Mormora una specie di nenia. Mi sputa dietro quando passo.
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Dietro le siepi dei viali un'infinità di piccole pietre grige tutte delle medesime dimensioni tutte appartenenti a qualcuno da cercare, seguendo come
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dietro un vetro che ha molte parti già offuscate, le tibie sono molto più numerose dei minuscoli crani collocati in alto e di cui non sappiamo né il
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La luna che si nascondeva dietro la massa nera della nuvolaglia non si sa se lo faceva di proposito, ma protendendo la sua luce sopra i contorni
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mi apposto dietro il vetro, noto il ramo spezzato del rosaio, guardo l'oleandro e il gelsomino inclinare e traballando farsi forti.
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La signora che mi spia dietro la sua tenda bianca drappeggiata e che io spio dalla finestra del salotto, perché non viene allo scoperto e mi saluta
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ombra di eternità? A quale sogno levammo la nostalgia della nostra bellezza? La luna sorgeva nella sua vecchia vestaglia dietro la chiesa bizantina.
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intorpidiva allora nella rete dei canali: fanciulle dalle acconciature agili, dai profili di medaglia, sparivano a tratti sui carrettini dietro gli svolti
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La Falterona verde nero e argento: la tristezza solenne della Falterona che si gonfia come un enorme cavallone pietrificato, che lascia dietro a sé
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Noi sedemmo sull’orlo della fontana nella vigna d’oro. Sedemmo lacrimosi in silenzio. Le palpebre della mia dolce amica si gonfiavano dietro le
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, le mie piccole mani sanguinano senza fine e l'anima è triste come li occhi di un agnello che sia per morire. E le fontane cantano dietro le bianche
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opachi occhi di buoi. Mordea la folla collo sguardo muto le nudità di latte e di velluto, e correa, dietro i vaghi ondeggiamenti del morbido corsetto, i
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lumicin, dietro la grata, quella gran croce che vi sta piantata. Una croce di legno con un pallido, magro e lungo Cristo pinto ad olio da un monaco
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cui dietro l'umile cortina distesa, fra i vaghi riflessi che veggonsi in chiesa, la candida infanzia capì la madonna, la buona, la santa, la povera
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lagna, ma la terra nel suo seno l'attira per le calcagna; e un'anima di cento anni che ingora un odiato involucro ventenne, geme dietro le rose e canta
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pareva anch'ella l'allegra cantatrice : robusti quindic'anni sfidatori d'affanni, treccie nerissime, e occhietti fini, ed assassini! Ma sparve dietro
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invide occhiate dietro il vol di Libellula dalle ali dorate. La leggiadra creatura, bianca come la neve, fulgida come l'astro e come l'aura lieve, vedea
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