di un dolore e di un rimpianto ormai antichi. Aveva già compreso la forma dell'immagine finale di quel procedere e ancora non voleva vederla, se
freddolose, seduta in una poltrona, immota e fissa come per un grande dolore. Lucrezio scendeva in strada, si dirigeva verso la città, tornava indietro
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testa come provasse una fìtta di dolore. Insieme si mossero. Egli conduceva per un androne sonante i cavalli; ella guardava continuamente indietro
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tramestìo ebbe per effetto di strappare Sandro Viola allo stupore del suo dolore e Lusardi ne approfittò per avvertirlo: - Bisogna che tu esca con me
che di desiderio vano, di tormento e di gelosia. Jetta era morta. Moriva la speranza, ma, insieme, anche il dolore. Jetta era morta, morta, morta
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alla sua sensibilità con un aspetto d'incubo oscuro e greve. Cercò di scomporre l'incubo. Era fatto di dolore, di delusione, di dispetto e di fastidio
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