il trombettiere . "Io sono il più piccino di tutti; | dunque | ho più diritto degli altri." "Lasciate parlare Arnolfo", |
STORIE ALLEGRE -
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non ricominciare! ... se no, ci guastiamo davvero. | Dunque | si va o non si va?" "Dove?" "A far la nostra passeggiata |
STORIE ALLEGRE -
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i cinque ragazzi. "Bravi! la macchia di Tentennino. | Dunque | sacco in spalla, e via!" Dopo venti minuti di marcia |
STORIE ALLEGRE -
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tenemmo pur parola del Teatro della Canobbiana. Sappiamo | dunque | che il disegno anche di questo è del Piermarini. Esso fu |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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e molti li comprenderanno per propria esperienza. Ora | dunque | veniamo a noi, e riprendiamo le cose al punto al quale |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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a noia agli altri, come m'è venuto a me. Bisognerebbe | dunque | variare argomento. Variare almeno la scena, far fagotto e |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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coda dell'occhio quelli che fanno i conti sulle sue cuoia. | Dunque | questa questione per me è scartata per ora... A un'altra. |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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si guasta, ed è o non è, come dice lei, ec. ec. Io parlo | dunque | d'una logica che si degni di smontare, e si faccia un |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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apra gli occhi, e guardi la conseguenza. L'ha veduta? ... | Dunque | di cento, dieci sono liberi, e padroni di novanta che fanno |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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piú che mai, e in Europa non ci sono due dell'istessa idea, | dunque | è tempo di far la pace. Avanti il No 2. - Io dico che il |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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tutti, grandi e piccini - questo pare che si metta bene! - | Dunque | io lo mantengo e non lo muto!... Ahi! ahi! Glielo dicevo |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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de' vicini. Questo padrone si trova nel caso contemplato. | Dunque | lasciamolo fare a modo suo. No 4. - Chi promette deve |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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mantenere la patria di Polifemo in uno stato sopportabile. | Dunque | la lascio malmenare a piacimento da quarant'anni in qua. No |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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farsi corbellare. Io ho minacciato e fatto la voce grossa, | dunque | lascio correre - e se la gente ride, tanto meglio; è segno |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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e lusinghino gli avventori. Io, partito, voglio aderenti, | dunque | prometto al rispettabile pubblico di vuotargli le tasche, e |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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ecc., ecc. - la maggiore e la minore come sopra - ... | dunque | prometto ai miei fedeli l'uniforme di San Benito, ed una |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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questo mondo non sono miei. Questo regno è di questo mondo; | dunque | è mio. Se crede che mandiamo avanti l'udienza sia pure, ma |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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retta. No 9. - Chi ha la forza comanda: io ho la forza, | dunque | comando. E non finisce qui, che questo è sillogismo colla |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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cose che allettino e mantenendo sempre la parola, io | dunque | prometto aiuto, soccorso di braccia e di quattrini - e non |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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finalmente d'accordo che molto occorrerebbe per gli altri. | Dunque | lo scriva! dice lei. Oh! qui lo volevo! Fossi matto a |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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che bell'occupazione vorrebbe che m'accollassi! Scartiamo | dunque | anche quest'argomento e lasciamolo a chi ha tempo da |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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ha diritto di parlare, ed avrà i suoi motivi. Ecco | dunque | invece come starebbe la cosa. Resterebbe sempre vero che la |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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sia su questa terra un buon governo. L'apostolo dice | dunque | che a questo buon governo tutti i cristiani hanno diritto, |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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i piú corrotti, i piú rovinati di tutta l'umanità civile; | dunque | bisogna mantenerli come sono, onde il loro padrone possa |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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ricette, e dar ampolle e rimedi, si fa peggio. La meglio | dunque | è star zitto, o parlare di scioccherie senza conclusione. |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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cosa che soddisfaccia nessuno e meno poi un principe. Egli | dunque | si attenne al più savio consiglio, imbarcossi in altra |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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che ne ho dieci: ma lo dicono per farmi arrabbiare ... " "O | dunque | quanti anni hai?" "A dir poco poco, ne devo avere dodici |
STORIE ALLEGRE -
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poteva piú nulla, rimaneva prostrata, avvilita. - Doveva | dunque | lasciarsi soffocare dal melmoso putridume, dove affondava |
GIACINTA -
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sentito dire che si scrive come si parla. Io parlo bene, | dunque | debbo sapere scrivere! ... E pensare che il babbo e la |
STORIE ALLEGRE -
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Ma tu hai ragione di dire cosí; è meglio spiegarsi. Sappi | dunque | che alla mia situazione, al mio avvenire ci ho pensato |
GIACINTA -
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credi che io abbia dei romanzetti pel capo! - Che significa | dunque | quel: lasciami libera? - Te lo spiegherei se tu fossi piú |
GIACINTA -
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ritorno. Zia Tatàna rientrò sola. «Anania», disse, «dove | dunque | hai deciso di andare? A Cagliari o a Sassari?» Egli |
CENERE -
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C'è bisogno di far segreti con me? Io so tutto, io. Perché | dunque | non mi lascia partire pel Continente? Gli restituirò tutto, |
CENERE -
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in una città che tu stesso dici grande come una foresta? Va | dunque | a Cagliari, adesso: il signor Carboni ti darà tante lettere |
CENERE -
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Nelle vacanze di Natale potrai tornare ... » «Vado | dunque | a Cagliari!», decise Anania, rasserenato. L'indomani |
CENERE -
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gli narrò l'episodio biblico di Eli; dopo gli chiese: «Dove | dunque | sei stato?». Egli ricominciò a narrare: il gattino gli si |
CENERE -
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e deve sposare un garofano; freschi entrambi ... Prendine | dunque | uno ... » S'avvicinò ad Anania, porgendogli i confetti; ma |
CENERE -
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parole di Anania. «Sei tu il garofano di Margherita! Tu | dunque | parti? Va, studia, diventa dottore.» Anania si curvò, |
CENERE -
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sera. A mezzogiorno ella certamente era in casa; occorreva | dunque | impostar subito il sonetto. Un'agitazione febbrile invase |
CENERE -
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Pane, e chiese anche lui con finta ingenuità: «Avete | dunque | studiato, voi?». «Io? Avrei voluto, ma non ho potuto; fiore |
CENERE -
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vassoio di sughero, un grappolo d'uva nera. «Lo prenda, | dunque | ... », balbettò. «Non ho altro ... » «E dammi dunque del |
CENERE -
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dunque ... », balbettò. «Non ho altro ... » «E dammi | dunque | del tu!», esclamò Anania, strappando un acino dal grappolo. |
CENERE -
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immondezza!», rispose animandosi la fanciulla. «Lo prenda | dunque | questo grappolo! È pulito; io non l'ho neppure toccato! Me |
CENERE -
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di aver toccato un tasto doloroso per Anania. «Lei | dunque | non vuole il grappolo? È pulito, però.» «E dallo qui! Ma |
CENERE -
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dove lo metto? Aspetta: lo avvolgo in questo giornale. Io | dunque | parto, sai. Vado a Cagliari per gli studi. Arrivederci; sta |
CENERE -
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piangendo comicamente e porgendogli un involtino, «tu | dunque | parti? Il Signore ti accompagni e ti benedica come benedice |
CENERE -
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avvicina e lo scuote ... «Sono le tre, figlio mio; quando | dunque | andrai dal padrino?», chiese zia Tatàna, scuotendolo. Egli |
CENERE -
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voleva dominarsi ma non ci riusciva. «Sei ancora lì? quando | dunque | andrai?», gridò la vecchia dal cortile. Egli si affacciò |
CENERE -
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vecchia dal cortile. Egli si affacciò alla finestra. «Cosa | dunque | gli dirò!» «Che parti domani; che farai da bravo; che sarai |
CENERE -
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la testa e guardando in viso il ragazzo. "Dev'essere | dunque | un segreto?" "Un segreto, no ... ma ecco, vorrei ... " |
STORIE ALLEGRE -
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Veronica: il resto me lo dirai un'altra volta. Me lo fai | dunque | questo piacere?" "Eppure scommetto che se il suo babbo |
STORIE ALLEGRE -
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e ragguagli, Manlio volto a Giulia diceva: «l’esilio | dunque | ci resta, non ci vedo altra via. Questo governo infernale |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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che finiva lí! - La vostra risoluzione, figliuola mia, è | dunque | ben ferma? - disse il prete. - Sí, padre! - Però mi avete |
GIACINTA -
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tutto, della vita, dell'anima vostra ... I vostri parenti | dunque | ignorano? ... - Sí; ma non c'è da temere nessun contrasto |
GIACINTA -
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cui quel linguaggio cosí insolito metteva sgomento. - Siate | dunque | umile, rassegnata alla sua divina volontà. E se gli |
GIACINTA -
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di difficoltà da vincere, di ostacoli da superare? ... Dio | dunque | la respingeva? ... Dio dunque la rigettava nell'abisso |
GIACINTA -
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ostacoli da superare? ... Dio dunque la respingeva? ... Dio | dunque | la rigettava nell'abisso quand'ella, aggrappata all'orlo, |
GIACINTA -
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momenti stettero immobili, silenziosi, guardandosi fisso. - | Dunque | sposiamoci! - disse Andrea risoluto. - Vo' metterti con le |
GIACINTA -
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- tornò a ripetere Andrea. - Oh! - esclamò Giacinta. - Vuoi | dunque | strapparmela per forza la terribile parola? ... Vuoi dunque |
GIACINTA -
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dunque strapparmela per forza la terribile parola? ... Vuoi | dunque | ... Tentò d'alzarsi; ma un lembo della veste, impigliato |
GIACINTA -
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e già intorpidiva la terra al brumale letargo. Pressava | dunque | di provvedere al presente, dai campi del cielo mietendo, e |
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione) -
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volevo ascoltare ciò che diceva quel mylord. - Non sai | dunque | che ha vinto? - Purtroppo, - rispose il greco coi denti |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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del superbo palazzo Corsini, ove abitava il suo padrone. «È | dunque | Don Procopio l’uomo» disse tra se il nostro eroe, Don |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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mi svegliassi col cuore rassegnato o indifferente! - Ma | dunque | lei crede di amarlo ancora? - le disse il dottor Follini. |
GIACINTA -
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giornali di moda aperti sul tavolinetto di lacca. S'era | dunque | ingannato? - Con le donne, chi indovina è bravo. - Perché? |
GIACINTA -
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imbandita di ogni specie di vivande. «Tu m’aspettavi | dunque | stasera?» disse amorosamente Orazio ad Irene. «Oh sì! me lo |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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fiume di eloquenza. Gelosia? Forza irresistibile? Chiudiamo | dunque | le prigioni e lasciamo assassinare la gente! ... Qui ci |
Il Marchese di Roccaverdina -
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«È il mio parere. I giurati non sono infallibili.» «Chi ha | dunque | ammazzato Rocco?» «Non lo ha ammazzato Neli Casaccio.» «Chi |
Il Marchese di Roccaverdina -
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la sentenza dei giurati! Il giudice istruttore è stato | dunque | un bestione? Il Presidente e i giudici della Corte di |
Il Marchese di Roccaverdina -
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della Corte di Assise sono stati pure bestioni? Chi è | dunque | l'assassino? Dov'è?» «Non vi scaldate troppo, marchese!» |
Il Marchese di Roccaverdina -
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bugie non vanno dette mai." "Non le dirò più." "Raccontami | dunque | la verità. Com'è che hai perduta la coda?" Pipì, invece di |
STORIE ALLEGRE -
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Pipì grattandosi il capo con tutt'e due le zampe. "Accetti | dunque | i miei patti?" domandò Alfredo. "Accetto tutto ... fuori |
STORIE ALLEGRE -
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alle impressioni sufficiente energia di resistenza. Non era | dunque | un Roccaverdina? ... Ah! Voleva essere un Maluomo come i |
Il Marchese di Roccaverdina -
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ci tolgono un guaio di addosso; e ne abbiamo tanti! Dunque? | Dunque | stringiamoci nelle spalle, e lasciamo che le cose vadano |
Il Marchese di Roccaverdina -
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in tutte le vicende della mia vita... A rivederci | dunque | a Roma! |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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viveva agitatissima: - | Dunque | Andrea le sfuggiva di mano? Dunque i suoi tristi |
GIACINTA -
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viveva agitatissima: - Dunque Andrea le sfuggiva di mano? | Dunque | i suoi tristi presentimenti non l'avevano ingannata? |
GIACINTA -
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scappare Giacinta, amaramente. - Che voleva dire? - C'erano | dunque | dei malumori? Le due amiche almanaccarono un'intiera |
GIACINTA -
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Il giorno dopo andò da lei un po' piú presto del solito. - | Dunque | è una cosa grave? - Forse no - rispose Giacinta. - Forse è |
GIACINTA -
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ma io indovino lo sforzo. È peggio. - Quest'uomo è | dunque | parte integrale della sua vita? - Tutto! - È strano, |
GIACINTA -
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tigrotti. - Lo sappiamo - risposero i pirati. - Prendiamo | dunque | delle precauzioni per non venire disturbati nel nostro |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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l'arte è un processo fotografico che la fissa. Quale è | dunque | il nostro concetto della vita? Quale il nostro concetto |
Oro Incenso e Mirra -
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La prima condizione per fare un capolavoro è | dunque | che esso esista nella zona, che la vita di un individuo può |
Oro Incenso e Mirra -
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fratellanza universale. La patria è il mondo, non vi è | dunque | più patria. Quale è la nostra religione? - La mia? - |
Oro Incenso e Mirra -
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i viaggiatori a varcarli: non vi è più patria, non vi sarà | dunque | più nazione. - Ed è per questo che non si scrivono più |
Oro Incenso e Mirra -
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capolavori? - Chi sa? Il capolavoro è un quadro: vi sono | dunque | condizioni di luce e necessità di prospettiva, che lo |
Oro Incenso e Mirra -
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vita sono identiche nell'individuo e nel popolo. Ci vuole | dunque | una unità fisica di razza, una unità morale di sentimento, |
Oro Incenso e Mirra -
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Tolstoi, oggi tocca ad Anatole France. Il socialismo è | dunque | ancora falso, vuoto forse, se i poeti, che hanno sempre |
Oro Incenso e Mirra -
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Ah! - proruppe quasi stizzosamente la duchessa - non avrete | dunque | mai un momento di entusiasmo, sarete sempre un critico? |
Oro Incenso e Mirra -
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del Fiord, ed altrettanto impassibIrE. - No. - Non vorrete | dunque | guardare? - Sì, ma in alto. L'illustre critico non rispose. |
Oro Incenso e Mirra -
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l'epiteto, che le venne spontaneo sulle labbra. - Perchè | dunque | mi tratti così? Perchè mi hai lusingato di nuovo per farmi |
Nanà a Milano -
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così? - Com'è che ti tratto? - domandò Nanà. - Tu vorresti | dunque | che io fossi continuamente nelle tue braccia? Tu non vuoi |
Nanà a Milano -
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ammettere che ho fissato di mutare la mia vita? Siete | dunque | voi che continuamente vi opponete a che una donna possa |
Nanà a Milano -
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Ebbene! vuoi tu sposarmi Nanà? Io sono pronto. - Ma | dunque | siamo proprio daccapo come laggiù? - gridò Nanà ridendo e |
Nanà a Milano -
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posto. Gli altri si perdevano in false congetture. Nessuno | dunque | si mosse per tener d'occhio i due contendenti. E dopo |
Nanà a Milano -
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mia vendetta. - Ma che amante! - disse Nanà sedendosi. - E | dunque | com'è finita. - Gli ho mandati i padrini e li aspetto fra |
Nanà a Milano -
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guardandosi le unghie. - Dacchè cominciò a far debiti. - Ha | dunque | molti debiti quel povero ragazzo? - Ne ha per circa |
Nanà a Milano -
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che egli sciupò in poco più di tre anni. - Sarà molto | dunque | se riuscirà a conservare duecento o trecentomila franchi in |
Nanà a Milano -
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un paio di mille franchi, mi farai gran piacere. Sappi | dunque | che io potrò giovarti assai se mi vorrai obbedire... Vedi |
Nanà a Milano -
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come del resto, te l'ho minacciato ieri sera. - Vedi | dunque | che ho fatto bene a venire da te. Io non so quando partirò, |
Nanà a Milano -
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miei amici non sappiano nulla di brutto sul conto mio. Noi | dunque | dobbiamo tornare amici, almeno fino alla mia partenza. Poi |
Nanà a Milano -
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la frusta d'un postiglione in grazia divina divina- Ascolta | dunque | - ripigliò Nanà ritirando dolcemente le mani da quelle di |
Nanà a Milano -
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mestamente. - È molto tempo che sei maritata? - Due anni. - | Dunque | quando io ti vidi a Parigi non lo eri ancora? - No. - Tuo |
Nanà a Milano -
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puoi vantarti di non esserci entrata in buona parte. - Ma è | dunque | vero, che è rovinato quel povero Enrico? - sclamò Nanà con |
Nanà a Milano -
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braccio. - Egli mi ama come un pazzo - disse Nanà. - Ed io | dunque | vi amo forse come un saggio? - Vediamo dunque. Che cosa |
Nanà a Milano -
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sua donna che egli non poteva ristarsi dall’amare. Tornò | dunque | alla casa Marcello, fu accolto al solito da Fido e da |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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sulla tomba del genitore. «Un delitto altrui può | dunque | così precipitare nell’afflizione per tutta la vita una |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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domanda. - Speriamo... - dice la voce con esitanza'. ? Sono | dunque | cieco, cieco! ? urla, vedendo confermato da quell'esitanza |
I sogni dell'anarchico -
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via dietro il monte Gonare? Ma sì che ti ricordi! dimmelo | dunque | ... non aver paura ... Io ti voglio bene, vivremo assieme. |
CENERE -
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capire i ragazzi, queste. Sta' zitto e basta. - Ecco | dunque | un'altra delle tante solite cose che i ragazzi non possono |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Ciò dipende da noi ... dal nostro beneplacito ... Bada ora | dunque | a rispondere con sincerità alle nostre interrogazioni; a |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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di testimonianza con iscrupolosa sincerità. Risparmiatevi | dunque | la pena delle subdole interrogazioni, e lasciate che io |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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il gran libro, e poi crollò la testa in segno negativo. - | Dunque | egli non è qui? Osserva bene! Non v'è alcun figuro qua |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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posto fuori della legge. Gli agenti di Sorveglianza hanno | dunque | sulla nave e sull'individuo il diritto di cattura e di |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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aveva taciuto nell'udire la grande rivelazione? Non capiva | dunque | che cosa era l'amore, l'amore senza confine e senza |
CENERE -
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«Chissà quando ci rivedremo!», disse il mandriano, «quando | dunque | verrai a trovarci? Vieni per la festa dei Martiri.» «Non |
CENERE -
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il volto. «Atonzu, vengo da te. Ti vuole il direttore. Tu | dunque | farai da donna», egli disse, fermando Anania. «Io? Macché |
CENERE -
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il modesto: sei bello!» ripeté lo studente brutto: «vieni | dunque | dal direttore». «Più tardi, ma io non farò da donna, parola |
CENERE -
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... per gli studenti poveri ... » «Io sono povero, fatela | dunque | voi in mio favore, la commedia!», disse Anania. «Povero! |
CENERE -
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Steno come un uom strascinato, l'altro franco e sereno. - | Dunque | c'entra un rivale?- diceva il Ferrarese,- firmagli il |
FIABE E LEGGENDE -
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de Gomera? - Un uomo che ebbe a che fare con voi! - Sono | dunque | tradito? - Cioè, siete scoperto. - Il nome di quest'uomo, |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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il rajah, dopo aver fatto un rapido cenno ai suoi uomini. - | Dunque | voi non parlerete? - No, altezza - rispose Yanez con |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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amico. - Perché ti fermi? - chiese il rajah. - Tu non sai | dunque | dove si trova? Yanez proruppe in una risata convulsa che |
I PIRATI DELLA MALESIA -
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maggiore esperienza dell'animo femminile. Come al solito, | dunque | il paravento dell'orgoglio gli celò i molti perchè, dai |
Nanà a Milano -
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accorgersi del moto gentile di Nanà, e la fece sedere: - | Dunque | ti sei divertita? - Quando?- domandò la donna col suo |
Nanà a Milano -
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tutto intento a preparare la tavolozza. - Dunque? - | Dunque | che cosa? - domandò Nanà. - T'ho pregata di dirmi se fu |
Nanà a Milano -
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dica; ma lei è più generoso della signora, dunque.... - Ah, | dunque | la signora vi ha fatto dei regali per comperare il vostro |
Nanà a Milano -
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avrei giurato!" - pensava. - "Ah! giustizia di Dio, egli | dunque | mi ha vilmente ingannato quand'io l'ho scongiurato di dirmi |
Nanà a Milano -
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occhi sul volto infiammato del suo padrone. «Non saresti | dunque | capace, birbante, dopo avermi fatto spendere tanto denaro, |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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giornata e buona parte delle notizie cittadine. Figuratevi | dunque | la mia sorpresa ... la mia commozione ... la mia gioia ... |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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colla sua invenzione ... - Torresani ... - Sentiamo ... | dunque | ... - Parliamoci da buoni colleghi ... - Da fratelli ... se |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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certi fatti ... - Fatti ... orribili ... atroci ... - Voi | dunque | ... vi sovvenite ... ? - In verità ... nella mia qualità di |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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Gran Proposto, e tirava innanzi con voce asmatica: - Eccovi | dunque | come io la intendo, onorandissimo e colendissimo cittadino |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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certezza che nessuno ne tenga conto ... - Si esigerebbe | dunque | ... per parte nostra ... un po' di sorveglianza ... - Molta |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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portavano la cifra a settanta volte sette! ... - Voi | dunque | credete? ... - Io credo che in due linee di scritto si |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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per le provvisioni, perocché il messere teme l'assedio. | Dunque | i pochi balestrieri di Aginaldo girano per di qua e si |
UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA -
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i tardi e i vecchi alla guardia, i giovani alla battaglia! | Dunque | mi cacciai giù al castello con due cavalieri, venni al |
UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA -
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il governatore di Maracaibo. - Io, - rispose il marchese. - | Dunque | voi avete fatto appiccare mio padre, - gridò il conte, con |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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il conte, esasperato. - Qui non era sicura. - Voi sapevate | dunque | che io la cercavo? - Io sapevo che una partita di |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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