Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: dolce

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San Girolamo (n. 171) si rivela chiaramente del verdastro e  dolce  Moncalvo, non del Nuvolone [figura 146 a].
era limpido, e il sole, già alto sull’orizzonte, mandava un  dolce  calore. Volli che il Caffi tornasse indietro.
avorio, quasi trasudato, delle carni, e in certo toccar  dolce  con pennellate vischiose e slungate con delizia.
dello stile di Caravaggio primitivo: il ciclo di Caravaggio  dolce  chiaro ed aperto, di toni preziosi e quasi smaltati sotto
Vivarini o anche di Iacopo Bellini, parve ancora troppo  dolce  e delicato per quell'ossessione lapidea o metallica, e alle
e insieme pieghevoli, sulle quali ci si può appoggiare con  dolce  sicurezza. Discorrere con lui era un riposo. Amico leale,
che gli suggeriva quel suo modo frenetico e innamorato,  dolce  e ironico di aggredire l’immagine: il dorso del pennello
della forma, finisce troppo spesso per soggiacere alla  dolce  sfumatura.
a notte fonda, tanto era l’amore che egli concepiva per «la  dolce  prospettiva».
tutto un mondo. In un passaggio che va da una fetta di  dolce  ad una cucina con casseruola e con un buon assortimento di
di un lieto giardino, ci si sente l’animo invaso da una  dolce  quiete, e si pensa: Oh, se avessi nelle tasche qualche
parvenza di scenario e di simmetria. L'estrema indifferenza  dolce  e rude alla costruzione «idealistica» della forma, fosse in
tra bonario e patetico, senz'ira: Guidoriccio da Fogliano,  dolce  fiaba medieva! Uomo grassoccio, sulle guancie le ombre
spalti di mollica, parlottando sotto le tende; Guidoriccio,  dolce  padrone di podere frugale oltre quella siepe che non è di
sfuma, lumeggia, adombra, sbatti - Tutto lambisci col più  dolce  tocco». Lambisce esso pure Carlin Dolci sempre eguale a se
però il sangue circoli acceso — come aveva insegnato il  dolce  fuoco modiglianesco —; e poi i fondi ancor lievemente
tanto gaio, mentre faceva rutilare l'acqua cadente con  dolce  mormorio nel bacino della fontana, e faceva sogghignare le
esaltare più astrattamente la funzione prospettica di quel  dolce  lastrico verticale. E, per distinguersi, basta ad esse di
Il contorno che definisce la figura è delineato in modo  dolce  e melodioso, con sinuose cadenze che si riverberano nelle
la stessa nebbia de’ contorni e dei colori contribuiva alla  dolce  impressione, che l’animo riceveva e che serba vivo dopo
dove il peccato originale e i Carabinieri, la miseria e la  dolce  vita, il pianto severo e l’angoscia esistenziale possano
della natura circostante, con cui si fondono in un’immagine  dolce  e avvolgente.
delle soluzioni cromatiche e riesce a rendere quel senso di  dolce  abbandono tipico nelle rappresentazioni di donne orientali.
qualità ombrate di panni, rapido cangiare di sete, e un  dolce  macchiare intermesso d'ali piumose, con la sorpresa
la più gran maraviglia, e gli stranieri ne hanno il più  dolce  stupore insieme e la più superba compiacenza.
più ad una scala normale, l’hamburger, il gelato o il  dolce  («da pavimento», come li chiama ragionevolmente lo
«ostaggi» il classico tema del nudo: «Fanciulla nuda», «La  dolce  fanciulla», «Donna soave», opere dal 1941 al 1946 nelle
come elocutio è cinquecentesca, veneta: il Pino e il  Dolce  lodano la pittura di Giorgione e di Tiziano perché ha
e deciso a venire alle mani; il mio sarà calmo, penserà con  dolce  gioia alla morte gloriosa che attende lui e i suoi compagni
Scuola romana debba davvero qualche cosa al maestro, quella  dolce  e intensa arrossatura e indoratura di atmosfere per via di
che inforcare nostalgicamente su poveri cavalletti una  dolce  cromolitografia del Kursaal di San Pellegrino; altrove uno
nel viso fedele e grave della moglie. Eccola dunque la  dolce  presenza, nello squallore amato di una casa di poveri; il
è la proiezione (ormai cristallizzata e accarezzata, di una  dolce  morbosità) delle deformazioni drammatiche dell’inglese:
scuola di virtù e di sapienza, e quasi rapito in una  dolce  contemplazione delle età migliori del senno e della
dello Sturm und Drang ma gli artisti duna nuova sensibilità  dolce  e leggera. Raffaello diventa nel suo racconto l’emblema
Santi; una semplice discesa d'oro nel San Giovita; e quel  dolce  gioco, nel Santo Faustino, di due quadri d'oro e due
a Roma la pittura patetica, stratificata, allusiva, quel  dolce  fuoco che arrossa la «atmosfera» delle tele dei suoi
dapprima col Fontana, poi col Sabattini, la cui maniera più  dolce  e più diligente conveniva più ai suoi gusti fiamminghi,
non può (come potrebbe?) avere a che fare con la  dolce  bacheca policroma delle colonne esposte a S. Marco; che per
Pergamon Museum contiene già le mascelle convinte. Il non  dolce  “Stil novo” conquista il mondo in un’onda di sincretismo