Il preposto all'azienda deve fornire al medico tutte le notizie necessarie per, completare il modulo, e firmarlo egli pure quando ne sia richiesto
Quando per i motivi sopraindicati l'assicurato sia ricoverato in un istituto di cura, egli ha diritto ad un assegno giornaliero corrispondente alla
imputabile a coloro che egli ha incaricato della direzione o sorveglianza del lavoro, se del fatto di essi debba rispondere secondo il Codice civile.
, all'ufficio postale per l'invio all'Istituto assicuratore e, qualora la consegna non avvenga entro il termine stabilito, egli sarà possibile della
abbandonato, si serviva di una specie di canna per segnare faticosamente le sue cordiali figure; egli appariva sempre, benché impedito, al centro della
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vizio che lo portò alle soglie della demenza, o che la vita dura, disordinata che egli dovette fare fin da ragazzo, col complesso mai placato del
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Egli dipinge dalle cartoline, impastando nei colori gesso e colla. Ma il talento del giovane è portentoso. Pissarro, Renoir, Monet sembrano
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Egli dipinge alla maniera impressionista, come il più nutrito e sano dei discepoli: i tremori, le angoscie, il delirio della sua vita di bevitore non
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La umana vicenda del pittore è particolarmente legata alla sua storia di artista: e benché egli negli anni della maturità si sia sempre più
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Verso quell’epoca, infatti, egli compì il suo primo viaggio a Parigi, dove ebbe modo di approfondire questa lezione all’Académie Jiulian e
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quanto patetico: egli si rifiuta di perseguire apertamente la via della avanguardia, come faranno ad esempio Matisse, Braque e Picasso portando oltre
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L’abbandono dell’avanguardia e il ritorno o il ripensamento dei modi impressionisti, avviene dunque in Pougny poco prima del 1930. Va detto che egli
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primaria importanza, nonostante gli echi delle scuole e delle personalità di cui egli subì la influenza, è possibile individuare un nucleo di opere
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parte di quello che egli chiamò «Il fregio della vita», una sorta di poema tradotto in termini figurativi, dove sono considerati come personaggi «La
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Il «caso» di Munch è ben diverso. Egli appartiene al gruppo di quegli artisti profondamente inquieti e curiosi che vennero in Francia a capire se
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forma assai diversa da quella tradizionale nella pittura e nella scultura, non già perché egli sostituisca alla realtà di tutti una realtà che non esiste
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cubista espressionista — egli «li conserva in uno stato di insubordinazione permanente, impedisce loro di eludere problemi in apparenza insolubili».
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stilistico di Braque e le componenti di Gris e degli Orfisti, il prim’attore, egli si sviluppa su una linea assai meno «ortodossa», dove il quanto di
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’equivalente «pittorico»: contro i futuristi che egli forse con eccessiva severità considerava illustrativi e provinciali, contro le intemperanze del
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altissimo magistero formale. È vero, Braque non fu un rivoluzionario; si può dire che egli arrivasse tappa per tappa, il giorno dopo: non primo fra i
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invece egli sappia ricostruire, oltre la fase di rottura del cubismo e dell’astrattismo storico, in un ordine di nuova e organica moralità, dove l’uomo sia
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qualunque certezza e qualunque logica, ma perché egli, per ritrovare la sua propria integrità pensante, fantasticante, sognante, ha bisogno di
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Rispondiamo subito che è nell’amore con cui Magritte rende queste assurdità la non gratuità della pittura. Nella misura in cui egli esprime
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Come Fautrier, egli, assai più di tutti gli altri artisti degli «ismi» non storici ora nominati, si lega all’insegnamento dei maestri francesi, da
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, appesantito, tutto il suo potenziale astratto. In molti dei quadri dell’ultimo periodo, dove è restituita l’unità visiva e spaziale, sembra che egli
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Che egli non esprima «il giudizio del profeta, ma soltanto del testimonio», come dice Cariuccio, è un fatto; ma la testimonianza dell’artista è
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naturalista in una «apparenza impressionista», un di più di visivo» laddove egli descrive) e verso il clima del Picasso surrealista, di Sutherland («Studio per
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carriera di grafico, avvalendosi di tecniche e di macchine perfezionate: litografo apprendista nel 1912, egli fece il mestiere della incisione sulla pietra
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Tornato in Patria, egli costituì intorno al 1929 il gruppo di punta degli artisti americani con Evergood. Levine, Hopper ed altri, ponendosi all
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spinta poderosa, causata dall'entusiasmo, alla schiena di Giacometti. Mi scusai. Egli si scusò; non come Giacometti, ma come un vecchio viaggiatore
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, quei mormorii alternati ad esplosioni e ruggiti, da lasciar muti i suoi accompagnatori, mentr’egli agitava in aria il bastoncino dal manico d’argento; a
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egli non chiude un’epoca, ma la continua, e, se così possiamo esprimerci, ne suggerisce una nuova alle attuali generazioni. Mai come in questa mostra
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con l’arte, non si può dire che egli assumesse dall’esterno e molto spesso anche nelle sue abitudini e nelle sue scelte d’uomo, atteggiamenti
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dell’arte di Scipione, aggiungeremmo che egli è finalmente passato per noi dal ruolo dei fratelli maggiori a quello degli zii: quegli zii, appunto
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Cosí non ci è parsa motivata l’osservazione di Lionello Venturi a proposito del «Mercato», là dove egli afferma che l’artista avrebbe adoperato le
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, mentre egli le aveva conosciute sopratutto a Vienna e a Monaco. Nella monografia che Lionello Venturi ha dedicato a Spazzapan per i tipi del
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A nostro avviso, Maccari è un uomo che, come molti altri della generazione degli zii, ha patito la nostra provincia; egli è stato fascista, più o
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L’insegnamento che offre il pittore di Modena è quella sua capacità o condizione di risalire alle fonti primarie dell’avanguardia, di scoprirne egli
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Con questo non vogliamo certo concludere che il disegnare e il dipingere di Spazzapan fossero affidati esclusivamente a una forma di trance. Egli
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alla realtà con un altro animo. Egli è un esperto e felice viaggiatore, egli sa che cosa vedere e che cosa scartare, sa, soprattutto — coadiuvato anche
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Palermo; egli, a quanto ci sembra, portò coraggiosamente e con una rara intraprendenza a Milano la lezione di Picasso: nessuno infatti l’aveva
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, quasi che egli ci dia nelle sue figure il diagramma di una passione non ancora scontata.
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disinvolto, ma egli è liberato per mimetismo, si direbbe, per quella sua costante attitudine a «far francese» senza arrivar mai alle scimmiottature
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Guerreschi di superiore saggezza, di una sorta di chiaroveggenza, guardando egli nello specchio del passato? I suoi quadri, insomma, sono una verità che ci
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liberi d’ogni ipoteca surrealista, nascono già «astratti», mentre al fondo di Dova pesa un retaggio surrealista, amaramente umanistico, con il quale egli
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alla Biennale di Venezia — «estratti dal cestino... dall’arsenale dei rifiuti, dal mucchio delle macerie, che egli montava e incollava facendone opere d
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varia. Le sue «miniature», come le chiama Konrad Rothel sono effettivamente «tra le cose più belle» che egli abbia eseguito dopo il 1956, ma non ci
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Piero Dorazio è un giovane serio e laborioso, che tenta di pervenire a formulazioni liriche da una partenza puramente meccanica: egli infatti muove
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neoclassici —basò tutta la sua arte sulla ispirazione; e poiché la sua macchina compositiva si muoveva soltanto attraverso la fantasia, egli poté
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commentare poemi e romanzi di ogni paese. Egli conversava, per così dire, con Shakespeare e con Goethe, con Ariosto, con Dante e Walter Scott, con Byron e
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