: si prenda una boccetta dal collo abbastanza largo; si rompa un uovo a metà e passando il torlo da una metà all’altra come fanno i cuochi ed i
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lavorare più a lungo senza intingerlo di nuovo; scorre anche più facilmente ed essendo più flessibile si possono tirare pennellate più lunghe e rendere più
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dipingessero con quattro soli colori: il bianco di Milo, il giallo d’Atene, il rosso sinopico ed il nero, stemperati in una miscela di chiaro d’uovo e
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non è accuratamente verniciata finisce a pigliare col tempo una tinta verdastra assai spiacevole. Macinandolo bisogna usare delle spatole d’osso ed
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ottengono sono assai curiosi ed è incredibile la rapidità con cui si può lavorare su questa tela.
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sono conservati bene ed hanno una materia molto piacevole. Bisogna scegliere un cartone pesante, molto spesso e liscio, e prepararlo contemporaneamente
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trattava semplicemente delle tempere grasse che i fiamminghi ed i tedeschi furono i primi a scoprire e perfezionare.
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Con questo sistema ho lavorato per un paio d’anni ed ho eseguito parecchi lavori, specie ritratti assai dettagliati, paesaggi con uno studio severo
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grande trasparenza e luminosità ai colori ma io ne ho fatta anche con gomme di altri alberi ed era altrettanto buona. Se per caso dunque non si trovasse
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ed elastica. Verniciata si ravviva ma non scurisce; i bianchi non cambiano; i colori non diventano mai troppo opachi già sin dalle prime pennellate
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, si può guardare perché è un oggetto nato e formato con un certo ritmo logico e quindi privo di quell’aspetto scemo ed irritante che hanno oggi gran
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sapone, asciugarla con uno straccio esponendola al calore. Dopo queste operazioni la tela può essere ridipinta ed è assai piacevole lavorarci sopra.
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Una campana lontana suona l'Angelus, poi un'altra più vicina, ed un'altra ancora. Glierardo s'inginocchia e sl segna.
La rende nelle braccia, va sino alla porta della sua casa, con un calcio l'apre, ed entra.
A questo punto Glierardo balza, ed è di fronte ai due, con gli occhi dilatati e sbarrati dal terrore.
S'allontana la compagnia degli spensierati, ed escono sulla strada e s'allontanano i mendicanti. Il Guercio e il Notaro si son messi dietro alla
petto gridando appassionatamente il suo nome. Ed essa gli si abbandona.
Stupenda notte: il cielo stellato, e l'aria appena mossa da lievi ondate di vento. Profumi di fieni tagliati, di giardini fioriti. Silenzio. Ed ecco
Uno stanzone a pian terreno del palazzo vescovile, verso il cortile. Due strette ed alte finestre inferriate nel muro di fondo, una porta a sinistra
lato sinistro della scena ed ha al piano terreno due finestre inferriate e un portone a sesto acuto preceduto da un pianerottolo rialzato su tre
momento dopo si vedono schiudersi le due ante del portone ed essa esce sulla strada. Esita, guarda in giro, si ferma presso uno dei pilastri. E chiama