Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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LE ULTIME FIABE

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Capuana, Luigi 50 occorrenze

(rimescolando sempre più forte, canta) E frulla! E frulla! E frulla! E frulla! E frulla! E frulla! (Il Reuccio e la Reginotta, intanto, brancicano

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(c.s.): Le rane sono maligne! Ma domani verrò qui con una mazza ... E una, due, tre! ... (S'interrompe, sbuffando, e si rimette in ascolto.) icono

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(a tutti): Su, non perdiamo tempo; e poiché non è giusto che gli sponsali avvengano in una rozza stanza di carcere, io la muterò, con la potenza

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lungo.) LA REGINA DORMIGLIA: Se il Mago compisse il portento! Renccio e Reginotta sono il nostro gran dolore. Dicono che la colpa è mia, perché

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(Si alza solennemente in piedi e pronunzia con voce lenta e sonora): In nome del Cielo e della Terra vi unisco per sempre in matrimonio. E da questo

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(facendo graziosamente il verso alla Fata): E frulla! E frulla! E frulla!

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Vasta sala delle udienze reali; in fondo, un gran tavolino davanti a una poltrona per il Re. Sul tavolino è stesa una tovaglia bellissima. I piatti e

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(irritato e sbuffando) Basta! Basta! Impertinenti! ... (Il Reuccio e la Reginotta restano con le mani aperte e le dita rese. Gridano.)

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Chi sorride di lassù? Chi risponde di quaggiù? Feste e feste - non è inganno! Nozze e nozze in fine d'anno!

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(dopo un'esitanza) E sia! (Tocca le palpebre del Re e quelle della Regina, soffia leggermente sulla fronte dell'uno e dell'altra.) È fatto! Per il

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(interrompendola sbuffando: Facendolo impiccare! Ma l'orto che produceva le più buone rape, le più belle e dolci mele del regno, in meno di sei mesi

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(avanzandosi, bellissima e sorridente): E che buon sapore!

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(riprendendo il suo discorso): ... felice la Reginotta e il Principe fedele e saggio che, con l'aiuto della più benefica delle Fate, è riuscito a

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(riaprendo gli occhi): he è stato? Che è stato? ...

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Lasciateli fare! (Alla Regina:) Sono già passati sette anni, un mese e un giorno ... (A tutti indicando il Reuccio e la Reginotta:) ono venuta a

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C'era una volta due contadini, marito e moglie, che vivevano col loro lavoro; lui andando a giornata, lei filando e tessendo. Avevano un bambino che

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È ridotta pelle e ossa; ha appena il fiato per respirare.

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E chi è costui che sa tutto? Che ne dite, Eccellenza?

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Più non conti i giorni e l'ore, Più non gridi: - Dove sei? - Ogni voto del tuo core, Mercè mia, compiuto è già! ... E di amore un dolce sogno La tua

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Prendiamola! ... (Alle Cameriere:) Prendetela! (Le due Cameriere tentano di afferrare la rana che saltella qua e là, ma non vi riescono. Il Reuccio e

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(ripete l'operazione. La terza testa che si è strappata si muta in una grossissima arancia): Questa è per voi, ex Maestà ... Torna a ripetere

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(intervenendo, lietamente) E siccome il più vecchio sono io ... Prima che passi un anno, un mese e un giorno Dentro la culla vi sorrida un figlio! E

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Il Ministro e Detti. Poi il Reuccio Rapa, la Reginotta Mela e le Cameriere.

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(gridando): L'udienza reale è chiusa! (Si sentono voci tumultuose, e tra esse una che grida.)

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giornate annaffiando, zappando, ripulendo centinaia di piante. Terminato il lavoro, si sedeva sotto un albero e si metteva a far colazione alla buona, oggi

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Raccontate, Regina! Io, intanto, mangio la frutta. (Torna a sedersi a tavola, e sbuccia e mangia fichi, prugne, pere, pesche, vuotando presto una

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(arrestandosi): Non sono più Re, e posso permettermi questi scherzi ... (Torna a fare salti e capriole.)

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C'era una volta un vecchio mercante che si era arricchito coi suoi loschi traffici e aveva messo superbia. Soleva dire: - Col danaro si può comprar

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(mette in capo a Centovite la corona reale, dicendogli): Fa bene e scordatene! Fa male e pensaci!

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(s'inchina e poi si siede): Buon appetito, Maestà! (Un usciere è ritto, quasi impalato, presso l'uscio.)

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Anche questo è maleficio! Prima non c'era persona più spigliata e più svelta di Sua Maestà.

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(ripetendo come sopra): Chi sorride di lassù? Chi risponde di quaggiù? (Le Ancelle e la Fata si dileguano a poco a poco, sparendo tra gli alberi

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Maestà, è la prima volta che la sento nominare! Giacché è Fata ... sarà buona come tutte le Fate!

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pasta con ceci e fagioli, condite col lardo; verdure d'ogni specie; aveva cacio, ricotta, acciughe, per chi le voleva; e pane e vino e frutta, noci

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. La Regina gli diceva: - La più buona, sì; è l'importante. Ma ... - Ma che cosa? - Non vorrebbe dir niente se non fosse la più bella; la bellezza dura

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Maestà, buon appetito! Vi faccio compagnia. Che buon odore! ... (Il Re la guarda, stupìto, e la lascia fare. La vecchia si serve dei meglio bocconi e

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Ah, potentissimo Mago! Abbiate pazienza. Ecco il Reuccio e la Reginotta. (Scuote il Re e la Regina) Maestà! Maestà!

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(alzandosi da tavola, spaventato): Chi sei? Non è vero! Non è vero! (Tentando di rimettersi.) Non posso mangiare in pace neppure un boccone!

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C'era una volta un Re molto giovane che avrebbe voluto vivere come tutti i suoi sudditi, libero di fare quel che gli sarebbe parso e piaciuto. Per

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(da sé): Dice così ... mentre ha una voglia matta di farle il verso! Se arriverà ad essere Re, sarà un furbone! E allora, poveri Ministri

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Il mago Sbuffante ha minor potere di me! È il suo castigo. Dona un fiore, e vuole un giardino; salva una vita e ne sopprime cento ... Io, no! Io

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C'era una volta un contadino che aveva una moglie più vecchia di lui. Vecchia sarebbe stato niente; era anche brutta assai. E neppur questo sarebbe

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Tante volte il bene bisogna farlo con la forza ... (La Fata stende un braccio, stacca la testa di rapa del Reuccio e la posa sopra uno dei tronchi

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C'era una volta una bambina orfana di padre e di madre che viveva in casa de' nonni, vecchi ricchissimi ma quasi sempre malati. La bambina, che non

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C'era una volta un Re che aveva un unico figlio e lo teneva, come suol dirsi, tra la bambagia. Finché fu bambino, il Reuccio si sottomise a tutte le

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(sbuffa): Io le capisco. Si fanno beffa di me! ... Dicono: - Una, due e tre! Smetti, Mago barbone! Non è roba da te!

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ne adoprava in famiglia. Sua moglie, giovanissima, lavorava quanto lui. Filava, tesseva, cuciva. E di quel che tutt'e due guadagnavano non spendevano

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(fa un gesto di nausea ed esce, seguita dalle Dame.) (Entra il Re, dondolando il pancione e passandosi la lingua su le labbra. Va subito a sedersi

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(tastandosi le braccia, lo stomaco e le gambe): Mi sembra di essere un altro! Prima potevo muovermi a stento; ora sono così agile, così magro, da

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(nicchiando): E che farò quando non sarò più Re? Non potrò più nemmeno passare il tempo mangiando come prima! Mi è già mancato l'appetito ...

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