Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: elettroni

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Fondamenti della meccanica atomica

435670
Enrico Persico 49 occorrenze
  • 1936
  • Nicola Zanichelli editore
  • Bologna
  • fisica
  • UNIPIEMONTE
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Che poi negli atomi siano sempre contenuti degli elettroni, della stessa specie di quelli che si osservano liberi, è provato da molti fatti che

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negativa in forma di elettroni, restava da conoscere in quale forma si trovasse nell'atomo quella elettricità positiva che è necessaria a dare

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massa, avente una carica positiva Ze (chiamando e la carica dell'elettrone presa in valore assoluto): intorno ad esso si trovano Z elettroni, le cui

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Secondo il modello di Rutherford, la valenza ed in genere le proprietà chimiche di un atomo dipendono esclusivamente dal movimento degli elettroni

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e lo stesso numero di elettroni planetari, ma differiscono per la massa del nucleo. Poichè il moto degli elettroni è determinato dalle forze

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Positroni, o elettroni positivi: carica positiva dell'ordine di e, peso dell'ordine di quello dell'elettrone negativo (probabilmente sono esattamente

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elettroni: carica - e, peso 1/1823 unità atomiche. Sono identici a quelli circolanti intorno al nucleo.

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, sarebbe del pari insormontabile agli elettroni. Ma invece, come si è visto nel § precedente, la meccanica ondulatoria consente ad alcuni degli

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può dunque dire che la superficie del metallo rappresenta per gli elettroni un gradino di potenziale di altezza , cosicchè, se disponiamo l'asse x

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che dà per il coefficiente di trasmissione , e quindi per il numero di elettroni emessi, proprio l'espressione suggerita dai dati sperimentali.

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Assai notevole è poi la legge che lega la forza viva w con cui sono emessi gli elettroni alla frequenza v della radiazione incidente: essa è

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analoghe a quella di Balmer, il BOHR fu condotto a pensare che l'emissione di tali spettri fosse provocata dal salto quantico di uno solo degli elettroni

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elettroni del nocciolo come formanti intorno al nucleo una distribuzione continua o «nuvola» di elettricità negativa, statica ed a simmetria sferica, così da

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di Schrödinger corrispondente agli elettroni del nocciolo è tale che , cioè la densità media di carica elettrica, è indipendente dal tempo ed a

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(dove e rappresenta la carica dell'elettrone in valore assoluto). Questo risultato si potrebbe estendere ai sistemi con quanti si vogliono elettroni.

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e si riconosce che: il momento magnetico dovuto al moto orbitale degli elettroni è sempre un multiplo intero di

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magnetici generati dai Z — 1 elettroni del nocciolo si elidono: invece negli altri atomi vi è da tener conto degli spin e dei campi magnetici generati

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In questa teoria si è supposto che gli elettroni diffondenti fossero liberi, mentre nella realtà essi sono più o meno vincolati al nucleo dell'atomo

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È questa la relazione cercata. Da essa risulta, in particolare, che, col variare di θ da O a 180°, θ' varia da 90° a 0°: quindi, gli elettroni sono

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trattasse di particelle identiche (p. es., elettroni) si dovrebbero fare altre considerazioni, che rimandiamo al cap. VI.

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DIRAC fa l'ipotesi che uno spazio privo di cariche elettriche non debba pensarsi come uno spazio in cui non vi sono elettroni, ma che invece vi siano

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argomento e sulla annichilazione degli elettroni, rimandiamo al n. 26 e al n. 31 della bibl., nonchè all'opuscolo di I. CURIE ed F. JOLIOT L'électron

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(l) Per indicazioni bibliografiche più complete e per maggiori particolari su questo argomento e sulla annichilazione degli elettroni, rimandiamo al

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ciascuno degli elettroni dell'atomo resta individuato da una quaterna di numeri quantici. Questi numeri intervengono in tutte le leggi che determinano

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in un atomo non vi sono mai due elettroni aventi la stessa qua>terna di numeri quantici Poichè il quarto numero quantico, s, può assumere solo due

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(2) Si ammette il principio di Pauli per qualunque sistema contenente più elettroni: p. es. la « statistica di Fermi», valida per un gas di elettroni

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possono essere al più due elettroni aventi questa tema di numeri quantici orbitali (o, come si dice brevemente, questa «orbita»). In questa forma fu

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a un valore tale da poter trascurare le interazioni fra i diversi elettroni, come si è detto a pag. 474: sia allora la autofunzione dell'i-esimo

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In molti casi, in un sistema con due elettroni le forze dovute agli spin sono trascurabili in prima approssimazione. Formalmente, ciò significa che

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di elio, in quanto si possono schematizzare col criterio del § 59, p. II, considerando i due elettroni di valenza come soggetti all'attrazione del

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formula di Bohr (18). Si comprende dunque che quando degli atomi sono bombardati da elettroni di energia sufficiente ad eccitarli, essi debbono emettere

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studi. Il dispositivo generalmente usato per lanciare degli elettroni con una data velocità consiste (v. fig. 9) in un filo metallico arroventato

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rarefatto, la sostanza che si deve studiare, si trova il sistema per il lancio di elettroni costituito, come si è detto al § precedente, da un filamento

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Ma supponiamo ora di aumentare il potenziale V, finchè eV sia poco superiore ad E2—E1: allora la forza viva degli elettroni, in vicinanza della

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usate per accelerare gli elettroni (p. es. 40 volt): allora nessuno degli elettroni lanciati dal filamento potrà arrivare alla placca P, perchè saranno

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Supponiamo di racchiudere un gas formato da atomi e da elettroni in una cavità a pareti perfettamente riflettenti sia per gli atomi che per gli

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collisione tra elettroni ed atomi (effetto Ramsauer), ed a varie altre questioni.

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Secondo la meccanica ondulatoria, il comportamento di un fascio di elettroni (p. es. un fascio di raggi catodici) è retto da leggi matematiche assai

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tensione di questa si poteva variare la velocità degli elettroni (nelle esperienze descritte la tensione variava da 30 a 370 voli). I diaframmi

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Gli elettroni erano emessi (fig. 11) da un filamento di tungsteno incandescente F, e venivano accelerati dal campo creato tra F ed il diaframma D

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segmento proporzionale al numero di elettroni diffusi in quella direzione ed i diversi diagrammi corrispondono a diverse velocità degli elettroni incidenti

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riflessione regolare ogni volta che θ passava per un valore soddisfacente la (34): invece nelle esperienze con gli elettroni è più comodo tenere fisso

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Si inviano gli elettroni sul cristallo non più normalmente ma con un angolo di incidenza θ (fig. 14). La direzione di propagazione, nell'interno del

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I corpuscoli elettrici negativi, o elettroni, sono noti da molto tempo come costituenti i raggi catodici ed i raggi β delle sostanze radioattive

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Altre esperienze di diffrazione degli elettroni, sia col metodo analogo a quello di Lane che col metodo analogo a quello di Bragg, sono state poi

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Tale metodo è stato applicato agli elettroni da G. P. THOMSON, da RUPP e da altri, e si è mostrato per molti aspetti più vantaggioso di quello di

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Considerazioni teoriche suggeriscono, come vedremo al § 26, p.II, che la lunghezza d'onda λ dipenda dalla velocità v degli elettroni secondo una

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Questa formula (che per V piccolo coincide con la (38)) è stata verificata da esperienze eseguite da PONTE su elettroni veloci (fino a 17.250 volt

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Le esperienze di diffrazione degli elettroni, descritte nei §§ precedenti, hanno dimostrato chiaramente che non solo la radiazione elettromagnetica

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Enciclopedia Italiana

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Enrico Fermi 1 occorrenze
  • 1936
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di elettroni, a cui sono dovute queste proprietà, si trova in condizioni di degenerazione assai forte (infatti per esso, data la considerevole

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