deporlo dietro il monumento. La mamma si volse e le domandò: — Lina, che fai ? La bambina arrossì, ma rispose : — Niente. Babbo e mamma alzatisi pallidi e
, domandò alla maggiore, col 'tono burbero che gli era abituale: — Dov'è quella strega di tua zia ? — l fuori di casa. — Glie l'hai detto: Don Paolo non vuole
quattro punte. — Non ne mangi neppur uno? — le domandò la zia. — No, li serbo tutti al Bambino, per quando si sveglia. — Oh, amore santo! Te ne darò
domandò : — Non c'è pericolo, è vero ? — Ma !... — risposi ridendo. E l'altro subito lo rimproverò : — Te lo dicevo ? Sarebbe stato meglio venire in
che un bambino non soglia. Quella sera, a letto, dopo che la mamma gli aveva fatto recitare il paternostro, egli domandò: — Mamma, pane quotidiano non
poteva. — Perchè? — domandò, dopo aver guardato i soldi. — Te ne comprerai tante chicche. Era così meravigliato, che non mi ringraziò; si allontanò
chiave la tua mamma? — domandò il maggiore dei Colocci a Lello che era il maggiore degli Scalandri. — Perchè c'è la Commissione. — Chi è costei? — Certi
prendersele da che non avevano più il babbo e la mamma; prima, della zia; ora, del Drago che le toglieva di mano alla zia. — Come ti chiami? — egli domandò
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rosso, e Bice seria seria. — Come avete fatto? — domandò la mamma intenerita. — È da un anno che ci pensiamo, — si lasciò scappar di bocca Neo. — Da un
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carrozza è pronta ? — domandò al servitore. — No, signorino. — Allora... partirò un'altra volta. E rientrò, con aspetto annuvolato e le mani dietro la
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il Bambino non ne aveva mangiato alcuno. Enrichetta, meravigliata, domandò alla mamma: - Ma dunque non mangia? — Al Bambino Gesù il pasto vien portato
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domenica che Lisa gli domandò: — Che dobbiamo dire? — Il paternostro, l'avemmaria. — Non li sappiamo. Ah, stregaccia! Non gli aveva neppure insegnato
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avrai tempo; la maestra viene di buon'ora. Giorgio domandò per grazia che il vestito fosse deposto sul letto in camera sua: voleva vederlo lì, mentre egli
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, che aveva preso una cert'aria impertinente, gli domandò : — Babbo, sei venuto per portarci via ? Il babbo li baciava e li tastava. Come erano sodi quei
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Saporito. Domando di parlare su questo articolo.
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del numero della legge 11 ottobre 1863: invece del numero 1560, si deve porre il numero 1500. Domando poi all'onorevole presidente se, approvando
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Ma io mi dò pensiero di ben altro, e cioè, di un principio che noi andiamo a violare. Domando: è lecito al Parlamento manomettere privati diritti
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Io mi domando infatti, ad esempio, perchè nel disegno di legge che ci sta dinnanzi, vi sia solo in via eccezionale un articolo che propone una deroga
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la grave questione? Perchè, io domando, non estendete questa nuova legge a tutti i cittadini? Perchè, in tesi generale, il legislatore italiano non
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operazioni. E ciò è vero in grandissima parte. Ma, se ciò è vero, io domando, allora, all'onorevole ministro di agricoltura e commercio, qual
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Tanto più insistentemente questo io domando, perchè conosco le speciali condizioni
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Balenzano relatore. Domando di parlare.
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Ora io domando all'onorevole ministro: secondo il diritto comune, quali sono le norme di legge? Quando il sequestratario giudiziario voglia fare
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Prinetti. Volevo chiedere anzitutto un chiarimento, e quindi fare una piccola proposta. Il chiarimento eh' io domando è questo: s'intende che
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Crispi presidente del Consiglio. Domando di parlare.
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Imbriani. Insisto nella mia proposta e su di essa domando la votazione nominale.
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Imbriani. Ebbene, io converto la mia proposta in quest'altra: propongo che domani non si tengano gli Uffici, e su questa proposta domando la
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: "Sarà la domestica". L'aggiunto si voltò a dare un ordine, due gendarmi si fecero avanti, salirono in fretta al secondo piano. Il poliziotto domandò
, domandò le carte di sicurezza, e, raccoltele, si allontanò, ricomparve dopo cinque minuti, le restituì a tutti fuorché al giovine elegante. "Lei
"La barca è pronta", disse Ismaele, entrando senza complimenti con la pipa nella sinistra e una lanterna nella destra. "Che ore sono?", domandò
. Dunque!". Franco si guardò dal raccontar la cosa a sua moglie, ed ella, benché sapesse delle lettere spedite a Cressogno, non domandò che dopo il
un'alcova con due letti pure. "Ecco", disse lo zio Piero entrandovi un momento dopo, "questa va bene per voialtri." Luisa domandò sottovoce
?", domandò subito Maria. Sua madre non le badò; tutti i suoi pensieri erano altrove. Maria ripeté tre o quattro volte: "Cosa, silenzio?". Quando
parole oscure di mamma Teresa circa la confidenza fattale dal Gilardoni e si domandò quale potesse mai essere l'arcano che non conveniva rivelare a
essere modo di dimostrarglielo. Bisognava studiare. Cosa? Come? Ne domandò a un prete dal quale si era confessato poco dopo il suo arrivo a Torino
comodo per l'ombra. Dopo tre o quattro giorni domando chi lo avesse eseguito e gli accadde di fermarsi qualche volta a guardar i fiori del giardinetto
che aveva posato le viole sopra la fossa di Maria. Parlò serena, ilare quasi, con l'una e con l'altra, domandò di una bestia malata, accarezzò e lodò
l'indomani alle due. Nel congedarsi gli domandò se possedesse ancora le carte Maironi. Il professore, meravigliato della domanda inattesa, rispose di
questo bicchiere di whisky e mandalo giù, figliolo mio." Il negro afferrò il bicchiere che l'irlandese gli porgeva e lo vuotò d'un fiato, poi domandò: "È
in attesa del nostro quarto di guardia." "Mi terrete compagnia?" "Fino alla mezzanotte. Alle quattro del mattino voi mi sostituirete." "Non domando di
immobili; sentiva la brezza mattutina sibilare attraverso i cordami. "Cosa può averci arrestati?" si domandò, maggiormente stupito. "Che i due coni si
corpo, macchiata di sangue. - Sei ferito? - gli domandò Kammamuri. Quell'uomo lo fissò attentamente con due occhi che avevano strani riflessi. - Credo
guardi così? - domandò Aghur. Il bengalese non rispose e continuò a guardarlo. - Hai scoperto qualche cosa di strano? - Sì, - rispose Manciadi. - Aghur
quelle parole, ma il volto dell'indiano rimase impassibile. - Hai compreso, Bhârata? - gli domandò. - Perfettamente. - Ebbene? - Tira innanzi
grondante d'acqua, cogli occhi abilmente stravolti, fu condotto in presenza dell'ufficiale di quarto. - Chi sei? - gli domandò questi. - Paranga di Singapura
, seguito da uno scricchiolìo, come di un'arma da fuoco che veniva montata. - Tremal-Naik, - chiamò il thug. - Sei tu Hider? - domandò una foce soffocata
vivamente. - Chi sei? - chiese questi sottovoce, puntandogli sul petto una pistola. - Hai udito? - domandò Tremal-Naik. - Ah! sei tu, padrone? Sì, ho udito
rinchiusi in due vasi di cristallo. - Cosa significano questi fiori? - si domandò, sorpreso. Aprì la lettera, la espose ad un raggio di luna che penetrava
Tremal-Naik. - Chi passa? - domandò invece la voce. - Indiani di Raimangal. - Affrettate, che la mezzanotte non è lontana. - Cosa si farà a mezzanotte
presso alla feritoia, esaminando attentamente le traccie, accorse. - Eccomi, sergente, gli disse. - Hai esaminato bene le traccie? - gli domandò Bhârata