antiche, due soldi vecchi, egli diceva. Ma avendole mostrate a Don Pietro , questi gli disse: - Che te ne fai? Dàmmele. E Scurpiddu gliele diede. Il Soldato
altro mezzo per vedere il mondo? E la sua fantasia si era accesa di più, dal giorno che don Corrado della Posta, com'egli chiamava l'ufficiale postale
La massaia quella sera aveva detto: - La tacchina non si è smarrita; è stata presa. Sospettava della moglie del mezzadro di Poggio Don Croce là
bianca camicia che aveva indossato una domenica, prima che arrivasse Don Pietro, il prete, per dir la messa nella chiesuola della masseria. Massaro Turi
del Soldato , che, sapendo lèggere, lo avrebbero fatto subito caporale. E non voleva perder tempo. Un giorno Don Pietro, prima di dire la messa, gli
la rincorsa. - Ooh, Ooh, ragazzo! Lasci indietro la tacchina coi pulcini! Scurpiddu credette che il mezzadro di Poggio Don Croce, venuto ad attingere
, Soldato, zi' Girolamo, za' Tegonia, Don Pietro, Correntina, Scanza-fatica . A un tacchino giovane avea appiccato fin il proprio nomignolo di
dalla gioia. Quanto fil di rame! Quanto cocco! Quante medagline! E anche del fil di ferro per le coroncine più scadenti! - Dice don Santi il merciaio
! - Chi gliel'avea detto? Le Nonne ? Socchiudeva gli occhi, immobile: e non si curava di aizzare Massaio e Don Pietro che si azzuffavano. La tàccola
giorno o l'altro, Massaio , Don Pietro , Soldato e anche Scurpiddu saranno venduti per essere ammazzati e mangiati. Prima o dopo, non vuol dire nulla. E
fingere di essersene scordato. Quale avrebbero preso? Notaio ? Don Pietro ? Scurpiddu ? Questo poi no. Gli piangeva il cuore all'idea che potessero
all'abbandono del figliuolo. E aveva voluto confessarsi l'altra domenica, con Don Pietro venuto a celebrare la solita messa, Scurpiddu non aveva nessun'idea del