara; è in ritardo. -  Ella  alzò la testa indolenzita e lo osservò incredula e
e la testa erano agitate da un tremito. Fino a quel momento  ella  aveva inconsciamente fatto assegnamento su Geraldo per
di tener alta la testa le costava una enorme fatica, ed  ella  parlava il piú brevemente possibile, tralasciando le usuali
di Pork tremarono due lagrime. Oh, se ci fosse miss Elena!  Ella  comprendeva queste cose e si rendeva conto dell'abisso che
tutto il disordine lasciato da un esercito in marcia.  Ella  oltrepassò il gruppo di cedri e il muretto di mattoni che
morta. Una pietra tagliente le entrò nella scarpa ed  ella  emise un gemito. Ma che stava facendo? Perché Rossella
di seta, e non per riempirsi di sassolini e di polvere.  Ella  era nata per essere accarezzata e servita e invece eccola
avviò nuovamente. Gli yankees avevano bruciato il ponte, ma  ella  conosceva a un centinaio di metri piú in giú una passerella
suoi futili sogni aveva aspirato ad essere la padrona. Qui  ella  aveva ballato, pranzato e civettato; e qui, col cuore
Carlo Hamilton le aveva stretto la mano con gioia quando  ella  aveva accettato di sposarlo. «Oh, Ashley!» pensò. «Spero
stati risparmiati. La sua ricerca fu ricompensata; ma  ella  era troppo stanca per rallegrarsi alla vista delle rape e
vuoto si ribellò a quel cibo; coricata nel terreno molle,  ella  rigettò faticosamente. Il fetore di negro che proveniva
aumentava la sua nausea; senza forza per combatterla,  ella  continuò a recere, mentre le capanne e gli alberi pareva
La fame le torturava nuovamente lo stomaco vuoto, ed  ella  disse ad alta voce: - Dio mi è testimone che gli yankees
porta d'ingresso era socchiusa;  ella  entrò di corsa, ansimante, nel vestibolo e si fermò per un
stanchezza, e senza alcuna fiamma nelle pupille. Quantunque  ella  avesse i capelli in disordine, l'abito bagnato e infangato
sul rame e consumato dal lungo uso. La guardò mentre  ella  rimaneva immobile con la mano sul cuore; la guardò quasi
bontà e questo la spaventò. - Vieni qui, siedi. È morta?  Ella  annuí e si avanzò esitante, incerta, mentre osservava
volto. Senza alzarsi, egli spinse col piede una sedia ed  ella  vi piombò a sedere. Avrebbe voluto che egli non le parlasse
Ma qualche cosa nel viso di lui la fece ammutolire; ed  ella  ebbe improvvisamente vergogna di parlare d'amore mentre
signora. Fissò lo sguardo scuro al di là di Rossella, ed  ella  vide nei suoi occhi la stessa espressione che vi aveva
era fredda; ma la mano che le posò sul polso le fece male.  Ella  non voleva parlare; non era cosí che aveva pensato di
verso la luce; per un momento la fissò intento negli occhi.  Ella  sostenne lo sguardo, fissandolo col cuore nelle pupille,
alle folte sopracciglia in maniera curiosa e impersonale.  Ella  lo seguí e rimase dinanzi a lui torcendosi le mani. - Hai
- Emise un leggero sospiro. - Ed è inutile parlarne.  Ella  trasse un grande respiro, stupita. Sapeva che egli aveva
questo ricordo del nostro matrimonio. Evitiamo questa fine.  Ella  si raddrizzò bruscamente. Evitare questa fine? Che voleva
dinanzi a lui; fu uno sguardo che la penetrò sino in fondo.  Ella  vide che in quegli occhi era persuasione, ma scarso
le facilitava la cosa? Se l'avesse presa fra le braccia,  ella  si sarebbe accoccolata riconoscente sulle sue ginocchia e
Sembrava esaurito; e come se nulla di ciò che  ella  diceva lo interessasse. - Contento? - disse poi. - Una
non ne veda il bisogno. La verità è tanto semplice!  Ella  sedette, sotto la luce dura del gas che le illuminava il
Alla debole eco di passione che era nella sua voce,  ella  sentí serpeggiare nelle sue vene gioia ed eccitazione.
l'aveva fatta rabbrividire con la minaccia di cose che  ella  non poteva comprendere, cosí ora la voce di Rhett le faceva
aveva fatto tante volte Ashley, vedendo qualche cosa che  ella  non poteva vedere. E Rossella continuò a fissare senza
quando se ne andò, portò via tutto con sé. Improvvisamente  ella  provò un'immensa pena per lui, una pena che cancellò il suo
mio» pensò disperata «solo pietà e bontà...» Ogni volta che  ella  aveva provato per qualcuno questi sentimenti, erano stati
Egli si limitava a constatare un fatto. Ma era un fatto che  ella  non poteva, non voleva credere. Lo fissò con occhi in cui
come quell'infelice Ashley. Del resto, sto per partire.  Ella  sentí che la sua mascella tremava; e strinse i denti per
e non da Rhett. Frammenti di frasi le ritornarono, ed  ella  citò, pappagallescamente: - Un fascino... una perfezione,
Atlanta è troppo rude per me, troppo nuova. - Basta - disse  ella  improvvisamente. Aveva appena ascoltato ciò che egli veniva
hai capito le mie intenzioni? - chiese alzandosi in piedi.  Ella  gettò le mani in avanti, col vecchio gesto supplichevole; e
si allontanò l'ultima cosa al mondo che la interessava.  Ella  sapeva che nessun appello alla ragione o all'emozione
di inflessibile, di implacabile... tutte le qualità che  ella  aveva cercato in Ashley senza trovarle. Non aveva compreso
dire misericordiosa; un'inerzia che per lunga esperienza  ella  sapeva che avrebbe dato luogo fra breve a una sofferenza
Sapeva di poterlo fare. Non era mai esistito un uomo che  ella  non potesse avere, se lo voleva. «Penserò a tutto questo
Orléans che Rhett le fece vedere era il luogo piú gaio che  ella  avesse mai conosciuto. Le persone che frequentava
di Quantrill, nota per le sue azioni di guerriglia; ed  ella  aveva anche traudito i nomi di Franco e Jesse James. Ma
erano molto simpatici. Rhett fu molto divertito quando  ella  glielo disse. - Lo immaginavo - disse; e rise. - Perché? -
glielo disse. - Lo immaginavo - disse; e rise. - Perché? -  ella  ribatté, subito insospettita dalla sua risata. - Perché
ingrasserai come le donne cubane e allora divorzieremo. Ma  ella  gli mostrò la lingua e ordinò un altro dolce pieno di
il quale sembrò invece divertirsi di questo. Qualunque cosa  ella  facesse sembrava divertirlo come se ella fosse un gattino
Qualunque cosa ella facesse sembrava divertirlo come se  ella  fosse un gattino che faceva le capriole. Era anche
mai perso tempo a osservare se fosse bello o brutto. Ma qui  ella  vedeva che gli occhi delle altre donne lo seguivano; e che
temuto la sua violenza. Imploravano da lei dei favori che  ella  concedeva se le faceva piacere. Rhett non la temeva e non
e nascondere le proprie emozioni. Vivendo con Rhett,  ella  apprendeva molte cose sul conto di lui, che pure credeva di
improntate al piú freddo cinismo. Nessun uomo fra quanti  ella  ne conosceva avrebbe raccontato simili storie alla propria
sospetto. Insomma, in quelle due settimane a Nuova Orléans  ella  seppe tutto di lui, eccetto che cosa egli fosse realmente.
chioma nera fino a farla crepitare. Altre mattine, invece,  ella  era strappata bruscamente al sonno profondo da lui che la
La incoraggiava ad essere schietta, audace e disinvolta.  Ella  imparava da lui a usare parole pungenti e frasi sardoniche,
mentre scherniva gli altri. La faceva giocare, cosa che  ella  aveva quasi dimenticato. La vita era stata troppo seria ed
occuparsene, e la vita era molto piacevole... tranne quando  ella  pensava ad Ashley. Fortunatamente Rhett le dava troppo da
irritata perché era la sua ultima cena a Nuova Orléans ed  ella  desiderava gustare l'aragosta che le stavano servendo. E
digestione che fece tornare il suo antico incubo; infatti  ella  si svegliò, bagnata di sudore freddo e singhiozzando
appoggiarsi. E qualche cosa di terrificante la inseguiva ed  ella  correva, sentendosi scoppiare il cuore, correva attraverso
la confortarono, il suo dolce mormorío la calmò, finché  ella  cessò di singhiozzare. - Oh, Rhett, avevo freddo e fame ed
su un solo ginocchio, cercò un sigaro e lo accese.  Ella  sedeva coi piedi nudi penzoloni, guardando il gioco dei
col fare il taglialegna - disse il giovine quando  ella  gli si avvicinò. - Pensate dunque a che altezze posso
qualche cosa di utile. Invece tacque; poi, vedendo che  ella  rabbrividiva, prese la sua giacca e gliela pose sulle
occhi guardarono lontano; forse verso una contrada dove  ella  non poteva seguirlo. - Chi lo sa? - mormorò poi. - Chi sa
avverrà non solo di noialtri a Tara, ma di tutto il Sud?  Ella  ebbe l'impulso di gridare brutalmente: «Che me ne importa
quando vi sono le persone vive in pericolo!». Non è vero?  Ella  annuí augurandosi che egli continuasse per sempre a tenere
al vento freddo. - In altre parole, Rossella, sono un vile.  Ella  non comprese quel discorso di ombre e di contorni confusi,
contorni confusi, ma le sue ultime parole erano chiare. Ed  ella  sapeva che egli mentiva. In lui non era vigliaccheria. Ogni
schiacciante. Il vento umido le agghiacciava le caviglie ed  ella  rabbrividí nuovamente; ma questo brivido fu cagionato
Quindi, improvvisamente furono ancora lontani. Ed  ella  comprese che Ashley non pensava affatto a ciò che la
sempre come due persone che parlavano lingue diverse. Ma  ella  lo amava tanto, e quando egli si ritraeva come aveva fatto
da Tara. Ciò che lo sgomentava era qualche cosa che  ella  non conosceva e non immaginava. Perché, che cosa c'era da
Le sopracciglia di lui si alzarono con incredulità, mentre  ella  gli posava sul braccio una mano febbrile. - Ascoltatemi -
è nulla che ci trattenga qui. - Nulla... eccetto l'onore.  Ella  lo guardò sbalordita, e vide, come se fosse la prima volta,
- No! - esclamò. - No, altrimenti non rispondo di me.  Ella  sorrise di un sorriso luminoso, dimenticando il tempo e il
contro se stesso. - Non dobbiamo far questo! Non dobbiamo.  Ella  ebbe la sensazione che la testa potesse staccarsi dal collo
Melania e il bambino e me ne andrò. - Andarvene? - gridò  ella  angosciata. - Oh, no! - Sí, per Dio! Come potrei rimanere?
sarei stato capace di prendervi qui nel fango, come un...  Ella  lottò contro un caos di pensieri e sentí nel cuore un
le chiuse il pugno. Non vi era piú febbre nelle loro mani.  Ella  guardò un attimo la terra rossa, senza trovarvi alcun
per Rossella, lotterebbe sempre per tenerla a distanza.  Ella  non riuscirebbe mai a spezzare quell'armatura. Le parole
E quel gesto gli giunse al cuore piú di tutte le parole che  ella  aveva proferito.
talloni lo divertivano e lo urtavano nello stesso tempo. Ma  ella  vi teneva, perché sapeva che se avesse messo degli abiti di
di piume di struzzo verdi. - Provatela - sorrise Rhett.  Ella  fece un balzo allo specchio e posò la cuffietta sul capo,
scatola c'è scritto Rue de la Paix, se non vi dispiace.  Ella  continuava a guardarsi; era il piú bel cappello che avesse
uno spauracchio come gli altri vostri cappelli? No, no!  Ella  afferrò la scatola. Quel delizioso cappellino che la faceva
messe per la vostra anima. Sono sicuro che ne ha bisogno.  Ella  rise involontariamente, e il suo sorriso sotto quei
accettare soltanto dolci e fiori dagli uomini, cara! - ed  ella  scoppiò in una risata. - Siete un furbacchione di tre
Sí, si lascerebbe baciare. Ma egli non fece alcun gesto.  Ella  gli lanciò uno sguardo obliquo, di sotto in su, mormorando:
del cappello io sia disposta a sposarvi, vi sbagliate -  ella  riprese audacemente; e scosse la testa per agitare la
famosa per il bene che fa ai feriti. A meno che... Ma  ella  non lo ascoltava, perché si stava guardando di nuovo nello
e nessuna delle due cose con Rhett. Incoraggiata da lui,  ella  aveva dimenticato le piú severe ingiunzioni di sua madre
- era per lui un tormento. Non si parlavano mai da soli, ed  ella  era disperata perché avrebbe almeno voluto sapere se egli
Rhett avrebbe agito. Rhett agiva sempre, anche a torto, ed  ella  lo rispettava involontariamente per questo. Ora che
In questo, Rhett le dava veramente ogni soddisfazione.  Ella  poteva narrargli senza vergogna e con orgoglio come era
verità. Durante la prima infanzia di quei suoi figliuoli  ella  era stata troppo occupata a guadagnar denaro, troppo facile
per penetrare nei loro cuoricini. Ella! Constatare che  Ella  era una bimba stupida irritava Rossella; ma la verità era
e anche quando Rossella tentava di narrarle delle storie,  Ella  interrompeva con delle domande che non c'entravano per
sempre. Quando il dottor Meade le disse che era incinta,  ella  rimase stupita, perché si era aspettata una diagnosi di
loro casetta alla Batteria, dove sarebbero morte di fame se  ella  non avesse mandato loro mensilmente qualche cosa. Poco
grembo, sicura che se la morte l'avesse guardata in faccia,  ella  avrebbe avuto troppa paura per far scattare il grilletto. -
toccata dalle fiamme. - Presto! - era la sola parola che  ella  potesse pensare. - Presto! Presto! - Soldati - disse Rhett.
Nazionale o un ragazzo fuggito dalla scuola.» Mentre  ella  lo guardava, le ginocchia del ragazzo si piegarono
mio! Avrebbe ora rifiutato di condurla a casa, dopo ciò che  ella  aveva sopportato in quella tremenda giornata? - Oh, sí, sí!
Rhett... voi... non ci accompagnate? - No. Vi lascio qui.  Ella  si guardò attorno con uno sguardo folle; guardò il cielo
dove... dove andate? - Cara figliola, vado con l'esercito.  Ella  sospirò, sollevata e irritata. Perché scherzava in questo
capitate fra loro! - Scese bruscamente dal carro, e poiché  ella  lo guardava sbalordita, girò dalla sua parte e le ordinò: -
sbalordita, girò dalla sua parte e le ordinò: - Scendete.  Ella  lo fissò. Rhett la prese alla vita senza complimenti e la
alla cintura, la trasse a parecchi passi di distanza.  Ella  sentiva la polvere e i sassi penetrare nelle sue scarpine.
che il mondo vada in rovina, purché noi ci salviamo.  Ella  udiva le parole, ma non ne capiva il senso. Cercava di
le braccia di lui le circondarono la vita e le spalle, ed  ella  sentí i suoi muscoli saldi, e i bottoni della sua giacca
chiudeva la scollatura. - Tesoro - mormorò egli - tesoro...  Ella  scorgeva vagamente il carro nell'oscurità. A un tratto udí
Alla sua mente confusa tornò improvvisamente la realtà ed  ella  ricordò ciò che aveva dimenticato per un attimo: che aveva
proposte. Ira e odio s'impadronirono di lei; con uno sforzo  ella  si strappò alle sue braccia. - Mascalzone! - esclamò; e
nell'oscurità. Rossella udiva il suo respiro pesante; ed  ella  pure ansimava come se avesse corso. - Avevano ragione;
signore. - Addio, Rossella. Si era voltato a guardarla, ma  ella  non parlò. L'odio l'aveva ammutolita. Udí il suo passo sui
osservasse nascostamente; voltando la testa all'improvviso,  ella  era certa di sorprendere quello sguardo osservatore,
fingesse, si raccontassero delle panzane. Ascoltava ciò che  ella  gli narrava a proposito del negozio, degli stabilimenti,
ma qui non esisteva nessuna di queste determinanti.  Ella  sapeva che Rhett non l'amava. Della sua bella casa parlava
a tutti i fatti spiacevoli. Il loro era un contratto, ed  ella  era contenta. Sperava che lo fosse anche lui; ma non le
suo atteggiamento era una strana attesa delle parole che  ella  avrebbe pronunciato in seguito. Parole di disperazione e
bambino, Rossella; dovessi incatenarti a me per nove mesi!  Ella  sedette sulle sue ginocchia e lo fissò con schietta
carina e le faceva onore: Rhett l'adorava. Ma ciononostante  ella  non ne voleva altri. Non sapeva ancora come avrebbe fatto,
Rossella fu di breve durata, poiché curvandosi sui registri  ella  confrontò le cifre con quelle di Johnnie Gallegher. Ashley
Ashley fissò lo sguardo lontano, verso qualche cosa che  ella  non poteva vedere; e la luce di gioia scomparve dai suoi
Nessuna scusa, se non... che l'amava! E il pensiero che  ella  giacesse fra le braccia di Rhett destava in lui un furore
non avrebbe mai creduto possibile. Però lo comprendeva. Se  ella  non avesse saputo che le relazioni fra Ashley e Melania
amplessi di Rhett che la rendevano dura e brutale! Ebbene,  ella  farebbe a meno di quegli amplessi. Come sarebbe dolce e
E poi, come potrebbe dire ad Ashley che per accontentarlo  ella  si rifiutava ai desideri di Rhett? A che scopo fare un
bambini, Rhett seduto accanto alla culla di Diletta, con  Ella  sulle ginocchia e Wade che spiegava dinanzi a lui i tesori
camera dei bambini ove fu accolta da grida di giubilo.  Ella  sedette bruscamente. Aveva ottenuto ciò che desiderava. E
andò a picchiare leggermente all'uscio. Nessuno rispose, ed  ella  aperse la porta. Ashley era dinanzi al canterano, guardando
dai suoi occhi grigi che erano spalancati e senza maschera.  Ella  vide in quelle pupille un terrore uguale al suo, uno
della sua debolezza, uno stupore piú profondo di quanto  ella  avesse mai provato. Il senso di spavento che l'aveva invasa
sommessa era una nota di cosí violenta disperazione che  ella  lasciò ricadere la mano che gli aveva posato sul braccio e
il silenzio. Il suo volto riconosceva la verità di ciò che  ella  diceva. Rimaneva silenzioso dinanzi a lei, con le spalle
il guanto come se fosse una mano; e nel silenzio che seguí,  ella  sentí svanire la sua indignazione, e al suo posto sorgere
lui avrebbe perso ogni valore se, in quei giorni lontani,  ella  avesse avuto la soddisfazione di rifiutare di sposarlo. Se
svanita, come nebbia del mattino ai raggi del sole, appena  ella  avesse incontrato un altr'uomo. «Come sono stata sciocca»
come un demonio! Ma le dava della simpatia, ciò che  ella  non aveva mai avuto da alcuno e che non si sarebbe mai
non dava mai spiegazioni. Con un vago senso di gelosia,  ella  intuiva che dovevano aver rapporto con una donna... o con
di un uomo mentre Rossella era in istato interessante. Ma  ella  lo incontrava casualmente quasi ogni giorno. Sovente egli
Sovente egli cavalcava accanto al suo calessino quando  ella  prendeva delle scorciatoie per recarsi agli stabilimenti di
redini, accompagnandola nei suoi giri. Della qual cosa  ella  gli era grata, perché in quel periodo si stancava piú di
un po' di compagnia. Quali che fossero i suoi motivi,  ella  era molto lieta di trovarsi con lui. Rhett ascoltava le sue
Pur conoscendolo e non avendo alcuna fiducia in lui,  ella  era sempre contenta di vederlo apparire sul suo cavallo
avere un amico come Rhett ora che questi, per ragioni che  ella  non riusciva ad approfondire, si era deciso a tenere con
è associata una specie di castigo: ed è la solitudine.  Ella  tacque per un momento. Era vero. Durante gli anni di guerra
la morte di Elena, vi era stata Melania, benché con questa  ella  non avesse nulla di comune, se non il duro lavoro di Tara.
di loro aveva mai alluso al suo stato interessante, ed  ella  portava sempre, quando era con lui, la cintura dell'abito
uno stomachevole vortice d'oro e di verde. Dopo l'accesso,  ella  si nascose il volto fra le mani e pianse di mortificazione.
cavallo. Continuò poi a parlare tranquillamente; e mentre  ella  ascoltava con piacere la sua cantilena, l'eccesso di colore
con un cavallo piú docile e con la bocca piú sensibile.  Ella  guardò il suo viso distratto e si sentí disarmata di fronte
sapervi trattare per rendervi flessibile come un virgulto.  Ella  s'impennò immediatamente. - Scendete subito, altrimenti vi
del crepuscolo, con un sorriso irritante; a sua volta  ella  non fu capace di nascondere il proprio sorriso mentre si
di Rossella, il dottore non aveva mai sospettato che  ella  bevesse. La giovane donna aveva scoperto che un bicchierino
le sue preoccupazioni si attenuavano; dopo tre bicchierini  ella  poteva sempre dire a se stessa: «Penserò a queste cose
paura di perdere gli stabilimenti: la nostalgia per Tara.  Ella  amava Atlanta, ma... Oh, la dolce pace e la tranquillità di
era tornato. - Va bene; cercherò di trattenerlo. Mentre  ella  parlava i pallidi occhi senza ciglia di Lydia la fissavano
tutti i coltivatori venivano in città per fare acquisti, ma  ella  non chiese nulla. Nel tratto fra il negozio e il magazzino
per il ricevimento di stasera? - Oh, Ashley! - esclamò  ella  indignata. - Ma voi non dovete saperne nulla! Melly sarà
delle Dodici Querce. Ma sorrideva cosí di rado! A un tratto  ella  si sentí come se avesse sedici anni: un po' ansimante ed
di Melly. - Entrate, Rossella. Sto riguardando i conti.  Ella  passò nella piccola stanza piena di sole e sedette sulla
graziosa! Credo che non invecchierete mai! Al suo contatto  ella  si rese conto di avere sperato proprio quello, pur senza
averne coscienza. Durante quel pomeriggio cosí felice,  ella  aveva anelato al calore delle sue mani, alla tenerezza dei
un gesto non soltanto formale; e durante quei lunghi mesi  ella  aveva desiderato quel contatto. Ma ora... Strano che il
sconcertava alquanto. Eppure era sempre il suo Ashley, che  ella  amava piú della vita. E allora perché...? Ma respinse
volto si oscurò. Lasciò cadere dolcemente le sue mani ed  ella  rimase in attesa di altre parole. - Abbiamo fatto molta
piú triste. Era stato triste dopo la resa, triste quando  ella  lo aveva pregato di venire ad Atlanta. Adesso era soltanto
il cuore. Ma dopo quell'epoca era venuto il giorno in cui  ella  si era coricata triste e desolata sul terreno delle Dodici
della sua mano riaprivano dolcemente delle porte che  ella  aveva chiuse per sempre. Dietro a quelle porte era la
a quelle porte era la bellezza degli antichi giorni; ed  ella  sentí nascere in sé una struggente nostalgia. Ma qualunque
piccolo ufficio scomparvero, gli anni tornarono indietro ed  ella  si trovò insieme con lui, cavalcando in un viale di
quello che ci càpita e ringraziare che non sia peggio.  Ella  si sentí improvvisamente il cuore pieno di stanchezza e di
che le scorsero lentamente giú per le guance, mentre  ella  lo guardava muta, come una bimba stupita e addolorata. Egli
sua spalla e premette la sua guancia contro quella di lei.  Ella  si abbandonò e gli circondò il corpo con le braccia. La
cuore di Ashley. Improvvisamente egli si sciolse da lei ed  ella  fu sorpresa dalla sua violenza. Alzò gli occhi stupita, ma
era un treno in partenza per Atlanta dopo dieci minuti ed  ella  riuscí a prenderlo, senza altro bagaglio che la borsetta, e
senza altro bagaglio che la borsetta, e lasciando Wade ed  Ella  all'albergo con Prissy. Atlanta era lontana solo venti
e Rhett aiutò Rossella a scendere. Tremante, atterrita,  ella  si afferrò al suo braccio con un subitaneo senso di
- Entri anche tu, Rhett? - No. - E risalí in carrozza.  Ella  salí in fretta i gradini, attraversò il porticato, spalancò
chiesto di voi - ripeté Ashley e la fissò. Nei suoi occhi  ella  lesse la risposta alla sua domanda. Per un attimo il suo
suo sguardo cadde per ultimo su Rossella. Le si avvicinò ed  ella  vide che nei suoi occhi, oltre al dolore, era antipatia e
- Finalmente siete venuta - disse il dottore. Prima che  ella  rispondesse, Ashley si era avviato verso l'uscio chiuso. -
date la vostra parola di non affaticarla dicendole questo.  Ella  sa che avevate torto; e le vostre scuse non potranno che
qualche cosa... ve la farò pagare. Aperse l'uscio prima che  ella  potesse rispondere, la spinse nella stanza e richiuse. La
la verità sorgeva dai piú ascosi recessi della sua anima.  Ella  aveva sempre fatto assegnamento su Melania come su stessa,
bambino. Rossella comprese il desiderio della morente: che  ella  levasse il capo. Ma come incontrare lo sguardo di Melania e
la sentenza nei Suoi occhi. La sua anima si contorse, ma  ella  alzò il capo. Vide gli stessi occhi neri pieni di dolcezza,
Dio la inondò; e per la prima volta dalla sua infanzia  ella  levò al Cielo una preghiera priva di egoismo. «Ti
signore di venire subito - le mormorò il dottore mentre  ella  gli passava davanti. Con gli occhi annebbiati, Rossella
fu un giorno indimenticabile nella vita della Marietta.  Ella  non si aspettava un dono così bello e gradito: anche
quanto per gli studi, non se lo sarebbe meritato: lo capiva  ella  stessa. Ma il suo babbo era tanto indulgente! Troppo, anzi;
quando potrò andare a Villa Borghese a cavallo? - chiese  ella  a suo padre. - Ci andrai quando sarò sicuro che tu non
Il Moro era il rivale temuto e odiato dalla Giulia.  Ella  aveva inteso decantare tutte le virtù del cavallino: sapeva
Giulia non la fece nè dimagrire nè impallidire, s'intende;  ella  sentiva, però, dentro di sè, qualcosa che le andava
non era, no, Camilla. Era qualche indifferente. Allora  ella  si ricordò del tempo in cui stava chiusa nell'armadio in
Era strano che, anche fra i dolori che la dilaniavano,  ella  provasse sí gran pena nel sapere che il bimbo non sarebbe
nato. Piú strano ancora che questo fosse il primo che  ella  avesse realmente desiderato. Cercò di capire perché lo
che al terrore della morte. La morte era nella stanza ed  ella  si trovava senza forze per lottare contro di essa e aveva
combattere da sola. L'ira si era tramutata in dolore, ed  ella  desiderava Rhett. Ma questi non si faceva vedere, e
Melly era accanto a lei e le sue mani erano fresche, ed  ella  non usciva in gesti sciocchi e in singhiozzi inutili come
conto: che era senza cuore, che tradiva Rossella, mentre  ella  lo vedeva diventare smunto da un minuto all'altro e leggeva
- Dio mio! - esclamò Rhett e si prese la testa fra le mani.  Ella  vide le sue larghe spalle scosse da un brivido nervoso e lo
in lei un istintivo terrore. Ma quando egli levò il capo ed  ella  scorse il suo sguardo, entrò nella stanza, chiudendo
di confessione e di avvilimento, che dicevano cose che  ella  non aveva mai udito neanche da una donna, cose che le
entrava a fiotti dalla finestra aperta e a un tratto  ella  vide, per la prima volta, com'erano grandi e forti le mani
era assai diverso dal giovinotto distratto e trasognato che  ella  aveva amato disperatamente prima della guerra. Era magro e
separato da lei soltanto dalla larghezza di un tappeto; ed  ella  aveva bisogno di tutte le sue forze per non sciogliersi in
a lungo. E poiché tale pensiero la rendeva felice,  ella  si convinse che questo potrebbe veramente accadere. Ma
c'era tempo per tutto: una settimana intera! Senza dubbio  ella  riuscirebbe a trovarsi sola con lui e gli direbbe: - Vi
Melania Hamilton non era ancora entrata in scena. E forse  ella  leggerebbe nei suoi occhi una rapida emozione che le
che le voleva ancora bene... Lo accarezzasse pure, Melania;  ella  saprebbe aspettare. Del resto, che cosa sapeva dell'amore
dalla mamma con queste ciabatte. Prima della guerra  ella  non avrebbe permesso neanche a uno dei nostri schiavi di
stato suo, soltanto suo, anche se in tutto il pomeriggio  ella  non aveva potuto scambiare una parola con lui. Ma ora,
aveva forse sentito il battito del cuore di Ashley quando  ella  lo aveva abbracciato? E non aveva visto quell'espressione
messe al bando non solo dalla Chiesa, ma dalla società. Ma  ella  era pronta a sacrificare tutto per Ashley. Fu al tempo
mentre tutti quanti erano costretti a rimanere in casa, che  ella  ricevette il colpo doloroso. Melania, con gli occhi
di pregare. Ma la preghiera non venne alle sue labbra, ed  ella  fu presa da un folle terrore che Dio avesse distolto il Suo
distolto il Suo volto da lei a causa del suo peccato.  Ella  aveva amato un uomo sposato e aveva tentato di toglierlo
vera eleganza. Guardandola, nessuno avrebbe sospettato che  ella  avesse la povertà alle spalle. Scese in punta di piedi e
dove si scorgeva la bianca cupola del Palazzo Civico,  ella  ringraziò e discese dal veicolo. Guardandosi attorno con
di tabacco, di cuoio, di abiti umidi e di corpi non lavati.  Ella  ebbe una visione confusa di muri nudi coi parati a strappi,
ha rifiutato di vedere la... la signora che venne ieri.  Ella  piombò sulla sedia che le veniva offerta, e guardando il
stretta era piena di calore e di vitalità. Prima quasi che  ella  potesse accorgersene, egli si era chinato e l'aveva baciata
per il fatto che non poteva ribellarsi alla sua carezza.  Ella  non poté fare a meno di ridere a sua volta. Che insolente!
della giovane, la fece alzare e la condusse nella stanza.  Ella  non riuscí mai piú a ricordare come fosse quell'ambiente;
e si chinò sopra di lei. Comprendendo il suo desiderio  ella  volse il capo rapidamente, ma gli sorrise provocante. - Non
Le sorrise con la prima espressione di gioia onesta che  ella  avesse mai visto sul suo volto. Rossella chinò la testa
beffardo che conosceva cosí bene. Sotto il suo sguardo  ella  abbassò nuovamente gli occhi, questa volta veramente
che questa visita voglia dire che mi avete perdonato.  Ella  si sentí riprendere dalla collera, anche dopo tanto tempo,
mai sentito parlare! - Non voglio sentire i vostri guai -  ella  disse tenendo ancora il broncio, ma sorridendogli con gli
il vestito. Era naturale che Rhett notasse queste cose.  Ella  rise dolcemente eccitata e si girò sui tacchi con le
per ricompensa? Poche parole dure e uno schiaffo sonoro.  Ella  sedette. La conversazione non si svolgeva secondo il suo
mormorava: - Dio mio, Rossella, non volete dire che...  Ella  chiuse gli occhi cercando di spremerne qualche lagrima, ma
e allora... Mentre attraverso le folte ciglia abbassate  ella  lo guardava, Rhett le rivoltò la mano per baciarne anche il
il pugno. Neanche adesso Rhett levò il capo. Neanche adesso  ella  vide il suo volto. Le riaperse il pugno senza pietà, le
- E smettete quell'aria umiliata. Involontariamente  ella  lo guardò con un'espressione di sfida e di turbamento. Gli
parenti. Che cosa avete fatto con queste mani...? Vangato?  Ella  cercò di svincolarsi; ma Rhett la trattenne e le posò un
signora - e gliele posò nuovamente in grembo. - Tacete! -  ella  esclamò provando un attimo di sollievo nel sentirsi
ultime parole, ma per Rossella furono come una frustata; ed  ella  vide con disperazione il naufragio di tutte le sue
un detenuto e nella stanza accanto vi fossero gli yankees,  ella  comprese improvvisamente che era pericoloso mettersi in
che abbiate supposto che vi avrei chiesta in moglie?  Ella  divenne di porpora e non rispose. - Eppure non potete aver
volte ho affermato che non sono tipo da matrimonio! Poiché  ella  non rispondeva, egli riprese con subitanea violenza. - Non
Nella sua voce era una nota soave, quasi beffarda, ed  ella  riprese un po' di coraggio. Forse tutto non era ancora
volevate il mio denaro e non la mia affascinante persona.  Ella  ricordò che Rhett spesso diceva delle verità scherzando e
o disgustato. Se almeno avesse pronunciato una parola!  Ella  sentí le fiamme salirle al viso. - E bisogna che io abbia
Generalmente le donne non raggiungono questo prezzo.  Ella  arrossí fino alla radice dei capelli; non poteva essere piú
amante. - Sí. Ora che la parola ripugnante era stata detta,  ella  si sentí sollevata; la speranza si ridestò in lei. Rhett
sulla bocca e afferrandola alla vita con l'altro braccio.  Ella  lottò violentemente, cercando di mordergli la mano, di
prendendo il bicchiere e accostandoglielo alle labbra.  Ella  ricordò l'accaduto e lo guardò; ma era troppo stanca per
rise del suo vecchio riso beffardo. Udendolo  ella  balzò in piedi afferrando il suo cappello. Egli la prese
contro la propria impotenza. - Allegra - le disse mentre  ella  si annodava i nastri del cappello. - Potrete venire ad
la parola al ricevimento e l'avesse salutata freddamente,  ella  avrebbe tenuto la fronte alta e avrebbe combattuto con
quanto. Ma ora tutto era mutato; e non vi era nulla che  ella  desiderasse meno di questo. Non sapeva il perché: in lei
non potevano esserle riserbate. Melania aveva impedito che  ella  seguisse la linea di condotta che si era tracciata; e
cara; Rossella aveva il primo posto nel suo cuore, sicché  ella  continuò coraggiosamente. - Era perché io ti volevo piú
di Ashley, i nervi sovreccitati di Rossella cedettero, ed  ella  scoppiò in pianto. Possibile che ella dovesse sempre
cedettero, ed ella scoppiò in pianto. Possibile che  ella  dovesse sempre infliggergli delle pugnalate? Non aveva
delle parole sprezzanti di Rhett le ritornò in mente; ed  ella  si chiese se Ashley aveva rappresentato, in quella
la prima volta, l'aureola che lo aveva circondato da quando  ella  si era innamorata di lui, cominciò a oscurarsi
era ipersensibile per tutto quanto concerneva la maternità.  Ella  avrebbe ardentemente desiderato un altro bambino; ma i
quasi sempre presenti; o - peggio ancora - Melania e Lydia.  Ella  poteva parlargli solo di affari, dargli qualche
ad Atlanta. Forse sarebbe ancora il vero Ashley, quello che  ella  aveva conosciuto prima del banchetto, prima che fra loro
essere amanti, potrebbero essere nuovamente amici; ed  ella  riscalderebbe il suo gelido cuore al calore di
a scusarsi e accettava un prezzo inferiore. Quando  ella  seppe il prezzo che egli aveva incassato per mille piedi di
da ridurla al silenzio. Finalmente per tranquillizzarlo,  ella  protestò dolcemente che non aveva avuto veramente
di Rossella non tardò a trovare delle scuse per lui; ed  ella  non considerò i due uomini sotto la stessa luce. Ugo era
vista era come Franco. Ma certo imparerebbe! E frattanto,  ella  aveva un'affettuosa e materna indulgenza per i suoi errori,
Ma negli occhi di lui era sempre una strana espressione che  ella  non comprendeva e che la spaventava. Com'era diverso da
piú bambini. Franco desiderava una famiglia numerosa; ma  ella  lo convincerebbe. Ormai era decisa. Questo sarebbe il suo
quando  ella  uscí dall'edificio e il cielo aveva un colore grigio e
e le strade erano deserte. Non vi erano veicoli in vista ed  ella  sapeva che avrebbe dovuto percorrere a piedi la lunga
la guardavano insolentemente e ridevano fra loro mentre  ella  correva, scivolava, si fermava per rimettere le scarpette
dalle erbacce; pilastri su cui erano scolpiti nomi che  ella  ben conosceva, anelli di ferro ai quali mai piú si
avanzava lentamente un cavallo attaccato a un carrozzino ed  ella  si volse, decisa a chiedere un passaggio se il conducente
era bianco. La pioggia le annebbiava un poco la vista, ma  ella  scorse che il conducente la scrutava da sotto il mantice
Vi era in quel volto qualche cosa di cognito e quando  ella  si fermò per distinguere meglio la persona, sentí una
il vestito attorno ai piedi. Cercò di ripararla alquanto ed  ella  fu felice che qualcuno si occupasse di lei. Era una cosa
Tara? Pensava a Súsele, il vecchio sciocco. - No - rispose  ella  cercando di avvolgersi attorno al collo un lembo di vestito
Il discorso finanziario aveva ridestato il suo interesse.  Ella  velò gli occhi con le ciglia folte e gli si avvicinò un po'
la testa perché Franco non vedesse la sua espressione.  Ella  era in procinto di perdere tutto ciò che possedeva, mentre
in modo tale che egli si allarmò un pochino; allora  ella  riabbassò rapidamente lo sguardo ricordando le parole di
in fretta. Bisognava che Franco non sospettasse affatto che  ella  era andata a visitare Rhett. - Sono andata... sono andata a
Franco non sarebbe stato piú imbarazzato o smarrito se  ella  avesse improvvisamente incominciato a spogliarsi. Fece
che cercava di vendere i suoi ricami agli yankees!  Ella  singhiozzava dicendo ogni tanto qualche parola, dalle quali
i santi l'aiutavano; perciò le avevano dato l'opportunità.  Ella  fece in modo di sembrare molto stupita e imbarazzata e
bocca rossa della ragazza. — Lasciatelo fare — consigliava  ella  al padre. — Quando due si vogliono, nessuno li può tenere;
occhi sopra una donna, quella donna è come se fosse sua. —  Ella  fece una risatina quasi fanciullesca, senza baldanza e
il viso. - Tiratevi addietro! o che siete matto? — gridò  ella  impaurita. - Sì, vi voglio! — continuava lui senza capir
il ponte per raggiungere la scala esterna, Peppe, a pena  ella  si fu incamminata su l'assito, le corse dietro, e con una
da un uomo? - Quando sarò sul mio letto di morte - replicò  ella  sorridendo, pensando che vi sarebbe sempre qualcuno per
avrebbe sentito che il suo sangue correva piú velocemente,  ella  cercò di ritrarre la mano. Non aveva calcolato questo...
vi piaccio, non è vero? Questo somigliava di piú a quanto  ella  si aspettava. - Qualche volta - rispose guardinga. - Quando
agli occhi vostri. Non era questa la conversazione che  ella  sperava. Perciò cercò nuovamente di liberare la sua mano,
Ma non importa. Ora le baciava nuovamente il palmo ed  ella  sentiva un brivido correrle lungo la schiena. - Ma vi
Egli lasciò cadere la sua mano e rise cosí forte che  ella  ricadde indietro nella poltrona. - Dio mio, no! Non vi ho
la parola risuonò come un insulto. Ma in quel primo momento  ella  non si sentí insultata. Fu solo invasa dall'indignazione
ragioni morali con le quali avrebbe potuto rimproverarlo,  ella  gli lanciò le prime parole che le salirono alle labbra. -
lui vi ucciderà! Egli raccolse il cappello e si inchinò; ed  ella  scorse, alla luce della lampada, che i suoi denti
balletti neri. Non sentiva vergogna, si divertiva di quanto  ella  diceva e la osservava con viva curiosità. Com'era
un minuto di piú avrebbe avuto un travaso di sangue,  ella  fuggí su per le scale. E quando fu al piano di sopra sentí
aspettava fuori dell'ospedale per riaccompagnarla a casa.  Ella  non temeva piú che egli tradisse il suo segreto; ma in
corteggiatore ch'ella avesse mai avuto, e dinanzi a lui  ella  si sentiva smarrita come una bimba e incapace di trattarlo
lo divertisse maggiormente che il vederla irritata. Ed  ella  si lasciava spesso trascinare dalla collera, perché aveva
avesse anche lui perduto il controllo dei propri nervi,  ella  non si sarebbe sentita in istato di inferiorità. Dopo
con lui, dalla quale raramente usciva vittoriosa,  ella  giurava che era un uomo impossibile, sgarbato, maleducato,
di lei a un concerto o reclamava una danza; e di solito  ella  era cosí divertita della sua sfacciata impudenza, che
che la società di Charleston lo aveva messo al bando,  ella  non resisteva ai suoi complimenti e ai suoi baciamano piú
bisogno era l'amore di una donna buona. In tutta la vita  ella  non aveva mai conosciuto il male e stentava a credere che
dell'avventura di Rhett con la fanciulla di Charleston  ella  rimase scandalizzata e incredula. E questo, invece di
Di fronte al suo calmo sorriso e alle sue parole pungenti  ella  rimase disorientata. Le sue consuete armi a base di
si spuntavano nelle sue mani, perché nulla di quanto  ella  poteva dire riusciva a ferirlo. Sapeva per esperienza che
un ritratto o un fazzolettino da conservare per ricordo,  ella  avrebbe trionfato vedendolo sedotto dalle sue grazie. Ma
tardi erano stati anche in disaccordo per il modo in cui  ella  aveva educato Carlo: «Fare una femminuccia del figlio di un
lei piú di cinque minuti lo rendeva nervoso. Da quel giorno  ella  non lo vedeva piú che ufficialmente, una volta al mese,
la sua bocca infantile. Enrico era la sua croce ed  ella  doveva portarla. Carlo e Melania dovettero desumere da ciò
suo cuore accelerava i battiti alla piú piccola emozione ed  ella  lo comprimeva senza vergogna, pronta a svenire ad ogni
nessuno era cosí sciocco da prendere sul serio quanto  ella  diceva. Nessuno le narrava mai nulla di spinto e di
e lo notava con bontà. Non vi era serva stupida in cui  ella  non scoprisse qualche qualità di lealtà o di affettuosità;
o di affettuosità; non fanciulla brutta e sgradevole in cui  ella  non trovasse grazie di forme o nobiltà di carattere; non
di carattere; non uomo insignificante o noioso in cui  ella  non vedesse la luce delle sue possibilità piuttosto che
ammirabili qualità mai sognate neanche da loro stessi?  Ella  contava piú amiche di ogni altra, nella città, e anche
i fucili, i baffi, le selle, le briglie e i cani da caccia.  Ella  provava la nostalgia delle voci litigiose che si udivano a
lui. Anche nei momenti in cui urlava piú disperatamente,  ella  lo trovava adorabile e aggiungeva: - Che tesoro! Vorrei che
tale quantità di strane occupazioni da tempo di guerra che  ella  aveva poco tempo per pensare o annoiarsi. Solo qualche
che a Rossella sembrava un po' fanatico. Ritenevano che  ella  fosse imbevuta dello stesso fervore patriottico e sarebbero
era esclusivamente femminile, e questo l'addolorava, perché  ella  non aveva mai avuto simpatia né fiducia nel proprio sesso
alla porta dello studio; ma poiché Will non entrava,  ella  lo chiamò. Will entrò: aveva le orecchie violacee dal
Rossella piuttosto sgarbata. - No; volevo soltanto saperlo.  Ella  lo fissò con aria interrogativa. Sembrava che Will non
come avvoltoi portando tutti i loro averi in una borsetta.  Ella  aveva anche fatto qualche spiacevole esperienza col
stata seguita dalla peggior tortura della Ricostruzione.  Ella  aveva udito Ashley affermare che il Sud veniva trattato
non volesse permettere al Sud di rimettersi in piedi; ma  ella  pensava che gli uomini cercavano sempre qualche cosa di cui
faccende di cui Rossella doveva essere messa al corrente.  Ella  lo fissò con occhi fiammeggianti. - Oh, maledetti gli
chiari di lui espressero piú odio e piú amarezza di quanto  ella  potesse immaginare. - Non possono? Possono fare tutto ciò
idea. Will rivolse verso di lei il suo sguardo dolce ed  ella  sentí, come nel giorno in cui era giunto Ashley, che egli
il vostro scialle, miss Rossella; fuori fa freddo. Ma  ella  uscí senza mettere nulla sulle spalle, perché lo scialle
Nella rovina e nel caos di quella primavera del 1866  ella  volse ogni sua energia soltanto a far sí che lo
nessuno, bianco o nero, che potesse farle del male.  Ella  detestava gli impudenti negri emancipati e si sentiva
di lei; ma anche nell'intimità della sua famiglia  ella  si guardava bene dal parlarne. «Non voglio rovinarmi per
di non esporsi - e di non esporli - a seccature; ed  ella  aveva promesso di smettere di lavorare a giugno. Solo fino
di lavorare a giugno. Solo fino a giugno! Per quell'epoca  ella  avrebbe messo lo stabilimento in condizione di poter
e un cappello verde che armonizzava coi suoi occhi; ed  ella  indossava sempre quel grazioso abbigliamento quando si
cosí il suo corpo. Ma ciò avveniva di rado, perché  ella  sorrideva agli uomini che si precipitavano per parlare con
agiva in suo favore, perché - quando ne era il caso -  ella  sapeva sembrar debole e fare appello alla bontà del suo
legname. Ma quando le arie signorili non erano efficaci,  ella  sapeva diventare una fredda commerciante, capace di vendere
mendicante vagabondo. Ma Rossella per ragioni di cui  ella  stessa non si rendeva conto, non desiderava nessuno di
che Tommy aveva detto era la verità: tutti gli uomini che  ella  aveva avvicinato o che voleva avvicinare, lavoravano
ad essere di cattiv'umore e spesso a Franco sembrava che  ella  agisse come una ossessa. Nessuno sembrava comprendere che
troppo vantaggiose; e le pagò il prezzo piú elevato che  ella  avesse mai potuto sperare. Dopo aver firmato il contratto,
le proprie ferite, e nuovi edifici sorgevano ovunque,  ella  possedeva due stabilimenti, due magazzini di deposito, una
che, senza lei al timone, Ashley arderebbe tutto ciò che  ella  aveva costruito con tanta fatica. Ashley era troppo
punti di vista; e ciò che è buono per voi non lo è per me.  Ella  provò improvvisamente il desiderio di esser sola con lui;
atteggiamento né le vostre osservazioni. Se fossero soli ed  ella  non fosse costretta a dirgli quelle parole glaciali che lo
Ma il senso misterioso di fatalità che persisteva come se  ella  avesse avuto alle spalle uno spettro incappucciato di nero,
gli stessi pensieri. Sentendosi sgomenta e abbandonata,  ella  avrebbe voluto, se le fosse stato possibile, spezzare
superficiali. Ora che la sua collera andava diminuendo,  ella  desiderava dirgli che lo riteneva innocente della morte
a comprendere, un'infelicità piú profonda di qualunque cosa  ella  avesse mai conosciuto. Era abbandonata come non era mai
aveva preso Ella, se doveva toglierle uno dei suoi figli?  Ella  non le dava alcun conforto ora che Diletta era scomparsa.
a casa altro conforto che Rossella. Tutti sapevano quanto  ella  fosse fredda e senza cuore; ed erano inorriditi
lo sposo: era un certo Tommaso Wellburn di Sparta che  ella  aveva curato nel 1863, ferito alla spalla. Era un bel
ma senza capire lo spirito della storiella. Per di piú,  ella  trovava che il figlio di Ashley si sarebbe dovuto chiamare
un bicchiere di vino e una fettolina di torta; intanto  ella  si acconciò in una specie di nicchia in fondo al salotto,
essi, il piú grande, era al posto d'onore nella nicchia ove  ella  sedeva presentemente. Era stato il sedile preferito di
a maggiori espansioni. Certamente la musica era invitante.  Ella  batteva il tempo col piede, con desiderio, come faceva il
non avesse ricordato i volti dei giovani che mancavano  ella  avrebbe quasi potuto credere che nulla fosse mutato. Ma
deteriorato sulle loro teste. Rossella sapeva che  ella  pure era mutata. Altrimenti non avrebbe potuto compiere ciò
rendeva conto. Forse era questa: che non vi era nulla che  ella  non avrebbe fatto, mentre vi erano tante cose che quella
alla vita; ciò che Rossella non poteva fare. Quelli che  ella  vedeva non erano volti erano maschere che non sarebbero mai
rossa argilla di Tara, l'aveva privata di ogni dolcezza, ed  ella  era sicura che non si sentirebbe mai piú una signora,
atteggiamento. Elena avrebbe pensato cosí. Questo la turbò.  Ella  sapeva che avrebbe dovuto credere, come loro, che quando
sacrificio. Essi traevano il loro coraggio dal passato;  ella  traeva il suo dall'avvenire. Franco Kennedy era in questo
a proposito del denaro che guadagnava col contrabbando.  Ella  non si era presa il disturbo di capirle allora, ma adesso
e il loro splendore; e per la prima volta da molto tempo  ella  rise forte quando vide Rhett e Diletta che l'aspettavano
bambino (lo disse sottovoce perché i bimbi non capissero) e  Ella  aveva mostrato di avere uno spirito bellicoso mordendo la
stile di Rhett e Rossella ne fu seccata. - Vai, cara -  ella  disse a Diletta. - La mamma ha bisogno di discorrere col
I suoi rapporti coi due uomini erano troppo incerti: ed  ella  non aveva intenzione di eccitarsi in proposito finché non
evidente di ciò che aveva fatto con le sole sue forze, ed  ella  ne era orgogliosa. Inoltre rappresentavano il solo contatto
senza che nessuno potesse fare osservazioni. E col tempo,  ella  avrebbe certo riconquistato il terreno che forse aveva
scarpina di Diletta. - Credo che te ne pentirai - rispose.  Ella  era già pentita delle sue parole impulsive. Se le avesse
semplice fatto che Ashley la teneva fra le braccia mentre  ella  piangeva: prima di notte, la gente direbbe che Rossella era
tra le sue braccia come un'amica...» Nessuno lo crederebbe.  Ella  non avrebbe una sola amica per prendere le sue difese; non
qualche cosa di grave era accaduto. Bisognava soltanto che  ella  raccogliesse le sue forze per potergli dire che si sentiva
dicono la verità. Ora non c'è tempo di discutere. Alzati.  Ella  si sollevò a sedere, stringendosi attorno le coperte,
la sua posizione anche peggiore? Svelta, méttiti il busto.  Ella  si tolse in fretta lo scialle e rimase rigida dinanzi a
umiliata e confusa. - Ti fa male, eh? Rise brevemente ed  ella  non lo vide in volto. - Peccato che questo cordone non sia
mormorio fece arrestare i battiti del suo cuore. Quindi  ella  vide che era Melania la quale accorreva frettolosamente per
Le sue piccole spalle erano spinte indietro; a fronte alta  ella  si avvicinò a Rossella, come se questa fosse stata
nel vestibolo sottostante. Attraverso i balconi aperti  ella  scorse le signore sedute nel salotto, vestite di seta
perché la compativano, ma nessuno poteva dimenticare che  ella  aveva compensato il suo errore di nascita, facendo la
il braccio a Rossella. Nello scendere dalla carrozza  ella  vide Súsele sorridere con affettazione e da quel sorriso
sorridere con affettazione e da quel sorriso comprese che  ella  doveva aver riconosciuto tra la folla Franco Kennedy. «Se
sguardo di questa frugò la folla in cerca di Ashley, benché  ella  discorresse graziosamente con John Wilkes; ma il giovinotto
in esclamazioni sulla bellezza del suo vestito ed in breve  ella  fu il centro di un gruppo di persone che vociavano sempre
e carnose, nell'alta fronte e negli occhi ben tagliati.  Ella  distolse lo sguardo senza rispondere al sorriso: e l'uomo
che Stuart sarebbe stato poco maneggevole oggi, qualora  ella  avesse civettato con qualche altro. Aveva bevuto ed aveva
la disinvoltura delle fanciulle come Rossella. Fino ad ora,  ella  non gli aveva mai accordato altro che un saluto formale;
Carlo, non supponendo neppur lontanamente che dentro di sé  ella  lo paragonava a un vitello in attesa del macellatore. Lo
con uno sguardo completamente privo della deferenza a cui  ella  era abituata. - Per la camicia di Giove! - disse fra sé

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