Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124 - Testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

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Stato 4 occorrenze

Il preposto all'azienda deve fornire al medico tutte le notizie necessarie per, completare il modulo, e firmarlo egli pure quando ne sia richiesto

Quando per i motivi sopraindicati l'assicurato sia ricoverato in un istituto di cura, egli ha diritto ad un assegno giornaliero corrispondente alla

imputabile a coloro che egli ha incaricato della direzione o sorveglianza del lavoro, se del fatto di essi debba rispondere secondo il Codice civile.

, all'ufficio postale per l'invio all'Istituto assicuratore e, qualora la consegna non avvenga entro il termine stabilito, egli sarà possibile della

Personaggi e vicende dell'arte moderna

260297
Venturoli, Marcello 46 occorrenze
  • 1965
  • Nistri-Lischi
  • Pisa
  • critica d'arte
  • UNIFI
  • w
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abbandonato, si serviva di una specie di canna per segnare faticosamente le sue cordiali figure; egli appariva sempre, benché impedito, al centro della

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vizio che lo portò alle soglie della demenza, o che la vita dura, disordinata che egli dovette fare fin da ragazzo, col complesso mai placato del

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Egli dipinge dalle cartoline, impastando nei colori gesso e colla. Ma il talento del giovane è portentoso. Pissarro, Renoir, Monet sembrano

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Egli dipinge alla maniera impressionista, come il più nutrito e sano dei discepoli: i tremori, le angoscie, il delirio della sua vita di bevitore non

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La umana vicenda del pittore è particolarmente legata alla sua storia di artista: e benché egli negli anni della maturità si sia sempre più

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Verso quell’epoca, infatti, egli compì il suo primo viaggio a Parigi, dove ebbe modo di approfondire questa lezione all’Académie Jiulian e

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quanto patetico: egli si rifiuta di perseguire apertamente la via della avanguardia, come faranno ad esempio Matisse, Braque e Picasso portando oltre

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L’abbandono dell’avanguardia e il ritorno o il ripensamento dei modi impressionisti, avviene dunque in Pougny poco prima del 1930. Va detto che egli

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primaria importanza, nonostante gli echi delle scuole e delle personalità di cui egli subì la influenza, è possibile individuare un nucleo di opere

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parte di quello che egli chiamò «Il fregio della vita», una sorta di poema tradotto in termini figurativi, dove sono considerati come personaggi «La

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Il «caso» di Munch è ben diverso. Egli appartiene al gruppo di quegli artisti profondamente inquieti e curiosi che vennero in Francia a capire se

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forma assai diversa da quella tradizionale nella pittura e nella scultura, non già perché egli sostituisca alla realtà di tutti una realtà che non esiste

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cubista espressionista — egli «li conserva in uno stato di insubordinazione permanente, impedisce loro di eludere problemi in apparenza insolubili».

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stilistico di Braque e le componenti di Gris e degli Orfisti, il prim’attore, egli si sviluppa su una linea assai meno «ortodossa», dove il quanto di

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’equivalente «pittorico»: contro i futuristi che egli forse con eccessiva severità considerava illustrativi e provinciali, contro le intemperanze del

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altissimo magistero formale. È vero, Braque non fu un rivoluzionario; si può dire che egli arrivasse tappa per tappa, il giorno dopo: non primo fra i

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invece egli sappia ricostruire, oltre la fase di rottura del cubismo e dell’astrattismo storico, in un ordine di nuova e organica moralità, dove l’uomo sia

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qualunque certezza e qualunque logica, ma perché egli, per ritrovare la sua propria integrità pensante, fantasticante, sognante, ha bisogno di

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Rispondiamo subito che è nell’amore con cui Magritte rende queste assurdità la non gratuità della pittura. Nella misura in cui egli esprime

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Come Fautrier, egli, assai più di tutti gli altri artisti degli «ismi» non storici ora nominati, si lega all’insegnamento dei maestri francesi, da

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, appesantito, tutto il suo potenziale astratto. In molti dei quadri dell’ultimo periodo, dove è restituita l’unità visiva e spaziale, sembra che egli

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Che egli non esprima «il giudizio del profeta, ma soltanto del testimonio», come dice Cariuccio, è un fatto; ma la testimonianza dell’artista è

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naturalista in una «apparenza impressionista», un di più di visivo» laddove egli descrive) e verso il clima del Picasso surrealista, di Sutherland («Studio per

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carriera di grafico, avvalendosi di tecniche e di macchine perfezionate: litografo apprendista nel 1912, egli fece il mestiere della incisione sulla pietra

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Tornato in Patria, egli costituì intorno al 1929 il gruppo di punta degli artisti americani con Evergood. Levine, Hopper ed altri, ponendosi all

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spinta poderosa, causata dall'entusiasmo, alla schiena di Giacometti. Mi scusai. Egli si scusò; non come Giacometti, ma come un vecchio viaggiatore

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, quei mormorii alternati ad esplosioni e ruggiti, da lasciar muti i suoi accompagnatori, mentr’egli agitava in aria il bastoncino dal manico d’argento; a

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egli non chiude un’epoca, ma la continua, e, se così possiamo esprimerci, ne suggerisce una nuova alle attuali generazioni. Mai come in questa mostra

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con l’arte, non si può dire che egli assumesse dall’esterno e molto spesso anche nelle sue abitudini e nelle sue scelte d’uomo, atteggiamenti

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dell’arte di Scipione, aggiungeremmo che egli è finalmente passato per noi dal ruolo dei fratelli maggiori a quello degli zii: quegli zii, appunto

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Cosí non ci è parsa motivata l’osservazione di Lionello Venturi a proposito del «Mercato», là dove egli afferma che l’artista avrebbe adoperato le

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, mentre egli le aveva conosciute sopratutto a Vienna e a Monaco. Nella monografia che Lionello Venturi ha dedicato a Spazzapan per i tipi del

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A nostro avviso, Maccari è un uomo che, come molti altri della generazione degli zii, ha patito la nostra provincia; egli è stato fascista, più o

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L’insegnamento che offre il pittore di Modena è quella sua capacità o condizione di risalire alle fonti primarie dell’avanguardia, di scoprirne egli

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Con questo non vogliamo certo concludere che il disegnare e il dipingere di Spazzapan fossero affidati esclusivamente a una forma di trance. Egli

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alla realtà con un altro animo. Egli è un esperto e felice viaggiatore, egli sa che cosa vedere e che cosa scartare, sa, soprattutto — coadiuvato anche

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Palermo; egli, a quanto ci sembra, portò coraggiosamente e con una rara intraprendenza a Milano la lezione di Picasso: nessuno infatti l’aveva

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, quasi che egli ci dia nelle sue figure il diagramma di una passione non ancora scontata.

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disinvolto, ma egli è liberato per mimetismo, si direbbe, per quella sua costante attitudine a «far francese» senza arrivar mai alle scimmiottature

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Guerreschi di superiore saggezza, di una sorta di chiaroveggenza, guardando egli nello specchio del passato? I suoi quadri, insomma, sono una verità che ci

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liberi d’ogni ipoteca surrealista, nascono già «astratti», mentre al fondo di Dova pesa un retaggio surrealista, amaramente umanistico, con il quale egli

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alla Biennale di Venezia — «estratti dal cestino... dall’arsenale dei rifiuti, dal mucchio delle macerie, che egli montava e incollava facendone opere d

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varia. Le sue «miniature», come le chiama Konrad Rothel sono effettivamente «tra le cose più belle» che egli abbia eseguito dopo il 1956, ma non ci

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Piero Dorazio è un giovane serio e laborioso, che tenta di pervenire a formulazioni liriche da una partenza puramente meccanica: egli infatti muove

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neoclassici —basò tutta la sua arte sulla ispirazione; e poiché la sua macchina compositiva si muoveva soltanto attraverso la fantasia, egli poté

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commentare poemi e romanzi di ogni paese. Egli conversava, per così dire, con Shakespeare e con Goethe, con Ariosto, con Dante e Walter Scott, con Byron e

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