Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 Ecco  la fata Rosabianca ...
 Ecco  una rana che saltella tra le erbe!
potentissimo Mago! Abbiate pazienza.  Ecco  il Reuccio e la Reginotta. (Scuote il Re e la Regina)
Oceano Indiano, a tre gradi sopra l'Equatore! Cruda legge!  Ecco  la Camicia rigida - quanto più rigida dopo la diurna
nella sua crisalide (suona la seconda campana! ... ),  ecco  il solino che strozza, i bottoni inconciliabili col solino,
s'incontrino fra le deserte isole del Gange. Suyodhana! ...  Ecco  un nome che mi fa battere il cuore: ecco un uomo che vorrei
Suyodhana! ... Ecco un nome che mi fa battere il cuore:  ecco  un uomo che vorrei vedere. Addio, zio; addio, amici:
nel disegno di questi Asili un idillio architettonico.  Ecco  l'ampio dormitorio, arioso, pulito, con quattro file di
le forze fisiche per sostenere la lotta morale della vita;  ecco  l'oasi, in cui può rifugiarsi il disgraziato, che vacilla
rio bisogno, sta per traboccare nell'abisso della colpa;  ecco  tre notti di carità confortevole, che permettono il
che permettono il raccoglimento e la riflessione;  ecco  la salute, ecco la moralità, tutelate da un savio spirito
il raccoglimento e la riflessione; ecco la salute,  ecco  la moralità, tutelate da un savio spirito di beneficenza
tutelate da un savio spirito di beneficenza redentric ;  ecco  infine il raggio della speranza nel buio della esistenza
non amici e benefattori. Ed oltre il grandioso dormitorio,  ecco  la sala per coloro, la cui salute meritasse speciali
sala per coloro, la cui salute meritasse speciali riguardi;  ecco  il bagno per stingervi da ogni sudiciume; ecco una sala di
riguardi; ecco il bagno per stingervi da ogni sudiciume;  ecco  una sala di lettura, con una eccellente libreria piena di
di stelle. E, in mezzo ad essi, venirsene a passeggio  ecco  la castellana col suo vago paggetto. Tutto è d'oro lo
questo bizzarro lavoro, tante volte ripreso e sospeso. -  Ecco  un libro, che ai più sembrerà una stravaganza, fors'anche
conservano ancora qualche avanzo dell’antico valore.  Ecco  lo stato del moderno esercito romano, ed ecco perché i
valore. Ecco lo stato del moderno esercito romano, ed  ecco  perché i nostri proscritti informati d’ogni cosa se ne
Allora pensammo di andare a giocare in giardino; ma  ecco  che dopo pochi minuti comincia a pioviscolare. Fummo
donna appare! Chi è?... Ella rompe il lenzuolo nei vepri:  ecco  svolazzano i brandelli sibilando. Si squarcia i piedi nei
agghiacciate, l'alito diffuso in nebbia inargentata.  Ecco  la tormenta! Ecco la valanga! La donna ancora rompe il
l'alito diffuso in nebbia inargentata. Ecco la tormenta!  Ecco  la valanga! La donna ancora rompe il lenzuolo e si scopre
perchè sono l'ultime di sua vita, ed a ogni parola di lui  ecco  un castigo inflitto da Dio agli spiriti del male: quello
non è mano di montanara!... Qua nella stanzuccia di legno  ecco  appese le scuri del boscaiuolo, qua due giacigli, una culla
culla un bambolino, qua entro quattro lastre di pietra  ecco  un focolare vampeggiante. L'uomo e la donna sfogano nei
sospiri così? - Mia Imilda! - Ugo, ti aspettavo tanto!  Ecco  adunque, come racconta il vecchio di Malandaggio, uniti il
rapidi torrenti dell'Alpi: un gran tumulto che si perdeva,  ecco  il passato. Imilda a tutte l'ore ringraziava Iddio: dalla
vituperato, scomunicato, fuggente, e potevo io dirti mia?  Ecco  il mio rimorso! - E sapevo io resistere? Ecco la mia gioia!
io dirti mia? Ecco il mio rimorso! - E sapevo io resistere?  Ecco  la mia gioia! Ed Ugo, titubando: - Ahi da quel giorno ad
gruppi allegorici, sempre in quell'interno e freddo marmo.  Ecco  il Pudore col volto coperto da un velo, ecco la Fortezza,
freddo marmo. Ecco il Pudore col volto coperto da un velo,  ecco  la Fortezza, ecco la Temperanza, ecco la Gloria, ecco
il Pudore col volto coperto da un velo, ecco la Fortezza,  ecco  la Temperanza, ecco la Gloria, ecco l'Educazione, ecco
coperto da un velo, ecco la Fortezza, ecco la Temperanza,  ecco  la Gloria, ecco l'Educazione, ecco l'Amor filiale, vuote
velo, ecco la Fortezza, ecco la Temperanza, ecco la Gloria,  ecco  l'Educazione, ecco l'Amor filiale, vuote allegorie che non
ecco la Temperanza, ecco la Gloria, ecco l'Educazione,  ecco  l'Amor filiale, vuote allegorie che non chiudono più alcuna
Croce. Sempre lo stesso soggetto, sempre la morte. - Ed  ecco  - ripete trionfalmente il custode, staccandosi dall'altar
che me lo passino. Del resto, ho qui l' albero genealogico,  ecco  .... "Sigismundus", sì, siamo a posto. (Pausa). Campi,
Duecentoventi volt, cinquanta periodi, vero? Perfetto.  Ecco  qui il cavo. Attento, Giovanni: sì, lì sul tappeto andrà
senza economia. (A Giovanni) Grazie, Giovanni, vai pure.  Ecco  le chiavi, prendi l' auto e torna in ufficio; io starò qui
Alabastro: no, no, disastro, giovinastro, eccetera. Ah,  ecco  ... (alla macchina, con gioia maligna) "Il Rospo" (scatto),
ne ha cavato del buono. La manopola rossa a fondo corsa ...  ecco  fatto. Via! Cicala: tre segnali brevi e uno lungo.
Eccolo. POETA (cercando) Radamanto, Sèmele, Tisbe ...  ecco  qui; "Tebe, i Sette a": vuol vedere che due nomi ce li
.... SEGRETARIA Capurro? Un attimo, cerco la scheda.  Ecco  qui, Capurro cavalier Francesco, Genova. Richiedeva un
gli avevano detto che i lupi urlassero a quel modo. Ed  ecco  i suoi custodi ad affrettarsi a chiudere le finestre. Ed
i suoi custodi ad affrettarsi a chiudere le finestre. Ed  ecco  i suoi custodi a mettergli per forza un berretto o un
berretto o un cappello in testa per ripararlo dal sole. Ed  ecco  i suoi custodi a corrergli dietro, sfiatati, lungo i viali,
di un passo. Ma prima ch'egli giungesse a palazzo reale,  ecco  il Reuccio. Il Re fece tanto di cuore. E, dimenticando il
la bocca della grotta e si poteva entrare dalla Maga. Ed  ecco  il Re a fare il primo giro attorno ai boschi: - Maga buona!
reale. Ma quando il Re di Spagna disse al Reuccio: -  Ecco  la mia Reginotta! - il Reuccio stette un po' a guardarla da
di preziosi gioielli. - Reuccio! Reuccio! - disse il Re. -  Ecco  la bellezza in persona! Il Reuccio era affacciato alla
per credere perduta per sempre. - Reuccio! Reuccio! ...  Ecco  la bellezza in persona! Il Reuccio si voltò, la guardò da
Oh per Bacco! giù quel sacco, lo vogliamo esaminar ". Ed  ecco  dal folto compare un bel volto, e un altro lo segue, da
ne langue, e vi punge il desiderio di più pratici martir;  ecco  il cuore ed ecco il sangue di un gobbetto innamorato... Il
punge il desiderio di più pratici martir; ecco il cuore ed  ecco  il sangue di un gobbetto innamorato... Il mio sacco è
per altro, avvenne un caso orribile e spaventoso; ed  ecco  come andò. Il piccolo esercito, secondo il solito, si
scienziato. Il tipo che egli va cercando gli sta dinanzi:  ecco  la realtà che potrà surrogare una idea; ecco la donna
sta dinanzi: ecco la realtà che potrà surrogare una idea;  ecco  la donna meglio adatta per sostituirsi ad una larva ... Il
non glie ne ha dato il tempo perché ha detto subito: -  Ecco  qui un mio compagno di sventura, è vero, professore? Anche
è giunto. Ottiene di venir s'mmesso al suo cospetto.  Ecco  l'Apostolico. Un vecchio piccolo, scarno, sciupato da
invaso di un grande entusiasmo, di un delirio immenso.  Ecco  le sue armi; sono velate a nero. Finche Milano non è
mai, mai, finché anche uno solo di noi resterà in vita.  Ecco  Legnano. Ecco l'esercito nemico; ecco le aquile imperiali.
finché anche uno solo di noi resterà in vita. Ecco Legnano.  Ecco  l'esercito nemico; ecco le aquile imperiali. Quanto è
noi resterà in vita. Ecco Legnano. Ecco l'esercito nemico;  ecco  le aquile imperiali. Quanto è numeroso quell'esercito,
di ebbrezza; legioni intere di donne, rotte ad ogni vizio.  Ecco  il bel mare; ecco le cittadine, che sorgono quali gemme
intere di donne, rotte ad ogni vizio. Ecco il bel mare;  ecco  le cittadine, che sorgono quali gemme alla sua sponda; ecco
ecco le cittadine, che sorgono quali gemme alla sua sponda;  ecco  il bel Vesuvio, il più bello tra i monti, il più delizioso;
il bel Vesuvio, il più bello tra i monti, il più delizioso;  ecco  Partenope, che esce luminosa dall'onda, e che egli vuole
delle navi cariche di pane. Il "suo canto è onnipotente!  Ecco  navi spuntare su' lontano orizzonte; sono desse, sono
Oh,  ecco  Gerace! - esclamò il Ratti, che s'accorse il primo
continuò a rodersi i baffi, senza rispondere; perdeva. -  Ecco  il vostro fante di cuori! - esclamò il Porati, rivolgendosi
spietatamente, per incitarsi con la vergogna, insistendo,  ecco  nell'altra camera un lieve rumore di tazza o di bicchiere
come una bella visione inondata di mite luce argentea,  ecco  l'altra, quella di Giacinta, che gli si piantava di faccia,
che voi siate quel caro figliuolo. A mezzanotte appunto,  ecco  il gattino: - Meo! Meo! Meo! - Buona gente, voi avete una
prendere un boccone e si mise a guardare. Tutt'a un tratto,  ecco  il gattino: - Meo! Meo! Meol - Buona gente, voi avete una
azzuffano, le ghermiscono e fuggono via. Tutt'a un tratto,  ecco  il gattino: - Meo! Meo! Meo! - Gattino, che vuoi dire? -
ci hai preparato un buon desinare! - Tutt'a un tratto,  ecco  il gattino: - Meo! Meo! Meo! I ladri si spaventarono. La
avere le ali. Il giorno seguente, da una di quelle buche,  ecco  un gufo che vola e rivola attorno, stridendo forte. -
- disse il Reuccio. - Se torna, la concio io! Poco dopo,  ecco  una cagna, magra e pelosa, che si avanza dal fondo di una
cagna sparì. - Era lei! Se torna, la concio io! Poco dopo,  ecco  un sorcio con una coda lunga e spelata. - Sorciaccio, che
ha gareggiato coi desiderii e li ha vinti. Certo il pane,  ecco  una fame di più elevati bisogni. Gènerano, gli strumenti,
all'orrida idea d'essere eterno. Desolazione e tenebra,  ecco  il nuovo retaggio! Si fan di gelo i crateri, muor sulle
o Babilonia! Gioite ancor dal nulla; giganti della culla,  ecco  i pigmei del feretro! Questa che si dissolve ripiomberà,
li fa là in San Marco. Tienle un po' il braccio alzato...  Ecco  già un bigliettino... senti s'è profumato! - Un mite odor
un ninnolo di miele e di giulebbe; amo le forti, e tu?  Ecco  un altro messaggio: " Doman, Lenuccia mia, gli è dì di
 Ecco  fatto. Ho voluto ricopiare qui in questo mio giornalino il
amici che vengono in casa si ricordino di farmi il regalo.  Ecco  intanto la nota dei regali avuti finora: 1° Una bella
che giusto è fuori insieme alla mamma a far delle visite?  Ecco  qui: sono andato su in camera di Ada, ho aperto la cassetta
le fibre una potenza di nuova vita: e sorrideva! Allora  ecco  alla fantasia il padre, in un tratto, che rampognava
alcune bolle d'aria: sotto qualcosa si moveva all'insù:  ecco  una testa coi capegli impegolati sul volto da una melma
dei vermi. E i due borbogliavano: - Traditore tu? - ....  Ecco  Manfredo e Bello, i figliuoletti di Gisalberto, affamati
voto dieci lampade d'oro! - gridava Ugo. Allora di nuovo  ecco  una cappella ardente, ecco una donna.... - S'io non
- gridava Ugo. Allora di nuovo ecco una cappella ardente,  ecco  una donna.... - S'io non l'avessi veduta - gridava Ugo: -
«Pietà!» come supplicò Imilda. Pietà della mia vita!  Ecco  la vilissima preghiera! Preghiera di donna!... Sì, ti sogno
chini il capo sulla mia spalla, ed io ti dico: «Ti odio!»  Ecco  l'anima mia, ecco il mio dovere!... Che faccio ora? Io che
mia spalla, ed io ti dico: «Ti odio!» Ecco l'anima mia,  ecco  il mio dovere!... Che faccio ora? Io che mi sento la forza
contaminato sui cadaveri dei cittadini suoi fatti sgabello!  Ecco  la storia secolare del papato che il despotismo cerca di
scottava; e lei riparossi sotto un albero. Di lì a poco  ecco  un lamentìo: - Ahi! Ahi! Ahi! Lei, dalla paura, si voltò di
E la cavò di tasca. - Comanda! Comanda! - Da mangiare! Ed  ecco  pietanze fumanti, tovagliuolo, posata, coltello, bottiglia
legna. Cava di tasca il sonaglino e si mette a suonarlo. Ed  ecco  una mandria di capre, che non poteva contarsi. - Comanda!
tasca. - Comanda! Comanda! - Un bel piatto di bacelli! Ed  ecco  un bel piatto di bacelli. Il Reuccio se li mangiò con gran
dentro l'acqua con tutte le vesti. La Reginotta entrò. Ed  ecco  il drago con tanto di bocca, che stendeva il collo per
chetamente, e si mette a dormire. Lei passa oltre. Ed  ecco  il gigante tutto coperto d'acciaio, che si slancia incontro
un canto. La Reginotta passa oltre nella terza stanza. Ed  ecco  il leone, colle fauci spalancate, colla coda rizzata che
avete ragione! - Lupus in fabula - esclamò il notaio. -  Ecco  l'inglesina. E dalla soglia della Banca , la salutò
che è più bamboccio di lui, non lo ha preso a schiaffi ...  Ecco  dove ci ha condotti il vostro liberalismo! ... - È
la testa: - Tutte pari le donne! Di che arrossiscono?  Ecco  un pudore sprecato! - Oreste approvava: - Il mio sospetto
... Gli uomini? Tutti di cattivo gusto. - Infatti,  ecco  qui una bruttona che ho avuto il cattivo gusto di scegliere
E scoppiò a ridere: - Quando si dice i presentimenti!  Ecco  la gran disgrazia che mi pendeva sul capo -. Indicava le
il loro torto come sarebbe appunto nel caso nostro. Ed  ecco  la grande notizia: l'avvocato Maralli iersera, in una lunga
pena soffocata, era sfuggita dalle labbra del portoghese. -  Ecco  quella che mi aiuterà a conquistare il trono, - disse. -
cofano di metallo, con altirilievi di squisita fattura. -  Ecco  la pietra famosa! - esclamò trionfante. - La corona
per impadronirsi delle loro donne e delle loro ricchezze.  Ecco  la storia della decadenza di quell’impero gigante che finì,
conte Alvaro!...  ecco  ci pensa la sera (era già ben lontana da lui la primavera e
; onde il venturo mandrian, destandosi là sotto: "  Ecco  - dicesse alle sue donne - che fér le quercie mentre i miei
contro l’impostura e contro lo straniero io dirò sempre:  Ecco  il mio uomo! Ecco il mio eroe! Ecco l’Italiano com’io lo
e contro lo straniero io dirò sempre: Ecco il mio uomo!  Ecco  il mio eroe! Ecco l’Italiano com’io lo sogno e come diverrà
io dirò sempre: Ecco il mio uomo! Ecco il mio eroe!  Ecco  l’Italiano com’io lo sogno e come diverrà quando non sia
sedere, come fanno i ragazzi di strada, pensando fra me: -  Ecco  che ora non potrete più nascondermi dove andate!... - Il
che possono capire i ragazzi, queste. Sta' zitto e basta. -  Ecco  dunque un'altra delle tante solite cose che i ragazzi non
mutàndosi in sonno, e i suòi pensieri fondèndosi in sogni,  ecco  innalzàrsegli nella fantasìa, la casa tanto desiderata -
Gualdo e riunendo una manata di carboni e di cènere -  Ecco  le case mie! - sclamò in un tuon di dolore che
che ottenebràvasi in rabbia; e ai venti le sparse. - Ed  ecco  le tue! - gemette, e additò la pianura. Ma il dito gli
segni per aria, borbottava parole incomprensibili. Ed  ecco  venire avanti la Regina, girando rapida su la punta dei
Poi gli occhi nerissimi ... due lampi! Girava, girava ed  ecco  naso, mani e piedi volar in alto! Ppim! ... Ppum! ... Ppam!
del tratto e del colore al rispetto verso la decenza.  Ecco  la sola infedeltà, di cui io mi accuso. Dopo aver segnalate
deve tollerare ciò che essa non può impedire;  ecco  perchè essa tollera, pur sempre vigilandole, queste sentine
acqua. La carrucola stride, la secchia fa un tonfo, ed  ecco  la Reginotta che s'afferra alla corda, puntando i piedini
si strappò un'orecchia e gliela buttò. Nuota, nuota,  ecco  un altro pesce più grosso del primo, con tanto di bocca
aven messo il nomignolo: - Senza-orecchie, Senza-orecchie,  ecco  roba per te! La Reginotta accorse: eran davvero le sue
fare nella sua vita ... (Io pensavo: - Ecco: è l'ora. -  Ecco  mi dice: vi amo, mi attira a sè, cado tra le sue braccia