Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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che ci viveva come un eremita. Solo di tanto in tanto  egli  veniva su in paese, a casa nostra, con un cestino di canna,
canna, ricoperto di foglie di acanto, o di fico o di vite.  Egli  aveva davvero l'aspetto di un eremita, col suo bastone
un gran bene, anche perché nel suo cestino di canna  egli  ci portava i frutti primaticci del podere; ciliege e
nere del mirto ed i frutti rossi del corbezzolo. Quando  egli  tardava a venire, mia madre, per timore che egli fosse
Quando egli tardava a venire, mia madre, per timore che  egli  fosse malato, mandava giù la serva a prendere sue notizie.
di cavoli e di altri erbaggi, intorno alle quali  egli  faceva correre un filo d'acqua scavando un solco con la sua
le castagne fra la cenere calda. Uomo buono e semplice  egli  era: tanto semplice che una volta nel veder sollevarsi da
ora è preso dall'ùzzolo di poetare. O bere o affogare?  Egli  ha pronta una replica in rima:
i suoi occhi pensosi: quanta nobiltà di espressione!  Egli  si rivolse soprattutto ai giovani ed al popolo, affinchè
e quelli che nelle loro famiglie vedevano cattivi esempi.  Egli  s'interessava a loro, chiamando in direzione i padri e le
dal suo male all'orecchio, ma pallido e debole ancora,  egli  lo esaminò da capo a piedi, con un solo sguardo: poi gli
a ringraziare il Direttore, dicendogli che sa bene quanto  egli  sia benefico e generoso. Ma egli ascolta quasi burbero i
che sa bene quanto egli sia benefico e generoso. Ma  egli  ascolta quasi burbero i complimenti della donna e la
di Sardegna Carlo Alberto di Savoia. Prode e cavalleresco,  egli  aveva già concesso benefiche riforme al suo popolo, che
il mio esercito, tutto sarà speso per la causa italiana»  egli  diceva. E mantenne la nobile promessa! Anche Carlo Alberto
AMICHE PIANTE Nino apprende ogni giorno tante cose.  Egli  sapeva che dalle piante si ricava il legno per la
occhi del povero re si scorgeva il piú grande terrore.  Egli  presto scomparve alla vista; era piú veloce del trenino
tutto il suo volto fu pieno di una grande commozione, ed  egli  guardò con affetto indescrivibile la trombetta d'argento. —
— Racconta, — gridarono tutti. Ma Tit non volle raccontare.  Egli  si alzò, e andò al finestrino, col viso nascosto fra le
arrivò, tutti avrebbero voluto portare i suoi bagagli, ma  egli  non ne aveva e a nessuno volle cedere la trombetta
tutto il paese lo dice un modello di bontà, e di onestà.  Egli  non recò mai dolore ad anima viva: fece anzi del bene al
si procacciò una bella fortuna, e sa farne buon uso.  Egli  è largo del suo ai poverelli, ma la carità sa farla a tempo
si verifica il proverbio: «chi fa bene, trova bene».  Egli  sparge i benefizi intorno a sè, e raccoglie consolazioni
alla scuola, ai compagni abbandonati. Una mattina, mentre  egli  pensava appunto alla sua mamma e ne sperava la visita, vide
Sulla testa di Michele posò lievemente la mano e chiese se  egli  andava a scuola. - Sì, - egli rispose commosso. E quando
la mano e chiese se egli andava a scuola. - Sì, -  egli  rispose commosso. E quando ella soggiunse: «Allora guarirai
E quando ella soggiunse: «Allora guarirai i presto»  egli  sentì che l'augurio si sarebbe avverato. Poichè ella era la
d'esser chiamato il «Re Buono», il «Padre del popolo».  Egli  fu sempre pronto a portare il conforto delle sue amorevoli
si curano del loro unico figlio. Quando non va a scuola  egli  passa la giornata in casa, molestando la donna di servizio,
fu per otto giorni privato della frutta a tavola (del resto  egli  sapeva aprire di nascosto la credenza e faceva man bassa di
tutto quello che ci trovava per una vetrata rotta) sebbene  egli  affermasse di non aver commesso il danno. Tutti i guai che
conto suo, pervenivano ai genitori. Ma il dolore più grande  egli  lo provò, quando un giorno di carnevale il bidello lo
aveva cacciato di scuola. - Siamo stati tutti, a farlo, -  egli  gemeva, sotto le solite busse paterne; - tutti, anche
od anche un grande, commetta un errore, perchè si creda che  egli  non sappia mai fare il suo dovere. Io ho un orologio che
 Egli  non ebbe un lamento: finita la dolorosa operazione, porse
e riuscì a raggiungere il territorio di San Marino.  Egli  sperava di portarsi a Venezia, e, con alcuni fidi compagni,
della sposa adorata. Attraverso avventurose peripezie,  egli  potè infine scampare agli inseguitori, e così fu conservata
come nelle scienze, nelle lettere, nelle arti, ed è  egli  stesso un appassionato studioso. Ma egli è soprattutto,
nelle arti, ed è egli stesso un appassionato studioso. Ma  egli  è soprattutto, come il grande avo di cui porta il nome, il
a Garibaldi piaceva riposare, è semplice e quasi povera -  egli  dice - Semplice è anche la sua tomba, sempre però coperta
caccia e la campagna amava Garibaldi: nell'isola di Caprera  egli  coltivava la terra, sebbene aspra ed arida, tanto che una
pastore vi confezionava, e che di pane e di solo formaggio  egli  spesso, seduto all'aperto davanti alla sua casa, come un
Il mercoledì appresso, prima di consegnargli la lettera,  egli  disse a Cuddu: - Lèvati una scarpa e una calza. Gli mise
disse a Cuddu: - Lèvati una scarpa e una calza. Gli mise  egli  stesso la lettera tra la pianta del piede e la calza. - Se
reso più forte il nostro popolo. Il 15 novembre 1914  egli  fondò il suo giornale di battaglia, Il Popolo d'Italia, ed
febbraio 1917, per l'improvviso scoppio di un lanciabombe,  egli  fu investito in pieno dalla raffica delle schegge, che gli
decisivi della nostra guerra e della nostra vittoria. Ma  egli  doveva essere il salvatore d'Italia, anche nel tormentoso
comici. Un giorno, credendo d'aver lasciata la canna (com'  egli  chiamava alla subalpina la mazza) in un caffè, vi ritornò
un caso curioso. Una sera, nella platea d'un teatro, mentre  egli  toscaneggiava con un suo amico, a voce alta, com'era
uscimmo. - E glie ne toccherà dell'altre. È il suo destino.  Egli  ha da morir sul terreno, e di ferro etrusco.
 egli  chiudeva con una bellissima prova di puro e sincero amore
vi partecipasse alla pari con le grandi potenze. Ed  egli  stesso parlò agli uomini di stato di tutta l'Europa, colà
coi fucili pronti, a piccole brigate; ma nessuno sparava.  Egli  faceva come gli altri, si appostava alle cantonate,
degli altri, che lo rendeva ardito anche perché  egli  non capiva il pericolo a cui si esponeva. Le palle
per sparare, tirandosi indietro per ricaricare i fucili...  Egli  ne vedeva stramazzare per terra qualcuno che si era esposto
e la mano fasciata. Nell'atrio, a piè della scala,  egli  vide un uomo steso lungo per terra, in una pozza di
Aspettarlo? Cercarlo? Dove? E uscì su la via. - Ehi! Cuddu!  Egli  fece un salto di gioia sentendosi chiamare in mezzo alla
che Caterí disse per consolarlo: — Non importa, Tit, — ma  egli  si morse le labbra perché soffriva, e si mosse per
debito alla patria. Il disertore è un vigliacco, un infame;  egli  rinnega la patria, si rifiuta a servirla sotto le sue
è personificata nell'augusto Re Umberto che ci governa.  Egli  ha combattuto sui campi Lombardi, a fianco dell'immortale
suo padre Vittorio Emanuele, per la indipendenza d'Italia;  egli  ha consacrato la sua vita al bene della patria; egli,
il Sovrano che li aveva redenti. Ed invero bene a ragione  egli  è stato chiamato, oltre che «Re Galantuomo» anche «Padre
diritto di mangiare, perchè mangia per vivere e lavorare.  Egli  non vive per mangiare, come il fannullone. Chi non vuole
testa, nè di braccia, non dovrebbe nemanco mangiare, perchè  egli  vive inutilmente per gli altri e per sè. Il mestiere del
di Giuseppe e lo nominò vicerè, perchè provvedesse come  egli  aveva consigliato.
e alla sua casa, e chiamava Tit nella speranza che  egli  rispondesse; ma Tit non parlava! Due volte al giorno un
Moschino al padre. - Ecco chi sonava, babbo! - diss'  egli  ridendo come un matto. - Ma, signor Moschino, lei una ne fa
che uscisse, se lo strinse al petto come quando era bambino  egli  tracciò in fronte il segno della croce.
cosa volesse significare, Viva Garibaldi! Ah, questo qui  egli  lo aveva veduto, con la camicia rossa e il ferraiuolo
il ferraiuolo bianco, e n'avea ricevuto una carezza; spesso  egli  aveva ripensato con orgoglio le parole di quel giovane
volte alla vista di altri carri spuntati di fondo alla via,  egli  aveva tratto due o tre sospironi vedendoli proseguire...
erano d'accordo e minacciavano di venire alle mani. Serio,  egli  indicava con la punta del piede quale fosse la piastrella
vuoto. - Fate giocare con voi anche questo ragazzo -  egli  disse ai tre giocatori. - Hai bottoni di osso? Metti la
attorno a la fontana con tanti santi di pietra, quali  egli  credeva che fossero le molte statue di cui era ornata. E,
andava avanti, più la gente si faceva fitta, accorrendo -  egli  se ne convinse - a vedere la partenza delle Squadre per
suoi compagni. Una intensa commozione gli gonfiò il petto;  egli  non poteva abbandonare il suo comandante nemmeno nella
ha udito le parole della venditrice di palloni e ci pensa.  Egli  ha un fratellino nel cielo. Non lo ha conosciuto perchè è
sono i beni (la vita, il tempo, l'ingegno) e le grazie che  Egli  ci ha dato e ci dà; e nostro dovere è di bene usarne per
si disponevano al ritorno. Li comandava Luigi Rizzo. Subito  egli  piomba su la potente squadra austriaca; scivola non visto
i suoi paggi a stendere una passatoia sulla strada che  egli  dovrà percorrere. I paggi l'hanno intessuta con tutti i più
lo sente vicino: quasi lo vede e gli parla, cioè prega.  Egli  dice al Signore: - Signore, Tu sei il Creatore del cielo e
dandogli quel nome che Rita gli aveva messo. E mentre  egli  divorava quel cibo nuovo girandolo e rigirandolo tra le
quello di Rosicalegno non gli s' addiceva più, ora che  egli  rosicava de' biscotti con la vainiglia, come facevano gli
dell'importanza di quest'ora. Le poche frasi con cui  egli  accenna al significato della benedizione si imprimono in
Domani i suoi compagni gli affideranno la loro opera, ed  egli  non deve deludere la fiducia in lui riposta. Ora il
dice che, nella lotta per la vittoria sua e dei compagni,  egli  ha un protettore e un difensore. E una fervida preghiera
e un difensore. E una fervida preghiera sale dal suo cuore:  egli  chiede a Dio di sapersi dimostrare coraggioso e leale nella
amore derivava in parte da quel disprezzo, perchè diceva  egli  stesso che spessissimo andava a pescare non per altro che
di quindici righe su qualunque soggetto di componimento,  egli  era venuto restringendo sempre più il suo linguaggio, nel
e alla pronunzia scolpita un barbugliamento d'addormentato.  Egli  aveva un gesto per dire: - Non ti fidar del tale: è un
- E s'aveva un bel burlarlo di questa sua stranezza:  egli  scrollava le spalle e rispondeva: - Chiacchieroni! - Una
- Chiacchieroni! - Una volta sola, ch'io mi ricordi,  egli  fece il miracolo di esprimere senza reticenze, benchè in
alla società, secondo lo scrittore francese, infiniti mali,  egli  disse che a quella si doveva sostituire un'altra sentenza:
due parole di cui si componesse il titolo del giornale, ch'  egli  chiedeva al rivenditore; fino a bandire dal suo vocabolario
pensare e di parlare gli s'erano arrugginite ad un tempo.  Egli  pensava a pensieri indeterminati, monchi e sconnessi come
che potrebbe aver inventato una fiaba. Io la ripeto com'  egli  la disse, affermandoci che non ci metteva nulla di suo.
e nobile la sua rinuncia in favore di altri, appunto perché  egli  stesso ha una voglia matta di prender parte alla gara. Quel
mogano. Scuote la stilografica d'oro e si mette a scrivere.  Egli  scrive un breve ordine alla sua banca e un lungo e quindi
» Io gliela porsi tremando.  Egli  mangiò la briciola piano piano, poi si sedette e si mise a
spiaggia si fossero ritirati nell'interno del paesetto,  egli  continuò a starsene nella villa: anzi, alcuni ragazzi,
laborioso e agiato hai un esempio in Carlambrogio.  Egli  è il più ricco e più stimato proprietario del paese. Ma tu
vanno a gonfie vele; ma tutto il paese dice che  egli  ha ben meritata la sua fortuna.
ha istituito il Sacramento della Penitenza o Confessione.  Egli  che sulla terra fu tanto misericordioso verso i poveri
Iddio ci ha fatto il cuore capace di un amore infinito:  Egli  infuse nell'anima nostra la virtù della carità. È questa la
a beneficare. Felice chi ascolta i consigli della carità!  Egli  cammina dritto nella via del bene, e si rende caro agli
moltitudine fino in un luogo deserto. Sul far della sera  Egli  disse agli Apostoli: - Tutti quelli che mi hanno seguito
povera donna gli avesse potuto gridar dietro: - Dove vai?  egli  era su la spianata, lontano, ginocchioni o sdraiato bocconi
non volevano defraudarlo, anche perché parecchie volte  egli  portava molte fave per tutti. Poi, fra gli otto e i nove
calcolate le ore dell'assenza, stentava a credere che  egli  dicesse la verità, e insisteva: - Che Grilli! Che Albero
niente! - gli aveva detto mastro Antonio; e aveva ragione.  Egli  voleva seguitare ad andare di qua e di là, lontano, portato
e tornava verso sera con la valigia così zeppa che  egli  durava fatica a portarla. Cuddu aveva assistito alla
ammirazione e spavento per lui. — Il Re degli straccioni, —  egli  disse con una voce fremente, — non fa da guida ai briganti.
di me? E mentre quei tre lo guardavano, con un balzo  egli  fu addosso a Terrore, e gli strappò il pugnale.