che si fa Orcia e Siena e torri, fumo dei boschi, vigna, ferita d'ogni ulivo che s'infiamma nell'ora arsa di cicale e polvere. Chissà dov'è rimasta la
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Dov' era una volta il tennis, nel piccolo rettangolo difeso dalla massicciata su cui dominano i pini selvatici, cresce ora la gramigna e raspano i
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chiusa, dal battuto di terra, dov'è entrato una volta ch'era scalzo il bambino, e ci ripensa sempre. Sei la camera buia cui si ripensa sempre, come al
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suo sacro cammin, e scorgeva barriere di ferro dal Cenisio all'estremo Apennin! - Dite or voi, giunti pur da lontano, il confin dell'Italia dov'è! Voi
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feluca... Esita ancor... vacilla la debile fibrilla... Dov'è?... dov'è?... - Die' in uno spin di cozzo, precipitò nel pozzo
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