qui è entrata, | e | di qui è uscita.... |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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zia Filomena, oggi che è la Santa Pasqua, | e | fanno pace suocera e nuora, abbiamo da abbracciarci e |
Cavalleria rusticana -
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Filomena, oggi che è la Santa Pasqua, e fanno pace suocera | e | nuora, abbiamo da abbracciarci e baciarci anche noi? |
Cavalleria rusticana -
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e fanno pace suocera e nuora, abbiamo da abbracciarci | e | baciarci anche noi? |
Cavalleria rusticana -
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| e | vero! Mentite a posta per illudermi, per ingannarmi.... Non |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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a posta per illudermi, per ingannarmi.... Non vi credo! | E | se è vero che avete calpestato ogni legge di Dio.... Chi è |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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Grandi è un eccellente pittore della natura, | e | sa animare i suoi paesaggi con garbate figure tratte dalla |
L'indomani -
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narrazione alla antipatica cognata, fa riscontro la nobile | e | buona donna Claudia, madre di Massimo; e compiono il quadro |
L'indomani -
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la nobile e buona donna Claudia, madre di Massimo; | e | compiono il quadro l'ottimo Sante, marito di Paolina, |
L'indomani -
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il notaio poeta, l'antico sindaco colla sindachessa, | e | sopratutto lo zio vescovo nelle parole dette sul suo letto |
L'indomani -
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morale del lavoro. La lingua è di buon conio paesano; | e | lo stile corre via rapido e spigliato. Sicchè il nuovo |
L'indomani -
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lingua è di buon conio paesano; e lo stile corre via rapido | e | spigliato. Sicchè il nuovo racconto del Grandi è degno |
L'indomani -
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altri, che gli han data meritata lode, ed offre onesta | e | piacevole lettura.» A. FRANCHETTI. |
L'indomani -
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la giornata è trascorsa, | e | tutti son riuniti in casa, fa piacere - specialmente se il |
Il codice della cortesia italiana -
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amiche. In Toscana, quest'abitudine era diffusissima, | e | si diceva « andare a veglia »; ma si è venuta a mano a mano |
Il codice della cortesia italiana -
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quasi non vi fosse piú bisogno di un po' di svago intimo | e | sano. In questi ritrovi, si conversa, si fa della musica, |
Il codice della cortesia italiana -
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si fa della musica, si gioca, si ascolta la radio, si balla | e | si sgranocchia e beve qualche cosa. È modo piú alla mano e |
Il codice della cortesia italiana -
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si gioca, si ascolta la radio, si balla e si sgranocchia | e | beve qualche cosa. È modo piú alla mano e piú lecito di |
Il codice della cortesia italiana -
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e si sgranocchia e beve qualche cosa. È modo piú alla mano | e | piú lecito di procurarsi un tantino di spensieratezza, di |
Il codice della cortesia italiana -
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di procurarsi un tantino di spensieratezza, di ricreazione; | e | i giovani vi dovrebbero prender gusto piú che ai caffè e ai |
Il codice della cortesia italiana -
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e i giovani vi dovrebbero prender gusto piú che ai caffè | e | ai circoli; non fosse altro, per abituarsi a quel domestico |
Il codice della cortesia italiana -
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la caratteristica di queste riunioni è il sorriso cordiale | e | accogliente. Gli uomini meglio se vestiti semplicemente, di |
Il codice della cortesia italiana -
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sala; molta luce; temperatura secondo la stagione; qua | e | là fiori. È consentito alle signore di attendere a qualche |
Il codice della cortesia italiana -
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di attendere a qualche lavorino di facile esecuzione | e | grazioso a vedersi. Usa offrire pasticcini, caffè, liquori, |
Il codice della cortesia italiana -
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trattenimenti cominciano, generalmente, verso le nove, | e | non si protraggono oltre a mezzanotte. Si può anche andare |
Il codice della cortesia italiana -
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andare al di là; sopra tutto, se v'è parecchia gioventú, | e | se scopo principale della riunione è il ballo. Ma, in tal |
Il codice della cortesia italiana -
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», con i dischi del grammofono! Quindi, ci vuole un piano, | e | chi sappia ben mettervi le mani: è opportuno che |
Il codice della cortesia italiana -
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Tanto meglio se si sarà provveduto a un'orchestrina. | E | la sala dovrà esser ampia, in modo che le coppie si possano |
Il codice della cortesia italiana -
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si possano muovere senza darsi vicendevolmente fastidio, | e | senza urtare nelle estremità inferiori della tappezzeria, |
Il codice della cortesia italiana -
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della tappezzeria, rappresentata, per lo piú, da madri | e | da zie. Gl'invitati debbono far ballare la padrona di casa |
Il codice della cortesia italiana -
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da zie. Gl'invitati debbono far ballare la padrona di casa | e | le sue figlie; i giovanotti di casa debbono far ballare |
Il codice della cortesia italiana -
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tutte le signorine intervenute. Se la padrona di casa | e | le sue figlie non ballano alcuni balli moderni - forse, |
Il codice della cortesia italiana -
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perché questi non sono di loro gusto - è bene non proporli. | E | non basteranno piú i vassoi in giro, ma ci vorrà, in una |
Il codice della cortesia italiana -
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tramezzini, fette di galantina, pasticcetti di carne; | e | posate, e molti bicchieri e bicchierini; con bottiglie di |
Il codice della cortesia italiana -
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fette di galantina, pasticcetti di carne; e posate, | e | molti bicchieri e bicchierini; con bottiglie di vini e |
Il codice della cortesia italiana -
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pasticcetti di carne; e posate, e molti bicchieri | e | bicchierini; con bottiglie di vini e liquori; e abbondanza |
Il codice della cortesia italiana -
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e molti bicchieri e bicchierini; con bottiglie di vini | e | liquori; e abbondanza di tovagliolini, anche se di elegante |
Il codice della cortesia italiana -
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bicchieri e bicchierini; con bottiglie di vini e liquori; | e | abbondanza di tovagliolini, anche se di elegante velina. Ma |
Il codice della cortesia italiana -
|
Editore Giannotta, sarebbe superfluo tesserne gli elogi | e | parlarne a lungo. Diciamo soltanto che essa, accogliendo |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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che essa, accogliendo lavori dei più chiari Scrittori | e | letterati contemporanei, s'è resa addirittura |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
|
indispensabile per chiunque tenga a cuore l'arte | e | la vita intellettuale italiana. Ora con queste pagine A |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
|
pagine A Zonzo di Ferdinando Martini, rapide impressioni | e | scenette di viaggio rese magistralmente con sobrii tocchi |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
|
di viaggio rese magistralmente con sobrii tocchi di penna | e | che hanno il solo difetto di essere (peccato!) troppo |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
|
s'é acquistato un altro diritto a la nostra gratitudine | e | riconoscenza. E noi, da canto nostro, lo ringraziamo di |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
|
un altro diritto a la nostra gratitudine e riconoscenza. | E | noi, da canto nostro, lo ringraziamo di cuore. (Helios di |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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i vicini buttano orzo addosso agli sposi gridando: Salute | e | figli maschi! - MASTRO NUNZIO spalanca il portone. Entrano |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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spalanca il portone. Entrano COLA, MASSAIO PAOLO, NEDDA | e | uomini e donne che, li accompagnano. I ragazzi affollano, |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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il portone. Entrano COLA, MASSAIO PAOLO, NEDDA e uomini | e | donne che, li accompagnano. I ragazzi affollano, |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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I ragazzi affollano, spingendosi, urtandosi. MASTRO NUNZIO | e | gli altri sonatori distribuiscono pugni e scapaccioni.) |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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MASTRO NUNZIO e gli altri sonatori distribuiscono pugni | e | scapaccioni.) |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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comare Camilla. Il mio mestiere è di fare il vetturale | e | di andare sempre in viaggio di qua e di là. |
Cavalleria rusticana -
|
è di fare il vetturale e di andare sempre in viaggio di qua | e | di là. |
Cavalleria rusticana -
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pieno inverno, come non si fosse ballato tutto l' inverno | e | tutta la primavera, si balla, in estate, in ogni salone di |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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degli stabilimenti di bagni, sulle terrazze delle ville | e | nei giardini odorosi. E tutti coloro, che sono restati, in |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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bagni, sulle terrazze delle ville e nei giardini odorosi. | E | tutti coloro, che sono restati, in città di buona voglia o |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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albergo pieno di gente di malumore, tutti costoro, sorpresi | e | disgustati, esclamano: come è mai possibile ballare anche |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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spensieratezza, la gaiezza, il bel fremito della gioventù | e | della salute, non esistono, in nessuna stagione! Sappiate |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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trasporto. Quando i vecchi sono andati a giocare alle carte | e | i mariti si sono collocati intorno a un biliardo, che cosa |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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cinquanta anni - sì, anche cinquanta - o la serata è bella, | e | il pianoforte suona una vivace fox-trot o l'orchestrina un |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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fare, alla sera, quando l'aria è dolce, la luna è dolce, | e | l'ampiezza del salone v'invita a flirtare, ballando, o a |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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alberi di un giardino o alla ringhiera di una terrazza, | e | degli occhi, più seducenti di qualunque lanterna giapponese |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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che cosa fare, se non ballare? Quando le donne sono belle | e | giovani, e gli uomini hanno la fantasia sana e il cuore |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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fare, se non ballare? Quando le donne sono belle e giovani, | e | gli uomini hanno la fantasia sana e il cuore sanissimo, e |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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sono belle e giovani, e gli uomini hanno la fantasia sana | e | il cuore sanissimo, e il vento del mare è profumato, e i |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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e gli uomini hanno la fantasia sana e il cuore sanissimo, | e | il vento del mare è profumato, e i leggeri abiti bianchi |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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sana e il cuore sanissimo, e il vento del mare è profumato, | e | i leggeri abiti bianchi sembrano di neve, che cosa fare, se |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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sottile, per tenerla con sè, in una illusione fugace, | e | quando la notte è piena di farfalle nere, volitanti intorno |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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l'intervallo: si evita di fare dei via vai inutili | e | fastidiosi per sé e per gli altri, e di mettere il piede in |
Il codice della cortesia italiana -
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si evita di fare dei via vai inutili e fastidiosi per sé | e | per gli altri, e di mettere il piede in fallo o su altri |
Il codice della cortesia italiana -
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dei via vai inutili e fastidiosi per sé e per gli altri, | e | di mettere il piede in fallo o su altri piedi. Per le |
Il codice della cortesia italiana -
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mettere il piede in fallo o su altri piedi. Per le signore, | e | specialmente per le signorine, è prudente non andar sole; |
Il codice della cortesia italiana -
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non andar sole; perché i maleducati son sempre molti, | e | il buio è un loro buon alleato. Essendovi costrette, |
Il codice della cortesia italiana -
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dei moti dell'anima. Il sentimento è un movimento, | e | nel movimento consiste la principale virtù del suono. |
Documenti umani -
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immaginazioni più ardenti, ai temperamenti più sensibili | e | più curiosi, alle anime più mobili e più inquiete, alle |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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più sensibili e più curiosi, alle anime più mobili | e | più inquiete, alle buone, deliziose e talvolta perfide |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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alle anime più mobili e più inquiete, alle buone, deliziose | e | talvolta perfide creature, che hanno tutto in sè, e che, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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e talvolta perfide creature, che hanno tutto in sè, | e | che, quindi, più aspettano, più desiderano, più invocano il |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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aspettano, più desiderano, più invocano il dono: ai bambini | e | alle donne! Questa è la tenera sapiente legge umana, che |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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legge umana, che viene dall'alto criterio della forza | e | della debolezza, della grandezza e della piccolezza, di chi |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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criterio della forza e della debolezza, della grandezza | e | della piccolezza, di chi deve proteggere e di chi deve |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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della grandezza e della piccolezza, di chi deve proteggere | e | di chi deve esser protetto: tenera e savia legge, che mette |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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di chi deve proteggere e di chi deve esser protetto: tenera | e | savia legge, che mette nelle nobili mani degli uomini, che |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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sanno amare, anche la sorgente delle gioie infantili | e | muliebri. L'idea schietta, l'idea semplice, in tutte le |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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semplice, in tutte le cose: l'uomo deve donare alle donne | e | ai fanciulletti. È lui che provvede al necessario, egli |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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deve dare la lietezza. Così sempre è stato, così sempre è, | e | così sempre sarà. Un dono dato da una donna a un uomo, da |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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i doni: ma chi forma il nerbo di queste passeggiate | e | di queste compre, è l'uomo. Oh santo diritto, nobile e |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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e di queste compre, è l'uomo. Oh santo diritto, nobile | e | sacro diritto di fare la felicità delle persone che ci |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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di vedere il tremore di emozione nelle manine dei piccoli | e | il luccicare degli sguardi femminili, innanzi al dono, è un |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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è un diletto dell'animo così squisito, che tutti i buoni | e | onesti cuori degli uomini, lo pregustano con delizia. così |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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questi giorni, poetizzati dalla nascita del più affettuoso | e | più amato fra i bimbi, del Piccolo Figlio, poetizzati dalla |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
bene? Vi voglio bene? Per me è come se già fossimo marito | e | moglie. |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
|
| E | questa è la chiusa della predica!... Non dubitate... |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
|
siete benedetta fra le donne | e | benedetto il frutto del ventre vostro, Gesù... Chi è che è |
Rosario. Dramma in un atto -
|
| E | come Eccellenza! E' durata fino all'alba... |
Rosario. Dramma in un atto -
|
questa bona creatura? Doveva prendersela con lui... | E | poi, dovea guardarsela da sé quella mocciosa di sua |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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sposata?... Uno scricciolo! Dote?... Quattro stracci, | e | quattro sassi al sole dove non nasce, nulla, neppure il |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
|
| E | adesso, care donne, cari uomini, che siete tutti tornati |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
come volete voi «liquidare», diciamo così, l'assenza | e | il ritorno? Avete una idea delle visite che dovete fare e |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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e il ritorno? Avete una idea delle visite che dovete fare | e | di quelle che dovete ricevere? Sapete voi a chi dovete |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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dovete ricevere? Sapete voi a chi dovete chiedere scusa, | e | da chi dovete ricevere scusa? È una materia piuttosto |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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celebre, sovra una collina famosa: troppissime conoscenze! | E | alcune, così poco accettabili, alcune così indesiderabili! |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
di averli mai conosciuti, di aver parlato, scherzato | e | persino ballato con loro. In città, essi non esistono più, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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in una zona neutra, gruppi di persone simpatiche, così | e | così, importanti così e così, con cui, in fondo, non fa nè |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
gruppi di persone simpatiche, così e così, importanti così | e | così, con cui, in fondo, non fa nè male nè bene, essere in |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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simpatiche, abbastanza importanti, con cui si ha desiderio | e | necessità sociale di restare in rapporti, in città. E ci si |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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e necessità sociale di restare in rapporti, in città. | E | ci si resta! Ci si resta! Talvolta, care donne, cari |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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in città, bisogua dividere in due categorie parenti | e | amici che si debbono rivedere: parenti e amici a cui si |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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categorie parenti e amici che si debbono rivedere: parenti | e | amici a cui si tiene molto, di riguardo e a cui si va a far |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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rivedere: parenti e amici a cui si tiene molto, di riguardo | e | a cui si va a far visita: parenti e amici che tengono, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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molto, di riguardo e a cui si va a far visita: parenti | e | amici che tengono, essi, molto, a voi e voi, molto meno a |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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far visita: parenti e amici che tengono, essi, molto, a voi | e | voi, molto meno a loro e, allora, sono essi che vi debbono |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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è gente che vi ha dimenticato: bisogna aspettarne le scuse | e | accettarle con disinvoltura. Dopo di che badare molto a non |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
continuo, attraente, dalla visione nitida delle piccole | e | delle grandi cose, e, sopratutto, dalla suggestione |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
|
allegre che fanno riflettere nella loro continua allegria, | e | riflettere seriamente su taluni casi della vita! Lo stile è |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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Iarro, nome caro ai lettori italiani, pei suoi romanzi | e | per le sue novelle: stile brillante, arguto, acuto, che |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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stile brillante, arguto, acuto, che invita alla lettura | e | che va significando le cose con moltissima semplicità, |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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semplicità, quella semplicità che è un dono di natura | e | che Iarro conosce tanto bene. Il libro, dice Iarro, é |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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chi ha mostra di aver senno, di averne tanto da comprare | e | leggere questo volume della Biblioteca dei Semprevivi che è |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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Semprevivi che è divenuta patrimonio del pubblico italiano | e | che onora davvero il Cav. Giannotta, editore. VIRGILIO |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
|
compare Nino. | E | gli sposi? |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
|
l'ora del Santo Rosario. In nome del Padre, del Figliuolo | e | dello Spirito Santo, così è... |
Rosario. Dramma in un atto -
|
Iana. A sinistra, alla parete, altarino. In fondo, finestra | e | letto; A desera, cassettone e tavolino ZIA PINA e MASSAIO |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
|
altarino. In fondo, finestra e letto; A desera, cassettone | e | tavolino ZIA PINA e MASSAIO PAOLO, poi IANA. |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
|
finestra e letto; A desera, cassettone e tavolino ZIA PINA | e | MASSAIO PAOLO, poi IANA. |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
|
I loro vestiti sono davvero buffi, con la sottana larga | e | lunga allacciata alla vita intorno alla camicetta a sprone |
Cosima -
|
è la borsa per i libri: hanno anch'esse le calze bianche | e | gli scarponcini coi chiodi; e in testa fazzoletti di seta |
Cosima -
|
anch'esse le calze bianche e gli scarponcini coi chiodi; | e | in testa fazzoletti di seta che già però esse annodano con |
Cosima -
|
non ha l'età di andare a scuola, le guarda con ammirazione | e | invidia, ma anche con un certo timore, poiché esse, |
Cosima -
|
giocano volentieri con lei, ma le prodigano pugni, spintoni | e | bòtte e parolacce: tutta roba imparata dalle compagne di |
Cosima -
|
volentieri con lei, ma le prodigano pugni, spintoni e bòtte | e | parolacce: tutta roba imparata dalle compagne di scuola. |
Cosima -
|
scuola, il ragazzo scende, ma disdegna di prendere il caffè | e | latte; roba di donnicciuole, dice. Lui mangerebbe già una |
Cosima -
|
Lui mangerebbe già una fetta di carne rossa mezzo cruda, | e | non essendoci questa si contenta di tirar giú il canestro |
Cosima -
|
questa si contenta di tirar giú il canestro dei servi | e | rosicchia coi suoi forti denti il pane duro e una crosta di |
Cosima -
|
dei servi e rosicchia coi suoi forti denti il pane duro | e | una crosta di formaggio. Nanna gli va appresso |
Cosima -
|
questo Andrea è il suo idolo maggiore, il suo affanno | e | la sua sola preoccupazione. «Mi sembri un pastore» dice, |
Cosima -
|
Cosí parla Andrea del suo professore di latino; | e | lo dice con convinzione poiché tutta la gente che vive di |
Cosima -
|
di lavoro intellettuale è per lui piú povera dei mandriani | e | dei manovali. La sua mentalità è davvero da ricco pastore, |
Cosima -
|
ricco pastore, che fa una vita rude ma ha bestiame, terre | e | denaro; e sopra tutto libertà di azione, tanto per il bene |
Cosima -
|
che fa una vita rude ma ha bestiame, terre e denaro; | e | sopra tutto libertà di azione, tanto per il bene come per |
Cosima -
|
eppure egli monta anche senza sella sui puledri indomiti, | e | i suoi urli per aizzarli gareggiano coi loro nitriti. |
Cosima -
|
una seggiolina bassa, con la scodella in grembo, le sorrise | e | prima di uscire le si avvicinò dicendole sottovoce, con un |
Cosima -
|
eh!» I grandi occhi di lei si aprirono, lucenti di gioia | e | di speranza: e questa promessa del fratello, piena di |
Cosima -
|
occhi di lei si aprirono, lucenti di gioia e di speranza: | e | questa promessa del fratello, piena di lusinghe e di |
Cosima -
|
speranza: e questa promessa del fratello, piena di lusinghe | e | di visioni straordinarie, si mischiò alle sue |
Cosima -
|
mandano i soldati alle serve. Certo, è meglio fare un ricco | e | squisito dono, per questa festa; meglio dare dei |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
che questo biglietto d'augurio, di cartoncino lucido | e | carta ricamata, con una fantastica decalcomania sopra, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
di augurio, di mille forme, ingenuamente sentimentali | e | talvolta anche comiche, è una gran risorsa, in questi |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
troppo ed ha l'aria graziosa; poi, porta un motto, sempre, | e | ciò risparmia degli sforzi d'immaginazione, a chi sente |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
degli sforzi d'immaginazione, a chi sente qualche cosa | e | non la sa esprimere; poi, per quanto banale possa essere, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
le sue bambolette, coi suoi mottetti, con le sue lucidità | e | i suoi colori gentili, è il messaggio della gente semplice |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
i suoi colori gentili, è il messaggio della gente semplice | e | amorosa, della gente piena di cuore e scevra di rettorica, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
della gente semplice e amorosa, della gente piena di cuore | e | scevra di rettorica, della gente che ama e che non trova |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
piena di cuore e scevra di rettorica, della gente che ama | e | che non trova parole per dire il suo amore, della gente che |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
di tenerezza, ma non sa scrivere una lettera tenera. | E | poi, e poi, lettrice elegante mia, questo costume del |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
di tenerezza, ma non sa scrivere una lettera tenera. E poi, | e | poi, lettrice elegante mia, questo costume del biglietto di |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
importa? In fondo, il sentimento sempre il medesimo, tenero | e | forte, anche se è muto, tenero e forte come la morte, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
sempre il medesimo, tenero e forte, anche se è muto, tenero | e | forte come la morte, specialmente se è muto! |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
Fra tutti, ce n'è uno particolarmente lusinghiero, | e | che riesce specialmente gradito ; quello in cui |
Il codice della cortesia italiana -
|
si è sempre « in tono »; per cui si riesce simpatici | e | amabili a tutti quelli che si avvicinano. Talora, la |
Il codice della cortesia italiana -
|
Certo che la buona educazione è frutto di lavoro lungo | e | difficile: comincia da quando si muovono i primi passi |
Il codice della cortesia italiana -
|
comincia da quando si muovono i primi passi incerti | e | dura tutta la vita; né è mai perfetta, perché, se si |
Il codice della cortesia italiana -
|
le convenzioni, quando vengano applicate con intelligenza | e | con misura, servono a rendere piú tollerabile questa |
Il codice della cortesia italiana -
|
ma in quanto sono la espressione genuina di convinzioni | e | di sentimenti. Né la buona educazione è merce di |
Il codice della cortesia italiana -
|
d'altri, in modo differente. Egli è signore dovunque | e | sempre; e il primo giudizio - e quello che piú teme e a cui |
Il codice della cortesia italiana -
|
in modo differente. Egli è signore dovunque e sempre; | e | il primo giudizio - e quello che piú teme e a cui |
Il codice della cortesia italiana -
|
Egli è signore dovunque e sempre; e il primo giudizio - | e | quello che piú teme e a cui maggiormente tiene - è il |
Il codice della cortesia italiana -
|
e sempre; e il primo giudizio - e quello che piú teme | e | a cui maggiormente tiene - è il proprio. Un grande uomo di |
Il codice della cortesia italiana -
|
rispose: «È colui il quale, pur quand'è in casa propria, | e | solo, si serve delle pinzette per prendere le zolline di |
Il codice della cortesia italiana -
|
l'ostentazione, l'esibizionismo della signorilità, | e | c'è la signorilità autentica, quella che ha come |
Il codice della cortesia italiana -
|
in un certo ufficio, avevo un superiore immediato borioso | e | truculento. Costui entrava sempre senza bussare né chiedere |
Il codice della cortesia italiana -
|
migliorare se stesso; far l'abito costante della cortesia, | e | tale che, come una rivestitura di cristallo, riveli la |
Il codice della cortesia italiana -
|
rivestitura di cristallo, riveli la serietà del pensiero | e | la finezza dei sentimenti. La Regina Madre d'Inghilterra, |
Il codice della cortesia italiana -
|
sono una principessa ». La nonna chiamò a sé la nipotina | e | le disse: « Senza dubbio, voi siete una principessa; ma |
Il codice della cortesia italiana -
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balli: chi ha molti inviti, deve potersi decidere a tempo, | e | chi molto invita, deve sapere chi interverrà al suo pranzo. |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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bianca: appena spunta maggio, può indossare lo smoking | e | il panciotto bianco: così, i suoi invitati porteranno la |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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bianco: così, i suoi invitati porteranno la marsina | e | la cravatta nera, e nella crescente primavera lo smoking e |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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i suoi invitati porteranno la marsina e la cravatta nera, | e | nella crescente primavera lo smoking e il panciotto bianco. |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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e la cravatta nera, e nella crescente primavera lo smoking | e | il panciotto bianco. Nei pranzi di mezza cerimonia, si è |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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per calmare le impazienze di quelli che hanno fame | e | non vogliono dimostrarlo. Il cerimoniale per recarsi nella |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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primo, è il padrone di casa con la signora più importante, | e | la padrona di casa chiude la marcia. Il pranzo di mezza |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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una discussione viva, ma amabile: ciò è richiesto, anzi, | e | gli uomini e le donne di spirito sono invitati a questi |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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viva, ma amabile: ciò è richiesto, anzi, e gli uomini | e | le donne di spirito sono invitati a questi pranzi, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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per tubare o per litigare. Badare molto alla bontà | e | alla generosità dei vini: nei pranzi sontuosi, la sostanza |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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- voglio dire un artifizio. Il periodo non esce bello | e | foggiato dal cervello; esso è invece il frutto di mille |
Documenti umani -
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le pagine del nitido volume allettano per la vita vera | e | palpitante, che emana forte e spontanea... Il libro |
L'indomani -
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allettano per la vita vera e palpitante, che emana forte | e | spontanea... Il libro s'intitola dalla prima novella, che |
L'indomani -
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volume. «Ma la migliore, a mio giudizio, è la terza, Amore | e | fame. In essa è tratteggiata splendidamente la lotta contro |
L'indomani -
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l'esaurimento delle forze intellettuali, a cui sopravvive | e | grandeggia l'amore. «Non prenderò qui in esame le altre |
L'indomani -
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libro, potrà trovare da solo le bellezze in esso contenute, | e | gustare quei pregi di cui il rinomato Autore sa ornare i |
L'indomani -
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sociale: l'educazione, diciamo in Toscana, è mezza santità; | e | un nostro filosofo la definì « luce che risplende dalla |
Il codice della cortesia italiana -
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dalla convenevolezza delle cose, che sono ben composte | e | ben divisate l'una con l'altra, e tutte insieme; senza la |
Il codice della cortesia italiana -
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che sono ben composte e ben divisate l'una con l'altra, | e | tutte insieme; senza la qual misura, eziandio il bene non è |
Il codice della cortesia italiana -
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senza la qual misura, eziandio il bene non è bello, | e | la bellezza non è piacevole ». Le porte di tutte le case - |
Il codice della cortesia italiana -
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di tutti i cuori - a nessuno si spalancano tanto presto | e | tanto volentieri quanto alle persone bene educate; sí che |
Il codice della cortesia italiana -
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esagerazione affermare che la buona educazione è il primo | e | piú essenziale fattore di successo nella vita. Il clima |
Il codice della cortesia italiana -
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fattore di successo nella vita. Il clima politico | e | sociale nel quale siamo fino a poco tempo addietro vissuti, |
Il codice della cortesia italiana -
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siamo fino a poco tempo addietro vissuti, con l'affare | e | il godimento spostati in primo piano, col cosí detto |
Il codice della cortesia italiana -
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di divise, in genere - ha ucciso lo spirito della cortesia; | e | il popolo italiano sarebbe divenuto quanto mai insolente, |
Il codice della cortesia italiana -
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la stessa di « virtú »; che « virtú » vuol dire « valore » | e | « gentilezza d'animo »; e che nessuna educazione fu e sarà |
Il codice della cortesia italiana -
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« virtú » vuol dire « valore » e « gentilezza d'animo »; | e | che nessuna educazione fu e sarà mai piú virile di quella |
Il codice della cortesia italiana -
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» e « gentilezza d'animo »; e che nessuna educazione fu | e | sarà mai piú virile di quella dei nostri grandi |
Il codice della cortesia italiana -
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sempre ben lieti - considerarono, anzi, come loro primo | e | graditissimo dovere - mettere la propria spada a servizio |
Il codice della cortesia italiana -
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religione: modelli autentici ed insuperabili d'ogni valore | e | d'ogni cortesia. Ottima cosa, senza dubbio, rinnovarsi, |
Il codice della cortesia italiana -
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mania iconoclastica, per travolgere, senza distinzione | e | senza riguardo, politica, arte, speculazione filosofica |
Il codice della cortesia italiana -
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della soffitta. Chi distrugge ha il dovere di riedificare; | e | la nuova costruzione dev'esser tale che s'imponga per la |
Il codice della cortesia italiana -
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che s'imponga per la sua evidente superiorità non materiale | e | pratica soltanto, ma anche, e sopra tutto, ideale e |
Il codice della cortesia italiana -
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superiorità non materiale e pratica soltanto, ma anche, | e | sopra tutto, ideale e spirituale. Quei giovani che guazzano |
Il codice della cortesia italiana -
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e pratica soltanto, ma anche, e sopra tutto, ideale | e | spirituale. Quei giovani che guazzano spesso e volentieri |
Il codice della cortesia italiana -
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ideale e spirituale. Quei giovani che guazzano spesso | e | volentieri in un mare di rettorica antiottocentesca |
Il codice della cortesia italiana -
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se, come loro, si affrettassero, per esempio, sempre | e | dovunque, a cedere il passo e il posto alle signore; se, di |
Il codice della cortesia italiana -
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per esempio, sempre e dovunque, a cedere il passo | e | il posto alle signore; se, di fronte a queste, si |
Il codice della cortesia italiana -
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che altri si , comportasse con la propria sorella | e | con la propria mamma. E si deve esser grati indovinate a |
Il codice della cortesia italiana -
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comportasse con la propria sorella e con la propria mamma. | E | si deve esser grati indovinate a chi? - a Jia Ruskaja la |
Il codice della cortesia italiana -
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»: nessuno è convinto piú di me che è passata, | e | definitivamente, l'epoca della eccessiva valutazione |
Il codice della cortesia italiana -
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della eccessiva valutazione dell'esteriore, delle forme; | e | che ben altri problemi attirano, oggi, la nostra attenzione |
Il codice della cortesia italiana -
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che ben altri problemi attirano, oggi, la nostra attenzione | e | s'impongono al nostro interesse; ma non si deve passare da |
Il codice della cortesia italiana -
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negare che esse ebbero, hanno ed avranno importanza, sempre | e | da per tutto, per le donne specialmente. La delicatezza, la |
Il codice della cortesia italiana -
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oggi, imitano gli uomini, si sostituiscono a loro, lavorano | e | lottano coraggiosamente come loro: non è, forse, bene e non |
Il codice della cortesia italiana -
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e lottano coraggiosamente come loro: non è, forse, bene | e | non è, forse, bello che esse rimangano pur sempre donne, |
Il codice della cortesia italiana -
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nome? Nessuno mette in dubbio che « ognuno ha i suoi gusti | e | che i gusti degli altri vanno rispettati »; ma i gusti |
Il codice della cortesia italiana -
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che tutte le belle maniere sociali sieno rimaste travolte | e | sepolte, è sopravvissuto, invece, e perdura, un notevole |
Il codice della cortesia italiana -
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sieno rimaste travolte e sepolte, è sopravvissuto, invece, | e | perdura, un notevole senso di aristocrazia; e il nostro |
Il codice della cortesia italiana -
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invece, e perdura, un notevole senso di aristocrazia; | e | il nostro illustre orientalista Giuseppe Tucci, scrivendo |
Il codice della cortesia italiana -
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hanno quasi connaturato in quella gente; ma la gentilezza | e | la cortesia non sono una convenzione o un rito, qualche |
Il codice della cortesia italiana -
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non sono una convenzione o un rito, qualche cosa di formale | e | di esteriore; si vede che sono diventati istintivi. Due |
Il codice della cortesia italiana -
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| e | figli maschi! Salute e figli maschi! |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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e figli maschi! Salute | e | figli maschi! |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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nei paesi meridionali, in cui basta che un giovanotto | e | una signorina si siano guardati per cinque minuti, uno |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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l'altra del balconcino, per credersi legati in vita | e | in morte, tutti quanti si chiamano fidanzati. Ma, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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di due che si vogliono bene, intensamente, profondamente | e | che hanno giurato di appartenersi, preferendo un celibato |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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giurato di appartenersi, preferendo un celibato eterno | e | uno struggimento eterno, al non appartenersi: il secondo, è |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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non ha norme costanti, non ha consuetudini secondo i paesi | e | secondo le condizioni, non ha regole che si possano |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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un affare di cuore, in cui gli estranei non debbono entrare | e | in cui non deve entrare neanche un povero cronista. Ognuno |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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che vuole, in generale, nell'amore, malgrado i contrasti | e | malgrado i consigli: gli innamorati combattuti, diciamo |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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del fidanzamento, cioè in quello di fidanzati bene accetti | e | di cui il matrimonio non è lontano. Allora soltanto, il |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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loro. Il fidanzamento ufficiale è una materia così delicata | e | così complicata, comporta tanti diritti e anche tanti |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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così delicata e così complicata, comporta tanti diritti | e | anche tanti doveri, muta così di forma secondo i paesi, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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doveri, muta così di forma secondo i paesi, secondo i ceti | e | secondo le idee della famiglia, che il cronista considera |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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tutte le cose che egli deve scrivere, su questo soggetto: | e | avrebbe bisogno di un potente crogiuolo per condensarle. |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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sono, purtroppo, la prova del fuoco per le fanciulle | e | per i giovanotti, fuoco in cui, talvolta, il matrimonio si |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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mi rammento, signore | e | signori, di un assai vecchio e assai malinconico libro di |
Nel sogno -
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mi rammento, signore e signori, di un assai vecchio | e | assai malinconico libro di Carlo Dickens, intitolato I |
Nel sogno -
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pagine di questo romanzo dimenticato una di quelle acute | e | irrimediabili tristezze a cui neppure la indulgente e |
Nel sogno -
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acute e irrimediabili tristezze a cui neppure la indulgente | e | assolvente filosofia dell'autore osa trovare, infine, |
Nel sogno -
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onde colui che legge, piega il capo sull'ultimo foglio | e | sente salire, dal fondo della sua anima, tutto quanto v'è |
Nel sogno -
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la storia di un padre che ha due figliuoli, un maschio | e | una femmina, che egli ama molto, ma a cui, per un suo |
Nel sogno -
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loro qualità positive, mentre tutte le facoltà fantastiche | e | poetiche sono, da questo padre, distrutte nello spirito dei |
Nel sogno -
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immaginazione: la ritiene come una facoltà sconveniente | e | quasi simile alla follia. Dice, questo Tommaso Gradgrind, |
Nel sogno -
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voglio, sono dei fatti. Insegnate dei fatti ai giovanetti | e | alle giovanette, non altro che dei fatti. I fatti sono la |
Nel sogno -
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cosa di cui vi sia bisogno quaggiù. Non piantate altra cosa | e | sradicate tutto il resto. Non è che coi fatti che si forma |
Nel sogno -
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due perfetti animali ragionanti: l' aridità più profonda | e | più larga regna in quelle due nature, poichè tutte le |
Nel sogno -
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larga regna in quelle due nature, poichè tutte le piante | e | i fiori e le frutta ne furono sradicati e inceneriti. |
Nel sogno -
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in quelle due nature, poichè tutte le piante e i fiori | e | le frutta ne furono sradicati e inceneriti. Tommaso |
Nel sogno -
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tutte le piante e i fiori e le frutta ne furono sradicati | e | inceneriti. Tommaso Gradgrind è orgoglioso dell'opera sua. |
Nel sogno -
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Gradgrind è orgoglioso dell'opera sua. Sua figlia Luisa | e | suo figlio Tom, a guardarli nell'apparenza, sono due |
Nel sogno -
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nell'apparenza, sono due macchine bene oliate che girano | e | gireranno così, fino all'ora della morte. Ma ad un tratto, |
Nel sogno -
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della morte. Ma ad un tratto, l' ingranaggio si ferma; | e | innanzi agli occhi del padre, prima stupefatto e poi |
Nel sogno -
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si ferma; e innanzi agli occhi del padre, prima stupefatto | e | poi straziato, si leva la figura desolata e convulsa di sua |
Nel sogno -
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stupefatto e poi straziato, si leva la figura desolata | e | convulsa di sua figlia, che ha accettato di sposare un uomo |
Nel sogno -
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di sua figlia, che ha accettato di sposare un uomo ricco | e | tronfio, non amato da lei e che s' innamora di un altro: si |
Nel sogno -
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di sposare un uomo ricco e tronfio, non amato da lei | e | che s' innamora di un altro: si eleva la figura del suo |
Nel sogno -
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si eleva la figura del suo figliuolo diventato un ipocrita | e | un vizioso, il quale semina intorno a sè la vergogna e la |
Nel sogno -
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e un vizioso, il quale semina intorno a sè la vergogna | e | la sventura. E queste due creature delle sue viscere, |
Nel sogno -
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il quale semina intorno a sè la vergogna e la sventura. | E | queste due creature delle sue viscere, agitantisi fra il |
Nel sogno -
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delle sue viscere, agitantisi fra il dolore, il disonore | e | la morte, gridano la maledizione su colui che tolse ai loro |
Nel sogno -
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pietà, di poesia, di entusiasmo con cui si lotta, vincendo | e | perdendo, nella vita. Essi imprecano contro una educazione |
Nel sogno -
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che disseccò in essi tutte le fluide sorgenti sentimentali | e | che li lasciò in balìa di ogni tranello e di ogni |
Nel sogno -
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sentimentali e che li lasciò in balìa di ogni tranello | e | di ogni seduzione, senza guida morale, senza sostegno della |
Nel sogno -
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Tommaso Gradgrind s'accorge d'aver compiuto un'opera iniqua | e | scellerata, uccidendo nei suoi figli la forza che li |
Nel sogno -
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invano il padre che fu così duro con sè stesso, coi suoi | e | con quanti lo circondano, s' intenerisce, si pente, perde |
Nel sogno -
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non troveranno mai più il sentiero che conduce alla quiete | e | all'affetto: Luisa sarà votata a un'eterna vedovanza, |
Nel sogno -
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per viaggi lontani, a redimersi dei suoi gravi falli | e | morirà lungi dalla casa paterna, in un ospedale straniero. |
Nel sogno -
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morirà lungi dalla casa paterna, in un ospedale straniero. | E | intanto, intorno a questa intima e duplice tragedia, altra |
Nel sogno -
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un ospedale straniero. E intanto, intorno a questa intima | e | duplice tragedia, altra gente, molto più umile, molto più |
Nel sogno -
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fissi in un orizzonte dell'anima, che nulla velerà giammai. | E | non siamo noi, di buona voglia e contro voglia, un poco |
Nel sogno -
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che nulla velerà giammai. E non siamo noi, di buona voglia | e | contro voglia, un poco Tommaso Gradgrind, tutti quanti? |
Nel sogno -
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per qualunque cosa, noi lo guardiamo con occhio sospettoso | e | nell'affetto che gli portiamo, non manca un certo sgomento |
Nel sogno -
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nell'affetto che gli portiamo, non manca un certo sgomento | e | una certa pietà. Se una nostra amica ha delle qualità di |
Nel sogno -
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qualità di entusiasmo, se ella si trasporta facilmente | e | arde di zelo, magari per cosa impari al suo ardore, noi |
Nel sogno -
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le tarpiamo le ali con qualche discorsetto freddo | e | ripetiamo anche noi, purtroppo, la regola del due e due |
Nel sogno -
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freddo e ripetiamo anche noi, purtroppo, la regola del due | e | due fanno quattro secondo la quale, pare, tutti dovremmo |
Nel sogno -
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vivere. Il figlio nostro che più c' inspira tenerezza | e | più ci dà preoccupazioni, è quello che mostra troppa |
Nel sogno -
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avvenire, quasi egli portasse in sè un pericolo permanente | e | minaccioso. La figliuola che più ci tormenta col suo |
Nel sogno -
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carattere, è quella che ha delle idee poetiche per la testa | e | i suoi genitori cercano di far presto a maritarla, per |
Nel sogno -
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Ragioniamo. - Giammai la ragione, la ragione pura, semplice | e | fredda, trovò tanti adoratori, tanti devoti, tanti |
Nel sogno -
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a un uomo, è di dichiararlo, ahimè, pieno di senso comune; | e | il maggiore elogio che si faccia, ora, a una donna, è di |
Nel sogno -
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cuore troppo tenero, spegnesse i colori della loro fantasia | e | li lasciasse nella vita gelidi, forti, ferrei, senza gioje |
Nel sogno -
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li lasciasse nella vita gelidi, forti, ferrei, senza gioje | e | senza dolori. Oh quanto la temiamo, noi, la vita, per noi e |
Nel sogno -
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e senza dolori. Oh quanto la temiamo, noi, la vita, per noi | e | per quelli che amiamo! |
Nel sogno -
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| E | tanto peggio per lui, non è vero? |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
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o rinnovi la loro, per cosí dire, espressione esteriore. | E | poiché, nella vita dei popoli, vi sono epoche differenti, |
Il codice della cortesia italiana -
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per,la rappresentazione de I Suppositi dell' Ariosto, | e | Giulio II « rifrustava con una mazza e faceva spigner fuori |
Il codice della cortesia italiana -
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dell' Ariosto, e Giulio II « rifrustava con una mazza | e | faceva spigner fuori da un palafreniere» un prelato che, |
Il codice della cortesia italiana -
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codificava, nel Galateo, le norme del vivere elegante | e | il conte di Castiglione, «uno dei migliori cavalieri del |
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degli squisiti « conversari » nei palazzi principeschi; | e | si pensi alla Italia contraffatta, barocca, |
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alla Italia bamboleggiante dei cicisbei incipriati | e | imparruccati, rappresentata e sbeffeggiata dal Parini; e |
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dei cicisbei incipriati e imparruccati, rappresentata | e | sbeffeggiata dal Parini; e all'Italia sentimentale, |
Il codice della cortesia italiana -
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e imparruccati, rappresentata e sbeffeggiata dal Parini; | e | all'Italia sentimentale, sospirosa e, nel tempo stesso, |
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sentimentale, sospirosa e, nel tempo stesso, cospiratrice | e | fiera del Romanticismo...: in questi vari periodi, il |
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questi vari periodi, il fondo, squisitamente cavalleresco | e | signorile, del nostro popolo rimase sostanzialmente lo |
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con cui si effettuano le riforme delle correnti di pensiero | e | delle istituzioni. Il costume è, si potrebbe dire, un atto |
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è, si potrebbe dire, un atto riflesso; quindi, lento | e | quasi inconsapevole; né è veramente « costume », se non |
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alla finzione, alla slealtà, alla menzogna. | E | ci vorranno, forse, de' decenni prima che la vera anima |
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è istintivamente gentile pur nel gesto talora primitivo | e | rozzo; che è sobrio, laborioso, tollerante, generosissimo. |
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generosissimo. I cosí detti galatei non mancano, | e | ce ne sono di ben fatti. Però qualcuno mi par sorpassato; |
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Però qualcuno mi par sorpassato; qualche altro troppo - | e | non troppo italianamente - innovatore; nella maggior parte, |
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di insegnare le belle forme, è quanto mai trascurata | e | sciatta la forma: il che è sommamente deplorevole, perché |
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deplorevole, perché ogni eleganza comincia dal rispetto - | e | dall'uso! - della buona lingua nazionale. E vi son, poi, |
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dal rispetto - e dall'uso! - della buona lingua nazionale. | E | vi son, poi, galatei per gli uomini e galatei per le donne, |
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lingua nazionale. E vi son, poi, galatei per gli uomini | e | galatei per le donne, per i giovani e per i maturi, per i |
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per gli uomini e galatei per le donne, per i giovani | e | per i maturi, per i laici e per gli ecclesiastici, per i |
Il codice della cortesia italiana -
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per le donne, per i giovani e per i maturi, per i laici | e | per gli ecclesiastici, per i collegiali e per i |
Il codice della cortesia italiana -
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per i laici e per gli ecclesiastici, per i collegiali | e | per i militari...: il che mi par grottesco, perché il |
Il codice della cortesia italiana -
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il che mi par grottesco, perché il costume è un fatto vasto | e | complesso, che vuol esser riguardato e curato |
Il codice della cortesia italiana -
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è un fatto vasto e complesso, che vuol esser riguardato | e | curato simultaneamente, in tutte le età, condizioni ed |
Il codice della cortesia italiana -
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- eccettuato, si capisce, il cosí detto « protocollo » - | e | deve essere la rappresentazione reale e complessiva della |
Il codice della cortesia italiana -
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« protocollo » - e deve essere la rappresentazione reale | e | complessiva della vita, nella quale ciascuno di noi passa |
Il codice della cortesia italiana -
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nella quale ciascuno di noi passa appunto per tutte le età, | e | può appunto trovarsi nelle piú svariate condizioni, da |
Il codice della cortesia italiana -
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di soldato a quella di funzionario o di ecclesiastico; | e | deve mettere in evidenza quegli elementi di logica, di |
Il codice della cortesia italiana -
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moralità, di armonia che presiedono al costume in generale | e | al costume italiano in particolare, e nel clima storico |
Il codice della cortesia italiana -
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costume in generale e al costume italiano in particolare, | e | nel clima storico nuovo che si va preparando ed affermando. |
Il codice della cortesia italiana -
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storico nuovo che si va preparando ed affermando. Troppo | e | da troppi si parla di « democrazia », ma non sempre né da |
Il codice della cortesia italiana -
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a proposito. Giacché non son pochi coloro i quali credono | e | dicono che, in questi tempi democratici, non possono piú |
Il codice della cortesia italiana -
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ristorante in ciabatte, a far visita in maniche di camicia | e | salutare con un gran colpo sulla spalla il cittadino |
Il codice della cortesia italiana -
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non è democrazia; ma è ciò che è sempre stato: villania | e | null'altro! La democrazia non va calunniata: democrazia |
Il codice della cortesia italiana -
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La democrazia non va calunniata: democrazia sana | e | vera vuol dire piena comprensione vicendevole, vivo senso |
Il codice della cortesia italiana -
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non rispondeste - o rispondeste freddamente - al suo saluto | e | gli procurereste piú soddisfazione e gioia stringendogli |
Il codice della cortesia italiana -
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- al suo saluto e gli procurereste piú soddisfazione | e | gioia stringendogli cordialmente la mano incallita che non |
Il codice della cortesia italiana -
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sani, forti, perennemente giovani, pieni di fiducia in sé | e | nell'avvenire. Né una vita facilona, divertente, fatuamente |
Il codice della cortesia italiana -
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ma la vita reale, di tutti i giorni, con i suoi culmini | e | i suoi avvallamenti, con i suoi trionfi e con le sue |
Il codice della cortesia italiana -
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i suoi culmini e i suoi avvallamenti, con i suoi trionfi | e | con le sue immancabili delusioni. Né potrebbe esser |
Il codice della cortesia italiana -
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piú ridenti della Terra, fra un incanto eterno di natura | e | di arte; per un popolo che si seppe dimostrare sí degno di |
Il codice della cortesia italiana -
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è mutato adesso! Un tempo, nel buon tempo della severità | e | della poesia del fidanzamento, i genitori, o i parenti, o i |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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una volta o, al più, due volte la settimana, il giovedì | e | la domenica. E le ragazze si maritavano lo stesso, anche |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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al più, due volte la settimana, il giovedì e la domenica. | E | le ragazze si maritavano lo stesso, anche meglio, e gli |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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E le ragazze si maritavano lo stesso, anche meglio, | e | gli amori, le passioni erano sempre ardenti, ma più caste e |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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e gli amori, le passioni erano sempre ardenti, ma più caste | e | più rispettose, e i matrimoni, diciamolo malinconicamente, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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erano sempre ardenti, ma più caste e più rispettose, | e | i matrimoni, diciamolo malinconicamente, riuscivano meglio! |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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ufficiale di una signorina, è ammesso in casa ogni giorno, | e | per varie ore al giorno: accompagna la signorina in teatro, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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la guardia ai fidanzati: ed eccoli soli, questi due. Soli! | E | se il fidanzato, è un mezzo galantuomo, invece di un |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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signorina che si è portata dietro il fidanzato, dapertutto, | e | che, a un tratto, deve apparire senza costui, abbastanza |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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da tutta quella troppo prolungata ed esagerata convivenza! | E | se anche il matrimonio si fa, non è desiderabile che tutta |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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delle uscite insieme, di tutta la vita comune, venga dopo, | e | non prima? Non desiderabile che tutte queste piccole gioie |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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comunicarsi ogni impressione, vengano dopo, dopo le nozze, | e | non prima? Il riserbo, la correttezza, una certa fierezza, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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non sono, forse, le qualità più belle di una fidanzata | e | di una futura moglie? Non è una migliore speculazione - |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
così - far molto desiderare la presenza di una fidanzata, | e | tutte le piccole grazie dell'amore, e tutto ciò che è l' |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
di una fidanzata, e tutte le piccole grazie dell'amore, | e | tutto ciò che è l' incanto tenero dell'amore, anzi che |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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in casa della fidanzata. O genitori, pensateci | e | pensateci voi, ragazze, perchè io ho ragione! |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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c'è una dignità che è comune a tutti, una dignità umana; | e | primissimo dovere della persona bene educata è di |
Il codice della cortesia italiana -
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in « orgoglio ». L'orgoglio è molto sensibile; | e | derivano dalle offese ad esso - vere o presunte - le cosí |
Il codice della cortesia italiana -
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leggerezza compromesso il proprio. Ciò che piú facilmente - | e | piú frequentemente - fa trascurare la dignità è l'eccessivo |
Il codice della cortesia italiana -
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pectora cogis auri sacra fames? Quanta povertà dignitosa, | e | quanta indecorosa ed esosa e spregevole ricchezza! L'avaro |
Il codice della cortesia italiana -
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Quanta povertà dignitosa, e quanta indecorosa ed esosa | e | spregevole ricchezza! L'avaro non può avere il senso della |
Il codice della cortesia italiana -
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con la propria dignità oltre che con le proprie convinzioni | e | con la propria coscienza - dovendo blandire, adulare e, non |
Il codice della cortesia italiana -
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sempre il superlativo della viltà ». In fondo, l'avarizia | e | l'ambizione sono due aspetti dell'egoismo - che è la piú |
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inconciliabile con la vera, con la grande signorilità. | E | c'è, in fine, la paura: trista parola e tristissimo |
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grande signorilità. E c'è, in fine, la paura: trista parola | e | tristissimo sentimento, diffuso tra noi specialmente dal |
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la propria personalità, si calpesta il proprio decoro | e | ci si rende schiavi di chi, in un modo o in un altro, ha |
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un altro, ha saputo far nascere in noi quell'incubo. Parola | e | sentimento ignoti all'uomo « di carattere », all'Uomo, |
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», all'Uomo, cioè, veramente tale, nel significato piú alto | e | piú nobile della parola. |
Il codice della cortesia italiana -
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| E | Bista, un bel pezzo di diavolo, gongolava con gli occhi |
In Toscana e in Sicilia -
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la Gegia non era brutta; aveva un bel personale diritto | e | forte, dei bei capelli cresputi, degli occhi grandi e |
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e forte, dei bei capelli cresputi, degli occhi grandi | e | nerissimi, dei denti bianchi e sani, che mostrava spesso, |
In Toscana e in Sicilia -
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cresputi, degli occhi grandi e nerissimi, dei denti bianchi | e | sani, che mostrava spesso, perchè o cantava o rideva. Il |
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pensava lui e, con la Gegia, le cose sarebbero andate bene; | e | allora c' era andato a veglia. In paese invece dicevano che |
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si erano proprio annusati: lei era figliola di un ladro, | e | lui aveva il precetto delle ventiquattro. Per questo erano |
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degnati dai compagni di lavoro; ma a loro importava poco, | e | i castagneti del Casentino risuonavano continuamente delle |
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del Casentino risuonavano continuamente delle risate | e | dei canti della Gegia. Tutto il giorno lavoravano insieme: |
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insieme: Bista saliva sulla scala con l'abbacchio, | e | lei di sotto a raccattar le castagne che cascavano, |
In Toscana e in Sicilia -
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le castagne che cascavano, pigliando con le mani le peglie | e | con le molle i ricci, che metteva in due panieri differenti |
In Toscana e in Sicilia -
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con le molle i ricci, che metteva in due panieri differenti | e | vuotava in ricciaia quando erano pieni. La sera, finito il |
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o le castagne che loro toccavano, chiacchierando sottovoce | e | seguendo con gli occhi gli altri che cantavano rispetti |
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o ballavano facendo un gran brusìo in quella stanza calda | e | soffocante, piena di fumo; poi, a poco a poco, vinti dalla |
In Toscana e in Sicilia -
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piena di fumo; poi, a poco a poco, vinti dalla stanchezza | e | dal sonno, si buttavano, chi di qua chi di là, sui pancacci |
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chi di qua chi di là, sui pancacci per dormir qualche | e | ora. Bista distendeva il suo pastrano e tutti e due ci si |
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per dormir qualche e ora. Bista distendeva il suo pastrano | e | tutti e due ci si mettevano sopra e dormivano accanto, |
In Toscana e in Sicilia -
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qualche e ora. Bista distendeva il suo pastrano e tutti | e | due ci si mettevano sopra e dormivano accanto, separati |
In Toscana e in Sicilia -
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il suo pastrano e tutti e due ci si mettevano sopra | e | dormivano accanto, separati dagli altri. Per diversi giorni |
In Toscana e in Sicilia -
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Bista si accorse che la Gegia, già levata, era seria | e | si strascicava per forza, senza poter tenere gli occhi |
In Toscana e in Sicilia -
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strascicava per forza, senza poter tenere gli occhi aperti | e | il capo alzato. Forse aveva ancora un po' di sonno. Quando |
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par d'averlo come un cestone. Si mise a raccattar castagne; | e | Bista, che si spenzolava ogni tanto di sopra, la vedeva |
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spenzolava ogni tanto di sopra, la vedeva riposarsi spesso | e | stropicciarsi la fronte e gli occhi. Tirò avanti così tutto |
In Toscana e in Sicilia -
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sopra, la vedeva riposarsi spesso e stropicciarsi la fronte | e | gli occhi. Tirò avanti così tutto il giorno, sbadigliando e |
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e gli occhi. Tirò avanti così tutto il giorno, sbadigliando | e | stirandosi; la sera non volle mangiare e si buttò giù tutta |
In Toscana e in Sicilia -
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sbadigliando e stirandosi; la sera non volle mangiare | e | si buttò giù tutta rinvoltata nel pastrano di Bista; la |
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Bista; la mattina di poi, quando provò a levarsi, traballò | e | non potè stare in piedi; aveva un febbrone da cavallo. - E |
In Toscana e in Sicilia -
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e non potè stare in piedi; aveva un febbrone da cavallo. - | E | ora come si fa? Badava a dire il giovanotto impensierito, |
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era questa la prima volta che non si levava col sole, | e | Dio sa quel che gliene sarebbe - venuto. Bista dovette |
In Toscana e in Sicilia -
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gliene sarebbe - venuto. Bista dovette andarsene a lavorare | e | lei provò un grande sgomento nel trovarsi sola in quella |
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in tanto, di corsa, a domandarle se avesse bisogno di nulla | e | la trovava col viso sempre più infiammato e colle labbra |
In Toscana e in Sicilia -
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di nulla e la trovava col viso sempre più infiammato | e | colle labbra aride aride: il capo poi pareva proprio che le |
In Toscana e in Sicilia -
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la bocca riarsa, le accomodava il pastrano sui piedi | e | ritornava via al lavoro. Passò quel giorno e il giorno dopo |
In Toscana e in Sicilia -
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sui piedi e ritornava via al lavoro. Passò quel giorno | e | il giorno dopo e l'ammalata peggiorava: la febbre era |
In Toscana e in Sicilia -
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ritornava via al lavoro. Passò quel giorno e il giorno dopo | e | l'ammalata peggiorava: la febbre era sempre più gagliarda e |
In Toscana e in Sicilia -
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e l'ammalata peggiorava: la febbre era sempre più gagliarda | e | a momenti le dava anche il delirio: lì intanto non ci era |
In Toscana e in Sicilia -
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potesse custodirla. Allora Bista si fece un animo risoluto | e | deliberò di riportarla al suo paese; almeno sarebbe morta, |
In Toscana e in Sicilia -
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la voleva, nel su' letto, custodita dalla sua mamma, | e | lui non avrebbe avuto rimorsi all'anima. E nonostante lo |
In Toscana e in Sicilia -
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dalla sua mamma, e lui non avrebbe avuto rimorsi all'anima. | E | nonostante lo sconsigliassero perchè il viaggio era lungo, |
In Toscana e in Sicilia -
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era lungo, egli la prese, la rinvoltò ben bene nei vestiti | e | nel suo cappotto, senza che lei facesse resistenza, più di |
In Toscana e in Sicilia -
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resistenza, più di là che di qua, se la caricò sulle spalle | e | coraggiosamente riprese la via della Chiana, accompagnato |
In Toscana e in Sicilia -
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ora | e | mezzo dopo, la chiave stride nella toppa e il bidello, |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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ora e mezzo dopo, la chiave stride nella toppa | e | il bidello, dall'uscio semiaperto, dice: — La vuole il |
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seduto dietro la sua scrivania, gli accennò d' accostarsi | e | di sedersi su la seggiola vicina. Dino, a testa bassa, |
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bassa, pensava: — Se mi ha visto dal buco della serratura!. | E | a testa bassa stette a sentire la benevola paternale con |
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Così passava per discolo, si faceva mal volere dal Maestro | e | dai compagni... Da ora in poi non avrebbe osato più niente, |
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benevolenza, rispondeva di sì col capo a ogni domanda, | e | sentiva rimorso di tutte quelle firme fatte poc'anzi, e non |
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e sentiva rimorso di tutte quelle firme fatte poc'anzi, | e | non sapeva come confessarle. Intanto il bidello aveva |
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bidello aveva portato un vassoio con due tazze, una cuccuma | e | dei biscotti; e il direttore, versato il cioccolatte, |
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un vassoio con due tazze, una cuccuma e dei biscotti; | e | il direttore, versato il cioccolatte, diceva a Dino : — Non |
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Scombussolato, vinto dai rimorsi, si levò da sedere | e | con voce piagnucolosa biascicò : — Ma... ho fatto le firme |
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ho fatto le firme ! Il direttore, distratto, non capì, | e | soggiunse : — Intingi i biscotti. Poteva insistere il |
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: — Intingi i biscotti. Poteva insistere il povero Dino? | E | intinse i biscotti, e prese la tazza di cioccolatte, |
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Poteva insistere il povero Dino? E intinse i biscotti, | e | prese la tazza di cioccolatte, dimenticando rimorsi, |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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la tazza di cioccolatte, dimenticando rimorsi, discolerie | e | ogni cosa. Il direttore lo aveva licenziato, ma Dino non si |
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ho fatto le firme! — egli replicò, più rassicurato ora | e | forse più fortificato dalla cioccolatte e dai biscotti. |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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rassicurato ora e forse più fortificato dalla cioccolatte | e | dai biscotti. Neppure questa volta il direttore badò alla |
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Neppure questa volta il direttore badò alla confessione | e | andò a ripresentarlo al maestro. *** |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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io non posso non rimpiangere la folla di giovanette | e | di donne che si spostano, sempre più trascinate da una |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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agenti esterni, ma dalla loro stessa condizione femminile | e | che, quindi, non troverà mai riparo. Uno dei principali |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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non troverà mai riparo. Uno dei principali spostamenti | e | il più seducente, senza dubbio, non è, forse, il tentare |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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femminile, l'intraprendere fatiche mentali troppo forti | e | troppo alte, il mettersi per vie scabre, che sono piene di |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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alte, il mettersi per vie scabre, che sono piene di triboli | e | che dopo aver sacrificato gli anni giovanili e la salute e |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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di triboli e che dopo aver sacrificato gli anni giovanili | e | la salute e la gaiezza delle giovanette, non conducono a |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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e che dopo aver sacrificato gli anni giovanili e la salute | e | la gaiezza delle giovanette, non conducono a nessuna mèta |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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delle giovanette, non conducono a nessuna mèta sicura | e | onorevole? Forse che tante giovani, oramai, non frequentano |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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Forse che tante giovani, oramai, non frequentano ginnasi | e | licei e università, mescolati agli uomini? E che serve |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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che tante giovani, oramai, non frequentano ginnasi e licei | e | università, mescolati agli uomini? E che serve predicar |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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ginnasi e licei e università, mescolati agli uomini? | E | che serve predicar loro, che questa scienza mal appresa, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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digerita, ha sottili fonti di veleno, nelle vene muliebri? | E | non è, anche, doloroso dover predicare l'ignoranza, per |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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riserbo, studiando fra giovanotti, non sempre rispettosi | e | non sempre onesti. La Germania, dove la gioventù maschile è |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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La Germania, dove la gioventù maschile è così austera | e | la gioventù feminile così semplice e seria, ha già |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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è così austera e la gioventù feminile così semplice | e | seria, ha già provveduto a questo, fondando dei ginnasi |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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dei licei feminili, per tutte coloro il cui spirito agitato | e | malcontento domanda alla scienza un pane dell'anima e del |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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e malcontento domanda alla scienza un pane dell'anima | e | del corpo, che, spesso, la scienza non può dare: e se, fra |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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e del corpo, che, spesso, la scienza non può dare: | e | se, fra noi, troppo ci vorrebbe, troppo costerebbe, troppo |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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sarebbe difficile, di fondare molti di questi ginnasi | e | di questi licei, almeno che i ginnasi maschili abbiano, fra |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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siano sole, non unite a studenti, non esposti a dileggi | e | a tentazioni. Imparino il latino e il greco, le giovanette, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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non esposti a dileggi e a tentazioni. Imparino il latino | e | il greco, le giovanette, se sperano che giovi alla loro |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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italiana, latina, greca, siano sole col professore | e | non in una folla di studenti, che se la ridono, mentre esse |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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due camere per piano, grandi, un po' basse, coi pianciti | e | i soffitti di legno; imbiancate con la calce; l'ingresso |
Cosima -
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di ferro, aveva un battente che picchiava come un martello, | e | un catenaccio e una serratura con la chiave grande come |
Cosima -
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un battente che picchiava come un martello, e un catenaccio | e | una serratura con la chiave grande come quella di un |
Cosima -
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dell'ingresso era adibita a molti usi, con un letto alto | e | duro, uno scrittoio, un armadio ampio, di noce, sedie quasi |
Cosima -
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col pavimento battuto. Null'altro. Un uscio solido pur esso | e | fermato da ganci e catenacci, metteva nella cucina. E la |
Cosima -
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Null'altro. Un uscio solido pur esso e fermato da ganci | e | catenacci, metteva nella cucina. E la cucina era, come in |
Cosima -
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esso e fermato da ganci e catenacci, metteva nella cucina. | E | la cucina era, come in tutte le case ancora patriarcali, |
Cosima -
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patriarcali, l'ambiente piú abitato, piú tiepido di vita | e | d'intimità. C'era il camino, ma anche un focolare centrale, |
Cosima -
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un focolare centrale, segnato da quattro liste di pietra: | e | sopra, ad altezza d'uomo, attaccato con quattro corde di |
Cosima -
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pecorino, delle quali l'odore si spandeva tutto intorno. | E | attaccata a sua volta a uno spigolo del graticcio, pendeva |
Cosima -
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affacciava a uno dei becchi. Del resto tutto era semplice | e | antico nella cucina abbastanza grande, alta, bene |
Cosima -
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alta, bene illuminata da una finestra che dava sull'orto | e | da uno sportello mobile dell'uscio sul cortile. Nell'angolo |
Cosima -
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finestra sorgeva il forno monumentale, col tubo in muratura | e | tre fornelli sull'orlo: in un braciere accanto a questi si |
Cosima -
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in un braciere accanto a questi si conservava, giorno | e | notte accesa e coperta di cenere, un po' di brace, e sotto |
Cosima -
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accanto a questi si conservava, giorno e notte accesa | e | coperta di cenere, un po' di brace, e sotto l'acquaio di |
Cosima -
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giorno e notte accesa e coperta di cenere, un po' di brace, | e | sotto l'acquaio di pietra, presso la finestra, non mancava |
Cosima -
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di ferro che potevano servire da sedili. Tutto era grande | e | solido, nelle masserizie della cucina; le padelle di rame |
Cosima -
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il mortaio di marmo per pestare il sale, la tavola | e | la mensola sulla quale, oltre alle pentole, stava un |
Cosima -
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un recipiente di legno sempre pieno di formaggio grattato, | e | un canestro di asfodelo col pane d'orzo e il companatico |
Cosima -
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grattato, e un canestro di asfodelo col pane d'orzo | e | il companatico per i servi. Gli oggetti piú caratteristici |
Cosima -
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erano sulla scansia; ecco una fila di lumi di ottone, | e | accanto l'oliera per riempirli, col lungo becco e simile a |
Cosima -
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ottone, e accanto l'oliera per riempirli, col lungo becco | e | simile a un arnese di alchimista: e il piccolo orcio di |
Cosima -
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col lungo becco e simile a un arnese di alchimista: | e | il piccolo orcio di terra con l'olio buono, e un armamento |
Cosima -
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alchimista: e il piccolo orcio di terra con l'olio buono, | e | un armamento di caffettiere, e le antiche tazze rosse e |
Cosima -
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di terra con l'olio buono, e un armamento di caffettiere, | e | le antiche tazze rosse e gialle, e i piatti di stagno che |
Cosima -
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e un armamento di caffettiere, e le antiche tazze rosse | e | gialle, e i piatti di stagno che parevano anch'essi venuti |
Cosima -
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di caffettiere, e le antiche tazze rosse e gialle, | e | i piatti di stagno che parevano anch'essi venuti da qualche |
Cosima -
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anch'essi venuti da qualche scavo delle età preistoriche: | e | infine il tagliere pastorale, cioè un vassoio di legno, con |
Cosima -
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ecco una sella attaccata alla parete accanto alla porta, | e | accanto un lungo sacco di tessuto grezzo di lana, che |
Cosima -
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sacco di tessuto grezzo di lana, che serviva da mantello | e | da coperta al servo: e la bisaccia anch'essa di lana, e |
Cosima -
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di lana, che serviva da mantello e da coperta al servo: | e | la bisaccia anch'essa di lana, e nell'angolo del camino una |
Cosima -
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e da coperta al servo: e la bisaccia anch'essa di lana, | e | nell'angolo del camino una stuoia di giunchi, arrotolata, |
Cosima -
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di rame pieno d'acqua attinta al pozzo del cortile, | e | su una panca l'anfora di creta con l'acqua potabile, |
Cosima -
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distante dall'abitato. L'acqua era allora un problema, | e | se ne misurava, d'estate, ogni stilla; a meno che non |
Cosima -
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le altre del piano terreno, si vedeva il verde dell'orto; | e | fra questo verde il grigio e l'azzurro dei monti. La porta |
Cosima -
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si vedeva il verde dell'orto; e fra questo verde il grigio | e | l'azzurro dei monti. La porta invece, come si è detto, dava |
Cosima -
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si è detto, dava sul cortile triangolare, piuttosto lungo | e | occupato quasi a metà da una rustica tettoia dalla quale, |
Cosima -
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una catasta di legna da ardere, rifugio di numerosi gatti | e | delle galline che vi nascondevano il nido delle uova. |
Cosima -
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ceppi, accanto al muro laterale della casa, ancora grezzo | e | sul quale, al primo piano, si apriva una sola finestra (le |
Cosima -
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finestre erano tutte senza persiane), serviva da sedile. | E | un grande portone fermato anch'esso da ganci e stanghe, |
Cosima -
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da sedile. E un grande portone fermato anch'esso da ganci | e | stanghe, tinto di un color marrone scuro, dava sulla |
Cosima -
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della facciata, serviva per il passaggio degli abitanti | e | degli amici di casa. A questo portone, una mattina di |
Cosima -
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una bambina bruna, seria, con gli occhi castanei, limpidi | e | grandi, le mani e i piedi minuscoli, vestita di un |
Cosima -
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seria, con gli occhi castanei, limpidi e grandi, le mani | e | i piedi minuscoli, vestita di un grembiale grigiastro con |
Cosima -
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con le tasche, con le calze di grosso cotone grezzo | e | le scarpe rustiche a lacci, piú paesana che borghese, e |
Cosima -
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e le scarpe rustiche a lacci, piú paesana che borghese, | e | aspetta, dondolandosi, che passi qualcuno o qualcuno si |
Cosima -
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comunicare una notizia importante. Ma la strada, stretta | e | sterrata, in quell'ora fresca del mattino è ancora deserta |
Cosima -
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del mattino è ancora deserta come un sentiero di campagna, | e | nella vecchia casa di contro, anch'essa con l'alto muro di |
Cosima -
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di contro, anch'essa con l'alto muro di un cortile a fianco | e | un portone rossastro, non si vede nessuno. Questa casa è |
Cosima -
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nessuno. Questa casa è abitata da un canonico, un lungo | e | nero asceta taciturno, e da una sua giovane nipote |
Cosima -
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è abitata da un canonico, un lungo e nero asceta taciturno, | e | da una sua giovane nipote intelligente, che avrebbe voluto |
Cosima -
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per la sua cagionevole salute. Gente per bene, semplice | e | austera. Il canonico si lamenta che nessuno, per la strada, |
Cosima -
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lo saluti: è lui, invece, che cammina sempre ad occhi bassi | e | assorto nelle sue speculazioni religiose: la nipote, visto |
Cosima -
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converrebbe a lei. La bambina sul portone, sa queste cose, | e | considera i suoi vicini di casa come personaggi |
Cosima -
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lei: pare venuta da un mondo diverso da quello dove vive, | e | la sua fantasia è piena di ricordi confusi di quel mondo di |
Cosima -
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vengono dal fondo della strada; il silenzio è profondo, | e | solo il rintocco delle ore e dei quarti suonati |
Cosima -
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il silenzio è profondo, e solo il rintocco delle ore | e | dei quarti suonati dall'orologio della cattedrale, lo |
Cosima -
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Finalmente una finestra si apre nella casa di fronte, | e | un viso bruno, coi grandi occhi velati dei miopi, si sporge |
Cosima -
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coi grandi occhi velati dei miopi, si sporge a guardare qua | e | là negli sfondi della strada. È la signorina Peppina, la |
Cosima -
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allo spigolo del portone per allungarsi meglio, | e | grida la notizia per lei importantissima: «Abbiamo un |
Cosima -
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era una femmina: ma la bambina desiderava un fratellino; | e | se lo era inventato, col nome e tutto. |
Cosima -
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desiderava un fratellino; e se lo era inventato, col nome | e | tutto. |
Cosima -
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II aveva dato la costituzione | e | quindi l'amnistia; gli emigrati napoletani, a cui l'esilio |
Donna Paola -
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un emigrato di Terra di Lavoro, partito studente, nel '48; | e | da paesi assai lontani portava seco la moglie giovane, |
Donna Paola -
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a Napoli, egli prevedeva rivolgimenti, tumulti o sangue; | e | pensò, a mettere in sicuro Ia moglie o la bambina. Così le |
Donna Paola -
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nella casa paterna, le raccomandò ai suoi parenti | e | ripartì per Napoli. Nè troverete Ventaroli sulla carta |
Donna Paola -
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anime, tre case di signori, una chiesa tutta bianca | e | un cimitero tutto verde: vi erano allora un gobbo idiota, |
Donna Paola -
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verde: vi erano allora un gobbo idiota, una vecchia pazza | e | un eremita in una cappelluccia, nella campagna: il nome del |
Donna Paola -
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sopra una pietra: i protettori sono i SS. Filippo | e | Giacomo, la cui festa ricorre il primo di maggio; la |
Donna Paola -
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a mezzogiorno, si dorme, si passeggia, si cena alle sette | e | si ridorme alle otto; alla sera vi è la messa; alla sera il |
Donna Paola -
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alle otto; alla sera vi è la messa; alla sera il vespro | e | il rosario. Verso I'imbrunire e un gran grugnito di |
Donna Paola -
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messa; alla sera il vespro e il rosario. Verso I'imbrunire | e | un gran grugnito di maialetti che ritornano dal pascolo; e |
Donna Paola -
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e un gran grugnito di maialetti che ritornano dal pascolo; | e | un mormorio di voci umane, strilli di donna e pianti di |
Donna Paola -
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dal pascolo; e un mormorio di voci umane, strilli di donna | e | pianti di fanciulletti. II parroco, don Ottaviano, uomo |
Donna Paola -
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di fanciulletti. II parroco, don Ottaviano, uomo bruno | e | segaligno, era propriamente cugino dell'emigrato e capo |
Donna Paola -
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bruno e segaligno, era propriamente cugino dell'emigrato | e | capo della prima famiglia del paese. |
Donna Paola -
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un cambio, Nino?... - Ne ho invidia, questa è la verità... | E | la colpa è di vostra sorella che è diventata una lima: non |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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tua; che ti sei messa in capo non so che cosa; | e | vai a svergognarmi con questo e con quello; e a spiare dei |
Cavalleria rusticana -
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in capo non so che cosa; e vai a svergognarmi con questo | e | con quello; e a spiare dei fatti miei, come se fossi ancora |
Cavalleria rusticana -
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so che cosa; e vai a svergognarmi con questo e con quello; | e | a spiare dei fatti miei, come se fossi ancora un ragazzo, e |
Cavalleria rusticana -
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e a spiare dei fatti miei, come se fossi ancora un ragazzo, | e | non sono più padrone di fare ciò che voglio? |
Cavalleria rusticana -
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Gesù? Avere una donna ch'è tutto per un pover'uomo.... | e | tenerla in palma di mano.... e darle il sangue e la pelle |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
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tutto per un pover'uomo.... e tenerla in palma di mano.... | e | darle il sangue e la pelle perchè se ne faccia scarpe.... e |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
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e tenerla in palma di mano.... e darle il sangue | e | la pelle perchè se ne faccia scarpe.... e vedersi poi |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
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e darle il sangue e la pelle perchè se ne faccia scarpe.... | e | vedersi poi cambiare pel primo che la vuole!... Ma lasciami |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
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