Dopo il Canova fu primo egli a dare esempi di una scultura che non fosse una materiate imitazione dei greci, e che sapesse unire il bello, il Vero
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Felice egli nella scelta del soggetto, fu ancor più felice nella esecuzione delle parti di questo ardito lavoro.
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Studiò l'arte il Duprè, ma il genio nacque con lui e prevalse. Imitatore di nissuno comprese i grandi maestri, e come fece il Bartolini amò egli pure
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E tornando al Duprè, diremo che egli sentiva, come i grandi padri dell'arte, i sublimi soggetti che alla religione solo è dato ispirare, e ne dava
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valenti discepoli, imprendeva egli a trattarne il maggiore col vasto tema « L'esaltazione della Croce ».
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E il Donatello, il quale più degli altri ancora facendo tesoro dagli antichi monumenti, mostrò nelle sue opere come egli fosse alieno da un'arte
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che egli già vedeva nel tipo ideale che se ne era formato. E come avrebbe egli potuto trasformare quei tipi nelle portentose figure dei Profeti e delle
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svolga la pittura murale, della quale egli col Bandinelli possono dirsi oggi i principali sostenitori.
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Quando la natura non corrisponde all'altezza del concetto che si è formato l'artista, egli deve raggiungerlo con le cognizioni che dovrà avere
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spogliò l’Italia di tanti ornamenti; avarizia non vile solamente, ma iniqua, o non iscusata sempre da bisogni giusti e miserabili.» Egli sarebbe tempo
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questo nuovo e si bel tesoro ha arricchito la patria, porgendosi degno veramente della grandezza romana. Egli serba con ogni cura e con incredibile
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contro la quale egli combatteva nel ruolo di inquisitore.
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Quando cioè egli riesce a fissare il contenuto pittorico dell’opera mediante una idea embrionale, inizia il lavoro di evoluzione della forma
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Egli infatti si propone quale ipotesi plastica di stabilire il rapporto pittorico che esiste fra un «FRAMMENTO», inteso come idea o sensazione
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quanto patetico: egli si rifiuta di perseguire apertamente la via della avanguardia, come faranno ad esempio Matisse, Braque e Picasso portando oltre
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sentì così profondamente da dover dire: «Ciò avvenne perché egli ebbe una rivelazione delle possibilità del colore».
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Egli sostanzialmente l'ha compiuta e non solo a parole.
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Che meraviglia se non avendo saputo imprimere di mollezza opportuna la sedicente natura morta, egli ne abbia cercato - in uno dei due esemplari - un
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Eppure, per scegliere un artista che non deve riuscire discaro al nostro, egli sa abbastanza che Van Gogh per esempio, non si esimeva certo
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Verrebbe fatto di crederlo notando come soltanto rivolgendosi alla trattazione isolata di quella ch' egli si ostina a chiamare natura morta egli
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Come da tempo l'oggetto uomo, era il più soggetto, per Boccioni egli si libera infine da tutte queste bucce luminose per tentare la sintesi del
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Egli è giunto a trasfigurare organicamente non solo la materia già organizzata nella vita, e che perciò solo parve di già soggetto, ma anche la
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Ma lasciamolo tra i decoratori! «Il decoratore non deve pensare» egli dice; ebbene: noi diremo allora che M. Reymond è un decoratore della critica
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Io mi dimenticavo di dire che R. è per l'arte morale! Egli ha approvato l'imbracamento del Giudizio di Michelangelo, e se leggeste le sue pagine sul
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Quest'obbiezione è da ripetere con poche varianti per ogni trattazione che egli faccia dei primi artisti del '600 spagnolo. Ribera è puro spagnolo
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Nelle lunette Caracciolo riacquista anche meglio le sue doti: egli sa che cosa sia una lunetta e non mostra d'altronde d'abusare di questa sua
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Sacchi, dicevo, parve pentirsi: è certo che begli accenti veneti rinforzano il San Gregorio, il San Romualdo, e che almeno una volta egli è
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. Questi è Fiasella. A Roma - dove lo troviamo nel 1616- egli deve avere assistito ai trionfi del nuovo caravaggismo in «bianco, azzurro e oro
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Lasciamo allora questa sfortunata dissertazione del Dami e vediamo dove egli pensi risiedere il valore dell'arte senese, una volta stabilito ed
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Mira egli a stabilire, ora, alcuni altri gruppi di energia pittorica che s'iniziarono a Siena, ma si svolsero poi soltanto altrove.
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Così, non senza incertezze, egli inizia anche la rivoluzione coloristica che porta a comprendere la possibilità di costruire con il colore
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Dall'esame di alcune creazioni scultorie del periodo barocco egli crede di poter finalmente concludere: «Il movimento è, a mio giudizio, la ricerca
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Il punto più rimarchevole dell'articolo del Frey è quello dove egli afferma che anche a Venezia il passaggio dai delle Masegne al Buon non si spieghi
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Questa seconda puntata tratta dell'attività di Paolo Veronese dal 1555, cioè da quando egli prende stabile dimora a Venezia.
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di partenza la lunetta della porta della Mandorla, egli la prende come punto di arrivo.
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Quanto al Correggio, egli non poteva permettersi troppo, a soli dieci anni dalla morte di Andrea Mantegna; egli ci ha dato qui, soltanto, un vecchio
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Egli ha in Pommersfelden un Figliuolo Prodigo, un pietoso Samaritano, una mitologia, una Cleopatra; quest'ultima, compagna a' precedenti ma di stile
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Seguitiamo. - Un'altra espressione del movimento è quella tentata dal pittore Severini. Egli, nel suo Autoritratto, tenta risolvere - e non è piccolo
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prospettica, canta una volta sola nella Madonna del Louvre l'addio nostalgico a un Pier dei Franceschi fiorentino quale egli avrebbe dovuto sortire.
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Viva. È dunque vero che l'artista, egli solo sa quel che vede e come vede il mondo, e largirci, in sogno, la verità della sua visione.
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Egli, Michelangelo, grave di cultura, soverchiato dalle idee, prono alla pratica, ora, artista, ti svuota il mondo d'ogni solita statuita
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Egli offriva a chi volesse svilupparlo per nuove attuazioni il risultato complesso del sintetismo prospettico di forma-colore.
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, domiciliato nella Parrocchia di S. Samuele. — Che professione fate? — gli chiedono; ed egli: —Faccio delle figure.
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Dalle lodi, dai biasimi sulle opere esposte nelle Mostre lombarde, quali criterii generali è dato cavare? È egli possibile scoprire in certi gruppi
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volendo contraffar questa egli volontieri avrebbe contraffatto un pittore; nè con quel capo ameno di Benvenuto Cellini, che sentenziava la differenza
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È egli — dovremo porre questa dura domanda — è egli il Duomo della nostra cara città un tempio italiano o tedesco? È egli, questo monumento
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innanzi al dì, nel quale in un attimo egli passò dalla vivacità del corpo alia immobilità quasi mortale, un amico, toccandogli per ischerzo le polpe
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Vedeva bene il poveretto come nell’arte d’oggi, la quale è quasi tutta affettazione, egli andasse per la via disusata; ma rispettava l’Arte come una
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Egli che raccontava con tanto garbo le sue molte scappatelle giovanili, egli che aveva lo scherzo libero senza malignità verso gli altri, ma senza
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partire dal 1958; dopo che egli aveva lasciato dietro di sé ima già lunga e tormentata carriera.
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