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sperimentazione sui fagiuoli. Per mezzo della autofecondazione, possibile in questa pianta dai fiori ermafroditi, egli costituì delle «linee pure» cioè
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egli chiude il primo volume del Systema Naturae con due citazioni che sono come un programma di ricerche future:
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delle sue opere, si rileva che egli aveva una nozione della scala di complessità in cui possono essere ordinati gli esseri viventi. Ecco, ad esempio, che
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. È più probabile che egli considerasse la «scala degli esseri» come attualmente immutabile, e, in ogni caso, come una manifestazione dell’ordine dell
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egli stesso: «che anche nella nebulosa da cui si è svolto il nostro sistema solare era già predeterminata la costituzione presente della nostra terra
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’attività estranea da cui essa dipende. Il Rosa medesimo non può non convenirne. Così egli dice: «A chi volesse sostenere che la costituzione del
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quale è l’uomo, all’imo le piante con i coralli (ch’egli credeva piante) e le alghe coralline, che formano il ponte di passaggio al mondo inorganico
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Figura 40. Scheletro di un minatore neolitico conservato nel Museo di Bruxelles. Egli era intento allo scavo, in un cunicolo, per raccogliere qualche
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suo libro. I devoti sono furiosi e vorrebbero farlo bruciare dai birri. In verità egli contraddice la Genesi in tutto».
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’uomo; e fu su questo tronco dell’albero della scienza che si è alzato il trono della sua potenza: più egli ha saputo, più egli ha potuto: ma altresì
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Come si vede la geologia del Buffon è abbastanza dinamica e sostanzialmente moderna. L’età di un centinaio di migliaia di anni ch’egli attribuiva
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animali terrestri. Egli è ben vero che quel riposo non era assoluto; la terra non era ancora del tutto tranquilla, poiché dopo la nascita degli animali
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Egli dice per esempio:
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poi, man mano che il suo lavoro procede e ch’egli studia le faune dei vari continenti, si ricrede ed enuncia principi trasformisti.
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Tuttavia il Buffon non sviluppò ulteriormente queste idee. Egli chiuse la sua vita a ottantun anni, onusto di gloria e di ricchezze, e lasciò nella
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geniali. Nel celebre suo volumetto sulle Metamorfosi delle piante, pubblicato nel 1790, raccogliendo e discutendo numerosi esempi, egli dimostra che varie
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tradizione, ma, non avendo vocazione per la carriera ecclesiastica, egli intraprese quella militare. Si arruolò nell’esercito del maresciallo duca di
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antiquate, scolastiche, come la teoria del flogisto, che dimostrano com’egli non avesse compreso i nuovi sviluppi delle scienze fisiche e chimiche. Da
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Ma l’idea che egli aveva concepito non morì né andò dispersa: rimase latente per cinquant’anni, per poi rifiorire vivacemente e dare grande rigoglio
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mare - ch’egli non aveva prima conosciuto - gli fornivano in abbondanza. La madre, che aveva amorosamente e rigorosamente curato la sua educazione, gli
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L’attività del Cuvier è sorprendente per la qualità e per la quantità di lavoro che egli seppe sbrigare durante la sua vita che non fu
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Non v’è esagerazione in questo aggettivo: tutto quanto si è detto finora, è poco o nulla in confronto dell’attività del Cuvier come scienziato. Egli
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Abbiamo voluto ricordare le cariche che furono coperte dal Cuvier, per mostrare il grande prestigio ch’egli seppe acquistare non soltanto fra gli
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ben si considera, riportandosi a quanto era noto ai tempi del Cuvier, ci si accorge che egli aveva buoni argomenti in favore della sua tesi. I documenti
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. Pare che non sia vero, e ch’egli invece non abbia mai mancato di rispetto all’anziano collega, le cui ricerche zoologiche meritavano la massima
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nel 1772 e morto nel 1844). Egli raccolse le idee evoluzionistiche del Buffon e del Lamarck e le sviluppò per proprio conto, seppure in modo molto
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Quando lasciai la scuola - racconta egli stesso nei suoi appunti autobiografici - non ero né troppo avanti né troppo indietro per la mia età; credo
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E, finalmente, giunse la grande occasione che doveva decidere del suo destino ed evitare ch’egli «si trasformasse in un ozioso perdigiorno» come il
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Nessuna testimonianza del modo come nacque e crebbe nella sua mente l’idea dell’evoluzione può esser migliore del racconto che egli fa nelle sue note
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Lavorava, come egli stesso c’informa, con metodo e con ordine meticoloso, raccogliendo, per ogni argomento, una quantità d’informazioni che schedava
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Egli si rifà allora alla teoria geologica di Charles Lyell, la teoria dell’attualismo, che si contrappone alle catastrofi del Cuvier, e spiega le
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Egli stesso, un anno prima di morire, così si esprimeva, con quella obiettività di giudizio e quella modestia che sono così caratteristiche della sua
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La compiutezza dell’opera darwiniana, la solida base ch’egli fornisce ad ogni sua argomentazione, con cura minuziosa, che può talvolta sembrare
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Vediamo dunque quali sono gli sviluppi del pensiero di Darwin sull’evoluzione. Egli aveva affermato sostanzialmente: primo, che le specie non sono
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Questo elenco dimostra la inesauribile attività del naturalista, tutta rivolta non già a descrivere ma ad interpretare. Egli stesso dice di sé
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Ma la sua avversione era determinata soprattutto dal fatto che sia Lamarck sia «Mister Vestiges» (come egli
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, col titolo Vestigi della creazione (quarantpanni dopo si seppe che l’autore era lo scozzese R. Chambers). In più di un’occasione egli manifestò il
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Egli stesso così si esprime in proposito:
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concetto egli aborriva, come da una intromissione di forze misteriose e supernaturali, che repugnava al suo spirito scientifico. Questa è la ragione
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Tuttavia le ricerche del Mendel rimasero completamente ignorate, finché, nell’anno 1900, le leggi ch’egli aveva scoperto vennero riscoperte
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due principi fondamentali. Primo, che quando egli parla di «caso» non vuol negare una causa o più cause, ma soltanto affermare che la o le cause ci
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Del resto già Thomas Huxley aveva giustamente osservato che occorre liberarsi dalla primitiva concezione che egli felicemente definisce «gladiatoria
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Da alcuni anni egli frequentava casa Darwin, ed era stato fra i primi ad infiammarsi per la nuova teoria, di cui divenne, e rimase per tutta la vita
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’Académie des Sciences, nella sezione di zoologia. Secondo E. Blanchard egli era «un amatore intelligente e non uno scienziato» e mancava «del vero spirito
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De Filippi si dimostrò quindi credente, e cercò una via di conciliazione tra fede ed evoluzionismo. Ma non fu compreso. Ecco che cosa egli stesso
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riguardo alla facoltà intellettuale, al senso religioso, e alla speciale missione. Egli era dunque convinto della discendenza delle specie animali più alte
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, rimase al Weismann ancora ignota. Nondimeno egli poté elaborare, con acuto ingegno, molte considerazioni sulla ereditarietà, sulla struttura del
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Anche per Weismann l’origine della variabilità è ancora completamente oscura. Ciononostante egli riconferma in modo assoluto il principio darwiniano
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’egli riteneva largamente indipendenti dall’ambiente) una notevole quantità di mutazioni, cioè individui abnormi che si discostano molto notevolmente
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Per quanto riguarda in particolare l'evoluzione, ci si poteva attendere che il Croce l’apprezzasse in quanto processo storico. Ma invece egli nega
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