È un asino, e ve lo provo. Per la figlia di mastro Giovanni il cordaio non diceva lo stesso? E chi l' ha guarita? Don Saverio Teri, con la medaglia
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E me lo annunzia con quel viso, benedetta figliola! Don Saverio ha indovinato di là... Diceva a tuo padre: - Non, vi angustiate, massaio! Ci ho
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Una volta si diceva che la minestra era la biada dell’uomo; oggi i medici consigliano di mangiarne poca per non dilatare troppo lo stomaco e per
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Bologna è un gran castellazzo dove si fanno continue magnazze, diceva un tale che a quando a quando colà si recava a banchettar cogli amici. Nell
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Si racconta che una gamberessa rimproverando un giorno la sua figliuola le diceva: — Mio Dio, come vai torta! non puoi camminar diritta? — E voi
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La migliore salsa che possiate offrire ai vostri invitati è un buon viso e una schietta cordialità. Brillat Savarin diceva: «Invitare qualcuno è lo
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un tale che, abusando della sua fiducia, l’aveva offeso nell’onore, invitava un giovane a seguirlo a Firenze per aiutarlo, diceva egli, a compiere una
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rivoltandoli fra sè diceva: — Io resto! ma che sono proprio i miei tordi questi? — Poi, riscontrato che la lingua mancava, tutto dolente, si dette a credere
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all’infinito, ma io che sono incredulo per natura, e un poco anche per esperienza, dico come diceva colui: Dammelo morto e poi ne ragioneremo. Quanti
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diceva un tale, e un altro: «Il maiale, colle sue carni «e colle manipolazioni a cui queste si prestano, vi fa «sentire tanti sapori diversi quanti
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Un soldato del primo impero mi diceva di aver letto sul barattolo di uno speziale a Mosca: Anaci di Forlì. Non so se fuori d’Italia sieno conosciuti
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minori, e non dei vescovadi; e ciò per una teoria canonica antica giusta la quale si diceva che non si potesse acquistare il diritto di nomina o, come
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Ora questo canone diceva che in taluni casi si dovesse diclinare dal rigore del diritto, e quando il vescovo era presentato al patrono per
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«Noi non domandiamo un dono, diceva il Cairoli, ma una restituzione. La personalità civile e politica è quanto v'ha di più sacro, di più prezioso; è
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novembre e 1 dicembre 1868, la data della discussione al Senato il 16 giugno 1869. Dunque diceva il ministro Cantelli… «perchè questo dà legittima
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il quale diceva che si trattava di una legittima sodisfazione del nostro diritto pubblico interno: questa risposta, ripeto, mi piace pia di quella
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bettola. L'altro, che diceva risolutamente di no, era un vecchietto piccolo, snello, vispo, pulito, di ottant'anni passati, con un'aureola d'ar- gento
zeppa di gente, che una presa di tabacco - diceva Giovan- ni tabaccone - non avrebbe potuto cadere in terra, vede il pavi- mento nudo in larghi spazii
soprano co- piava con le sue proprie mani la musica che occorreva al tenore. Ma presto il remo gli principiò a pesare: diceva che quell'esercizio
diceva addio e, memore del suo primo mestiere, balzava sulla poppa del sandolino e s'allontanava cantando. Nene qualche volta lo aspettava invano, con
un santo uomo. Parliamo di re- ligione, e la mia vecchia fede si ravviva. Ieri mi diceva: "Signor Carlo, si prepari alla felicità del Paradiso. Si
addietro" diceva la donna sommessamente, con gli occhi lagrimosi "anni addietro avrei potuto pigliarne cinque marenghi; e non volli, perché questa
sui campi di battaglia. In Tessaglia la iscrizione di una statua diceva: Ad Elatione, che ben ballò la battaglia, questa statua il popolo La
quartina il ritornello serio, grave, bene armonizzato, diceva: Viva l'Italia e la libertà e a un tratto una sola voce nasale, fessa, stonata
minore?". "Maggiore". "Signor no". "Ella stesso mi diceva dianzi ch'è minore". "Minore nella chiave di Do e maggiore in quella di Re. "E Do Mi". "Nella
. "Nell'animo nostro (egli diceva) noi nascondiamo quasi sempre, spesso senza volerlo, qualche volta senza saperlo, la memoria o il desiderio di un peccato
che sentano... Infatti il campanello annunciava che un altro telegramma urgente era in viaggio da Musocco. Questa volta diceva: " Cambiata moglie
guardarla in fondo agli occhi, in cui diceva di vedere il cielo, il mare e l'oltremare. A credergli, nessuna aveva occhi più belli, chiome più morbide, mani
la sua fatica non gliela compensava nessuno! Tutti insieme, tre grandi appartamenti, era una vera disgrazia, una mala sorte sua, diceva la portinaia
, recisamente, il marchese. - Allora…- diceva l'altro, andandosene. E rientrando nella stanza della figliuola, il marchese di Formosa irrigidiva tutto il
giù tutti e tre, più piano. Ogni tanto, il dottor Trifari diceva qualche parola, facendo un atto energico, pur parlando sottovoce: e il suo sguardo
- Agnesina Fragalà, bella figlia di papà, - diceva il giovane padre, curvo sulla culla di ottone luccicante come oro, tenendo aperte le cortine di
la sua inquietudine, cavò il rosario dalla tasca e si mise a dire macchinalmente le avemmarie e i paternostri: diceva, pensando a un'altra cosa
, malinconicamente. - Mi ha levato mezza lira, - diceva Carmine, rabbioso. - Oh Gesù, oh Gesù, - esclamava la madre, piangendo. Ma quello che non le poteva
obbediente, le faceva la promessa, le diceva che sarebbe venuta anche lei, più tardi, più tardi, alla bottega. Quella scioglieva le piccole braccia, restando
fidanzato di Caterina, la tenitrice di gioco piccolo, ra duro come una pietra; anzi, ogni tanto, le diceva: - Caterina, un giorno o l'altro tu vai in
sopracciglia sottili, arcuate in una perenne espressione di meraviglia. Passando, la gente di popolo sorrideva di ammirazione e diceva, nel suo vago ma
palazzo Rossi. Quando si diceva che don Gennarino Parascandolo era allo studio, ra tutto detto: chi lo diceva e chi ascoltava, provavano egualmente
, le diceva un'altra volta, ostinato, spietato: - Che hai? Ella faceva un cenno con la mano, di orrore, come se volesse scacciare un pensiero spaventoso
fra i denti, ancora. - Abbi pazienza, abbi pazienza, - diceva lei, allungando il passo sul selciato, per stare sempre vicino a lui, abbassando
, tanto le era insopportabilmente amara, l'idea di aver avvelenato il suo figliuolo, col suo latte. - È stata la collera, è stata la collera - diceva
no, sono perduto. - Io sono perduto già da tre giorni. - Oh Madonna mia, Madonna mia, chi mi ha acciecato? - diceva, piangendo, il tenitore di lotto
tutto: si guardavano, turbati, specialmente don Crescenzo che era un ufficiale del Governo, come egli diceva. L'usuraio, freddo, continuava a fumare
suo sogno. La lettera era onesta e buona: diceva che per affetto di medico e di amico le consigliava, ancora una volta, di levarsi da quella casa
, tutto un sussulto tutta una preghiera; ognuno in quel minuto lunghissimo diceva ad alta voce, fra le lacrime calde e il tremor della voce, la sua
era accessibile a quanto si diceva in nome della lealtà. - Tronchiamo. Le discussioni fra scettici e credenti, non possono essere che dolorose. Andiamo