innocente si contentò di sollevare gli occhi. Che occhi! Grandi, pensierosi, di un colore indefinito, fra l'azzurro il bruno e l'oro, brillavano come due
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una mia maligna allucinazione, e che tuttavia mi fece tanto male: mi sembrò che quei due si guardassero con un sorriso di beffa. Si beffavano di me. La
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le due porte d'angolo della drogheria si vedevano alcune donne davanti al banco servite da un uomo secco, nero, col labbro inferiore della bocca
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davvero il mio terreno era coltivabile, e volle sapere da me come intendevo disporre di quelle prime due mila lire. lo avevo fatto tante volte i miei conti
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I'impressione che di noi due la sordomuta fosse lei. Un giorno le feci sapere che andavo di nuovo a visitare il terreno perchè intendevo di mettermi a
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metallica del mare. Le paranze tornavano dalla pesca, a due a due, bianche come colombe: nulla mi commoveva. Solo una volta mentre me ne tornavo a casa
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io ricordavo il giardino e il tempietto dove avevo veduto i due amanti baciarsi, e gli occhi di Fiora, e la vigna illuminata dalle lucciole e quando
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meglio dire da due piedi che sbucavano di sotto a un sacco buttato in quell'angolo: due grossi piedi rivestiti di scarponi di cuoio grezzo coi chiodi che
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: ad ogni modo c'è l'ipoteca sul terreno. Vi ringrazio. Ne riparleremo,,. Quei due non insistettero. E io mi alzai per andarmene. In quel momento si
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per dirmi qualche cosa che gli altri non potevano sentire; e quello sguardo mi rimescolava tutto. Era come se noi due fossimo complici in qualche
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mano sulla fronte perchè sudava. Con meraviglia vidi che aveva le scarpe; due scarponi che sembravano barche. Mentre discorreva con la zia, che lo
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dormire. La stanza era di passaggio, dalla cucina al corridoio, e al salotto che dava sulla strada: passava di continuo la serva, con due lievi ciabatte
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un'ora, due ore: il sole è scomparso dalla nostra casa e sembra già cada la sera da quel cielo tristemente lucido di febbraio: i gatti rabbrividiscono
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viso verso l'uomo; gli disse poche parole guardandolo di sotto le palpebre che le si sbattevano rapide come due alette spaurite. Il viso dell'uomo si
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Dopo non so bene cosa accadde. So che passai due volte davanti alla porta del mio creditore. La rabbia, o qualche cosa di più cieco della rabbia mi
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nuca e due grandi cerchi d'oro alle orecchie. Teneva in mano una lettera e guardava il numero della nostra casa. Vedendomi domandò qualche cosa, e non
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, trasse dalla camicetta una mammella bruna e violacea come un fico maturo e ne fece con due dita schizzare il latte.
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vicino al fiume. Una casa, infatti, nereggiava dietro i pini, su uno sfondo grigio tempestato di stelle; due finestre erano illuminate e il loro chiarore
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padrone, invece, dormiva ancora, di un sonno pesante che neppure la voce delle due donne turbò. - È stato agitato tutta la notte, - disse la moglie
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piegarsi e rise forte, senza più osare di toccarsi i piedi. E finalmente, finalmente la donna sentì come due pietre sciogliersi entro i suoi occhi
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sofferenza interiore: due larghe echimosi violette venate di rosso fiorivano sulle piccole ginocchia, e in mezzo ad un'altra, a metà della gamba destra
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cieco, provava un senso di gelosia e teneva il piccolo stretto a sè cercando ancora di farlo divertire col gatto. Oramai però i due amici s'erano
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tornai indietro fino alla casa rossa. Sì, doveva esser proprio quella la casa colonica, ritinta di recente: anche i due grandi portoni verdi che
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i miei. Si stette a guardarci così, tristi, senza saper perchè. Ma io ricordavo il bacio dei due amanti nel tempietto della villa, e in fondo
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castigo, la felicità? Forse tutti e due assieme. Ma nulla, nessuno veniva. Vedevo il cielo sopra di me infuocarsi: poi dopo il tramonto si fece di un
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dritto, con l'impressione che una mano mi spingesse violentemente davanti a quei due, come un accusato davanti ai giudici: non potevo difendermi con
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