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dell'ignoto musicista non seppe mai l'indirizzo, neppure il nome, e se ne sapeva l'età e il sesso era perché i versi li svelavano; ed egli non scrisse, non
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raccolti intorno al fuoco, ma tutti ancora lo rispettavano, perché ancora la sua famiglia lo sostentava ed egli aveva un rifugio e la protezione del fratello
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ricordavano quelli dei gatti selvatici in agguato contro gli uccellini di primo volo. Egli però fu gentile, e nel suo giornale scrisse che la
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. Solo le mani di Elia avevano, a osservarle quando egli non se ne accorgeva, una strana sensibilità: mani scure e nodose, con le falangi coperte di peli
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sterpi e spine, che pareva avessero camminato attraverso interminabili lande per arrivare a quel piccolo rifugio ospitale. Egli stava ad occhi chiusi; ma
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dura come la facciata di una grotta. Al contatto della piccola mano, egli rabbrividí, come per il solletico: i suoi occhi ebbero di nuovo un balenio
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veduto un viso cosí nobilmente triste, accigliato e sereno. «Sono buone» egli disse, tirando su con le dita dell'altra mano le monete, e lasciandole
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donde egli era venuto; pareva che neppure la madre lo sapesse con precisione. E nel sogno confondeva il passato del nonno con quello del vecchio Elia
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parenti accettò la proposta. L'uomo venne in casa a far visita: portò libri, mandò regali. Lo ricevevano le ragazze, e ridevano quando egli
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centauro adolescente. Nessuno gli ha insegnato a cavalcare: eppure egli monta anche senza sella sui puledri indomiti, e i suoi urli per aizzarli
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come amo il mio babbo, e come egli era buono! Tutti, tutti gli vogliono bene. È vissuto beneficando, lasciando benedizioni dietro di sé, e non a
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giusto della regione: ma egli era troppo occupato nei suoi affari, spinto dal bisogno di assicurare una solida agiatezza ai figli, per potersi dedicare
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quadretti che, scritta con la sua nitida e sobria calligrafia la lettera, egli piega in modo da formare una busta e questa ferma e sigilla con certe piccole
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Andrea e la stessa Cosima preferissero leggende o racconti briganteschi: ma questi egli li lasciava all'altro servo, che era amico dei latitanti ed
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carducciana, scuro il viso, le destasse un brivido di spavento: ma anche di ammirazione: poiché egli era l'arca santa del sapere, colui che davvero poteva
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. Quando egli veniva a cercare Santus, ella si nascondeva, presa dal terrore che egli potesse rivolgerle un semplice sguardo. Ma non c'era pericolo
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casa del signor Antonio e chiese di parlargli. Egli la ricevette nella stanza dove sbrigava i suoi affari, e le domandò benevolmente che cosa desiderava
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d'indulgenza, era come una musica che esprimeva l'inesprimibile. Del resto egli aveva una certa cultura, ed era, in fondo, un poeta. Aveva studiato a Cagliari
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attardarsi con le ragazze. I suoi discorsi le interessavano: per lo piú egli riportava le notizie
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ottenuto, poiché la sua famiglia ne aveva a sufficienza i mezzi, di andare a Roma. Forse anche la lontananza dell'amico fu per Santus dannosa: egli
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come fidanzato di Enza, e si fissarono le nozze per l'estate seguente, appena egli si fosse laureato. Nozze umili e quasi tristi; non quali il padre
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proteggerla e tentò, in modo invero molto intelligente ed efficace, ad aiutarla. Egli aveva fatto solo il ginnasio, e sebbene avesse appena ventidue anni
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voleva niente, neppure che egli sospettasse del suo amore per lui. Amore. La parola era finalmente sbocciata, nel cuore e sopra tutto nella coscienza
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scrittoio a prete Ignazio, ma egli non intendeva perdere neppure un minuto per impugnare la penna; e cosí il tavolo fu collocato nella stanza grande, accanto
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