, Paolino volle far sentire lo scritto anche a don Giovanni, curato di Chiaravalle, un vecchietto di molto buon senso pratico, che propose una chiusa
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prime alucce di pollo. Don Giovanni, durante la convalescenza, si lasciò vedere anche lui diverse volte e sedette a intrattenerla colla storia della
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voluto introdurre per contentare don Giovanni. Erano già sonate le dieci e Paolino non si lasciava vedere quella mattina. La buona Carolina, che aveva
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della sua mamma e coi quattro stracci si ridusse a Milano, dove un suo zio prete, don Giosuè Pianelli, canonico in Duomo, gli procurò un posto
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avrebbe lasciato Naldo in custodia di Giovann de l'Orghen , e prima dell'alba sarebbe andato a Sant'Antonio, in cerca di don Giuseppe Biassonni, un
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confusamente della sua carità e ricadeva di nuovo in altre dolorose fantasticaggini. Poi nacque con don Giosuè una questione, perché lo zio prete voleva
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una sposa giovane, bella e vedova deve tenere con un marito un po' troppo nuovo. Anche don Giovanni, il vecchio curato, non nascondeva la sua
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