porta, inquieti. - Don Ferdinando. Quelli non si prendevano soggezione del Duca di Santa Cita, il cugino della principessa, che veniva a pranzar da lei
fondo il paese, prendeva tutte le disposizioni per l'illuminazione, per le corse, pei fuochi; e don Delfo ripeteva: - È una pazzia!.. Se il colera
Pagina 102
dietro il figliuolo, scalzo anche lui e con la torcia in mano, alla dolceria di don Tino. - Me lo potreste prestare un vassoio, per la questua del ragazzo
Pagina 104
. Allora don Giacomo dimenticava il romanzo. - Denari? Dove vuole ch'io li prenda? La proprietà è tutta ipotecata, i creditori non si possono tenere a bada
Pagina 11
Stupito della sua temerarietà, don Delfo fuggiva ancora dalla dolceria, provando già ogni specie di sintomi; e come vide lume in casa di Rocco Minna
Pagina 116
di coloro, e gli sguardi e i segni scambiati con la principessa, un risolino le increspò le labbra sottili. - Ho capito! Il cugino don Ferdinando, in
Pagina 14
m'è bisognato farmi bello. Non ve l'ho detto che prendo moglie anch'io? La figliuola di don Gaspare, il sensale del principe; dieci mila lire in
Pagina 174
- E la colpa è tutta vostra! - diceva don Angelo, il trattore, dalla sua cucina. Maestro Titta, il portinaio, badava a piantar stecchi dinanzi il
Pagina 184
cavarne quel po' di crino e le molle ancora sane. - To', guardate chi s'affaccia: don Felice! - La vera testa dalle corna d'oro! Don Felice era piccolo
Pagina 198
maestro Titta a Rosa, quando il promesso era già entrato in casa. - Gli possano tornare in veleno, e a voi pure! Già, se son quelli di don Angelo, una
Pagina 205
passione di don Felice ne diventava più forte. - Don Felice è più giallo di prima - dicevano nel cortile - Che cosa, gli è successo? - La solita
Pagina 214
Don Antonino stava accosto al palazzo del barone Lanzaria, per sorvegliare la sua proprietà - dicevano le male lingue - e vedere se Raffaele, il
Pagina 220
scaldare due fila di vermicelli: o crudi o disfatti, o insipidi o in salamoia!.. Il dottore veniva al suo solito a portar notizie. - Don Camillo
Pagina 23
don Antonino. EIla aveva sempre un monte di biancheria fra le gambe, e la bottega era piena del tic-tic degli aghi che salivano e scendevano
Pagina 232
Da quel giorno cominciò una vita d'inferno. Don Antonino aveva preso amore al vino, e s'ubbriacava mattina e sera, ragionando di ricchezze nelle
Pagina 238
occhi, si fermò a cercare nel suo fascio. - Questa è per Filippo Mordina. Don Ciccio, il portinaio, appoggiato con la pipa in bocca contro l'orario
Pagina 248
- disse al suo amministratore. - Dove vuole ch'io le pigli? - rispose don Giacomo, con la testa alla farsa, che gli aveva fruttato appena una chiamata
Pagina 27
già l'ambo. E settanta, matrimonio. I numeri non venivano fuori, invece le citazioni dei creditori continuavano ad ammonticchiarsi sul tavolo di don
Pagina 38
dico, perchè l'onore di vostra moglie è come il vostro stesso. Don Gesualdo, che usciva allora dal letto, con gli occhi ancora appiccicati, senza
Pagina 63
non era meno grande che in piazza; le teste si erano riscaldate e la discussione minacciava di finir male. Il sindaco don Delfo, intabarrato malgrado
Pagina 95
palcoscenico era stato collocato il busto del severo poeta. La tragedia Don Garzia fu rappresentata con molto impegno dalla Compagnia Palamidessi. L