, che qualche giorno prima era scomparso, ed ora, la notte, continuava a camminare, nel Palazzo del Sogno. — Andiamo a vedere se c'è Rosetta, — disse
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bella bambola vera. Tu sei come uno straccio. Non sai dire altro che « sí, sí », ed anche per questo bisogna darti una spinta. Rosetta ti ha detto di
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un re. — Il re dei topi bianchi, — proseguí Tit, — ha una grande paura dei gatti. Ed io feci un gatto di cartone e glielo legai alla coda mentre
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cose, perché nei suoi occhi passavano le piú diverse espressioni. D'improvviso, tutto il suo volto fu pieno di una grande commozione, ed egli guardò
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, — ed è buona, tanto buona che meraviglia. Non parla mai e lavora sempre ed ogni volta che le do un soldo d'oro, lo mette da parte nella sua sacca. — Oh
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topi neri, e guardavano curiosamente Tit, che taceva. I suoi capelli parevano bianchi sotto la luna, ed egli aveva forse dimenticato la presenza di
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dovrà stendersi per terra. Niente andare a spasso, ed essere sempre pronti a cambiare le fasciature. — Dov'è quella donnettina vestita male? — chiese la
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bocca e mori. La seconda fece: Hamm! ed io subito le misi la spada nella bocca. La terza fece: Hammm! e quando fu morta anche lei, non ce n'erano piú
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la Principessa ed io ci prendemmo per mano e andammo insieme attraverso la macchia fino al Bosco. Lucertole, scoiattoli, le rondini e le cingallegre
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che stava preparando una magnifica festa da ballo ed era un vero peccato che Tit non potesse parteciparvi. Infine gli domandò in quale luogo avrebbe
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donna di servizio. Ma potrebbe gareggiare in grazia con qualsiasi regina, tanto sono belli i suoi occhiettini. E lavora sempre, ed è cosí riservata e
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mercante si stese dinanzi all'uscio, lisciandosi la barba; Caterí gli portava la minestra, ed egli era davvero soddisfatto. Ogni giorno chiedeva a Tit se
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La Regina delle Fate le disse: — Sai che hai trovato marito? — e le diede una leggera spinta. Ed ella disse: — Sí. Allora Caterinuccia esclamò: — Oh
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fermarsi proprio là. In fretta si alzò e disse: — Buon giorno! — Non ci vedeva bene a causa delle lagrime ed era tanta la sua confusione che non si
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Allora Tit disse: — Principessa, la mia trombetta d'argento non suona piú, — ed ella gli disse: — Ti darò in regalo la mia chitarretta —Tit rise; i
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canino girava intorno annusando, ed ebbe tutti gli ossi che voleva. Il giorno dopo si fece una rappresentazione in onore della Marchesa, ed essa in premio
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quello che trova in dispensa. È bravissimo ed è capace di suonare per intere giornate senza che gli venga mai fame o sete, voglia di un bicchiere di
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. Maristella ed io saltiamo sulle bici e ci lanciamo all'inseguimento. Nerone ci segue senza un attimo di esitazione. Nelle curve la borsa si inclina
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interessa se il prosciutto è buono o cattivo. Non lo mangio e basta. Non lo so perché, però lo ha detto il papà ed è pure scritto nel Corano
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pacchettini. Prendo un carrello ed entro anch'io, così, per scongelarmi un po'. Poi mi viene in mente un'idea fantastica: farò una spesa super! Voglio soltanto
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me e così io cado seduto in una morbida cassata siciliana. Mentre Nerone continua ad ingozzarsi, Maristella ed io ci buttiamo alla disperata ricerca
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