Essendosi parlato a pag. 245-49 degli Enimmi ed Indovinelli, non mi sembra fuor di proposito il ristampar qui come appendice al libro, questo mio
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direttrice, donna di specchiati costumi o di animo gentilissimo, ottima madre di famiglia, ricca di singolare dottrina ed erudizione, aveva avuto
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, non isputan altro che Libri della sapienza ed Etiche d' Aristotele, torcono il muso quando vedono alcuno dei nostri giovani dilettarsi a indovinare
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deboli forze, e volentieri mi sarei scusata dal trattarlo; ma ne ha potuto più la ubbidienza alla nostra buona direttrice, ed il non voler esser io che
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chiamava Jole, vispa ed arguta poco meno che la Eglina. Essa per tanto andò al suo luogo senza esitare, e ad alta voce lesse: La Isabella Andreini, che
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di sole per vestirsi; ed all'ora posta, che furon le otto, in varie carrozze tra di padronato e di vettura, uscirono tutte dalla città con la
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, attendendo solo alla cura di casa ed alla educazione dei due bambini, un maschio ed una femmina, che ella fece ne' due primi anni del suo matrimonio. Ma la
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: abiti sempre dell'ultima moda, guanti canarini e scarpini lustri. Andava per le case a dar lezioni di musica, ed era un vero vanèsio; e con altre
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per tutta Toscana, ed anche fuori, onde fu chiesta per isposa da Giovanni Broomans, di Anversa, a cui si unì nel 1616; nè andò molto tempo che fu
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leggiadre poesie ed eleganti prose, o talora maestrevolmente dipingendo. Fu poi donna animosissima, ed ebbe animo più che virile tanto che fino agli
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se si contentava che la dissipasse con una novelletta; ed avutane licenza, incominciò tutta lieta:
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. Nacque in Messina l'anno 1682, e fino dai più teneri anni diede tal prova della sua abilità, che ne menavano meraviglia quanti bazzicavano per casa, ed il
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' arte di governo, e lo feci con parole poco dicevoli al soggetto, sì che voi altre faceste spesso bocca da ridere, ed il signor maestro me ne censurò
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Rosalba Carriera nacque a Venezia nel 1765; ed i suoi genitori, che avevano tutte le buone qualità del mondo, erano poco agiati de' beni di fortuna
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proposito di far del bene ai suoi simili, quanto gliel concedevano le proprie forze; ed in poco tempo aveva già raccolto dattorno a sè una bella famigliuola
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Elisina era di pochi mesi, e come la Elisina così anche la Giulietta era bella e gentile, modesta ed amante dello studio; tanto che, essendole toccato a
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difficoltà. Ad ogni modo si fece animo ed andò, e lesse come ora udirete: " Il soggetto che m' ha dato a trattare per oggi la nostra amata direttrice
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Toccando la lettura alla Vittorina, che ricorderete esservi stata descritta per fanciulla un po' dispettosa, le alunne tutte, ed anche la stessa
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buttò con ardore alla lettura dei romanzi. Non indugiò molto per altro ad accorgersi quanto simili letture fossero pestilente veleno al cuore ed allo
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: erano amicissime tra loro, ed erano ambedue celebrate e stimate come bellissimo ornamento della città di Brescia, dove la Baitelli come Fenaroli era nata
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La signora Rosina, a cui toccava il leggere la Vita, comparve nella sala tutta allegra in vista, e fatta riverenza alla direttrice ed al maestro
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"Mie care compagne, incominciò la signora Beppina, dopo aver fatto un riverente saluto alla direttrice ed al maestro, l' altra volta, perchè ero un
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ingannò giudicando che sarebbe diventata tale da onorar la famiglia e la patria, perchè, imparate fondatamente le lettere latine ed italiane, si diede
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sedere sulla solita poltrona, ed a voce piuttosto alta cominciò "Onorandi precettori e valorose compagne, a me tocca di raccontare le virtù di una
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davale la direttrice, subito si ricompose, e lesse con la gravità necessaria. "Un'altra dottoressa ed un'altra professora! E poi si dice che le donne
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' amorevole occhiata alle compagne, e fatto cenno di riverenza alla direttrice ed al maestro, incominciò. "La contessa Paolina Secchi- Suardo da Bergamo, nata
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, e il candore ingenuo, ella trasfuse nella sua versione." Si diede pienamente ad ajutare la istruzione della gioventù, ed in servigio di essa
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lingue, cui nessun ostacolo rende insuperabile. Addestrata ai femminili lavori, ed attissima a condurli all'apice della perfezione, di qualunque
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essere e letterata grande ed artista, e che pure si stette contenta al rimaner donna buona e brava, senza ombra di presunzione. Essa è la Teresa
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, venga, signor dottore - ed onestamente nudatasi le braccia, ed un poco la schiena, senza dare segno alcuno di dolore, si fece tagliare quanta pelle era
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essere stata una commediante; ed ora che le toccava a parlare d' una cantante, andò al suo luogo con un risettino sardonico, e cominciò: "La signora
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nella lettura di libri dotti ed eruditi. Nel 1817 venne sposa a Leopoldo, principe ereditario di Toscana; e nella reggia di Firenze fiorirono più
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Potrebbe qui muoversi il dubbio, se dai sonetti siano questi enimmi stati ridotti in stanze o da stanze in sonetti; ed io penderei per questa ultima
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Isotta fu la quarta lettrice; ed essa, benchè non toccasse i sedici anni, era delle più brave tra tutte le compagne, e quella che più di proposito
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tutta festosa incominciò: "La cara nostra direttrice ha voluto ch'io vi racconti la vita d' un' antica mia patriotta, ed io che mi sento sempre una
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. Udiamola. "La Violantina genovese, vissuta nel secolo XVI, fu della casa Giustiniani, ed è rimasta famosa per la sua bellezza, la quale fu tale e tanta che
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non ci ha luogo. Siamo in famiglia; ed ella poi ha minor ragione di vergognarsi qualcun'altra, perchè, gliel'accerto io, il suo discorso è assai ben
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che la Isabellina leggeva, si erano uditi di quando in quando degli sghignazzamenti tra quelle fanciulle; ed anche la direttrice e il maestro si
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mezzo a' tumulti della vita, e senza trascurare i doveri di famiglia, si manteneva pura ed illibata, e di nascosto macerava il suo delicato corpo, ed
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' io vi parli di certe donne messinesi; ed io ve ne parlo in virtù della santa ubbidienza, ma un po' contraggenio, perchè l' argomento mi svaga poco
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Ordelafli, il quale, sotto nome di Capitano, governava Forlì, Cesena, Forlimpopoli ed altre terre di Romagna. Avvenne che il Legato del Papa, avendo gran
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Tocca alla Vittorina, non bella e piuttosto dispettosa, la quale con qualche smorfia va al suo luogo, ed incomincia così: "Veronica Gambara nacque in
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chiamava Laura ed era figliuola di uno dei più nobili e ricchi signori della città. E la direttrice aveva già cominciato a inquietarsi, e mandava a
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, così soggetta al marito ed alla suocera, così benigna con tutti, e ben presto fu amata e carezzata da chi meno volentieri ce l'aveva ricevuta Era poi
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"Oh! stamani voglio un po'dir la mia anch' io" "E che vuoi dire? "Sentirete. Ci sarà descritta la vita d'una brava ricamatrice; ed io vo' far certe
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diede alla signora Zaira che leggesse, ed ella ubbidì. "Quanto sia lo splendore, e la nobiltà della casa Cibo è tanto noto, che non occorre affaticarsi
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e persone ed animali: per la qual cosa, presa a ben volere dal famoso Bernardino Campi, alla sua scuola prima, e poi alla scuola di Bernardino detto
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illustre, la cui vita s' aveva a descrivere, ed a quella la dava a fare, perchè pensava che, se il buon esempio sarebbe stato efficace sull' animo di
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quale diventò poi re di Napoli, e di madonna Ippolita Sforza. Nacque nel 1470, e la di lei vita è un tessuto di sventure gravissime, ed esempio di
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bene l'esser civili e ben creati con tutti, ma che il troppo stroppia; le compagne spesso la mettevano in canzonella; ed essa avea pur desiderio di
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