dirà che fate gli schizzinosi, quasi che la tavola vostra offrisse di meglio. Io, francamente, non me ne do gran pensiero, e godo nell'invitare e
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accorto una volta, e l'aveva, ammonita: - No, non sta bene. Ci vuol coscienza nel vendere.... - Il po' di meno che do io va pel più che dài tu. A loro non
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di altro in quei due giorni in paese. - È dunque vero? Caro mio, quasi quasi ti do ragione. Sono un po' superstizioso pure io, come tutti i giocatori a
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bestemmiare peggio d'un turco, spesso egli veniva a patti: - Vi do cinque grani; non ho altro. - Gli altri cinque me li darete domani, per fare il
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furioso. - Ah! te lo do io il figlio di Caniglia! Te lo do io Bacarella! Te lo do io Rumasuglia! Civette! Screanzate! Ah! Ah! Inseguiva per le stanze le
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, con un fagottino sotto braccio, e al primo carrettiere che passava di là, domandava: - Dove vai? - A Caltagirone. - Portami; ti dò mezza lira, una
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altro significato se non quello che io le do. La grandezza di quest'arte è a patto della sua subbiettività. L'oggetto non esiste se non in quanto è
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bambino; non vorrà credere così subito che.... - Elisabetta! - gridò il padrone senza lasciarla finire: - quando io dò un ordine tu devi eseguirlo e non
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mucchio di calze che t'ho portato da più di quindici giorni. Prima no; non do nulla per nulla, io. La Rachele dovette trovar giusto il patto, perchè non
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risparmi che s'avevano, si mise su casa e ora dò a dozzina delle camere, sto come una signora, son rispettata da tutti e, non faccio per dire, se mi viene
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una povera maestra, ma vi dò tutto quello che ho, tutto, tutto, o mio sogno!
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di fantasia: Ida, Olimpia, Elvira... Ti piace Elvira? - Nè più, nè meno degli altri; dò poca importanza al nome. Non mi sono mai informato come ti
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ragione, io gli dò ragione; non sono, testarda io. IL RE. (da sè:) Non voglio leticare (alla regina:) E allora?... LA REGINA. Lasciamo in libertà madre e
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di essere burlato da loro. - Io le do in elemosina, cinque lire - disse Emilia Tromba, annusando i suoi fiori. Il direttore crollò le spalle
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, don Giacomo. Vi do carta bianca. Mi raccomando, trovatemi denaro. Scusate, mi aspettano... - Vendiamo? - proponeva don Giacomo, trattenendola. - Si, si
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servizio. - Ah, non lo vogliono sentire? - gridava - Qualche giorno gli dò la polpetta e me lo levo davanti. - Pròvati un po' - rispondeva il tappezziere
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passarle una mano dietro la schiena. - Cheto, o vi dò un pugno - disse lei, facendosi brutta. - Eh, me ne vado... Avete paura che vi sciupi?.. E s'alzò
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tremava. Padre Agatino fece nuovamente carte. La principessa, che ebbe un quattro, interrogò il compagno, collo sguardo, esitante. - Dò carte - disse
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dattorno; cala una zanzara, e mi annunzia un salasso; alzo la mano, e paffete, dò uno schiaffo al candeliere, che mi ruzzola sul tappeto e si spegne
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del conte. - Le condizioni? - domandò il barone. - Vi dò carta bianca; l'appuntamento è per stasera, alle otto, al Caffè d'Europa. Vi prevengo
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non do più lo spettacolo ai vicini, che si mettono ad origliare dietro le imposte, di quelle freddure che si ricantano sempre sullo stesso tuono: buona
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tale promessa... se ciò può servire a calmarti... ebbene!... io te la do. « - Oh! grazie, grazie! - esclamai baciandolo in fronte, con un doloroso
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