Facciamola condurre qui. — I guardiani aprirono la prigione e la trovarono vuota. Quella donna dovea essere scappata pel buco della serratura! — Ed
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via, pensò di montare in cima .a un albero per passarvi la notte; altrimenti, le bestie feroci n' avrebbero fatto un boccone. Ed ecco, a mezzanotte, un
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. - La figlia dell' Orco non volea credergli: — Parola di Re, che siete venuto apposta per me? — Parola di Re! — Ed era vero; ma lei s'immaginava per le
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accorto che gli era stato rubato l' anello, ed era uscito dal palazzo reale, piangendo la sua sventura. Fuori le porte della città avea trovato la
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! — E la cavò di tasca. — Comanda! comanda! — Da mangiare! — Ed ecco pietanze fumanti, tovagliuolo, posata, coltello, bottiglia e bicchiere. Terminato
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Reginotta entrò. Ed ecco il drago con tanto di bocca, che stendeva il collo per inghiottirsela. Gli butta in gola la cipolletta, e quello si ritira, si
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era più difficile. Fra tante migliaia di pesci va a pescare per l' appunto quello lì! Eppure bisognava pescarlo. Prese canna, lenza ed amo, e so n
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' era più. Si era rizzato di terra, si era ripulito il vestitino, ed era andato via, lesto lesto, come se nulla fosse stato. — Buon viaggio! — disse
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farina, la impasterà, farà la pagnotta e la stiacciata; per scaldare il forno ed infornare chiameremo Tizzoncino! — Bene! Benissimo! — E così fecero. Ma
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la Regina s' era fatta un vestito nuovo ch'era una meraviglia, ed era costato un sacco di quattrini. Prima che lo indossasse, va il galletto e glielo
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! - La cosa era troppo strana, e il galletto diventò prezioso. Tutti lo guardavano con rispetto; qualcuno anche con un po' di paura. Ed esso se n
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— Ed ora che fare ? Come tornare indietro con quella mostruosità? - Risolse di tornar di notte, perchè nessuno lo vedesse. La Regina, accortasi di
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non si teneva questa fortuna per sè sola; faceva spesso la carità a tutte le persone bisognose al par di lei, ed era già diventata una benedizione
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i cocci del puttino e li saldò collo sputo. — Ed ora? — Ora — rispose il mago — prepari una bella festa e faccia così e così. - Il Re fece dei grandi
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finestra, suona questo zufolo e vedrai. — Il Re si affaccia, si mette a sonare, tì, tìriti, tì, ed ecco un esercito armato di tutto punto, fitto come la
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canile, dovette quasi piegarsi in due. — Ed è questo il tuo gran palazzo? — Questo: non ve lo dicevo? - La Regina, indispettita, uscì fuori brontolando
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: — Mamma, voglio fare il soldato. — La poveretta, che gli voleva bene, piangendo rispose: — Ed io, come rimango sola sola? Ora son vecchia, e non posso più
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! Topolino! con lo stesso tono della voce di questa. Collocarono la trappola nel giardino reale, ed aspettarono fino alla dimane. Tutta la notte, il
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Ed ecco, sul tardi, il mago Tre-Pi, nero come il pepe, con una barbona nera e certi occhi neri che schizzavano fuoco. — Ah, buon mago Tre-Pi
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Reginotta zitta. Dovea affogarla davvero? E la tirò su; ma la rinchiuse in una stanza, a pane ed acqua. La Reginotta piangeva: — Cardellino traditore, te e
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salteranno. E rimestava. Ed ecco saltar fuori il secondo. Così tutti e sei i fratellini. — Oh, il bel ranno! Oh, il bel ranno! Presto fuori salteranno. E
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c' era due pesci soltanto, e nessuno sapeva che razza di pesci si fossero, neppure i pesciaioli. Ed eran lì dal giorno avanti, e cominciavano a
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attacca, quei ti sciolga. - Ed entrarono. Scendi, scendi, scendi, la Regina già si sentiva le ginocchia tutte rotte. — Vecchiarella, riposiamo un tantino
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— Allora lasciami andare! Lasciami tornare a casa mia! - No, no! Dobbiamo sposarci. — Per ora bada a crescere! - Gomitetto se l' ebbe a male ed andò
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, e strappò il coltellino. — Ed ora vien qui! - E l'afferrò colle granfie per ingoiarsela. — Mangiami almeno domani! Te lo chieggo, per grazia. - Il
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giorno, l' idea di scriverne qualche altra pei miei nipotini. In quel tempo ero triste ed anche un po' ammalato, con un' inerzia intellettuale che mi
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Pagina Prefazione
: Topolino non vuol ricotta; Vuol sposare la Reginotta; E se il Re non gliela, dà, Topolino lo ammazzerà. Il Re consultò subito i suoi ministri; ed uno di
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richiamarla; ma la vecchiarella aveva svoltato cantonata ed era sparita. Otto giorni dopo, si presentava un forestiero, chiedeva di parlare in segreto col Re:
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e si è messo a cantare. Canta, canta, canta, mi s'aggravavano gli occhi. Gli dissi: cardellino traditore, col Reuccio non ti giova! — Ed esso a
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, saltata giù dal letto, appostossi alla bocca della grotta, dentro il collo del pozzo, ed aspettò che venisse gente ad attinger acqua. La carrucola
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tasca due anelli, uno d'argento ed uno di ferro: — Scegli, e Dio t' aiuti! — Questo qui. — E, s'intende, prese quello d' argento. — Principessa vi
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disgrazia si risapesse, fece dire che la Regina avea partorito una bella bimba, ed era stata chiamata Serpentina. Serpentina cresceva rapidamente, e
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babbo se li fece venire tutti dinanzi. — Figliuoli, — disse — son due giorni che non gustiamo neppure un gocciolo d'acqua, ed io, dalla disperazione, non
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Pagina Titolo
Re, dalla Regina, dalla corte e da un popolo immenso, tra pianti ed urli strazianti, s' avviò verso il bosco. Arrivata lì, abbracciò il Re e la Regina
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Pagina Titolo
bellezza! — E andò la notte dopo, accompagnato dai ministri. Ed ecco che il contadino cava di tasca il suo zufolo, e tì, tìriti, tì, di botto il
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Pagina Titolo