Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: ella

Numero di risultati: 26 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1
numera nella sua lettera, e al provvedimento de' quali  Ella  bramerebbe applicato un Corpo religioso, osservo che l'
i soggetti alle opere esterne di carità. Se per tanto  Ella  troverà di poter accordare all' Istituto questo grado di
la volontà di V. A. che insiste su questo punto, essendo  Ella  decisa di voler un Istituto particolare anzichè un
due mali gravissimi negli animi della gioventù. In quanto  ella  si restringe ai mezzi preventivi e proibitivi , e in una
di tutto il corpo, come dice il Maestro7Dio, perchè  ella  non produce in fondo all' animo del giovinetto alcun vero
i giovinetti al bene, il motivo dell' emulazione; nè pure  ella  sarà ripresa quando nasce spontanea, ove non degeneri in
e della virtù; e la virtù di natura sua è durevole, nè  ella  perisce col cessare della educazione collegiale; solo
che dà la prova alla vostra fede, e che sta mirando se  ella  resiste, o se miseramente vien meno, per giudicarvi secondo
uomo, un uomo potente sovra voi stesso? D' altro lato,  ella  è appunto la perturbazione dell' animo, che vi rende ancor
non si tratta propriamente di alcuna forma di governo:  ella  si applica tanto all' Impero russo, quanto agli Stati
le forme legittimamente stabilite, e ciò appunto perchè  ella  non si mescola delle cose temporali, se non allorquando
No, la Santa Sede non si divide dai popoli, quando anzi  ella  è il loro centro di unione: ella abbraccia egualmente e
dai popoli, quando anzi ella è il loro centro di unione:  ella  abbraccia egualmente e popoli e re, e governi e sudditi, e
questo stesso ch' io dico risponde a quella difficoltà che  Ella  vien toccando intorno all' altezza della perfezione. Se
perfezione. Se questa fosse puramente l' opera nostra,  ella  sarebbe disperata. Ma ella è l' opera di Dio, poichè la
fosse puramente l' opera nostra, ella sarebbe disperata. Ma  ella  è l' opera di Dio, poichè la perfezione non è altro
che fa venire la giustificazione non ex operibus , quasi  ella  venisse da noi, ma ex fide , cioè dalla confidenza in Dio
questa frase, che il pentimento è la « virtù dei mortali »:  ella  è frase eminentemente cristiana, e coincide colla fede di
che hanno qualche analogia coi gradi della grazia.  Ella  vede, che solamente in questa dottrina dell' umiltà
fede si trova la soluzione alla difficoltà fortissima che  Ella  propone sulla pratica inarrivabile della perfezione; e che
e freddi! Sono certo, mio caro marchese, che appigliandosi  Ella  alla grazia, Dio La porterà innanzi, il quale ha detto e Le
risponda tardi alla vostra lettera, non dovete credere che  ella  mi sia riuscita meno grata, nè prenderete errore se
dell' ubbidienza cieca prestata per amor di Gesù Cristo,  ella  è cosa al tutto divina , e quelli soli ciò intendono, a cui
conseguenza dell' essermi io arreso al suo cortese invito!  Ella  non vuole da me udire prette lodi, ma mi dimanda un parere,
queste poche osservazioni sul suo egregio lavoro.  Ella  ne faccia quel conto che il suo senno Le suggerirà. Io son
ed oso anche dire fin qui l' unico nel suo genere.  Ella  mi conservi la sua preziosa amicizia, e mi saluti il
sebbene anche questa uniformità la desideri, per quanto  ella  è possibile. Desidero tuttavia nel medesimo tempo, che
da se stessi il luogo in cui si deve abitare, non è  ella  cosa direttamente contraria al voto dell' ubbidienza
necessità dunque della vita mista il Signore la vede, e se  ella  è reale per l' anima, e non per il corpo, vi provvede
di una vita apostolica; ma la vita apostolica può  ella  essere priva delle più solide virtù? Si dà egli vita
[...OMISSIS...] 1.40 Niente ritrovo in quanto  Ella  mi espone che mi faccia menomamente dubitare che l'
tre o più volte la settimana, e in quei giorni ch'  Ella  desidera, questo è anco il voler di Dio; ed Ella non ha da
giorni ch' Ella desidera, questo è anco il voler di Dio; ed  Ella  non ha da far altro che di riempirsi di riconoscenza verso
più meraviglia. Ma io sono stata una gran peccatrice,  Ella  mi dice, e dov' è la penitenza? Il desiderio di soddisfare
alcune mortificazioni e penitenze esteriori, ch'  Ella  stimerebbe troppo giuste e desidererebbe grandemente di
troppo giuste e desidererebbe grandemente di fare;  Ella  riconosca anche in ciò l' amabile volontà di Dio, riconosca
del suo desiderio, e sopra tutto poi della ubbidienza ch'  Ella  esercita, non facendole. Egli è tanto grande il merito che
le penitenze, di cui si sente verso Dio debitrice.  Ella  le fa tutte ubbidendo. Ma questa stessa dichiarazione, che
è la gran ragione: sopra questa ci possiamo riposare. Come  Ella  vede, io parlo di alcune penitenze, delle arbitrarie ch'
vede, io parlo di alcune penitenze, delle arbitrarie ch'  Ella  stessa s' imporrebbe: non resterà perciò priva di penitenze
i propri nemici spirituali non meno piccoli che grandi.  Ella  dice che non fa profitto nella emendazione de' suoi
quanto può una vita di carità; faccia il maggior bene ch'  Ella  possa a' suoi prossimi, e quando non può farlo coll' opera,
pregiatissima signora, purchè si voglia! E non dubito ch'  Ella  lo faccia, che lo farà; e la carità sua riuscirà tanto più
riuscirà tanto più graziosa agli occhi di Dio, quanto più  Ella  procurerà di dirigerla non solo al ben dei corpi, ma ciò
alla salute eterna dell' anime de' suoi prossimi. Serva  Ella  dunque il Signore, che la favorì e La favorisce, con
troppo, me ne scusi. Ma sopra tutto preghi il Signore anch'  Ella  (come io farò pure indegnamente per Lei) per i molti miei
i molti miei bisogni d' ogni specie. Mi son servito, com'  Ella  vede, della licenza ch' Ella mi diede di risponderle nella
specie. Mi son servito, com' Ella vede, della licenza ch'  Ella  mi diede di risponderle nella lingua italiana, e ne ho
Io ne La ringrazio con tutto il cuore. L' opuscolo di cui  Ella  mi parla, come messo in giro anche costì, ma da Lei non
fede, come quella di ogni altro semplice fedele, è basata:  ella  è dunque indipendente tutta dal ragionamento, ed io non ho
Cristo, qual figliuolo devoto della sua Chiesa. Da questo  Ella  conoscerà, che io non posso valutar molto quella qualsiasi
valutar molto quella qualsiasi riputazione di letterato che  Ella  mi dice avermi per l' addietro acquistata, e che l' esser
involontario errore ci sarà egli dunque nelle vostre opere?  Ella  mi domanda. Le risponderò con S. Paolo: « nihil mihi
con tali accuse? qual progetto si cova nascosto? vuol  Ella  che Le dica in fine di più ancora? vuol Ella che le apra
nascosto? vuol Ella che Le dica in fine di più ancora? vuol  Ella  che le apra tutta l' intima mia persuasione? vuol che Le
solita posatezza, imparzialità, prudenza e sapienza divina:  ella  andrà al fondo della cosa, e giudicherà con piena cognizion
una regola sì cara, sì dolce, sì certa, sì sicura qualunque  ella  sia, qualunque cosa Ella prescriva. Ma che cosa in fine
sì certa, sì sicura qualunque ella sia, qualunque cosa  Ella  prescriva. Ma che cosa in fine prescriverà? Eccole la
e in questa vista veramente furono da me scritte. Ma  Ella  ritenga sempre, che questa mia persuasione dettatami dalla
[...OMISSIS...] 1.41 Mi consola assai il sentire che  Ella  è risoluta di amare a qualunque sia prezzo la verità e di
sono persuaso che questa sia la più bella disposizione che  Ella  possa avere per ottenere da Dio i lumi e la fortezza di cui
possa avere per ottenere da Dio i lumi e la fortezza di cui  Ella  abbisogna nelle circostanze in cui Ella si trova, e che
la fortezza di cui Ella abbisogna nelle circostanze in cui  Ella  si trova, e che nella sua lettera mi descrive. Non è
[...OMISSIS...] come dice S. Giacomo. Perciò io credo che  Ella  si troverà ben contenta se in tutti i suoi viaggi, tenendo
di appartenere. Con questa retta intenzione viaggiando,  Ella  non si contenterà meramente di acquistare cognizioni, ma di
1.42 Nel tempo stesso che ho inteso con vero piacere che  Ella  sia pienamente contenta della cura, a cui sottomise costì
mi recò gran pena il sentire dal venerato suo foglio, che  Ella  stessa soffre per la malattia manifestatalesi. Io la farò
la farò raccomandare al Signore da delle anime buone, come  Ella  desidera, ed io stesso indegnamente presenterò le mie
so e vedo dalla sua lettera che sono i sentimenti da cui  Ella  è penetrata, e però non dee sgomentarsi, se sente la
in lodarlo, e amarlo, e servirlo nei suoi prossimi?  Ella  offerirà quello che dovrà soffrire in isconto dei suoi
e questa oblazione volontaria sarà ricevuta con gradimento:  Ella  avrà dei momenti in cui sentirà profondamente il proprio
giustizia che la creatura possa rendere al Creatore:  Ella  nelle sue angustie sentirà intimamente il bisogno di Dio, e
dalla tribolazione, e che giungono al cuore dell' Eterno;  Ella  insomma avrà occasione di far mille atti d' amor divino,
nel cui solo compimento sta tutta la nostra beatitudine!  Ella  poi è tanto alta, di una sapienza e d' una bontà sì
non ci resta che di pregare colla faccia in terra che  ella  si manifesti a noi colla sua luce, e ci avvivi colla sua
e in somma per la solida sua virtù; che l' annunzio che  ella  mi dà del gran passo che ha fatto la buona dama in
duchessa di Tonner e di tutta cotesta famiglia, di cui  ella  era divenuta per affetto sì cara parte. Se non che dando
mia cara signora, attingere quella consolazione vera che  Ella  mi domanda nella sua lettera. Quanti motivi non abbiamo,
di naufragi, è pervenuta alla sponda, è entrata in porto.  Ella  ha portata seco la vera fede, di cui le aveva Iddio fatto
forse pentita e dolente di aver abbandonata la terra? Anzi  ella  se ne chiama felicissima, benedice quel prezioso momento,
da ogni battaglia di spirito e da ogni sofferenza di corpo:  ella  ora guarda in giù ed ha compassione di noi, che ci vede
amare e meniamo lamenti di tanto suo bene. Non rifiuta  ella  l' amor nostro, ma vorrebbe comunicarci un po' del suo;
vorrebbe comunicarci di quel lume intellettivo, col quale  ella  apprezza tanto meglio di noi il vero valor delle cose:
e troppo a lei più caro di quello della natura; chè  ella  non desidera oggimai da noi, se non il nostro vero bene, e
contenta quella che ci ha preceduti nel gran viaggio!  Ella  altro non vuole da noi, altro non aspetta, altro non ci
consuetudine di Colei che ci fu tolta; se all' improvviso  ella  ci si affaccia alla mente come per dirci che non c' è più,
è arma invincibile. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.42  Ella  m' onora colle sue domande più ch' io non merito. Non le
più ch' io non merito. Non le direi certamente cosa ch'  ella  non sappia: e tuttavia per ubbidire a quanto m' ingiunge
buone; io difficilmente potrei indicargliene di quelle ch'  ella  non conosca; e conoscerà senza dubbio anche il libricciuolo
come le dicevo, io non ho a dirle che quelle cose che  ella  già sa, e che d' altra parte non si possono restringere in
è mai questa tristezza che mi accusate? Qual dubbio che  ella  non sia un inganno del demonio? Iddio è il Dio della
usiamo ancora della fiducia nella divina bontà, certi che  ella  non manca a quelli che in lei s' affidano, benchè siano
cui pro milita quella sola prova di cui s' è convinta. Ma  ella  non s' è potuta convincere della verità delle altre prove
cattolica è stata provata vera per lei; se è provata vera,  ella  è vera in tutto e non in una sola parte; perchè la
sulle verità particolari che la detta fede contiene,  ella  già manca con questo al suo dovere, si rende indocile alla
persuadersi che la ragione umana è limitatissima, ch'  ella  non può raggiungere i grandi misteri rivelati da Dio, come
Vergine, della Santissima Eucaristia, ed altri tali; che  ella  anzi si perde spesse volte anche nello studio delle cose
inesplicabili al sapere dei più consumati sapienti; ch'  ella  è soggetta all' errore nelle cose più ovvie; e che ella
ch' ella è soggetta all' errore nelle cose più ovvie; e che  ella  però in punto di religione non dee domandare di più,
invece della prova del miracolo, quella prova morale, che  ella  stessa, Madamigella, mi diceva sembrarle molto efficace. La
diceva sembrarle molto efficace. La fede cattolica è santa:  ella  ha formato degli eroi di santità: questi eroi perfetti in
ora che ier l' altro ebbi l' onore di trattenermi seco.  Ella  vuole corrispondere all' amor divino: bene, abbandoni
propone di credere. La Fede è il primo passo dell' amore:  Ella  corrisponderà all' amore di GESU` Cristo morto per lei,
all' amore di GESU` Cristo morto per lei, quand'  ella  adorerà in lui il VERBO FATTO CARNE, come dice l' apostolo
come dice l' apostolo ed evangelista S. Giovanni, che  Ella  pur ama. Mia signora Contessa, io aveva preso la penna per
una lunga lettera, e poichè è scritta, la lascio correre.  Ella  forse l' aggradirà: almeno le sarà testimonio del gran
non verrà dai libri di controversia, almeno se prima  Ella  non istabilisce il principio, che « per credere non è
una sola delle innumerevoli prove che n' abbiamo), allora  ella  dee anche persuadersi che non meritano punto ascolto le
vincere d' un colpo tutti i nemici della sua quiete, ch'  Ella  ben si persuada di questo principio: « Conosciuta la
gran principio suggerito dalla logica, io bramerei che  Ella  volesse trovare tempo da leggere una mia operetta
l' avere di sì buoni genitori, come sono i suoi, coi quali  Ella  può usare della più gran confidenza e cavarne consolazione.
figliuoli sogliono avere una gran forza davanti a Dio. Se  Ella  amerà che, dopo letti gli accennati libri, io gliene
lo farò. 1.43 Ho fatto indegnamente il memento ch'  Ella  desidera nella santa Messa, acciocchè il Signore sempre più
quasi emulando charismata meliora . Che ne dice? E`  ella  contenta? Vuol Ella entrare in questa gara con me? Io credo
charismata meliora . Che ne dice? E` ella contenta? Vuol  Ella  entrare in questa gara con me? Io credo di sì, e con tanta
quali dovrebbe impararle a tanta maggior ragione da Lei. Ma  Ella  lo volle, e però quello che sarebbe in se stesso temerità,
esuberante gentilezza? Mi sembra veramente da tutto ciò che  Ella  mi dice, che il Signore l' abbia trascelta e mandata in
gran fini, perchè vi faccia grandi opere di sua gloria. Già  Ella  tocca tutti i punti principali, che un Vescovo può prender
popolare, riforma de' privati e pubblici costumi.  Ella  di più, conscia che un Vescovo è azione, non teme, ma spera
ad un Vescovo, di fortezza per eseguire. A tutta ragione  Ella  dà il primo luogo tra le sue cure a quella del Seminario e
de' chierici dai convittori secolari, come ottimamente  Ella  osserva, è indispensabile per poter dare ai primi un'
lor vocazione. Eccellenti sono i due libri ascetici, ch'  Ella  accenna, come mi sembrano pure eccellenti le meditazioni
cooperatori, e questi convivano nella casa parrocchiale,  ella  riesce sempre cosa utilissima. Le conferenze dei casi
cui si dee praticare sono scelte d' un merito reale. Perciò  Ella  troverà, credo, importantissima cosa che il Prelato usi
in onore e farlo fiorire. Quanto alla riforma del popolo,  Ella  tocca il punto capitale de' matrimoni, che sono il
in buona parte, in quello spirito di carità, nel quale  Ella  colla veneratissima sua mi richiese di esprimerle i miei
Società possa prestarle qualche aiuto alla grand' opera ch'  Ella  si propone di far vieppiù fiorire nella sua Diocesi, la
nel suo principio e nel suo progresso . Nel suo principio  ella  è una Società così larga e generale, che ogni pio cristiano
con suo decreto erige il sodalizio su quelle stabilito.  Ella  vedrà da tutto ciò, Monsignore, che cosa si potrà fare in
lettera. [...OMISSIS...] 1.44 Quella persona di cui  ella  mi scrive dee ben mettersi in guardia dagli inganni della
collocandosi al di sotto di tutti gli altri uomini. -  Ella  mi domanda se gioverebbe, che la detta persona facesse
11 corrente, colpa la mia assenza da Stresa. Ottimamente  Ella  attribuisce il vacillare di tanta gioventù nella fede e nei
poi farvi le massime eterne, e specialmente quella, come  Ella  ben dice, de' giudizi spaventevoli di Dio, e dell' inferno.
potere grandissimo sull' animo della gioventù; e poichè  Ella  brama che Le additi qualche autore che ne contenga, mi
erro, ha anche una raccolta di vite di virtuosi militari.  Ella  mi dimanda in fine della sua pregiatissima qualche cenno
fu soggetta veramente Maria, se non a Colui, di cui disse  ella  stessa: « Ecco l' ancella del Signore? »Onde se Giuseppe
fu compiuto il tempo in cui dovette nascere il Redentore,  ella  dovette essere sorpresa da gaudio indicibile, da gioie
altra persona, e tosto dopo messo al mondo il suo Portato,  ella  stessa, non usando già dell' opera di Giuseppe, involgerlo
non divide con nessuno le materne sollecitudini a cui  ella  sola, come sola genitrice in terra, ha tutto il diritto? E
fu eletta cioè a limitare quella legge per modo, che  ella  avesse sì vigore per tutte le madri, venendone nel tempo
il libro intitolato: « Manuale dell' esercitatore », che  ella  potrà vedere nel volume pubblicato col titolo di « Ascetica
che i gotici vincono tutti gli altri in maestà religiosa.  Ella  sarebbe una questione di gusto, e come i gusti sono
paragone, ed essergli grati anche di questo. Supponendo che  ella  brami che le dica alcuna cosa sui punti della relazione
vittima , Le ho già scritto; e da quello che le ho scritto  Ella  avrà già inferito, quanto sarei ora per dirle, cioè che io
meno a volere essere così chiamati da tutto il mondo. Se  ella  si compiacerà di riflettere tranquillamente su tutto ciò,
può essere stato che un gioco della sua fantasia. Spero che  ella  abbraccierà questo mio ingenuo sentimento, e l'
Non cesserà già per questo di fare il più gran bene ch'  ella  possa al prossimo, secondo le occasioni che le verranno
e il più bell' esercizio dell' amor di Dio. Dopo di ciò  ella  mi domanda consiglio intorno alle letture che mi
A questo gioverà infinitamente, per dirlo di nuovo, ch'  ella  diriga le principali sue cure e meditazioni. Spero ch' ella
ella diriga le principali sue cure e meditazioni. Spero ch'  ella  mi scuserà, se mi diffondo più del bisogno, e vorrà
però d' avere ora soddisfatto alle sue domande. Resta ch'  ella  mi compatisca e mi continui quel soccorso d' orazioni, che
la dovuta sincerità. In generale non dubito punto dire, che  Ella  si trova, per misericordia del Signore, in sulla buona via,
poco o nulla, riguarda certe espressioni colle quali  Ella  sembra di credere che in certi stati, in cui Le avviene di
questo non faccio caso, perchè ho veduto in altri passi che  Ella  viene poi a spiegarsi meglio, dicendo presso a poco
riguardanti la carità del prossimo, da farsi restando  Ella  nel luogo dove Iddio l' ha collocata, converrà esaminare le
Su di questa materia dunque trovo necessario che  Ella  ponga ogni cura ad esprimere e manifestare distintamente
punto più importante per chi la deve dirigere; a meno che  Ella  deponesse ogni pensiero di ciò, e la cosa finisse così. La
forse dal mio non bene intendere il suo pensiero. Quando  Ella  parla delle vittime che vuole il Signore, parmi che Ella
Ella parla delle vittime che vuole il Signore, parmi che  Ella  intenda di essere chiamata a fondare un monastero o una
solo lo sa; ma per qualche mese vedo la cosa impossibile.  Ella  preghi che il Signore, mi dia i lumi, gli affetti, le
colle consolazioni al suo più fedele servizio. Io so, che  Ella  piena di Fede, e nutrita delle profonde verità della nostra
animo rassegnato e costante. Anzi mi imagino che, avendo  Ella  conosciuto intimamente la bontà del cuore e le beneficenze
ultima malattia gli aiuti spirituali dei SS. Sacramenti,  Ella  raffrenerà la naturale afflizione colla ferma fiducia nella
invisibile ai nostri sguardi carnali, nè la memoria; ma  ella  pensa a noi ancora, e ci ama di più puro amore, ed è grata
pristina vita, ed è potente per rimeritarceli; perocchè  ella  sta vicina al trono della grazia e della misericordia. Ed è
[...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.45 Mi congratulo che  Ella  sia fatto Rettore di cotesto venerato Seminario, perchè
Chiesa di G. C.. Ma non mi fa stupore l' intendere, che  Ella  si trovi in molte perplessità e dubbiezze circa la maniera
miei amici ne abbia prodotto la lettura. La confidenza che  Ella  ripone nella preghiera, l' esclusione dell' eresia, come di
la sua lettera contiene una non dubbia espressione. Voglia  Ella  dunque permettere, che un sacerdote cattolico del
quella sua lettera. Soprattutto il consolò l' intendere ch'  Ella  riconosce la potestà delle chiavi lasciata da GESU` Cristo
di V. R. e nel lume che Le dà e Le darà il Signore, che  Ella  riconoscerà come una verità di fatto, che quelli che
Se questa loro credenza fosse falsa, sarebbe un' eresìa; ed  Ella  stessa riconosce che nella Chiesa Romana eresìe non ve ne
del Signore avrebbe condotto nell' errore colui, di cui  Ella  parla nella sua lettera, ed altri, in cui Ella stessa
di cui Ella parla nella sua lettera, ed altri, in cui  Ella  stessa riconosce l' operazione e la volontà di Dio? E se in
data probabilmente alle loro ed alle altrui preghiere, com'  Ella  giustamente osserva, produsse questo frutto; non è egli da
a sentire d' un giorno all' altro il doloroso annunzio, ch'  ella  ci ha abbandonati. Mi figuravo il dolore di tutta l'
Onde se noi rimaniam privi per brev' ora di Lei,  ella  non rimane però priva nè di Dio, nè di noi, che in Dio ci
[...OMISSIS...] 1.46 Io spero che vedrò il sig. Newman, che  Ella  menziona nella venerata sua lettera, al ritorno di lui da
qualche servizio da queste parti. Del resto ciò che  Ella  dice della sommissione di noi Fratelli della Carità all'
di noi Fratelli della Carità all' Ordine gerarchico,  ella  è un punto capitale del nostro Istituto. Ho ben veduto che
a' Missionari che i riti orientali fossero rispettati:  Ella  conosce in particolare i Decreti di Benedetto XIV. Posto
che possono aver perduta agli occhi dell' Occidente, com'  Ella  dice egregiamente. Stimo del pari che sia un felicissimo
fu detto per escludere i riti orientali. Per altro, come  Ella  osserva, dovrebbe sempre intervenire in ciò la facoltà e l'
sia fatta in terra la volontà del Creatore nostro com'  ella  è fatta nel cielo. Non badi alle parole ancorchè buone in
raffreddare o disviare da quel santo proponimento in cui  Ella  ha posto la mira, e a cui non conduce, nè invita le anime
può venire da di giù, dunque viene da di su; ne stia certo.  Ella  mi domanda alcune ragioni che persuadano come giovi
« Qui vult venire post me, abneget semetipsum »; quindi  ella  ha un merito intrinseco, indipendente affatto dall' oggetto
ignoranza dei grandi disegni dell' infinita bontà di Dio,  ella  basta a conservarci la pace del cuore nelle più gravi
la pace del cuore nelle più gravi avversità, com'  Ella  esperimenta in questo momento; ma essendo la fede un lume
del 13 corrente, che non abbisogna d' altra risposta:  ella  bensì appagò il mio desiderio di sapere la malattia di cui
ardimento d' averla ubbidita scrivendole cose nelle quali  Ella  a tutto buon diritto è mio maestro. [...OMISSIS...] 1.49
ora all' argomento della prima sua lettera, non parmi che  Ella  bene interpreti le parole di Nostro Signor Gesù Cristo.
prova in contrario l' esempio o la parola di Cristo, a cui  Ella  si appella. Non l' esempio, perchè Cristo, sebbene re degli
dai fedeli fatte alla Chiesa, e i vari dominii che  ella  possedette o possiede, dei quali dominii uno è lo Stato
è quella da cui vengono alla Chiesa i beni temporali ch'  ella  riceve, come dicemmo, unicamente in deposito e in
dell' Eminentissimo Cardinale Mai, a cui ora intendo che  Ella  ha rimesso da esaminare nuovamente i miei scritti. Egli mi
ed ivi in appresso prenderò consiglio dalle circostanze.  Ella  mi aggiunge un dolcissimo conforto dicendomi che il Santo
suo foglio dato da Viterbo 12 agosto corrente, nel quale  Ella  mi significa che, essendosi radunata in Napoli per espresso
a me non importa sapere. Sono bensì grato all' amicizia ch'  Ella  mi dimostra in questa occasione, di che mi è testimonio la
sia incomodato: prego Iddio che ce lo conservi. Spero che  Ella  qualche volta visiterà cotesti miei buoni fratelli di S.
supremo della Chiesa stessa, che n' è il vero giudice.  Ella  ha trovato che fosse meglio sottrarre agli occhi de' fedeli
doni la grazia dell' apostolato assai largamente, quand'  ella  anzi essendo di tutte sublimissima, non è data a tutti, ed
cosa è mantenere lo spirito nostro così sollevato, e anzi  ella  è opera della grazia e della fede che in noi si aumenta
si suol credere, il dolore ai compazienti, io bramerei ch'  Ella  potesse vedere nell' anima mia; poichè in allora
e forse più soavemente ragioneremmo di tali cose se  Ella  fosse presente, e però Ella mantenga il promesso, venga a
ragioneremmo di tali cose se Ella fosse presente, e però  Ella  mantenga il promesso, venga a passare alcuni giorni nella
anche del nuovo ordine e della nuova perfezione ch'  Ella  aggiunse alle dottrine pedagogiche, colla gratitudine
che questo sia appunto quel più alto ordine di cose, ch'  Ella  m' accenna nella sua lettera « aver procurato d' insinuare
saviezza ed alla sua benevolenza. Il grave argomento che  Ella  tratta sotto il titolo: « Ragionevolezza dell' uso delle
di cui già aveva espresso desiderio il Santo Padre, invece  Ella  mi dice che: « il desiderio esternatole da Sua Santità
poterla servire, perchè non ne ho. Ma sarà facile che costì  Ella  trovi il giornale di Torino intitolato l' « Armonia », dove
e contiene tanto bene in sè stessa, che quando  ella  c' è, rende superflua qualunque altra ragione inferiore; e
scolpiti nell' animo di una persona religiosa. Ma  ella  dee sapere anche un' altra cosa. Quantunque l' uomo sia un
la seconda del 23 detto. Da quest' ultima mi accorgo che  Ella  non deve aver ricevuto una mia, data di Caserta 3 luglio
mai chiamati da me; che Dio me ne guardi. Tuttavia avendo  Ella  eletto questo minimo Istituto ne' santi Esercizi colla
Circa quello che mi domanda, se nel nostro Noviziato  ella  potrebbe attendere per quattro o cinque mesi ad ultimare il
di darlo, ed ho consultato qualche persona rispettabile. Ma  ella  ne faccia quel conto che crede. Prego di cuore Iddio che La
1.51 Ho letto io stesso con tenerezza la sua lettera.  Ella  si conforti pure nella misericordia di Dio, la quale è
parola infinita ci deve aprire il cuore ad ogni speranza.  Ella  e il suo figlio defunto discendono da santi genitori, e la
a lui coll' intermezzo di Maria santissima, a cui  Ella  è figlio divoto: che dubitar dunque con tale
ed illanguidito. Sommamente mi rallegro del vedere come  Ella  ami sempre giovare alla religione e alla virtù coll' arte
vicende possa avere sofferto per gli ultimi tumulti civili.  Ella  mi dice che una simile sia piantata a Roma. Buona cosa
Buona cosa sarebbe che n' avessimo minuto ragguaglio. Se  ella  intraprendesse la stessa cosa nel Regno Veneto; e se le
vorrebbe in vero una direzione assai meditata. Ad ogni modo  Ella  ci pensi, e me ne scriva. Alle cose buone è lodevole il
Alle cose buone è lodevole il solo pensare. Le ho scritto,  Ella  vede, con tutta confidenza e alla buona, come sono solito
confidenza e alla buona, come sono solito cogli amici; se  ella  ha da lagnarsi, si lagni con se medesimo, che si è mostrata
aggiunto coll' officio di Padre spirituale . Di laici, com'  Ella  sa, erano formate le comunità dei regolari più antichi:
esercitare la carità verso gli altri, congiungendo (come  Ella  dice benissimo) la propria santificazione. Oh quanto non
di giovare il prossimo in quei rami di carità che  Ella  accenna! Che facessero presso gli uomini, quanto presso le
vorrà, gli ostacoli saranno nulla. Preghiamo intanto, e se  Ella  ha qualche buon lume, qualche soggetto, e qualche mezzo
a ciò acconsento, quanto credo che, anche senza di queste,  Ella  sia persuasa della mia profonda venerazione; e tanto è più
ne partecipano! Ogni buon cristiano in questo modo, come  Ella  stessa ben riflette, viaggiando (il che oggidì è
gli scellerati pell' eseguimento dei loro neri disegni?  Ella  sarebbe una guardia vigilante, una barriera forte, una
o se mi sono troppo avanzato in una materia sì bella,  Ella  e tutta la società saprà condonarlo al mio cuore che
Signore disponga tutte le cose. Le diverse circostanze che  Ella  mi espose mi fanno sempre più credere che il Signore voglia
poco, ma con tanta maggiore sicurezza e solidità. Sento che  Ella  dice avere bisogno di me, ed io ben volentieri mi presto in
si crederebbe utile. Non ostante io desidero solo, che  Ella  mi comandi, perchè io adempirò fedelmente come posso quanto
come posso quanto mi incumbe. Se poi l' aiuto che  Ella  dice volere avere da me fosse qualche sovvenzione in
per quanto portano le mie forze e gli altri miei impegni.  Ella  mi dica pure di quanto ci sarebbe bisogno, ed io
del De Apollonia, di scriverle quella prima mia lettera.  Ella  mi espone i suoi pensieri intorno al modo di attaccare con
vantaggiosi pe' tempi nostri sarebbe quello che  Ella  molto sagacemente propone ed abbozza. Tutti i caratteri che
molto sagacemente propone ed abbozza. Tutti i caratteri che  Ella  stabilisce dell' età nostra, la necessità di un ragionare ,
promettersi, colla grazia di Dio, del profitto. Altri che  Ella  che le ha concepite non potrebbe convenevolmente esporle.
che le ha concepite non potrebbe convenevolmente esporle.  Ella  si acquisterà con ciò un merito assai rilevante presso il
me ne tengo sicuro. A proposito degli autori apologisti che  Ella  mi va nominando, ha letto Ella l' opera grande del sig.
degli autori apologisti che Ella mi va nominando, ha letto  Ella  l' opera grande del sig. Haller, « La Restaurazione della
e delle lettere in codesta città, della libreria di cui  Ella  è custode, delle sue occupazioni che sento essere diverse,
a introdurre in Italia le Figliuole della carità. Essendo  Ella  congiunta in amicizia con moltissimi uomini pii e di
pii e di diversi luoghi e condizioni, quanto non verrebbe  Ella  (e viene anche di fatto) aiutata e sostenuta nella
di avere l' onore di conoscere Lei anche di persona. Se mai  Ella  avesse da viaggiare verso il Tirolo, io Le offerisco la mia
verso il Tirolo, io Le offerisco la mia casa qualunque  ella  sia: e sarebbe mia somma ventura se si degnasse di
parlarmi di quello che sommamente mi è gradevole, e di cui  Ella  sa così bene e così caldamente parlare. Il suo istituto de'
credo quei piaceri purissimi, e soavissimi, di cui mi dice  Ella  di godere molte volte! Sono tali i piaceri che nascono
Lei felice! Io so bene che talora anche, come scrive,  Ella  proverà delle angustie e il dispiacere di veder qualche
incominciata carriera sì santa e meritoria. Quando poi  Ella  mi dice, che qui non si rattengono le sue mire, i suoi pii
qui non si rattengono le sue mire, i suoi pii desiderii,  Ella  mi fa concepire ben molte speranze, perchè so che la carità
se finalmente questa carità non fosse secondo la scienza ,  ella  non sarebbe nè a Dio gradevole, nè giovevole agli uomini:
Dio gradevole, nè giovevole agli uomini: nè infine sarebbe  ella  carità , ma una presunzione, un vano nome, un inganno dell'
faremo, quanto basterà per renderci alla fine consolati.  Ella  preghi, ella mediti: mi scriva poi i suoi sentimenti, e
basterà per renderci alla fine consolati. Ella preghi,  ella  mediti: mi scriva poi i suoi sentimenti, e quando a Lei
dare a questa bell' opera quell' assistenza ch' io vorrei.  Ella  si rammenterà, Ven.ma signora marchesa, come qualche altra
in quanto all' animo del Vescovo sarebbe favorevolissimo:  ella  stessa lo conosce: io mi confido che non trascurerebbe
d' ottimo cuore, è tutto nuovo, e i Vescovi nuovi, com'  ella  sa, hanno infinite brighe e pensieri, fra i quali
pii e gentili e congiunti per la più soave amicizia, a cui  Ella  è capo. Oh quanto è preziosa, massimamente ne' nostri
cattivi, sempre in dissenzione fra loro, sono sempre, come  Ella  diceva, uniti contro de' buoni, perchè « qui non est mecum,
essermi qualche solenne zoticone o bifolco di prima riga.  Ella  non ha potuto risparmiarmela se non per un atto della sua
me n' ha detto più nulla nell' ultima sua lettera, ma crede  Ella  per questo che mi sieno usciti di mente? Li ho portati non
e condurlo, educandolo, a quegli esercizi di carità, che  Ella  accenna, e ad altri consimili. A questo parmi che non
tanto è più bello e più forte, quanto è più uno. Parlo,  Ella  ben lo vede, della bellezza esteriore della santa Chiesa:
sì vasta, che non sia angusta al cuore del vero discepolo!  Ella  ha capito da tutto questo, quale sarebbe il disegno, su cui
S. Gaetano, S. Ignazio, e gli altri santi Fondatori, che  Ella  m' accenna, abbiano fatto egregiamente nel tenere
entri d' ogni lato il rilassamento, per cui infine, come  ella  riflette benissimo, non possa sussistere. A malgrado di
la quale non può in altro consistere che nella carità.  Ella  mi risponderà di non negare allo stato pastorale la sua
da ciascuno in particolare, quanto da lui dipende. Ma  ella  avrà considerato il secondo de' quattro articoli da me
è veramente divino e insuperabile. Ma questo ministero,  ella  mi ripete, è pieno di pericoli. - Appunto per questo, a me
replicate prove di vera umiltà ed abbiezione di se stesse?  Ella  replica, che a questo si può provvedere col fare che l'
del santuario ; senza però che la Congregazione assuma  ella  stessa il medesimo ministero. - Signora Marchesa, per
credere che debba essere d' aiuto contro a questo rischio?  Ella  ha egregiamente osservato che le dignità ecclesiastiche
loro d' ogni maniera. Attendendo a questo sentimento,  ella  vedrà quanto a me piacciano quelle sue parole, che la
quale mi parrebbe che vorrei ordinare questa Comunità, ed  Ella  me ne ha incoraggiato. Ora, prima di cominciare cosa
, pronti ad esercitare qualunque di esse, per quanto penosa  ella  sia, purchè venga comandata; ed è perciò il solo giudizio o
Congregazione ad uscire dal suo secreto, e dal ritiro che  ella  si elegge. Poichè gli uffici della cura delle anime si
opere di carità riguardanti la classe mendica, perchè  ella  possa conservare una stretta relazione con questa classe
po' di quiete maggiore ai miei diletti studi: poichè a casa  Ella  sa quanto è facile che intervengano frequenti disturbi. Qui
della società sono eccellenti; e se c' è del male (perchè  Ella  sa che dovunque pur troppo alligna quest' erba) sta nella
in questi giorni leggendo una bell' opera di Leibnitz, che  Ella  probabilmente conoscerà, intitolata « Systema Theologicum
fra le altre cose degl' Italiani dice così: [...OMISSIS...]  Ella  però dirà che se io me ne vo di tal passo più tosto Le
la studio, caro amico, e più intimamente me ne persuado.  Ella  è un' amica, ella è una madre pietosa che sparge di fiori
amico, e più intimamente me ne persuado. Ella è un' amica,  ella  è una madre pietosa che sparge di fiori tutte le nostre
sparge di balsamo tutto l' assenzio delle nostre sventure.  Ella  viene dentro di noi, ella si asside nel mezzo del nostro
assenzio delle nostre sventure. Ella viene dentro di noi,  ella  si asside nel mezzo del nostro cuore, e di là diffonde,
in tutto l' uomo, trasformato in un ampio cielo lucente;  ella  appunta l' uomo e lo affissa nell' eternità. Oh Dio! quale
mentre dovevamo tutti riserbarli per un oggetto eterno;  ella  ci nota e ci fa rincrescere per fino i momenti di tempo che
mani della divina Provvidenza, non per presumere, quasi che  ella  ci dovesse dare ciò che a lei piacesse di darci. E`
mani della divina Provvidenza, seguendo tutti que' lumi che  ella  ci darà. Non dubitate, mio caro, anzi mio carissimo nel
perpetuamente. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.27  Ella  mi ha fatto un vero regalo coll' avermi procurata la
tutto l' interesse alla loro felicità. La tenerezza che  Ella  mi manifesta pe' medesimi è naturale, ed essa diventerà un
fuori di cui non c' è del bene che l' apparenza. Quanto  Ella  fa ragionevolmente, proponendosi di deporre ai piedi di
abbandona giammai nessuno di quelli che confidano in lui.  Ella  sente un non so quale timore in se medesimo nato dalla
abbandonato! Ma rendiamo grazie al Signore, perchè come  Ella  assai bene riflette, quando noi ci abbandoniamo in Dio,
d' averlo in coscienza? Oh bontà di Dio indicibile!  Ella  si adonta se noi ci perdiamo di cuore; ella esige da noi
Dio indicibile! Ella si adonta se noi ci perdiamo di cuore;  ella  esige da noi coraggio tanto grande, quanto (se potesse
coraggio tanto grande, quanto (se potesse essere) è grande  ella  stessa: un coraggio infinito. Chi potrebbe metterci questo
ci troviamo? Egregiamente; dunque ai piedi del Crocifisso  ella  deponga tutto se stesso; giacchè questo è il pegno, come
coraggio nel Signore, e a nulla temere in tutto ciò che  Ella  va ad intraprendere; scacci da sè ogni dubbio ed ogni
con franchezza, con libertà di coscienza, con fede. Quando  Ella  sarà a Roma, le scriverò qualche cosa di più particolare.
comune ci assista. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.27  Ella  chiama assai bene correttivo le spine che si trovano nelle
colaggiù manderei un prego potente, onnipotente! Parmi che  Ella  converrà in questi miei sentimenti: parmi che quanto dico
è dolce il potere essere rammentato nel mezzo di loro, come  Ella  mi scrive che faranno! Io sento tanto più il pregio di
sia il segno diletto: è di legno anzichè d' oro la croce.  Ella  è ne' medesimi sentimenti come intendo dalla cara sua. Ah
[...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.2. Ieri sera quando  Ella  mi ha favorito della sua conversazione, io ho manifestata
le arrecassero grande inquietudine: e noi tutti, ed  Ella  in particolare, ha bisogno di tranquillità. Se Ella
ed Ella in particolare, ha bisogno di tranquillità. Se  Ella  presentemente che è, come la sua umiltà suole dire, al
nel suo spirito mescolati insieme errori e verità,  Ella  per separarle sarà necessitato ad entrare in questioni
in dovere di coscienza di fare ciò, e desidero ancora che  Ella  voglia accettare il candore, con cui le parlo, quale pegno
gaudio pieno! Mio caro! Io le descrivo con questo ciò che  Ella  mi chiede circa questa santa quaresima, ciò che vorrei che
è di quattro: ma non è ancora venuto l' amico, a cui  Ella  manda i saluti: lo aspetto però, sebbene delle dure prove,
comunicatami, è il seguente: 1 Circa la convulsione da cui  Ella  si trova assalita del pianto e del riso ne' momenti di
conseguenze. Il suo stato fisico un poco alterato, com'  Ella  confessa, basta a spiegare una tal cosa: quando i nostri
se qualche cosa succede, pensare di averla predetta, come  Ella  stessa si esprime, è un difetto che fa bene a riconoscere,
volte di fare, e che qualche volta anche cadde; come quando  Ella  si è messa in mente che fossero venute lettere da Milano
a delle grazie soprannaturali, e straordinarie, acciocchè  Ella  in tal modo nel maggiore suo bisogno si addormenti sopra la
non giunga a conoscere se stessa, e ad emendarsi. Ma  Ella  stia pur fermo a non dare alcuna retta a simili pensieri, e
grazia gratis data , la quale non è punto meritoria; e come  Ella  dice, ciò che è avvenuto dopo ben mostra che le conseguenze
suoi peccati, ci deve bastare; 7 Dirò ancora una cosa. Se  Ella  sentisse difficoltà a scacciare il pensiero dall'
pago, e poi mi rivolse queste parole: « E dunque pensa  Ella  di ritornare in Diocesi? » Io gli risposi che « questo era
carità. Se la mia osservazione è vera, approfittatevene: se  ella  è falsa, non curatela punto come non ve l' avessi fatta. Mi
dica che, se la somma è forte, io non me ne smarrisco, se  ella  è proporzionata alle mie forze, e che è necessario sempre
ci serva di norma nella nostra futura condotta): « Se  Ella  pensa di cominciare con una piccola cosa e lasciar fare
al Signore, noi approviamo , e siamo bene contenti che  ella  faccia. Ma se Ella credesse di cominciare con delle cose in
approviamo , e siamo bene contenti che ella faccia. Ma se  Ella  credesse di cominciare con delle cose in grande, noi non
per la stessa via, o abbandonarla ». Egli tornò a dirmi «  Ella  è sulla buona strada; e continui pure pel suo cammino,
di Dio, a mio riguardo, e aggiungendomi « si ricordi che  Ella  non deve diffondersi nelle opere della vita attiva, ma deve
Signore la visita, e della pazienza ed ilarità, colla quale  Ella  le riceve e sopporta. Io non so dirle, se non che questo è
questa Madre e Signora nostra, in quanto che io spero che  Ella  vorrà dire, anche per me, miserabile peccatore, un' Ave
più nulla temiamo; e felici quelli che il fanno davvero!  Ella  lo impetri ancora a me, che finisco domandandole mille
all' azione di que' motivi. La grazia viene in soccorso:  ella  fa sentire ciò che è insensibile ad un senso secreto dell'
Patrizi che mi accuora, ma il dolore che involontariamente  ella  produce morendo a' suoi più stretti congiunti, al nostro
successivi nell' essenza del Cristianesimo, come nè pur  Ella  li ammette: esso è la parola di Dio; ed è immutabile più
evangelica, non solo gli effetti stupendamente benefici ch'  ella  ha prodotto al mondo in questi diciotto secoli che è
Dominus pars haereditatis meae »: queste grandi parole che  Ella  pronunzierà solennemente, quando passerà sul suo capo la
in questo discorso quasi senza avvedermene; ma osservo ch'  Ella  nella sua lettera ha l' umiltà di dimandarmi un parere su
e sul suo stato futuro; perciò non me ne pento. E giacchè  Ella  così vuole, Le aggiungerò liberamente, che, per la più vera
mio conte Giuliari; ecco tutto in poche ma cordiali parole:  Ella  non se n' avrà certamente a male, se ho riversato il mio
alla Provvidenza l' esito di quello che facciamo, giacchè  ella  sola può fare tutto, e noi niente. Non operiamo adunque con
la compongono: questo si può ottenere in ogni stato, in cui  ella  si trovi; dunque è sempre contenta e perfetta. Mio
a cui posso estendere questa affettuosa confidenza. 1.31  Ella  mi fa cuore perchè io ponga mano alle teorie sociali. M'
e i vostri cari alla nostra cara madre Maria Santissima,  ella  vi otterrà il soccorso al di fuori, ed il conforto al di
sentirmi intenerire e piangere il cuore, quando penso che  ella  era una volta l' Isola de' Santi, e che poi il demonio così
per la natura stessa del suo unico e semplicissimo fine.  Ella  qui soggiungerà che, appunto per questo che le opere di
dell' esercitare la carità esternamente, mi ricordo che  Ella  mi disse, non sapersi persuadere, come si potrà regolare
suoi, ve lo dico sinceramente, riesce più amabile, più ch'  ella  è piccola, appunto perchè ella ha meglio occasione d'
riesce più amabile, più ch' ella è piccola, appunto perchè  ella  ha meglio occasione d' essere anche più umile e non
cielo ottenere tutto il lume necessario a' suoi figliuoli.  Ella  mi farà sempre una grazia singolare se mi darà sue notizie,
1.32 Non tardo un momento a rispondere alla cara vostra. Se  ella  mi ha afflitto per la compassione di quelli che patiranno
[...OMISSIS...] 1.32 Io temo che quelli ai quali  Ella  ha affidato l' esame delle Costituzioni, non ne abbiano
prima sua cooperazione ed appoggio, e possa io sperare che  Ella  me lo presti di tutta sua persuasione. Io credo che l'
sia adattata ai tempi, e che riuscirebbe sicuramente se  Ella  il vuole; non dico senza delle difficoltà, perchè di queste
che fu questo! Lo eseguisca senza perdere tempo, ed  Ella  corrispondendo a questa inspirazione, s' acquista
dilettazioni terrene, si converte tutta al suo Creatore!  Ella  ha un tal valore questa conversione dell' anima desolata e
la bellissima lettera di sant' Ignazio sull' ubbidienza;  ella  par fatta a posta per noi, per la nostra società. Voi
veniamo a noi, mio caro Quin. Ha fatto bene a non entrare  Ella  a parlar della natura della Società, e faccia così anche
una sapienza non intesa dal mondo, anzi chiamata stoltezza:  ella  fugge i beni materiali, ella vive d' astinenza, di
anzi chiamata stoltezza: ella fugge i beni materiali,  ella  vive d' astinenza, di mortificazione, di volontaria
spoglie d' Egitto come di altrettanti trofei, allora ch'  ella  pare divenuta l' arbitra delle sorti umane, allora solo
pare divenuta l' arbitra delle sorti umane, allora solo  ella  è come impotente, ella è il Davidde oppresso sotto l'
delle sorti umane, allora solo ella è come impotente,  ella  è il Davidde oppresso sotto l' armatura di Saulle: quello è
dopo averla così umiliata, averle fatto conoscere ch'  ella  è composta di uomini soggetti alla tentazione, averle
averle mostrato per un' amara esperienza che in lui solo  ella  è forte e può confidarsi, mosso a pietà di lei, concede
sta nel dare il giusto peso a questa parola Eternità . - Ma  ella  è futura. - Appunto per questo gli uomini, trattenuti dal
la troveremo nelle parole di un nostro amico o fratello,  ella  riuscirà ancor più cara, e gli resteremo obbligati d'
l' ubbidienza ci dee rallegrare sempre, qualunque cosa  ella  voglia, e senza pensare altro. Se l' ubbidienza non ci
l' amor proprio e non è considerata dagli uomini: tanto più  ella  è da Dio! Io spero che voi ne riporterete colla vostra
di un errore in cui so essere stato ecc.. Tanto  Ella  che Don Giovanni hanno creduto che io, ecc. »; ma dite più
hanno creduto che io, ecc. »; ma dite più tosto: « forse  Ella  potrebbe aver creduto... Io temo non forse Ella, ecc. »:
non crediate che torni a scapito della Filosofia. Poichè s'  ella  da prima oscura le cose chiare, dissipa in appresso la
non può più recarsi in dubbio pel solo motivo, che  ella  si abbia una natura assai misteriosa e impenetrabile al
argomenta all' esistenza del Creatore. E` dal reale che  ella  va all' ideale; poichè il reale dipende dall' ideale come
nella sua possibilità, sia un uomo possibile? Anzi  ella  è reale, per consenso dei nostri avversarj, che voglion
discorso alla mente che è un reale. Abbiamo veduto che  ella  non può riprodursi al di fuori di noi. Infatti, se
riprodursi al di fuori di noi. Infatti, se supponessimo ch'  ella  si potesse realizzare al di fuori di noi, invece che l'
idea non si può dunque confondere nè la mente reale in cui  ella  si trova, nè alcun altro ente reale qualsiasi. Ma troppe
è vero che ne posso fare il confronto, e riconoscere che  ella  è meno perfetta della seconda. Dunque le idee sono
Dunque ogni idea mostra se stessa senza bisogno d' altro:  ella  è dunque essenzialmente un lume , ella è essenzialmente
bisogno d' altro: ella è dunque essenzialmente un lume ,  ella  è essenzialmente concepibile. Mi direte, che anche l' idea,
la convenienza di questi nessi dipende dal suo volere, se  ella  è arbitraria. Nel caso che si risponda di sì, egli è facile
Questa convenienza, questa bellezza, domando di nuovo, è  ella  arbitraria? se non è arbitraria, se non è l' opera della
quell' arancio cade sotto i miei sensi, pende forse anch'  ella  dall' albero del mio giardino? In questo caso io non potrei
cadrebbe con esso in terra anche la mia idea. Ma no;  ella  non è ristretta a luogo alcuno; tosto che la mia mente
non trovasi nel reale, nè dal reale può esser prodotta:  ella  è in se stessa, e la sensazione non ha fatto altro che
che pur le mancasse l' idea di se stessa: si conoscerebbe  ella  questa mente? Non mai. E questo non è un caso ipotetico; è
questa realità si rimane pura realità, puro sentimento, può  ella  concepirsi? Abbiamo già detto di no; abbiam veduto che l'
dunque questo elemento che distingue le due cognizioni? E`  ella  forse la realità, ovvero si trova la realità stessa nell'
scuole. Poichè quando io dico della stessa cosa: «  ella  è in potenza, ed ella è in atto »il subjetto del mio
quando io dico della stessa cosa: « ella è in potenza, ed  ella  è in atto »il subjetto del mio discorso non varia, anzi è
è, che affermarla in me stesso è lo stesso che dire che  ella  è in modo diverso da quello che è nell' idea; ma questa
stessa realità con quella cognizione colla quale solo  ella  è conoscibile. Qui voi mi direte che io supposi in tutto
Infatti la percezione del reale ha una sua unità, se  ella  si considera come procedente dall' unità dello spirito.
Questa è la sintesi tra l' essere ideale e l' essere reale.  Ella  è possibile, perchè l' idea non essendo soggetta alle leggi
condizioni possa la mente fare un tale ragionamento. Quando  ella  dice seco medesima: « quest' albero esiste », che cosa fa?
dice seco medesima: « quest' albero esiste », che cosa fa?  Ella  predica l' esistenza di ciò che opera nel suo sentimento e
dà il nome di albero. Dunque è mestieri prima di tutto che  ella  sappia che cosa sia esistenza. Ma che cosa è esistenza? Un'
senza mai confondersi con esso. Ma dunque si predica  ella  un' idea dell' albero da noi sentito? In tal caso dicendo
il possibile, appunto perchè prima dell' affermazione ,  ella  non è che l' essere possibile? Quindi noi possiamo
determinata dell' ente reale, e l' idea indeterminata? E`  ella  intrinseca questa differenza in modo che costituisca due
concetto; 3) quando questa idea già una volta si è formata,  ella  si torna ad applicare ai reali che tornano a caderci nel
non ha parti; eppure la mente può trovarvi moltiplicità;  ella  può considerarlo a ragion d' esempio, come il centro di una
Noi consideriamo questa vita nel solo piede, benchè  ella  sia semplice e come tale operi in tutto il resto del corpo.
un quadratino e se l' ha disegnato mediante il rapporto ch'  ella  prese a contemplare tra una piccola figura quadrata e lui.
col reale. Ed ecco l' idea speciale bella e trovata - .  Ella  non differisce dunque nella sua essenza dall' idea dell'
diversi, e secondo queste applicazioni diverse sembra che  ella  si moltiplichi, e acquista diversi nomi, onde volgarmente
si identifichi sotto tutti i rispetti , ma solo in quanto  ella  è idea; ed ella non si può dir già idea in quanto ella è
sotto tutti i rispetti , ma solo in quanto ella è idea; ed  ella  non si può dir già idea in quanto ella è limitata, giacchè
ella è idea; ed ella non si può dir già idea in quanto  ella  è limitata, giacchè il limite della cosa non forma la cosa,
essere. Ora rispetto a queste limitazioni, noi dicevamo che  ella  non s' identifica punto, anzi si distingue, come il
che abbiamo fatto di un dato ente reale, in questo senso  ella  si può dire prodotta; ma se si considera ciò che ha di
ha di positivo l' idea speciale, se si considera ciò ch'  ella  ha d' identico coll' idea universalissima, ella non si può
ciò ch' ella ha d' identico coll' idea universalissima,  ella  non si può dire nè prodotta nè formata, ma semplicemente
che la città di Firenze ha tante miglia di circuito, che  ella  ha tanti palazzi di pietra, tante Chiese, conta tanta
per mezzo delle immagini pensate alla vera Firenze qual'  ella  è in realtà, non nella mente nostra, ma in Val d' Arno, le
L' affermazione è un atto interno dell' anima, col quale  ella  costituisce se stessa in uno stato di persuasione, che
quasi nuove potenze che acquista l' anima, mediante i quali  ella  può ripetere o ripristinare gli atti fatti altra volta. Ma
dipende dalla prima affermazione, e in qual parte dipende  ella  dalle immagini? Questa è questione importante, e nuova.
reale non sono le immagini che abbiano virtù di darla; ma  ella  propriamente consiste nella conservazione di quello stato
sua attività relativamente al mio sentimento appartiene  ella  alla cognizione dell' ideale o del reale propriamente?
sua sussistenza. E bene, egli è chiaro in tal caso, che  ella  appartiene alla cognizione ideale; perocchè io posso saper
in gran parte la natura dell' anima pe' fenomeni ch'  ella  produce nel sentimento corporeo. Or da tutto questo
infinite cose da quella materia che le è data; sia pure che  ella  sappia farci sopra infiniti ragionamenti, fabbricandosi
non dà a se stessa la materia delle sue cognizioni; s'  ella  non crea nulla, ma solo deduce; tutto lo scibile che la
indeterminato, oggetto dell' intuizione: qual ente potrebb'  ella  conoscere? Niuno in particolare. E` dunque necessario, che
Sia pure che in appresso, dalle prime determinazioni,  ella  ne deduca altre ed altre; queste dedotte si riducono sempre
della loro realtà; ma quanto alla cognizione delle realità,  ella  è per l' idea che s' acquista nel modo che abbiamo già
in tre specie, ideale, positiva e mista , secondo che  ella  si riduce come al primo suo fonte all' essere intuito, o al
abbiam detto. Ma la cognizione delle essenze appartiene  ella  alla cognizione positiva, o all' ideale, o alla negativa?
Nella cognizione generica adunque vi ha del negativo; ma  ella  non è tutta negativa, perchè ritiene un elemento
più di cognizione positiva che non nel genere, e tuttavia  ella  ritiene ancora non poco di negativo; poichè io non penso
e che si ammetta l' uno e l' altro elemento de' due ond'  ella  risulta. Ma questa non è che la prima funzione del
partorite l' umana mente? Quante nobili invenzioni non ha  ella  prodotte? Quante arti ed industrie, o inservienti agli agi
essere? Ora, che sia limitata l' umana percezione, che  ella  non si estenda a comunicare a noi tutta l' entità della
unicamente sotto la relazione di sensilità . E che cosa è  ella  mai questa relazione di sensilità? Non più, miei signori,
cose non è effetto di una causa sola, cioè delle cose; ma  ella  è effetto di una causa composta di più concause, voglio
cognizione è data all' uomo dal Creatore per qualche cosa:  ella  non dee mica essere sterile ed inutile: essa ha per iscopo
il soggetto uomo è finalmente un sentimento sostanziale,  ella  vuol dire « cognizione somministrata dal sentimento ».
soggettiva manchi della natura della cognizione, che anzi  ella  è quella cognizione umana, che deve servire di guida all'
avversarj in questo modo: la cognizione del soggetto può  ella  esser altro che cognizione soggettiva? E che cosa vuol dire
conoscano, noi possiamo avere una cognizione vera, e pure  ella  sarà sempre cognizione di cose relative al soggetto, e
per questo essa non sia cognizione, o sia falsa, ma  ella  è nondimeno vera nel suo genere; e la questione unica che
al soggetto, sia in un altro senso oggettiva; poichè se  ella  è cognizione, non può mancare certamente di quella
esige tutto il rigore, come si esige nella nostra presente,  ella  è sempre una divisione inesatta. L' unica distinzione
si rapporta sarebbe falsa, se non fosse soggettiva; poichè  ella  ci farebbe conoscere le cose non come sono, ma come non
egli ha delle cose reali, non deva essere soggettiva com'  ella  è. Con quanta logica, miei signori, nel primo Alcibiade,
siamo il soggetto, per contrapposto dell' assoluta . E che  ella  sia vera, il provammo perchè ella ci dice le cose tali
dell' assoluta . E che ella sia vera, il provammo perchè  ella  ci dice le cose tali quali sono; ci presenta cioè le cose
male della verace nostra cognizione, e dicendo che  ella  è quello che non è. Ma finchè la prendiamo per quello che è
si dà errore, ed oltre esser vera quella cognizione nostra,  ella  ci è anche utile e necessaria, e preziosissimo dono della
e necessaria, e preziosissimo dono della natura, poichè  ella  ci è sufficientissima regola ad evitare il male e ad
nella sua parte formale ed ideale, e quindi possa  ella  stessa essere argomento di certa teoria. Ma aggiungiamo
è sotto un altro punto di vista sempre oggettiva, perchè  ella  si fa sempre per un atto dell' intendimento che s' affissa
il che noi dicemmo oggettivare. Ma, notate, egli è uopo che  ella  faccia questa operazione senza che il soggetto si rimanga
si rimanga dall' essere soggetto come egli è. E così  ella  fa appunto; poichè se nol facesse non potrebbe mai
uomo allora apprende e pensa tutte le cose come una sola:  ella  è proprietà della percezione l' unità dell' oggetto, e le
quale si riduce in Dio come una sua appartenenza (1), basta  ella  sola a distruggere ogni sistema di panteismo. Ma noi non
mezzo delle idee; senz' idee niente egli conosce. Tuttavia  ella  è una grande questione quella che si fa sulla natura del
gli uomini coltivino la scienza, che è già la religione  ella  stessa: e perciò il fisico, il botanico, l' astronomo non
credere lontanissimo dall' animo suo un tale errore;  ella  è cosa equa e necessaria per illustrare questo argomento e
tra la cosa contingente e l' elemento divino con cui  ella  si conosce, credevamo d' avere estirpato il panteismo fino
dunque, secondo il Gioberti, si contiene la REALITA`, anzi  ella  è la realità stessa; dalla quale colla riflessione si
attribuiremo mai un tale errore alla sua persona) esclude  ella  altresì il panteismo che si trova nelle parole precedenti?
miei signori, colla dottrina precedente, avendo  ella  un senso che può star bene nella bocca di qualunque
possa conciliarsi coi principj teologici, e specialmente se  ella  possa andarsene pura dal veleno panteistico. Ora il
ora; la sua materia, la quale in Dio non si trova, che anzi  ella  ha questo per essenza, d' esser fuori di Dio; nè si
dell' ente in universale; la quale d' altra parte sola  ella  basta a renderla possibile. In secondo luogo, quell' ente
fusto di questa colonna. Astraete da esso la pietra di cui  ella  è formata: che cosa vi resta? Mi resta l' idea d' un fusto
si può prendere, perchè non può prendersi alcuna cosa dov'  ella  non è) senza che questo sia reale, benchè sia verissimo
Dio è la stessa divina sostanza, e neppure nella creatura  ella  è cosa modale; anzi è il ricevimento del suo essere
coll' analisi e colla sintesi giobertiana, niente vieta che  ella  sia non più che cosa modale; conciossiachè il separare il
esprimere un vero tanto importante così brevemente? Sarebbe  ella  non più che una frase magnifica? Vediamo tutto il contesto:
e la individualità nascono le creature. Ma la sostanza è  ella  unica, o sono più sostanze? Questo è quello che noi
» (che secondo lui è una creatura) (2). Miei signori, non è  ella  forse una dolorosa, ma patente verità oggimai il dire, che
declamazioni contro i panteisti che lo precedettero (anzi  ella  è cosa naturale), secondo i quali [...OMISSIS...] . Ma dopo
da tutto il resto; ma s' aggiunge la dichiarazione, che  ella  non è già una distinzione nè reale nè scientifica; ma una
ordine non è l' oggetto dell' intuito. Ma d' altra parte  ella  è pur dottrina fermissima del signor Gioberti, che ogni
realità contingente non può essere in Dio dall' istante ch'  ella  è il concreto separato per via d' analisi da Dio; onde ciò
finita e contingente fosse cosa diversa da quella realtà,  ella  sarebbe mezzo di conoscere, mediatore; ma poichè quella
le ha create e costituite nella loro concretezza; perciò  ella  non è diversa dalle cose create che si devono conoscere, e
un solo oggetto, come il signor Gioberti sostiene; o se  ella  consista nel trapassare che fa l' Intelligibile, cioè il
in bocca la parola creazione, e non contento che  ella  sia un dogma, e d' altra parte confessando che non si può
per esser conosciuta. L' idea dunque è quella che crea,  ella  è altresì quella che intuisce, che giudica (1), che astrae
la mente non crea, ma riceve il lume universale col quale  ella  poi forma, limitandolo, gli universali minori, ciò i generi
la radice è della stessa sostanza dell' albero, ma anzi  ella  si trasfonde nell' albero stesso, essa è il soggetto
alla lucidezza dell' argomento necessarissima. Perocchè  ella  è cosa grandemente diversa, che l' uomo s' accorga dover
niuna facoltà naturale qualsivoglia è sufficiente; chè  ella  sarebbe contradizione apertissima il dire che la natura
la natura percepisca quello che è al di là della natura.  Ella  ben intende che cosa a me suoni la parola percepire .
che è piuttosto una potenza della potenza, cioè a dire  ella  è la potenza di ricevere in sè la potenza di percepire
Dio stesso, comunicandosi all' anima, crea in essa. Di qui  Ella  vedrà manifesta ragione per la quale nella citata Tavola
di quelle deiformi percezioni. Nell' incertezza se  Ella  abbia sott' occhio la Tavola di cui le parlo, gliene unisco
Col volgere poi uno sguardo alla Tavola medesima,  Ella  potrà vedere altresì, che la facoltà del soprannaturale,
nè diversa dal fanatismo e dalla superstizione; ovvero ch'  ella  abbia pure in sè del lume di ragione, nè sia tutta sola, e
da tutto ciò che io n' ho scritto in più luoghi, e ch'  Ella  potrà veder di nuovo nella « Tavola delle potenze »dove,
alla Signoria Vostra, per ubbidire al gentile invito che  Ella  me ne fa nella pregiata sua lettera. E le aggiungerò,
pregiata sua lettera. E le aggiungerò, quanto a ciò che  Ella  mi dice, accordarsi meco il sig. Gioberti in più cose, che
non sono spezzati; di che poi è obbligata a rifare ciò che  ella  ha distrutto, col ricongiungerli, se vuole avere una piena
reale su cui medita non le è offerto dalla percezione,  ella  argomenta per analogia. Quindi tre leggi soggettive, quelle
le loro relazioni . Le azioni e passioni diverse, che  ella  sperimenta od osserva negli enti, hanno il fondamento nella
in enti positivi, a cagione dei vocaboli o segni a cui  ella  affigge i suoi concetti, i quali sono atti positivi; ma
senza che cessi mai di essere positiva o negativa, com'  ella  era al principio. Lo stesso accade nel linguaggio. Se io
opera principalmente del linguaggio; e ridottala nuda, come  ella  è in sè stessa, osservare se la forma sua primitiva è una
enti, ma ciò di cui molte specie di enti si compongono, ed  ella  ha due aspetti: 1 o si considera la materia, di cui gli
sono composti, in relazione alla forma, e in tale aspetto  ella  è cosa al tutto passiva o ricettiva della forma, e pel
atto nel quale questo concetto si forma, e in tal caso  ella  significa ciò che con altro vocabolo noi abbiamo chiamato
che la veste, che a noi la determina, e ci fa conoscere ch'  ella  è una e non un' altra. Ma questo gruppo di sensazioni per
questa forma individua il corpo. Ma questa individuazione è  ella  perfetta? V' è in un corpo un assoluto individuo? O
e di predicazione . Quanto all' intuizione pura e sola,  ella  non ci fa conoscere che l' essere in universale. La
il formarsene una cognizione analogica, e il conoscere che  ella  è inadeguata e imperfetta; il che è il più alto e vero
che, avendo una cognizione limitata e imperfetta, sa ch'  ella  è tale, e non la piglia per cognizione positiva e perfetta.
più speciali e più sfuggenti all' osservazione, che  ella  manifesta negli atti suoi. Dei quali accidenti i più
limitata dico, non perchè, accrescendosi i suoi termini,  ella  non possa crescere indefinitamente, poichè quanto a questo,
ma limitata quanto al grado d' intensità, col quale  ella  può aderire e stringersi ai termini che le sono dati.
mente; calmata e confortata l' immaginazione col sonno,  ella  rese fedele le impressioni stampatevi la sera innanzi,
per oggetto dell' amor suo, e non piuttosto che intenda  ella  di rivolgere quegli atti affettuosi alla persona, che il
che il ritratto al vivo le rappresenta? Chi dirà ch'  ella  sia innamorata di quel pezzo di carta o di tela inanimata,
da lontano paese con tanti sospiri, con tante lagrime;  ella  nel ritratto avrebbe il suo bene, non vorrebbe di più.
ritratto è l' oggetto dell' amor suo, in tal caso, avendo  ella  molti ritratti della stessa persona, avrebbe molti oggetti
oggetti del suo amore. Ma se voi ne la chiedete di ciò,  ella  se ne adonterebbe, protestandovi che l' oggetto del suo
amica, se lo dividesse con più. E pure accordate che  ella  disfoga il suo cuore, ora con un ritratto, ora con un
ora con un ritratto, ora con un altro. Com' è dunque che  ella  protesta di non avere che un unico amante, e dell' essere
unico più se ne piace? Non è chiaro come il sole, che  ella  non si ferma alle immagini che sono più, ma al vero oggetto
che vagheggia il futuro suo sposo nel ritratto che  ella  tiene innanzi agli occhi; e quell' immagine o segno, che è
immaginarla qual' è in sè stessa, e ben accorgersi quanto  ella  sia dal segno diversa. E quand' anche non si avesse
di vasi, di statue, ecc., non è punto regolarità, anzi  ella  è uno scempio e una distruzione barbarica della loro
degli enti ha questa legge, che, ricevuto l' impulso,  ella  lo asseconda e continua il movimento nella via medesima
di direzione è naturalmente fonte di regolarità, essendo  ella  cagione perchè i movimenti non deviino nè a destra, nè a
e fino di movimenti diversi che fa l' immagine, come se  ella  rappresentasse un cavallo che corre; ora quelle parti,
sensitiva con un atto solo può operare più effetti, a cui  ella  è contemporaneamente presente nella sua semplicità; sicchè
ogni gruppo di effetti diversi è un atto solo diverso.  Ella  si determina poi a riprodurre più facilmente, almeno in
regolarità nelle operazioni dell' animale, non minore certo  ella  deve essere in quelle del principio razionale. Ma posciachè
Perchè dunque piace alla mente di contemplare ciò che  ella  trova regolarmente disposto? Se si considera che molte cose
di più, ed oltracciò la pensa in modo da potere riprodurre  ella  stessa, quanto più le piace, di quelle molteplicità. Vero è
secondo cui accrescerla, come accade nelle serie, ond'  ella  si rimane sempre limitata. E qui si disvela una terza
principio razionale è dilettevole la regolarità, ed è che  ella  lo rende atto ad operare. Allorquando egli è in possesso
è quella che spiega e compie tutte le precedenti;  ella  viene dal principio di cognizione che « l' oggetto del
essendo bene dell' intelligenza il proprio suo termine,  ella  aspira a vedere tutte le cose nell' essere universale, dove
dove si trovano unificate. Quindi è principalmente che  ella  ama assai più una cognizione per principŒ che per
colà, dove non si vede il primo genere di essa; eppure  ella  vi è, anzi più nobile ed eccellente. Ed è per questo
« « una aritmetica dell' anima » ». L' anima sensitiva gode  ella  veramente dei numeri e delle loro proporzioni? Gode della
per essere più brevi, vogliamo un fatto nel quale paia che  ella  faccia tutte e due queste operazioni insieme, e istituisca
perocchè la natura è così ordinata, come dicevamo, benchè  ella  non senta, nè conosca il proprio ordine; il moto, che si dà
dall' intelligenza con diversi sguardi, e quindi  ella  può presentare regolarità diverse, simmetrie diverse, senza
proporzione costante. Se dunque quella corda fosse animata,  ella  stessa fosse un organo sensorio, inclinerebbe a compire
di lei isolatamente presa, ma al posto conveniente che  ella  occupa in tutta la successione dei sentimenti. Di che può
animatrice e conservatrice è degna di osservazione.  Ella  presta il fondamento alla distinzione da noi fatta tra
una ed indivisibile in tutta la macchina animale, sicchè  ella  non possa diversificare che di quantità nelle diverse parti
della contro7distensione, giacchè in questo solo caso  ella  è una proprietà omogenea, ed eguale di specie per tutte
tutte le proprietà e attività del corpo vivente; 2 che  ella  si deve riscontrare entro la sfera di quelle due funzioni,
si cangia in parte del corpo vivente (2), e così diviene  ella  stessa eccitabile. Rimane la spontaneità motrice vitale .
del sentimento, è simultanea in tutto quell' esteso in cui  ella  intende operare; quindi le parti di questo esteso non ne
ma in qualunque comunicazione meccanica, all' incontro,  ella  si sarebbe dovuta anzi diminuire per le resistenze e
Poichè in questa l' anima esercita quell' efficacia, che  ella  possiede, nell' esteso che è termine del suo sentimento, e
e ciò simultaneamente, in tutte le parti di lui in che  ella  agisce, e questa azione più o meno efficace senza
dell' attività animale e quelle dell' attività materiale è  ella  vera o solo apparente? esiste realmente una lotta? trattasi
come dicemmo, è trascurabile in corpi così lontani (2). Ma  ella  non è già più trascurabile, quando si tratta di minime
intesa nel primo significato è manifestamente possibile; ma  ella  non è conciliazione appartenente alla natura stessa delle
delle molecole divise a forza rimangano discontinui; anzi  ella  stessa col suo sentimento piacevolmente li continua. Ora
al sentimento onde muove, e continuata fino che  ella  riesce piacevole ». Dalla qual legge deriva: Che l'
le stesse leggi dell' attività prodotta dal piacere, e però  ella  è tanta, quanto è il dolore, e quanta deve essere acciocchè
fu proclamato così solennemente dalla più remota antichità.  Ella  è celeberrima la sentenza di Ippocrate: [...OMISSIS...] che
nel corpo umano, non è solamente extra7soggettiva;  ella  è ancora principalmente soggettiva nel sentimento, anzi è
della natura, riuscì bene spesso imperfetto. Si vide che  ella  non cadeva sotto i sensi, e che tampoco non cadevano sotto
bruta, cioè una causa di meri movimenti locali, senza che  ella  sia congiunta ad un sentimento, o ad un sentimento si
del complesso armonico dei fenomeni animali; e se  ella  sola si parrà sufficiente anche a questo, non sarà egli
ristretta in tali confini, soggiace a due incomodi: I -  Ella  è una definizione, che piuttosto si fonda nella ignoranza
l' introdurre un' altra causa è superfluità, è arbitrio, ed  ella  poi non sarebbe mai altro che un quid incognito: la quale
dei quali non abbiamo per lo più coscienza? Eppure non è  ella  che provoca lo sbadiglio, funzione dove tanti muscoli sono
come è la vitalità di alcuni scrittori, che, senza essere  ella  stessa sentimento, si suppone causa ad un tempo del
fatti ricevono spiegazione convenientissima; e questa è  ella  stessa una riprova della nostra proposizione. Cominciamo
operando essa alla guida dei sentimenti. Per questo  ella  muove gli occhi di perfetto accordo, giacchè se ella
questo ella muove gli occhi di perfetto accordo, giacchè se  ella  volgesse l' uno da una parte e l' altro dall' altra in modo
le sue membra in relazione cogli oggetti esterni, dei quali  ella  abbisogna. Giovandole dunque sommamente pei bisogni e
tale uniformità da suscitare in essa un' unica sensazione,  ella  colla spontaneità sua li dirige a tale intento, e la sua
ed attività conseguente, non fa più meraviglia che  ella  ammetta alcuna eccezione; il che s' intende maggiormente,
ad un tempo gli effetti in tutte quelle parti in cui  ella  si espande; benchè queste diverse parti la ricevano
l' attesta senza alcuno equivoco. Ma questa lotta è  ella  forse non più che apparente? Come fu tentata la
la natura opera secondo leggi infallibili e necessarie, che  ella  non aberra giammai da esse, che quelli che noi chiamiamo
della natura è il medesimo, sì quando noi giudichiamo che  ella  operi rettamente, e sì quando, in virtù delle nostre
esperienza del fenomeno extra7soggettivo corrispondente,  ella  ignorerebbe affatto questo secondo, nè potrebbe conoscerlo
opera con sapienza; quando sono disutili, si suol dire che  ella  prende errore. A ragion d' esempio, una onesta e moderata
tiene col sentimento soggettivo. L' anima umana non è  ella  fatta per la felicità? Non è ella fatta per la gioia?
L' anima umana non è ella fatta per la felicità? Non è  ella  fatta per la gioia? Quanto si aumenta il grado del suo
cupidità di smoderato godere uccida quel composto di cui  ella  è la parte principale. Nell' uno e nell' altro caso si
provocata la tosse. Lo scopo della natura è manifesto;  ella  vuol cacciarne quel corpicciolo eterogeneo e nocivo. Ma si
allo scopo di espellere la causa dell' incomoda sensazione,  ella  anzi l' accresce, producendo alla parte irritata maggior
prossimo che di liberarsi dall' irritazione, in quanto  ella  si trova nel sentimento; ma a questi suoi sforzi tien
che le escrezioni sieno la prima causa della guarigione;  ella  sia pure nei solidi, l' irritazione di questi sia pure la
e colatoi, che noi non arrossiamo punto a nominare così,  ella  conserva il suo buono stato. Perocchè, essendo l' animale «
dell' infiammazione, poichè con uno stimolo anche maggiore  ella  non nasce. Dunque è l' inopportunità . Ma quando lo stimolo
da certi stimoli esterni, non si perturbi, e perchè  ella  s' irriti ed alteri eccitata dagli stimoli stessi; ancora
abitudine attiva, si scorge in questo stesso la prova che  ella  non è determinata dalla quantità dello stimolo e dell'
toccata della spontaneità, scotendo la fibra, la fa parere  ella  stessa eccitabile. Ora niun dubbio che il principio
e con maggiore piacere, quella specie di operazione che  ella  ha già eseguita più volte. E qui si osservi ancora come la
l' oscillazione, che ne riceve la corda del timpano sicchè  ella  non si propaghi al nervo della mascella inferiore,
che la fibra sia divenuta più irritabile, più mobile.  Ella  è una convulsione delle labbra, si dice; ed appunto il
fibra la diversa misura d' irritabilità e mobilità, che  ella  dimostra; ma piuttosto dalla diversa condizione dello
organizzazione, che anzi questa è puramente passiva, e però  ella  stessa dipende, e viene modificata da cotali diverse
organica della fibra è assai, ma non tutto; l' essere  ella  organata piuttosto in un modo che nell' altro, la deve
piuttosto che un' altra direzione al corso zoetico, non che  ella  è l' unica. Usavamo questo riserbo di parlare, perchè un'
purgata, classificata, distribuita. In quarto luogo che  ella  riceva dall' anima quell' ultima qualità, che la rende
stretta d' ambascia, altro non seppe rispondere se non ch'  ella  già si moriva, e rallentatolesi gradatamente il polso,
di eccitamento, ecc.. Ma il determinare questi vari gradi,  ella  è una ricerca ancora intentata. Ora, ogni varietà del
la materia nutritiva; la segrega, la distribuisce, e, se  ella  è solida, la trita e discioglie in liquido per potersene
e l' atteggiamento proprio della vita, in tal caso  ella  distrugge l' animale, sottraendogli la materia. Tale è l'
spontaneamente anche cessato il detto stimolo. Anzi, se  ella  non trovasse opposizione, se forze contrarie non l'
dell' animalità, in tanto le sensioni innumerevoli, che  ella  contiene e riproduce, appartenenti ad un solo principio
non è determinata da una sola linea, ma, per così dire,  ella  ha un territorio dove spaziare, uscendo dal quale l'
cessa dall' esercitarvi un' azione nocevole, sia perchè  ella  venga dalle stesse azioni concitate dell' istinto sensuale
dal corpo, o negli esantemi, o in altra guisa, sia perchè  ella  venga dalle stesse azioni concitate elaborata, ricomposta,
ricomposta, e resa atta a ricevere il dominio della vita.  Ella  può essere ancora neutralizzata dall' azione di altra
la digitale mostra di essere stimolante, è forse che allora  ella  stessa produca quell' esaltamento, quell' irritazione che
ogni modificazione che nasca in alcuna di queste tre cause,  ella  cangia totalmente il corso zoetico in bene od in male. Se
cioè in quel momento in cui nasce la mutazione, non quando  ella  è già nata? In gran parte da questo, che il piacere sta
scienza immensa, di uno studio inesauribile. E di vero, è  ella  forse leggiera cosa lo stabilire quali sieno i casi
sieno i casi veramente simili fenomenalmente considerati? è  ella  una breve fatica il raccogliere tutti i fenomeni morbosi, e
allora dovrebbe tendere a mostrare a ciascuna di esse, come  ella  gratuitamente si limita e si rende più difficile lo scopo
le cagioni interne del morbo, l' intima condizione morbosa,  ella  si trova pure fallace. Io sono persuaso che due rimedi
sono diminuiti i movimenti e gli stimoli interni che  ella  produce. L' effetto dunque dipende dalla proporzione fra l'
patologica e la robustezza fisiologica . A primo aspetto  ella  sembra una di quelle tante distinzioni, che ingombrano e
proposizione del sillogismo della medicina analitica è già  ella  stessa un' illazione logica da fenomeni, che si suppongono
produce l' effetto di staccare quel pezzuolo ch'  ella  preme con tanto impeto, dalla coesione che lo tiene unito
la medicina analitica non può aspirare ad essere sola,  ella  deve nascere dalla sintetica; sarà il difficile, il
si ritrovava, era poco stimolante, la vitalità suppliva  ella  stessa colla sua azione al poco eccitamento esteriore; ma
vivente dal pieno dominio della vita, senza però che  ella  resti del tutto spoglia di vita. Determinato così il
l' azione bellicosa, e a tutte le altre località alle quali  ella  estende i suoi effetti, considerando: Che l' azione
nascendo da una primitiva irritazione, o non genera  ella  stessa altre modificazioni irritatrici della materia, e in
locale è più debole dell' irritazione che la cagiona,  ella  permette a questa di prevalere, e la materia mal disposta
seguenti: Quando l' irritazione si fa dolorosa,  ella  produce simpaticamente maggiori effetti. Più gli organi
dall' estensione del sentito; ma questa sfera non è  ella  stessa sentita, ossia determinata nel sentimento fino che
ciò che nuoce all' animalità per la stessa ragione, che  ella  tende essenzialmente a perfezionarlo. Quando la spontaneità
o di ributtare da sè ciò che vi si oppone, allora  ella  mette in giuoco tutti quegli organi, e fa tutti quei
che a tal fine la possono condurre. Ma l' effetto, che  ella  vuole ottenere, talora è locale; e per ottenerlo ella deve
che ella vuole ottenere, talora è locale; e per ottenerlo  ella  deve dar moto ad organi e parti, che occupano altre
proverebbe la mano. Perchè la sensione nella mano ha  ella  bisogno dei movimenti del cervello, che punto nè poco si
e per sè sola considerata, non ha località di sorte,  ella  non è più nel cervello che nella mano, che non esisterebbe
causa straniera o stimolante, cioè la parte del corpo a cui  ella  viene applicata. Ed è per questo che le sensazioni dell'
intestino degli elementi della molecola sensoria senza che  ella  si disorganizzi, spiegherebbe dunque il perchè dove viene
la causa della sensione, o il luogo, dove  ella  si applica (nè coll' immaginazione possiamo supplirvi), non
delle località è tratta dalla natura dell' animale; perciò  ella  conviene tanto alle località che si manifestano nel corpo
la dottrina dell' anima intellettiva, non intendono che  ella  è condizionata alla dottrina del principio sensitivo. Il
la carità è principale ufficio del sacerdote cattolico, ed  ella  è voce oggimai universale e da niun savio, benchè
così variabili, così fuggevoli, così complicati, che  ella  stimava dover sagacemente osservare, giustamente calcolare,
salva molte vite in pericolo, decaduta, ne trae molte  ella  stessa in pericolo, molte ne perde, non deve parere
prima parte come l' anima sia una in ciascun uomo, com'  ella  sia il principio semplice di tutte le operazioni umane,
, e perciò questa appartiene alle scienze di percezione ;  ella  si rinviene e si svolge coll' osservazione interiore di ciò
è l' essere, di natura eterna ed infinita; quindi, sebbene  ella  possa perdere il termine corporeo, con che dicesi che l'
diversamente, senza perciò moltiplicarla, anzi rimanendo  ella  identica in tutti i diversi suoi atti, quasi vertice o
bene ordinata mostri il suo utile risultamento, prima ch'  ella  sia pervenuta alla fine; nè veramente nella dottrina delle
l' essere eterno, di continuo le si manifesta, ed indi  ella  trae l' atto dell' esser suo. Questa altissima relazione
intuente. Affissata nell' essere eterno e divino, ivi  ella  tiene la sua naturale sede; ella è nell' essere; dove si
eterno e divino, ivi ella tiene la sua naturale sede;  ella  è nell' essere; dove si vede qual parte di vero contenga la
giammai, che, se indi si dipartisse, s' annienterebbe,  ella  deve ritrarre altresì ogni suo perfezionamento ed ogni suo
che la fa essere anch' essa lume, e le dà tutto ciò che  ella  può ricevere, le acquista tutto ciò che ella può
tutto ciò che ella può ricevere, le acquista tutto ciò che  ella  può acquistare. Ragionare dunque convenientemente e, in
ritorno. Come l' anima dall' essere eterno, nel cui seno  ella  dimora perpetuamente, può derivare a sè la propria
può derivare a sè la propria perfezione? E può  ella  indi derivarla da sè medesima? Da parte del medesimo essere
e col senso, dall' altra coll' idea e con Dio; nè potendosi  ella  distinguere, se non da una mente già addestrata all'
e l' armonia, è già un passo di più che fa la riflessione.  Ella  ha già conosciuto che niun elemento materiale da sè solo
una teoria purissima, applicabile poscia a tutti gli enti;  ella  era la matematica pura dell' ontologia, una cotal lingua
Indi le diverse forme che prese quella teoria, quando  ella  si venne applicando agli enti. Invece adunque di mantenere
unità. Ma troppo più a ragione le compete l' unità, perchè  ella  abbraccia tutti i generi di cose con una sola idea dell'
non cessa di escludere da sè ciò che non è dessa, dunque  ella  stessa non si trova giammai; se non si trova giammai, non
una cosa fosse solamente in un punto matematico di tempo ,  ella  non sarebbe, perchè un punto matematico non ha durata
sarebbe, perchè un punto matematico non ha durata alcuna;  ella  dunque durerebbe niente; e ciò che non ha alcuna durata,
un istante matematico e non più. Ora in quale istante  ella  cesserebbe di essere? Nell' istante medesimo in cui è, no;
in cui fu messa in essere, sarebbe l' istante, in cui  ella  fu annullata, il che è contraddizione. Dunque in un altro
in cui viene distrutta, deve distinguersi da quello in cui  ella  esiste, già fra l' uno e l' altro istante vi deve essere un
altro istante vi deve essere un tempo di mezzo, nel quale  ella  è durata. Dunque ciò che dura un solo istante è assurdo,
presente? Per quanto la durata presente s' impicciolisca,  ella  non si trova mai; e se si trovasse dopo un infinito numero
pel quale la concordia ha ufficio di unire, dica che  ella  sia quasi materia . Aristotele e Temistio credono di
di tutti gli oggetti intesi ; e in quanto è partecipata,  ella  è causa unitrice, che della pluralità indefinita delle cose
pure accennato; rimane che vediamo a qual titolo possa  ella  essere detta anche caos. Ora, se si considera che l' uno è
la lite di Empedocle si trasporta nel mondo intelligibile,  ella  diviene quella facoltà, per la quale l' intendimento
della scuola platonica, è da credere che realmente  ella  raccogliesse le dottrine tradizionali, e non le inventasse
- dopo aver distinto fra la cera e le varie impronte di cui  ella  si può successivamente effigiare, osserva che alla domanda
aggiunge l' ente alle cose conosciute; e fino a tanto che  ella  non ce l' ha aggiunto, conosciute non sono; e l' ente
di quello; ma questa maniera di parlare non si deve  ella  attribuire alla lingua poetica usata dall' Agrigentino?
». Ora, se la mente divina conosce tutto, ben conviene ch'  ella  abbia in sè le similitudini di tutte le cose, secondo il
materiali, non ci sarebbe stato bisogno di spiegare com'  ella  si unisca al corpo, poichè sarebbe stata corpo ella stessa.
com' ella si unisca al corpo, poichè sarebbe stata corpo  ella  stessa. All' incontro, noi sappiamo da Plutarco e da altri
l' anima come risultante dagli enti (ideali), che  ella  intuiva. Ma questi enti, che pei precedenti filosofi erano
La dottrina di Empedocle era questa, come abbiamo visto, ed  ella  stava dinanzi alla mente di Platone. Nulla di meno Platone
consiste nel divenire continuamente altre da quel che sono;  ella  conosce le une e le altre in sè stessa, perchè ella ha la
sono; ella conosce le une e le altre in sè stessa, perchè  ella  ha la natura di entrambe (1). Ma poichè espresse questo
entrambe (1). Ma poichè espresse questo pensiero, cioè che  ella  conosce tali cose, dicendo che le conosce col « rivolgersi
sieno essa stessa, ma sue condizioni essenziali, ond'  ella  non è senza di essi per la legge del sintesismo, di che
quella, che talora chiamasi da Platone ragione, in quanto  ella  è partecipe di ciò che è sempre eguale a sè stesso. Onde
ciò che è sempre diverso da quello ch' era prima, acciocchè  ella  possa conoscerlo, giusta il principio che « il simile si
dei quattro elementi e dei due principii, acciocchè, avendo  ella  in sè il simile delle varie cose, possa conoscerle, non
varie cose, possa conoscerle, non provvide poi a fare che  ella  potesse conoscere altresì i composti, e le passioni ed
egli esige l' anima sensibile come condizione, senza cui  ella  non potrebbe conoscerli. Quanto poi a ciò che mancava in
che fanno eco a quelle dell' universo, onde avviene che  ella  possa intendere l' armonia di questo. Nè solo vi è l'
e di armonico nell' universo e nell' opera dell' arte, se  ella  stessa non ne avesse in sè il fondamento. Che anzi non si
in tutto a quelli dei corpi celesti. Disse che  ella  movevasi come due circoli l' uno dentro l' altro, che
dica aver poi Iddio entro l' anima fatti i corpi (3), ed  ella  in mezzo di sè (dove sono i corpi) stendesi via oltre i
(1); onde in quanto l' estensione è forma del sentito,  ella  non è estesa, perchè è semplice il principio in cui si
il principio in cui si trova, nel qual principio anche  ella  nasce. Quindi si possono distinguere due estensioni, l' una
Poichè così appunto avviene nell' anima umana, in quanto  ella  avviva il corpo, avendo certo in sè l' estensione dello
la mente è il medesimo delle cose percepite, da questo, che  ella  le considera in sè stessa, a differenza del senso e dell'
dalla mente sono interne, dunque sono la mente, dunque  ella  le percepisce considerando sè stessa, e se cessa dal
la mente, debba identificarsi coll' oggetto, e che quindi  ella  sia il proprio oggetto; che cosa si dovrà fare, secondo il
una pianta, un bruto, ecc., reale o possibile, creda  ella  di pensare sè stessa, e conseguentemente se ella creda di
creda ella di pensare sè stessa, e conseguentemente se  ella  creda di essere quella montagna, quella pianta, quel bruto,
di pensare cose diverse da sè, e di tutt' altra natura; ma  ella  s' inganna, non pensa mai se non sè stessa, non pensa che
che non ha coscienza di sè. - Appunto. - All' incontro  ella  sa di pensare, ha coscienza di pensare cose al tutto
l' ignoranza orgogliosa e luciferina; e dei gradi pei quali  ella  discese giù in codesta sede dei demoni, ove ora si giace e
possibile, per esempio una torre possibile a costruirsi,  ella  non pensa sè stessa, nè pensa una sua modificazione; anzi
natura delle proprie modificazioni; e questo oggetto, a cui  ella  pensa, non è tuttavia un nulla, perchè il nulla non è una
da sè stessa far conoscere gli oggetti, se non si sa che  ella  li rappresenta, e che ella li rappresenta fedelmente. Ora,
gli oggetti, se non si sa che ella li rappresenta, e che  ella  li rappresenta fedelmente. Ora, questo non si può sapere,
quella proposizione l' Io porrebbe un Io che già è posto;  ella  dunque esprime l' atto, con cui l' Io riflette sopra sè
una cosa, se non a condizione che conosca altresì ch'  ella  è indipendente dal mio conoscere; altrimenti io direi una
cosa di diverso da sè e di opposto a sè, qualunque cosa poi  ella  sia (1). Vera equazione fra l' Io e il Non7Io non si potrà
che determina l' Io a tutti gli atti che gli si fanno fare,  ella  dovrebbe essere diversa dall' Io, e superiore all' Io, al
Io, e superiore all' Io, al quale verrebbe imposta; e così  ella  annullerebbe il sistema, perocchè tutto il sistema consiste
l' esposizione loro ha qualche cosa di originale. Ecco come  ella  si conduce nel dialogo, che Schelling intitolò « Giordano
non potrà produrre altro se non l' individuo produttore che  ella  rappresenta, non potrà produrre altro che sè stessa. Un
serie dei filosofi tedeschi, incominciata con Kant; nè  ella  è finita; ci resta a parlare dell' ultimo anello, di Hegel.
e di cui si fa uso), ha nel suo essere tre momenti; ond'  ella  è: 1) Idea in sè e per sè, pura Idea logica; 2) Idea nel
Se l' Idea si potesse trasformare nella Natura,  ella  annienterebbe sè stessa, perdendo ciò che essenzialmente la
l' ente dall' ente; l' astrazione non va tanto avanti;  ella  non giunge che a levare dall' ente le sue determinazioni,
può spiegare le cose, se non congiunge questi due termini;  ella  si deve dunque fermare a quel punto, nel quale il nulla
idea di Dio - dicono essi - non ha alcuna realità, perchè  ella  non riflette sopra sè stessa (2); quindi è gioco forza che
» (1) ». Di ciò abbiamo parlato nel « Rinnovamento » (2).  Ella  è tuttavia cosa grandemente diversa il confondere l' anima
la sua origine (da «en» e «telos») dichiara abbastanza che  ella  significa il finimento, l' atto che rende compiuto, la
dalla materia, così neppure la materia dalla forma, di cui  ella  è il soggetto. Alle forme particolari attribuisce l' atto,
stessa sia un atto e una perfezione del corpo. Nè  ella  può esser altro che una speciale facoltà o qualità, che l'
potenza di acquistare i principŒ della ragione, senza che  ella  stessa abbia qualche principio, o qualche idea, di cui
questa potenza le vada producendo, e a quali condizioni  ella  possa produrle. Aristotele tenta anche di farlo. L' anima
cogli altri, poichè la similitudine esige più enti fra cui  ella  passi. Ma posciachè non era conosciuto che l' oggetto
come uno scoglio, senza alcuna spiegazione (2), perocchè  ella  è appunto una di quelle cose così facili, così naturali,
a cui non è dato l' esistere da sè, senza la materia di cui  ella  è la perfezione, ossia l' entelechia (1). L' errore di
conoscono, conviene cercarla veramente più oltre, perocchè  ella  è l' essere ideale, per sè oggetto, immensamente all' anima
di preziosi tesori in procinto di affondare, da quanto  ella  recava di difficile, di peregrino, di sublime, gettandone
riflessione, che vuole poscia leggere questo vero, il quale  ella  ha certamente davanti, sovente traballa la vista, e le
volendo riguardare l' anima per conoscere che cosa  ella  è, di che natura e condizione, si creda veder l' anima, e
che ne deriva, e che razionalistico si può chiamare. Ed  ella  non è cosa rada che gli uomini ne' loro ragionari seguano
e la sua fallacità si dimostra qui appunto, ch'  ella  comincia dal supporre gratuitamente, comunicarsi lo Spirito
l' umana natura fino ad annientare la corruzione ch'  ella  trae dall' origine, ed esagerando le forze della libertà a
con decreto dell' apostolica Sede il 22 maggio 1772. Ed  ella  è pur cosa indubitata essere il dogma del peccato originale
quel dogma è resa inutile la redenzione di Gesù Cristo:  ella  almen cessa di essere redenzione. Quindi è tolta la cagion
alcuni filosofi, o, a vero dire, sofisti, di Berlino.  Ella  è dunque singolar cosa a vedere, che quei teologi
uomini usava allora di tutti i mezzi, benchè indiretti, ch'  ella  avesse alle mani, massime dell' influenza che godea nelle
la Sede apostolica non solo le verità cattoliche di cui  ella  è maestra e custode; ma altresì i cattolici dottori
ma altresì i cattolici dottori calunniati, de' quali  ella  è madre, protettrice, condottiera. Le stesse calunnie di
trascorsa nelle opinioni, e che non fu spenta giammai, che  ella  scegliesse l' umile mia persona a segno dell' ira sua,
avvertenza però, che quanto all' immoralità necessaria,  ella  trae sempre l' origine da una causa libera sia nella
benchè libera nella prima sua causa, Adamo. Ancora, s'  ella  d' una parte abbatte intieramente gli errori degli antichi
non proveniente dal libero arbitrio dell' uomo in cui  ella  si trova, e negano per necessaria conseguenza il peccato d'
giustificano e coonestano anche la concupiscenza tale quale  ella  si trova presentemente nell' uomo. Di che consegue, che
antico pelagianismo venìa la licenza de' costumi, così  ella  venne pure dal nuovo; muovendo tanto Pelagio, quanto i
or nasce l' uomo non abbia in sè niente di reo, per esser  ella  un mero appetito naturale non punto disordinato, e che
applicare il titol d' eretici a quanti da loro discordano?  Ella  è cosa deplorabile a veder la maniera colla quale tali
il Protestantismo, il Bajanismo e 'l Giansenismo, ed  ella  è dolorosa cosa a vedere, come, senza rispetto alla verità
la cattolica Chiesa, e quella stessa pietra, su cui  ella  è fondata. Non dirò io esser questo lo scopo conosciuto e
Ma veniamo più alle strette. - Che inesattezza di parlare è  ella  l' adoperare contrario in vece di contraddittorio , in que'
. L' etimologia della voce contraddittorio dimostra che  ella  s' istituì a significare un detto contrario ad un altro
genere? N' hanno la loro ragione; ed è perchè, così intesa,  ella  ferisce nel cuore il loro erroneo sistema, tendente ad
naturale inerente alla volontà de' bambini. Conciossiachè  ella  potrebbe benissimo riferirsi alla volontà viziosa di
», quantunque si studino ad ogni possa di far apparire che  ella  vi sia « in sono verborum ». E dee parere pure, a chi un
La Scrittura dice non solo che, [...OMISSIS...] ; ma  ella  usa altresì come formola solenne, quest' altra:
Per non essere infinito, mi limiterò a mostrare com'  ella  si trovi, argomentando da' principii di S. Tommaso. S.
o no soggetto di peccato. » Resta a dimandarsi: la mano può  ella  esser soggetto di peccato? Rispondesi: propriamente
soggetto di peccato assai meglio della mano, perchè  ella  non è tale in linguaggio figurato, ma in senso proprio. L'
esempii di scrittori filosofici e teologici, ne' quali  ella  s' adoperasse in senso di volontario semplicemente o in
conchiudendo poi, che dunque anche negli articoli di Bajo  ella  dee aver avuto questa medesima significazione! Il fatto
pretende usarsi per libero, è pure un fatto innegabile ch'  ella  si trova spesso adoperata per volontario semplice e
prima cattedra conservata, ad aver Agostino a maestro.  Ella  se ne dichiarò altamente, noi n' abbiamo portate altrove le
. Se dunque viene imputata la colpa prima a' posteri,  ella  non vien loro imputata, se non perchè in essi passa il
simili anche in ciò a' nostri. [...OMISSIS...] Ma ne andrà  ella  soddisfatta la Cristiana teologia? Il grand' uomo, che noi
»; come talun d' essi la definisce; anzichè peccato,  ella  è cosa buona e non solo potea essere nello stato di mera,
in cui fu costituito, ma rispetto all' ordine naturale? E`  ella  dunque cosa conforme alla natura dell' uomo, l' esser esso
illum; ora, la natura umana per essere nuda e sola, è  ella  per questo macchiata? Dichiara ancora, che Adamo trasmise
coll' anima, vive. Ora la cessazione di quest' atto è  ella  cosa meramente negativa? Mai no; perchè il cessar da quell'
nella semplice privazione della grazia santificante, qual  ella  sarebbe quella dell' uomo creato da Dio in istato di pura,
se le vostre forze intellettive non ci arrivano? Non è  ella  forse questa la ragione, per la quale i sociniani e
anzi frivola e che cerca illudere il genere umano, quand'  ella  fa suonare quelle grandi parole circa il peccato originale
divina giustizia, e sanarne gli uomini tutti, quasi che  ella  intenda d' atterrire gli uomini con istrepitose voci, ma
a cui la natura così sana come voi li assicurate ch'  ella  è, vien destinata? Che diligenza avranno di fare
filosofi la nobiltà ed eccellenza della natura umana,  ella  è cosa all' inclinazione umana conforme (1); e non
o non val punto, o conchiude a certezza. E in vero  ella  fondasi « sulla sconvenienza che l' umanità soffra tanto
stringe; se non c' è, il suo valore, è nullo. S'  ella  dunque è congetturale, non è tale che relativamente a
coll' abbondanza degli argomenti la loro baldanza, ch'  ella  è tanta, che giungono ad attribuire il loro coperto
unicamente perchè le manca l' ordine soprannaturale, che  ella  dovrebbe avere; quindi definiamo il reato di cui è
, questo è un difetto necessario, e solo per accidente  ella  può essere difesa e premunita contro l' errore, e il
nell' uomo nel modo il più mite: e giungono a dire, ch'  ella  non impedisce assolutamente l' uomo dall' eseguire tutta la
di tutte le più forti tentazioni; benchè concedano, che  ella  renda all' uomo tale virtù ed innocenza naturale assai
natura con questa necessità di sentire, se si tiene ch'  ella  sia una necessaria limitazione della natura, e si può
natura umana è di presente senza difetto, che cosa avrebbe  ella  da deporre? Nulla: avrebbe solo da vestir la grazia.
ha difetto alcuno. Ma il parlar della Chiesa è ben altro:  ella  non si stanca di ripetere il concetto, che Tertulliano così
contratto, ma sol privata dell' ordine soprannaturale, sarà  ella  d' indole così maligna, da dover esser priva dell' abito di
. Tale è la definizione di Gersone. Ora la natura pura avrà  ella  un' abituale avversione a Dio? quest' abito può egli esser
pravi, che opprimono l' uomo. [...OMISSIS...] . Sarà  ella  questa la natura pura dell' uomo? Sarà dunque l' uomo, per
il parlare di Teodoreto. [...OMISSIS...] L' esser legata è  ella  cosa propria della natura umana? il legame rappresenta
che creata da Dio priva dell' ordine soprannaturale,  ella  dovesse seco portarlo; già s' ammetterebbe una natura
sono i due estremi. Che cosa sente la Chiesa cattolica?  Ella  cammina dirittamente nel mezzo, e decide contro i primi: 1
se tale necessità è moralmente buona, viene da Dio; se  ella  è moralmente cattiva, viene da un abuso precedente della
necessitata, o avendo allo stesso una suprema propensione,  ella  contragga od abbia in sè qualche specie di deformità
ed il libero; e se aderendo al male morale necessariamente,  ella  contragga o no qualche deformità morale. La prima parte di
se, dato che la volontà aderisca necessariamente al male,  ella  contragga da questa adesione per ciò solo una deformità. S'
la quale è tale in sè stessa, senza bisogno di sapersi s'  ella  sia stata prodotta necessariamente o liberamente. Essendo
legge o al precetto, è fondata nella natura delle cose.  Ella  è quella che rende possibile il precetto. Questo viene
semplice e della sua deformità intrinseca dicendo, che  ella  consiste nel deviare della volontà dal fine ultimo dell'
sì che un' operazione sia moralmente malvagia, basta ch'  ella  sia tale di sua natura; e perciò volontaria; come a fare
tale di sua natura; e perciò volontaria; come a fare ch'  ella  sia moralmente buona, basta che sia ancora tale di sua
volontà, secondo l' Angelico, c' è sempre, ogni qualvolta  ella  si torca dalla rettitudine della legge morale, onde in
Iddio, od ama la menzogna, contrae un disordine, sia che  ella  aderisca così al male necessariamente, come i reprobi nell'
e non libera rimane disordinata e guasta ogni qual volta  ella  erra dal suo proprio fine, o come dice l' Angelico
sia libera, come accade nel peccato originale, acciocchè  ella  venga naturalmente esclusa dal Cielo. Di che S. Tommaso
degli abiti; tuttavia ci gioverà riportarla. Conciossiacchè  ella  contiene una serie d' argomenti attissimi a provare queste
alocco esposto al raggio solare); ed è pur di fede, ch'  ella  è sua pura GRATUITA MISERICORDIA, se anco a un sol uomo
per una sua propria elezion precedente, non è men vero ch'  ella  sia malvagia, e che vivendo male, «DE SUO MALE VIVAT »; ma
, passammo a parlare della libertà, definendo quando  ella  possa impedire que' moti spontanei, e quando non possa.
la volontà direttamente, ma sì indirettamente (2), ed  ella  fa ciò sottraendo alla libertà le forze dell' anima; perchè
sia urgentissima e repentina, ma ho soggiunto di più ch'  ella  non sarebbe ancor necessaria, ch' ella potrebbe essere
soggiunto di più ch' ella non sarebbe ancor necessaria, ch'  ella  potrebbe essere tuttavia libera, qualora si trattasse d' un
forza, ma dal grado relativo alla virtù dell' uomo in cui  ella  opera; poichè un uom virtuosissimo dominatore di sè, giunge
aiuto, pel quale l' azione diviene libera anche quando  ella  tale non sarebbe per l' urgenza della passione: nè intese
contraddice al sentimento precedente falsamente supposto;  ella  non è questa l' opera d' un uomo amico del vero, ma d' un
dà colpa, se non nella causa libera di questo disordine. E`  ella  questa dottrina peggiore della bajana? Il nostro teologo
direzione superiore, che consiste nella libertà che elegge,  ella  si lascia andare spontaneamente dietro alle sensazioni, e
l' effetto del santo battesimo sia del tutto nullo. Ma è  ella  veramente questa la dottrina cattolica? Non è anzi un
in bocca de' teologi razionalistici, i quali negano ch'  ella  abbia virtù di attenuare le forze della concupiscenza, e d'
la nostra santa fede al dileggio degli increduli qualora  ella  si facesse consistere in puri giochi di parole? Non sarebbe
pigliar tant' impeto ed una così veemente uscita, ch'  ella  tolga all' uomo la libertà. Ma il dir questo non è mica un
la spontaneità ed impedire l' arbitrio della volontà. Anzi  ella  è cosa difficilissima o piuttosto impossibile il definirsi
il sommo bene come pazzamente vollero i bajani (1).  Ella  consiste bensì in un lasciarsi andare facilmente e in certe
del sentimento animale che tira a sè l' anima intellettiva,  ella  è più tosto la causa prossima del peccato originale, cioè
cioè della mala inclinazione della volontà anzi che peccato  ella  stessa (1). L' anima razionale dunque ed appetitiva dell'
(la mera concupiscenza senza determinazione di grado) ma  ella  è la mala qualità , come dicemmo con S. Agostino, che
l' indebolimento morale della volontà dell' uomo, pel quale  ella  non ha più virtù di viver bene, come dice S. Agostino (1),
dell' anima è dunque unica, perchè unica è l' anima, ed  ella  si comparte a diverse potenze (3). Laonde se qualche
delle parole dell' Angelico: [...OMISSIS...] . Non è  ella  questa la genuina sostanza dell' eresia pelagiana, coperta
peccaminose, come insegnano i moderni nostri teologi;  Ella  dichiara incapace di ciò il battezzato stesso, se non
non consiste nella sola remissione de' peccati; 3 che  ella  consegue ad un' operazione della grazia divina, che si
mediante la grazia, viene innalzata dalle cose terrene,  ella  è ingrandita, rinnovata, una nuova potenza comparisce nell'
nel tirare l' uomo al male (fomes concupiscentiae), perchè  ella  sola tira quasi tutto l' uomo, anche la persona senza che
astrazion fatta dal battezzato e dal non battezzato.  Ella  può esser rapita e mossa semplicemente e istantaneamente da
, rimane abbandonata a se stessa? La legge si è che  ella  inclina a tutti quanti i beni dall' uom conosciuti, e si
attratta da ogni bene, perchè è la potenza del bene,  ella  è mossa da ogni stimolo per piccolo che si voglia perchè è
divina è più forte di sua natura di quella della carne, ed  ella  è sì forte che niente può separare Iddio dall' anima
secondo la legge della spontaneità, è buona o cattiva  ella  stessa. Quindi l' aiuto che riceve il bambino col
o alternativamente il dominio sull' umano appetito. Ma  ella  era una veduta ristretta ed esclusiva la loro. Essi
sommetto. La Chiesa giudichi se i miei timori sono fondati:  ella  giudichi il mio giudizio. A me parve, e pare, per ritornare
l' ordine pubblico massime fra genti cristiane. Vero è ch'  ella  non chiamasi da prima incredulità ma filosofia. Ma che è
solo contro la sana dottrina col deplorabile impegno in cui  ella  è entrata, pecca ancora contro la savia politica. Deh non
men curanti di procacciarsela? Che falsa benignità non è  ella  questa, o piuttosto benignità crudelissima verso l' umana
dapprima l' intendimento la conta per un nulla, rimanendo  ella  nel sentimento, e non passando nell' ordine intellettivo.
dell' ente uno o dell' uno ente ( «tu henos ontos»), può  ella  considerarle separatamente senza che, quando pensa l' uno
di conseguenza senza il grande e il piccolo. Ed essendo  ella  stessa quella che mette nell' uno la pluralità, consegue
considerasse mediante una sola idea; poichè nessun paragone  ella  può fare, sia per unire, sia per dividere più cose, se non
Riduce pure la scienza al genere del moto; e dice potersi  ella  ridurre anche a quello dello stato , o ad entrambi: nel
ha il movimento consistente nell' atto del contemplare,  ella  può passare a tutti gli atti mentali possibili, e così
pienamente costituita da' cinque generi [...OMISSIS...] ,  ella  continua a contemplare, e contemplando divide i sommi
il secondo moto all' ingiù verso il male: e secondo che  ella  è più forte, o più debole, il che dipende dalla
generare la materia, l' Anima non si renda mala; ma  ella  però genera il suo nemico, il male: che invadendola, e così
intorno alle derivazioni e partizioni dell' ente.  Ella  si può dividere certamente in più sˆtte, delle quali una fu
dall' esser suo non cessi di essere quello che è; come  ella  si possa trasformare, e tuttavia rimanere identica; come
il prodotto è reale. Quanto poi all' idea specifica ,  ella  non è che l' essere ideale considerato in rapporto con un
queste distinzioni logiche; ma incomincia ad errare quand'  ella  vi sopraggiunge dei giudizi arbitrarii, coi quali si dà a
per via di certa analogia, le proprietà delle cose ch'  ella  positivamente conosce, e queste proprietà, in quanto sono
suppositati , cioè presi per supposti . Ed ecco ond'  ella  è mossa a costituirli. Prima legge di operare della mente è
negazioni di atti, non si possono concepire dalla mente, se  ella  non li veste della forma di enti, e perciò di atti primi,
della forma di enti, e perciò di atti primi, senza di che  ella  non potrebbe pronunciarli così separati e divisi dall'
persona di questi. Nel che la mente non prende errore, se  ella  non sa qual sia il personaggio che giuocano tali enti in
enti di ragione come enti in sè, niuna meraviglia è, ch'  ella  li prenda nel ragionamento a suppositi: e questi sono
interpretazioni. Pure, aderendo alla lettera d' Aristotele,  ella  apparisce meno imperfetta che pigliandola come fu intesa
ravvisata col suo pensiero, egli si sarebbe avveduto ch'  ella  è una specie più estesa de' suoi dieci generi, e avrebbe
secondo l' aspetto in cui la si considera e il modo con cui  ella  verbalmente s' esprime. Prendiamo l' esempio dall' ottava
del soggetto, o mosse da un principio anticipato, ch'  ella  producesse a sè stessa tutto ciò che si trova nelle sue
facoltà quale gliela dava il mentovato pregiudizio ch'  ella  fosse la causa producente di ciò che si conosce oltre i
la sola intelligenza perciò ha vera virtù oggettiva, cioè  ella  sola è la facoltà di farci conoscere con certezza le cose
negano fede quando con eguale o ancor maggior asseveranza  ella  ci asserisce qualche cosa intorno agli oggetti
il vizio radicale della filosofia critica; conosciuto com'  ella  si eriga sulla fracida base di un pregiudizio materiale e
la parte migliore della « Critica della Ragione pura ». Ma  ella  soggiace tuttavia alle seguenti opposizioni: 1 Kant,
277) ». 3 Se poi si cerca in che consista tale relazione,  ella  si trova nella limitazione e mutabilità delle cose
Kant dice ancora, che tutto si conosce per via di giudizŒ.  Ella  è questa in se stessa una patente contraddizione; la quale
- Dal sensismo del suo secolo; ed ecco in che modo  ella  provenne. I sensisti non arrivano mai e non possono
un quanto , un quale , una relazione , ed un modo . Ma  ella  è regola logica, che « ogni retta classificazione deve
giudizŒ composti non debbono confondersi insieme, perchè «  ella  è pure regola logica che deve esser unico l' oggetto che si
autore, non è ontologica , ma puramente dialettica, e però  ella  è tale che non ci può somministrare in modo alcuno la
è mica che l' operazione sia inerente al giudizio, perchè  ella  è identica col giudizio, il quale è quel luogo logico
Ora questa funzione della ragione , per la quale  ella  sintetizza i concetti, come l' intelletto sintetizzò le
far ciò usa della ragione, e usandone mostra di credere ch'  ella  è verace, ovvero intende di mentire egli stesso (e, s' egli
con cui egli pretende che la ragione inganni l' uomo quando  ella  gli dice che v' ha un soggetto che pensa. Il preteso
egli passa a criticare i passi della ragione , quand'  ella  giunge all' unità assoluta della serie delle condizioni dei
assoluta delle condizioni de' fenomeni (mondiali), allora  ella  produce a sè stessa non solo apparenze, ma apparenze
che cosa fa? Le mette egli stesso in bocca le parole che  ella  deve dire per contraddirsi: la fa parlare come egli vuole.
perfettamente ciò che direbbe la ragione in persona, se  ella  fosse una persona che potesse parlare. 2 La seconda, che al
degli avvenimenti andrebbe ad un regresso infinito, ed  ella  non sarebbe necessaria, perchè niuno de' suoi anelli
al tutto che la causa assoluta comincii ad agire, poichè  ella  opera con un atto eterno; come si nega al tutto ch' ella,
perchè il tempo stesso è l' effetto di quella causa; e però  ella  è affatto immune dal tempo ch' ella produce, producendo il
di quella causa; e però ella è affatto immune dal tempo ch'  ella  produce, producendo il mondo. Tali sono le famose antinomie
fatti, secondo Kant, è una servetta civettella dei sensi:  ella  non vale se non a farci conoscere viemeglio gli oggetti
gli stessi sofismi della ragione, le stesse illusioni ch'  ella  ingerisce nell' uomo, sono come a dire pie frodi, cioè
Ma dove fondate voi questa distinzione? Non è  ella  arbitraria come tutto il resto delle vostre dottrine?
E in tal caso, che vale questa vostra probabilità? Non è  ella  una nuova illusione? E con un' illusione volete voi
essi il diritto di menar contr' essa tanto schiamazzo? Se  ella  inganna e delude, ha però un suo secreto fine in far ciò, e
ingannati, la mordono, senza badare a quel gran secreto ch'  ella  ha nell' ingannarli, che è di farli esistere!!! Dopo di ciò
unità assoluta incondizionata del soggetto pensante , ed  ella  non ci perviene se non per via di un paralogismo, che le fa
, e rispetto a questo suo terzo e più sublime scopo  ella  non è più fortunata che rispetto a' precedenti, perchè cade
ideale , lume dell' umana mente; onde pigliandola così  ella  viene a darci una conferma della nostra teoria dell' essere
all' uomo oggetti reali per via d' idee e di concetti;  ella  può però somministrargliene per via di argomentazioni ,
quindi cadde nell' assurdo che è via al panteismo, cioè che  ella  fosse uno sviluppo di quest' ideale stesso, quasichè un
è dialettica come quella di Aristotile, e non ontologica:  ella  è di più soggettiva, e fatta d' un lavorìo tutt' a
tutte le operazioni dell' intelligenza umana in modo che  ella  non dovesse mai dare all' uomo alcun oggetto, e posciachè
non dovesse mai dare all' uomo alcun oggetto, e posciachè  ella  pur ne dà, di spiegar questo fatto come una illusione. Allo
non essendo per niun modo coscienza, sarà tutt' altro, se  ella  esiste; e questo è quanto dire, che il filosofo è uscito
Ma come ve la trova? Unicamente per questo argomento ch'  ella  è necessaria per ispiegare la coscienza empirica . E`
non sono la coscienza, e molto meno due parti in cui  ella  si divide. In quanto al soggetto la coscienza ci dice, ch'
ciò non proverebbe che questa resistenza la creasse  ella  a sè stessa; anzi, come cosa a lei opposta, le dee venire
una condizione inferiore del finito da lui prodotto? E s'  ella  è così, dove oggimai si trova l' Io assoluto ed infinito?
mondo! [...OMISSIS...] Vi par egli questa filosofia? non è  ella  una descrizione accurata e filosofica della maniera con cui
quasichè, quando il filosofo dichiara una cosa necessaria,  ella  sia tale anche in fatto. Ma la necessità, dico io, convien
« Ma, non potendo avere tale proposizione alcun senso, s'  ella  non s' intenda così, che il principio di quell' atto, onde
che è la coscienza stessa quella che ci dice che  ella  non crea le cose, ma non fa che affermarle; e l' analisi
è una operazione assai misteriosa; e l' aver veduto ch'  ella  non è di facile spiegazione, è ciò che ci fa lodare di
di profondità il pensiero di Fichte. Il misterioso, ch'  ella  contiene tale operazione, sta in questo, che per essa l'
non si dee mettere a suo conto l' occasione ch'  ella  ci porge di avere l' idea determinata dall' ente, perchè
può farci cadere in alcuna illusione trascendentale: dunque  ella  non crea gli enti, ma li conosce già esistenti: dunque v'
non sia pura quando attesta tutto ciò: perocchè  ella  lo attesta sempre per tutti gli oggetti affermati, com' è
com' è suo proprio intrinseco carattere; senza il quale  ella  punto non sarebbe. III Ma Fichte poi attribuisce al suo
non può fermarsi, ma trae l' uomo da uno stato all' altro;  ella  è la causa per cui l' uomo abbozza ideali di sè e del
insieme queste: Qual è la natura dell' oggetto? E`  ella  reale od apparente? Come può darsi un nesso tra l' oggetto
di quel nesso? b) Qual sia la natura di quel nesso? E`  ella  ripugnante questa natura o no? Da qualunque causa sia stato
ipotesi (d' altra parte mostruosa) non vale a spiegarlo,  ella  cade, e con essa tutto il sistema. L' errore fondamentale
conosciuta per sè, giacchè idea importa cosa intuìta, onde  ella  è per sè stessa oggetto, ed è quella che unendosi al reale
idea; e questa poi partecipa l' oggettività al reale, a cui  ella  si unisce nella cognizione. Il supporre adunque che l'
e i modi dell' ente, ha pienamente fallito al suo scopo;  ella  ha dichiarato assoluto quello che non è, nè può diventarlo
è, nè può diventarlo per l' affermazione di un filosofo:  ella  s' è chiusa nell' uomo, cioè nel contingente, e per
sia gratuita ed erronea noi l' abbiamo veduto. Ma, dato ch'  ella  fosse anco vera, avrebb' ella la conseguenza un valore? Non
abbiamo veduto. Ma, dato ch' ella fosse anco vera, avrebb'  ella  la conseguenza un valore? Non avrebbe altro valore che
della filosofia è quello di sciogliere le questioni:  ella  manca al suo ufficio qualora, non sapendole risolvere,
l' esistenza di un Essere supremo, infinito, assoluto,  ella  il fa per via d' un ragionamento, che ha materia e forma .
via d' un ragionamento, che ha materia e forma . Infatti  ella  non può asserire che esista un ente reale assoluto, se non
assoluto, se non sa prima che cosa sia un ente reale . Ma  ella  non potrebbe sapere che cosa sia un ente reale, che cosa
che di frequente egli dice, anzi che dotte sentenze. Non è  ella  un' antica inezia lo spiegare la rotondità de' corpi
Non v' ha dunque ordine in questa classificazione, nè  ella  abbraccia nè pure tutto ciò che appartiene alla natura
dare il titolo di negativa ad una dottrina, conviene che  ella  contenga una negazione . Perciò si dicono concetti negativi
distingua i veri elementi che presenta una idea; 2 Che  ella  non li prenda per altro se non per quello che sono, cioè
sia in potenza a conoscere e non in atto, in tal caso  ella  nulla ancora conosce, nulla contiene; e però non si può
Fino che si considera come potenza anteriore all' essere,  ella  può passare all' essere e non passare, e perciò è padrona
di sè, ha il dominio sull' essere, è libera. Ma quando  ella  è passata all' essere, e l' essere è posto, ella ha perduto
Ma quando ella è passata all' essere, e l' essere è posto,  ella  ha perduto la sua libertà, ed è in potere dell' essere
credere che quando la mente intuisce l' essenza dell' uomo,  ella  vi aggiunga contemporaneamente il concetto di possibilità .
l' uomo possibile , ma a condizione che si intenda così che  ella  fa conoscere l' uomo, il quale posteriormente si riconosce
suo termine coll' analisi dell' essenza umana. Ma si badi.  Ella  ha trovato una relazione tra l' essenza umana e il concetto
vedemmo. [...OMISSIS...] Se l' idea è un entimema, dunque  ella  non è solamente un giudizio, ma ben anco un raziocinio.
e colla sua ricca immaginazione inventa un dramma in cui  ella  interloquisce tutto ciò che il filosofo le mette in bocca.
puro oggetto dello spirito, possa muoversi, com'  ella  possa diventare materia; e da materia trasmutarsi
de' varii moti e tramutamenti dell' idea, e perchè  ella  prescelga questi a quelli, che pure sarebbero egualmente
concepibili: a ragion d' esempio, perchè divenendo  ella  il mondo, non diventi un mondo un po' più grande, o un po'
quella che egli dice la terza determinazione dell' essere.  Ella  contiene l' essere senza determinazioni, il qual precede.
se non una mancanza, e non ponendo nulla di positivo,  ella  può essere applicabile ugualmente al nulla , nel qual caso
, e avendola fatta passare per lo stesso subietto, a cui  ella  appartiene, ed essendo questo moltiplice; ne venne ch' egli
che il modo dell' essere del mondo sia un' idea? Un' idea è  ella  una sostanza sussistente e reale? Quando ciò fosse, l' idea
penetrandosi; ma quant' all' idea d' infinito, dove sta  ella  nell' attrazione, se anzi la materia coll' attrazione tende
Metodica è una parte della Logica; e quando  ella  si prende in tutta la sua generalità, si può dire che sia
del metodo che eseguisce il maestro co' suoi discepoli, è  ella  stessa un' arte, ed ha ella stessa dei principŒ fissi e
maestro co' suoi discepoli, è ella stessa un' arte, ed ha  ella  stessa dei principŒ fissi e molto utili a sapersi
quali l' istruzione è guidata dalla pubblica autorità,  ella  si vede procedere d' un andamento più regolare, di rado poi
un brano dell' arte del pensare, considerata poi in quanto  ella  si propone di volgere queste stesse regole a farne le prime
le prime applicazioni all' ammaestramento della gioventù,  ella  è una parte dell' arte dell' educazione. Se con questo
suoi tempi l' affermava già vecchia e tanto comune, quanto  ella  è in se stessa patente. Nulladimeno grande errore sarebbe
qual sia quella scala naturale di pensieri pei quali  ella  ascende. Questa legge deve venire adempita da tutti gl'
la mia mente non avesse già prima avuti que' due pensieri,  ella  non sarebbe stata idonea a fare il terzo e non avrebbe mai
colla quale si avverte che due o più cose sono simili, è  ella  più semplice ovvero è più complicata di quella, colla quale
per ciò che veramente significa nell' uso comune; perocchè  ella  nell' uso non significa un individuo, nè una varietà, nè la
con questo metodo la mente del fanciullo, e colle quali  ella  formasi i concetti anco più finiti delle piante rosacee, e
che l' operazione della mente consiste in trovare ch'  ella  fa i rapporti di somiglianza e di dissomiglianza tra le
se prima non ha percorse tutte le precedenti, dalle quali  ella  viene ingenerata. Piglisi qualsivoglia teorema della
s' accorgerebbe di non far nulla, di nulla intendere, ed  ella  ricusa di camminare alla cieca. All' incontro, nelle altre
non si fa andare innanzi secondo l' ordine suo naturale,  ella  fa bensì qualcosa, ma questo far qualcosa è un camminar
seconda maniera d' operazioni se la mente, limitata com'  ella  è, si fa andare innanzi contro l' ordine naturale, ella fa
ella è, si fa andare innanzi contro l' ordine naturale,  ella  fa ben qualcosa ancora, ma qualcosa di confuso e d'
cui è ordinata l' umana intelligenza, al termine del quale  ella  non può giunger giammai. Che poi questa ordinazione di
è chiaro da sè, perocchè la natura della mente è tale ch'  ella  non può moversi ad alcuna sua intellezione se non gliene
Laonde l' attività intellettiva non si eccita per nulla, ma  ella  si mette in movimento quando l' uomo ha bisogno di essa; l'
può spiegarsi in volizioni se non a condizione che prima  ella  percepisca e conosca; perchè la volontà è un movimento
la sua attività intellettuale nella sensazione in quanto  ella  è una passività sua propria, ma in quanto ella è un'
in quanto ella è una passività sua propria, ma in quanto  ella  è un' attività degli oggetti esterni, verso i quali egli,
diversi modi e varietà non in sè stessa, cioè in quanto  ella  è un atto soggettivo dello spirito, ma in rispetto al suo
relazione di esso coll' attuale sua sensazione, nella quale  ella  tiene il modo di agente . Ente e agente è dunque il
di relazione a ciò che il soggetto sente (1). Ed  ella  è appunto questa mirabile connessione del senso e dell'
individuo reale, ma è tipo d' infiniti individui possibili:  ella  determina dunque una classe o specie d' individui. Chiamo
quell' idea specifica7piena , perchè io suppongo, che  ella  conservi tutte le qualità, anche accidentali, della
della melagrana da me altre volte percepite, sicchè  ella  non è un' idea astratta, ma una idea che rappresenta
sottratto al senso esterno, la percezione cessa. Nondimeno  ella  anche cessando lascia nello spirito umano due vestigi o
delle percezioni avute, nel quale stato di distinzione  ella  si fa tosto fondamento all' idea specifica piena imperfetta
a questo proposito un' assai fina osservazione sui bambini:  ella  rende ragione appunto del perchè i bambini s' annoiino dei
Or poi data questa comunicazione delle anime sensitive,  ella  deve aver luogo anche nel fanciullo; ma non penso che ella
ella deve aver luogo anche nel fanciullo; ma non penso che  ella  giochi prima della comunicazione dell' anima intellettiva:
ne parte e va a baciare e carezzare la tavola o la scranna,  ella  non accarezza certo questi esseri come inanimati, ma più
affetto a questi esseri, cioè li ama quanto essi esigono,  ella  è certamente buona; ma se piglia verso ad essi un contegno
piglia verso ad essi un contegno di avversione e di odio,  ella  è cattiva. Le osservazioni adunque sulla naturale
ordine del senso che in quello dell' intelligenza; anzi  ella  di questi due ordini ne fa un solo, appunto perchè è forza
intendere senza che la mente si sia formato l' astratto che  ella  suppone e che la determina; e tuttavia non si può dire che
di questa elevazione subitanea della mente (1); ma  ella  non è men vera: ogni popolo e in ogni sua età riconobbe la
concetto. Ma che cosa è la cognizione di Dio ne' bambini? -  Ella  è una concezione ed una credenza . - Dico una credenza per
la volontà lo vuole: se è cattivo, lo abborrisce. - Ora  ella  è immensa la differenza tra quelle volizioni che hanno per
lingua latina, quant' uso solevasi fare della parola res :  ella  s' applicava a tutto (2). Un' altra osservazione ci
e ben guardarsi dall' interrompere o dal turbarla. Ora,  ella  è cosa veramente ardua il conoscere quest' azione della
adulare la natura umana, la riconoscono in parte difettosa:  ella  manifesta assai per tempo delle disposizioni maligne. Di
disposizioni naturali benigne e maligne, onde mostra anch'  ella  un misto di bene e di male. Non v' ha dubbio, che l' arte
avere la sua parte positiva; ma qual è questa parte, quanto  ella  si estende? Qual è la parte positiva dell' educazione in
del bambino sono gli esterni; verso gli esterni oggetti  ella  va sempre spontanea e non si ripiega sul soggetto se non
della cognizion di noi stessi e mostreremo quanto tardi  ella  si manifesti nel bambino. Non avendo adunque il bambino
Ecco la sua regola morale: non è certamente la nostra, ma  ella  è vera per lui, è l' unica che egli possa avere: se noi non
manifesta assai visibilmente nel bambino il più tenero, ed  ella  anzi lo aiuta mirabilmente ad apprendere con facilità il
ridenti. Non appartiene solamente questo fare al bambino:  ella  è una legge costante di tutta la natura umana: e ci
resistenza a' suoi voleri, e caso che sì, in qual misura  ella  debba essere. Or per rispondere alcuna cosa a questa
L' impazienza che proviene dal senso all' uomo non è  ella  stessa un male morale, ma è una mala disposizione alla
imparzialmente a quel volto femmineo che prima a lui ride.  Ella  è dunque universale la disposizione che ha il bambino alla
che questa si attui, ma attuata in lui la benevolenza,  ella  prende tosto una forma limitata ed esclusiva. Al bambino d'
della persona amata, e però termina ne' suoi pregi.  Ella  brama ancora di restituire i beneficŒ ricevuti; ed anche
genitori, o l' onore verso la Divinità? - No certamente:  ella  volle soltanto impedire che le inclinazioni naturali non
dell' Essere supremo. Noi abbiamo accennato quale  ella  possa essere a questa età. Il culto che corrisponde alla
concepire gli altri numeri superiori al due; il che sebbene  ella  faccia sollevandosi ad ordini d' intellezioni sempre
tanti ordini d' intellezioni, quanti sono i numeri di cui  ella  giunge a formarsi una distinta idea. E dico una distinta
la mente applica a giudicar delle cose quelle idee ch'  ella  si procacciò nel second' ordine d' intellezioni, allora
si procacciò nel second' ordine d' intellezioni, allora  ella  fa appunto di quelle operazioni colle quali si eleva al
dell' uomo non può perdere le sue regole primitive; sentirà  ella  sempre il bisogno di ammirare e di amare ciò che è bello,
una violenza, qualche cosa che la pervertisca, acciocchè  ella  cessi dal farlo. Ma egli è vero però, che al fianco di
guadagno di sempre novelle massime morali, quando infatti  ella  è sempre la stessa massima, immutabile, eterna, che prende
è sempre in essi necessità fisica; qualche cosa d' innato:  ella  prende questa apparenza, perchè non si vede il lavoro
le leggi principali della spontaneità sono due: 1 l' aver  ella  bisogno di uno stimolo, acciocchè venga suscitata all'
venga suscitata all' azione; 2 suscitata poi, il produrre  ella  un' azione maggiore di quella che sarebbe proporzionata
che la notifichi; conciossiachè i principŒ secondo i quali  ella  opera sono infiniti, cioè altrettanti quante le idee che
Perocchè nella lingua e nelle varie parti, di cui  ella  si compone, cade ben sovente il bisogno di usare un ordine
il difficile consiste appunto nel trovare giustamente quale  ella  sia. Quanto alla regolarità, si dee introdurre in essa due
l' una l' altra pure è tolta; dopo di tutto ciò solamente  ella  può dire: « se la tal cosa è (od avviene o si fa) è pure l'
che abbiamo detto addietro basterebbe solo a mostrare che  ella  è cosa assai più facile il conoscere le somiglianze di
è pervenuta a conoscere distintamente il due. Come poi  ella  è giunta a conoscere il due coll' aggiungere l' uno all'
il due coll' aggiungere l' uno all' uno; operazione che  ella  può poi ripetere, e la conduce alla numerazione, senza
è dunque necessario alla mente il linguaggio, acciocchè  ella  possa fermarvisi e ritenerla. Oltrecciò la forza dell'
in quest' anno, in questo giorno, in questo istante,  ella  è cosa impossibile; giacchè infinite sono le circostanze
perocchè il bambino non ha veruna ragione di discredere, ed  ella  in lui non è altro se non l' affermazione della possibilità
sia bistorto dalle passioni, è pure ragionevole, perocchè  ella  non afferma l' impossibilità assoluta, ma unicamente l'
apponiamo alle cose non è del tutto certa sin a tanto che  ella  si fonda in una esperienza ed osservazione imperfetta, e
Allargandosi questa credulità colla scienza, può essere  ella  stessa portata fuori de' giusti confini, e si son veduti
quel primo errore, ora di questo secondo a sostenersi, come  ella  credeva. V' ebbero degl' increduli i quali negarono i
che cosa sia (2). Ora una tale cognizione, semplice come  ella  è, è tuttavia suscettiva di un successivo incremento.
sorta alcuna fino che restasi in tale stato; ma ben presto  ella  si muove e si sviluppa, ed eccone il modo. Niente della
che egli l' apprezza, l' apprezza grandemente; sente che  ella  è qualche cosa di più sublime di tutte l' altre cose; ed il
sovente innanzi ad una difficoltà un po' maggiore; ma anch'  ella  s' accresce, o sia trova dei rinforzi e degli amminicoli,
trova dei rinforzi e degli amminicoli, che la sostengono:  ella  dunque soggiace ad un progresso e ad un cotale
di un lungo. La proprietà di cui io parlo è più costante:  ella  non è formata nè da una piccola popolazione, nè da un uso
di associazione ha uno stretto rapporto colla moralità:  ella  prepara la via a questa, perocchè la virtù non consiste in
volta a dirigere la benevolenza infantile in modo ch'  ella  conservi e cresca il suo pregio morale, dee, perchè ottenga
nazionale, gentilizio, della condizione e dello stato? Pure  ella  è questa la maniera di allevare i fanciulli colle maggiori
che questa volontà sia buona, perchè è buono l' ente di cui  ella  è. Perciò la sua spontanea obbedienza è maggiore, quant' è
moralità infantile: essendo questa fondata nelle affezioni,  ella  dee parer mobile siccome queste nelle sue apparizioni, non
conosciuta una volontà positiva l' apprezzò e conobbe ch'  ella  dovea essere oggimai la sua regola, anteponendola a' suoi
giudica buona per l' opinione formatasi che l' ente a cui  ella  appartiene sia buono. Or quando nasce collisione tra la
essenzialmente veri, atteso un brevissimo argomento ch'  ella  spontaneamente fa, e mossa dalle intime leggi della sua
mente fra le intellezioni degli ordini inferiori sui quali  ella  si riflette »; e attenendosi alla maniera di procedere,
lavora intorno ad un dato ordine d' intellezioni, non istà  ella  oziosa rispetto alle intellezioni degli ordini inferiori;
questi due elementi come parti costituenti una stessa cosa,  ella  ha già cominciato a paragonarli insieme; e perciò abbiamo
espressamente e distintamente concepita e pronunciata; ma  ella  viene implicitamente sentita e percepita in modo che « l'
intellettiva che gli dimostra qual cosa dignitosa e alta  ella  sia un' intelligenza che a lui si scopre benevola, e il
che noi facciamo qui ben notare questa differenza, perocchè  ella  ci conduce meglio a stabilire le norme o principŒ morali,
questo sentimento sostanziale, accade una lotta, ed essendo  ella  tutta sentimento, impaurisce al trovarsi nell' arena di un
no certo. Ma l' intelligenza nol produce direttamente;  ella  non fa un espresso giudizio di condanna, dal timore del
che quella quantità di bontà, che si esperimenta, è anch'  ella  un mezzo a dover conoscere la dignità ed eccellenza dell'
in questo primo suo stadio, sebben cosa buona per sè,  ella  è tuttavia spontanea e non libera: la volontà si muove
che di beni meramente soggettivi (1), o di sensioni. Ancora  ella  si può fare per qualche tempo in virtù del senso morale,
ch' egli è venuto in possesso delle norme astratte , è  ella  egualmente facile, come quella che gli era destinata in
immediata benevolenza. Volendo vestirla di un' espressione,  ella  suonerebbe così: « riconosci praticamente gli esseri morali
per lui la sfera della possibilità fisica, ma non tanto ch'  ella  non restasse ancora infinitamente più estesa della reale.
e il diletto dell' operare di questa; in che modo potrebbe  ella  esser fonte di tai piaceri, se non fosser piacevoli gli
piaceri, se non fosser piacevoli gli stessi oggetti, ch'  ella  presenta? Dunque non è solo l' attività come attività la
li legge vuol vedere in essi come sia la natura umana, come  ella  operi. Vuol imparare a conoscere il cuore umano, vuol
nell' entità oggettiva come nel suo bene, tostochè  ella  possa, tostochè si veda aperta una via per pigliarsene
cose in se stesse è essenzialmente morale; appunto perchè  ella  è essenzialmente oggettiva (2), e del soggetto interamente
delle cose nel loro essere metafisico; indubitatamente, che  ella  gioverebbe alla bontà morale, senzachè da essa venisse a
per non riconoscere la verità lampante di ciò che diciamo.  Ella  si scorge per tutto. Nella società; e voi trovate che gli
esser creduta non si fa raccomandare da qualche favola che  ella  accoglie (1). Ne' fatti e nelle parole è il medesimo; vi ha
su gli altri; tuttavia potrebbe anco prima apparire. Ma  ella  suppone l' apatia o noia morale, per la quale la
che l' uomo non siasi formata la coscienza di se medesimo.  Ella  è questa coscienza che fa sì, che l' uomo possa giudicare
volta cessasse, come riprenderebbe poi la sua azione? Se  ella  poi è puro atto, è altresì priva di materia, ed è pura
sia il movimento di cui la materia sia suscettiva,  ella  non può mai dare da sè a sè stessa questo movimento, ma
motrice, e dovendo essere sempre in atto, conviene che  ella  mova restando immobile (6). Ma che cosa c' è che rimanendo
dicendo che la cosa, cioè la forma che è nelle cose, è  ella  stessa la scienza, come noi abbiamo mostrato anche di
[...OMISSIS...] . Ma l' intellezione per sè, è l' ottimo  ella  stessa, e però è intellezione di sè stessa, e quindi non
chè da se stessa eseguisce la natura verso di quello che  ella  appetisce, cioè verso il bene, il bello, l' ultimo
dunque composta di genere e di differenza? Ma in tal caso  ella  non è più cosa semplicemente in atto, ha qualche cosa di
ma in nessun modo a far conoscere quale e quanto eccellente  ella  debba essere. E per ciò stesso non si può dedurre l'
somigliante spiega l' origine dell' anima intellettiva .  Ella  è già in potenza nella sensitiva, come questa nella
poi, essendo in tal modo diffusa la natura divina del bene,  ella  sia una e singolare e non sia piuttosto una natura comune,
è in un individuo sostanziale, sia un individuo sostanziale  ella  stessa, [...OMISSIS...] (1), si avrebbe qui una terza
, e che riguarda la produzione d' una sostanza nova:  ella  si distingue dalle altre tre maniere di permutazioni
della sensazione particolare, perchè l' anima sensitiva è  ella  stessa un sentimento (3). La natura corporea dunque ed
come la mano, perchè essa è strumento dell' uomo, ed  ella  stessa usa come di suo strumento la scienza, che comprende
Perchè la mente è data dalla natura, dice Aristotele, ed  ella  è la specie intelligibile delle specie sensibili. Onde
non ci sarebbe, se ci fosse solo il sensibile, essendo  ella  d' altra natura, e conviene che preceda in atto ogni
a determinare una data materia, non è determinata  ella  medesima, sia perchè può esser partecipata da più materie,
gl' intelligibili in atto non sono diversi da lei, ma sono  ella  stessa in atto, o certo il termine di quest' atto.
divide così che prima che esca all' atto dell' intendere,  ella  è come una tavoletta in cui non c' è nulla di scritto in
una tavoletta in cui non c' è nulla di scritto in atto, ma  ella  stessa è quella che poi scrive su questa stessa tavoletta,
. Avendo dunque od essendo l' intelligibile in atto,  ella  ha la potenza di rendere intelligibili altre cose cioè le
la specie presa da sè è in potenza tutti gl' individui ch'  ella  poi informa. Così egli è ad un tempo atto e potenza; atto
il principio della filosofia d' Aristotele in quanto  ella  si divide, o pretende dividersi da quella di Platone.
principio, che se « « alcuna delle cause non ha contrario,  ella  conosce se stessa, ed è in atto e separata » », cioè
c' è un solo e indivisibile sensitivo nell' anima con cui  ella  sente più cose (1), così c' è pure un unico e indivisibile
ma quando essa diventa tutti gl' intelligibili, allora  ella  si divide e diventa divisibile in atto. Ora quand' è una e
in atto. Ora quand' è una e indivisibile in atto,  ella  è tutti gl' intelligibili in potenza, e tutti gl'
essere, come vedemmo: quando diventa quest' intelligibili  ella  si divide, conservando l' uno radicale, e diventa altra. Il
dice Aristotele « « non l' indivisibile secondo il quanto  ella  intende, ma l' indivisibile di specie in un tempo
così ragionare: L' anima unisce i più in uno, perchè  ella  intende l' indivisibile di specie. Ma ella unisce in uno
in uno, perchè ella intende l' indivisibile di specie. Ma  ella  unisce in uno tutte le cose. Convien dunque che intenda
l' uno, cioè l' intellezione, la fa esser atto, col quale  ella  è capace di ridurre in atto tutti gli intelligibili
l' altro la costituisce potenza capace di divenire  ella  stessa tutti questi intelligibili: poichè lo sciente è in
è questo stesso essere o intelligibile primo, e però è  ella  stessa in potenza tutti gl' intelligibili; 3 Che la mente
è una tanto in senso obiettivo, perchè in questo senso è  ella  stessa il primo intelligibile, che contiene tutti gli
altri, quanto in senso subiettivo, perchè in questo senso  ella  è la prima intellezione, e il principio di tutte l' altre.
pervenire, è la mente. Quando poi viene a descrivere come  ella  comparisce in atto nel bambino, sembra che distingua la
niuna anima può essere in un altro, se non in quello di cui  ella  è, nè ci può essere niuna parte » » di questo « « se non è
in ciascun essere, che la possiede, la mente sia una, com'  ella  sia una subiettivamente riducendosi in un atto d'
sopra. Ma rimane a domandare se sia una assolutamente, se  ella  sia un solo individuo reale. E che le menti umane sieno
è di tutti gli Dei; ma, di nuovo, noi dimandiamo, è  ella  una di numero o di specie? Dipoi rispetto agli uomini, ci
le cognizioni tratte dalla natura per induzione (essendo  ella  stessa tutte queste cose [...OMISSIS...] ) (4) e senza di
atto purissimo, scevro da ogni potenzialità e limitazione,  ella  è Dio; e in questo senso si può dire che l' essere per
materia naturale, come atti di questa per la tendenza ch'  ella  ha ed ha sempre avuto di spingersi all' essere
senz' atto (per un' astrazione della mente, non perchè  ella  sia mai così esistita), essa tende all' atto, al suo più
e vivente «he gar nu energeia, zoe» (5). Pure verso di noi  ella  non ha che un' esistenza obiettiva; perchè è causa prima
stessa che contiene gli universali. Poichè questa stessa è  ella  una o più? E se una, è una di specie o anche di numero? E
non determina e informa alcun subietto materiale, ma è  ella  stessa la propria forma ed essenza. Tale credo la sentenza
e quest' è la mente umana. Per arrivare a quest' atto  ella  deve spingersi fino all' intuizione dell' essere formato,
intelligibili sparsi nella natura, e però convenientemente  ella  si chiama, «topos eidon», e «eidos eidon» (5). Quindi la
Mostra dunque che qualunque mente si ponga nella natura,  ella  sarà imperfetta e insufficiente. Poichè si prenderanno per
il cui oggetto essenziale non è identico con essa. Dunque  ella  sarà di sua natura in potenza, e passerà all' atto per la
avere per oggetto l' ottimo; 3 quest' ottimo deve esser  ella  stessa. [...OMISSIS...] All' incontro la mente umana, che è
di ciò che è in potenza a ciò che è in atto, non è  ella  stessa il proprio oggetto, l' oggetto [...OMISSIS...] , la
altre cose ancora che sono le specie della natura, le quali  ella  acquista coll' induzione, separandole dalla materia, che
che così diventano sue proprie specie accidentali, ond'  ella  è detta specie delle specie. E qui ha luogo la distinzione
subiettiva dell' anima vede le specie ne' sensibili, allora  ella  acquista tali nuove specie, e queste costituiscono la mente
opposto s' avvalora col fortemente conoscere (2), perchè è  ella  stessa l' intelligibile in potenza, e diventa poi l'
le approprŒ (3). Ma per ciò che riguarda la mente stessa,  ella  si intende sempre e tuttavia alla condizione dell' altre
cose scevre di materia e così intelligibili (4). Dunque  ella  si conosce sempre, e questa mente conosciuta è la mente in
La mente in potenza dunque si riferisce a queste specie, ma  ella  in se stessa è in atto, e però rispetto a sè è mente
, secondo la sentenza d' Anassagora: come dunque  ella  intende, domanda, se pensare è un certo patire, chè,
Oltre ciò, essendo l' intelligibile uno di specie, o che è  ella  stessa la mente questo intelligibile o che questo
è diverso da essa e si trova nelle cose naturali. Se è  ella  stessa l' intelligibile, convien dire, che quando intende
convien dire, che quando intende l' altre cose,  ella  stessa sia nell' altre cose, il che è assurdo: se poi l'
se poi l' intelligibile è diverso da lei, in tal caso  ella  sarà mista e dovrà semplificarsi prima d' essere
è in essa in potenza, e quando esce all' atto è  ella  medesima (4). Onde tra ciò che sembra agire, cioè l'
alla contemplazione per un certo tempo e in que' momenti  ella  stessa è mente contemplativa (3). La prima mente dunque,
nel modo detto, laddove la mente suprema, essendo  ella  stessa come subietto il suo proprio intelligibile, non ha
è l' effetto prodotto dall' uso d' un tale strumento ed è  ella  stessa tutte le specie naturali in atto: la prima è la
non tocca quest' atto che imperfettamente, e non essendo  ella  stessa quest' intelligibile in atto, da lui dipende come da
di questa specie sostanziale, e sotto questo aspetto,  ella  diventa subietto, ma ella stessa si predica della materia
e sotto questo aspetto, ella diventa subietto, ma  ella  stessa si predica della materia (3), e sotto questo aspetto
stessa si predica della materia (3), e sotto questo aspetto  ella  stessa diventa predicato, e predicato universale, perchè si
perchè si può predicare di più materie, rimanendo  ella  una ed identica. Ma la materia non esiste se non per lei e
non per lei e però non è un subietto indipendente da lei:  ella  dunque è antecedente al subietto materia, e in quant' è
nè pure a vero dire la denominazione di causa, avendo  ella  stessa bisogno d' una causa per esistere, cioè della forma,
inesistere nell' ente (composto [...OMISSIS...] ) di cui  ella  è essenza, esista anche in sè stessa: anzi questa è la
questa essenza, che in quanto è separata è un individuo,  ella  stessa si trovi in molti, quando solamente si trova in
(esistente nella mente), o che si consideri negli enti che  ella  informa: vuole di più che l' uno o l' altro modo di essere
questa mente separata e la natura consisteva nell' esser  ella  sostanza per priorità, e per posteriorità così chiamarsi la
e più prestante » » lasciando però in dubbio « « s'  ella  sia una di numero o di specie o di genere » », dove si vede
pur mirabile la connessione dell' uno coll' altro. Perocchè  ella  è tanta, che l' uno e l' altro insieme presi non formano
cose (1); per conoscere manifestamente che in questi nomi  ella  inchiudea e esprimeva due elementi, cioè l' ideale e il
e che ho descritta di sopra: colla quale operazione sebbene  ella  contempli un concetto generale, come il concetto di uomo
è dentro a quel pugno, sebbene io non la vedessi, sebbene  ella  non sia punto, e non sapessi null' altro di lei. A maggiore
della cosa sopra di noi, nel nostro sentimento: ma pure  ella  è qualche cosa, e questa cognizione è quella appunto che,
che ne partecipano e alla loro causa che è l' essere  ella  medesima. Giacchè, se non ci avesse questa comunanza, non
questa cosa, con tale mia affermazione, una esistenza quale  ella  l' ha, cioè un' esistenza partecipata, e parziale. All'
uomo, o anzi alla umanità, tutti questi mezzi, quanto può  ella  procedere innanzi nel cammino della cognizione? Dove è il
però la necessità: cioè dalla cognizione dell' effetto  ella  conchiude alla causa, di cui non ebbero ancora nissun
causa, di cui non ebbero ancora nissun indizio i sensi;  ella  va sino alla causa prima, dal relativo va all' assoluto, e
che se ne derivano; ecco tutta la Teologia naturale.  Ella  è una scienza ideale7negativa, com' è il concetto naturale
quante possono essere per avventura le relazioni ch'  ella  si abbia coll' altre cose che cadono sotto i sensi da lui
egli intende ancora il senso di tutte le parole di cui  ella  è composta, perchè sa che cosa voglia dire percepire , che
naturali, soprannaturale in una parola, verso il quale  ella  è passiva, dal quale è sollecitata e mossa, in tal caso
e rinnovata per sè stessa, quando l' intelletto, da cui  ella  nasce, fosse invigorito e accresciuto: e perciò dice:«
ad appetirla, allora la nostra volontà fu mossa fortemente,  ella  se ne è dilettata, ha fortemente voluto. Questa volontà che
si conserva piegata e inclinata di amore verso quella cosa;  ella  si ricorda di avere amato, di avere goduto; vorrebbe amare,
può amare nessun' altra cosa se non per lui, come per lui  ella  esiste, nessuno l' ha mai veduto, mai percepito. Egli è
noi non ne abbiamo che una idea, e una idea negativa;  ella  è composta questa idea della relazione di Dio colle
dagli uomini di tutti i partiti e di tutte le opinioni.  Ella  è quella verità che agli uomini, i quali estinsero la
che non sia autorevole quella idea del giusto, non è ch'  ella  non intimi chiaramente all' uomo ciò che è giusto e onesto;
che deve fare, ma dopo ciò non è però che una pura idea,  ella  non ha alcuna forza reale, ella non può di più che
è però che una pura idea, ella non ha alcuna forza reale,  ella  non può di più che pronunziare una sentenza: l' uomo in
Per quanto sembri maravigliosa questa proposizione,  ella  non riuscirà incredibile a chi osserva che ella dipende da
ella non riuscirà incredibile a chi osserva che  ella  dipende da una legge generale, a cui è soggetto il
comincia a esistere in noi quando prima non esisteva, ed  ella  è un elemento, una parte della nostra essenza. Per la legge
primo effetto della grazia, è già in noi formata, allora  ella  è sensibile a noi, perchè anzi è ella stessa un primo
noi formata, allora ella è sensibile a noi, perchè anzi è  ella  stessa un primo sentimento, un sentimento essenziale e
terra. Sebbene adunque l' azione divina sia reale, tuttavia  ella  non è tale che comunichi Dio sè stesso all' uomo del tutto
altra cosa fuori di essa, e solo ha da desiderare che  ella  stessa si renda distinta, più chiara e più compiuta. Quando
volontà, esposte da noi più innanzi: fino a certo termine  ella  opera liberamente e può sospendere o negare l' assenso; ma
opera mediante la cognizione ideale negativa di Dio ,  ella  non fa che rendere viva ed efficace questa idea di Dio che
osservando che la natura dell' intendimento è tale, che  ella  riceve passivamente la forma sua, cioè l' essere , e che
con uno spirito sensitivo, siccome sua forma , tuttavia  ella  non si mescola punto nè si confonde collo spirito stesso,
cosa è un elemento intrinseco alla cosa stessa, sicchè  ella  può aver sempre la idea, e quindi medesimo l' ha, se può
più di tre generi di questioni, cioè se una cosa sia; se  ella  sia questo o altro; e se ella sia da APPROVARSI O DA
cioè se una cosa sia; se ella sia questo o altro; e se  ella  sia da APPROVARSI O DA RIPRENDERSI (1) ». Il perchè è
che la fa sussistere senza cessare di essere oggetto,  ella  è un IO7OGGETTO. Questa sussistenza, questa essenza nella
stessa e, in quanto ama sè stessa, è carità e santità. Ma  ella  stessa come amabile, come amata, come termine dell' amore,
Dio l' essenza divina, come amabile e amata, sussiste (2),  ella  ha un sentimento, è un IO come amato. Questa essenza intesa
neppure concepire niente che a lei sia opposto, perchè  ella  è come creatrice, cioè ha un vigore precedente alle altre
nè cosa maggiore, nè cosa che non sia nulla verso a ciò cui  ella  sperimenta. Indi avviene che tanto le divine Scritture,
che in sè contiene, perchè tutti li contiene; ed è detta  ella  sola atta a far l' uomo beato: [...OMISSIS...] .
della partecipazione divina è tutta da parte nostra,  ella  si fa in noi e non in Dio: cioè è una limitazione nostra il
egli è come la luce, la quale mostra le altre cose, ma  ella  si presenta da sè, è visibile per sè stessa:
percepita prima e indipendentemente dal Verbo, perocchè  ella  è l' energia del Verbo, quasi un calore, un affetto, che
all' altro carattere della percezione dello Spirito, ch'  ella  cioè sia un sentimento pel quale noi sentiamo non già una
sè qualche cosa di indipendente al tutto da noi, sui quali  ella  opera. Egli è dunque evidente che, se è vero che il Verbo
vogliono esprimere. La parola« Dio«, per esempio, racchiude  ella  sola e vale assai di più per un uomo, a cui Dio siasi
(2). In questo consiste la sublime semplicità del Vangelo:  ella  è fatta per tutti gli uomini, perchè non ha bisogno di
dispute, dei raggiri implicatissimi di parole; perocchè  ella  crede di conoscere, per una cotal sua presunzione, ma
ha le percezioni, ossia la materia del ragionare. Ma se  ella  si applica alle cose sovrannaturali prima della fede, non
prima della fede, non può che rovesciare negli errori:  ella  diventa quella « scrutatrice della maestà » che, come
interpretandola in modo da restringere tutto ciò che  ella  insegna dentro i confini della semplice ragion naturale«.
ma non per altro se non per correggerla ed emendarla dove  ella  esce dai limiti della sana ragione (2), la quale sana
potere, a dire nulla più di quello che a lui par bene che  ella  dica: giacchè questo appunto mette per principio d'
in modo conforme alla sana ragione e di far sì che  ella  dica solamente quello che può essere utile alla morale,
dire: la Scrittura non è letta per imparare la verità che  ella  annunzia agli uomini da parte di Dio, ma viene citata al
esterna, erano necessari dei segni o delle prove certe che  ella  venisse da Dio. Questo non è un credere ciecamente, questo
si cava da un principio? O non basterà anzi il sapere che  ella  è conseguenza discendente da un principio certo per mettere
adunque non ammette ragionamento e dimostrazione :  ella  però non è meno certa della riflessione, perchè gode della
e recisa sentenza è ben questa del signor professore! Ma è  ella  forse accompagnata dai motivi del giudicato? Nessun motivo
consista in un rinunziamento che fanno alla ragione, è  ella  vera, è ella probabile, è ella possibile? Come abbiamo
in un rinunziamento che fanno alla ragione, è ella vera, è  ella  probabile, è ella possibile? Come abbiamo detto, se è vero
che fanno alla ragione, è ella vera, è ella probabile, è  ella  possibile? Come abbiamo detto, se è vero [che] i
far uso della ragione e aver diritto di seguitare ciò che  ella  lor detta, io calcolassi imparzialmente la probabilità che
opinione è per lui ragione: ma agli altri uomini può esser  ella  più che opinione, può esser più che autorità? Vi ha dunque
Ecco tutto l' argomento. Ma che è quella proposizione?  Ella  non prova già il razionalismo, è a dirittura il
noi quanto credito possa godere quella risoluta asserzione.  Ella  è tolta di peso dal celebre autore della filosofia critica
seguita con tanta servil devozione dal nostro professore, è  ella  un' autorità, od una ragione? Se si considera come autorità
autorità, od una ragione? Se si considera come autorità ,  ella  è già decaduta: in Germania stesso ha dato luogo ad altri e
delle verità al mio debol vedere superiori di lunga mano.  Ella  è la retta ragione che mi insinua questa modestia,
sia retto il suo cuore, può sicuramente sentire quanto  ella  sia a lui conveniente, quanto ella risponda ai nobili voti
sentire quanto ella sia a lui conveniente, quanto  ella  risponda ai nobili voti della sua intelligente natura; e se
a noi è troppo questa persuasione universale; perchè dov'  ella  fosse anche solo in pochi, basterebbe a provar falsa la
poichè se alla ragione togliamo via i fatti e la storia,  ella  si rimane per avventura come quel gigante Polifemo, a cui
che se tal persuasione fu ferma veramente, non fosse  ella  però troppo certa e conforme alla verità: conciossiachè v'
nessuno può a certi segni conoscere una tale rivelazione,  ella  non è neppure atta a fare il divino essere palese, perchè
parola sarà alla natura intera il non poter far ciò, a cui  ella  non è ordinata, che è contrario alle sue leggi, e per cui
leggi, e per cui fare non ha punto di natural virtù? Or s'  ella  è così, chi dunque disse mai al signor professore che i
per intrinseca sua esigenza e necessità, l' intero a cui  ella  si appartiene, e dal quale ella è, relativamente al
necessità, l' intero a cui ella si appartiene, e dal quale  ella  è, relativamente al soggetto che la percepisce, in certo
che col lume naturale si può fare in un modo negativo, ma  ella  non importa una vera imagine, appunto perchè è negativa e
però una cotal proporzione coi segni sensibili ai quali  ella  era per una cotal legge annessa. E questi erano i
può vincere il senso e appetito di una cosa allorquando  ella  può contrapporre un altro senso e un altro appetito di
Ogni creatura ragionevole, per quanto eccellente  ella  sia, angelica, e sovrangelica, è limitata tuttavia in
angelica, e sovrangelica, è limitata tuttavia in questo che  ella  non può volere nè l' assoluta infelicità propria, nè l'
può permettere giammai una sì fiera collisione: ma tuttavia  ella  si lascia concepire; e la semplice concezione sua è
deficienza di bontà morale nella natura angelica, molto più  ella  vi ha nell' uomo, il quale, oltre all' esser mosso dal
perocchè è proprietà necessaria alla sua rettitudine che  ella  non si lasci volgere da alcun altro principio soggettivo,
il primo uomo non era solamente un bene della sua persona,  ella  era anche un bene della sua natura. E veramente si
ha o acquista un bene di natura: ma la sua personalità è  ella  per questo, necessariamente per questo, più perfetta? Se
i quali le fanno percepire solo degli esseri materiali: ed  ella  è costretta di usare di queste così limitate sue percezioni
conseguire per la tenuità e imperfezione del mezzo ch'  ella  adopera a pervenirvi; perocchè nè nella creatura materiale,
Perocchè essendo graduata la sua cognizione e rimanendosi  ella  sempre imperfetta, rimansi graduato ancora il suo merito e
costitutivi di questa stessa natura, che non è altro  ella  stessa che il complesso appunto di principii attivi
li porta a bramare di conoscere l' indole delle cose quant'  ella  si stenda. Or se dei due primi punti non può sicuramente
materia al sapere dell' uomo, ma può dirsi a ragione che  ella  non ha fondo, conciossiachè si avvolge tutta di infiniti, e
crescimento d' amore della medesima. Perocchè non essendo  ella  mai appieno soddisfatta e sazia del possesso di Dio che
di Dio che naturalmente potesse avere, non c' è ragione che  ella  mai si fermasse nel suo sforzo di vie più con vivo amore
possederlo. Senza chè l' umana natura e l' umana volontà ha  ella  stessa in sè qualche cosa d' immenso e d' indefinito; nè
si associ all' atto del contemplare e dell' amare, ed  ella  stessa il sollevi in un ordine soprannaturale e il faccia
uomo quella grazia che raccende l' amore della sua volontà,  ella  potesse pervenire a segno sì che l' uomo vedesse in questo
che abbiamo accennata descritta come a lei propria. Ma è  ella  dunque in uno stato così desiderabile l' umana specie?
mancata a sè stessa? Forse nella produzione dell' uomo fece  ella  uno sforzo che vinse le sue proprie forze? Perocchè
desiderii, i quali dovesser poi esser tutti frustrati? O è  ella  una stessa autrice colei che parla nel fondo dell' uomo di
più una intelligenza divina che presiede all' universo? Ed  ella  stessa che è questa natura tanto sapiente in ogni fil d'
Ora se vi ha la potenza della volontà in un bambino,  ella  è però evidentemente priva di libertà, in uno stato legato
e piegata verso l' infinito fu sottratto il suo oggetto,  ella  però rimase così piegata e così attuata: e non trovando più
da per tutto, quando non era più in alcuna parte in ch'  ella  potesse colpire e giungere. Sicchè la volontà di Adamo
così dire, perchè non ha altra ragione che pur sè sola: ma  ella  può sottomettersi all' intendimento retto e illuminarsi,
primitiva che è il fonte della libera energia o piuttosto è  ella  stessa la libera energia, una mala disposizione e
ch' egli corrompe lo stesso soggetto umano che lo riceve:  ella  è una conseguenza delle cose dette fin qui. Abbiam veduto
che con tanta baldanza le promette il senso materiale, che  ella  si persuade di poter riparare la sua perdita e felicitarsi,
nell' uomo. Or ecco la sede del peccato originale:  ella  non è nella volontà comune (potenza), ma nella volontà
uomo che per generazione lo contrae. Ma di qual genere è  ella  l' imputabilità del peccato originale? Noi abbiamo distinto
che, analizzando la difficoltà di fare il bene, trovò che  ella  nasce da tre infelici principii, cioè dalla malizia che
nostra non solo non ha in sè stessa alcuna immoralità, ma  ella  ha un grado di perfezione: e questa è la perfezione della
le cose non è proporzionata all' esistenza delle cose come  ella  è in esse, ma come questa loro esistenza è nella nostra
modo a definire il quanto di questa libertà dicendo, che  ella  è poca e non tale che valga a vincere gravi tentazioni: ciò
esiste, per così dire, nel suo oggetto. In terzo luogo,  ella  non ha alcun movimento, ma solo quell' atto immanente pel
la natura umana si trovò congiunta coll' ente completo,  ella  fu fornita di tutto ciò che appartener potesse alla sua
era congiunta per legge costitutiva alla natura umana,  ella  doveva essere annessa di conseguente a tutti gli individui
anima«. La prima era la questione dei Padri: ed ecco come  ella  viene accuratamente espressa dal luogo indicato da S.
per poco indefinita della materia e la sottigliezza a cui  ella  può pervenire, come vedesi nella luce e suoi colori e nella
di Dio: l' anima non è l' ente ma il vede, e per questo  ella  è così sublime, per questa sua congiunzione con un elemento
di un membro che appiccò il fuoco alla casa; o se  ella  si dà per pena, è pena ingiusta. Vi ha dunque bensì fra i
e massime in quelli di S. Paolo: e per misteriosa che  ella  sia, non si può in alcun modo rifiutare. Or ella non può,
che ella sia, non si può in alcun modo rifiutare. Or  ella  non può, se io nulla intendo, aver luogo se non nella
in suo luogo. Perocchè a qual fine un' anima sensitiva, se  ella  non è fatta se non per corrompersi? Forse per apparecchiare
è pur anima vera e propria del feto: or come si potrà  ella  staccare da lui, come si potrà corrompere e perir l' anima
Essa è passiva e il corpo a cui aderisce è attivo:  ella  nulla può adunque soffrire se non dal corpo, giacchè l'
che definisce l' anima sensitiva un atto del corpo. Se  ella  è un atto del corpo (definizione ricevuta dalla Scuola), è
quell' anima sensitiva non è quella che resta all' uomo, ma  ella  va perduta e ne entra un' altra creata di tutto punto da
(1), tuttavia non è questa il peccato originale, perocchè  ella  non è peccato in senso vero e proprio, come è il peccato
da sè? E se diventando intellettiva, non si fa sussistente,  ella  rimarrà materiale o mortale? Ma io rispondo: L' anima
anima sensitiva, ove il corpo a cui aderisce distruggasi,  ella  pure si strugge e si dissipa: ciò è verissimo. Ma perchè
divina e partecipante dei pregi di questi oggetti a cui  ella  aderisce; e per ciò della loro immateriale e eterna
Perocchè se la carne è fatta così superba e stimolante,  ella  deve avere indubitatamente sofferita un' alterazione pari
abita in me, cioè nella carne mia bene alcuno« (2) », sarà  ella  la carne di Adamo innocente? O non si dirà anzi una carne
soggettiva e tutta a sè ne tira l' attività, per modo che  ella  rimane distolta e avulsa dai beni intellettivi. Perciò i
come di cosa costitutiva del peccato stesso originale. Ma  ella  si deve intendere esser tale solo considerata come
sembra, che se la concupiscenza si considera nei generanti,  ella  possa essere stata, anzi che effetto, cagione in buona
il concepire in virtù dell' uman seme; non altra, se  ella  essere vi potesse. E con ciò io credo di cogliere la mente
Or la morale deve esser acconcia al soggetto per il quale  ella  è fatta: e però un fatto che modifichi l' uomo, soggetto
che per quantunque nuove verità naturali si scoprano,  ella  non si trova mai in contraddizione con alcuna: una dottrina
viso tutti i cattolici. Perocchè l' accordo perfetto in cui  ella  verrebbe a trovarsi col Cristianesimo, e segnatamente con
la dottrina della Chiesa intorno alla maniera nella quale  ella  insegna che i fanciulli vengono mondati dal peccato
della fede, della speranza e della carità. Ma cerca  ella  la Chiesa di spiegarci come avvenga tutto ciò nell' anima
quello che esige la natura degli umani istinti, quand'  ella  ordina convenientemente le cose esteriori che gli
è fondata nella natura delle cose, e però acconciamente  ella  dicesi naturale. Il problema adunque riducesi a cercare
ragione? la pura, la suprema, la incondizionata ragione? -  Ella  dal suo altissimo seggio dètta la giustizia, ella suppone
- Ella dal suo altissimo seggio dètta la giustizia,  ella  suppone questa base eterna alla civile convivenza. Che cosa
direttamente alla società esteriore degli uomini:  ella  può conservare la sua rettitudine, qualunque sia la
fattamente ordinata e disposta che nel tempo stesso ch'  ella  aiuta alla soddisfazione degli umani istinti coll' aumento
di abusarne a loro propria sciagura ed infelicità. Il che  ella  otterrà pervenendo a far sì che ciascun cittadino partecipi
in modo regolare, perocchè questo è il migliore, ed  ella  ha il diritto di avere la migliore forma possibile di
di ogni maniera di giustizia, ma della giustizia in quanto  ella  si applica a determinare le forme e le leggi della società.
e finalmente può essere nella stessa società civile, quando  ella  è mal concepita e definita: noi l' abbiamo mostrato. 2) Noi
ingiustizie che può commettere la società civile in quant'  ella  è una persona giuridica uguale ad ogni altra, e le abbiamo
raccolte in undici classi; 3) ed anche di quelle ch'  ella  può commettere in quanto è persona giuridica differente da
covile, il quale è la stessa società civile qualunque forma  ella  si abbia. La società civile stessa dee essere purgata dal
di parlare annunzia già l' errore introdottosi nelle menti;  ella  suppone che la società civile assorba nel suo seno tutte le
società civile assorba nel suo seno tutte le altre società:  ella  confonde la società civile colla società del genere umano
che formano gli uomini fra di loro per un fine speciale:  ella  deve soggiacere alle stesse leggi che sono comuni a tutte
d' essere dispotica e tirannica qualunque sia la sua forma.  Ella  rispetta in tal modo tutti i diritti individuali, e così il
modo, il che noi esprimiamo con una parola dicendo che  ella  deve avere una forma regolare. Questo diritto della
dovere morale d' obbedire ad alcuno, pel bisogno stesso ch'  ella  sente d' esser guidata, non si cura molto di esaminare a
depravazione, e riguardiamo qual sia l' impressione che  ella  faccia agli uomini, non in uno stato di corruzione, ma in
natura intelligente quella di risentirsi qualunque volta  ella  crede che le sia stata fatta ingiustizia; per cui si può
qualunque fosse la sua forma, monarchica o repubblicana.  Ella  stabiliva i Tribunali pei litigi privati, perchè senza di
possono fare una disposizione, se prima non credono, che  ella  sia conforme alle leggi della eterna giustizia ed equità; e
esterna della società non può renderlo inutile ed  ella  è una speranza ridicola, non mi stancherò di dirlo, quella
rivoluzioni aristocratiche v' ebbero in Europa dopo che  ella  fu illuminata dal cristianesimo, e le ultime furono quelle
imperfetta soluzione del governo sociale, si troverà che  ella  si riduce sempre a questa: si pensò a limitare la potenza
esservi altresì un' assemblea di giurati, non già perchè  ella  giudichi del fatto o del diritto nel merito della
la questione si volge sulla legge, se trattasi di sapere se  ella  sia stata portata giustamente o con infrazione dei diritti
la promulghi, riportandosi così al giudizio del pubblico,  ella  ha pieno vigore fino che non insorgono reclami contro di
quel governo qualunque che si crede migliore, perocchè  ella  non ne ha ancora nessuno, e non v' ha nessuna persona in
che le obbiezioni che le si facevano, dimostravano ch'  ella  non era stata ben compresa o che non si era a sufficienza
per ispiegarsi meglio, cominciò dal dimostrare, ch'  ella  è cosa innegabile, che ogni uomo abbia dei diritti, i
civile non si potea fare per tali uomini astratti; ma ch'  ella  non si faceva se non per i loro interessi; che gl'
essa fossero rappresentati i diritti dei socŒ, quanto ch'  ella  fosse tale che amministrasse bene, e che per tal fine non
che si abbia una forza fisica e non morale qualunque  ella  sia; quando ciò facesse egli non sarebbe più potere civile,
dei membri suoi da tutte le ingiurie ma solo da quante  ella  può, nè diventa illegittima se non li tutela che dal
sia conveniente all' indole di tali diritti, ma è  ella  possibile? Questo è il passo che la Commissione trova al
che farà l' Amministrazione sociale di tanti operai? porrà  ella  delle fabbriche manufattrici, o pianterà degli stabilimenti
dal suo scopo; ed entrerebbe nell' ufficio dei privati.  Ella  non può commettersi a tali incerte speculazioni, dipendenti
in simile deviazione dallo scopo suo a particolari imprese.  Ella  è istituita per diriger la modalità dei diritti; ed ha
la ricchezza materiale nella nuova società, dal momento ch'  ella  diventava il mezzo generale della sua amministrazione. Per
diritti di tutti gli uomini. Quindi riesce altresì vero che  ella  abbraccia nel suo seno gli uomini tutti, sebbene senza
valore di ciò che rende la terra più volte per se medesimo.  Ella  è questa moltiplicazione di valore, che produsse le arti ed
una risposta convincente presentando i seguenti riflessi.  Ella  è la legge che regola il prezzo delle cose, quella che può
seco. Or via, qual' è dunque la forza dell' obbiezione?  Ella  sta in questo; che dovendosi l' equità osservare nella
che non si trattava di una società civile a quel modo ch'  ella  si trova instituita presso varŒ popoli, in cui vi fossero
diritti fra padre e figlio, non è ugualmente assurdo ch'  ella  intervenga nei diritti fra padrone e servo, mentre la
il riconoscerli e il dichiararli si è che nel primo caso  ella  fa un atto di sommissione e nel secondo di autorità: e per
premesso, la Commissione passò ad indicare il modo, ond'  ella  credeva che si potesse passare alla formazione dell'
che prenderà la Teoria esposta alla pratica, e quindi  ella  forse gli diverrà più reale nella sua mente, e l' indurrà a
obbiezione dovesse aver luogo in tutta la sua estensione,  ella  supporrebbe, che non fosse oggimai possibile verun
a dubitare dei suoi proprŒ giudizŒ; sia che questo dubbio  ella  giunga a fare spontanea per propria sapienza, sia che ella
ella giunga a fare spontanea per propria sapienza, sia che  ella  sia costretta di farlo per le scosse che ella riceve dalle
sia che ella sia costretta di farlo per le scosse che  ella  riceve dalle reazioni che ritruovano le sue ingiustizie.
e snaturare la istituzione stessa stabilitiva perch'  ella  non si presti all' abuso osservato; non accorgendosi in ciò
- In che modo? - Perchè l' Amministrazione nel tempo ch'  ella  vedeva i disordini, che si credeva in debito di torre via;
che tale costituzione fosse concertata. Niente affatto.  Ella  nasceva dalla natura della cosa. La società si lascia
natura della cosa. La società si lascia governare (quand'  ella  non sia corrotta da false dottrine) ma non si lascia
assalita e violata dalla forza particolare. Ma dove esiste  ella  la ragione comune? come si può ella conoscere? non già col
Ma dove esiste ella la ragione comune? come si può  ella  conoscere? non già col giudizio di ciascuno uomo
della ragione comune è lo scopo della società civile:  ella  dunque viene formata dalle due parti necessarie per
di condurre gli uomini, e che non si può acquietare fin che  ella  non vi sia riuscita. La mia teoria è nata dall'
giacchè il potere militare si è legalizzato e stabilito.  Ella  è nel primo stato tale Società, o più tosto ritiene del
sola proprietà territoriale viene rappresentata, dovunque  ella  sola esiste, così dovunque una forte ricchezza commerciale
equità, ma l' una parte non pensa che a divorar l' altra s'  ella  può; e ciascuna parte maneggia d' avere in mano il governo,
licenza, si ha esortato a metter le mani nel potere civile?  Ella  è una contraddizione quella di voler che il popolo metta le
certa libertà energica che la compenserà della sua povertà.  Ella  dovrà giovarsi di questo vantaggio; il legislatore suo
equilibrio dei poteri si può dire che sia nata così. Come  ella  consiste nell' unirsi o coi comuni o coi nobili o col clero
o coi nobili o col clero per abbassare le altre due classi,  ella  è obbligata ad avvilirsi con frequenza per mendicare il
ha sempre da temere che l' opposizione prevalga: finalmente  ella  è una politica ostile, perocchè lavora sempre una guerra
come pure è priva di timore d' essere soverchiata.  Ella  dunque è priva di quella tentazione d' assalire l' altrui
propria grandezza. Non era già con questo intendimento ch'  ella  lo aveva riconosciuto per suo capo e per suo condottiere.
di vivere agiata, comoda e ricca; ma del rimanente  ella  lascia ben volentieri a' suoi capi la cura di far le
che la corona fosse priva della proprietà di fatto, perchè  ella  fosse già debile a sostenersi. Ma noi diciamo che le
colpa dei quali la nazione verrebbe in pericolo di perire.  Ella  non può esser dunque la costituzione feudale una
la costituzione feudale una costituzione stabile; poichè  ella  non ha riguardo che allo stato di guerra: ad uno stato in
e con ciò viene a distruggere quella costituzione ch'  ella  stessa prima aveva imprudentemente fondata od acconsentita.
e chimerica, e rendersi tanto più cagione di mali quant'  ella  più mancava di fondamento. Una tale costituzione pertanto
Ma se questa legislazione era di mere parole, fu  ella  men dannosa allo stato? non bastò essa per dar il modo a'
o morale, così avrei potuto parimente dimostrare ch'  ella  non poteva organizzarsi perfettamente, fino che non era
non possono fare una disposizione se prima non credono ch'  ella  sia conforme alle leggi della eterna giustizia ed equità; e
esterna della società non può renderlo inutile, ed  ella  è una speranza ridicola, non mi stancherò di dirlo, quella
che questo uomo sia dominato dalla passione d' acquistare,  ella  il moverà a romper le leggi della giustizia perchè non è
contrarissima ai più cari ed inveterati pregiudizŒ; sebbene  ella  esiga una grande superiorità di spirito in quel monarca che
tuttavia io non dubito punto che perduta la novità di che  ella  si mostra fornita, ricevuta da alcune menti robuste, e resa
qualunque esercito non solo non è forte, ma né pure esiste.  Ella  è questa opinione che non si lascia toccare né offendere
instituzione formante la salute e l' onore degli uomini.  Ella  è la voce pubblica, ella è la pubblica opinione che dimanda
la salute e l' onore degli uomini. Ella è la voce pubblica,  ella  è la pubblica opinione che dimanda questo Tribunale, che
la quale di natura sua è temibile perchè è forte, sarà  ella  stessa quella che rivolgerà la propria fortezza, per dir
diretta dalle più pure e dalle più generose intenzioni,  ella  mostrerebbe con questo una presunzione soverchia, una
la passione aguzza l' ingegno; trattandosi di giustizia  ella  non fa che ingrossarlo e diffondere tenebre d' intorno al
massacri, nei quali involgerebbe il genere umano quand'  ella  trionfasse, sarebbe incerto quali sarebbero quei pochi
ovvero il numero de' suoi membri, e la ricchezza che  ella  possiede . Poichè se eccede il numero dei membri di questa
membri; ma all' incontro se eccede nel numero di questi  ella  immiserisce ed accumula a danno dello stato una popolazione
quello che esige la natura degli umani istinti, quand'  ella  ordina convenientemente le cose esteriori che gli
è fondata nella natura delle cose, e però acconciamente  ella  dicesi naturale. Il problema adunque riducesi a cercare
ragione? la pura, la suprema, la incondizionata ragione? -  Ella  dal suo altissimo seggio dètta la giustizia, ella suppone
- Ella dal suo altissimo seggio dètta la giustizia,  ella  suppone questa base eterna alla civile convivenza. Che cosa
direttamente alla società esteriore degli uomini:  ella  può conservare la sua rettitudine, qualunque sia la
fattamente ordinata e disposta che nel tempo stesso ch'  ella  aiuta alla soddisfazione degli umani istinti coll' aumento
di abusarne a loro propria sciagura ed infelicità. Il che  ella  otterrà pervenendo a far sì che ciascun cittadino partecipi
in modo regolare, perocchè questo è il migliore, ed  ella  ha il diritto di avere la migliore forma possibile di
di ogni maniera di giustizia, ma della giustizia in quanto  ella  si applica a determinare le forme e le leggi della società.
e finalmente può essere nella stessa società civile, quando  ella  è mal concepita e definita: noi l' abbiamo mostrato. 2) Noi
ingiustizie che può commettere la società civile in quant'  ella  è una persona giuridica uguale ad ogni altra, e le abbiamo
raccolte in undici classi; 3) ed anche di quelle ch'  ella  può commettere in quanto è persona giuridica differente da
covile, il quale è la stessa società civile qualunque forma  ella  si abbia. La società civile stessa dee essere purgata dal
di parlare annunzia già l' errore introdottosi nelle menti;  ella  suppone che la società civile assorba nel suo seno tutte le
società civile assorba nel suo seno tutte le altre società:  ella  confonde la società civile colla società del genere umano
che formano gli uomini fra di loro per un fine speciale:  ella  deve soggiacere alle stesse leggi che sono comuni a tutte
d' essere dispotica e tirannica qualunque sia la sua forma.  Ella  rispetta in tal modo tutti i diritti individuali, e così il
modo, il che noi esprimiamo con una parola dicendo che  ella  deve avere una forma regolare. Questo diritto della
dovere morale d' obbedire ad alcuno, pel bisogno stesso ch'  ella  sente d' esser guidata, non si cura molto di esaminare a
depravazione, e riguardiamo qual sia l' impressione che  ella  faccia agli uomini, non in uno stato di corruzione, ma in
natura intelligente quella di risentirsi qualunque volta  ella  crede che le sia stata fatta ingiustizia; per cui si può
qualunque fosse la sua forma, monarchica o repubblicana.  Ella  stabiliva i Tribunali pei litigi privati, perchè senza di
possono fare una disposizione, se prima non credono, che  ella  sia conforme alle leggi della eterna giustizia ed equità; e
esterna della società non può renderlo inutile ed  ella  è una speranza ridicola, non mi stancherò di dirlo, quella
rivoluzioni aristocratiche v' ebbero in Europa dopo che  ella  fu illuminata dal cristianesimo, e le ultime furono quelle
imperfetta soluzione del governo sociale, si troverà che  ella  si riduce sempre a questa: si pensò a limitare la potenza
esservi altresì un' assemblea di giurati, non già perchè  ella  giudichi del fatto o del diritto nel merito della
la questione si volge sulla legge, se trattasi di sapere se  ella  sia stata portata giustamente o con infrazione dei diritti
la promulghi, riportandosi così al giudizio del pubblico,  ella  ha pieno vigore fino che non insorgono reclami contro di
quel governo qualunque che si crede migliore, perocchè  ella  non ne ha ancora nessuno, e non v' ha nessuna persona in
che le obbiezioni che le si facevano, dimostravano ch'  ella  non era stata ben compresa o che non si era a sufficienza
per ispiegarsi meglio, cominciò dal dimostrare, ch'  ella  è cosa innegabile, che ogni uomo abbia dei diritti, i
civile non si potea fare per tali uomini astratti; ma ch'  ella  non si faceva se non per i loro interessi; che gl'
essa fossero rappresentati i diritti dei socŒ, quanto ch'  ella  fosse tale che amministrasse bene, e che per tal fine non
che si abbia una forza fisica e non morale qualunque  ella  sia; quando ciò facesse egli non sarebbe più potere civile,
dei membri suoi da tutte le ingiurie ma solo da quante  ella  può, nè diventa illegittima se non li tutela che dal
sia conveniente all' indole di tali diritti, ma è  ella  possibile? Questo è il passo che la Commissione trova al
che farà l' Amministrazione sociale di tanti operai? porrà  ella  delle fabbriche manufattrici, o pianterà degli stabilimenti
dal suo scopo; ed entrerebbe nell' ufficio dei privati.  Ella  non può commettersi a tali incerte speculazioni, dipendenti
in simile deviazione dallo scopo suo a particolari imprese.  Ella  è istituita per diriger la modalità dei diritti; ed ha
la ricchezza materiale nella nuova società, dal momento ch'  ella  diventava il mezzo generale della sua amministrazione. Per
diritti di tutti gli uomini. Quindi riesce altresì vero che  ella  abbraccia nel suo seno gli uomini tutti, sebbene senza
valore di ciò che rende la terra più volte per se medesimo.  Ella  è questa moltiplicazione di valore, che produsse le arti ed
una risposta convincente presentando i seguenti riflessi.  Ella  è la legge che regola il prezzo delle cose, quella che può
seco. Or via, qual' è dunque la forza dell' obbiezione?  Ella  sta in questo; che dovendosi l' equità osservare nella
che non si trattava di una società civile a quel modo ch'  ella  si trova instituita presso varŒ popoli, in cui vi fossero
diritti fra padre e figlio, non è ugualmente assurdo ch'  ella  intervenga nei diritti fra padrone e servo, mentre la
il riconoscerli e il dichiararli si è che nel primo caso  ella  fa un atto di sommissione e nel secondo di autorità: e per
premesso, la Commissione passò ad indicare il modo, ond'  ella  credeva che si potesse passare alla formazione dell'
che prenderà la Teoria esposta alla pratica, e quindi  ella  forse gli diverrà più reale nella sua mente, e l' indurrà a
obbiezione dovesse aver luogo in tutta la sua estensione,  ella  supporrebbe, che non fosse oggimai possibile verun
a dubitare dei suoi proprŒ giudizŒ; sia che questo dubbio  ella  giunga a fare spontanea per propria sapienza, sia che ella
ella giunga a fare spontanea per propria sapienza, sia che  ella  sia costretta di farlo per le scosse che ella riceve dalle
sia che ella sia costretta di farlo per le scosse che  ella  riceve dalle reazioni che ritruovano le sue ingiustizie.
e snaturare la istituzione stessa stabilitiva perch'  ella  non si presti all' abuso osservato; non accorgendosi in ciò
- In che modo? - Perchè l' Amministrazione nel tempo ch'  ella  vedeva i disordini, che si credeva in debito di torre via;
che tale costituzione fosse concertata. Niente affatto.  Ella  nasceva dalla natura della cosa. La società si lascia
natura della cosa. La società si lascia governare (quand'  ella  non sia corrotta da false dottrine) ma non si lascia
assalita e violata dalla forza particolare. Ma dove esiste  ella  la ragione comune? come si può ella conoscere? non già col
Ma dove esiste ella la ragione comune? come si può  ella  conoscere? non già col giudizio di ciascuno uomo
della ragione comune è lo scopo della società civile:  ella  dunque viene formata dalle due parti necessarie per
di condurre gli uomini, e che non si può acquietare fin che  ella  non vi sia riuscita. La mia teoria è nata dall'
giacchè il potere militare si è legalizzato e stabilito.  Ella  è nel primo stato tale Società, o più tosto ritiene del
sola proprietà territoriale viene rappresentata, dovunque  ella  sola esiste, così dovunque una forte ricchezza commerciale
equità, ma l' una parte non pensa che a divorar l' altra s'  ella  può; e ciascuna parte maneggia d' avere in mano il governo,
licenza, si ha esortato a metter le mani nel potere civile?  Ella  è una contraddizione quella di voler che il popolo metta le
certa libertà energica che la compenserà della sua povertà.  Ella  dovrà giovarsi di questo vantaggio; il legislatore suo
equilibrio dei poteri si può dire che sia nata così. Come  ella  consiste nell' unirsi o coi comuni o coi nobili o col clero
o coi nobili o col clero per abbassare le altre due classi,  ella  è obbligata ad avvilirsi con frequenza per mendicare il
ha sempre da temere che l' opposizione prevalga: finalmente  ella  è una politica ostile, perocchè lavora sempre una guerra
come pure è priva di timore d' essere soverchiata.  Ella  dunque è priva di quella tentazione d' assalire l' altrui
propria grandezza. Non era già con questo intendimento ch'  ella  lo aveva riconosciuto per suo capo e per suo condottiere.
di vivere agiata, comoda e ricca; ma del rimanente  ella  lascia ben volentieri a' suoi capi la cura di far le
che la corona fosse priva della proprietà di fatto, perchè  ella  fosse già debile a sostenersi. Ma noi diciamo che le
colpa dei quali la nazione verrebbe in pericolo di perire.  Ella  non può esser dunque la costituzione feudale una
la costituzione feudale una costituzione stabile; poichè  ella  non ha riguardo che allo stato di guerra: ad uno stato in
e con ciò viene a distruggere quella costituzione ch'  ella  stessa prima aveva imprudentemente fondata od acconsentita.
e chimerica, e rendersi tanto più cagione di mali quant'  ella  più mancava di fondamento. Una tale costituzione pertanto
Ma se questa legislazione era di mere parole, fu  ella  men dannosa allo stato? non bastò essa per dar il modo a'
o morale, così avrei potuto parimente dimostrare ch'  ella  non poteva organizzarsi perfettamente, fino che non era
non possono fare una disposizione se prima non credono ch'  ella  sia conforme alle leggi della eterna giustizia ed equità; e
esterna della società non può renderlo inutile, ed  ella  è una speranza ridicola, non mi stancherò di dirlo, quella
che questo uomo sia dominato dalla passione d' acquistare,  ella  il moverà a romper le leggi della giustizia perchè non è
contrarissima ai più cari ed inveterati pregiudizŒ; sebbene  ella  esiga una grande superiorità di spirito in quel monarca che
tuttavia io non dubito punto che perduta la novità di che  ella  si mostra fornita, ricevuta da alcune menti robuste, e resa
qualunque esercito non solo non è forte, ma nè pure esiste.  Ella  è questa opinione che non si lascia toccare né offendere
instituzione formante la salute e l' onore degli uomini.  Ella  è la voce pubblica, ella è la pubblica opinione che dimanda
la salute e l' onore degli uomini. Ella è la voce pubblica,  ella  è la pubblica opinione che dimanda questo Tribunale, che
la quale di natura sua è temibile perchè è forte, sarà  ella  stessa quella che rivolgerà la propria fortezza, per dir
diretta dalle più pure e dalle più generose intenzioni,  ella  mostrerebbe con questo una presunzione soverchia, una
la passione aguzza l' ingegno; trattandosi di giustizia  ella  non fa che ingrossarlo e diffondere tenebre d' intorno al
massacri, nei quali involgerebbe il genere umano quand'  ella  trionfasse, sarebbe incerto quali sarebbero quei pochi
ovvero il numero de' suoi membri, e la ricchezza che  ella  possiede . Poichè se eccede il numero dei membri di questa
membri; ma all' incontro se eccede nel numero di questi  ella  immiserisce ed accumula a danno dello stato una popolazione
le vicende della umana natura in quel passaggio, pel quale  ella  è sollevata dalla sua caduta e ricuperata alla perfezione e
ha un mezzo formale di conoscere privo di limite,  ella  però viene limitata dagli oggetti che conosce applicando
in una parola la natura intelligente. Posta questa natura,  ella  può usare la sua attività colla condizione però che le
il suo conoscere, servendole quei sentimenti di materia che  ella  informa coll' essere ideale e indeterminato che possiede.
che nel tempo stesso che porgeva all' umana natura ciò ond'  ella  aveva bisogno per conservarsi, riprodursi e svilupparsi
nelle relazioni fra Dio e le anime: o certo almeno, che  ella  nell' universo materiale vedesse quasi segnato e
due serie nella mente nostra, quando l' una ci si presenta,  ella  serve a richiamarci in memoria l' altra, e così la serie
la forma intellettiva di lui non è puramente naturale, ma  ella  è anche soprannaturale; ed è da questa che scaturisce
dà una virtù soprannaturale alle stesse animali sensazioni.  Ella  è certamente così, fino a tanto che si tratta di sensazioni
soprannaturale della guarigione dal flusso di sangue che  ella  pativa, provenne dall' avere ricevuto quella sensazione non
cotal simulacro o visibile figura, di qualsivoglia fatta  ella  fosse, ma assai probabilmente umana (1), dentro alla quale
magnifico Sacramento. A questa dottrina si opporrà, che  ella  sta contro al sentimento del maggior numero de' teologi
accordo colla mente dei rispettabili teologi precitati. Ma  ella  non basta però a me nè al mio lettore, perocchè non meno
è tale e tanto che a lei facilitano quegli atti stessi che  ella  pur fa da sè anche indipendentemente da esse; come al
e abbandonata alle sole sue forze. In questo abbandono  ella  fu soggetta a tutta quella vicenda di alterazioni e
3. Perchè la creatura dopo il disordine commesso rimane  ella  stessa disordinata e indebolita; sicchè le è troppo
pensare che la creatura, dopo essere scorsa al peccato,  ella  in sè stessa fosse riformata e ritornasse come prima cogli
onore prima sottrattole, pagandole così quel credito che  ella  s' era acquistato presso all' uomo che le aveva tolto il
« Creò il Signore una cosa nuova sopra la terra« (1) »:  ella  è una nuova creazione. Come era libero Iddio di creare e di
trovò legata e fatta schiava ai movimenti del corpo: sicchè  ella  non ha più in balia di sè, come prima, il corpo animale, ma
non vedeva Iddio soprannaturalmente, già per questo solo  ella  viene a vederlo, senza che in Dio sia nata alcuna mutazione
è manifestamente insegnata in tutte le divine Scritture; ma  ella  è la chiave questa dottrina massimamente colla quale aprire
mutata e anche il soggetto sia restato il medesimo (4).  Ella  è questa dottrina che fa intendere tutta la forza e la
nè solo usata l' una o l' altra volta nelle Scritture, ma  ella  è propria e costante nei sacri libri e massime nelle
di Dio, fonte della esistenza, non può sussistere: e se  ella  dura, non è per rispetto di lei che il Creatore la
corruttibile, come l' uomo, nello stato di natura pura,  ella  sarebbe stata mortale, sebbene non avesse peccato: e in
la morte dell' uomo come una cotal punizione del peccato,  ella  in quest' ordine di giustizia è giusta vendetta del Nume
la morte considerata in qualsivoglia di questi tre aspetti,  ella  non si presenta ancora menomamente come un mezzo di placare
il quale facesse la via alla misericordia, conveniva che  ella  fosse un sacrificio e un sacrificio grato al Signore. Ora
di segni e per questi rivelandole le verità, di cui  ella  vieppiù si ammaestrasse: ma l' istituzione de' Sacramenti
da Dio e con essa la natura, avveniva che tutto ciò che  ella  operava e tutte le cose, colle quali comunicava
dall' arca uomini e bruti, Dio fa un' alleanza sempiterna.  Ella  era il tipo di quella alleanza che doveva farsi fra Dio e
da Dio tenuta non è semplicemente una nostra opinione:  ella  è una verità positiva insegnataci dalla stessa Scrittura,
della Chiesa sono così uniformi in questa sentenza, sicchè  ella  si può dire a tutta ragione essere dottrina cattolica.
poi a divisare le varie parti della legge cerimoniale,  ella  si compone di due parti cioè di segni istruttivi
gli uomini per tal modo condotti a dire seco medesimi: « Or  ella  deve essere pure la bella cosa questa giustizia se essa
di lei. Ma pervenuta la mente umana a questa istruzione,  ella  già doveva salire più alto, e aveva acquistato il punto di
come da un segno luminoso, che non permetteva che  ella  non fuggisse più dall' occhio spirituale dell' uomo. Ma
pensiero questa giustizia. Fissata bene che l' avessero,  ella  non aveva più bisogno dell' accompagnatura dei beni
dei beni temporali; e però questi furono staccati da lei ed  ella  rimastasi sola reggentesi da se stessa come una volta a cui
formi tali idee, se non di rendergliele importanti, sicchè  ella  dal bisogno che n' ha sia stimolata e mossa a fissarle e
cioè nelle parole e costrutti onomatopeici. Ed essendo  ella  un aggregato di suoni, manifesto è che non può imitare se
Ora questi sono i due fonti di tutta la lingua simbolica:  ella  o annunzia una cosa reale sensibile e rappresentativa, o
simbolica per sè stessa, ma bensì, tale si appella perchè  ella  segna ed esprime degli oggetti che sono dei simboli (1). E
che egli stesso è preso per segno di qualche altro oggetto,  ella  si chiama simbolica (3). Ma questo oggetto7segno non può
simbolica si possa interpretare con sicurezza; altrimenti  ella  non presenterebbe se non dei discorsi equivoci e sempre
ed è allora quando vi si trova questa oscurità, che  ella  viene nominata enimmatica . In che modo si può dunque
quanto si estende ella? E` una idea specifica o generica?  Ella  è una idea specifica . Questo ha bisogno di spiegazione.
altre (2). Ora che idea è quella di una qualità sensibile?  ella  è una idea specifica accidentale. Ma non come accidente si
a principio non può essere stata al tutto stazionaria;  ella  dee avere avuto un progresso, dee avere sofferto delle
sola potrebbe deciferare la storia della umanità: ma come  ella  non può esser a pieno trattata nell' opera presente, così
può esser a pieno trattata nell' opera presente, così pure  ella  non può essere proporzionata alle nostre piccole forze, nè
disporre, e può conferirla in quel modo che a lui ne pare.  Ella  passa dunque dal Vescovo negli ordinandi come passò da
poter tutto in vantaggio degli uomini si meritava (1). Era  ella  adunque strumento acconcissimo a comunicare agli uomini la
di ciò; l' ascrive tutta alla sua fede, senza le opere.  Ella  dunque fu e non poteva essere che gratuita (3). Ma per un'
a noi manifesto. Ogni operazione umana adunque qualunque  ella  possa essere, rimansi imperfetta, e incapace di
di adempire la legge, che prima non era. [...OMISSIS...] .  Ella  è questa efficacia operativa della fede che S. Paolo chiama
soprannaturale per cagione della sua stessa materia; ed  ella  si disviluppava, e rendeva sempre più esplicita, più che
da Dio medesimo colla sua grazia, e vedere in quale stato  ella  trovar si dovesse ne' giusti dell' antico Testamento. Già
Testamento si ha una percezione dell' uomo7Dio, e però  ella  è un' idea che ha corpo, è un' idea positiva; la quale può
data nell' antico Testamento fosse puramente negativa,  ella  però aveva un progresso ed uno sviluppamento. Questo
crescendo le figure, la cognizione di Cristo; ma  ella  rimanevasi sempre però essenzialmente negativa. Ora in
dalla legge la materialità colla quale fu intesa;  ella  nel suo intimo fondo era spirituale; ma mancava il lume che
essa si rendeva anche occasione di peccati e di errori.  Ella  non poteva munire di esterna sanzione i peccati interiori
somministrar loro nulla di perfetto nella morale; e quando  ella  precettava o di sfuggire le male intenzioni, o di amare i
regge nell' uomo se non in virtù della percezione di Dio;  ella  non faceva che mettere un inciampo, una occasione di
comunicando sè stesso agli uomini; egli è manifesto che  ella  era piuttosto una giustificazione promessa e sperata che
« la vita « cioè Cristo, chiamato vita nelle Scritture (2),  ella  non è giustificazione come la cosa promessa, non è ancora
carattere ed effetto di quell' antica giustificazione.  Ella  nasceva tutta dalla fede. Si formava con questo sentimento
tutti i doveri alla carità di Dio, nel qual nome di carità  ella  comprende ogni servigio e ogni amore. E lo stesso amore del
all' uomo che di tutte sue potenze ami il Signore,  ella  non lascia in libertà dell' uomo cosa alcuna dell' uomo, ma
vediamo le condizioni di questa alleanza. In primo luogo  ella  fu promessa ad Abramo, e promessa gli fu, perchè uomo
Di più, volendo noi analizzare questa comunicazione,  ella  si può considerare rispetto all' impressione che lascia
Verbo stabilmente informata; o rispetto alla potenza ch'  ella  suscita o produce nell' uomo; o finalmente rispetto al
impronta del Verbo può dirsi acconciamente sigillo o segno.  Ella  però non è ancora santità, poichè all' esser tale conviene
in tal condizione, che ricevendo gli altri Sacramenti,  ella  ne possa ricevere tutti i loro effetti. La Confermazione
al concetto della nascita di una cosa o di una persona che  ella  si ripeta. Or qual è la vera e intrinseca ragione sola
modo ha dato un verace e reale fondamento alla religione:  ella  non si assolve più in simboli esterni, ma ha per base una
ne' corpi. Perciò l' Eucaristia non imprime il carattere.  Ella  è l' ultima finale santificazione dell' uomo che abbia il
la virtù santificante anche a quegli elementi inanimati che  ella  a sè congiunge e tocca, i quali elementi dagli uomini
per la cooperazione dell' uomo stesso. Ma dicemmo ch'  ella  s' accresce ancora per l' opera di Dio, mediante la quale
della Cresima. Della quale dimostreremo in primo luogo com'  ella  renda adulto l' uomo uscito bambino dal Battesimo, che cosa
forza e bellezza, e in tal modo ridurla all' uso pratico.  Ella  è questa l' opera dello Spirito Santo nell' anime (1), di
non può intendersi che vi va co' suoi doni, ma sì che vi va  ella  stessa, altrimenti non sarebbe esatta e chiara quella
comunicazion personale, o comunicazion personale senza ch'  ella  sia intera e piena, di maniera che può stabilirsi questo
dove si veggono espresse le tre parti di cui parliamo.  Ella  è la seguente: [...OMISSIS...] . Ecco l' orazione, l'
imposizione della mano necessaria in questo Sacramento«; »  ella  è quella che si fa nell' atto stesso dell' unzione e
tiene da' Teologi, che sieno stati battezzati da Cristo, ma  ella  è però cosa incerta e controversa (4), e non ispregevoli mi
che ha cibato prima Cristo, e sono veri suoi connutrizii.  Ella  s' avvera in questo caso alla lettera la similitudine usata
ai Concilii di Costanza e di Trento. Non è però, ch'  ella  non trovi alcune difficoltà non leggiere nell' apparenza,
di quella stessa maniera di nutrizione che in noi succede,  ella  non si potrebbe in modo alcuno avvenire in un corpo
natura umana col farsi gloriosa non muta l' esser suo, ma  ella  si nobilita e acquista delle nuove qualità. Il perchè non è
nostra, cioè per l' imperfezione del soggetto, in ch'  ella  si forma. Di che avviene, che mutato il soggetto e reso
concetto elevato e puro da tutte quelle imperfezioni, ch'  ella  ha come avviene in noi. Per altro tanto è lontano, che le
stalla di Betlemme, sulla croce, nel celeste regno? Può  ella  forse ritrovarsi in una identità materiale, sicchè nè più
La persona è incomunicabile per la sua diffinizione (1):  ella  allo stesso modo è immutabile almeno nella sua radice. E
che questa sentenza non si trova ne' Padri antichi; ma che  ella  comincia a comparire, per quanto a me sembra, negli
e vien riprodotta ne' libri de' moderni. Se non erro però,  ella  nasce dal non avere abbastanza distinto l' identità delle
le particelle identiche di cui il mio corpo è composto«. Ed  ella  è consentanea altresì alle precedenti proposizioni.
Eucarestia. Ma questa non ha alcun bisogno di ciò; ed anzi  ella  riceverebbe pregiudizio non leggero dall' ammettere, che il
adunque cessa l' essere reale di una cosa interamente  ella  è annichilata, senza bisogno poi di cercare il modo onde fu
non si potrà dire, che la forma dell' acqua, essendosi  ella  cangiata in vapore, non sia veramente annichilata? che cosa
non esiste più del tutto: onde mai non si potrà dire ch'  ella  siasi annichilata? non è ella una vera sottigliezza
mai non si potrà dire ch' ella siasi annichilata? non è  ella  una vera sottigliezza scolastica il dire, che sebbene
connessione prima di essere annichilata, nel punto in cui  ella  s' annichila, s' annichila con lei ogni connessione. Dunque
troppa sicurezza, la qual più si dee guardare bensì dov'  ella  è costretta di più manifestarsi, cioè nell' angustia delle
Signore « non quidem ut conversio sed ut adductio est »:  ella  è una adduzione, ma non una conversione. Nè in tutte e due
una o l' altra volta da S. Giovanni Crisostomo; ma  ella  è universale, ella è una di quelle formole solenni, che si
volta da S. Giovanni Crisostomo; ma ella è universale,  ella  è una di quelle formole solenni, che si trovano in tutte le
trasforma bensì, ma non che si distrugge? e tuttavia non fu  ella  al soffio divino convertita tutta quella materia nelle
in questo senso, che non può dirsi più dopo la conversione«  ella  è«: conciossiachè quell' ella esprime la cosa di prima che
più dopo la conversione« ella è«: conciossiachè quell'  ella  esprime la cosa di prima che non è più. 2. Che la cosa in
intorno alla natura del corpo al mistero Eucaristico,  ella  suppone: 1. Che nel corpo di Cristo non sia avvenuta una
la sostanza che sta sotto la specie colle sue dimensioni, è  ella  qualche cosa che fosse aggiunta al corpo di Cristo in
materia nuova preesistente, nè da materia da Dio creata,  ella  non fu fatta in modo alcuno: e però cadremmo in
Perocchè la sostanza del corpo si mantiene, quand' anco  ella  non si commisuri a un luogo cioè al suo spazio esterno, la
riesca di levarle di sotto il primo fondamento, sul quale  ella  si erige, quello dell' originale infezione. Tale è l'
senza badare se con modi o decenti o sozzi dagli scienziati  ella  si maneggiasse. Laonde senza dubitazione ripeto, essere le
tanto da confini dell' errore da essa più aborrito, quant'  ella  studia di tenersene lontana. Indi una cotal vigilanza de'
Scuole cattoliche gli venisse in aiuto: conciossiachè s'  ella  è Scuola cattolica non può in alcun modo dar braccio all'
fattamente esagerata e sformata, che, quanto a me sembra,  ella  già non può più appartener ad una Scuola cattolica di vero
manifestamente all' errore nel fornire del viaggio, quando  ella  è già tanto andata da trovarsi nell' assurdo così addentro
addentro da non poterne più disconvenire e da vergognarsene  ella  medesima. La qual legge presiede sì fattamente all'
la divina fede; la quale è immobile come la verità, nè tale  ella  sarebbe, se fosse sol' opera dell' uomo e non dono di Dio.
che si separa, e sanno ancora, quegli acuti ingegni, ch'  ella  prenderà poi alla fine una forma rotonda come in igneo
uomo qualche opera morale o di dovere o di sopraerogazione;  ella  altro non fa che mostrargli un effetto del libero arbitrio.
è fornita la sua volontà, secondo la qual doppia attività  ella  agisce in due maniere ben distinte. Poichè essa si può
una parte essenziale della natura umana, e, come natura,  ella  è obbligata a certe leggi naturali, dalle quali non si può
non determinano in tutto il modo del suo operare, e però  ella  è ancora una potenza, alla quale, salve le dette leggi,
la volontà umana opera come natura, quanto allorchè  ella  opera liberamente, il suo modo di operare è sempre
un movimento finale , o per un movimento d' inclinazione .  Ella  si porta in un oggetto o per un abito o per un atto con un
come mezzo, perchè esso contrasta con quell' oggetto che  ella  ha per fine. 21. E` ora da osservarsi, che la volontà che
personale. Ma se la volontà, in qualunque condizione  ella  sia, cede e consente in esso come in suo fine (1), allora
nell' oggetto dell' abito come in suo fine; o quando  ella  si acquieta in esso come in suo fine per un atto di sua
o abito personale, e nello stesso tempo si potrà dire che  ella  non sia propria d' una persona intendendo come azione
personale, consegue, secondo le cose dette di sopra, che  ella  sia una deviazione della volontà superiore, di quella
il peccato: ma non contenendosi una volontà che sia  ella  medesima ad un tempo e subbietto e causa libera del
le cose, ma un decreto che lascia la cosa qual' è.  Ella  non può cangiare certamente di natura solo pel buon volere
della sola natura umana, o della sola natura morale), che  ella  sia corruttibile nella sua parte accidentale: i Manichei
) Essendo la natura umana opera di Dio e non dell' uomo, s'  ella  potesse essere malvagia, verrebbe a rifondersi in Dio, come
e chiuder loro le porte del cielo, secondo i giudizi ch'  ella  pronuncia: crede viceversa del pari come una verità
allo Stato: « Operate così perché vi è utile »(ciò che  ella  non fa mai), in tal caso lo Stato potrebbe giustamente
le leggi naturali. Dalle leggi divine? Neppure, perché  ella  anche da queste vanta una perfetta indipendenza. Da ciò che
indietro, e di questo è prova luminosa questo fatto, che  ella  resse al terribile urto di quella rivoluzione che scosse l'
mezzi, cioè i beni temporali; e questa è la ragione per cui  ella  si move ad istituire la società civile. Come dunque l' uomo
e volere quel bene che è il naturale scopo della legge:  ella  è piuttosto una passione rea e truce, che perverte, agita,
confusa della legge civile: conviene vedere da vicino come  ella  è, conviene esaminarne con diligenza la natura. L'
religiose, ma sempre e necessariamente, in qualunque modo  ella  si faccia, riesce o amica o nemica alle medesime ». La
quanto se si considerano gli oggetti , intorno ai quali  ella  non può astenersi dal disporre. 1) Infatti supponiamo
ma è da collocarsi tra le legislazioni amiche. Se poi  ella  trae seco qualche reale collisione, in modo che non si
civile e quello che la religione prescrive, in tal caso  ella  è ostile e nemica alla religione epperciò né pure in questo
unicamente intorno a cose di natura loro temporali. Ma è  ella  possibile una tale supposizione? Si trovò mai o si trova al
fare delle disposizioni intorno ai medesimi. Solamente che  ella  o può fare tali disposizioni in armonia con la Religione, o
così: « Noi rispettiamo la religione e desideriamo che  ella  fiorisca, ma crediamo che la civiltà dei tempi esiga che il
Religione, e disponga anche d' oggetti religiosi, tuttavia  ella  non deve avere riguardo alle collisioni che ella involgesse
tuttavia ella non deve avere riguardo alle collisioni che  ella  involgesse e producesse con le religiose credenze. Egli è
è quella sola che può dire se un dato oggetto sia sacro,  ella  sola può anche dire, di necessaria conseguenza, sotto quale
dalla Chiesa Cattolica e nissun altro in tal caso  ella  è amica della detta religione; e se fa il contrario, ella è
ella è amica della detta religione; e se fa il contrario,  ella  è inimica, seguendo in quest' ultimo caso il sistema della
civile. Basta considerare in qual tempo e da quali mani  ella  uscì per restarne convinti. Chi non conosce qual era lo
si teme che, se la legge civile si limita ad una classe,  ella  costituisce un privilegio? Quasiché la massima parte delle
che una tale risposta sia di buona fede? Quando sia così,  ella  ci rivela la più crassa ignoranza di ciò che costituisce
e non a soddisfare a chimeriche e incoerenti teorie,  ella  è obbligata certamente a rispettare tutti gli interessi
imparate a conoscere che cosa sia questa Religione:  ella  è un tutto solo, e questo è più duro del diamante: voi
Religione è essenzialmente libera anche sotto il ferro, ed  ella  sola dà al suo seguace la vera indipendenza e il coraggio
anzi tenendola sempre a bella posta sull' indeterminato. Se  ella  venisse determinata ad un senso razionale, sarebbe finito
sì fresca si mostra la sposa di Gesù Cristo che allorquando  ella  rialza il capo da una lunga oppressione; ed allora pare
non si possa oggimai più ingannare sulla sua perdita e ch'  ella  debba confessare a se stessa, senza escusazione veruna, di
si conservi; e le riforme non cadano che sul rimanente. Ed  ella  è questa l' idea che mi conduce a sviluppare in questo
accompagnata dalla Religione, bisogna dire ancora ch'  ella  debbe essere una e coerente con se medesima. Questa massima
che la religione non pugni colle istituzioni, delle quali  ella  non sia la madre, o nelle quali essa non sia bene
se non la educazione che dà Iddio alla Umanità, certamente  ella  presta il primo, unico e sommo esempio di ogni altra vera
cosa loro si presenti danno quell' affetto, il quale  ella  merita, considerata nella sua relazione con quel tutto che
ed alle infermità della non adulta e perfetta natura umana.  Ella  sa bene, che l' uomo in questa vita, dove il considera come
iscopo gli onesti godimenti di questa terra, non è però ch'  ella  abbandoni giammai l' unico principio a cui le richiama, e
venire perfezionandosi l' arte della umana educazione. Ed  ella  sarà perfetta, quando digerita in quattro parti (delle
antenati chiamavano col nome di virtù e di sapienza: ma  ella  si compone appositamente una virtù facile ed una sapienza
dunque che la facilità sia un pregio desiderabilissimo, ove  ella  consista nella espressione, e nella chiarezza assoluta de'
d' impoverire e distruggere la metafisica, col pretesto ch'  ella  è composta di questioni troppo difficili, anzi giudicate da
di queste arti frutti bene ai molti per cui è posta,  ella  vuole essere innestata sopra l' uomo già ben formato e
guisa delle lor varie professioni, questa Religione, perchè  ella  ottenesse il maggior bene nella società e conseguisse a
de' pensamenti degli uomini potrà essere utile, quant'  ella  metterà più in mostra l' incredibile debilezza e fallacia
d' averla concepita e penetrata a sufficienza: altramente  ella  non sarà ricevuta più addentro che nella memoria, o s' ella
ella non sarà ricevuta più addentro che nella memoria, o s'  ella  verrà mettendosi ancora nell' intelletto ci starà tutta
nelle qualità fisiche, o nelle qualità metafisiche ch'  ella  porge. Queste seconde sono proprie veramente della
lume di lettere, e l' umanità misero in tal condizione ch'  ella  tanto avesse a pensare alla sua esistenza, che più tempo
nell' Università questa pubblica scuola di letteratura,  ella  verrà ad essere il compimento di una educazion letteraria:
avere una tal colleganza colle scienze dell' Università ch'  ella  sia veramente il loro sostegno, anzi la loro generatrice.
schiavi del sistema non riconoscono più l' idea stessa s'  ella  non è collocata in una tale postura; e la credono un' altra
lodavano a cielo come cosa nuova e profonda. All' incontro  ella  è nobilissima dote quella di potere padroneggiare l' idea,
primo e il maggiore tra i doveri dei governi civili, così  ella  reca loro altresì la massima consistenza ed utilità. La
per se stessa, quanto a cagione de' sofismi, ne' quali  ella  fu involta dalle passioni degli uomini prepotenti,
naturale, del quale solo abbiamo parlato fin qui, ma  ella  ha oltracciò un diritto d' insegnare agli uomini fondato
alla Chiesa, in conseguenza del diritto generale che  ella  ha, il quale, come dicemmo, è nello stesso tempo un dovere
lei sola a scegliere le mani fedeli a cui confidarlo, e che  ella  sola è quella che può farlo passare in altre mani perchè
sola è quella che può farlo passare in altre mani perchè  ella  sola ha in proprio la scienza di cui si tratta, ed ella
ella sola ha in proprio la scienza di cui si tratta, ed  ella  sola altresì ha la missione e la facoltà di mandar altri,
non meno essenziale alla Chiesa degli altri tre, ed è che  ella  sola può applicare i suoi ministri all' insegnamento,
che s' insegni quello che è contrario alla rivelata verità,  ella  con ciò non entra nell' altrui diritto d' insegnare, non
alla Chiesa Cattolica, l' abbiamo fondato sulla facoltà che  ella  sola ha di comunicare la dottrina di Cristo, perchè sola la
Ma, e la forma costituzionale del Governo non sarebb'  ella  messa a pericolo, dicono alcuni, se i padri di famiglia
la libertà è da per tutto dov' è il diritto, non essendo  ella  altro che « l' esercizio non impedito del diritto ».
se stessa d' indole tutta caritativa, e solamente allora  ella  conserva la sua dignità e procede col decoro e coll' onore
vantaggiosa agl' interessi del gruppo de' rappresentanti,  ella  debba di necessità riuscire vantaggiosa anche agl'
sia, è posteriore a tutti questi quattro generi di diritti:  ella  non deve esser ostile ai medesimi, anzi deve considerarli
rimanere perfettamente libere; ma se queste non bastano,  ella  ha il diritto di aggiungere altre scuole e collegi, quanti
e di tutti i doveri » », immaginandovi forse che per esser  ella  la scienza di tutti i diritti e di tutti i doveri, per
la Chiesa lacerata trionfò sempre in questo senso, ch'  ella  non cedette mai nella massima per questi diciotto secoli
o interne od esterne che sembreranno accidentali; ma  ella  non può fallire quando il tempo e l' ora sia suonata. Il
dai cagnotti dei Governi fino ai più serii filosofi.  Ella  è una dottrina che si conosce e si sperimenta pel corso di
che ha incivilito il mondo, che ha ricostruito  ella  stessa colle sue mani e perfezionato quei Governi che ora
guarentigie a favore dei Governi, quasi che non fosse  ella  stessa questa dottrina insegnata da Dio medesimo la più
di Roma? La Chiesa non vi comanda questo; piuttosto vi fa  ella  stessa un dovere di conservare l' indipendenza dello Stato,
voi non potete più dire ad una nazione cattolica, che  ella  sia una cosa lecita, perchè ha parlato il giudice
una scienza così sublime, e del vestito ancor rozzo in che  ella  si mostra; il che la rende disamorata, ecc.. - Ora a questo
dell' insegnamento . Della libertà del pensare - com'  ella  sia assurda intesa volgarmente - com' ella abbia dell'
pensare - com' ella sia assurda intesa volgarmente - com'  ella  abbia dell' importanza, se, mutandole la forma, si converta
- E` lo stesso diritto che ha la verità sull' uomo, venga  ella  da qualunque fonte all' uomo comunicata. - Non impedisce la
la definizione della logica che alcuni danno, volendo « ch'  ella  non sia già l' arte che insegna a trovare o dimostrare il
fra loro. 5 Non proporre la questione in modo ch'  ella  già contenga nel suo seno o supponga la soluzione falsa ,
dell' umiltà filosofica per la scienza e per l' umanità.  Ella  sola mette a profitto tutta l' eredità delle cognizioni
dall' importanza della questione - Stato della questione -  Ella  è una questione di fatto: perciò si debbono applicare le
A ragion d' esempio, l' essenza dell' uomo non è  ella  stessa nessun uomo particolare. Dunque tutte le essenze che
ci facessero conoscere qualche cosa, noi sapremmo che cosa  ella  sia. Ora il sapere che cosa sia, è sapere l' essenza della
Spiritualità dell' anima umana (per escludere l' idea ch'  ella  sia un punto matematico). - Dell' anima noi abbiamo un
La virtualità specifica e semplice è sempre uguale, faccia  ella  più atti o meno: e qui si dee rinvenire l' identità delle
all' altro. Ora questo è appunto il caso dell' anima umana.  Ella  ha due atti primitivi: l' uno superiore, ed è l' atto che
la quale anche le cose non necessarie fa utili. Ed  ella  è dunque ben pazza cosa l' insuperbirsi, come fanno i savi
co' gridori nè colla forza, ed ogni cosa va bellamente. «  Ella  cinge di fortezza i suoi fianchi e fa robusto il suo
(3); e dopo averla esso Savio lodata per l' opere, che pare  ella  faccia quasi in silenzio, così dice del suo parlare: « Con
in silenzio, così dice del suo parlare: « Con saggezza apre  ella  la bocca sua, e la legge della bontà governa la sua lingua
lingua ». Dalla pratica della virtù sembra inferire, che  ella  abbia appreso a virtuosamente parlare. Così avvierete bene
carità di cui è detto al fine del capitolo precedente.  Ella  fa, che il cibo che mangiasi non vada a male, ma sia di
nella eccellenza che trae origine da Cristo: e come, sia  ella  o non sia numerosa, Cristo tuttavia sposo di lei
di pigliarla in mano (7) per adempire gli ordini suoi. E s'  ella  dicesi verga d' Iddio sovente nelle « Scritture », è perchè
commissari per fondare la Chiesa tutta spirituale, com'  ella  è, di GESU` fra uomini che avevano lo spirito affisso alla
le cose, la santificazion degli uomini. Qual bontà non è  ella  questa di Dio di avere il tutto fatto pe' suoi eletti?
a dire in quest' ultima parte della pratica della virtù.  Ella  s' esercita verso Dio, verso se medesimi, e verso gli
egli al tutto non è perfetto. Guida a noi data è la Chiesa;  ella  c' insegna a pregare con ogni verità . Nella Chiesa ogni
hanno eccellenza maggiore: e tanto è saggia, che mentre  ella  ama ed impone ad ogni fedele che alle grandi sorgenti s'
pesi servili, come la Sinagoga da sue cerimonie.  Ella  è libera: ella signora: pochissimi, manifestissimi sono i
servili, come la Sinagoga da sue cerimonie. Ella è libera:  ella  signora: pochissimi, manifestissimi sono i suoi sagramenti,
quale frequenza di comunione cercando S. Bonaventura come  ella  giovi, assai acconciamente disse, [...OMISSIS...] . In
consuonano, e danno a divedere di che qualità donna  ella  sia o che risguardiamo il contegno suo in trattando con
sì piena di sapienza e di tenerezza: al quale linguaggio  ella  studia di avvezzare i balbettanti suoi figli, e cui eglino
come pregio altissimo, perchè è divota a Dio; dallo spirito  ella  debbe nascere; da amore dell' amico e sposo suo: e così,
amico e sposo suo: e così, quantunque virtù de' corpi,  ella  s' eleva a grado di virtù spirituale. Il cuore della
ama il ritiro, e pratica la fuga della umana conversazione:  ella  teme e trepida ad ogni sentore di pericolo, e questo
e le smorfie: da tutto staccata, e in tutto grave,  ella  pienamente adempie l' apostolico precetto « d' usare così
purità ha la vergine donde abbassarsi davanti al Dio suo.  Ella  sa l' esempio di Maria, in cui la Verginità e l' Umiltà
di Paolo stesso: che la carità « si fa tutta a tutti »: ch'  ella  non si spande solo in eroiche azioni e grand' atti; ma ella
ella non si spande solo in eroiche azioni e grand' atti; ma  ella  si gode e s' intertiene ancora in cose più minute e
dove meno apparisce, ivi più sicura ove più nascosta.  Ella  è saggia, e non opera a caso, ella è sinceramente generosa,
sicura ove più nascosta. Ella è saggia, e non opera a caso,  ella  è sinceramente generosa, e non cerca nè i suoi capricci, nè
sradicarla, non metterla sana e salva a dormire, perchè  ella  ben presto si desta. Se poi la famiglia è un po' mondana, o
a quelli, co' quali è per naturali legami congiunta. Ma s'  ella  non è chiamata al chiostro, dimostri al mondo qual sia la
di scandalo e di dicerie per loro bene e non perchè  ella  le tema, che porta le altrui debolezze senza stento e con
al mondo. Due cose aggiungerò a risposta: la prima, ch'  ella  non debbe desiderare, come dicea, d' essere piacevole se
altro non diletta che il puzzo di carne, debbe abborrire  ella  di piacere. Allora quanto piace a' tristi, tanto spiace a'
Quella società he ci diede a scorta l'ago calamitato  ella  vastità dei mari e nei labirinti delle miniere e che
molto tempo prima che apparisse al mondo il nominalismo .  Ella  era nata, come abbiamo accennato, dalla mancanza d' una
filosofica tra il sussistente , e l' ideale : ed  ella  stessa impediva col suo senso equivoco questa distinzione.
agli occhi di molti, d' oscurità e di difficoltà, tosto  ella  si biparte in due, e si differenzia per la contraria
s' interruppe più mai, e la esplosione terribile ch'  ella  fece nel secolo XVIII, indica troppo bene lo stesso fuoco
l' umana stirpe, e divisa successivamente in nazioni,  ella  smarrì un po' alla volta, e confuse la memoria della
prima e singolare, allora s' affatica a dimostrarvi ch'  ella  non può essere un universale (4). Come dunque crede d'
perchè la mente può pensarla in quanti individui reali  ella  vuole, ed è singolare, perchè ella non esiste che in
quanti individui reali ella vuole, ed è singolare, perchè  ella  non esiste che in ciascuno di questi individui » », è la
delle cose, l' universale fuori delle cose. Si dirà che  ella  è un atto della mente? Sia pure. Ma che un atto della mente
a tutti i singolari, e generanti e generati, potendo  ella  accomunarsi colla mente anche a qualunque numero di
fine. Ma la specie , che è nella mente dell' artefice, è  ella  forse il principio «eis ho», ossia «eis ti» ( « in quod, in
questa potenza, e qui dice che quantunque sia potenza,  ella  deve avere una virtù in sè stessa, che (date certe
Come patirà da sè stessa? Acciocchè patisca da sè stessa  ella  dovrebbe esser duplice, dovrebbe agire e patire ad un
prudenteggia [...OMISSIS...] , essendo prima potenza, ed  ella  stessa poi atto, entelechia. Il medesimo si prova da questo
il subietto, la persona umana . Ma l' anima non è  ella  anche persona umana? Se si distinguesse l' anima dalla
e che l' anima sia il suo atto (2). L' anima umana dunque è  ella  propriamente il subietto che sente coll' istrumento del
e la forma subiettiva, la materia ideale e obiettiva, che è  ella  stessa in un altro rispetto, anche forma. Ciascuna di
estrasubietto. Quanto poi alla forma ideale ed oggettiva,  ella  non ha subietto negli enti finiti, ma si prende come
come fosse ad un tempo un atto subiettivo, e come fosse  ella  stessa obietto; negando però all' anima in genere l' esser
dell' anima, e che avea detto atto del corpo, diventa  ella  stessa nel discorso d' Aristotele, rispetto alla seconda e
e potenza d' altri atti, che da lei procedono (4). Di più  ella  non ha bisogno, per fare alcuni di questi atti, di alcun
propria, per la quale all' occasione delle sensazioni,  ella  si mova a formare, o più veramente a intuire gl'
a intuire gl' intelligibili e gli universali. - Ma può  ella  intuire gli universali, senza averne un primo in se stessa?
riserbò il nome d' universali, e presa come obietto, sia  ella  stessa questo universale, che perciò diventa tutte le cose,
la semplice materia non può sussistere da sè, conviene ch'  ella  abbia anche una forma. E in fatti la chiama anche forma,
parole, esser così fatta la natura dell' anima umana ch'  ella  possiede un sentimento fondamentale , dove si può dire, che
natura, consegue, che questa mente sia un intelligibile  ella  stessa, e però, che Aristotele ammetta innato nell' uomo un
intelligibile » » (6). Ora la mente agente è tale: dunque  ella  stessa è il primo degli intelligibili, da cui tutti gli
all' ente a cui appartiene o a un altro, e in quanto resta  ella  è vera del secondo genere di verità, cioè degl' incomposti.
ossia la mente che le viene dal di fuori: con questa mente  ella  può conoscere, percepire, ragionare, e però distingue l'
solo la riconobbe pura d' ogni materia, ma vide ancora, ch'  ella  dovea sussistere, e però essere un' essenza sostanziale,
seconda, e cerchiamo a che s' estenda, ci accorgeremo ch'  ella  è atta solamente a dimostrare, che le sostanze individue
ragione aristotelica di cui parliamo, puramente dialettica,  ella  non ha virtù d' uscire dal circolo delle idee e dei reali
sia in quanto non si dice del subietto, dovendo in tal caso  ella  stessa, l' idea partecipata, costituire il subietto
concepisce ed è anteriormente alla sua partecipazione. Ora  ella  acquista il titolo d' universale unicamente per la sua
in relazione agli individui a cui può essere partecipata,  ella  per sè, nella sua essenza anteriore al concetto della sua
essenza anteriore al concetto della sua partecipazione, è  ella  stessa un singolare, e questo appunto significa la
la si ponga in diversi luoghi e così si moltiplichi. Ma nè  ella  è in alcun luogo nè si moltiplica veramente, ma sono i
que' sensibili si vedano nella stessa idea, e per questo  ella  si chiami comune o universale, [...OMISSIS...] . Poichè
questa è in sè, indipendentemente dai sensibili, se non che  ella  stessa è anche l' essenza de' sensibili, perchè ha l'
onde come l' anima riceve le idee da Dio, e così s' informa  ella  stessa, così essa dà le idee al proprio sentimento
essa ripugnano per cose false. Ora qual è questa ragione?  Ella  è la causa formale e finale, perchè questa seconda viene
in tutte le cose (3) pe' suoi effetti e vestigi, perchè  ella  presta a noi, e ad alcune altre cose che sono quaggiù in
di più, che tale è la natura dell' estensione che  ella  non si può concepire se non essente in un semplice, e dal
l' idea indeterminata (3), e che con questo primo identico  ella  conosca tutte l' altre cose identiche, cioè l' altre idee;
4 Essendo l' anima composta dell' identico e del diverso ,  ella  di conseguenza ha due operazioni o movimenti che egli
si fa una anche per la riunione de' termini; giacchè  ella  col suo atto primo e costitutivo, dopo essersi divisa da
dell' anima; [...OMISSIS...] , e dopo aver descritto com'  ella  armonicamente movendosi intenda i sensibili e gli
armonico, di cui l' anima è per sè stessa dotata da Dio,  ella  era e dovea essere la dominatrice del corpo (1), e così
che l' anima è la dominatrice del corpo, e quindi che  ella  stessa lo adatta a sè stessa, l' informa, l' organizza, e
sofferisse qualche vera modificazione dall' anima, quand'  ella  è anzi «aei kata tauta hosautos»; quella che si modifica è
raccogliersi in se stessa, lasciato il corpo, più altresì  ella  comunica coll' ente, e quasi con mano l' apprende
con mano l' apprende [...OMISSIS...] ; onde quando poi  ella  del tutto priva del peso corporeo sarà con ciò che mai non
« « di non creder nulla fuorchè a sè medesima, in quant'  ella  per sè stessa intende ciascuna di quelle cose che sono per
dati all' anima umana, dall' idee più eccellenti di cui  ella  sia stata fatta partecipe. Noi dicemmo che l' oggetto
della giustizia, nè d' altra cosa, quantunque eccellente  ella  sia (2). Con un altro carattere nobilissimo distingue
e l' essenza e il bene a tutte le altre cose, conviene che  ella  sia il Bene stesso ed assoluto (1). Così dal bene
[...OMISSIS...] (e in questa fusione e unificazione com'  ella  sia, sta il mistero impenetrabile alla mente umana, onde
come io vaticino » ». Avea detto poco prima della mente che  ella  « « o è un medesimo colla verità, o certo di tutte le cose
le consideri in separato dalla materia, e così è, che  ella  conosce gli enti reali. Quindi Aristotele stabilisce, che
classe di forme; ma questa determinazione della potenza è  ella  stessa una forma (2), quantunque non ultimata. Se la
e vien ricevuta nelle menti senza sospetto o timore ch'  ella  richiegga un' intensa meditazione ad esser compresa. Ma
espressione vuol certo significare un' idea vera, venendo  ella  usata da un' infallibile autorità. Ora qui appunto
tempo, ma ha per suo relativo tutto intero il tempo; sicchè  ella  non può significare un punto di tempo, giacchè ogni punto
è già sviluppata, e non ha più bisogno di tali dandine,  ella  inventa parole nuove e proprie per quelle cognizioni che
l' essenza, la quale non può non essere, e però  ella  è eterna. Quindi rispetto a questi enti l' essenza è cosa
cognita, cioè che fosse ad un tempo sussistenza ed essenza,  ella  sarebbe in tal caso un oggetto unico, il quale si potrebbe
la distinzione fra l' essenza e la sussistenza, perchè  ella  è un giudizio, è l' unione che fa la mente d' un predicato
ma la sussistenza è identica ed una perfettamente. Ma  ella  è per sè intesa in virtù dell' atto intellettivo che la
che crea secondo le idee che ha in se stessa in quanto  ella  è intesa per sè, ossia in quanto ella è Verbo: e però la
se stessa in quanto ella è intesa per sè, ossia in quanto  ella  è Verbo: e però la creazione è una operazione che
quali speciali limitazioni dovesse avere l' ente finito ch'  ella  voleva creare; questa determinazione fu ella fatta a pieno
finito ch' ella voleva creare; questa determinazione fu  ella  fatta a pieno arbitrio senza alcuna ragione? ». La seconda:
non è screziata, non ha traccie in se stessa di limiti, ed  ella  stessa è la potenza di far sussistere l' ente finito. Onde
logicamente; perocchè, se si pensasse questa potenza,  ella  sarebbe qualche cosa di anteriore a Dio, e nulla si può
che alcun' altra cosa la renda nota; ed appunto l' essere  ella  per sè nota e per sè affermata, è ciò che la costituisce
Verbo dell' atto essenziale intellettivo pel quale  ella  è tale. Non v' ha dunque a farsi una sintesi per costituire
alla sua mente, ma non è la sua mente che ha bisogno  ella  stessa di venire illuminata; quest' essenza è straniera al
e però con quell' unico atto, chè altri non ne sono in Dio,  ella  opera tutto ciò che opera ad extra; e quest' atto è quell'
compiutamente pronunciata, se in questo pronunciato, ch'  ella  stessa fa, non si contenesse anche la possibilità fisica
Per la stessa ragione non sarebbe completa ed ultimata se  ella  non fosse amabile ed amata da se stessa, e quindi se non
nell' ordine soprannaturale, si riconoscerà agevolmente ch'  ella  dipende appunto dalla moltiplicità dichiarata fin qui dell'
prima della venuta in terra del Signor nostro Gesù Cristo.  Ella  si riduceva ai seguenti capi: 1 Le verità speciali
meglio indica l' unità del Verbo di Dio), tuttavia  ella  non era acconcia ad esprimere la personale manifestazione
oltrecchè questa santità naturale riesce difficilissima,  ella  rimane virtù ancor nei limiti della natura. Quando si
filosofia naturale è obbligata a seguire lo stesso metodo.  Ella  muove dall' idea dell' essere, come dalla prima cosa che
significa la divinità nel supposito, concretamente, e però  ella  vale a significare anche la persona: come, a ragion d'
completi l' altra. Ora, quanto a quest' ultima espressione,  ella  appartiene all' umanità di Cristo innalzata sopra tutte le
anteporre l' articolo. Usata la parola Dio come predicato,  ella  dà alla clausola questa sentenza: « E il Verbo aveva la
esponendo questa medesima clausola, dice: non esser  ella  qualche cosa di nuovo diversa dalle tre prime, ma essere un
Ma la sapienza essenziale di Dio non è il Verbo divino;  ella  è un attributo che conviene egualmente a tutte e tre le
ha figura, cioè espressione, conoscibilità, questa sia  ella  medesima, non entrando la sussistenza in alcuna idea che
tre le divine persone sia quella che crea pel Verbo, che è  ella  stessa per sè nota. Una qualche analogia di questo fatto
Ora tale è la potenza della volontà divina, che, quand'  ella  vuole che sussista un ente finito e relativo, lo immagina,
analogo, non può rappresentare un oggetto che a se stessa,  ella  è imperfetta; non fa pienamente ciò che vorrebbe fare,
Ora se si prende la sapienza in un senso soggettivo,  ella  è comune a tutte e tre le persone e s' attribuisce al Verbo
al Verbo soltanto in un senso appropriato . Ma se  ella  si prende in un senso oggettivo, ella è propria del Verbo,
appropriato . Ma se ella si prende in un senso oggettivo,  ella  è propria del Verbo, o piuttosto è il Verbo stesso, e in
è l' idea dell' essere, la quale, come pura idea che  ella  è, non è il Verbo, come dichiareremo meglio più sotto, e
ma dal solo sentimento, procede di conseguente ch'  ella  non viene prodotta sul tipo di alcuna idea, non ha tipo;
il principio senziente; se non avesse il termine sentito,  ella  nè sentirebbe, nè sarebbe principio d' alcun sentimento, nè
è realmente distinta da ciascuna persona, di maniera che  ella  non sarebbe se non fossero le persone; e non è che nelle
come suggerisce la filosofia, non è soggettiva, perocchè  ella  non è principio nè senziente nè intelligente: non è
a se stessa, ma ad altro, cioè al soggetto sensitivo di cui  ella  è termine. Laonde S. Tommaso dice: « « Si conserva nelle
vita intellettiva, che s' appropria al Figliuolo non perchè  ella  non sia dell' essenza divina, ma perchè ha per condizione
ma per appropriazione attribuita allo Spirito Santo, perchè  ella  ha per condizione l' oggetto per sè amato, e la forma dell'
che la vita che è nel Verbo sia la luce degli uomini?  Ella  non potrebbe esser luce se non fosse oggetto dello spirito
perchè concupisce contro lo spirito, l' altra spirito;  ella  quella statua poteva essere la carne vivente); ma trattasi
di oggetto, e però senza ricorrere ad una causa che sia  ella  stessa oggetto, e che all' uomo, come tale, si manifesti.
già nelle antiche carte fu scritto della Sapienza, che « «  ella  è un vapore della virtù di Dio e una cotale emanazione
non è solamente fisica, nè solamente intellettuale, ma  ella  è altresì essenzialmente morale, come quella che è fornita
dell' universo, e ad essa fossero ricorsi per ajuto,  ella  avrebbe loro sovvenuto nella sua essenziale misericordia.
diavolo per grazia singolare ricevuta dal Figliuolo di cui  ella  era Madre. Ma, universalmente parlando, ne' Santi stessi,
natura angelica che le parlava, la quale è da credere ch'  ella  abbia conosciuta smisuratamente maggiore della propria,
al seduttore, e negò fede all' eterna verità, e così cadde  ella  prima e poscia il marito nella colpa, e col frutto mangiato
cui sono mandato al mondo. Or questa volontà del Padre era  ella  una volontà positiva ed arbitraria? Voleva così il Padre
Padre era unicamente positiva ed arbitraria, non sarebbe  ella  stata una volontà senza ragione? e una volontà crudele,
perchè mi volete uccidere?, che nessuno lo voleva uccidere,  ella  non sapeva ancora il reo disegno de' principali della
visione avuta di questa Sposa dell' Agnello nell' atto ch'  ella  scendeva da Dio di Cielo in terra: [...OMISSIS...] Nel
fatta l' umana natura, che dall' esperienza del patimento  ella  ritenga una positiva cognizione di esso, la quale, per la
corpo ed abbandonata intieramente a se stessa; a ciò che  ella  ha per natura sua, senz' altra aggiunta o azione esteriore:
bisogno di qualche segno sensibile per esser pensati.  Ella  dunque non ritiene se non l' intuizione immota dell' essere
di cui l' anima è dotata per la grazia di Cristo, nel quale  ella  è incorporata, non s' avvera giammai dell' anime cristiane
osa per la profondità sua investigarlo: perocchè veramente  ella  è questa una delle più arcane dottrine della cattolica
tutte le forme o specie di onore e di gloria di cui  ella  fosse suscettibile (1), giacchè invitava tutti gli uomini a
di fuori per una operazione anteriore al nuovo vivente ch'  ella  produce. Quindi se del battesimo è proprio ufficio il dare
il nostro sentimento. Ma la fede non è già pura tenebra, ma  ella  ha ancora della luce, la quale si fa piena allorchè nell'
Santo ad aderire all' Essere oggettivo, cioè al Verbo, che  ella  cedette intieramente a lui il governo dell' uomo, e il
di sua propria luce, a servigio dell'immobile piano  ella  terra, fra una moltitudine di minute stelle, sparse in una
soli; intorno al più vicino dei quali si move 'umile globo  ella  terra, traendo seco, per forza di più vicina attrazione, il
vantaggio anche alla corporale salute. In ciò ch'  Ella  dice sul conto mio, non vedo altro che la sua solita bontà
e perciò non finirò mai di benedirlo anche di questo.  Ella  continui ad aiutarmi colle sue sante preghiere, giacchè il
dover aspettare che questa volontà si manifesti, quasi che  ella  non ci fosse stata manifestata dal Vangelo, e dalla
i vizii, su questo fondamento si erigono tutte le virtù.  Ella  è cosa indubitata che niun religioso può perire, se ama
questa specie di gioia interiore che voi ne provate: 1 Se  ella  sia un secreto movimento d' amor proprio; 2 Se sia un
per la limitata atura del suo intelletto: per l'unità  ella  sua coscienza: per l'identità degli universalie pel