villaggio alpino. Don Giuseppe si voltò per guardare la sua chiesa, il suo monte, e fissare gli occhi ancora una volta sui ghiacciai della cima, che
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dolcezza di prima. Vi dominava un timbro secco, strozzato, rabbioso, quando disse al prete interrottamente: - Mi dica un po', Don Giuseppe, perché mi sfugge
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commesso con la ferma volontà di emendarsi. - Don Giuseppe, vengo a salvarvi. - Si tratta di me soltanto? - Di voi solo. - Allora questo non è il
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una voce che bisbigliasse: Datemi il vostro amore, Don Giuseppe, il vostro amore! - Il curato voleva ad ogni costo sapere chi avesse mandata la lettera
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bisogno di sentire la voce del cielo, che sono una pecorella pronta a rientrare all'ovile". E ripeteva: "Voglio il curato, voglio Don Giuseppe". Il
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Don Chisciotte prete, si stava scaldando la schiena con le mani dietro. Appena mi vide entrare, innanzi di aprire la lettera ch'io gli presentavo, mi
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la spavalderia dei Don Giovanni. - Ah! Se avessi l'argento! - sospirava Nanna nel suo giovane cuore. Ma, l'avesse pure avuto, Gaudenzio non era uomo
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