Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 e  bellezza. Geltrude è una ragazza piuttosto belloccia; ma ha
belloccia; ma ha un gran difetto. Sa di esser bella,  e  se ne tiene. Crede che il maggior pregio d'una fanciulla
pregio d'una fanciulla consista nella bellezza del corpo,  e  trascura la bellezza dell'anima, che è molto, ma molto più
compagna, non è tanto bella; ma è altrettanto più modesta,  e  virtuosa. E tutta la gente loda la buona Caterina, e la
è tanto bella; ma è altrettanto più modesta, e virtuosa.  E  tutta la gente loda la buona Caterina, e la porta ad
e virtuosa. E tutta la gente loda la buona Caterina,  e  la porta ad esempio delle buone figliole. La sola bellezza,
Ognuno è bello, o brutto, come Dio l'ha creato. Fa merito  e  onore l'essere buoni. Chi è brutto, ma è buono, val meglio
ieri, già cominciano ad appassire. Ancora un giorno,  e  la rosa perde il suo bel colore; cadono le foglioline; e la
e la rosa perde il suo bel colore; cadono le foglioline;  e  la sua bellezza è finita. I frutti sono men belli dei
I frutti sono men belli dei fiori; ma sono più buoni,  e  durevoli, e si pregiano di più. Ora ricòrdati che la
sono men belli dei fiori; ma sono più buoni, e durevoli,  e  si pregiano di più. Ora ricòrdati che la bellezza del corpo
di più. Ora ricòrdati che la bellezza del corpo è il fiore,  e  la bontà dell'animo è il frutto.
Bianchina è tornata dalla scuola,  e  ha descritto alla mamma la sua nuova classe. C'è la
Alla parete c'è il Crocifisso, c'è il ritratto del Re  e  quello di Mussolini. In un angolo c'è la stufa e verso
del Re e quello di Mussolini. In un angolo c'è la stufa  e  verso l'uscita c'è l'attaccapanni. Banchina è contenta
NONNINA Quanto bene vogliono Nanni  e  Gigetto alla loro nonna! Non si allontanerebbero mai dalle
loro nonna! Non si allontanerebbero mai dalle sue gonne.  E  vecchia, tutta bianca, e la testa e le mani le tremano
mai dalle sue gonne. E vecchia, tutta bianca,  e  la testa e le mani le tremano continuamente. Anche oggi
mai dalle sue gonne. E vecchia, tutta bianca, e la testa  e  le mani le tremano continuamente. Anche oggi ella è
mani le tremano continuamente. Anche oggi ella è sull'aia  e  fila. Dalla conocchia il filo scende unito e s'attorce sul
è sull'aia e fila. Dalla conocchia il filo scende unito  e  s'attorce sul fuso che prilla. La nonna è tanto vecchia e
e s'attorce sul fuso che prilla. La nonna è tanto vecchia  e  pure lavora ancora. Lavora e guarda ora le gallinelle che
La nonna è tanto vecchia e pure lavora ancora. Lavora  e  guarda ora le gallinelle che razzolano, ora i nipotini che
Il babbo scrive alla Lisetta  e  alla Bettína. Un giorno la Lisetta e la Bettina, due buone
scrive alla Lisetta e alla Bettína. Un giorno la Lisetta  e  la Bettina, due buone e care sorelle, ricevettero da
alla Bettína. Un giorno la Lisetta e la Bettina, due buone  e  care sorelle, ricevettero da Parigi, una città lontana
lontana dov'era il babbo loro, un pacco tutto suggellato  e  una letterina indirizzata proprio a loro. Che felicità!
buone. Perciò vi mando in dono una bella bambola che parla  e  cammina, e che si chiama Lolò. Lolò è sempre stata buona,
vi mando in dono una bella bambola che parla e cammina,  e  che si chiama Lolò. Lolò è sempre stata buona, studiosa e
e che si chiama Lolò. Lolò è sempre stata buona, studiosa  e  ubbidiente. Vogliatele dunque bene e fate in modo che la
stata buona, studiosa e ubbidiente. Vogliatele dunque bene  e  fate in modo che la mamma mi possa sempre scrivere tante
fatto la sua comparsa. Essa è bellissima, è meravigliosa;  e  la Lisetta e la Bettina sono felici! Lolò è animata come un
comparsa. Essa è bellissima, è meravigliosa; e la Lisetta  e  la Bettina sono felici! Lolò è animata come un bimbo vero.
bimbo vero. Fa da sè un bel giro per la sala; dice: «mamma  e  papà»; risponde: «sì e no». Il babbo non poteva mandare da
bel giro per la sala; dice: «mamma e papà»; risponde: «sì  e  no». Il babbo non poteva mandare da Parigi un regalo più
una bella letterina. Ed ecco la Lisetta, la Bettina  e  Lolò al tavolino. La Lisetta e la Bettina meditano e poi
ecco la Lisetta, la Bettina e Lolò al tavolino. La Lisetta  e  la Bettina meditano e poi scrivono la lettera. Lolò assiste
e Lolò al tavolino. La Lisetta e la Bettina meditano  e  poi scrivono la lettera. Lolò assiste in silenzio sempre
la lettera. Lolò assiste in silenzio sempre ridente  e  bella. Finalmente la letterina è finita. Eccola: III.
la letterina è finita. Eccola: III. Lisetta, Bettina  e  Lolò rispondono al babbo. Caro nostro babbino, Lolò è la
al babbo. Caro nostro babbino, Lolò è la più bella  e  la più buona delle bambole, e noi le vogliamo già tanto
babbino, Lolò è la più bella e la più buona delle bambole,  e  noi le vogliamo già tanto Attente a non scrivere
l'ha mandata il nostro babbo. Che festa, babbo, che festa!  E  noi non sappiamo come ringraziarti. Ti promettiamo di
Ti promettiamo di essere sempre buone, studiose,  e  di volere sempre tanto bene a te e alla cara mammina. Vieni
sempre buone, studiose, e di volere sempre tanto bene a te  e  alla cara mammina. Vieni presto, presto. Ti aspettano le
due, anzi le tue tre bamboline che ti vogliono tanto bene,  e  che ti mandano mille e mille bacini. Le tue Lisetta,
che ti vogliono tanto bene, e che ti mandano mille  e  mille bacini. Le tue Lisetta, Bettina e Lolò.» Com'è bello
ti mandano mille e mille bacini. Le tue Lisetta, Bettina  e  Lolò.» Com'è bello voler bene cosi ai nostri cari genitori
casa di Dio. Dio si onora,  e  si prega in ogni luogo, e in ogni tempo. È preghiera il
casa di Dio. Dio si onora, e si prega in ogni luogo,  e  in ogni tempo. È preghiera il lavoro; è preghiera ogni
dovere. Ma il luogo specialmente destinato per onorare  e  pregar Dio è la chiesa. Quella è la sua casa, luogo di pio
chiesa. Quella è la sua casa, luogo di pio raccoglimento,  e  immagine del paradiso. Nella chiesa ci sembra di essere più
essere più vicini a Dio; la nostra fede in lui è più viva,  e  più fervorosa è la preghiera. Là sentiamo proprio d'essere
tutti figlioli dell'istesso Padre che è ne' cieli. Poveri  e  ricchi, servi e padroni, giovani e vecchi, tutti uniti in
dell'istesso Padre che è ne' cieli. Poveri e ricchi, servi  e  padroni, giovani e vecchi, tutti uniti in un solo affetto,
che è ne' cieli. Poveri e ricchi, servi e padroni, giovani  e  vecchi, tutti uniti in un solo affetto, si prega insieme, e
e vecchi, tutti uniti in un solo affetto, si prega insieme,  e  si invoca la benedizione del Signore sulle nostre famiglie,
perchè uscendo dalla casa di Dio ti senti consolata,  e  più contenta? Perchè ti sembra di essere migliore di prima.
cristiani. Le stalle ordinariamente sono basse, ristrette,  e  quasi prive d'aria, e di luce. Il bestiame vi è stipato;
ordinariamente sono basse, ristrette, e quasi prive d'aria,  e  di luce. Il bestiame vi è stipato; l'aria vi è guasta dalle
stipato; l'aria vi è guasta dalle esalazioni degli animali,  e  dei loro escrementi, e non si rinnova; anzi si fa uno
dalle esalazioni degli animali, e dei loro escrementi,  e  non si rinnova; anzi si fa uno studio di turare ogni
ogni apertura, donde potrebbe venire un po' d'aria fresca,  e  buona. Il pavimento non è ammattonato; non c'è canaletto
umidità dell'aria è tanta, che bagna le pareti, le intacca,  e  le guasta; il calore, e il tanfo, ti levano quasi il
che bagna le pareti, le intacca, e le guasta; il calore,  e  il tanfo, ti levano quasi il respiro. Eppure in quest'aria
ti levano quasi il respiro. Eppure in quest'aria umida,  e  soffocante, molti dormono la notte, e, d'inverno, vi
la notte, e, d'inverno, vi passano lunghe ore del dì  e  della sera; poi dalla stalla, caldissima ed umida, escono
Forse che le bestie han bisogno di un'aria sì calda,  e  soffocata? Al contrario, ne soffrono anch'esse; e tratto
sì calda, e soffocata? Al contrario, ne soffrono anch'esse;  e  tratto tratto, con certi sospironi lunghi, rivelano che
sospironi lunghi, rivelano che manca loro l'aria buona,  e  vivificante. È forse vero che guadagnino di salute, e diano
e vivificante. È forse vero che guadagnino di salute,  e  diano migliori vitelli? È da sciocchi il credere ciò: se
Vorrei andare a scuola  e  non posso. - Perchè non puoi? - Mio padre non vuole. - E
e non posso. - Perchè non puoi? - Mio padre non vuole. -  E  perchè tuo padre non vuole? - Dice che la scuola è lontana
perchè tuo padre non vuole? - Dice che la scuola è lontana  e  perderei troppo tempo fra andare e tornare. - È vero, -
che la scuola è lontana e perderei troppo tempo fra andare  e  tornare. - È vero, - disse il Ministro, - la scuola è molto
- Non mi ci manderebbe, perchè dice che imparare a leggere  e  a scrivere è un perdere il tempo. E io non posso
che imparare a leggere e a scrivere è un perdere il tempo.  E  io non posso disubbidire a mio padre. - Tu sei un figliolo
fare a me: troverò il modo di renderti contento. Lo salutò  e  se ne andò.
 e  l'avarizia. L'economia non vuol dire soltanto spender poco,
l'avarizia. L'economia non vuol dire soltanto spender poco,  e  risparmiare ciò che è superfluo; essa consiste più
essa consiste più specialmente nello spendere con giudizio,  e  nel saper conservare quel che si ha, e quel che si
con giudizio, e nel saper conservare quel che si ha,  e  quel che si guadagna. La vera economia vuole che si spenda
vera economia vuole che si spenda il necessario; non più,  e  non meno del necessario. Lo spendere più del necessario è
ogni eccesso; stima il danaro come un mezzo per vivere,  e  ne tien conto; ma non mette passione nel possederlo. Al
la donna spilorcia, ed avara, ama il danaro per se stesso,  e  lo adora; invece di servirsene in pro della famiglia,
risparmia anche le spese necessarie, soffre la fame,  e  la fa soffrire ai figlioli; al danaro sacrifica la pace, e
e la fa soffrire ai figlioli; al danaro sacrifica la pace,  e  il benessere della famiglia. La donna economa è padrona del
economa è padrona del danaro; la donna avara ne è schiava.  E  sempre s'è visto che il danaro è un buon servitore, e un
E sempre s'è visto che il danaro è un buon servitore,  e  un cattivo padrone.
In tutti i terreni coltivati, oltre l'argilla, la sabbia,  e  il calcare, si trova del terriccio. Si dà il nome di
Si dà il nome di terriccio agli avanzi di materie animali  e  vegetali scomposte, e lasciate nel terreno dalle piante che
agli avanzi di materie animali e vegetali scomposte,  e  lasciate nel terreno dalle piante che vi si coltivano, e
e lasciate nel terreno dalle piante che vi si coltivano,  e  dai concimi che vi furono applicati. Rassomiglia molto al
che i giardinieri scavano nel tronco dei vecchi salci,  e  adoperano per coltivare certi fiori. 2. Il terriccio
nelle terre di antichi pascoli o prati, o di vecchio bosco,  e  proviene dalla scomposizione dei residui delle piante.
residui delle piante. Abbonda pure nelle terre paludose,  e  proviene da scomposizione di piante palustri e di animali
paludose, e proviene da scomposizione di piante palustri  e  di animali che là vivono e muoiono. Ma il terriccio di
scomposizione di piante palustri e di animali che là vivono  e  muoiono. Ma il terriccio di queste terre umide ha qualità
sane. Questo è buono, dolce, come si chiama comunemente,  e  fertilizza il terreno; quello al contrario è freddo, crudo,
freddo, crudo, anche un po' acido, come si suole chiamare,  e  perciò nocivo alle piante coltivate, se prima non si
coltivate, se prima non si corregge l'acidità di esso  e  la terra che lo produce. DOMANDE: 1. Che cosa è il
la sua parte. «Moschino» è un povero cane di nessuno  e  di tutti; è un cagnetto basso, nero, con le zampe e il muso
nessuno e di tutti; è un cagnetto basso, nero, con le zampe  e  il muso bianchi. È piccolo «Moschino» e certo è vecchio,
nero, con le zampe e il muso bianchi. È piccolo «Moschino»  e  certo è vecchio, perchè scodinzola di rado e appena appena:
«Moschino» e certo è vecchio, perchè scodinzola di rado  e  appena appena: forse è un po' sordo, ma ha ancora un buon
nessuno gli rifiuta. Pure «Moschino» ha uno sguardo dolce  e  triste che trattiene i bambini dal fargli del male.
non grandeggia sullo stelo; non risplende per sfoggio  e  pompa di colori; ma è là umile umile, e per vederla,
per sfoggio e pompa di colori; ma è là umile umile,  e  per vederla, bisogna andarla a cercare. Ma a chi la cerca,
per vederla, bisogna andarla a cercare. Ma a chi la cerca,  e  la trova, dà bella vista, e odore soave; e però le
a cercare. Ma a chi la cerca, e la trova, dà bella vista,  e  odore soave; e però le mammolette sono pregiate e cercate,
a chi la cerca, e la trova, dà bella vista, e odore soave;  e  però le mammolette sono pregiate e cercate, e avute care
vista, e odore soave; e però le mammolette sono pregiate  e  cercate, e avute care più assai di certi fioracci
odore soave; e però le mammolette sono pregiate e cercate,  e  avute care più assai di certi fioracci prosontuosi che
di vivi colori, levano su la testa sopra tutti gli altri,  e  poi, in vece di odore, fanno puzzo. A cotesti fioracci,
in vece di odore, fanno puzzo. A cotesti fioracci, superbi  e  sfacciati, somigliano le ragazze sciocche, e vane, che si
superbi e sfacciati, somigliano le ragazze sciocche,  e  vane, che si guardano continuamente nello specchio, che
continuamente nello specchio, che amano i bei vestiti,  e  vogliono dar nell'occhio alla gente. Ma le ragazze di
dar nell'occhio alla gente. Ma le ragazze di giudizio,  e  specialmente le giovinette che conosco io, son ben diverse.
la semplicità nel vestire; non ambiscono di essere vedute  e  guardate; studiano di esser brave nei lavori, e d'imparare
vedute e guardate; studiano di esser brave nei lavori,  e  d'imparare più che possono; ma sfuggono di farne pompa.
di farne pompa. Insomma, sono modeste, come le mammole;  e  però son buone e care come quelle.TRENTA, Prime letture
Insomma, sono modeste, come le mammole; e però son buone  e  care come quelle.TRENTA, Prime letture
egli stesso, procedendo per le vie della sua meditazione  e  della sua arte, il viaggio magico di Tyltyl e Mytyl?
meditazione e della sua arte, il viaggio magico di Tyltyl  e  Mytyl? Anch'egli è andato alla ricerca, dell'Oiseau bleu,
rincorso la felicità per i campi dell'angoscia, del mistero  e  della morte e poi, dopo aver scrutato tutto il silenzio
per i campi dell'angoscia, del mistero e della morte  e  poi, dopo aver scrutato tutto il silenzio tutto il tumulto
a questa saggezza ottimista, che gli fa credere alla bontà  e  alla bellezza suprema di tutte, le cose e gli fa scoprire
alla bontà e alla bellezza suprema di tutte, le cose  e  gli fa scoprire l'intelligenza delle api e dei fiori. Tutti
tutte, le cose e gli fa scoprire l'intelligenza delle api  e  dei fiori. Tutti coloro che hanno tentato sino ad oggi di
poeta belga sono stati costretti a riconoscere che la vita  e  l'opera di Maurizio Maeterlinck possono dividersi in due
in due grandi periodi: quello dell'angosciosa ricerca  e  del pessimismo e quello della raggiunta ed ottimista
periodi: quello dell'angosciosa ricerca e del pessimismo  e  quello della raggiunta ed ottimista serenità. Il poeta,
della raggiunta ed ottimista serenità. Il poeta, lentamente  e  faticosamente, è passato attraverso una lunga serie di
è passato attraverso una lunga serie di meditazioni  e  di conversioni interiori, dalla inquietudine ansiosa e
e di conversioni interiori, dalla inquietudine ansiosa  e  tetra della Princesse Maleine, dell'Intruse, degli
delle Sept Princesses, di Intérieur, alla placidità  e  serenità, florida e suasiva del Trésor des Humbles, della
di Intérieur, alla placidità e serenità, florida  e  suasiva del Trésor des Humbles, della Sagesse et la
La Mort de Tintagiles al Miracle de St. Antoine. Lentamente  e  faticosamente il nodo che gli si aggrovigliava intorno al
intorno al cuore si è sciolto, la nebbia afosa,  e  morbosa che formava l'atmosfera delle Serres chaudes si è
fede ausiliatrice nella superiorità dell'uomo sul destino  e  nella sicurezza dell'anima di fronte al mistero e alla
destino e nella sicurezza dell'anima di fronte al mistero  e  alla morte. E, nello stesso tempo, il poeta e l'esteta del
al mistero e alla morte. E, nello stesso tempo, il poeta  e  l'esteta del simbolo chiuso, ieratico, stilizzato e
poeta e l'esteta del simbolo chiuso, ieratico, stilizzato  e  rarefatto si è trasformato nel poeta umano di vivida e
e rarefatto si è trasformato nel poeta umano di vivida  e  calda chiarezza, di avvolgente ed universale amore, ch'esce
universale amore, ch'esce dal geloso cerchio dei suoi sogni  e  dei suoi compagni eletti, per scendere sino al cuore vivo
non solo morali, ma sociali, partecipare con l'anima  e  la parola alla guerra quando la guerra scoppierà e farà
l'anima e la parola alla guerra quando la guerra scoppierà  e  farà sanguinare il suo paese prima d'ogni altro paese.
non è più tormento, è consolazione. Dalla serra contristata  e  decadente della sua poesia primitiva si è sprigionata una
primitiva si è sprigionata una fioritura ricca di germi  e  di speranze primaverili, che spande il profumo delle sue
primaverili, che spande il profumo delle sue essenze  e  dei suoi frutti sul mondo. Come è avvenuta questa
trasformazione? Se guardate il poeta nel suo volto chiaro  e  sereno, se ascoltate uscire dalle sue labbra le parole
uscire dalle sue labbra le parole ancora lente, misurate  e  placide, se lo rimirate avvolto ancora nella sua
se questa trasformazione sia stata veramente faticosa  e  tragica e ad illudervi che egli debba essere approdato alla
trasformazione sia stata veramente faticosa e tragica  e  ad illudervi che egli debba essere approdato alla riva
illudervi che egli debba essere approdato alla riva rosea  e  fiorita del suo attuale ottimismo dopo una facile
ottimismo dopo una facile traversata, cullata dal sogno  e  non posta in pericolo da alcuna tempesta interiore. Infatti
drammatizzi il volto, la voce, la persona intera del poeta  e  nessun fatto esterno della sua esistenza che implichi una
giunto alla riva della sua ultima saggezza per le vie caute  e  inesauribili della meditazione. Questo innamorato della
della meditazione. Questo innamorato della conoscenza  e  della verità, questo tentato da tutti i misteri della vita
della verità, questo tentato da tutti i misteri della vita  e  della morte, ha battuto alle porte del dubbio con mani
morte, ha battuto alle porte del dubbio con mani pazienti  e  delicate e la sua conversione - se così possiamo chiamarla
battuto alle porte del dubbio con mani pazienti e delicate  e  la sua conversione - se così possiamo chiamarla - non è
d'un colpo di fulmine, ma d'un progressivo rischiaramento  e  illuminamento d'aurora interiore. Ma dobbiamo sempre
d'aurora interiore. Ma dobbiamo sempre misurare  e  valutare le crisi tenendo conto soltanto dei colpi di
le crisi tenendo conto soltanto dei colpi di fulmine  e  dei colpi di scena? Vi sono velate tragedie di pensieri e
e dei colpi di scena? Vi sono velate tragedie di pensieri  e  di sentimenti non meno turbinose e procellose di quelle che
tragedie di pensieri e di sentimenti non meno turbinose  e  procellose di quelle che si palesano in subitanei trapassi
procellose di quelle che si palesano in subitanei trapassi  e  rivolgimenti; tragedie che si consumano nell'inconscio e
e rivolgimenti; tragedie che si consumano nell'inconscio  e  nel subcosciente invece che nella agitata superficie d'una
subcosciente invece che nella agitata superficie d'una vita  e  si compiono e si chiudono per ritmi lenti e decisioni
che nella agitata superficie d'una vita e si compiono  e  si chiudono per ritmi lenti e decisioni meditate. La
d'una vita e si compiono e si chiudono per ritmi lenti  e  decisioni meditate. La conversione di Maeterlinck è una di
è un frutto del pensiero. Forse nessuno scrittore moderno  e  vivente ha avuto quanto Maeterlinck la curiosità e la forza
moderno e vivente ha avuto quanto Maeterlinck la curiosità  e  la forza di scendere sino al segreto delle cose, di
sino al segreto delle cose, di interrogare la natura  e  l'uomo, con la volontà di portare in luce, su dal profondo,
vita, se non a sciogliere questo enigma definitivamente.  E  nessun artista quanto Maeterlinck ha saputo, esulando dalla
ha saputo, esulando dalla apparenza attraente delle forme  e  degli spettacoli della bellezza, chiudersi e assorbirsi in
delle forme e degli spettacoli della bellezza, chiudersi  e  assorbirsi in un tempio interiore, nel tempio della
costanza quasi prodigiosa. Così la verità cui egli è giunto  e  di cui egli ora fa partecipi i suoi lettori, si è andata
partecipi i suoi lettori, si è andata lentamente formando  e  distillando nel suo intimo, nel suo segreto, per gradi
intimo, nel suo segreto, per gradi successivi, per blandi  e  succosi apporti, conquistati con un esercizio diuturno del
conquistati con un esercizio diuturno del sentimento  e  della ragione collegati armoniosamente insieme. La nuova
logico, non si appoggia su una grande teoria dell'esistenza  e  della conoscenza; è una traboccante convinzione
è una traboccante convinzione rischiaratrice, epuratrice  e  consolatrice che si spande da una serie numerosa, di
d'un pensiero curvato su i profondi abissi dell'anima umana  e  del destino. A queste coppe armoniose ci abbeveriamo ormai
angosciata del fato, premuto da ogni parte da influenze  e  potenze misteriose e terribili, preda di numi implacati,
premuto da ogni parte da influenze e potenze misteriose  e  terribili, preda di numi implacati, atteso e conteso da
misteriose e terribili, preda di numi implacati, atteso  e  conteso da tutti gli artigli dei dolori e dei morbi senza
implacati, atteso e conteso da tutti gli artigli dei dolori  e  dei morbi senza fine, allucinato e folgorato dagli stessi
gli artigli dei dolori e dei morbi senza fine, allucinato  e  folgorato dagli stessi riverberi che emana il suo cuore
dagli stessi riverberi che emana il suo cuore ammalato  e  trafitto di spasimi e di presagi, quest'uomo, finalmente,
che emana il suo cuore ammalato e trafitto di spasimi  e  di presagi, quest'uomo, finalmente, non è più la vittima e
e di presagi, quest'uomo, finalmente, non è più la vittima  e  il fantasma cui altri fantasmi danno una caccia straziante
il fantasma cui altri fantasmi danno una caccia straziante  e  crudele, ma è il padrone di se stesso, del suo presente,
il padrone di se stesso, del suo presente, del suo passato  e  del suo avvenire, può dirigere e modificare il suo destino,
presente, del suo passato e del suo avvenire, può dirigere  e  modificare il suo destino, flettere in suo favore il
alle muraglie che prima pareva volessero rinchiuderci  e  soffocarci, paurosi di noi, e, intorno, quella natura che
solo contro tutto in questo mondo» - la natura è pacificata  e  dominata anch'essa da un'intelligenza che pervade le
- l'uomo interiore, l'uomo che sa vivere di silenzio  e  di poesia, l'uomo che sa accomunarsi con l'anima segreta
l'uomo che sa accomunarsi con l'anima segreta delle cose  e  interrogare e misurare veramente il destino. Noi dobbiamo
sa accomunarsi con l'anima segreta delle cose e interrogare  e  misurare veramente il destino. Noi dobbiamo conoscere e
e misurare veramente il destino. Noi dobbiamo conoscere  e  suscitare le forze che dormono in noi, la nostra vera
è in fondo all'anima nostra, come tutto il nostro passato  e  tutto il nostro avvenire sono nel nostro pensiero presente.
è uscita veramente dal profondo recesso del nostro silenzio  e  della nostra preghiera. È insito in tutto questo un grande
preghiera. È insito in tutto questo un grande messaggio  e  un grande ammonimento: ogni pagina di Maeterlinck ci dice
gesti, le nostre parole bagnano in un oceano di mistero  e  d'infinito. Egli ci dona una speranza, ma purchè noi
più accordati alle grandi leggi che reggono il mondo  e  alle grandi armonie che lo regolano e lo sollevano sulla
che reggono il mondo e alle grandi armonie che lo regolano  e  lo sollevano sulla vanità e la promiscuità delle apparenze.
grandi armonie che lo regolano e lo sollevano sulla vanità  e  la promiscuità delle apparenze. La infinita armonia è alla
limite d'ogni nostro gesto. Noi siamo circondati di mistero  e  di bellezza, e le nostre vite tremano continuamente
gesto. Noi siamo circondati di mistero e di bellezza,  e  le nostre vite tremano continuamente sull'orlo
vite tremano continuamente sull'orlo dell'inconoscibile,  e  dell'inesprimibile, da cui sono emerse un giorno e in cui
e dell'inesprimibile, da cui sono emerse un giorno  e  in cui un giorno ricadranno.
 E  FAMIGLIA Sempronio e Sempronella pregano maestro Saverio di
E FAMIGLIA Sempronio  e  Sempronella pregano maestro Saverio di scrivere subito una
subito una letterina ai loro genitori, a mamma Venusta  e  a babbo Terenzio, per avvisarli che essi non torneranno in
montagna se non quando avranno imparato ben bene a leggere  e  a scrivere. Cari genitori, siamo scesi al villaggio e siamo
e a scrivere. Cari genitori, siamo scesi al villaggio  e  siamo entrati la prima volta in una scuola. Il maestro ci
figlioli. Ci ha detto che in un anno impareremo a leggere  e  a scrivere. Sono insieme con noi tanti fanciulli e
leggere e a scrivere. Sono insieme con noi tanti fanciulli  e  fanciulle. Chi ha i capelli biondi, chi li ha bruni, chi ha
biondi, chi li ha bruni, chi ha le scarpe di contadino  e  chi calza gli stivaletti da signore. Ma questo non importa
importa niente: l'importante è avere voglia di imparare,  e  di farsi onore. Il vostro Sempronio e la vostra Sempronella
voglia di imparare, e di farsi onore. Il vostro Sempronio  e  la vostra Sempronella in capo a nove mesi di studio vi
Questa è scritta dal maestro Saverio, il quale vi saluta  e  vi prega di venire giù al villaggio appena potrete. I
appena potrete. I vostri affezionatissimi figli SEMPRONIO  E  SEMPRONELLA.
il mondo: perciò Dio lo impose agli uomini come un dovere,  e  come una necessità. Giovani e vecchi, uomini e donne,
agli uomini come un dovere, e come una necessità. Giovani  e  vecchi, uomini e donne, fanciulle e ragazzi, ognuno è
un dovere, e come una necessità. Giovani e vecchi, uomini  e  donne, fanciulle e ragazzi, ognuno è obbligato a lavorare
una necessità. Giovani e vecchi, uomini e donne, fanciulle  e  ragazzi, ognuno è obbligato a lavorare secondo la propria
è ora quello di attendere alla scuola, di aiutare in casa,  e  di compiere i più semplici lavori che convengono alla tua
occorre far presto; c'è lavoro per tutti, anche per te;  e  tu lavori di buona voglia, e godi di poter giovare a
per tutti, anche per te; e tu lavori di buona voglia,  e  godi di poter giovare a qualcosa. Giovinetta, continua
a qualcosa. Giovinetta, continua bene, come hai cominciato,  e  diventerai una buona massaia.
casa. Giovinetta, ama la casa. Per quanto povera  e  piccina, essa è per te quasi un mondo: e in questo piccolo
Per quanto povera e piccina, essa è per te quasi un mondo:  e  in questo piccolo mondo, come in uno specchio, si
mondo, come in uno specchio, si riflettono le tue virtù,  e  i tuoi difetti. Nella casa trovi moltissime cose da fare.
Regola le tue occupazioni in modo di trovar tempo a tutto,  e  di far ogni cosa a suo tempo. Rammenta che l'ordine nel
fanciulla disordinata gira di qua, gira di là, si affanna,  e  non ha mai nulla di fatto; e non impara nulla. Se vuoi
qua, gira di là, si affanna, e non ha mai nulla di fatto;  e  non impara nulla. Se vuoi diventare una buona massaia,
una buona massaia, avvèzzati a tenere ogni cosa ordinata;  e  osserva questo precetto: «un posto per ogni cosa; e ogni
e osserva questo precetto: «un posto per ogni cosa;  e  ogni cosa a suo posto». Ora all'opera. Finita la colazione,
ogni cosa a suo posto». Ora all'opera. Finita la colazione,  e  data al bestiame la razione preparata alla sera, farai la
ma giova ancora ridirlo. Nettezza non è lusso; è sanità,  e  decenza. Il sudiciume è segno schifoso di disordine, di
del povero; essa rende piacevole una casa, anche povera  e  disadatta. Tu sai che la calamita attira il ferro, e se lo
povera e disadatta. Tu sai che la calamita attira il ferro,  e  se lo attacca. Ebbene, la casa, se ordinata e pulita, fa lo
il ferro, e se lo attacca. Ebbene, la casa, se ordinata  e  pulita, fa lo stesso con gli uomini: li attira a sè nei
ai mobili. Più volte al giorno abbi in mano la scopa,  e  l'innaffiatoio. A rallegrare l'occhio ed il cuore, aggiungi
Ora ti farò conoscere le virtù medicinali delle erbe,  e  delle piante che hai raccolte. L'infuso di fiori di
camomilla giova nelle indigestioni, nei dolori di ventre,  e  nei disturbi nervosi. L'infuso di fiori di tiglio, e quello
e nei disturbi nervosi. L'infuso di fiori di tiglio,  e  quello di fiori di sambuco, promuove il sudore. La
benissimo a medicare le piaghe. Il decotto di dulcamara,  e  quello di gramigna, promuovono il sudore, e depurano il
di dulcamara, e quello di gramigna, promuovono il sudore,  e  depurano il sangue. L'infuso di fiori, e di foglie
il sudore, e depurano il sangue. L'infuso di fiori,  e  di foglie d'assenzio giova pei vermi, e per le febbri.
L'infuso di fiori, e di foglie d'assenzio giova pei vermi,  e  per le febbri. L'infuso d'assenzio con vino o con spirito,
preservativo dalla malaria per gli abitanti delle risaie,  e  di luoghi insalubri. Il decotto di foglie di noce è un buon
Il decotto di foglie di noce è un buon vermifugo,  e  rinforza i ragazzi deboli, e scrofolosi. L'infuso di fiori
di noce è un buon vermifugo, e rinforza i ragazzi deboli,  e  scrofolosi. L'infuso di fiori d'arnica, applicato
ha un'azione pronta, ed efficace per medicare le storte,  e  le ammaccature.
Mario è riuscito ad avere un aquilone  e  corre felice sgomitolando lo spago, perchè il vento è
felice sgomitolando lo spago, perchè il vento è favorevole  e  l'aquilone sale ch'è un piacere. Sale e sale mentre tutti
vento è favorevole e l'aquilone sale ch'è un piacere. Sale  e  sale mentre tutti gli occhi dei bimbi lo seguono contenti.
lo seguono contenti. Mario dà continuamente nuovo spago  e  corre guardando il suo tesoro che s'allontana sempre più e
e corre guardando il suo tesoro che s'allontana sempre più  e  sempre più in alto. Nella fantasia del piccino l'aquilone
fantasia del piccino l'aquilone andrà a trovare le stelle  e  chi sa quante meraviglie vedrà prima di tornare sulla
si mise in capo la berretta rossa, impugnò il bastone  e  disse a Sempronio e a Sempronella: - Questa mattina voglio
la berretta rossa, impugnò il bastone e disse a Sempronio  e  a Sempronella: - Questa mattina voglio condurvi nel bosco
a vedere le migliaia di foglie danzare sui rami. Andarono  e  trovarono tutto più bello del solito. Era un incanto. Il
baciava loro i piedi, le erbe abbracciavano le ginocchia  e  i fiori accarezzavano le mani. Gli arbusti e le siepi
le ginocchia e i fiori accarezzavano le mani. Gli arbusti  e  le siepi sfioravano gentilmente le guance, le altre piante
immerse nell'azzurro del cielo. Gli uccellini curiosavano  e  cantavano il meglio che sapevano, saltellavano e
e cantavano il meglio che sapevano, saltellavano  e  svolazzavano vispi sui rami; i fiorellini di bosco
un soave profumo giungeva al cuore. La natura era in festa  e  i due fanciulli si sentivano pieni di gioia. Sedettero, e
e i due fanciulli si sentivano pieni di gioia. Sedettero,  e  quasi pensavano di prendere dimora fra quella moltitudine
di prendere dimora fra quella moltitudine di piante  e  di creature liete. Essi pensavano all'erica e al musco che
di piante e di creature liete. Essi pensavano all'erica  e  al musco che vivono contenti coi loro numerosi amici e
e al musco che vivono contenti coi loro numerosi amici  e  vicini, in pace e buona armonia, sotto la rugiada e le
vivono contenti coi loro numerosi amici e vicini, in pace  e  buona armonia, sotto la rugiada e le ombre protettrici dei
amici e vicini, in pace e buona armonia, sotto la rugiada  e  le ombre protettrici dei grandi alberi. Pensavano ai fiori
fiori per quali è sempre una festa quando il sole li tocca,  e  li scuote il venticello. Il maestro, disteso anch'egli
insegna l'attività ai suoi figlioli con l'esempio,  e  coi consigli: spesso ricorda loro queste sentenze: Le gambe
loro queste sentenze: Le gambe sono fatte per camminare,  e  le braccia per lavorare. Chi lavora, guadagna la propria
il lavoro rende tutto facile. La pigrizia cammina adagio,  e  la povertà fa presto a raggiungerla. La chiave che sempre
si logora. L'acqua, se corre, si mantiene limpida,  e  buona; se ristagna, si fa torbida, e limacciosa; così
si mantiene limpida, e buona; se ristagna, si fa torbida,  e  limacciosa; così l'anima col lavoro si conserva bella, e
e limacciosa; così l'anima col lavoro si conserva bella,  e  pura, e con l'ozio si empie di vizi, come l'acqua stagnante
così l'anima col lavoro si conserva bella, e pura,  e  con l'ozio si empie di vizi, come l'acqua stagnante di
corpo, ed all'anima, ancora peggio che il riposo all'acqua,  e  la ruggine al ferro. L'ozio è il padre d'ogni brutto vizio:
Ascolta, giovinetta, i buoni consigli di Carlambrogio:  e  anche tu proverai che il lavoro è gioia, è salute, è
lavoro; ma ci fa trovare in esso una sorgente di felicità,  e  di benessere per noi, e per le nostre famiglie. Il lavoro
in esso una sorgente di felicità, e di benessere per noi,  e  per le nostre famiglie. Il lavoro ti dà come premio la
mondo, s'è sempre visto l'agiatezza tener dietro al lavoro;  e  s'è pur sempre visto la miseria tener dietro all'ozio. Dice
Dice il proverbio: l'attività è madre della prosperità,  e  si verifica tutto dì, e in ogni luogo. L'essere agiati e
è madre della prosperità, e si verifica tutto dì,  e  in ogni luogo. L'essere agiati e contenti, o poveri ed
e si verifica tutto dì, e in ogni luogo. L'essere agiati  e  contenti, o poveri ed infelici, dipende in gran parte da
o poltroneria. Passa in rassegna quante famiglie conosci,  e  dimmi: dove trovi tu l'agiatezza, e la buona armonia? Nelle
famiglie conosci, e dimmi: dove trovi tu l'agiatezza,  e  la buona armonia? Nelle famiglie laboriose. Dove trovi la
armonia? Nelle famiglie laboriose. Dove trovi la discordia,  e  la miseria? Nelle famiglie date all'ozio. La famiglia di
date all'ozio. La famiglia di Carlambrogio è la più ricca,  e  la più stimata del paese. Ma non fu sempre ricca così. Il
di Tonio, già benestante, è ora ridotta alla miseria.  E  perchè? Perchè a cominciare da Tonio, tutti in quella
tutti in quella famiglia, a lavorare si stancano presto,  e  stanno volentieri con le mani in mano.
L'aratro chiama l'erpice. 1. L'aratro smuove,  e  rivolta la terra; ma la lascia in zolle, e a superficie
L'aratro smuove, e rivolta la terra; ma la lascia in zolle,  e  a superficie diseguale. Nel terreno semplicemente arato, i
diseguale. Nel terreno semplicemente arato, i semi,  e  le piante, non trovano buona stanza per svolgersi, e
semi, e le piante, non trovano buona stanza per svolgersi,  e  prosperare. Prima di seminare, bisogna rompere le zolle, e
e prosperare. Prima di seminare, bisogna rompere le zolle,  e  ragguagliare la superficie del terreno. A ciò servono il
il maglio, ed il rastrello, maneggiati a braccio; l'erpice,  e  il rullo, tirati da animali. Il maglio, ed il rastrello, si
Il maglio, ed il rastrello, si adoperano in terre leggere,  e  di poca estensione; l'erpice, e il rullo in terre forti, e
adoperano in terre leggere, e di poca estensione; l'erpice,  e  il rullo in terre forti, e nei grandi poderi. 2. Si erpica
e di poca estensione; l'erpice, e il rullo in terre forti,  e  nei grandi poderi. 2. Si erpica per sminuzzare le zolle, e
e nei grandi poderi. 2. Si erpica per sminuzzare le zolle,  e  ragguagliare il terreno. Si erpica pure per raccogliere le
il terreno. Si erpica pure per raccogliere le erbacce,  e  per coprire le sementi. L'erpice, fig.9, è formato
lavoro cresce ogni giorno, ci fa contenti del nostro stato,  e  ci anima a continuare nella stessa vita attiva e laboriosa.
stato, e ci anima a continuare nella stessa vita attiva  e  laboriosa. Napoleone I, mentre passava a cavallo per una
a cavallo per una foresta, vide un boscaiuolo che lavorava,  e  cantava allegramente, ed esclamò: «Vedi quell'uomo; si
guadagna il pane con tanta fatica, eppure sembra felice!»  E  accostatosi a lui, senza essere conosciuto, gli domandò:
conosciuto, gli domandò: «Che cosa ti rende sì allegro?»  E  quegli rispose: «Ho una salute di ferro, e lavoro
sì allegro?» E quegli rispose: «Ho una salute di ferro,  e  lavoro volentieri: non ho forse ragione di essere contento?
«Quanto guadagni al giorno? «Tre lire. «E bastano per te,  e  per la tua famiglia? «Altro che bastano: mantengo la moglie
per la tua famiglia? «Altro che bastano: mantengo la moglie  e  tre figlioli, e me ne avanza ancora da mettere a interesse,
«Altro che bastano: mantengo la moglie e tre figlioli,  e  me ne avanza ancora da mettere a interesse, e a pagare
tre figlioli, e me ne avanza ancora da mettere a interesse,  e  a pagare vecchi debiti. «Come è possibile ciò? «Metto
Vedi, giovinetta, come il lavoro fa la gente virtuosa,  e  contenta del proprio stato!
oggi in Russia il Governo bolscevico bandisce dalle scuole  e  da ogni programma pedagogico le fiabe e le novelle dei
dalle scuole e da ogni programma pedagogico le fiabe  e  le novelle dei nonni perchè non si deve più sapere che una
perchè non si deve più sapere che una volta «c'era un re»  e  perchè la nuova società non deve baloccarsi con incantesimi
perchè la nuova società non deve baloccarsi con incantesimi  e  con filtri magici.... Oggi come non mai abbiamo bisogno non
in noi stessi, di dimenticare le lotte incomposte  e  cruente in cui gli odi, le invidie, gli appetiti degli
le invidie, gli appetiti degli umani hanno gettato il mondo  e  di evadere dal crudo ricordo e dalla tremenda eredità della
umani hanno gettato il mondo e di evadere dal crudo ricordo  e  dalla tremenda eredità della guerra per risalire, su
risalire, su dall'abisso, alla contemplazione dell'eterno  e  al culto delle idee. Non ci farà dunque male oggi,
farà dunque male oggi, percorrere con Maeterlinck gli ardui  e  nascosti «sentieri della montagna» e magari, se non
Maeterlinck gli ardui e nascosti «sentieri della montagna»  e  magari, se non vogliamo dimenticare la guerra, ripensarla,
pensieri di vendetta, vivranno ancora, nelle nostre case  e  che ogni morto di guerra spanderà sul cerchio memore dei
memore dei superstiti familiari la luce del suo sacrificio  e  del suo esempio. Se le nostre forze sono ancora dissipate,
le nostre forze sono ancora dissipate, turbate, sconvolte  e  tumultuanti, se la crisi terribile per la quale siamo
siamo passati ha posto lo scompiglio nei nostri pensieri  e  nelle nostre tendenze e ci ha fatto dubitare dei beni più
lo scompiglio nei nostri pensieri e nelle nostre tendenze  e  ci ha fatto dubitare dei beni più sacri che credevamo
ha fatto dubitare dei beni più sacri che credevamo nostri  e  acquisiti per sempre, della giustizia, della carità, della
dietro le orme del poeta belga noi possiamo ricoltivare  e  raccogliere i fiori che la tempesta non ha definitivamente
è un forte, l'uomo capace di sostare su i suoi pensieri  e  su i suoi sentieri non è detto che sosti sempre vinto dal
è detto che sosti sempre vinto dal dubbio, dalla stanchezza  e  dallo scoraggiamento; può sostare, come Maeterlinck, per
può sostare, come Maeterlinck, per riprendere  e  rinvigorire le forze. L'uomo che si curva sul fiore leva il
L'uomo che si curva sul fiore leva il capo a studiare  e  a cantare il volo nuziale delle api non è intento
della vita; ma a quello che nella vita è più essenziale  e  più eterno. La meditazione, maeterlinekiana non è quella
dell'inetto dell'ozioso; ma del sitibondo di conoscenza  e  di poesia ed oggi più che mai noi abbiamo necessità di
ed oggi più che mai noi abbiamo necessità di conoscenza  e  di poesia, di metterci in contatto coi valori dello
intelligenza incitandola a ridonare al mondo la sua purità  e  la sua bellezza. Non ci crediamo, troppo piccoli e troppo
purità e la sua bellezza. Non ci crediamo, troppo piccoli  e  troppo poveri per riuscire ad imitar l'esempio del poeta.
passato, può lavorare all'avvento del regno della poesia  e  aiutare i grandi che compiono i più alti destini. «Che
sostenuti, non han più da lottare contro il loro istinto,  e  le loro forze si alleviano e si concentrano. Il contadino
contro il loro istinto, e le loro forze si alleviano  e  si concentrano. Il contadino che, la domenica, invece di
o semplicemente ad un pomeriggio silenzioso, le emozioni  e  le vociferazioni d'un campo di corse; operaio che,
su i bastioni, si può dire che portino un aiuto anonimo  e  incosciente, ma considerevole, al trionfo della grande
bleu la morale ha mille luci diverse, è piena di sorprese  e  di trovate, e procede per brillanti incantesimi scenici; ma
ha mille luci diverse, è piena di sorprese e di trovate,  e  procede per brillanti incantesimi scenici; ma anche nei
incantesimi scenici; ma anche nei volumi di meditazioni  e  di introspezioni maeterlinckiane - ch' io m'auguro questa
a cercare - la morale del poeta è una morale di poeta  e  se la vena della poesia talvolta sembra scorrere troppo
la vena della poesia talvolta sembra scorrere troppo lene  e  placida, troppo lenta e monotona, pure s' insinua in una
sembra scorrere troppo lene e placida, troppo lenta  e  monotona, pure s' insinua in una così vasta distesa di
pure s' insinua in una così vasta distesa di argomenti  e  di ragionamenti, per così fiorite aiuole d'immagini e di
e di ragionamenti, per così fiorite aiuole d'immagini  e  di sogni, che il loro animo ne sarà pervaso di
sogni, che il loro animo ne sarà pervaso di compiacimento  e  di riconoscenza. E del resto al «trionfo della grande
animo ne sarà pervaso di compiacimento e di riconoscenza.  E  del resto al «trionfo della grande fiamma umana» non
contribuire anche le donne? Chi meglio di loro dovrebbe  e  potrebbe diffondere il senso della poesia e del
loro dovrebbe e potrebbe diffondere il senso della poesia  e  del raccoglimento? Chi meglio di loro potrebbe e dovrebbe
poesia e del raccoglimento? Chi meglio di loro potrebbe  e  dovrebbe restituire al mondo la sua ghirlanda di dolcezza e
e dovrebbe restituire al mondo la sua ghirlanda di dolcezza  e  di grazia? Non è forse indiscreto, a questo proposito,
bleu che Maeterlinck stesso, il poeta della piccola Mytyl  e  di Melisenda, di Joyzelle e di Monna Vanna, di Ariana e di
il poeta della piccola Mytyl e di Melisenda, di Joyzelle  e  di Monna Vanna, di Ariana e di Maria Maddalena, ha subito
e di Melisenda, di Joyzelle e di Monna Vanna, di Ariana  e  di Maria Maddalena, ha subito il fascino dell'eterno
Maria Maddalena, ha subito il fascino dell'eterno femminino  e  ha riconosciuto di dovere ad una donna, che fu sua
riconosciuto di dovere ad una donna, che fu sua interprete  e  inspiratrice, molti dei pensieri e molte delle certezze e
che fu sua interprete e inspiratrice, molti dei pensieri  e  molte delle certezze e delle speranze che gli rasserenarono
e inspiratrice, molti dei pensieri e molte delle certezze  e  delle speranze che gli rasserenarono l'animo e gli aprirono
certezze e delle speranze che gli rasserenarono l'animo  e  gli aprirono il cuore alla chiarezza della vita. È
felicità, una forza di speranza». Nella donna, amica virile  e  piena d'amore, la cui ragione è illuminata dalla grazia, la
è illuminata dalla grazia, la cui coscienza è naturale  e  pronta, nella donna che ricerca la sofferenza, non per
nella donna che ricerca la sofferenza, non per espiare  e  purificarsi, ma per risparmiarla a coloro che ama, nella
della sua eroina, della sua musa, della consolatrice  e  dell'ausiliatrice perfetta per lui. Certo Amelia Rosselli
ritratto. Sarebbe questo il più bel premio alla sua fatica  e  l'omaggio più squisito, prezioso e durevole all'opera
premio alla sua fatica e l'omaggio più squisito, prezioso  e  durevole all'opera luminosa del poeta di Gand. ALDO SORANI.
Sempronio  e  Sempronella sono fratello e sorella. Essi volgono le spalle
Sempronio e Sempronella sono fratello  e  sorella. Essi volgono le spalle alla loro casetta e
e sorella. Essi volgono le spalle alla loro casetta  e  scendono dalla montagna. Hanno sette od otto anni. Non
Lassù, sui loro monti, la scuola non c'è ancora. Senipronio  e  Sempronella sono così ignoranti, che non sanno quale è la
sono così ignoranti, che non sanno quale è la destra  e  quale è la sinistra. Incontrano un vecchietta che va per
è la sinistra. Incontrano un vecchietta che va per legna  e  le domandano: - Per che parte si va sullo stradone? -
si va sullo stradone? - Infilate il viottolo a sinistra  e  arriverete alla carrozzabile che mena al villaggio. - Tante
della casa, ma ne diventa il diavolo, se è bugiarda  e  maligna; Se non sa che cosa fare delle proprie mani; Se
del prossimo; Se si mangia di nascosto i buoni bocconi,  e  prepara una cattiva cena per gli altri; Se spesso si guarda
cena per gli altri; Se spesso si guarda allo specchio,  e  vorrebbe mutar vestito ogni domenica, come si cambia la
Se non ha cura dei vecchi, compassione degli infelici,  e  amore dei bambini; Se è ignorante, e non vuole istruirsi;
degli infelici, e amore dei bambini; Se è ignorante,  e  non vuole istruirsi; Se non ama l'ordine, e la nettezza; Se
Se è ignorante, e non vuole istruirsi; Se non ama l'ordine,  e  la nettezza; Se non è contenta del proprio stato, e invidia
e la nettezza; Se non è contenta del proprio stato,  e  invidia l'altrui; Se fa consistere la religione nella
l'altrui; Se fa consistere la religione nella bigotteria;  e  per essa trascura i suoi doveri. Una ragazza con questi
Una ragazza con questi difetti non sarà mai buona moglie,  e  buona madre; nè la felicità, nè la fortuna, troverà mai
DI PASQUA La campagna si è spogliata della sua tristezza  e  ha disteso al sole i suoi abitini nuovi, i suoi abitini più
al sole i suoi abitini nuovi, i suoi abitini più coloriti  e  più freschi. Li ha distesi sui prati verdi, li ha distesi
li ha distesi nei giardini, li ha distesi sul mandorlo  e  sul pesco, sul pero e sul melo i suoi abitini di fiori
giardini, li ha distesi sul mandorlo e sul pesco, sul pero  e  sul melo i suoi abitini di fiori bianchi e rosati. Li ha
pesco, sul pero e sul melo i suoi abitini di fiori bianchi  e  rosati. Li ha distesi sulle siepi. che fino a ieri
è per tutti: l'operaio se ne va a spasso con la moglie  e  coi figlioli, il padrone non apre il negozio nè l'artigiano
le strade. Quest'oggi non è giorno di lavoro, ma di riposo  e  di festa.
la luce; lascia che entri a pieno sbocco nella tua casa,  e  nella stalla: essa, non meno che l'aria, è indispensabile
essa, non meno che l'aria, è indispensabile alla vita,  e  alla salute. Alla luce del sole, e all'aria pura tu devi il
alla vita, e alla salute. Alla luce del sole,  e  all'aria pura tu devi il colorito delle guancie, e la
sole, e all'aria pura tu devi il colorito delle guancie,  e  la robustezza delle membra. Pallida, e svigorita, è la
delle guancie, e la robustezza delle membra. Pallida,  e  svigorita, è la gente che vive in luoghi non visitati dal
sole. Le piante, anch'esse, sbocciano fiori più coloriti,  e  maturano frutti di più grato sapore, se crescono in un
innondato dalla luce del sole. Al contrario, intristiscono,  e  perdono i bei colori, se crescono all'ombra. Metti una
quale entri poca luce da uno spiraglio: tu la vedrai esile,  e  scolorita, chinarsi tutta dalla parte onde viene il po' di
terra il sèdano; lega i gambi della lattuga: si scolorano,  e  si fanno bianchi, come li vogliono i signori; ma pèrdono
non battuto dai vivi raggi del sole, sono sempre insipidi,  e  poco serbevoli. Vedi quant'è l'azione della luce sugli
serbevoli. Vedi quant'è l'azione della luce sugli animali  e  sulle piante! Senz'aria, e senza luce, non si vive. Dove
della luce sugli animali e sulle piante! Senz'aria,  e  senza luce, non si vive. Dove l'aria non è pura, e la luce
e senza luce, non si vive. Dove l'aria non è pura,  e  la luce non è viva, non può esservi salute: e bada che dove
non è pura, e la luce non è viva, non può esservi salute:  e  bada che dove non c'entra raggio di luce, entra spesso il
Ama dunque la luce; sia la ben venuta nella tua casa,  e  nella stalla: essa porta salute, forza ed allegria.
a vedere il mulino. Compare Festo rabbonisce il cane  e  porge la mano ai ragazzi. Egli è ben contento di condurli a
- Questa è la ruota che gira sempre finchè c'è acqua  e  fa muovere la mola. Sotto la mola si butta il grano a
la mola. Sotto la mola si butta il grano a stritolare  e  si uscire dalla gramola. L'interno del mulino di compare
gramola. L'interno del mulino di compare Festo è piccolo  e  curioso. S'ode il rumore continuo delle ruote che girano,
dell'acqua che cade. La luce viene da una finestrella  e  dalla porta. ln un canto, sulla bocca di un sacco, c'è un
giorno compare Festo è là che sorveglia le ruote, ed empie  e  vuota i sacchi. Quando non ha nulla da fare, prende un
i sacchi. Quando non ha nulla da fare, prende un libro  e  legge. Per questo egli ha un cervello pieno di storie.
freddo, inerte, impermeabile all'aria; ritarda i lavori,  e  le semine: favorisce l'invasione di male erbe; intristisce
erbe; intristisce le piante buone; ne contraria lo sviluppo  e  la maturazione; scema la bontà e la quantità del raccolto.
ne contraria lo sviluppo e la maturazione; scema la bontà  e  la quantità del raccolto. Anche ai prati l'acqua stagnante
Anche ai prati l'acqua stagnante è nociva. I giunchi,  e  le piante acquatiche, s'impadroniscono del terreno, e ne
e le piante acquatiche, s'impadroniscono del terreno,  e  ne cacciano le buone erbe; onde il fieno è duro, scarso, di
terre si risanano, col liberarle dall'acqua soverchia,  e  stagnante. Ciò si fa con mezzi diversi, appropriati alle
della superficie del terreno, rialzata in alcuni punti,  e  depressa in altri, si corregge sterrando i luoghi alti, e
e depressa in altri, si corregge sterrando i luoghi alti,  e  interrando i depressi, in modo da ragguagliarne la
è possibile ed economica solamente per piccole estensioni,  e  per disuguaglianze non forti. Se l'umidore è cagionato da
non forti. Se l'umidore è cagionato da natura compatta  e  tenace di suolo, vi si rimedia, in parte, con lavori a
vi si rimedia, in parte, con lavori a solchi profondi,  e  con opportuni correttivi terrosi, come già ti fu indicato.
è molta; se l'umidore, prodotto da impermeabilità di suolo  e  sottosuolo, è soverchio; se l'acqua proviene da sortumi nel
sovrastanti; in tutti questi casi un risanamento compiuto,  e  durevole, si ottiene solamente scavando fossi raccoglitori,
dopo avere studiata la conformazione del terreno,  e  visto come si possa menarne via l'acqua raccolta. DOMANDE:
DOMANDE: 1. Quali danni fa l'umidore alle terre arative  e  ai prati? 2. Come si possono risanare le terre umide? 3.
3. Con quale mezzo si ottiene un risanamento durevole,  e  in quali casi si applica?
Assunta staccò la padella dal chiodo  e  la diede a Trottolina. - Grazie - disse Trottolina e via di
chiodo e la diede a Trottolina. - Grazie - disse Trottolina  e  via di corsa a casa. La sera le frittelle erano pronte.
metteva in bocca la prima, quando udì cantare chicchirichì,  e  si ricordò del gallo. Sebbene il gallo fosse stato un
Trottolina volle mantenere la promessa. Prese due frittelle  e  le buttò per la finestra. Ma, mentre il gallo allungava il
il quale credeva che le due frittelle fossero per lui,  e  in un lampo gatto e gallo s'azzuffarono. Proprio sul più
che le due frittelle fossero per lui, e in un lampo gatto  e  gallo s'azzuffarono. Proprio sul più bello arrivò il cane:
gallo s'azzuffarono. Proprio sul più bello arrivò il cane:  e  già abboccava le frittelle, quando gli saltò addosso il
abboccava le frittelle, quando gli saltò addosso il lupo,  e  cane e lupo s'addentarono. Allora venne fuori la mamma con
le frittelle, quando gli saltò addosso il lupo, e cane  e  lupo s'addentarono. Allora venne fuori la mamma con un
Allora venne fuori la mamma con un grosso bastone in mano,  e  giù botte a destra e a sinistra. Il gallo stramazzò con la
mamma con un grosso bastone in mano, e giù botte a destra  e  a sinistra. Il gallo stramazzò con la testa rotta: il gatto
Queste furono le frittelle che toccarono a quei prepotenti.  E  Trottolina richiuse la finestra e mangiò le frittelle, e da
a quei prepotenti. E Trottolina richiuse la finestra  e  mangiò le frittelle, e da ultimo, come il suo solito, non
E Trottolina richiuse la finestra e mangiò le frittelle,  e  da ultimo, come il suo solito, non potè tenersi dal
nella nostra bella Italia, in questo cielo così quieto  e  trasparente della Lombardia, e non sente aprirsi libero il
in questo cielo così quieto e trasparente della Lombardia,  e  non sente aprirsi libero il cuore, e l' anima sollevarsi
della Lombardia, e non sente aprirsi libero il cuore,  e  l' anima sollevarsi leggiera, serena, come al respirare un'
chiamava intelletto d' amore. Questo sentimento così grande  e  puro non è gioia, nè maraviglia, non è nemmeno un' estasi;
che la vita vi possa esser più felice, gli anni più lenti  e  men gravi, il cuore più giusto, più in pace? E non hai
più lenti e men gravi, il cuore più giusto, più in pace?  E  non hai pregato, allora, che Dio rendesse migliori i figli
di questa dolce patria, dove si piacque di crear così bella  e  benedetta la natura? - Se tu non facesti questo voto, io lo
- La primavera cominciava appena; la limpidezza dell'aria  e  lo splendore del cielo, l'armonia della vita e della
dell'aria e lo splendore del cielo, l'armonia della vita  e  della natura, tutto era bellezza e mistero. È il bel tempo
l'armonia della vita e della natura, tutto era bellezza  e  mistero. È il bel tempo che il poeta sogna la gioventù del
gioventù del mondo, i giorni della creazione, quando terra  e  cielo forse non avevano che un nome; è il bel tempo che
que' miracoli della produzione, i quali all' uomo semplice  e  saggio si manifestano nelle grandi provvidenze della
si manifestano nelle grandi provvidenze della materia  e  della forza; che al ricco ozioso ristora la stanca
forza; che al ricco ozioso ristora la stanca complessione,  e  al povero contadino fa le promesse d' una buona annata.
tanti cari nomi, fece tanti bei sogni nell' innocenza  e  nell'amore; dove anche abbiam dovuto gustare i primi
dove anche abbiam dovuto gustare i primi dolori,  e  piangere la prima volta! O nostra patria! - Ecco il sole
la fecondità nelle campagne , la tranquillità nella vita,  e  l'amore nell'anima di tutti! Ecco interminate pianure, su
si perde; ecco laghi che ripetono il sereno del cielo,  e  fiumi maestosi, e acque irrigatrici; ecco campagne
laghi che ripetono il sereno del cielo, e fiumi maestosi,  e  acque irrigatrici; ecco campagne verdeggianti di gelsi,
ubertà; monti che un'assidua coltura rivestì di vigneti  e  di pascoli, di casolari e di borgate! Qui la bellezza del
coltura rivestì di vigneti e di pascoli, di casolari  e  di borgate! Qui la bellezza del cielo e della terra, la
di casolari e di borgate! Qui la bellezza del cielo  e  della terra, la frequenza degli uomini, la leggiadria delle
c' è poesia senza verità  e  senza virtù. Se la Musa non veste il semplice manto della
manto della verità, se la virtù non le insegna il suo casto  e  tranquillo sorriso, le creazioni della poesia saranno
figlia dell' inspirazione, ma anche della sapienza.  E  allora il poeta non avrà il suo più dolce premio,
cuore poi ha sempre bisogno d' amare; il cuore sente bensì  e  gusta quello che accarezza la sua parte di creta, ma
quello che accarezza la sua parte di creta, ma intende  e  ama ciò che solleva la sua parte più bella, la coscienza.
sua parte più bella, la coscienza. Per chi studia il cuore  e  le sue migliori affezioni, che nutrono le virtù semplici e
e le sue migliori affezioni, che nutrono le virtù semplici  e  domestiche, anche la vita della più umile creatura, anche
sublime, quant' è il meditare sulla sorte d'un uomo grande  e  caduto, sull'età delle nazioni, sui fatti terribili e
e caduto, sull'età delle nazioni, sui fatti terribili  e  sanguinosi de' popoli. E noi, deh! non vogliamo crederci e
delle nazioni, sui fatti terribili e sanguinosi de' popoli.  E  noi, deh! non vogliamo crederci e parer peggiori di quello
e sanguinosi de' popoli. E noi, deh! non vogliamo crederci  e  parer peggiori di quello che siamo: le grandi virtù sono
peggiori di quello che siamo: le grandi virtù sono rare,  e  per questo appunto sono grandi; ma la virtù modesta, la
appunto sono grandi; ma la virtù modesta, la virtù docile  e  vera abita in mezzo di noi. E tu, sempre che la cerchi, a
modesta, la virtù docile e vera abita in mezzo di noi.  E  tu, sempre che la cerchi, a ogni passo puoi incontrarti con
passo puoi incontrarti con essa; la ritrovi ne' piccoli  e  ne' potenti; e più spesso forse nella casa che nel palazzo;
incontrarti con essa; la ritrovi ne' piccoli e ne' potenti;  e  più spesso forse nella casa che nel palazzo; perchè, se non
- Ond'io penso che una fedele pittura della vita onesta  e  innocente sia studio più gentile e miglior pascolo
della vita onesta e innocente sia studio più gentile  e  miglior pascolo dell'anima, che non quelle triste notomie
che non quelle triste notomie d'una società fattizia  e  malata, di cui grandemente si compiacquero molti; poichè,
poichè, mentre queste non fanno che serrarti il cuore  e  stillarti nell' anima il dubbio, lo sconforto e l' egoismo,
il cuore e stillarti nell' anima il dubbio, lo sconforto  e  l' egoismo, quella invece nutre l' amore, e procaccia l'
lo sconforto e l' egoismo, quella invece nutre l' amore,  e  procaccia l' esempio. L'innocenza poi ha in sè stessa un
un incanto di semplicità così vero, una dolcezza di vita  e  di costume così schietta che l'anima più severa e resIla
di vita e di costume così schietta che l'anima più severa  e  resIla non può a meno di sentirne la bellezza, di donarle
di più celeste! Ma anch' essa, questa virtù tutta sorriso  e  fiducia, è fuggitiva e pellegrina nel mondo. Dapprima il
essa, questa virtù tutta sorriso e fiducia, è fuggitiva  e  pellegrina nel mondo. Dapprima il cielo, il sole, la bella
cielo, il sole, la bella natura, la contentezza dell'oggi  e  del dimani, tutto è per lei. Essa cerca l'amore, senza
dimani, tutto è per lei. Essa cerca l'amore, senza invidia  e  senza sospetto; è felice, ha bisogno che gli altri sieno
lei. - É il fanciullo, il quale non conosce che suo padre  e  sua madre, e ama chiunque con lui folleggi e gli
fanciullo, il quale non conosce che suo padre e sua madre,  e  ama chiunque con lui folleggi e gli compiaccia: i suoi
che suo padre e sua madre, e ama chiunque con lui folleggi  e  gli compiaccia: i suoi pensieri son lieti, come una fresca
non che, troppo presto, il pianto domanda il suo diritto;  e  l'alba della vita dura per poco. Dice un filosofo, che l'
sostiene il cuore, consiglia la fede, suscita la volontà:  e  così tutti i nostri giorni fossero come quelli in cui
costume, crea nell' uomo, per dir così, una seconda natura;  e  questa, il più delle volte, soggioga la prima. Onde i
in pace con sè stessi, o coraggio abbastanza per soffrire.  E  anch'essa, la debole creatura, nata solo per amare o per
vita, conserva nel cuore un tesoro, la sua rassegnazione  e  la sua fede. L'angustia del dubbio, il languore
pure essa sostiene le prove della sventura, che son lunghe  e  dolorose, perchè la sventura è fedele. Ella è sola quaggiù,
è fedele. Ella è sola quaggiù, ma Dio è sopra di lei!  E  l'ultimo sacrifizio che fa un'anima innocente, è il più
trice della terra. - Così la storia d' una vita semplice  e  giusta può esprimersi in tre parole: innocenza amore e
e giusta può esprimersi in tre parole: innocenza amore  e  sacrifizio.
bene,  e  bevi poco. Fra tanti cibi, passati in rassegna, c'è da
passati in rassegna, c'è da scegliere quanto si vuole,  e  mangiar bene. Ma fa la scelta chi può; e tu non puoi: sulla
quanto si vuole, e mangiar bene. Ma fa la scelta chi può;  e  tu non puoi: sulla tua tavola non abbondano i cibi. Pure
tavola non abbondano i cibi. Pure con quello che è in casa,  e  si ricava dalla terra, si può vivere bene; senza golosità;
terra, si può vivere bene; senza golosità; senza spreco;  e  con vero guadagno di forza, di salute, e di lavoro. Ascolta
senza spreco; e con vero guadagno di forza, di salute,  e  di lavoro. Ascolta dunque, o giovinetta, i miei consigli.
rimpinzano lo stomaco, ma un'ora dopo il pasto si è vuoti,  e  sfiniti come prima. Bisogna dunque mangiare un po' meno di
prima. Bisogna dunque mangiare un po' meno di tali cibi,  e  aggiungervi latticini, o una minestra di legumi, castagne,
di tutto masticarli bene. Dunque non mangiare in fretta  e  in furia; non è buona creanza, e ti fa male. Mangia con
non mangiare in fretta e in furia; non è buona creanza,  e  ti fa male. Mangia con moderazione d'ogni sorta di frutta.
d'ogni sorta di frutta. Bada, se vuoi schivar le coliche,  e  le indigestioni, di non mangiare pane ammuffito, carne che
poco. Un po' di vino fa bene, specialmente agli adulti,  e  ai vecchi; dà vigore al corpo, rallegra il cuore, e lo
adulti, e ai vecchi; dà vigore al corpo, rallegra il cuore,  e  lo spirito. Ma alla tua età se ne deve bere poco,
spirito. Ma alla tua età se ne deve bere poco, annacquato,  e  ben di rado puro. Crescendo negli anni, e fino alla più
poco, annacquato, e ben di rado puro. Crescendo negli anni,  e  fino alla più tarda età, devi ancora berne poco, ma buono.
bestie. Gli animali domestici non sono per natura viziosi  e  cattivi; sono anzi dotati di sentimento, e capaci di
natura viziosi e cattivi; sono anzi dotati di sentimento,  e  capaci di affezione. A trattarli bene si fanno docili,
caparbi, pericolosi. I colpi di pungolo, di frusta,  e  di bastone finiscono per irritarli, e spingerli alla
pungolo, di frusta, e di bastone finiscono per irritarli,  e  spingerli alla rivolta. Aggiungi ancora che i cattivi
Aggiungi ancora che i cattivi trattamenti li fan dimagrare,  e  deperire. Il bue da lavoro, così paziente, non pare più
così paziente, non pare più quello; diventa indocile,  e  vendicativo. Peggio ancora il cavallo, il mulo, e l'asino.
indocile, e vendicativo. Peggio ancora il cavallo, il mulo,  e  l'asino. Fin le vacche mettono odio a chi le maltratta, e
e l'asino. Fin le vacche mettono odio a chi le maltratta,  e  trovano il momento a vendicarsi. I tori son docili con le
docili con le buone maniere; malmenati, diventano furiosi,  e  terribili. Il buon coltivatore non affatica troppo gli
non affatica troppo gli animali, non li maltratta mai,  e  tuttavia li fa obbedienti alla sua voce, senza bisogno di
chi la compie. Non di rado s'incontrano di questi villani,  e  carrettieri, ferocemente brutali. Talvolta si vede un
vede un cavallo vecchio, macilento, sfinito dalle fatiche,  e  dal digiuno, trascinare un carico pesantissimo. Gronda
sudore da ogni parte, non si regge quasi più sulle gambe;  e  il carrettiere lo tempesta di botte; lo studia qua e là,
gambe; e il carrettiere lo tempesta di botte; lo studia qua  e  là, nelle parti più sensibili, e lì raddoppia i colpi. La
di botte; lo studia qua e là, nelle parti più sensibili,  e  lì raddoppia i colpi. La povera bestia tira innanzi per
per poco; poi accasciata, mezzo morta, stramazza a terra,  e  il suo aguzzino, con rabbia feroce, la martella di botte,
con rabbia feroce, la martella di botte, di pugni,  e  di calci. Ma non è senso di compassione nel cuore di
dirsi civile un paese, dove queste brutalità si commettono,  e  la gente vede e lascia fare, e niuna legge le punisce. Nei
paese, dove queste brutalità si commettono, e la gente vede  e  lascia fare, e niuna legge le punisce. Nei paesi veramente
brutalità si commettono, e la gente vede e lascia fare,  e  niuna legge le punisce. Nei paesi veramente civili s'è
come strilla  e  fa i capricci? Sì, Giulio, proprio lui, che fa i capricci
Amor materno. - Non lo voglio; è cattivo: ih, ih, ih!... -  E  la buona mamma, che non è andata al lavoro per poterlo
poterlo curare, gli dice: -Ma prendi l'olio, sii buono! -  E  quegli non ne vuole sapere. Del resto se non fosse stato un
quattro soldi, aveva comprato sùbito due soldi di pere  e  due soldi di ciliege e se le era mangiate tutte. Figuratevi
comprato sùbito due soldi di pere e due soldi di ciliege  e  se le era mangiate tutte. Figuratevi poi quello che è
Mal di ventre... e, peggio! un'indigestione fortissima.  E  così ora deve stare a letto, e, o per amore o per forza,
arature profonde, nel più dei casi sono utili, opportune,  e  convenienti. Ma prima di farle, tu devi guardare alla
farle, tu devi guardare alla profondità del suolo arabile,  e  specialmente alla natura del sottosuolo. 2. Se il terreno
natura del sottosuolo. 2. Se il terreno coltivabile è buono  e  profondo, smòvilo pure senza tema di addentrarti troppo. Ma
sottosuolo, per giudicare se ti convenga intaccarlo, o no;  e  se ti convenga intaccarlo poco per volta, o tutto insieme,
se ti convenga intaccarlo poco per volta, o tutto insieme,  e  alla profondità che occorre. Eccoti alcuni casi. 3. Se la
casi. 3. Se la terra coltivabile è compatta, argillosa,  e  il sottosuolo leggero, sabbioso, puoi intaccarlo
leggero, sabbioso, puoi intaccarlo profondamente,  e  portarne su una parte a mescersi con lo stato arabile. La
a mescersi con lo stato arabile. La mescolanza corregge,  e  migliora il tuo terreno. Se il soprasuolo è leggero,
il tuo terreno. Se il soprasuolo è leggero, sciolto,  e  il sottosuolo forte e compatto, puoi intaccarlo ancora; e
Se il soprasuolo è leggero, sciolto, e il sottosuolo forte  e  compatto, puoi intaccarlo ancora; e ne avrai lo stesso
e il sottosuolo forte e compatto, puoi intaccarlo ancora;  e  ne avrai lo stesso vantaggio detto poc'anzi. Hai un terreno
Hai un terreno di buona pasta, non compatto, non sciolto,  e  con sottosuolo argilloso e forte? Non ti conviene portarlo
non compatto, non sciolto, e con sottosuolo argilloso  e  forte? Non ti conviene portarlo su: guasterebbe la tua
portarlo su: guasterebbe la tua terra, che è buona. 4.  E  in generale: se il sottosuolo non è adatto a migliorare la
composizione del suolo coltivabile, non si deve intaccare.  E  se pure è necessario intaccarlo, per facilitare la
vergine, portata alla superficie del campo, è ancora cruda,  e  selvatica. Non può quindi subito servire alla nutrizione
prima delle seminagioni, essa non ha tempo di maturare;  e  ti scema i raccolti per uno o due anni, invece di
di accrescerli. Smuovine dunque solamente un po' per anno,  e  prima dell'inverno: così le darai tempo ad abbuonirsi per
da per tutto si fanno lavori troppo superficiali; si volta,  e  si rivolta sempre lo stesso straterello di terra. Ma come i
del terreno? 2. Come ti comporterai con un suolo buono  e  profondo? 3. Intaccherai un sottosuolo leggero, se il
sottosuolo leggero, se il terreno sovrastante è compatto? -  E  perchè? - Se hai terra leggera, e sottosuolo forte, lo
sovrastante è compatto? - E perchè? - Se hai terra leggera,  e  sottosuolo forte, lo intacchi? 4. E se devi intaccare un
- Se hai terra leggera, e sottosuolo forte, lo intacchi? 4.  E  se devi intaccare un sottosuolo di cattiva natura, che fai?
MAGGIO NEGLI ORTI Il mese di maggio è il mese dei fiori  e  dei profumi delicati. A Villa Castelli negli orti e nei
fiori e dei profumi delicati. A Villa Castelli negli orti  e  nei giardini sembra che i più bei colori vogliano unirsi
sfioriti i grossi mazzi di lillà; ancora indugiano qua  e  là pergole di glicine e già le rose han voluto prendere il
di lillà; ancora indugiano qua e là pergole di glicine  e  già le rose han voluto prendere il loro posto. Quante rose
già le rose han voluto prendere il loro posto. Quante rose  e  di quanti colori! Davanti alla casa c'è un grande rosaio
tetto; ogni mattina nuove corolle rosse o bianche si aprono  e  la casa par tutta parata per una festa. Nell'aria intanto
intanto si diffonde l'odore delicato dei giaggioli  e  quello dei narcisi.
(così ha nome) governa la sua casa, come la più attenta  e  premurosa madre di famiglia non saprebbe far meglio.
far meglio. Spazza, rifà i letti, cucina, ripulisce piatti  e  stoviglie, lava, stira, bada ai bambini, e trova ancora il
ripulisce piatti e stoviglie, lava, stira, bada ai bambini,  e  trova ancora il tempo a fare, con le proprie mani, i
il tempo a fare, con le proprie mani, i vestiti per sè,  e  per i suoi, grandi e piccini. Apprese da ragazzina i lavori
con le proprie mani, i vestiti per sè, e per i suoi, grandi  e  piccini. Apprese da ragazzina i lavori di calza e di
grandi e piccini. Apprese da ragazzina i lavori di calza  e  di maglia; e a dodici anni, impiegandovi le lunghe sere
Apprese da ragazzina i lavori di calza e di maglia;  e  a dodici anni, impiegandovi le lunghe sere invernali, già
sere invernali, già provvedeva quante calze, sottanine,  e  giubbettini abbisognavano alla famiglia. Dappoi si applicò
poi da sè imparò a tagliare le diverse parti delle camicie,  e  dei vestiti, sia da donna, sia da uomo. Disfacendo vecche
sia da donna, sia da uomo. Disfacendo vecche camicie,  e  vecchi vestiti, si prepara i modelli di carta sui pezzi
sui pezzi staccati: quindi con quei modelli taglia le tele,  e  le stoffe, che poi va cucendo, mentre veglia i fratellini.
Segui, giovinetta, il buon esempio di Giuseppina;  e  tu pure n'avrai vantaggio, e lode. Facendo i vestiti con le
il buon esempio di Giuseppina; e tu pure n'avrai vantaggio,  e  lode. Facendo i vestiti con le tue mani, risparmi il prezzo
serbi gli avanzi per le rimendature, adoperi bottoni  e  fodere che già hai sottomano, e così eviti la spesa di
adoperi bottoni e fodere che già hai sottomano,  e  così eviti la spesa di comperarne di nuovi. Pròvati,
giovinetta: non è arte così difficile, come ti pare,  e  troverai tempo a tutto, se ci metti la buona volontà.
prime qualità della donna è l'uso intelligente delle mani  e  delle dita. In esse consiste, si può dire, la metà della
sua educazione. Sulla punta delle dita stanno la virtù  e  la sapienza.
italiane», è qualche cosa di più d'una fiaba preziosa,  e  fantasiosa, è, come precisamente ha voluto chiamarla il
come precisamente ha voluto chiamarla il poeta, una féerie,  e  certo per goderla, a pieno avremmo anche noi bisogno di
di vederla, in tutti gli «effetti» di musiche, di luci  e  di colori con cui fu rappresentata a Mosca e a Parigi,
di luci e di colori con cui fu rappresentata a Mosca  e  a Parigi, quando mirabili attori ed attrici e non meno
a Mosca e a Parigi, quando mirabili attori ed attrici  e  non meno mirabili apparatori scenici gareggiarono nel
per quanto fosse teatralmente possibile, le fantasie  e  i sogni e le maraviglie, del viaggio di Tyltyl e di Mytyl
quanto fosse teatralmente possibile, le fantasie e i sogni  e  le maraviglie, del viaggio di Tyltyl e di Mytyl alla
fantasie e i sogni e le maraviglie, del viaggio di Tyltyl  e  di Mytyl alla ricerca «del gran segreto delle cose e della
Tyltyl e di Mytyl alla ricerca «del gran segreto delle cose  e  della felicità». Ciò non di meno, anche alla, lettura,
delle sue didascalie, l'atmosfera magica di cui musici  e  scenografi avvolsero gli eroi della sua favola, ma ci apre
che di abbandonarci per un momento, quanti siamo, piccoli  e  grandi, ad una poetica e candida credulità, che di
un momento, quanti siamo, piccoli e grandi, ad una poetica  e  candida credulità, che di riprestar fede ancora alle
credulità, che di riprestar fede ancora alle novelle  e  alle fiabe in cui si svagava l'anima umana nel buon tempo
nel buon tempo antico, quando tutti eravamo più innocenti  e  più pronti ad uscire dalla tetra ed angusta prigione della
uscire dalla tetra ed angusta prigione della vita materiale  e  materialista, per abbandonarci all'ingenuità
lettura dell'Oiseau bleu con uno speciale stato d'animo  e  di spirito, ma non occorrerà alle lettrici e ai lettori
stato d'animo e di spirito, ma non occorrerà alle lettrici  e  ai lettori troppo sforzo di attenzione o di immaginazione
qual genere sia la morale di questa favola maeterlinckiana  e  più precisamente quale verità il poeta voglia farci
farci scoprire sotto il velame delle sue parole musicali  e  nella successione dei suoi scenari multicolori. Non
dei suoi scenari multicolori. Non intraprendiamo noi, tutti  e  sempre, spinti da un desiderio più forte di noi, un gran
ricerca della felicità? Non siamo noi tutti, come Mytyl  e  Tyltyl, sempre ansiosi di raggiungere la realtà del nostro
vera essenza del nostro ideale? Ma da che la vita, brutale  e  materiale ha assopito in noi la voce della poesia, ha
ha consumato in una vana ed affannosa lotta terrestre  e  quotidiana i nostri spiriti e i nostri istinti migliori,
ed affannosa lotta terrestre e quotidiana i nostri spiriti  e  i nostri istinti migliori, noi abbiamo disimparato a
della nostra mano, ed anche quando siamo pronti a sognare  e  ad invocare i più lontani paradisi, sembriamo ignorare i
paradisi, sembriamo ignorare i profumi del nostro giardino  e  chiuder l'orecchio all'amore che mormora più presso al
Da quando le fate son morte essi non ci vedono più affatto  e  non se ne accorgono nemmeno!» Noi siamo infatti dei ciechi,
poeta, noi che non sappiamo più vedere l'anima delle cose  e  riconoscere la bellezza e lo spirito in ogni cosa. Ogni
più vedere l'anima delle cose e riconoscere la bellezza  e  lo spirito in ogni cosa. Ogni cosa della vita, sembri pure
anima ed una bellezza, che bisogna imparare a discernere  e  ad intendere, che bisogna apprendere a personificare. Ecco
animali. Tutto parla, tutto si muove, tutto s'appassiona  e  deve appassionare nel mondo. Non ci sono pietre preziose e
e deve appassionare nel mondo. Non ci sono pietre preziose  e  pietre non preziose. «Tutte le pietre sono simili, tutte le
intorno a lui, parla a lui. Che l'uomo si volga intorno  e  interroghi, e il mondo risponderà. Batta a tutte le porte,
lui, parla a lui. Che l'uomo si volga intorno e interroghi,  e  il mondo risponderà. Batta a tutte le porte, anche alle più
le porte, anche alle più ignote, tenebrose, spaventose  e  gli sarà aperto. Chieda la luce e, poichè la luce s'è fatta
dalla parte dell'uomo, la luce sarà. Anche la più tenebrosa  e  spaventosa porta della Notte s'apre, infine, sul più
di luna in raggio di luna. Che dite? La morte? Il tenebrore  e  l'orrore freddo della morte? Ma non ci sono morti, non
Chi può mai parlare, chi ha mai parlato di morte? Tyltyl  e  Mytyl s'accorgono presto che i morti sono vivi, sono sempre
i morti. «Ogni volta che pensate a noi ci risvegliamo  e  vi rivediamo!» Quando si aprono le tombe nel freddo
si aprono le tombe nel freddo cimitero del regno di Tyltyl  e  di Mytyl, i fanciulli vedono uscirne, invece di gelidi e
e di Mytyl, i fanciulli vedono uscirne, invece di gelidi  e  grami spettri, una luminosa e musicale fioritura di esseri
uscirne, invece di gelidi e grami spettri, una luminosa  e  musicale fioritura di esseri vivi. «Dove sono i morti? - si
bleu è la fiaba della realtà che è poetica quanto il sogno  e  bella quanto il sogno, è la fiaba dell'ottimismo
questo uccellino azzurro, che è il segreto della felicità  e  delle cose, Tyltyl e Mytyl non lo trovano in nessun regno,
che è il segreto della felicità e delle cose, Tyltyl  e  Mytyl non lo trovano in nessun regno, in nessun cielo, in
azzurro non esiste, non esiste o cambia di colore  e  muore quando lo si è trovato e imprigionato in una gabbia.
esiste o cambia di colore e muore quando lo si è trovato  e  imprigionato in una gabbia. L'ideale dunque, la felicità
dunque, la felicità dunque, non sono di questo mondo  e  neppure dell'altro mondo. Si ha voglia di viaggiare per
sfuggirci, s'illumina per adeguarsi al nostro più triste  e  quotidiano orizzonte, per morire tra le nostre mani ghiacce
a casa, nella loro povera casa paterna, nitida  e  pura, Tyltyl e Mytyl. Come è più bella, ai loro occhi, la
casa, nella loro povera casa paterna, nitida e pura, Tyltyl  e  Mytyl. Come è più bella, ai loro occhi, la loro casa, dopo
ed han tanto peregrinato per le vie dell'ideale! Il babbo  e  la mamma sono più giovani e più buoni, le pareti sono più
le vie dell'ideale! Il babbo e la mamma sono più giovani  e  più buoni, le pareti sono più lucide e accoglienti, i
sono più giovani e più buoni, le pareti sono più lucide  e  accoglienti, i mobili più belli e più lustri. Sono gli
le pareti sono più lucide e accoglienti, i mobili più belli  e  più lustri. Sono gli stessi, ma sono così diversi! Tutto è
Sono gli stessi, ma sono così diversi! Tutto è lo stesso  e  tutto è così diverso e l'uccellino azzurro è lì, dentro
sono così diversi! Tutto è lo stesso e tutto è così diverso  e  l'uccellino azzurro è lì, dentro casa. Sono andati a
in mezzo a tanti miracoli, a tanti prodigi, a tante paure  e  tante lotte e l'avevano lì in casa, era la tortora di casa,
miracoli, a tanti prodigi, a tante paure e tante lotte  e  l'avevano lì in casa, era la tortora di casa, così azzurra,
di quello che abbiamo, nel saper vedere il bello  e  il buono di quello che la provvidenza ci ha dato, nel saper
che la provvidenza ci ha dato, nel saper tenere gli occhi  e  il cuore aperti ad accogliere la bontà e la bellezza di
tenere gli occhi e il cuore aperti ad accogliere la bontà  e  la bellezza di tutte le cose, nel mettere la nostra poesia
dell'Oiseau bleu ed è un tale ottimismo, la morale  e  l'insegnamento, di questa favola così vera.
al bisogno. Il campo ti dà la farina pel pane, la polenta,  e  le paste; l'orto ti dà i legumi, ed erbe per condimento; il
ed erbe per condimento; il porco ti fornisce il lardo,  e  il grasso; la vacca il latte, il burro, e il cacio; la
il lardo, e il grasso; la vacca il latte, il burro,  e  il cacio; la gallina le uova; gli alberi i frutti. Di
prodotti una parte puoi riservarla per l'uso domestico,  e  vendere la rimanente. Se a questi cibi aggiungi talvolta un
fetta di salame, fai un pranzetto che ristora la tua gente,  e  la mette in allegria. Fin che dura la buona stagione, ti è
l'inverno, privo di ogni cosa: bisogna dunque, nell'estate,  e  nell'autunno, pensare alle provviste, e alle conserve per
nell'estate, e nell'autunno, pensare alle provviste,  e  alle conserve per l'inverno. Avrai quindi legumi secchi,
legumi secchi, fagiuoli, ceci, lenticchie, ecc.; carote  e  rape, infossate e coperte di paglia, e di terra; cavoli e
fagiuoli, ceci, lenticchie, ecc.; carote e rape, infossate  e  coperte di paglia, e di terra; cavoli e porri, interrati, e
ecc.; carote e rape, infossate e coperte di paglia,  e  di terra; cavoli e porri, interrati, e coperti di uno
e rape, infossate e coperte di paglia, e di terra; cavoli  e  porri, interrati, e coperti di uno strato di foglie di
e coperte di paglia, e di terra; cavoli e porri, interrati,  e  coperti di uno strato di foglie di quercia; aglio e
e coperti di uno strato di foglie di quercia; aglio  e  cipolle, a mazzi, su pertiche nel granaio; patate e zucche
aglio e cipolle, a mazzi, su pertiche nel granaio; patate  e  zucche in luogo sano, e riparato dal gelo. Neppure ti
su pertiche nel granaio; patate e zucche in luogo sano,  e  riparato dal gelo. Neppure ti mancheranno alcune erbe per
ma che hanno il pregio di rendere i cibi più gustosi,  e  saporiti. La massaia spensierata, che non prevede, e non
e saporiti. La massaia spensierata, che non prevede,  e  non provvede, ha i suoi crucci, nell'inverno, a preparare i
a preparare i pasti. Al contrario la massaia attiva,  e  previdente, ha raccolto un po' di tutto, come la formica;
della casa  e  della stalla. Non tutti i contadini possono avere casa e
e della stalla. Non tutti i contadini possono avere casa  e  stalla, come le ha Carlambrogio, e quali sarebbe a
possono avere casa e stalla, come le ha Carlambrogio,  e  quali sarebbe a desiderare l'avessero tutti, ampie, comode,
quali sarebbe a desiderare l'avessero tutti, ampie, comode,  e  belle. Ma, comunque siano le abitazioni, tutti possono
siano le abitazioni, tutti possono mantenerle pulite:  e  questa pulizia rigorosa è tanto più necessaria per quelle
quelle che non sono troppo sane. Il sucidume nella casa,  e  nella stalla, oltre che un danno, è una vergogna per la
rotti; i letti non rifatti da più giorni; odor di muffa  e  di rinchiuso in ogni parte; il letamaio accanto al pozzo; e
e di rinchiuso in ogni parte; il letamaio accanto al pozzo;  e  altre simili porcherie? Sei ora convinta che la pulizia del
virtù. Ebbene, non risparmia nè l'acqua, nè la scopa; lava,  e  togli via ogni lordura; snida via i ragni, i sorci, e le
lava, e togli via ogni lordura; snida via i ragni, i sorci,  e  le cimici. In ogni angolo della tua casa, e nell'aia che le
ragni, i sorci, e le cimici. In ogni angolo della tua casa,  e  nell'aia che le sta dinanzi, regni sempre la maggior
gli utensili di cucina. Tieni ben puliti anche la stalla  e  il porcile. Greppia, pavimento, canaletto per l'urina,
canaletto per l'urina, secchie, truogoli, tutto lava,  e  pulisci. Quando i muri interni della casa, e della stalla
tutto lava, e pulisci. Quando i muri interni della casa,  e  della stalla son divenuti grigiastri, e scuri, è poca spesa
interni della casa, e della stalla son divenuti grigiastri,  e  scuri, è poca spesa il rimbiancarli con un po' di calcina
stalla; fa che si tolga almeno una volta per settimana,  e  si porti al letamaio dietro casa. Quando gli animali sono
dietro casa. Quando gli animali sono fuori, spalanca porte  e  finestre della stalla, del porcile, del pollaio. Aria! aria
PIENA Piovve  e  piovve. Dopo alcuni giorni il fiume ruppe gli argini e
e piovve. Dopo alcuni giorni il fiume ruppe gli argini  e  allagò un vasto tratto di campagna. Eccola, eccola, la
fiumana! I contadini a fuggire, tirandosi dietro le mucche,  e  l'acqua a inseguirli, a entrare nelle case abbandonate, a
a entrare nelle case abbandonate, a invadere le cantine  e  le stalle. In una casa c'era un povero vecchio paralitico,
della famiglia, finchè vennero i soldati con una zattera  e  li salvarono tutti e due. L'inondazione durò tre giorni e i
vennero i soldati con una zattera e li salvarono tutti  e  due. L'inondazione durò tre giorni e i campi tutto
e li salvarono tutti e due. L'inondazione durò tre giorni  e  i campi tutto all'intorno si mutarono in laghi pantanosi.
sorte, la pioggia cessò, il fiume andò scemando rapidamente  e  rientrò nell'alveo. Ogni anno, in primavera e in autunno,
rapidamente e rientrò nell'alveo. Ogni anno, in primavera  e  in autunno, s'odono brutte notizie di inondazioni, e a
e in autunno, s'odono brutte notizie di inondazioni,  e  a volte muoiono intere famiglie: rovinano case, e vasti
e a volte muoiono intere famiglie: rovinano case,  e  vasti campi ubertosi rimangono sepolti sotto un lenzuolo di
Essa è grande quasi quanto Maurizio, - soggiunge Alano -  e  da lontano si può facilmente prender per lui. - E «l'uscita
Alano - e da lontano si può facilmente prender per lui. -  E  «l'uscita di Nicoletta » diventa un giuoco da organizzare.
di un'avventura fantastica, d'una spedizione lontana  e  pericolosa per la quale le precauzioni non sono mai troppe.
pericolosa per la quale le precauzioni non sono mai troppe.  E  i quattro fanciulli attendono, con impazienza, l'ora della
che lascino alla fanciulla il tempo di cenare. Francesco  e  Nicoletta aspettano che Alano e Maurizio scendano, per
tempo di cenare. Francesco e Nicoletta aspettano che Alano  e  Maurizio scendano, per vedere se la via è libera. Arrivato
Arrivato in giardino, Maurizio andrà subito a nascondersi  e  Alano fischierà per dare il segnale che Nicoletta può
fischierà per dare il segnale che Nicoletta può venire.  E  infatti tutto procede così. Ma il fischio di Alano sì fa
di Alano sì fa aspettare tanto. Francesco è inquieto  e  Nicoletta ha paura. Infine, dopo qualche minuto, si sente
Francesco trascina Nicoletta correndo. Eccoli tutti  e  quattro riuniti in giardino. - Non potevo fischiare, - dice
A nascondino, sotto gli alberi; così Nicoletta si divertirà  e  potremo correre. - Viene in tal modo organizzata una grande
- Viene in tal modo organizzata una grande partita,  e  i quattro fanciulli sono così intenti a giocare che
che dimenticano tutto. Ma Maria non dimentica l'ora,  e  viene sull' ingresso per chiamare i fanciulli e metterli a
l'ora, e viene sull' ingresso per chiamare i fanciulli  e  metterli a letto. Ma siccome essi non la sentono, aspetta
a letto. Ma siccome essi non la sentono, aspetta un istante  e  li sente ridere. Guarda in fondo al giardino; è quasi buio
li sente ridere. Guarda in fondo al giardino; è quasi buio  e  distingue soltanto
è pronto all'ira è facile al male. Maddalena ha cuore,  e  in fondo è una buona ragazza; ma ha un difetto che guasta
Maddalena si lascia prendere facilmente dalla rabbia,  e  allora non ragiona più; non sa più quel che si fa; batte i
- dice. - Ho sopportato fin qui, ma ora non ne posso più  e  voglio punirvi severamente: non andrete alla passeggiata di
non andrete alla passeggiata di giovedì. Avete capito? -  E  se ne va maestosamente, sicura dell'effetto delle sue
giravolta. - I miei fratelli saranno davvero sorpresi. -  E  come un pazzo si precipita in soffitta, dove trova
un pazzo si precipita in soffitta, dove trova Francesco  e  Alano con Nicoletta. - E fatto, - annunzia trionfante. -
in soffitta, dove trova Francesco e Alano con Nicoletta. -  E  fatto, - annunzia trionfante. - Che cosa? - È fatto.
- Che cosa? - È fatto. Giovedì rimango a casa. -  E  bisogna che racconti la storia in tutti i particolari.
DI MARIO Nel pomeriggio, Mario non ha più scuola,  e  se non piove, esce su l'aia a giocare. Come gli piace la
piace la sua aia! Sembra una piazza fatta apposta per lui  e  per la sua famiglia. Di settembre vi si vedono ancora i
Di settembre vi si vedono ancora i cumuli di cartocci  e  di tutoli di granturco che odorano e su cui è piacevole
i cumuli di cartocci e di tutoli di granturco che odorano  e  su cui è piacevole saltare e correre quando nessuno sgrida.
di granturco che odorano e su cui è piacevole saltare  e  correre quando nessuno sgrida. D'ottobre vi si vedono le
ceste, i mastelli, le conche che serviranno alla raccolta  e  alla pigiatura dell'uva. Che festa allora! Che visi tinti
Milano, la bella  e  ricca Milano! i larghi viali suburbani, che ornati d' una
arte romana rimpicciolita da' compassi dell'arte moderna,  e  ora ti presentano l'umile ingresso d'una borgata; i suoi
l'umile ingresso d'una borgata; i suoi corsi larghi, lisci  e  asciutti, le sue variate vie fiancheggiate di modesti
le sue variate vie fiancheggiate di modesti palazzi  e  di case belle e recenti, dalla fronte allegra, dalle spesse
vie fiancheggiate di modesti palazzi e di case belle  e  recenti, dalla fronte allegra, dalle spesse e diritte
di case belle e recenti, dalla fronte allegra, dalle spesse  e  diritte finestre; tutto ti farebbe creder quasi d'essere in
quasi d'essere in una città sorta ieri, se le belle cupole,  e  i campanili delle vecchie sue chiese, e quelle superbe
se le belle cupole, e i campanili delle vecchie sue chiese,  e  quelle superbe colonne cadenti di San Lorenzo, unico avanzo
avanzo della nostra grandezza a' migliori giorni di Roma,  e  più di tutto la mole sublime e gigantesca del Duomo con le
a' migliori giorni di Roma, e più di tutto la mole sublime  e  gigantesca del Duomo con le cento sue guglie aeree, non
i secoli passati vi hanno lasciato le loro grandi vestigie,  e  signoreggiano, direi quasi, con l'armonia della loro maestà
costruì colla ispirazione del comodo, del risparmio  e  della convenienza. Ma non cercare gli avanzi delle nostre
glorie municipali: sono pochi, forse inutili per noi,  e  furono sepolti dai secoli, o dispersi dagli uomini. Non
scritte col sangue, pagine terribili che fanno fremere  e  lagrimare, e ne ha, ornate delle più belle glorie italiane,
col sangue, pagine terribili che fanno fremere e lagrimare,  e  ne ha, ornate delle più belle glorie italiane, pagine
belle glorie italiane, pagine sante, che sono entusiasmo  e  speranza di chiunque si ricordi ancora di portare il nome
nome de' suoi antichi. - Milano è la città del gran signore  e  dell' onesto privato, del mercatante e dell'ozioso, del
del gran signore e dell' onesto privato, del mercatante  e  dell'ozioso, del filosofo e del povero galantuomo; è la
onesto privato, del mercatante e dell'ozioso, del filosofo  e  del povero galantuomo; è la città semplice e colta,
del filosofo e del povero galantuomo; è la città semplice  e  colta, generosa e ospitale, la patria della bella vita e
povero galantuomo; è la città semplice e colta, generosa  e  ospitale, la patria della bella vita e del buon cuore:
e colta, generosa e ospitale, la patria della bella vita  e  del buon cuore: Tutto il mondo è paese, dice il proverbio;
non può trovare nella città quel soggiorno di delizie  e  di fortuna, che forse prima aveva sognato; nè quella pace
inerzia nella vita, che talvolta ti par di trovarti solo  e  abbandonato in mezzo alla frequenza della gente, e ti
solo e abbandonato in mezzo alla frequenza della gente,  e  ti stanchi di vedere il malcontento in seno della
in seno della ricchezza: da una parte l'orgoglio  e  il disprezzo dall'altra; dappertutto, l'abitudine e l'
e il disprezzo dall'altra; dappertutto, l'abitudine  e  l' indifferenza per quanto ti s' agita o muta d' intorno.
Al principio dell'inverno poi quando il cielo non ha sole  e  la terra non ha altro che nebbie e fumo, è una scena a cui
il cielo non ha sole e la terra non ha altro che nebbie  e  fumo, è una scena a cui l'anima immalinconisce e si fa
che nebbie e fumo, è una scena a cui l'anima immalinconisce  e  si fa grave e noiosa. Le vie spesseggiano di popolo, ma son
è una scena a cui l'anima immalinconisce e si fa grave  e  noiosa. Le vie spesseggiano di popolo, ma son taciturne; è
vie spesseggiano di popolo, ma son taciturne; è un andare  e  venire, un mischiarsi, un incontrarsi da ogni parte; ma
avvia alla scuola, col fascetto de' libri su d' una spalla  e  il pigro servo o la finite brianzuola che gli tien dietro;
da vent'anni battuta, chiuso nel pastrano di panno turchino  e  col fido ombrello sotto l'ascella; il solito gruppo de'
devota, o la vecchia dama, seguita dal servitore in livrea  e  con l'astuccio degli occhiali e due grossi libri fra mano,
dal servitore in livrea e con l'astuccio degli occhiali  e  due grossi libri fra mano, le quali spesseggiando i passi
è l'ozioso che girando a zonzo arresta tutti gli amici  e  i conoscenti in cui s' imbatte, o dà gli occhi entro ogni
è un bel vivere per tutti: Ben so che spesso bisogna vedere  e  tacere, mordersi la lingua o far orecchie di mercante; so
di cappello, accarezzare coloro che ti stanno di sopra,  e  quelli stessi che t' invidiano; guardare, confuso nella
stretta di. mano dell'uomo sincero; so che bisogna fremere  e  arrossire, se non per te, per altrui; e chinar la testa
che bisogna fremere e arrossire, se non per te, per altrui;  e  chinar la testa alle opinioni che, al pari di tanti piccoli
opinioni che, al pari di tanti piccoli tirannelli, cozzano  e  voglion regnare insieme.... Ma finchè nella patria troverai
Leslie, venuta a Milano, aveva preso dimora in una bella  e  comoda casa, situata in una delle più popolose vie della
era ritirata al secondo piano, per nascondervi il suo lutto  e  i suoi quarant' anni, e per cedere il quartiere del piano «
piano, per nascondervi il suo lutto e i suoi quarant' anni,  e  per cedere il quartiere del piano « nobile » a qualche
s'addomesticarono in pochi dì con la vita cittadina  e  co' nuovi spassi, dimenticarono il lago e i suoi pacifici
la vita cittadina e co' nuovi spassi, dimenticarono il lago  e  i suoi pacifici ozii. Ma così Don era di Maria. Essa non
sola sola: già s'accorgeva che le mancava qualche cosa,  e  non sapeva che pensare a sua madre, e pensare a suo
mancava qualche cosa, e non sapeva che pensare a sua madre,  e  pensare a suo fratello. Pure ne' primi giorni, la novità di
con le compagne per mettere in assetto la nuova casa,  e  allogare ogni cosa nella piccola stanza che ciascuna di
pareti d'una sala, quantunque tappezzata da lucenti arazzi  e  sfavil- lante d'oro e di cristalline lumiere, quel correre
tappezzata da lucenti arazzi e sfavil- lante d'oro  e  di cristalline lumiere, quel correre alle finestre, e non
d'oro e di cristalline lumiere, quel correre alle finestre,  e  non veder che tetti e case, a traverso l'aria greve e
lumiere, quel correre alle finestre, e non veder che tetti  e  case, a traverso l'aria greve e fosca, cercando invano con
e non veder che tetti e case, a traverso l'aria greve  e  fosca, cercando invano con l'occhio la linea serpeggiante
invano con l'occhio la linea serpeggiante delle montagne,  e  i noti paesetti su l'opposta riva, e l'incerta lontananza
delle montagne, e i noti paesetti su l'opposta riva,  e  l'incerta lontananza dell'acqua: tutto ciò la faceva ben
ciò la faceva ben sovente muta, incresciosa a sè stessa,  e  le aveva rapito quell'aria di freschezza e di sorriso, onde
a sè stessa, e le aveva rapito quell'aria di freschezza  e  di sorriso, onde fu prima così bella e serena.
di freschezza e di sorriso, onde fu prima così bella  e  serena.
terza, quella che deve comprendere tutte le altre virtù?-  E  il sapiente rispose ancora: -L'obbedieza! sempre
rispose ancora: -L'obbedieza! sempre l'obbedienza!-  E  infatti l'obbedienza è il primo dovere.
Ciò che fa vergogna, sono gli abiti pieni di lordure,  e  scuciti. Un po' di sapone per pulirli dalle macchie, un po'
Un po' di sapone per pulirli dalle macchie, un po' di refe,  e  un ago, per rimendarli, non costano un occhio: più
costano un occhio: più s'indugia, più il guasto si allarga,  e  non si potrà più riparare. La camicia è un abito di prima
le camicie di cotone a quelle di lana, di canapa,  e  di lino: esse costano meno, e sono anche le più sane, per
a quelle di lana, di canapa, e di lino: esse costano meno,  e  sono anche le più sane, per qualunque stagione; conservano
per qualunque stagione; conservano il calore del corpo,  e  riparano meglio dal freddo, dal caldo, e dall'umido. Cambia
calore del corpo, e riparano meglio dal freddo, dal caldo,  e  dall'umido. Cambia la camicia il più spesso che puoi; e
e dall'umido. Cambia la camicia il più spesso che puoi;  e  muta anche spesso la biancheria del letto. Usata da qualche
spesso non è lusso, è pulizia, necessaria a tutti, ricchi  e  poveri, perchè è condizione di salute. Deponi subito le
perchè è condizione di salute. Deponi subito le calzature,  e  gli abiti bagnati dalla pioggia. Tenendoli in dosso, te ne
andare a piedi scalzi. I piedi incalliscono, si ammaccano,  e  loro tocca anche di peggio. Ricòrdati quanto patì
patì Giulietta, per una spina che le entrò nelle carni,  e  quale pericolo della vita corse Celina, per la morsicatura
eccita l'appetito, aiuta la digestione, fa buon sangue,  e  conserva la salute. Dormi di notte, e veglia di giorno.
fa buon sangue, e conserva la salute. Dormi di notte,  e  veglia di giorno. Coricarsi presto, e levarsi per tempo è
Dormi di notte, e veglia di giorno. Coricarsi presto,  e  levarsi per tempo è buona regola.Le ore del mattino han
della domenica è necessario. Il corpo ritempra le forze,  e  si prepara a nuovi lavori. Anche l'anima gode di
a nuovi lavori. Anche l'anima gode di raccogliersi in Dio,  e  si conforta di oneste distrazioni. L'uomo non vive di solo