esala da quella grazia di Dio vi faccia correre l'acquolina in bocca. Mi rendo ragione del fascino di tante leccornìe, stupende per vaghezza e novità
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, grazie a Dio, non abbiamo di questi pericoli e di queste paure.
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il segreto del riso e del pianto conviene far di cappello. Ma la nostra è un'altra quistione: si tratta d'intendersi. Dio mi guardi dal voler salire
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donna è creata da Dio per abbellire la vita, temperarne le amarezze, raddoppiarne e santificarne le gioie. In qualsiasi condizione della sua esistenza
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leggi del galateo, ma le ragioni della giustizia e dell'umanità. Potrei seguitare Dio sa quanto, e mi si offrirebbero sempre nuovi esempi di mala creanza
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, quando tali simulazioni si traducessero Dio volendo sulla tela. Afferma il Ridolfi che il Tintoretto facesse appunto così, e che inoltre, per
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Dio ci guardi dall’asserire che la ragione non debba rimanere soddisfatta dall’arte; ma se i realisti volessero fare di codesta soddisfazione una
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nubi sprigiona il fulmine; all’Angelo, che d’accosto a Gesù alza il vessillo, su cui sta scritto Dio, Umanità, Redenzione, Verità, Amore, Sacrifizio
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contemporanea, lì tra gli antichi edifizii e nella pace della esistenza veneziana, non domina sul passato. E Dio disperda il disegno dell’exprefetto
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ed empia pretensione di volere correggere, di volere abbellire le cose create da Dio.
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i Cesari nella pompa dell’arte. Magari Dio! ma non basterebbero neanche i miliardi, come non basta la vastità delie misure. Vedete codesto palazzo
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, le chiese basilicali o gotiche o lombarde, codesta teoria, Dio volendo, è scomparsa. Oramai si capisce che nessuna età, nessun paese, nessun popolo
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allogazioni e ha cominciato trionfalmente la via dell’arte. Dio non voglia che, nel mettersi allo studio ed al lavoro ordinato, l’istinto naturale
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Colui che voleva sapere come il buon Dio metterà insieme nella ultima valle le sparpagliate molecole dei corpi di tutti gli uomini, potrebbe
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ruffiana, di donna che partorisce. Un altro Cesare, Caligola, dopo essersi proclamato Dio, si acconciava, oltre che da Giove e da Apollo, anche da
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proprie spalle il piccolo Bacco paffutello, monellino scherzoso inghirlandato di pampini, che tira forte l’orecchio al selvatico Dio boschereccio
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Oh Dio, come si muta! Ci rammentiamo di alquanti anni addietro una nostra gita in Baviera, ed i nostri fervori per le sculture del Rauch e dello
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destrissimo, che tutti i popoli non hanno in dono da Dio.
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Il Makart s’è inviscerato i Veneziani del Cinquecento: non li imita, li rinnova. Dio ci guardi dall’affermare che sia grande quanto Paolo o quanto
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orchestre. E la composizione? È disordinata e bizzarra. E il disegno? Santo Dio, è in molte parti scorretto. Ma non ci fastidite, per carità, con queste
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, in abito da mattina di seta rosa con veli, seduta sul sofà, che, interrotta la lettura di un libro e gettatolo sul tavolino, medita, Dio sa che cosa
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S’è taciuto di tanti e dei buoni in questa corsa fra settecento tele colorate; ma non si ha, lode a Dio, l’ufficio di classificare, nè di premiare
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fortuna, non gettatela, per Dio! alle ginocchia d’uomo mortale. Ella partorisce, ella nutrisce i suoi figli; e colui ch’è tanto fortunato da potere
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loro congiunti e favoriti trasmutavano il ritratto nel simulacro di un Dio.
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troppi lavoratori, non ti posso pigliare. Vattene con Dio: il tuo ingegno, se dovrà fruttare, frutterà senza cultura. — Il giovine non si scoraggi
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minuzia. In fatti, Dio e gli Editori volendo, si compiranno queste ricerche, per quanto si può compiere un lavoro intorno ad una materia, la quale si
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mali e non lo fa, sì aggrava di una tremenda responsabilità dinanzi a Dio ed agli uomini.
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. Questa conclusione spaventò i suoi contemporanei, ma era la sola legittima, che ingrandiva a milioni di volte l’opera di Dio. Però il suo strumento
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profittando dell’arte e della scienza, ci svela sempre più la grandezza di Dio, e ci fa esclamare col reale Profeta: Che sono magne le tue fatture, o
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tutt'altro che sollecitudine, vi è abbandono, e le cose corrono come Dio vuole. Alcuni proprietari edificano all'impazzata; guerreggiano tra loro per
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sarebbe di rilevare l'alveo dei fiumi geometricamente e di fissare con capisaldi la loro larghezza legale e di tenere dietro ai mutamenti. Ma, Dio
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uffici assolutamente non permettano all'Italia di fare le leggi. Ma, Dio buono! volete che vi ripeta quello che mi disse un dotto inglese non è molto
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quando Dio vorrà e il ministro delle finanze si deciderà a darne i mezzi.
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, all'idea di sentir sovrapporre ai baci maledetti i dolci e affettuosi baci di lui, brividi acuti le correvano per le ossa. Dio! ... Non si sarebbe
pianto. - Per la grazia di Dio, c'è un direttore nel salotto! - rispose il barone. E additava il cavalier Vergati che se ne stava lí ritto, impettito
vie solitarie, quasi in tutta la giornata gliene fosse mancato il tempo! E non facevano altro, Dio mio! Erano proprio insaziabili. Andando attorno
Cristina, appena messo il piede nell'anticamera, aveva fatto una mossetta: - Dio! ... Che sito di vernice!- Enrico, mortificato, balbettò - In verità
, per disperazione, per ispavento da cui ci vien tolto di veder bene, se infine ci buttiamo capofitto in una vitaccia che Dio solo sa quanto pesa
dell'amore in mezzo a tanti atei di questo dio, avevo p er lei l'attrattiva del frutto vietato, del sapore sconosciuto: nient'altro! ... La mia alterigia di
con questo saluto. - Come potremmo far di meglio? - rispondeva il signor Carlo. - Un figliuolo, che Dio vi benedica! - Ah, per questo c'è sempre
, i piú notevoli punti della mia vita ... Dio volesse potessi aggiungervene presto un'altra che oso appena sperare! - Ah! - esclamò ella con un tono
cosí! Sapete? In gioventú sono stato sonnambulo. - Ah, mio Dio! - fece la serva. - Vuol dire che a notte lei andava per le stanze ... - Sí, mamma
granata, quasi immondezza? Perché non voleva morire, ma gli si teneva fitta alle costole simile a un cattivo destino? Dio! Dio! ... Chi lo tratteneva dallo
moderna. È stato mio maestro e mi vuol bene. Anderemo a trovarlo. Il dottor Cymbalus ti salverà. - È dunque un Dio cotest'uomo? - Uno scienziato; val
ineffabile dolcezza. Lorenzo continuava ad ascoltare, trattenendo il respiro: - Oh, Dio! ... Possibile? ... Quei borbottii! ... Quei gorgoglii dei
voluto amarlo anche prima, come avrebbe voluto essere amata anche prima. - Ma allora, Dio mio, non poteva essere! Mi ero illusa io pure, un istante
cavalcare e pensasse Dio sa a che! Il servitore e i due contadini rimasero lí per tornare a casa coi cavalli. Correva poco meno di un giorno di cammino dal
! - Dio! ... Tu mi fai paura, - le disse Massimo una volta. - Mi par di impazzire - ella rispose. Ed ecco che cominciava a sentirsi anche lui assediato da
gente ci osserva e sospetta Dio sa che! Agisca piú gentilmente con una donna che non conosce -. E siccome lí il viale biforcava, ella prese
! - Coi tuoi occhi? - Giuseppe con una mano sul petto spingeva le pupille in alto: - Giurava al cospetto di Dio! - Era orribile! - Il barone si