... il canale Naviglio che attraversa Milano era sotto la mia giurisdizione... Fu appunto sulle sue sponde che una volta affrontai tutti i bravi di Don
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!" "Vostro zio!" esclamò Jolanda ammirata."Allora voi sareste..." "Don Battista Cristóbal Colón, duca del Cipango, grande ammiraglio per diritto ereditario
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ballando. In fondo al salone, su una specie di tronetto, era seduto don Miguel duca di Saragozza, y Beltramar, y Sevija Sevija Olé, y Guadalupa, Grande di
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ritratti di antenati alle pareti e panoplie d'armi dappertutto. "Ecco," stava dicendo il conte "la mia camera è questa ed è a vostra disposizione..." Don
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malcapitato don Miguel che prese ad indietreggiare verso la parete nella quale era il pannello che ricopriva il passaggio segreto, mentre Giovanna
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voce terribile annunciava: "Gran finale!" Assestò una serie di colpi rapidissimi contro la spada di don Miguel, concludendo la sua ballata:
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."Avete forse bisogno di parlarmi in segreto?" "No!" esclamò don Miguel esasperato. "Quello che debbo dirvi non è affatto un segreto! Siete un perfetto
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ceffone risuonava nella cabina. Nicolino dopo aver fatto "din don" con la testa si portò vivamente la mano alla faccia. "Me lo hai dato!" gemette. "Io
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; e tre sacerdoti: don Giovanni Grioli, don Enrico Tazzoli, don Bartolomeo Grazioli. «In essi era potente l'amore della Patria, come era divina la
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cosacchi del Don. Al ritornello della seconda strofa fanno già eco i più vicini, e quando si arriva alla terza strofa è un coro generale quello che si
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era vicino al tramonto. Don Carlo il capitano fumava, seduto davanti a la porta. Gli altri, parte, impancati dentro, bevevano ancora; parte, fuori
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accadere? Non potevano, secondo lui, far la guerra di notte, al buio. Tutt'a a un tratto si udì un vocione: - Chi va là? - Amici! - rispose don Carlo
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? - Non so dove qui vendono il pane. Vi ho aspettato là, nel portone... C'era un ammazzato, poveretto! Vi ho cercato per le vie. Ho visto don Carlo il
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sarto da don Pietro... No! Trasalito due o tre volte alla vista di altri carri spuntati di fondo alla via, egli aveva tratto due o tre sospironi
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Férmati lì; aspèttami! - All'altra rampa. - Férmati! E Cuddu lo aveva fatto sgolare prima di fermarsi all'ultima rampa dello stradone. Da don Pietro
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? Cuddu rispondeva vagamente: - Qui! Lo aveva incontrato due volte anche don Giovanni il capo-birro, che tornava chi sa da che posto, col fucile a
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scarpa, cominciava ad aver paura di un nuovo incontro con don Giovanni il capo-birro. - E se mi dicesse: Lèvati la scarpa e la calza? - Non è lo
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tirato da parte per lasciarli passare. Don Giovanni, che lo aveva sbirciato, si fermò, aggrottando le sopracciglia. - Dove vai con questo tempaccio
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casa. La mamma avrebbe voluto metterlo a imparare un mestiere, presso mastro Antonio il calzolaio o presso don Pietro il sarto, come meglio gli fosse
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ventina di giovanotti armati di fucili, con a capo don Carlo il capitano, come lo chiamavano, perché era stato capitano nel quarantotto. - Che fanno
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L'ANIMA BIANCA DI GIOVANNI NERO È tornato in licenza il figlio dei Nanni, gli ortolani, missionario in Africa. Don Lino ha portato con sè un
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soldati, si presentano al generale - dice il parroco, don Cesare. I ragazzi gli vogliono un ben dell'anima. A lui e alla chiesa. Don Cesare ne ha
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fusse italiano, la diede a Don Fabio Moncada siciliano, assegnandole una dote di 12,000 scudi, con un'annua pensione di 1000 scudi, trasferibili ad uno
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conferire con don Giovanni d'Austria che teneva il comando supremo delle flotte alleate. Alvise e il suo compagno tornarono alla loro nave che
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Il giorno nasceva pigramente sulla distesa del mare allorchè, la mattina successiva, don Giovanni d'Austria, capo supremo delle flotte alleate, diede
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Calava il crepuscolo, e da ponente la grigia cavalcata di nuvole diventava sempre più minacciosa. Don Giovanni d'Austria, prevedendo una tempesta
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chiamare un suo fido servitore. - Don Josè, - gli disse - io debbo partire per un lungo viaggio, ma non voglio partire da Re. Qui farete credere che sono
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Re. - Sali su dal Re, - le dice - e domandagli se ha bisogno d'un cameriere. Se ti domanda come ti chiami, devi rispondergli che ti chiami don Peppino
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della casa di donna Peppa e di donna Tura. - Don Giovanni, - gli disse il Re - che novità ci sono? - Io, Maestà, non ho alcuna novità da raccontare
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. Don Peppino, sentendo già da lungi il forte profumo, cercò un pretesto per non entrarvi, ma il Reuccio disse voglio, e il cameriere dovette obbedire
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