La furia improvvisa delle campane nel sabato lontano di resurrezione e il sole ancora dolce nella strada, le strisce d'ombra sui marciapiedi e le
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canzone si rompe in catena fievole di singhiozzi: la vena è aperta: arido rosso e dolce è il panorama scheletrico del mondo. ... O il tuo corpo! il tuo
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verdi. Un tocco di campana argentino e dolce di lontananza: la Sera: nella chiesetta solitaria all'ombra delle modeste navate, io stringevo Lei, dalle
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Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo, Io per il tuo dolce mistero Io per il tuo divenir taciturno. Non so se la fiamma pallida Fu dei capelli
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delle ciminiere Mentre il porto in un dolce scricchiolìo Dei cordami s'addorme: e che la forza Dorme, dorme che culla la tristezza Inconscia de le
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Noi sedemmo sull’orlo della fontana nella vigna d’oro. Sedemmo lacrimosi in silenzio. Le palpebre della mia dolce amica si gonfiavano dietro le
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di nuvole e di pioggia. Una bianca tristezza senza nome veste i muri, e nell'alto, una lontana luce, su li orli, un oro dolce sfoggia. Tu che mi
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agosto 1910 Onda per onda batte sullo scoglio - passan le vele bianche all'orizzonte; monta rimonta, or dolce or tempestosa l'agitata marea senza riposo
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ti teme, dolce frate marzo, terrore giocoso ma tu passi vittorioso sbatti gli usci e le impannate con le tue folli ventate. E la densa polve sveli
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sonante nella notte, anzi la voce sua come un appello mi sonò in cor della mia stessa vita; mi parve dolce cosa naufragare nel seno ondoso che col
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monti, in un respiro che rassomiglia al mio, nel dolce suono del tempo di quaggiú, che d'uomo ha il canto e di terra la forma e la speranza.
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viso. Solo un'ombra fuggevole, come di nube. L'ombra è unida e dolce come la sabbia di una cavità intatta, sotto il crepusculo. Non ci sono ricordi
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Di tutte le notti fu il lungo lavoro, la dea che mi segue da sera a mattin; amica, due chèrubi parlaron fra loro, per fosco, per duro, per dolce
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Ed ora pulisciti, mia povera creta! Sian puri, sian limpidi gli amor del poeta ; sul dolce miracolo la musa non dica che note di spica, che effluvi
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dei nostri lunghi amori, quand'io portava al tuo dolce lenzuolo carezze e fiori. Ripenserai la fiammella turchina che ci brillava accanto; e quella
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dolce viso che in paradiso tondeggierà! Corna a ponente, luna crescente! Oh come è limpida la collinetta, e l'aria pura sulla pianura ; oh senti i cori
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all'amore il gioiello della tua dolce vita, deh, mesci il genio del poeta a quello dell'eremita! -
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all'aura : oh dolce il tuo sussurro! e alle rondini : addio! e ai passeggier: vi benedica Iddio! E, alla parola Iddio, lo assalse un'alta riverenza, e
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solingo lavor. Quando la nebbia intorbida l'ampia campagna rasa, è pur dolce l'immagine delle donne di casa: le muse son, son gli angeli del
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Vivis rosa grata et grata sepulcris. I bei giorni trascorsi al presbitero! O mio santo curato che al giovinetto amico schiudesti il dolce asilo
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ad aspettare; si gridi al mondo, entrando in questa stanza, dolce pianeta seguita a rotare; seguita pure, o docile pianeta; quando nell'aria a faccia
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Tentanda via est. La bella mano gli posò sul crine e disse: - Io vedo il tuo serto di spine, e sento l'onda che hai qui dentro ascosa, o mio dolce
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conserva ancor la leggendaria possa) : i miei dolori tornano al lenzuolo, dentro la fossa; e allor comincia la dolce giornata. Prima son vaghi suoni
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...- sei lire...un anello!.. sì grosso, sì bello...- mi volle rubar. L'anel della moglie - mio dolce signore. un dono del core - che più non vedrò
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rivedi i cavalletti che abbellano la tua stanza romita, e come lieto ai muri prediletti appendi la tua preda, al mar rapita! Poi come è dolce raccontar
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angelo che seco a un muto invito s'assida al focolar, dolce è l'aspetto!
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oblia! Vieni e vedrai, specchio di un tuo sorriso, la tavolozza mia tutta splendore, e sentirai, commosse al dolce viso, le fosche tele sussurrar d'amore
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un tremulo bosco di antichi olivi, e la cadenza dei suoni giulivi anch'essa, a poco a poco, fra i rami si perdette ... Oh dolce cherubino risali il tuo
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dolce di noi ricordar! E se Napoli, giunti, vi chiede che novella Milano le dà, voi cui mesce l'italica fede alla gioia un'immensa pietà: dite a lei
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beviamo; è dolce sussurrar fra nappi e amici : fanciulla, io t'amo! Fra gli spruzzi del vin, come, a vederla, la schiera delle amanti è più gentile
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insetti, appaion lunge ai veleggianti cari. Alla mesta famiglia che al lido ste' in attesa lungamente della diletta gente, oh come dolce è il giorno, e il
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Or vi dirò la cronaca dei mesi come narrar la intesi da un certo vecchierello così pulito e bello, così dolce e giulivo nei modi e nell'aspetto, che
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e il dolo! Ma i miei due passerini han già l'aurora indovinata e la gabbia bisbiglia; e il dolce avviso e la pace dell'ora a più lieta canzon mi
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la vita, Ugo! - la vita che per te fu battaglia e fu vittoria! Veh! la tua fronte austera oggi è colpita da un po' di gloria! Né il triste e dolce
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O Musa bionda, o giovinetta mia, bella, dolce, soave, che mi dici al mattin la Poesia ed alla sera l'Ave... tu che, in mezzo alla torbida procella di
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dalla siepe che cinge le aiuole più non sparissse il sole? Il vignaiuol più non verrìa cantando la sua dolce canzone la canzon che, esulando, dice
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per gli effluvii del tuo dolce viso io potrò ancora credere e sperare di valer qualche cosa; o mio bambino, unica mia dolcezza, o mio giglio, o mimosa
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l'uom pensa agli amori... è così dolce un crin che il crin ti sfiori sullo stesso guanciale... e per le gronde il miccio esulta e grida, e par che ai
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colle aluccie d'oro dicon d'aprirsi al bottoncin di rosa, e i fior già desti mormoran fra loro: "Che bella cosa, che dolce vista un angioletto blando
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fuggendo le caste Muse che la Prosa ha vinto, risuscitò morendo. Monti, verzure del suo dolce lago, limpidezze, bisbigli, alta quïete che un desio di
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paggio tutto pallido e biondo e triste e altero. Però sul tuo passaggio castellane, baroni e giovinetti sorridendo dirian: " Dolce straniero cui fan
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