. — Lassù in cielo e dappertutto. — E noi perchè non lo vediamo ? — Lo vediamo benissimo nelle sue opere. Lo vedremo faccia a faccia, dopo morte, se ci
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Il cielo è fosco; il sole splende su la campagna una luce pallida, scialba; le foglie degli alberi sono già lievemente ingiallite; l'autunno batte
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Nell'onomastico della sua amica Elvira, la signora Gilardi le avea mandato in regalo un bel croccante di mandorle, che gl' invitati avevano gustato e
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Il babbo aveva detto a Checchino: — Non si chiede mai due volte quel che già si ha; bisogna contentarsi. E intendeva ammonirlo del difetto di volere
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insieme con loro. Aveva da qualche tempo in qua la fissazione d'apparire giovanotto, quantunque non oltrepassasse i quattordici anni, e s'arrabbiava
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Mesi fa, un maestro elementare che unisce alla elevata cultura la passione e l'entusiasmo per la sua missione educatrice — lo nomino con gran piacere
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In casa Borsino avevano proprio paura che l'aria si mangiasse quei due bambini tanto desiderati e venuti con tanto ritardo; e avevano paura del
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La mattina del Natale scorso, tra la folla allegra e testante che ingombrava le vie di Roma, incontrai una carrozza dove erano un babbo, una mamma e
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occhi, tremante come una foglia : — Sciocco, perchè urli ? Che è stato ? — Niente, — egli piagnucolava. — Ero solo! — E avevi paura, al solito! Ma di
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GINO (Entrando con diversi oggetti tra le braccia, a Elena). Io il krause e la tuba vecchia del babbo ; tu la veste della zia, che è piccina quasi
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Ogni volta che in casa del commendator Scalandri si riuniva la Commissione, i bambini venivano relegati in uno stanzone in fondo al corridoio; e per
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seminati, scintillava su la brina dei fiori, tremolava su le acque del rigagnolo, e che pareva suscitasse pure il lieto stormire delle foglie, il
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Mi accade, qualche volta di dimenticare a casa il portamonete, specialmente quando muto abiti e faccio in fretta. E ogni volta, quasi un maligno
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- Madonna mia!... I padroncini! Con le mani in tasca e il bastone sotto braccio, il pecoraio si era fermato ad aspettare al varco i quattro monelli
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ricevimento degli ambasciatori. SCENA I. Il Re, la Regina, il Reuccio e tutte le persone di Corte. Il Re è seduto sul trono; la Regina e il Reuccio
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avanti, avevo dovuto percorrere in diligenza lo stradone provinciale da Catania a Messina, facendo sosta la notte a Giarre, a metà di strada; e il
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Lulù era il cucco del babbo. Arrivato ultimo e desideratissimo, dopo quattro figliuole, quel bambino si poteva dire il despotino della casa
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Spesse volte, vedendo da lontano un poveretto, dico tra me: — Gli darò due soldi, uno per lui, l'altro per l'altro. Quest'altro è un povero vecchio
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terra ; e ripetevano insieme sottovoce: — Uh! Il Drago! Il Drago! Don Paolo Drago — drago di nome e di fatto, diceva la gente — arrivato davanti a loro
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Mi avevano detto che la veglia canta stupendamente, e perciò avevo accettato il regalo di quel piccino ancora con la peluria gialla tra le piumine
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Nell'andito, mezzo buio, le bambine non sapevano dove andare. — Salite su, vengo subito! — aveva egli detto, addolcendo improvvisamente la voce. E
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; e mentre le povere bestie si contorcevano dal dolore e facevano accorrere con le grida la mamma, il babbo, o qualch'altro di casa, egli rideva
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In due giorni la casa era irriconoscibile. In una stanza vedevansi gi l rizzati due lettini, uno accanto all'altro; e li aveva messi su il Drago
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era bell'e ito, e il loro piacere dimezzato. Pensa e ripensa, Neo si ricordò che appunto in quei giorni la mamma andava fuori più frequentemente e
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buffonate; e per ciò la mamma la lasciò andare senza domandar altro. Poco dopo, ella tornava, portando con le due mani un vasoio coperto di carta rossa
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Bisognava vestirle, calzarle; non poteva vedersele dinanzi con quei cenci addosso e i piedi scalzi; e perciò rovistava in fondo alle vecchie casse di
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, nascondendolo sotto l'ascella, e mostrando aperte le mani per sviare le ricerche di lui che non indovinava chi delle quattro avesse fatto il colpo ; un
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Il direttore aveva spinto un po' bruscamente Dino in una stanza accanto alla sua, e lo aveva chiuso lì dentro a chiave. Da prima il ragazzo era
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Un' ora e mezzo dopo, la chiave stride nella toppa e il bidello, dall'uscio semiaperto, dice: — La vuole il direttore. Il direttore, seduto dietro la
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tristezza dell'autunno, e i freddi dell'inverno. Cantate, amate, nidificate. Per voi la vita è un continuo sorriso... Volteggiano, stridono; è il gran giorno
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Ah, non è vero! Lungo il vostro cammino, vi sorprendono i venti, la pioggia, la tempesta; la morte vi coglie sul mare, su spiaggie inospiti, o
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quando sarebbero stati capaci di mangiare da sè. Collocai le due nidiate in un panierino, lo copersi con un tovagliolo, e feci la spedizione
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Le aveva messe a letto ed era andato a letto anche lui, dopo aver governato l'asino e rigovernato da sè piatti e pajuolo per non affaticare le
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— Perchè volete prendervi questa gatta a pelare? — gli aveva domandato il pretore. — Perchè? E don Paolo era rimasto un po' scombussolato, non
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Le bambine non si riconoscevano, vestite a nuovo e ben calzate; vestite a nuovo, cioè, con la stoffa di due vesti delle sue povere figliuole
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pelare? Sentiva tutto il peso della responsabilità assunta, e tornava ad arrabbiarsi con se stesso, come l'altra volta. Prima non aveva pensieri, era
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panchette di legno, e vi avea riversato dentro un bel mucchio di farina. — Questo qui è lo staccio per la crusca. Guarda: si prende così, e si scote
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la mano anche a lui, quasi per burla. Il vecchio, fermato l' asino, disse alla bambina: — Vieni qua, tieni; e tornate subito a casa. Oggi avete da
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Di tanto in tanto, per far svagare le bambine, le conduceva in campagna, a Doguara, nel fondicello tutto piantato a olivi e mandorli, con un po' di
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di graste di garofani, di menta, di basilico, e quel gelsomino che s'arrampicava alla parete, ricordo di Lisa che gli voleva tanto bene, e lo
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La notte di Natale aveva voluto condurle a vedere il presepe e a sentire la messa di mezzanotte. Piovigginava, tirava vento; ma la chiesa era li a
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gli occhi su Giovanna; e don Paolo sembrava più arzillo di quando aveva leticato con la strega per le bambine. Soltanto la testa non lo serviva bene
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Lisa; docile e obbediente alla parola di lei : — Su, cullate il bambino. Non aveva mai domandato di chi fosse quel bambino, nè come si trovasse in casa
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Giorgio ebbe facoltà di scegliere la stoffa da sè e dar gli ordini al sarto, quasi fosse stato proprio giovanotto. Si mostrò incontentabile
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Da anni e anni il Drago viveva in quella sua tanaccia, tacendosi tutto da sè. Due stanzoni al pianterreno, e quattro stanze affumicate al primo piano
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Ma quasi tutt'a un tratto non si raccapezzò più... Le gambe gli si piegarono sotto, e gli parve prudente mettersi a sedere... — Oh, Dio! Si vedeva
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farmacia. — Che è stato? — gli domandavano tutti. Giorgio non rispondeva, o rideva scioccamente, o rispondeva stramberie inintelligibili : — Allungo !... Mi
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Quell'anno i padroncini parevano presi da particolare affezione pel pecoraio e per le pecore. La mattina, mentre egli si disponeva a mungere il latte
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La lezione giovò. I ragazzi nei giorni appresso lasciarono in pace pecoraio e pecore, e non vollero neppure sentir nominare la ricotta. Fecero anche
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*** Angiolina e Alfredo erano ormai ridotti peggio dei loro genitori, cioè assai più paurosi dell'aria, della luce, del caldo e del freddo; e per
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