fare la sua parte negli avvenimenti mondiali. Ma quando si | dice | in questo senso il caso, si dice una non causa , una non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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mondiali. Ma quando si dice in questo senso il caso, si | dice | una non causa , una non ragione. E che cosa è una non |
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come un frutto da una pianta, la sua possibilità. L' arte, | dice | Aristotele, non può far nulla senza una materia. - Chi ve |
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chè altramente non sarebbe ultimo: lascia in dubbio, e | dice | esser cosa da ricercarsi, se questo principio la cui |
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dice, che la causa è indeterminata ; della mente poi | dice | che « « essendo la composizione e la divisione nella mente, |
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assolutamente bello, continua così: [...OMISSIS...] . | Dice | dunque che l' intelligibile fa una serie di cose per sè, e |
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più intellezione pura. Aristotele, che vede la difficoltà, | dice | che l' intellezione prima e pura è oggetto di sè stesso, |
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stessa, che è l' ottima di tutte le cose. Quello dunque che | dice | dell' intellezione divina, dice d' ogni intellezione come |
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le cose. Quello dunque che dice dell' intellezione divina, | dice | d' ogni intellezione come avente la stessa natura o |
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ma l' intellezione dell' inteso è una sola entità, che si | dice | semplicemente intellezione . Dice dunque, che nelle scienze |
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è una sola entità, che si dice semplicemente intellezione . | Dice | dunque, che nelle scienze fattive la cosa è l' oggetto |
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il non avere contrario alcuno (2). Oltre di che egli | dice | espressamente, ricadendo nelle dottrine di Platone, che è |
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ogni qualvolta sente di non poter andare avanti senz' esse. | Dice | dunque che nella serie degli intelligibili la sostanza è la |
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cita il verso di Omero che loda il governo d' un solo, e | dice | che gli enti vogliono un buon governo. Poichè egli poi non |
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indipendenti, quant' è al fine, le une dalle altre, pure | dice | « « non sono così fra loro, che l' una abbia a che fare |
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e alle altre forme che le convengono è in potenza: o, come | dice | Aristotele, esistono in essa in potenza. Tutti questi enti, |
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tendenza e conato continuo degli enti verso l' attuazione, | dice | Aristotele, è intrinseca a ciascuno, e si chiama natura |
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secondo Aristotele, la forma intelligibile . E per questo | dice | che il senso apprende per accidente l' universale in quanto |
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e sono per sè universali , sono ragioni. Perciò si | dice | che l' anima intellettiva possiede la ragione, «logon» (1). |
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singolare e non sia piuttosto una natura comune, questo non | dice | Aristotele; e non pare che abbia sentita la forza della |
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mente e il suo sviluppo a quello della sensitività (1). | Dice | di questa mente che « « intendendo tutte le cose, conviene |
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in potenza e ideale, d' altra parte, si può dire quello che | dice | Aristotele della sua mente in potenza che, « « non è |
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essere determinato ch' egli chiama «to ti en einai,» e che | dice | che è senza materia, indicando con ciò che è l' |
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Il che Aristotele sembra dire in espresse parole, là dove | dice | che la « materia dell' universale »è la scienza in potenza |
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sempiterna e immobile » » e riferendo le altre opinioni, | dice | che « « alcuni la dividono in due » » (le specie e le |
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ente sia così. Della prima di queste due specie di verità, | dice | Aristotele, che il senso del proprio oggetto è sempre |
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non sono le cose, ma contengono l' essenze delle cose, non | dice | quello che poi ripete Aristotele, cioè che le cose si |
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tutte l' altre specie, tutti gli altri intelligibili: come | dice | che intelligibile è dunque la mente, e come scevera essa |
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le specie che si riferiscono agli enti materiati? La mente, | dice | Aristotele, è dei principŒ: ciascun genere è il principio |
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qual sia l' oggetto della prima filosofia, da una parte | dice | che è la prima sostanza separabile e per sè sussistente, |
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prima sostanza separabile e per sè sussistente, dall' altra | dice | che è l' ente universalissimo. Nell' XI dei « Metafisici », |
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stesso, di cui si predicano l' altre cose, ed Aristotele | dice | appunto, che la prima scienza ha per oggetto gli enti come |
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che seguono a quella della sostanza, delle quali l' ente si | dice | «omonymos,» e così non appartiene più alla scienza prima, |
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altre attinenze dell' ente come ente (2). Or se l' ente si | dice | di tutte le sostanze singolari, oltre l' altre sue |
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che è in potenza » » o è una frase insignificante e che non | dice | nulla di reale, o significa un germe, un principio, da cui |
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Quando considera i generi qualità comuni delle cose (2), | dice | contro Platone, che non possono esistere separati dalle |
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perchè ha un oggetto che è in potenza tutte le cose. Così | dice | che la mente è de' principŒ [...OMISSIS...] (1), e in essa |
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che dalla forza, e quelle che dal pensiero (2). Altrove | dice | che « « ogni pensiero [...OMISSIS...] o è pratico, o |
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produca un effetto esterno come la sanità o l' edificio. | Dice | che egli trascorre tutta la serie dei mezzi fino che ne |
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che la stessa anima intellettiva è una specie (2). E | dice | la mente, come abbiamo più volte detto, « la specie delle |
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certo modo tutte le cose che sono » ». - Queste cose, come | dice | appresso, sono le sensibili e le intelligibili , a' quali |
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doversi intendere quel luogo, come spiegazione di ciò che | dice | così di frequente, che « « l' anima senza i fantasmi nulla |
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de' fantasmi. Perchè la mente è data dalla natura, | dice | Aristotele, ed ella è la specie intelligibile delle specie |
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che è insito nell' anima e che costituisce la mente. | Dice | anche più espressamente che i sensibili « « non sono |
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materiale; e che Aristotele fa uso di vane metafore, quando | dice | che tutta la natura, tendendo a prendere qualche forma |
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alla potenza di concetto e di assenza [...OMISSIS...] , | dice | che « « necessariamente deve presussistere la ragione e la |
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la specie ossia l' atto operante non è separato, onde | dice | parlando dell' uomo che « « un tale nascimento avviene per |
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atto. Ma nell' arte la specie operante è senza materia, e | dice | che alcune cose si fanno a caso a quel modo che le fa l' |
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Ora solo in questo secondo significato da' moderni si | dice | specie . Ma gli antichi lo prendevano ora nel primo, ora |
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dell' anima, [...OMISSIS...] , e che nella « Psicologia » | dice | « « come un abito a guisa di luce » » [...OMISSIS...] . E` |
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d' Aristotele, o colla massima parte di esse. Aristotele | dice | costantemente che l' oggetto della mente sono i principŒ, |
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da quelle; 2 le ultime regole delle scienze e delle arti. | Dice | dunque che « la mente è degli estremi » [...OMISSIS...] per |
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non si dà cognizione possibile. [...OMISSIS...] E tosto | dice | che questo è il principio di contraddizione, che egli |
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i principŒ, [...OMISSIS...] (4). E anche intorno a questa | dice | egualmente che non è possibile alcun errore, e sempre è |
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e di questi si deve principalmente intendere quello che | dice | che [...OMISSIS...] . Ma tutti questi si riducono all' |
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da Aristotele pel primo universale) (2) e però | dice | che « « a quel modo che ciascuna cosa ha dell' essere, in |
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pure senza questi non si possono avere. [...OMISSIS...] . | Dice | che gli astratti non sono separati in quanto ciascuno è |
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il senso quello che scrive nella mente, quando chiaramente | dice | che è la sola mente quella che operando scrive in sè stessa |
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mentre altrove chiama materia « ciò che è potenza », qui | dice | la mente « potenza ma senza materia », il che viene a dire: |
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[...OMISSIS...] , e perciò se non avesse qualche atto. Ora | dice | appunto Aristotele che « « in essa è l' intelligibile » », |
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che lo rendono gli altri intelligibili, ond' è, come | dice | Aristotele, [...OMISSIS...] . Si conferma tutto questo da |
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[...OMISSIS...] . Si conferma tutto questo da ciò che | dice | Aristotele sull' impossibilità, che gli elementi e le cause |
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carattere che assegna Aristotele alla sostanza, e che | dice | ad essa spettare soprammodo, si è ch' essa « « una e la |
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all' universalissimo, all' essere, ossia all' uno stesso. | Dice | dunque che si dice qualche cosa essere una, quando « « il |
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all' essere, ossia all' uno stesso. Dice dunque che si | dice | qualche cosa essere una, quando « « il subietto sia |
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apertamente subietto il genere, cioè l' universale, e lo | dice | materia [...OMISSIS...] . Il subietto dunque qui è la |
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e pongono in lui un quanto di sapere determinato. Onde | dice | Aristotele che nell' acquisto del sapere, « « ci accade |
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parla Aristotele poco appresso: [...OMISSIS...] . | Dice | in qualche modo , perchè in un altro modo è il contrario, |
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a quello del senso. Poniamo attenzione a ciò che egli | dice | circa quel principio col quale si sentono tutti i |
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questo: [...OMISSIS...] ; il che è lo stesso di quello che | dice | in appresso dell' intelligibile e dell' intellezione (3). |
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si conferma ancora, come abbiamo già toccato, da quello che | dice | Aristotele, ente e non ente significare, nel più proprio |
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questi intelligibili incomposti: con questo, che Aristotele | dice | tocco , e noi chiamiamo intuizione, l' anima non s' inganna |
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dalla mente che a un subietto attribuisce un predicato. | Dice | che alcune cose sono sempre composte ed è impossibile il |
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pensa, e subiettivamente per l' unità di sè stessa. Poichè, | dice | Aristotele « « non l' indivisibile secondo il quanto ella |
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luogo Aristotele lo spiega, nè di spiegarlo si propone. | Dice | bensì, come vedemmo, che sola la mente nella generazione |
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la generazione umana: [...OMISSIS...] . Dall' altra poi | dice | che la mente s' aggiunge dal di fuori. Le quali due |
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si svolge dal seme; ma la mente? Questa la distingue, e | dice | che sola avviene dal di fuori e sola è divina, |
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Prendiamo una specie reale, e questa sia l' anima. Egli vi | dice | che « « niuna anima può essere in un altro, se non in |
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questo appunto, che l' essenza delle cose sensibili non si | dice | dell' idea, e anche delle cose reali, se non equivocamente |
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e quanto, il concetto d' Aristotele si avvicini al vero. | Dice | dunque, che « « le sostanze sono le prime degli enti e che |
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secondo Aristotele, è l' atto della contemplazione: ora, | dice | che quest' atto in noi non dura se non piccol tempo, ma nel |
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divina e l' umana, è un punto oscuro in tanta luce. Talora | dice | chiaramente che la mente non è cosa umana, e non umano ma |
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però non è l' uomo ma cosa divina. Pure tosto appresso | dice | che essa anzi è ciascuno di noi, secondo il principio dato |
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una di numero o di specie? Dipoi rispetto agli uomini, ci | dice | esser beatissimo quell' atto che è cognatissimo all' atto |
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lo chiamava altrove in tuon di beffa. Va più avanti, e vi | dice | degli altri animali che non hanno niuna comunione nel |
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cieco, anteriore all' intelligibile stesso. Tuttavia quando | dice | che alcuni sono spinti ad operare rettamente «alogoi |
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tutto le forme, e però condizione e termine di tutto. Onde | dice | che « « Iddio sembra essere un certo principio di tutte le |
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principio o solo l' ha Iddio, o principalmente » (3) ». E | dice | principalmente, perchè anche la mente nell' uomo è |
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forma dalla natura. Ma come si derivi quest' azione non lo | dice | chiaramente. Al primo cielo, che contiene tutti gli altri, |
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già divise, traendo un tale esempio dalla medicina, dove | dice | che oltre la specie della sanità e oltre il partecipante |
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genere in un senso differentissimo da quello nel quale | dice | genere le categorie, chè nel senso di queste nega che possa |
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contraddittorie (2). Ma rimane che l' essere (e quando si | dice | essere si dice atto, chè senza qualche atto non si può |
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(2). Ma rimane che l' essere (e quando si dice essere si | dice | atto, chè senza qualche atto non si può intendere l' essere |
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Così chiama le categorie « generi dell' ente ». E | dice | che come dicendo un uomo non s' aggiunge nulla ad uomo , |
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parli di quella stessa separazione assoluta. D' altra parte | dice | che tutti gli enti che non hanno materia sono semplicemente |
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della prima mente, formante con questa una medesima cosa. | Dice | dunque che l' ente e l' uno, che non è che un carattere |
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principio e fine di tutto (1). Questa mente pura, che si | dice | una parte dell' anima umana, è di natura separata dal |
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è qualche cosa di separato e da sè, [...OMISSIS...] . | Dice | poi, che il ben essere dell' armata è nell' ordine, ma che |
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un qualche cosa, nè la forma da sè, che è un semplice. Egli | dice | questo senza distinguere l' ente reale dall' ideale, il che |
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di natura alla specie che informa le cose reali, perchè | dice | le opere dell' arte formate dalla specie nella mente dell' |
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la specie loro preesistente, [...OMISSIS...] . Come dunque | dice | che «to agathon kai ariston» oltre avere un' esistenza |
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(2); i generi poi sono contenuti nell' essere, che si | dice | anche, insieme coll' uno, primo genere; poichè ogni |
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essa, e da essa, per così dire, informato dell' unità. Così | dice | l' essere «periechein ta onta panta» (4). E per questo |
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di un solo oggetto cioè dell' essere come essere (5), e la | dice | scienza universale, [...OMISSIS...] (6). E se l' essere |
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successione perisce senza quello di durata (4). Per questo | dice | Aristotele che l' essere e il vivere degli enti naturali |
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« De Mundo », che espone la dottrina di Aristotele, si | dice | che da Dio vengono tutte le idee o forme delle cose |
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e il primo dei tre principŒ aristotelici, è una se si | dice | in un modo universale e per analogia, ma è moltiplice |
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è pur questa che la fa sussistere quella che è, e perciò, | dice | Aristotele, la forma o essenza è la causa dell' essere, |
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e questa forma è puro essere separata dalla materia, onde | dice | [...OMISSIS...] (2). E prima avea detto: [...OMISSIS...] , |
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causa formale di tutte le forme, ma niuna di esse. Laonde | dice | Aristotele, che l' assegnare l' uno per causa formale dell' |
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senso assoluto ed obiettivo essenza eterna ed immobile, e | dice | che è tale quand' è separata da ogni materia (2). Dice |
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e dice che è tale quand' è separata da ogni materia (2). | Dice | ancora che « « il bene si dice in tanti modi, in quanti l' |
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da ogni materia (2). Dice ancora che « « il bene si | dice | in tanti modi, in quanti l' ente » » e l' ente si dice in |
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si dice in tanti modi, in quanti l' ente » » e l' ente si | dice | in tutti i modi categorici, e così il bene. Onde venendo |
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Onde venendo alla prima categoria, quella della sostanza, | dice | che il bene sostanza « « è la Mente e Dio » », |
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è quella che riguarda una collezione d' individui di cui | dice | «he gar epagoge dia panton» (1) e questa non dà nulla di |
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ridurli all' atto. Ma come può esserci la mente in atto? | Dice | Aristotele, che conviene che l' intelligibile in atto dia |
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(1). E però l' uomo, se vive conformato alla mente, | dice | Aristotele, che è più che uomo; vive d' una vita divina |
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incorporeo dunque, impassibile ed eterno, quello che, come | dice | in appresso, è tutto, primo, e sommo al sommo (1), e che è |
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la quale è propria dell' essere come puro essere); ma la | dice | anche tutto , [...OMISSIS...] , dove si scopre il panteismo |
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, dove si scopre il panteismo aristotelico. E questo la | dice | non più considerandola come fine universale, ma come fine |
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di essere e di vita, e questo tanto di essere e di vita si | dice | che viene dall' Essere primo prendendosi l' essere in senso |
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indeterminato, ma l' essere, essenza, determinato, onde lo | dice | anche « « causa (formale) di se stesso » », [...OMISSIS...] |
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ma anche la mente fattibile cioè in potenza a conoscere. | Dice | dunque che questa mente, che non ha ancora ricevuto le |
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Qui parla chiaramente della mente ancora in potenza. E | dice | che questa è la mente d' Anassagora senza mistura di sorta, |
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ma senza più operare, mancando le sensazioni, onde | dice | «kai aneu tutu uden noei». Questa mente passiva poi è atto, |
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a dichiarare la formazione della mente passiva, e di questa | dice | che nella vecchiezza perviene alla sua maturità (2). |
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conviene che quella si distingua da questa: della prima | dice | che è de' soli principŒ, che riduce egli stesso a un primo |
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riduce egli stesso a un primo intelligibile, della seconda | dice | che è di tutti gl' intelligibili, [...OMISSIS...] la prima |
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come tavoletta, e tale è la mente in atto, che Aristotele | dice | essere data all' uomo da Dio stesso, come uno strumento con |
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E qui già si scorge meglio la conciliazione tra ciò che | dice | dell' universale e ciò che dice del singolare. Poichè dopo |
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conciliazione tra ciò che dice dell' universale e ciò che | dice | del singolare. Poichè dopo avere esaltato questo sopra di |
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e così sono (6). Aristotele si oppone a questo, e | dice | che l' essere comunissimo non può esistere separato, e nè |
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dell' essere come essere, il dee considerare ad un tempo, | dice | Aristotele, e come singolare e primo, e come comunissimo. |
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scienza che tratta dell' ente deve riportare tutto ciò che | dice | a questo primo significato, come a un solo principio (3). |
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greca «kath' holu», che è come dire « ciò che si | dice | di tutto » onde è preso dalla predicazione e non dall' |
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mente in senso obiettivo è l' essere, perciò Aristotele or | dice | della mente suprema che forma la continuità e l' unità |
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continuità e l' unità delle cose e de' tempi, ora lo stesso | dice | della mente nell' uomo (3). E quest' è la ragione, per la |
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sono unico oggetto? Ecco quello che Aristotele non | dice | che oscuramente, e dove sta pure il nodo della dottrina. |
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per oggetto, «ta malista katholu», e questi Aristotele li | dice | i più rimoti da' sensi, [...OMISSIS...] . Ora questi |
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prenda indubitatamente in altro senso l' universale, quando | dice | che « « nessuno degli universali esiste separato dai |
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ne' molti (1). Ma l' uno , a ragion d' esempio, si | dice | bensì dei molti, ma non simultaneamente (2), perchè si |
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. Egli dichiara ancor meglio il suo pensiero con quello che | dice | immediatamente in appresso: [...OMISSIS...] . Ammette |
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Queste essenze dunque separate dalla natura sono quelle che | dice | lontanissime da' sensi, per sè stesse i primi e più |
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Di che la prima filosofia, appunto perchè tratta del primo, | dice | Aristotele, è anche universale, [...OMISSIS...] . Fa dunque |
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. Fa dunque dipendere l' universale dal primo , e | dice | che questo è l' ente separato ed immobile, [...OMISSIS...] |
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generi , perchè si predicano delle stesse differenze (3). | Dice | ancora, che se l' ente e l' uno fossero essenze |
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in sè stessi potenza alcuna. Quando dunque in altri luoghi | dice | che l' universale è sempre potenza, l' intende in altro |
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natura (4). Ora ciò che è in atto e ciò che è in potenza, | dice | Aristotele, appartiene allo stesso genere. Ogni scienza ha |
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da quelli che al modo d' Aristotele chiama «ta prota». | Dice | che, secondo la sentenza d' alcuni, i primi non possono |
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sul natural desiderio che move da prima i cieli: e | dice | che il primo movimento è massimamente quello del pensiero, |
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avvenga per impotenza del primo, che non può trapassare, e | dice | che sarebbe assurdo: e pare lo attribuisca all' esser quel |
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a' principŒ, non il movimento che è de' sensibili: | dice | finalmente riferirsi da taluno il movimento « alla mente e |
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sono fine degli universali: poichè qui sta la causa » ». E | dice | che il medesimo è medesimo o di essenza sostanziale, o di |
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si | dice | Evangelo di S. Giovanni, ma Evangelo di G. C. secondo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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gli altri Evangelisti avevano omesso. « « Riferiscono » », | dice | S. Girolamo, « « che avendo (Giovanni) letti i volumi di |
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dalla Chiesa di Efeso l' originale di questo Vangelo, e si | dice | che vi si trovasse ancora nel sec. VII. Qualche antico |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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lo Spirito suggerirà loro le cose che loro avrà detto, non | dice | le parole . - Questo non negasi, rispondiamo, e però non |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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interamente da ogni relazione col tempo. Infatti, quando si | dice | che il Verbo « era avanti il tempo », o che « era già |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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è una forma di questo mondo creato, perchè quell' atto si | dice | che fu fatto nel principio del tempo, piuttosto che in |
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ma si paragona il Verbo prodotto col mondo prodotto, e si | dice | che quello è avanti questo, il che viene a dire che quello |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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atto; per la stessa ragione, dico, anche l' atto creante si | dice | immedesimarsi coll' atto generante, non uscendo nè l' uno |
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dall' eterno semplicissimo loro principio. Onde S. Paolo | dice | che il Verbo « « porta tutte le cose colla parola della sua |
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da noi nel primo rispetto, si paragona col mondo, si | dice | che quello era prima di questo, per esprimersi con ciò che |
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rispetto, cioè come Esemplare del mondo, allora quando si | dice | che quello era prima del mondo si esprime solamente quella |
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le creava; ed essendo le cose distribuite pei tempi, | dice | che quella divina Sapienza si sollazzava al cospetto di Dio |
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sua, è poi quella di cui fa parte anche agli uomini, onde | dice | che « « sue delizie sono lo stare coi figliuoli degli |
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è nel Verbo eminentemente, perciò anche Giovanni | dice | del Verbo che « « illumina ogni uomo veniente in questo |
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onde l' Evangelista non si contenta di dire «logon», ma | dice | «ton logon»; « il Verbo »distinguendolo così da ogni altro |
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precede nell' uomo le opere dell' uomo. [...OMISSIS...] , | dice | egli, [...OMISSIS...] Dopo aver dunque Sant' Agostino |
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pronunciata , è un prodotto di essa mente; onde S. Tommaso | dice | che « de ratione intelligendi est quod intellectus |
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operazione divina e libera che le fa sussistere e che si | dice | creazione. Ma qui s' intenda bene. Quando si parla de' modi |
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questo perchè nella sua causa sussistente, onde S. Girolamo | dice | che «logos» indica ancora « causa uniuscujusque rei (loc. |
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in noi questa facoltà, come diremo in appresso, o come | dice | S. Girolamo: « Quae universa recte intelligimus in Christo |
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un atto volitivo col quale le fa sussistere: onde S. Paolo | dice | di Dio: « portans omnia Verbo virtutis suae (1) ». E l' |
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le cose in Dio, ma la frase non è accurata, perocchè non si | dice | vedere una cosa in un' altra se non si vede anche l' altra. |
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che fa di sè all' uomo il Verbo stesso, la quale perciò si | dice | soprannaturale, perchè non viene dalla natura finita, ma |
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si fece l' antica rivelazione per man de' Profeti, di cui | dice | S. Pietro: « Spiritu Sancto inspirati locuti sunt sancti |
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degl' immediati discepoli del Verbo incarnato. Dei primi | dice | che andavano scrutando in che tempo e quale lo spirito di |
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passioni e le posteriori glorie di Cristo, ma in pari tempo | dice | che non ministravano a se stessi, ma a' futuri cristiani |
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a conoscerla. Laonde degli stessi Ebrei prima di Cristo | dice | S. Tommaso d' Aquino che non conoscevano il Padre « in |
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di Dio è una, è uno il suo Verbo, nè propriamente Iddio | dice | altra parola che il suo Verbo. Conviene adunque dichiarare |
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l' Apostolo: « « Or poi della giustizia che vien dalla fede | dice | così: « Non vorrai dire in cuor tuo: Chi ascenderà in |
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Cristo » » (da cui è la salute). « « Ma che cosa | dice | la Scrittura?: Vicina è la parola nella tua bocca; quest' è |
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che, applicate alle umane cose, riuscirebbero assurde. Qui | dice | S. Giovanni che il Verbo era appo Dio. Ora nessuna delle |
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Ariani, fluisce tanto più spontanea che l' Evangelista | dice | che il Verbo era appo Dio in principio, il che, come |
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per esprimere la connessione di Cristo col Padre. Si | dice | che « « il Verbo è appo Dio » »; che è « « nel Padre »(2) |
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la congiunzione di un accidente colla sua sostanza, onde si | dice | che « il colore è nel corpo », e non presso, appo il corpo; |
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è nel corpo », e non presso, appo il corpo; laddove si | dice | che « un uomo è appo un altro uomo », e non in un altro |
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quale il Padre genera il Figliuolo, onde acconciamente si | dice | che il Figliuolo è appresso il Padre che lo genera, laddove |
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un' autorità o priorità della persona, appo cui si | dice | stare un' altra; conviene vedere quale tra questi |
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l' umana, ma è sempre in atto compiuto immanente, onde si | dice | ad un tempo che il Verbo sempre si concepisce e che sempre |
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in quanto ha un principio supremo ed incomunicabile si | dice | persona ». Posta questa definizione, chiaramente si deduce |
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il Verbo fra le cose fatte, non sarebbe più vero quello che | dice | l' Evangelista che nè pur una delle cose fatte fu fatta |
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est nihil quod factum est ». Onde S. Gregorio Nazianzeno | dice | che questi eretici dovevano prima provare che lo Spirito |
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la parola per co' verbi intransitivi o passivi. Quindi si | dice | egualmente questa statua sussiste per la sua forma, ovvero |
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per esprime la causa subordinata ed istrumentale . Così si | dice | che « il falegname opera per l' ascia o per la pialla, lo |
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valore alla particella per nel luogo di S. Giovanni ove | dice | del Verbo « « tutte le cose furon fatte per esso » », |
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maniera che Iddio « opera per se stesso ». E quando si | dice | che Dio opera per la sua sapienza o per la sua virtù, |
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qualche cosa eccetto che pel Figlio. Onde S. Agostino (1) | dice | che il Verbo è l' arte piena di tutte le ragioni viventi, e |
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e il figura substantiae alla sussistenza personale. E | dice | splendor gloriae , perchè Iddio è tutto glorioso e |
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il Padre, perchè conoscerlo veramente è un glorificarlo. | Dice | poi « figura substantiae ejus », invece di dire |
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semplicemente substantia ejus, perchè la sostanza, o come | dice | il greco «ypostasis» sussistenza, è comune a tutte e tre le |
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sia pura idea; 3 Che finalmente l' espressione greca che | dice | il « carattere della sussistenza » toglie ogni equivoco, |
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volontà creante delle due prime persone. Ma perchè si | dice | piuttosto, che il Padre crea pel suo Verbo, anzichè crea |
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Santo? Per una ragione analoga a quella per la quale si | dice | che lo statuario fa la statua pel suo concetto e non pel |
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e in questa la sua realizzazione, giace nel Verbo, si | dice | che il Verbo è la virtù di Dio, perchè in esso e per esso |
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dell' essere divino, e tutto è fatto. Laonde è vero ciò che | dice | S. Anselmo, che con uno stesso pronunciamento Iddio dice se |
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dice S. Anselmo, che con uno stesso pronunciamento Iddio | dice | se stesso e le cose esteriori. Ma conviene però intendersi, |
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della parola, ma per la povertà della lingua greca che | dice | egualmente generato e fatto, onde anche il primo libro del |
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est ante omnes, et omnia in ipso constant (1) ». E anche | dice | di Cristo medesimo: « portansque omnia verbo virtutis suae |
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Verbo, si avvera appieno quello che in altra circostanza | dice | S. Paolo di Dio, che « in ipso vivimus, et movemur et sumus |
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ipso vivimus, et movemur et sumus (3) », nel qual luogo si | dice | che noi stessi viviamo, noi stessi ci moviamo, noi stessi |
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a noi relativa e dirò così esterna, ma nello stesso tempo | dice | che viviamo, ci moviamo e siamo in Dio, perchè nel Verbo |
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in questo senso il Verbo è quella materia invisa da cui | dice | il libro della Sapienza che furono create le cose tutte |
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è Cristo, ma in modo diverso: « secundum naturam quidem », | dice | il Santo Dottore, « in disciplina Christiana, initium et |
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»; alla seconda assegna sei distinte epoche. Della prima | dice | che le sostanze spirituali, e materiali furono create nel |
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l' artefice ricorre all' idea per formarla, e così si | dice | che la forma per «l' idea (2) ». La sussistenza adunque, |
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la creazione informe e sostanziale, laddove la prima | dice | la creazione formata e compiuta, come quando si legge: « |
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sussistenza, e però l' identica virtù del Padre. Perocchè, | dice | S. Tommaso, [...OMISSIS...] . Nè può addursi in contrario |
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del lettore. « « Ora se si considerano rettamente » », | dice | l' Angelico nel suo commentario, « « le parole predette: |
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qualche cosa se non pel Figlio. Il perchè S. Agostino (1) | dice | che il Verbo è l' Arte piena di tutte le ragioni viventi, e |
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divino, mostra altresì la loro indivisibilità, perocchè | dice | che la stessa vita del Verbo è la luce degli uomini, nè |
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« quia lux non nisi viventi attribui potest », come | dice | l' Angelico (1). L' oggetto adunque vivente è la persona |
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diede anche al Figliuolo avere vita in se stesso »(1) ». E | dice | « in se stesso »pronome personale, quasi venga a dire nella |
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l' Evangelista dice, che « « nel Verbo era vita » », e non | dice | piuttosto, che il Verbo stesso era vita? Conviene ben |
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la verità e la vita »(2) »; perocchè in questo luogo non | dice | di essere la vita in se stesso, ma relativamente agli |
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cioè di quella degli uomini, laddove in questo si | dice | semplicemente che il Verbo non è per avventura cosa morta, |
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sua produzione la vita in potenza. Laonde abusivamente si | dice | che le piante vivono, qualora non si voglia attribuir loro |
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si costituisce sua forma. Non è così del Verbo divino, | dice | S. Giovanni, perocchè « « in esso medesimo è vita » ». |
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bellezza, della sapienza, e suppone un oggetto; onde si | dice | sentimento oggettivo. Nell' uomo vi ha una contemplazione |
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è essenzialmente amata, è spirata persona, la qual si | dice | lo Spirito Santo. Onde l' oggetto7persona, in quant' è |
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seguente dottrina: « Conviene avvertire che qualche cosa si | dice | del Figliuolo di Dio secondo sè, come quando lo si dice Dio |
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si dice del Figliuolo di Dio secondo sè, come quando lo si | dice | Dio onnipotente e simiglianti cose. Qualche cosa poi si |
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Dio onnipotente e simiglianti cose. Qualche cosa poi si | dice | di lui rispettivamente a noi, come quando lo si dice |
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poi si dice di lui rispettivamente a noi, come quando lo si | dice | Salvatore e Redentore. Qualche cosa ancora si dice di lui |
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lo si dice Salvatore e Redentore. Qualche cosa ancora si | dice | di lui nell' uno e nell' altro modo, come quando lo si dice |
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dice di lui nell' uno e nell' altro modo, come quando lo si | dice | sapienza e giustificazione. Ora in tutte quelle cose che si |
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si dicono del Figliuolo assolutamente e secondo sè, non si | dice | che egli sia fatto: così non dicesi che il Figliuolo sia |
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oggettivo, ossia dell' essere come Verbo. Onde S. Giovanni | dice | che « « la vita era luce degli uomini » », e non degli |
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si legge nel suo Evangelio che abbiamo alle mani, che vi si | dice | che la vita era appresso il Padre, il che risponde alle |
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dice: « « Deus vitae meae »(4) »; e nel Deuteronomio | dice | Mosè al popolo che « Iddio è la sua vita (5) ». Ma quando |
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oggetto, e che all' uomo, come tale, si manifesti. Quindi | dice | S. Giovanni che la vita era la luce degli uomini. Or se si |
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Scritture, quindi i Padri osservano che l' uomo non si | dice | già l' uomo fatto imagine di Dio, ma fatto ad imagine, il |
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imagine di Dio nelle scritture sante è il Verbo. Di Cristo | dice | S. Paolo: « qui est imago Dei (4) »; e altrove: « qui est |
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stava il Verbo prima che si rivelasse. Perocchè, come | dice | S. Paolo stesso, « omne quod manifestatur lumen est (1) »; |
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del tutto attuale ed indelebile; e forse per questo non si | dice | espressamente nelle Scritture che i primi Padri del genere |
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« « Ora rinnovatevi nello spirito della mente vostra, | dice | S. Paolo a que' di Efeso, e vestite l' uomo nuovo che fu |
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di Dio » ». Di più in questo luogo dell' Apostolo non si | dice | solamente « « l' uomo nuovo » », ma, secondo il testo |
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Cristo e che Cristo comunica a' suoi seguaci. S. Agostino | dice | che la grazia data ad Adamo era un ajuto senza il quale l' |
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cristiano, non però senza il cristiano. [...OMISSIS...] , | dice | S. Paolo, [...OMISSIS...] . Non già che l' uomo non possa |
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frutto e divenire discepolo di Cristo, parola altissima che | dice | tutto: può portare tutto il frutto che vuole, perocchè |
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qualora non sia confermato in grazia; onde Cristo | dice | a' suoi discepoli: « « Tenetevi in me, ed io in voi »(1) », |
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nella sua meravigliosa lettera ai Romani: [...OMISSIS...] . | Dice | gli uomini in quello nel quale peccarono volendo dire gli |
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intelletto, non ha polso da eseguire. Il che è quello che | dice | S. Paolo in persona propria parlando dell' uomo peccatore: |
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inescusabili. E rispetto a questo gli accusa per due capi. | Dice | in primo luogo che col lume della ragione conoscevano |
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le passioni ignominiose che descrive l' Apostolo (3). | Dice | in secondo luogo San Paolo che sono inescusabili perchè |
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mondo che disprezza, sapendo d' aver tutto ciò in sue mani, | dice | coll' Apostolo: « Omnia possum in eo qui me confortat (1) |
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in Cristo e non in se stesso, perchè sa e sente quello che | dice | l' Apostolo: « quae stulta sunt mundi elegit Deus, ut |
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è lo stesso che incorporare, inserire in Cristo. E si | dice | generare, perchè Cristo divenendo il principio supremo |
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che le guida e rivolge a favore di quelli che amano Dio. E | dice | in ipso , perchè in Cristo sono tutte incorporate e |
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del tutto, e combatte contro lo spirito. Onde S. Paolo | dice | di sè: « In carne enim ambulantes, non secundum carnem |
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Cristo secondo lo Spirito, ma solo secondo la carne. Il che | dice | S. Paolo così [...OMISSIS...] : il che è quanto dire, che |
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spirito è descritta di frequente nelle divine scritture. | Dice | S. Paolo: « Caro enim concupiscit adversus spiritum: |
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il demonio si accoglieva: « Induite vos armaturam Dei », | dice | a que' di Efeso, « adversus insidias Diaboli. Quoniam non |
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harum, contra spiritualia nequitiae in coelestibus (2) ». E | dice | in coelestibus per significare la parte superiore dell' |
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nuova non soggetta alla morte, e però eterna: « Renati », | dice | S. Pietro, « non ex semine corruptibili sed incorruptibili |
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vobis gratiam, in revelationem Jesu Christi (3) »: e | dice | i lombi della mente, perchè la castità risiede |
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offesa di Dio, ed ogni mal passo. « Igitur non dormiamus », | dice | in altro luogo l' Apostolo, « sicut et caeteri, sed |
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quando ancora non credevano in lui: [...OMISSIS...] | dice | all' incontro ai suoi discepoli che già credevano e quindi |
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tipo agli uomini di ogni perfezione: [...OMISSIS...] . E | dice | che questo mandato del Padre è la vita eterna, a cui |
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»(2). » In questo magnifico e sublimissimo Salmo il Padre | dice | al Figliuolo che ha consumato il suo sacrificio, e che s' è |
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astro della luce fra gli splendori della santità, come | dice | il citato Salmo, della tua stessa sostanza, ex utero . Ora |
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morale, facendo che dalla virtù morale proceda la forza; e | dice | che nel giorno del suo trionfo sarà seco il principio, cioè |
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ita et in Christo omnes vivificabuntur (3). » E altrove | dice | che « purgationem peccatorum faciens, sedet ad dexteram |
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suoi fratelli nei loro patimenti e nelle loro tentazioni. | Dice | ancora « Non enim habemus pontificem, qui non possit |
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virtù di rimettere i peccati degli uomini, perocchè, come | dice | S. Paolo: « Eum, qui non noverat peccatum, pro nobis |
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stessa gloria quanti uomini a lui piace. Perocchè, come | dice | di nuovo S. Paolo, egli è fatto sacerdote « « non secundum |
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a riceverli a sè, a collocarli là appunto dov' egli è (non | dice | dove sarà, perchè Cristo fu sempre appresso Dio, non solo |
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ritorno parla Cristo poco appresso dicendo [...OMISSIS...] | Dice | che pregherà il Padre, mostrando che come uomo egli impetra |
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manifestava il suo desiderio non poteva andare inesaudito. | Dice | che non li lascierà orfani, cioè senza Padre, perchè egli, |
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figliuoli di Dio: [...OMISSIS...] dice, [...OMISSIS...] | Dice | finalmente che i suoi discepoli al lume dello Spirito Santo |
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vita di Cristo; e il veder Cristo è un atto di questa vita. | Dice | del pari che conosceranno il Santo Spirito, perchè apud vos |
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porre altresì la risurrezione delle membra. Di più | dice | senza questa risurrezione rimane lo stato di peccato, adhuc |
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trovati sotto le tuniche doni degl' Idoli, il sacro storico | dice | in modo assoluto, che se non vi avesse la risurrezione |
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ancor più, può egli sembrare al vero conforme quello che | dice | l' Apostolo, che, se non vi avesse la resurrezione de' |
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corpo viva; ma si limita a parlare degli uomini santi, e | dice | di questi che nella risurrezione vivranno per non più |
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me, non morrà in eterno »(1). » Ora Cristo in altro luogo | dice | de' suoi discepoli parlando al Padre: « Ego in eis et tu in |
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che di sua natura non può perire. Onde Cristo assolutamente | dice | che « ogni vivente e credente in lui, non morirà in eterno |
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la grazia. Rispetto a questa maniera di vita, Cristo | dice | se stesso di esser la vita; rispetto alla prima, dice di |
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dice se stesso di esser la vita; rispetto alla prima, | dice | di esser la risurrezione . Quegli stesso che è la vita |
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non avea dato fino allora, ma che prometteva di dare, | dice | esser tale che non muore, non vien meno perchè permane |
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ciò che ivi si legge del pane celeste. Questo pane si | dice | dato dal Cielo, perchè Cristo, nella forma di cibo o di |
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se non da quelli che sono nati nelle acque battesimali. | Dice | Gesù Cristo di nuovo agli Ebrei « Ego sum panis vitae: qui |
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gli ha dato. Ora, che cosa il Padre diede al Figliuolo? Lo | dice | altrove in quelle parole: « dedisti ei potestatem omnis |
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ogni carne nell' ultimo giorno colla resurrezione. Egli non | dice | che ogni cosa che gli diede il Padre sarà da lui |
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pratica e l' adesione al Figlio percepito. Questi, | dice | Cristo, ha la vita eterna . Ma se ha la vita eterna, qual |
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Filium et credit in eum habeat vitam aeternam (2). » Prima | dice | videt filium, e poscia dice et credit in eum, perocchè a |
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vitam aeternam (2). » Prima dice videt filium, e poscia | dice | et credit in eum, perocchè a quella visione del Figlio |
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eterno, e che agli uomini mi manda e mi comunica nel tempo. | Dice | nelle parole appresso che nessuno degli uomini vide il |
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lo comprende, e quindi n' è l' intelligibilità. Ma tuttavia | dice | che, se il Padre non si può vedere dagli uomini, tuttavia |
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tuttavia da essi si può udire, onde il profeta Isaia | dice | che « saranno tutti docibili », ossia atti ad essere |
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Aveva detto che chi crede in lui ha la vita eterna, e poi | dice | di essere egli stesso pane di vita, di cui quegli che avrà |
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per l' eterna salute. Ma in tal caso, in qual modo Cristo | dice | assolutamente poco appresso: Se non mangerete la carne del |
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medesimo ce l' abbia in parte svelato. Gesù Cristo ci | dice | che egli si comunica agli uomini in forma di cibo: che |
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carne per la vita del mondo, [...OMISSIS...] ovvero, come | dice | il testo greco « « è la mia carne che io darò per la vita |
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dichiara che avrebbe bevuto nel regno del Padre suo, lo | dice | « vino nuovo »perchè il suo corpo sarebbe stato glorioso: |
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« vino nuovo »perchè il suo corpo sarebbe stato glorioso: | dice | che lo avrebbe bevuto « con esso loro », per indicare la |
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superiori e celesti, ed inferiori e terreni, e fra questi | dice | che altare superiore è anche la Chiesa trionfante, altare |
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hominis habet potestatem in terra dimittendi peccata (1); » | dice | ancora: « Dominus est Filius hominis etiam sabbati (2); » |
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unicuique secundum opera ejus (4): » e tante altre cose | dice | in onore della umana natura che il Demonio aveva tanto |
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ma la vita divina partecipata, la vita essenziale di cui | dice | S. Giovanni: « « In ipso vita erat ». » Questa vita è la |
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vita. Laonde S. Agostino, spiegando le parole di Cristo, | dice | che non muore colui che riceve nell' eucaristico cibo |
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impedimento che pone l' uomo. Il perchè S. Agostino | dice | che nelle citate parole di Cristo il Signore espone « quid |
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dal mal seme di Adamo, nasce corrotto, peccatore; e però si | dice | morto, cioè privo della vita spirituale. Egli ha bensì la |
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che se ne rincarnano e rinsanguinano veramente. Onde | dice | « Panis enim Dei est qui de coelo descendit, et dat vitam |
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ricevuto nella sua bocca, e fatto passare pe' suoi visceri. | Dice | ancora, per dimostrare la cooperazione dell' uomo alla |
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Quindi, il ricevimento dell' eucaristia non si | dice | un risorgere. Ma nondimeno la vita eucaristica ha il suo |
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sunt, vuole che questi sieno là dove è egli medesimo. Egli | dice | [...OMISSIS...] Attribuisce dunque alla fede, di cui egli è |
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ed alla bibita della sua carne e del suo sangue; e tuttavia | dice | che senza di questa non si può aver la vita in se stessi: |
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dovevano essere perfezionati alla vita insieme con noi, | dice | l' Apostolo. [...OMISSIS...] « Deo pro nobis melius aliquid |
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« Deo pro nobis melius aliquid providente , » | dice | l' Apostolo; perocchè noi, che Iddio predestinò a vivere |
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di Cristo nell' altra vita che darà la beatitudine. Egli | dice | che le anime nostre, passate da questa vita senza macchia o |
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anime nostre divenendo nostra carne e nostro sangue. Non | dice | il Concilio semplicemente che nel celeste regno saremo |
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celeste regno saremo uniti a Cristo, goderemo di Cristo, ma | dice | che lo mangeremo, e lo mangeremo siccome pane, cioè al modo |
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dire che nel cielo si mangi questo cibo divino. E Cristo lo | dice | ancora più chiaramente parlando di que' servi fedeli che |
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ed è il cibo stesso ch' egli amministra. Ma perchè | dice | ministrerà il Signore a que' servi fedeli in passando? |
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dall' essere suo nascosto, sub sacris velaminibus, come | dice | il Concilio di Trento, si apre e manifesta ed è mangiato |
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palese risponde quella risurrezione dell' anima di cui | dice | Cristo che passa dalla morte alla vita [...OMISSIS...] E le |
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audient vocem Filii Dei: et qui audierint vivent (2). » E | dice | che già allora i morti udivano la voce del Figliuolo di |
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Angelus Testamenti, quem vos vultis (2). » Il qual Profeta | dice | pure del Sacerdote: « Labia enim Sacerdotis custodient |
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di Cristo in voi che vi è promessa. Onde in altro luogo | dice | [...OMISSIS...] E altrove l' Apostolo vuole che abbiamo |
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spesso S. Paolo congiunge; per esempio scrivendo a Tito si | dice | nel saluto apostolico di Cristo, « secundum fidem electorum |
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imaginem transformamur a claritate in claritatem, » o, come | dice | il testo greco: «apo doxes eis doxan». Questa chiarezza non |
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non dava loro la vita soggettiva, non li trasformava, come | dice | S. Paolo, nella stessa imagine di Cristo, non li toglieva |
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e potendo cooperano, figliuoli di Dio, onde passano, come | dice | S. Paolo, « a claritate in claritatem tamquam a Domini |
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nostro, quod sumus filii Dei (3); » perciò Gesù Cristo | dice | che il Padre ama noi, perchè noi amiamo lui, |
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scientiae claritatis Dei in facie Christi Jesu (2). » E | dice | in facie Christi Jesu, perchè lo Spirito Santo che illumina |
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sarà squarciato il velo de' nostri corpi: [...OMISSIS...] | dice | S. Paolo, [...OMISSIS...] Laonde nell' antico testamento vi |
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fede, che era da rivelarsi e che si rivelò col Vangelo, | dice | S. Paolo: « Prius autem quam veniret fides, sub lege |
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e non più della fede che al presente resta a rivelarsi, | dice | S. Pietro: « qui et ejus, quae in futuro revelanda est, |
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a noi che siamo nella presente vita: [...OMISSIS...] | dice | a que' di Colosse, [...OMISSIS...] e tuttavia soggiunge « |
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di Gesù Cristo. Parlando della seconda venuta di Cristo, | dice | il Vangelo: « qua die Filius hominis revelabitur (1). » E |
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come avevano già preannunziato i Profeti: [...OMISSIS...] | dice | il Redentore in Isaia: [...OMISSIS...] E il Salmo: |
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Isra‰l (4). » E S. Pietro alla famiglia del Centurione | dice | di Gesù: « Vos scitis - quomodo unxit eum Deus Spiritu |
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spirituale rigenerazione: « Voluntarie enim genuit nos, » | dice | S. Giacomo, « verbo veritatis ut simus initium aliquod |
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abbiamo di sopra accennato, e per cui fu esaudito, come | dice | S. Paolo, quando pregò d' essere campato dalla morte: onde |
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immortalitatis (3), » e il Santo Concilio di Trento lo | dice | « « un ineffabile e al tutto divino beneficio quo mortis |
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qua nulli unquam contigit justificatio, » il Tridentino | dice | che l' unica causa formale è la giustizia di Dio, « qua nos |
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si chiama comunione spirituale. Laonde il Tridentino | dice | dell' uso che fanno i fedeli dell' Eucaristia: |
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quell' ostia stessa, cioè il corpo dei cristiani, si | dice | « ostia vivente, e santa, e a Dio piacente », perchè dai |
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e un saggio e un pegno della futura risurrezione; onde | dice | S. Paolo: « Quod autem nunc vivo in carne, in fide vivo |
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un corpo solo con Cristo (il qual corpo, sebbene reale, si | dice | mistico, che vuol dire occulto, perchè in questa vita non |
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solo spirito tutte le persone dei fedeli fra loro, perocchè | dice | San Paolo: « qui autem adhaeret Domino, unus spiritus est |
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che n' era il fonte e la più efficace cagione, perchè si | dice | [...OMISSIS...] L' esemplare di questa unione che Cristo |
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la società dell' uomo con Cristo ordinata dal Padre, di cui | dice | l' Apostolo: « Fidelis Deus, per quem vocati estis in |
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et quem misisti Jesum Christum (1), » e questa vita si | dice | oggettiva, non perchè non sia anch' essa un atto del |
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nuovo e suo proprio, onde dice: [...OMISSIS...] Ed altrove | dice | che lo Spirito prega nell' uomo, e dimanda quel che deve |
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nuovo, l' uomo nato alla santità; il qual uomo perciò si | dice | divenuto uno spirito con Dio: [...OMISSIS...] E S. Paolo: « |
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dell' anima umana in istato soprannaturale, come quando si | dice | che i giusti sono luce, aggiungendosi: « nel Signore », |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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avrebbe chiaro il suo pensiero: ma non lo fa per tutto, e | dice | l' una cosa e l' altra, rimettendo troppe volte al lettore |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di questi quattro modi si moltiplica. Poichè del subietto | dice | continuando che in un modo questo si dice materia «he |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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del subietto dice continuando che in un modo questo si | dice | materia «he hyle», in un altro forma, «he morphe», in un |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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si divide anch' essa per lo meno in tre significati. Poichè | dice | in un altro luogo che le cause come quiddità, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dire che introduca qui l' universale come nuova parola, che | dice | lo stesso con una relazione logica diversa. Pure quando |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non è universale, e che quando insegna che l' «usia» si | dice | in quattro modi (poichè « sembra essere «usia» a ciascun |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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deve appartenere alla «usia» prima , come quello che non si | dice | d' altra cosa, ma di lui le altre cose si dicono. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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l' esclusione dell' universale. E in vero, quando si | dice | individuo reale, si dice: non universale. Onde col dirsi: è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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col dirsi: è possibile questo non universale, altro non si | dice | se non: E` possibile questo non universale (1). L' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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delle essenze. Laonde definendo l' «usia» non solo | dice | che è la materia, l' ultimo subietto, che non si predica d' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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qualità predicata può essere essenziale, ed è quella che si | dice | « sostanza seconda », e significa un quale circa la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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inesistente come singolare e reale. Ma perchè dunque si | dice | universale? Perchè lo spirito può replicare lo stesso atto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sfuggire alla difficoltà con una parola nova che introduce: | dice | dunque, che è uguale la loro ragione , «logos», |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e indivisibile (1). Ora, come poi quella forma reale , che | dice | in un modo essere subietto, sarà schema dell' idea, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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delle sostanze singolari che chiama « primi degli enti », | dice | che nelle sostanze seconde, che sono una classe d' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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potrebbe essere prima del contenente? Aristotele medesimo | dice | di no; insegna anzi, che i contenenti si dicono anteriori |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sono elementi comuni alla sostanza e all' altre categorie, | dice | che, se ci fossero, sarebbero anteriori alle categorie, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Circa l' anteriorità nell' ordine della cognizione, che | dice | essere un' anteriorità assoluta (1), così distingue: |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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(2). Dunque s' abusa della parola specie , perchè 1 si | dice | che la specie mia non è la sua , la specie di ciascuno |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in cui tende il moto com' a suo fine » », questo, che si | dice | anche « « primo nella mente dell' artista, e ultimo nell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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principio, che è il principio movente [...OMISSIS...] , e | dice | che appartiene a questo principio movente l' Arte, e che l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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intimamente colla materia e da questa inseparabile). Non | dice | tuttavia quale sia questo modo, e però riserva di nuovo, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e però riserva di nuovo, e non iscioglie la questione. | Dice | bensì, che non si generano, nè corrompono: con che confessa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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come una cosa qualunque possa essere intelligibile. | Dice | che la forma, in quest' azione della sostanza reale sull' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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adoperare delle frasi contradditorie. A ragion d' esempio | dice | che la specie è l' « uno ne' molti »(2), cui l' intelletto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e reali, che sono le sostanze prime, tutto il contrario | dice | nel libro delle Categorie, dove, come abbiamo veduto, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Sembra piuttosto manifesto, che Aristotele, quando | dice | separabile per la virtù dell' intelletto la forma dalla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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delle forme, e che diventa tutte le cose. Tuttavia | dice | che questa mente producente è più eccellente dell' altra e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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interpretazione è chiaramente smentita da Aristotele, che | dice | tale differenza, di mente in potenza, come materia, e di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dalla sensazione al concetto fino a' principŒ scientifici , | dice | che l' anima dee essere costituita in un dato modo, ma qui |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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l' anima dee essere costituita in un dato modo, ma qui non | dice | quale . Per conoscere adunque la natura di quest' anima, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il nome di mente a ciò che non è mente, per traslato, come | dice | pure per un certo traslato, che il senso giudica (4); |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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perciò qui si dà cura di definire di qual mente parli, e | dice | di quella « « per la quale l' anima conosce ed è prudente » |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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distinta da questo, risulta dalle parole che seguono, dove | dice | che [...OMISSIS...] . Distingue dunque i sensibili, e però |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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viene a determinare come sia fatta questa potenza, e qui | dice | che quantunque sia potenza, ella deve avere una virtù in sè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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mente tra il suo essere in potenza e il suo essere in atto, | dice | che [...OMISSIS...] . Questo è il celebre luogo d' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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caso diverso, appigliandosi alla sua contraria. Così quando | dice | che la mente « « è in potenza in qualche modo, «pos», le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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da quello in cui la prende poco appresso, quando | dice | che [...OMISSIS...] . Poichè se quando gli intelligibili |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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precedente, dove parla del possibile [...OMISSIS...] , | dice | che è separabile dal corpo (1); il che mostra che si tratta |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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come questa potenza intellettiva passi al suo atto, | dice | che anche quando la mente è divenuta ciascuna forma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e generiche, ma in quanto egli è essenziale obiettività, si | dice | forma obiettiva di tutte l' altre idee e di tutte le cose. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e potenza dell' anima, perchè in questa piuttosto, come | dice | S. Tommaso, sussiste il corpo vivente, e da essa è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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seguente luogo (5). [...OMISSIS...] . E poco appresso la | dice | « « essenza come concetto » » [...OMISSIS...] , e la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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se quest' anima possa sussistere separata dal corpo, e | dice | e ripete, che questo è cosa oscura (1), ma finalmente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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intuizione dell' essere; il che Aristotele in quella vece | dice | della percezione, nella quale l' intendimento apprende con |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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esterna non può essere il sensibile , perchè espressamente | dice | Aristotele, che il solo senso è mosso dal sensibile, la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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altra natura che quella di possibile ; [...OMISSIS...] . 2) | Dice | poi che questa mente è « come un abito »: e un abito dice |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Dice poi che questa mente è « come un abito »: e un abito | dice | cosa che si ha , e non quello che si è (3). Onde indica una |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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facoltà del subietto, perchè chi ha, è il subietto; e la | dice | anche: 2) lume , che ha valore obiettivo. Non può dunque |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e però non può sussistere sola senza la forma, perchè | dice | Aristotele, da sè non è un chè determinato (3). Ora la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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un altro modo, solo che si consideri ciò che veramente ne | dice | Aristotele. Esaminiamo con diligenza i luoghi più classici, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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lo scibile, che è appunto quello, che facciamo noi. Ora | dice | che « « questo sensibile e questo scibile o sciente dell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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. Ora niuna cosa è separata dalle grandezze sensibili, | dice | Aristotele, cioè a dire, non c' è la cosa intellettuale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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le difficoltà più sopra notate. Poichè quando Aristotele | dice | « « che la mente è tutte le cose, perchè è le specie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Anche questo è fuori di questione. In quarto luogo | dice | bensì Aristotele che la specie intelligibile è veduta dal |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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quella da questa. E tant' è vero che la distingue, che | dice | che quella si contempla « «insieme col fantasma » |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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espressamente questi due modi di esistere da per tutto dove | dice | che « è il medesimo la mente e l' inteso » [...OMISSIS...] |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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un' altra causa che la riducesse all' atto, onde di essa | dice | Aristotele, che « « questa mente è separabile, e immista, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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quale possiamo con verità applicare quello, che Aristotele | dice | della sua mente, insegnando che sia separabile solo «tuth' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sussistere per sè separato dalle cose corporee. Perciò | dice | che questa mente sia nell' uomo parte dell' anima, ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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impedita da certi suoi atti per l' infermità del corpo (3). | Dice | dunque, che la mente è da sè sostanza, [...OMISSIS...] (1). |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e continuamente contemplato, uno e continuo (5), che | dice | esser lo stesso dell' atto essenziale della mente, col |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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atto delle operazioni, che non aveva da sè. Ora Aristotele | dice | che l' anima è specie, e però pone che possa tanto stare da |
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intellettiva, ma ben anco all' anima sensitiva, poichè | dice | che per vecchiezza il principio sensitivo non perisce, ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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separata. Nel composto considera tutte le operazioni, e | dice | che l' anima è quella che le contiene tutte ed unifica e |
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il corpo vivente pel subietto dialettico, come quando si | dice | - e lo dice spesso Aristotele - che l' anima è nel corpo; |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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vivente pel subietto dialettico, come quando si dice - e lo | dice | spesso Aristotele - che l' anima è nel corpo; ma il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è nel corpo; ma il subietto reale è l' anima, e però si | dice | (quello che pur dice Aristotele), che il corpo è nell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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subietto reale è l' anima, e però si dice (quello che pur | dice | Aristotele), che il corpo è nell' anima come nel suo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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[...OMISSIS...] non ha bisogno d' organo corporale, onde | dice | che la mente pare un altro genere d' anima (1), ed è non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sono in atto per loro propria essenza, [...OMISSIS...] . | Dice | in appresso che quest' immobile sostanza è « separata da' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ci sia l' anima, e onde venga [...OMISSIS...] ; e prima | dice | che c' è un' anima vegetale [...OMISSIS...] , che poi ne |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la mente distinta dall' anima stessa. [...OMISSIS...] . | Dice | dunque che la sola mente è divina e viene dal di fuori, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di contraddizione . Questo principio, [...OMISSIS...] , | dice | Aristotele, deve assumersi come noto. Dee ancora |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e che da Aristotele viene solamente indicato. Poichè | dice | che l' alternativa che si ha nel principio di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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chè l' ignorare è non toccare, [...OMISSIS...] . Il che | dice | in molt' altri luoghi. Ed è molto da considerarsi questa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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E come s' ha da intendere dunque quello che altrove | dice | che le specie intelligibili s' intuiscono dall' anima nelle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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della scienza » »; [...OMISSIS...] . Ora in appresso | dice | che questo principio della scienza è la mente, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di questi primi intelligibili, che sono essenze incomposte, | dice | Aristotele che sempre sono in atto, e non mai in potenza da |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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per Aristotele è quello di contraddizione. Del quale | dice | espressamente che per natura sua è « « il principio di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e però per lui, come per un primo lume, si conoscono: | dice | ancora, che [...OMISSIS...] . Sui quali luoghi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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l' anima dalle sensazioni viene formandosi la scienza, | dice | che [...OMISSIS...] . La condizione dunque che dee avere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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, la verità, gli universali. Laonde censurando Democrito | dice | che [...OMISSIS...] . Dal qual luogo, come da molti altri |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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anima intellettiva ha bisogno dell' aiuto de' fantasmi. | Dice | che quelle operazioni, che sono del composto, non sono |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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permanenza s' esprime col principio di contraddizione, che | dice | « « l' essere non può non essere » » secondo la forma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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essere indeterminato ossia comunissimo », vedesi da ciò che | dice | Aristotele della « Filosofia prima ». Poichè come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che è l' ente comunissimo. E questo ente, che | dice | esser lo stesso che l' uno, lo chiama primo, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ma solo il loro essere separato da' reali. Socrate, | dice | in un altro luogo, cercò l' universale e la definizione, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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degli stessi vocaboli da lui usati, e le cose che | dice | sembrano parimente variare, secondo il bisogno del momento |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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d' un uomo particolare, che è uomo o che è animale, si | dice | che la sua essenza o natura è quella d' esser uomo o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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prima di queste, onde « « tolte queste, è impossibile », | dice | Aristotele, «che rimanga nulla di quelli »(1) ». La seconda |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sostanza, io posso dire di questa quello appunto ch' egli | dice | delle sue sostanze prime, cioè posso dire che d' un' idea |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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i generi e le specie «( Ideol. 591) », con che non si | dice | altro, se non che c' è quest' ordine tra l' idea specifica |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in tutta la serie, che dee cominciare dall' atto. Onde | dice | che ogni principio di moto e di quiete dev' essere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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, e applicando questo principio alle specie, | dice | che [...OMISSIS...] , e vuol dire che in ciascuna specie si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dovea partecipare di questa cosa per sè esistente. E non | dice | Aristotele lo stesso in altre parole? [...OMISSIS...] . Non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Aristotele lo stesso in altre parole? [...OMISSIS...] . Non | dice | che il nome e la definizione, cioè l' essenza delle specie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dell' uomo, ed è da notare che il nostro filosofo non | dice | necessaria l' induzione per formare gli universali, quand' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la partecipazione di ciascuna d' esse sia in quanto non si | dice | del subietto, dovendo in tal caso ella stessa, l' idea |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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individuale, che non s' ammette prima, e il quale non si | dice | d' altro subietto: dunque le idee saranno sostanze |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ma Aristotele, dove gli bisogna e dimentica Platone, | dice | il medesimo (2). Poichè qual vi può essere sentenza più |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ma dà loro una natura anteriore alla predicazione, e | dice | che quelli che fanno le idee essenze, di conseguenza le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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meglio l' esistenza delle sostanze sensibili. E quando | dice | che i sensibili tra loro univoci, nel sistema di Platone |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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vero è uno essenzialmente e semplice (1). Se dunque, come | dice | lo stesso Aristotele, la sostanza esiste in se stessa, e in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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da quella de' sensibili. Ma se fa un' essenza sola, e | dice | che questa è in sè, indipendentemente dai sensibili, se non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ciò che è separabile di sostanza, [...OMISSIS...] , o come | dice | altrove, di grandezza, [...OMISSIS...] . Poichè che cosa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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, e chiama quest' ultima anche filosofia prima (3). | Dice | che in tutte queste scienze è sempre necessario che si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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, prosegue venendo alla teologia o filosofia prima e | dice | così: Da questo luogo si vede chiaramente: 1 Che Aristotele |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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impulso dalla prima causa. Ma questo stesso oggetto poi si | dice | « «genere onorabilissimo », [...OMISSIS...] », e la scienza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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secondi poi li considera come accidentali all' ente, onde | dice | che le scienze di questi specolano l' accidente circa l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in un gran corpo o mondo intelligibile (1). Che anzi | dice | chiaramente essersi appigliato allo studio delle ragioni, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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da queste, e dirle posteriori a queste, e però quando le | dice | posteriori, conviene intendere posteriori unicamente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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come primi, per la loro universalità e potenzialità, | dice | che si devono ridurre in qualche natura diversa affatto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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loro natura o essenza speciale, che è quello che Aristotele | dice | «peri usian to poion») (2), queste qualità che noi diremmo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la medesima. Prendiamo a ragion d' esempio il moto. Si | dice | tanto che « il moto è », quanto che « il moto non è »: con |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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del moto, ma non si move per sè come puro essere. Dunque, | dice | Platone, non c' è contraddizione a predicare l' ente del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Aristotele, è prima di tutto da osservare che Platone non | dice | mica, che tutto ciò che appartiene all' ordine reale sia |
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e reale; al quale non appartiene ciò che Platone | dice | dei sensibili e corruttibili, che sieno in perpetuo moto, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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questi tre elementi nel X della « Politeia », Iddio. E il | dice | anche a questo luogo del Timeo indirettamente e con certa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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media ossia mediatrice tra esse, [...OMISSIS...] (3). | Dice | d' assumere questi tre soli principŒ per ora (1), dando |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Ora l' uno e l' altro di questi due generi elementari, li | dice | prodotti e generati, cioè tanto le specie quanto la materia |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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del Sole materiale e delle cose visibili agli occhi, | dice | appunto: [...OMISSIS...] . E la parola idea che qui ad arte |
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cotal simulacro delle idee, ed è perciò che i corpi formati | dice | che sono «homonyma» (2) alle idee, cioè riceventi lo stesso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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anima, non una sua partecipazione o similitudine. Onde | dice | nel « Sofista »: [...OMISSIS...] ; dove è d' avvertire che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dalle nostre anime (2). Così deve intendersi quello che | dice | nel « Filebo » che la causa [...OMISSIS...] inesiste in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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principio subiettivo che avendole diventa sapiente. Laonde | dice | che soprastando la Causa ai due elementi del mondo, l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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come avente la sua sede in una regia anima e mente. Ora si | dice | questo Giove dirsi figliuolo di Saturno per indicare che « |
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uno puro d' ogni altra cosa non può stare, e nel « Filebo » | dice | la Mente cognata colla Causa e dello stesso genere (7), e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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usa delle parole «alethos kinesin k. t. l.», e appresso | dice | che sono «os onta» (.). L' atto poi con cui è l' essere, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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d' intelligenza, quella «megale dianoia» di cui nel Cratilo | dice | che Giove sia figlio, «ekgonos» (9). Così Iddio è tutto |
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[...OMISSIS...] . La ragione della creazione del mondo è, | dice | Platone, l' essenziale bontà di Dio. Laonde volle che il |
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la formazione dell' anima del Mondo, venendo ai corpi, | dice | così: [...OMISSIS...] . Non si può intendere neppur la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il corpo sia stato da Dio formato nell' anima. Poichè, come | dice | Platone stesso, lo spazio « « presta la sede a tutto ciò |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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(chè egli confonde queste due cose), una forza attraente: e | dice | esser materia lo spazio preso come intervallo tra le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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, che all' una e all' altra materia s' estende, di che egli | dice | esser l' altre con questa commiste [...OMISSIS...] : la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ciò che è in sè, cioè o sul sentimento o sulle idee, e come | dice | Dante « « sè in sè rigira » », soltanto che convien badare |
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come il principio è indivisibile da' suoi termini, perciò | dice | Platone, che risulta da entrambi [...OMISSIS...] . Essendo |
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ed intelligente, e non in qualsivoglia cosa corporea, onde | dice | dell' anima; [...OMISSIS...] , e dopo aver descritto com' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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istinti armonici che Iddio pose nell' anima in questo modo. | Dice | che dopo aver mescolati insieme i tre principŒ, cioè il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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questi sette orbicolari movimenti risulta quello che si | dice | il circolo del Diverso. Non è necessario a noi addentrarci |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che noi chiamiamo corpi, e che n' è spiegata la creazione. | Dice | dunque Platone che [...OMISSIS...] . Nel qual luogo s' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che [...OMISSIS...] . Nel qual luogo s' osservi che: 1 | Dice | che il corpo fu fatto da Dio tosto dopo ultimata la |
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uno spazio infinito occupato dall' anima, dove non | dice | Platone se ci sia moto o quiete, e vuol forse significare |
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realizzando in sè quella obiettiva mutazione. A Dio dunque, | dice | Platone, e all' esemplare, come oggetto, non ispetta il fu, |
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forma, che esce dalla materia e vi entra di continuo, come | dice | Platone in altro luogo. Il che si intenderà facilmente, se |
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, ma ancora con quello di abito , come nel Sofista, ove | dice | che l' anima diventa giusta e sapiente per la presenza e |
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del suo elemento del medesimo . E quindi nel « Sofista » | dice | che [...OMISSIS...] (2). Ma secondo Platone questa |
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coll' essenza involge un' azione reciproca, perchè | dice | che il conoscere , che appartiene all' anima, è agire, e l' |
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da Dio nella sostanza dell' anima. Onde nel Fedone | dice | che all' anima appartiene quell' essenza che si denomina « |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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astrarsi dell' anima dal sensibile e vivere d' intelletto, | dice | Platone, che è uno stare con sè stessa [...OMISSIS...] , un |
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sapienza del potentissimo, cioè del medesimo (5): laddove | dice | che all' anime seminali « « mostrò la natura dell' universo |
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fanno di quelle due cose una sola. Poichè acutissimamente | dice | che se costoro s' interrogano di qual sapienza parlino, |
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come vedemmo, l' eterno esemplare del mondo, del quale si | dice | Iddio più antico (perchè da Dio, sebben ab aeterno , fu |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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rinvenuto « « l' ideale del bene mondiale » », questo, | dice | Platone, non è che come un atrio della casa del Bene |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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(1), Mente regia, [...OMISSIS...] (2), e questa, | dice | egli, è la Causa certo non ispregevole che adorna e |
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e di sapienza, che si riferisce all' anima pura. Ora | dice | Platone che in questo stesso bene misto si scorge la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sta il mistero impenetrabile alla mente umana, onde Platone | dice | l' idea del Bene appena visibile, [...OMISSIS...] ) (1), |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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primo bene degli elementari e il terzo della serie totale. | Dice | dunque « « se tu dunque porrai per terzo bene la mente e la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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descrive il filosofo dal principio e dal termine, quando lo | dice | « « amatore dell' ente e della verità » », [...OMISSIS...] |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la natura fallisce a produrre il suo effetto ordinario, si | dice | caso ; e quando all' uomo fuori della sua intenzione e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ed alla forma che al composto. « « In un modo così si | dice | natura la prima subietta materia di ciascuna di quelle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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E Aristotele per assegnare un fine agli agenti naturali | dice | non esser necessario che il movente deliberi, chè anzi l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e predicato nell' ordine dialettico), quello che si | dice | dell' ultima materia e dell' ultima specie, vale anche per |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ultima specie, vale anche per le ultime delle altre cause. | Dice | dunque che sussiste in natura il composto di materia e di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la tradizione universale dell'Umanità; ed essa mi | dice | che la Famiglia, la Nazione, l'Umanità sono le tre sfere |
Doveri dell'uomo -
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di se stesso attraverso gli altri e per gli altri: essa mi | dice | che la proprietà è destinata a manifestare l'attività |
Doveri dell'uomo -
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ch'egli ha nell'amministrazione del mondo politico; essa mi | dice | che appunto dall'uso più o meno buono di questi diritti, in |
Doveri dell'uomo -
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e agli uomini il merito o demerito degli individui; essa mi | dice | che tutte queste cose, elementi della natura umana, si |
Doveri dell'uomo -
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E tuttavia ciò, che non è reale, ma solo possibile, nessuno | dice | che sia un nulla , nè può dirsi, perchè, se fosse un nulla, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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consistere nell' idea , non già nella cosa ; perocchè si | dice | bensì che una cosa può essere cognita o incognita, ma |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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sua e il significato del vocabolo Bernardo , che per sè | dice | uomo forte . Di che si vede che la lingua, nella sua |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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bisogno di un nome, e perciò la parola nulla più | dice | che una qualità comune, una idea , ma questa parte reale |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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naturale di Dio sua base. Ora veniamo a quella che si | dice | Teologia rivelata . Io esporrò, con quella chiarezza che mi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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vero mistero per un cieco nato questa proposizione che gli | dice | un veggente, e gliela dà per vera:« Io percepisco una torre |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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Esodo: « Nessuno vedrà Iddio e vivrà« (1). » E S. Giovanni | dice | espressamente: « Nessuno ha mai veduto Iddio: l' Unigenito |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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similitudine del cieco, di cui abbiamo fatto uso. Egli ci | dice | manifestamente che, non avendo nessun uomo veduto mai |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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quando narrano la conversione di S. Paolo: « Ti è duro, | dice | Cristo, calcitrare contro lo stimolo« (1); » e nel discorso |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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interna di Dio nelle anime. « Hanc debet Pelagius , » | dice | S. Agostino parlando di questa reale interna azione, « |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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la differenza fra la fede morta e viva (l' assenso che si | dice | dato naturalmente alla verità rivelate, e l' assenso che si |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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dato naturalmente alla verità rivelate, e l' assenso che si | dice | dato alle medesime soprannaturalmente) nei suoi effetti, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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opera per la carità (2). » Ed è questa quella fede di cui | dice | che «« vive il suo giusto« (3). » Le opere buone adunque, |
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d' Aquino. Eccone la dottrina. Le potenze dell' anima, | dice | S. Tommaso, sono molte; ma l' essenza dell' anima è unica: |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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diventiamo per la grazia una creazione di Dio, ma si bene | dice | il principio di una creatura, per esprimere che è tutto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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fino il principio dell' uomo dalla grazia rinnovato: e non | dice | diventiamo , ma siamo , cioè cominciamo ad essere , come le |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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atti secondi che si dicono atti verso al primo, il quale si | dice | potenza (2). Ora l' effetto della grazia è di produrre in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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di cui molto parla Santa Teresa, la quale all' uopo nostro | dice | acconciamente così: [...OMISSIS...] E ancora parlando d' un |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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alle verità rivelate e interiormente sentite: per questo si | dice | che la fede è il primo atto della grazia. Dicendo ciò, per |
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all' uomo, come in Isaia: [...OMISSIS...] . E Geremia non | dice | che Iddio darà una legge nuova, ma che la stessa legge, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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realmente, e ciò che non è che una idea o scienza; e | dice | che Dio è partecipato dagli uomini, come per essi si |
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mutazione, ma bensì l' acqua. Il santo Massimo martire | dice | che Cristo [...OMISSIS...] Di una terza maniera di causa |
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i sapori e le altre sensazioni e così formiamo ciò che si | dice | il corpo fenomenale. Ma nulla di ciò potrebbe avvenire in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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ripugna che Iddio si unisca allo spirito umano. S. Tommaso | dice | espressamente che nell' altra vita la forma , colla quale i |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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se crederai, vedrai la gloria di Dio?« (5). » E l' Apostolo | dice | la « gloria futura , » per distinguere quella del cielo |
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questa terra (6). E quando egli vuol parlare del presente, | dice | la « gloria della grazia (7). » Nelle quali maniere è solo |
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[...OMISSIS...] . E commentando queste parole S. Girolamo, | dice | così: [...OMISSIS...] . S. Basilio che usa spesso la |
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dialoghi con Ermia, che non lascia luogo a dubbiezza. Egli | dice | adunque così: [...OMISSIS...] . Nel qual passo si toglie |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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noi tolto dalla partecipazione delle cognizioni, perocchè | dice | così: [...OMISSIS...] . Ricapitolando la prova dedotta |
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usa parlando della mente dell' uomo soprannaturale. Egli | dice | nel libro delle LXXXIII questioni, che la mente dell' uomo |
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stato soprannaturale? Egli nel libro III della Trinità (4) | dice | appunto così: « Iustificando FORMATUR a Deo iusti mens « ». |
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oltremodo oscuro. Nel brano, di cui parlo, S. Basilio | dice | che, per conoscere Iddio, noi dobbiamo riceverne in noi |
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Dell' unità della operazione divina, dogma fermissimo, così | dice | l' undecimo Sinodo Toletano: [...OMISSIS...] . E S. |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e dello Spirito Santo. Perchè parlando del Padre, il più si | dice | che« il Padre opera«, in caso retto: ma per indicare l' |
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le cose tutte in misura, numero e peso« ». « - « Perocchè, | dice | il santo Dottore, la misura si riferisce alla sostanza |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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essere, di sua natura, è buono. « Questi tre [elementi], | dice | egli, ove son grandi, ivi sono beni grandi: ove piccoli, |
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elementi di tutti gli esseri, invece di dire la specie , | dice | « ciò per cui si discernono le cose « », che è appunto |
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trina operazione che lo produsse; tuttavia l' uomo, come | dice | l' Aquinate, senza la divina rivelazione non avrebbe avuto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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modo nostro di vedere le cose divine: perocchè, come | dice | S. Agostino, « tutto ciò che si può dir di Dio, non può mai |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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di amore (3). E qual meraviglia di ciò, se la Scrittura | dice | espressamente che Dio è CARITA`? [...OMISSIS...] Non è |
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del Padre: [...OMISSIS...] . Dello Spirito Santo parimente | dice | nello stesso capo di S. Giovanni: [...OMISSIS...] . Egli è |
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tre divine persone nell' uomo. S. Cirillo d' Alessandria | dice | così: [...OMISSIS...] . S. Ambrogio pure dice: |
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. S. Anastasio: [...OMISSIS...] . Finalmente S. Basilio | dice | delle divine persone l' una tirar seco l' altra, |
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e un amore, i quali furono resi liberi per la grazia, come | dice | S. Agostino (2): grazia che ottennero per aver bene usato |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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il nome del Padre suo agli uomini: « Ho manifestato, | dice | egli, il nome tuo agli uomini che hai dato a me dal mondo« |
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la dottrina della salute, e senza lui « quanti vennero, | dice | egli stesso, furono rubatori e ladroni, e le pecore non li |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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stessi o il Verbo, non erano punto la sostanza divina, come | dice | S. Agostino, e ben lungi dal poterne dare una positiva idea |
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Dio e Dio come Dio Padre. In tal modo erano salvati, come | dice | S. Agostino, anche gli antichi per la fede in Gesù Cristo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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del Vangelo. In ragione d' esempio S. Cirillo Alessandrino | dice | così: [...OMISSIS...] . E in questo passo vedesi ad un |
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della seconda divina Persona in noi (2). S. Paolo | dice | appunto, che Cristo abita per la fede in noi (3). E qual |
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Cristo, della chiesa con lui suo sposo. « PERMANETE in me, | dice | Cristo, e io in voi. Siccome un tralcio non può portar |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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nuovo tempo di grazia. Questa unione stabile o abituale, | dice | Cristo, non si ottiene che colla fede al Vangelo: « E voi |
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(vis santificatrix, «e agiastike dynamis»). S. Basilio lo | dice | espressamente l' origine della santificazione ( «agiasmu |
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sussistente (3). ». Or questo viene a battere con ciò che | dice | S. Agostino là dove mostra che è proprietà dello Spirito l' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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al Padre che i suoi discepoli ricevessero lo Spirito Santo, | dice | così: [...OMISSIS...] . Questa verità consegue dalla |
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apre la porta colla volontà consenziente alla verità, come | dice | S. Paolo; il che comincia col prestare orecchio, coll' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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gli Ebrei di non aver udita la voce del Padre (2); o quando | dice | che le pecore odono la voce del loro pastore (3). |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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Verbo, quando il Verbo vuole entrare in lui. « Egli venne, | dice | S. Giovanni, alle sue proprie cose, e i suoi non lo hanno |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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nella Scrittura sacra sono detti tenebre (7). « La luce, | dice | S. Giovanni, luce nelle tenebre, e le tenebre non l' hanno |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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una più che all' altra persona, se non per quella che si | dice | appropriazione e che abbiamo più sopra spiegata, e che sono |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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alle anime, di quei doni, di cui parla Davidde, ove | dice | di Cristo, che ricevette dei doni per gli uomini (2). |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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di parlare di S. Paolo convalida questa distinzione. Egli | dice | che Cristo diede dei doni agli uomini (3): ed enumerando |
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alcuni Profeti, altri Evangelisti, altri Pastori e Dottori. | Dice | ancora che a ognuno è stata data la grazia secondo la |
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Ecco come S. Epifanio la nota nelle parole dell' Apostolo. | Dice | così:« Il solo Spirito Santo, procedente dal Padre e dal |
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ma lo spirito stesso viene dato alle anime: [...OMISSIS...] | dice | S. Basilio parlando dello Spirito Santo, [...OMISSIS...] . |
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, o beni, o doni dello spirito, dallo spirito stesso, e si | dice | che non solo quelle, ma ben anco questo è dato alle anime. |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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che vuole li tiene nascosti; « spira ove vuole« », come | dice | Cristo. Nè meno avviene ciò per l' inabitazione del Verbo |
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E` questa la grazia della nuova legge, quella di cui | dice | S. Giovanni: « la legge fu data per Mosè; la grazia e la |
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vista di lui. Della grazia che usciva dalle sue parole, | dice | Cristo: « Già voi siete mondi pel sermone che ho parlato |
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parole la cognizione sua soprannaturale co' discepoli suoi. | Dice | ancora che la permanenza nel suo sermone era la nota |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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che era quel conoscere insomma, di cui parla S. Paolo, ove | dice | che « conosciamo in parte e in parte profetiamo« (2) », |
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e sapere vuol dire essere dal Padre, procedere da lui, come | dice | S. Agostino (1); perocchè il sapere del Figlio non è |
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a dirvi, ma non le potete portare di presente« (1) ». Qui | dice | che ha molte cose ancora da dir loro; e prima aveva pur |
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di dire che aveva comunicate agli Apostoli tutte le verità, | dice | in singolare, che aveva loro dato il sermone del Padre, il |
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L' esser mandato dal Padre è ricevere l' essere del Padre. | Dice | adunque: come un' operazione del Padre è quella che dà a me |
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Cristo era amore e fede che a lui prestavano. Pietro | dice | a Cristo in ragione d' esempio: « Tu hai le parole di vita |
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gli faceva parlare così, era lo Spirito Santo, del quale | dice | S. Giovanni: « Lo Spirito è quello che testifica che Dio è |
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il gaudio suo in noi? Il gaudio suo in noi è la grazia sua, | dice | S. Agostino, che diede a noi pur quando ci elesse innanzi |
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che Cristo annunzia dover egli avere dal Padre suo. | Dice | che Dio lo chiarificherà in sè stesso: questa maniera |
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[...OMISSIS...] . Dalla buona disposizione della volontà | dice | che procede quella della luce volontaria, colla quale si sa |
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alle anime: « omnia quaecumque dixero vobis », come | dice | il sacro testo. Poichè anche Cristo aveva insegnate tutte |
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della verità, su cui si porta e ripiega (5). Tutto questo | dice | Cristo con quelle parole, « che lo Spirito insegnerà tutte |
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cose da dirvi; ma non le potete sostenere ora« ». Fin qui | dice | Cristo che ha molte cose da dire agli Apostoli in separato, |
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potenza di far questo ce la dà lo Spirito Santo, che, come | dice | S. Paolo, scruta tutte le cose, anche le profondità di Dio |
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in cui i suoi discepoli dovevano ricevere lo Spirito Santo, | dice | così: « In quel giorno CONOSCERETE che io sono nel Padre |
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io sono nel Padre mio, e voi in me, e io in voi« (2) ». Non | dice | già che in quel giorno essi saranno in lui ed egli in essi, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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conoscessero, tuttavia Cristo risponde: [...OMISSIS...] . | Dice | che l' hanno già veduto e tuttavia promette che lo |
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convenire: come a ragion d' esempio, quando S. Paolo | dice | che lo Spirito domanda per noi con gemiti inenarrabili (3); |
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nel commenta: [...OMISSIS...] . E nello stesso capitolo | dice | l' Evangelista che, sapendo Cristo che alcuni non credevano |
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stato il Padre, che glieli aveva dati: [...OMISSIS...] . | Dice | ancora che è opera del Padre la fede (6): ch' egli non |
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agli uomini dal Padre (10); in assaissimi luoghi finalmente | dice | di essere stato mandato dal Padre. Tuttavia il Padre a |
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: e volendo descrivere la gloria celeste degli angeli, egli | dice | appunto così: « I loro Angeli veggono sempre la faccia del |
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ci ha detto esservi, e perchè il sentimento interiore ci | dice | altro essere la luce, e altro la forza onde cominciò a |
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come un tesoro; giacchè la minima parte di cognizione, come | dice | l' Angelico, che aver si possa intorno a cose sì degne e |
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spirato), in tre modi pure si sente. Ora ciò che si | dice | si è, che noi non possiamo ricevere il tutto cognosibile , |
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è necessario che il Padre lo mandi nelle menti; e se si | dice | che egli viene, egli viene, ma come mandato, e però non si |
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o, per dir meglio, un apparir generato nella umanità. Si | dice | dunque mandato Cristo, perchè viene nell' umanità, opera e |
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chiarificata: cioè le anime, nelle quali abita Cristo, come | dice | S. Paolo (1), ricevendo lo Spirito, avrebbero potuto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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ineffabile della vita di Dio (3). Laonde, come | dice | S. Cirillo di Alessandria, quella pienezza che emana dal |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e provati quei sentimenti. Con questo si spiega quello che | dice | S. Paolo d' aver udito (nel suo celebre ratto) delle arcane |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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società, che talora chiama una Società di spirito (5), | dice | così: [...OMISSIS...] . E S. Giovanni la descrive con |
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stesso intendesse del proprio discorso. Con ragione adunque | dice | il pio autore del libro dell' Imitazione: [...OMISSIS...] . |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e di questo incolpa gli uomini del secolo San Paolo, ove | dice | che bestemmiano quelle cose che non conoscono (1). Nè v' ha |
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le parole. Egli viene appunto a essere quello stesso che | dice | il libro Dell' Imitazione le cui parole abbiamo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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secolo tutta resta occulta questa sapienza, e per ciò la | dice | ad essi tutta in ombra e in misterio, poichè la sola |
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di dirci che i cattolici usano male della ragione, vi | dice | che essi non ne usano punto, ma seguono un istinto cieco e |
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testa ragionatori con ragionatori, uomini a cui la ragione | dice | una cosa, con uomini a cui la ragione medesima dice tutto |
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ragione dice una cosa, con uomini a cui la ragione medesima | dice | tutto il contrario, e che s' onorano scambievolmente del |
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egli che mostrasi così tenero della ragione? Egli | dice | di combattere colla ragione sola. Ma questo è un non capire |
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ragione , e quello della parola autorità ; perocchè chi | dice | lui combattere colla ragione? Lo dice egli medesimo. Or ciò |
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; perocchè chi dice lui combattere colla ragione? Lo | dice | egli medesimo. Or ciò non prova altro, se non che la sua |
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chiama petizione di principio . Ma tant' è, l' umana mente, | dice | il signor professore, è necessitata di riferire tutto ciò |
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inesattezza nell' argomento del signor professore, dove | dice | che non c' è altra via di riconoscere se una dottrina |
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atto eterno, col quale egli fa tutte le cose: giacchè, come | dice | S. Agostino, Iddio percepisce il tempo senza tempo; e non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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immediatamente, ma sì bene mediante degli Angeli, come | dice | S. Paolo, i quali sono anch' essi creature di Dio e entrano |
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pienezza illimitata, insomma il tutto , allora solo si | dice | acconciamente operar Dio senza mezzo, perchè egli stesso è |
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Che creda. « Non intenderete, se non crederete« »: | dice | Dio nella Scrittura (2). Ma crederà contro ragione? No: |
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il qual nome di esseri abbraccia tutti i generi delle cose. | Dice | adunque il santo Cardinale così: [...OMISSIS...] . E perciò |
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Cardinale così: [...OMISSIS...] . E perciò il santo Dottore | dice | questo essere, luce delle menti, una similitudine di Dio |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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nè ha meschianza di alcun' altra cosa in sè: di che è, come | dice | S. Giovanni Damasceno, che [...OMISSIS...] . In questa |
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cose è veramente una continua creazione, e che noi, come | dice | la Scrittura, siamo, ci moviamo e viviamo in Dio (1); e che |
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[...OMISSIS...] . Il perchè l' autore dell' Ipognostico (3) | dice | che anche dell' altre cose si può dire che abbiano la |
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cose si può dire che abbiano la esistenza, ma non come si | dice | di Dio, il quale non ha PRINCIPIO del suo essere: laddove |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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cognizione della vera vita , per non essere infinito. Vi si | dice | adunque di Dio così: [...OMISSIS...] . Dalle quali cose |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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precisare il significato delle parole le quali egli usa. | Dice | adunque il santo Dottore, che ogni imagine è una |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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intera la divinità dal Padre, ab aeterno ricevuta. Perciò | dice | S. Ilario: [...OMISSIS...] . Il perchè gli Ariani e altri |
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nell' anime il Verbo, nel quale, cioè in Cristo, credendo, | dice | l' Apostolo Paolo, siete improntati collo Spirito di |
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di distinzione di questi due atti si ritrova. Vi si | dice | bensì che, dopo l' uomo di terra, Iddio soffiò in lui lo |
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ottimo Creatore, le cui opere sono sempre perfette, come | dice | la Scrittura. Finalmente si può comprovare lo stesso vero |
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in grazia; e che egualmente si può conchiuder dell' uomo, e | dice | che l' uomo ad un tempo coll' intelligenza deve aver |
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appunto l' istituzione prima dell' uman genere: « Facciamo, | dice | Iddio, l' uomo a imagine e similitudine nostra« (1) ». Dove |
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In questo senso della parola imagine, che è il più vero, | dice | S. Ambrogio: « Nisi per imaginem Dei (per il Verbo) ad |
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divina. E pare che il peccato di quel Cherubino di cui | dice | Ezechiele per ischerno: Tu sei il suggello della |
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(3). E perocchè le opere di Dio sono tutte perfette, come | dice | la Scrittura, ed egli è senza modo sapiente ed ottimo, |
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a sè ordinandola e congiungendola. Di che la Scrittura | dice | « aver Egli operate tutte le cose per sè stesso« »; chè |
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morte ci sta preparata una nuova vita per Cristo: ma, come | dice | l' Apostolo, noi non vorremmo essere spogliati ma |
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fosse quella dell' uomo innocente in Adamo! (2). Il perchè | dice | S. Paolo: che la conversazione dell' uomo cristiano è nei |
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morale altresì può intendersi quel passo di Giobbe ove | dice | che Iddio « trova la pravità negli Angeli suoi« (3) ». Di |
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esistenza divina un cotal prezzo infinito, perocchè come | dice | S. Paolo, « chi aderisce al Signore è un solo spirito (5); |
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aderisce al Signore è un solo spirito (5); e la Scrittura | dice | dei Santi: «« Voi siete dei« (6) ». Questa divinità |
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per questo che sono fatti una cosa con Dio: « Io in essi | dice | Cristo parlando al Padre, e tu in me, acciocchè sieno |
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il quale è l' ultimo fine della creazione, acciocchè come | dice | S. Paolo, « Iddio sia tutto in tutte le cose« (3) ». |
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considerata relativamente alla sua efficacità? S. Agostino | dice | che questa grazia fu un cotal dono, una cotal potenza, l' |
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fu lasciato al libero arbitrio dell' uomo (2). La ragione, | dice | il santo Dottore, per la quale il primo uomo non ricevette |
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come a causa si può attribuire il bene e il male, allora si | dice | che l' uomo merita o demerita; perciò il bene morale, di |
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di essi, che pure avevano tante doti di natura, tuttavia | dice | che non ha eletti questi il Signore, ma li ha riprovati |
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della sua natura. Imperciocchè in quanto a quello che ci | dice | circa una tale questione l' esame della umana costituzione, |
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non ancora della persona, ma della natura umana. E | dice | ancora la Scrittura medesima che il Signore Iddio, dopo |
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a conferma di ciò che ivi abbiamo detto. In ogni città, | dice | Bayle, vi è patibolo e spedale: ecco in breve tutta la |
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colla giustizia di Dio: perocchè sotto un Dio giusto, come | dice | un Padre della Chiesa, nessuno innocente può essere misero. |
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tanto a Platone quanto alla più remota antichità, | dice | così: [...OMISSIS...] . Un terzo sistema che ha grande |
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scaduti per qualche loro mancamento. Per ciò con ragione | dice | Voltaire: La caduta dell' uomo degenerato è il fondamento |
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all' assenso di una piena persuasione. Per questo | dice | acconciamente Lattanzio, che [...OMISSIS...] . Ora essendo |
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della cognizione di sè stessa. Se non che egregiamente | dice | S. Agostino che « la fede prepara l' uomo alla ragione e la |
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altresì nella loro propria volontà. E perciò acconciamente | dice | Gaetano de Fulgure, che il peccato originale |
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altramente dall' istante che il peccato originale non si | dice | già con questo nome di peccato per una cotal metafora o |
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contro la carne e la carne contro lo spirito, come | dice | la Scrittura (3); rimane nell' uomo anche dopo il |
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naturali in un modo soprannaturale, conciossiachè, come | dice | il Concilio di Trento, Iddio non comanda le cose |
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e con quella mente che hanno. Perocchè quel precetto non | dice | amerai Iddio col cuore, coll' anima e colla mente; ma dice |
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dice amerai Iddio col cuore, coll' anima e colla mente; ma | dice | col cuore tuo, coll' anima tua, colla mente tua: che è |
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punto fare suo oggetto anche Dio medesimo. S. Agostino | dice | che la natura invita ad amare Iddio e invita non solo |
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a quel giudizio speculativo un giudizio pratico il quale | dice | così: è vero che io perdo facendo questa azione il bene |
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non è altro che il Creatore istesso, Dio. Perciò si | dice | che quegli esseri creati, i quali non solo concepiscono l' |
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faccia copia di sè ad esseri suoi nemici. Lo Spirito Santo, | dice | la divina Scrittura, non abita in corpo soggetto a peccato |
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in dubbio tal controversia (4). S. Fulgenzio pure | dice | la cosa dubbiosa (5): dubbiosa la trova Cassiodoro (6): |
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piana e naturale. Iddio dopo aver creato l' universo, come | dice | la Genesi che riposò da ogni opera che aveva fatto (1): e |
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sottile e tirata dalla lungi? In un altro luogo | dice | la Scrittura che Iddio fece a un tratto tutte le cose: « |
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un cotal raggio del Verbo divino; e però egregiamente si | dice | che questo ente è spirato da Dio medesimo e corrisponde a |
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« Reginae mentis particula (1) ». Taziano allo stesso modo | dice | dell' uomo che è una porzione di Dio (2). Delle espressioni |
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Clemente Alessandrino (3) e in S. Ireneo (4). Tertulliano | dice | che l' uomo è animato dalla divina sostanza (5): |
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divino della Genesi. L' autore delle false Clementine | dice | pure che l' anima ha una stessa sostanza con Dio (6). E |
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espressioni de' Padri: come quella di S. Metodio che | dice | « il seme umano contenere, per così dire, una parte divina |
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dal femore di Giacobbe« (.) ». E quelle di S. Paolo ove | dice | che Levi fu decimato nei lombi di Abramo (9). E chi volesse |
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e propria di cui parliamo, secondo la quale origine , | dice | S. Agostino, tutti erano in quell' uno e questi tutti erano |
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il soffre, e che il gode (5). « A te darò questa terra« » | dice | Iddio ad Abramo (1). « Ti farò regnare in sempiterno« » |
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Iddio ad Abramo (1). « Ti farò regnare in sempiterno« » | dice | Dio a Davvidde (2). Nei figli è il padre stesso il quale si |
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il quale si moltiplica. « Io farò crescere te oltre modo, | dice | Iddio ad Abramo, e porrò te nelle genti« (3) ». I figliuoli |
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ancora il seme del padre e talora la scintilla (4). Si | dice | che tutte le generazioni saranno benedette in Abramo, |
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ma egli non può valere, preso nel senso in cui lo | dice | Aristotele, se non nel sistema delle tre anime separate, le |
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non è più il solo intelletto che venga dal di fuori, come | dice | Aristotele, ma è ben anco il principio del sentire e del |
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. Ecco adunque, che mentre sono concepiti gli uomini, | dice | il Concilio, ricevono l' ingiustizia. Dopo la conceziione |
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divinità. Iamblico, raccoglitore di dottrine antichissime, | dice | così: [...OMISSIS...] . Si sostituisca in questo passo alla |
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nelle prime radici della vita. Per ciò S. Agostino | dice | che Adamo peccando viziò in sè come in radice la propria |
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usa la divina Scrittura; nelle quali l' uomo peccatore si | dice | nato di carne. In S. Giovanni è scritto: « Ciò che è nato |
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dove afferma che il peccato originale sia la concupiscenza, | dice | egregiamente che ciò si può sostenere, purchè s' intenda |
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propagata nei figliuoli. Questo è ciò che S. Agostino | dice | tanto di frequente: in ragione di esempio, in un luogo così |
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dandole l' epiteto di concupiscenza seminatrice . E per ciò | dice | di Cristo che quantunque anche egli sia secondo la carne |
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spirito della virtù e della giustizia. « Perocchè la carne, | dice | S. Paolo, concupe contro lo spirito e lo spirito contro la |
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gli occhi da questa profonda piaga dell' umanità, e | dice | volentieri: l' uomo nascere uomo, ovvero le indoli formarsi |
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nessun segno esterno di uso di ragione? Non cerca: solo ci | dice | che questo è la verità e ci ingiunge di crederlo. - Ma non |
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e quindi racchiudere una trinità in sè medesime e, come | dice | S. Agostino, devono aver tutte un modo, una specie e un |
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madre coi gesti eccita il bambino a mirare il padre e gli | dice | contemporaneamente: questo è il papà; il bambino che |
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fu fatto. Così il dire, che Dio è un bene illimitato, non | dice | che cosa sia, perchè resta a sapere, che cosa è il bene |
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si ammigliora e perfeziona. Per le quali cose saviamente | dice | S. Tommaso: [...OMISSIS...] . E di segni sensibili, pei |
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vita e la immortalità. Egli è per ciò che da S. Giovanni si | dice | che anche nella celeste Gerusalemme è piantato l' albero |
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di tutti i secoli da lui preordinati. E` quest' albero, | dice | il medesimo S. Giovanni, che va producendo dodici frutti, i |
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gli uomini santi sono legni di vita; e quindi S. Giovanni | dice | aver veduto la fiumana dell' acqua viva che feconda la |
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non sono altro che il legno della vita: [...OMISSIS...] . | Dice | il legno in singolare, perchè è sempre il solo Cristo che |
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sempre il solo Cristo che vive e opera in tutti i santi, e | dice | che questi legni hanno foglie saluberrime in sanità delle |
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che di questa, del legno della vita. Per la qual cosa | dice | S. Agostino sapientemente, che Dio non volle che l' uomo |
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procede da Cristo (2); e perchè procede da Cristo come Dio, | dice | S. Giovanni, che scaturisce dalla sede di Dio e dell' |
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dirsi in senso stretto e proprio Sacramenti . Perocchè, | dice | egli, la cosa si denomina dal fine e dal compimento; e la |
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non può altro voler che lui, cioè sè stesso. E però | dice | S. Agostino: [...OMISSIS...] . Ma era impossibile alla |
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dell' esistenza venne furato al culto divino; chè quando si | dice | tutto , non si esclude nulla dell' essere che sussiste e |
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Ora è da osservare qui che questo è un fatto nuovo, come | dice | il Profeta: « Creò il Signore una cosa nuova sopra la |
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»; converrebbe a capello, se non mi inganno, con ciò che | dice | il grande Basilio nell' opera che scrisse dello Spirito |
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alla persona rinnovellata; conciossiacchè acconciamente si | dice | nascere la persona e essere figlia di quel principio da cui |
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il principio supremo di lui; perciò convenevolmente si | dice | essere la persona che viene mutata col sopraggiungersi all' |
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disubbidisca allo spirito. E S. Paolo ciò non dissimula: ma | dice | tuttavia francamente, che non vi ha nulla di condannevole |
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nella legge del peccato che è nelle mie membra«. Dove egli | dice | che la legge delle membra captiva e assuddita lui, volendo |
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giustizia e bontà, e operavasi in un modo ammirando ciò che | dice | il Salmo: [...OMISSIS...] . La morte per sè stessa o è una |
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l' effetto di questo sacrificio in se medesimi. Laonde | dice | S. Tommaso, che Cristo per la sua passione [...OMISSIS...] |
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particolarmente in tutti i sacrificii. E però S. Tommaso | dice | che [...OMISSIS...] . I segni dunque destinati da Dio a |
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rivelazione iniziatrice alla venuta del Messia. E però | dice | pure l' Apostolo [...OMISSIS...] . Ora il preciso tempo in |
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mano alla formazione del popolo santo, apparecchiando, come | dice | il Vangelo, al Signore una plebe perfetta (1); così pure |
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si proibisce di mettersi la musoliera al bue che tritura, e | dice | il Santo: « Forse che Iddio si dà cura de' buoi?« (1) » |
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i simboli e li spiega, mette innanzi gli enimmi e ci | dice | che sono tali, chiamandoci a penetrarne il senso nascosto. |
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guardar le stelle, gli disse: « Così sarà il seme tuo«. » E | dice | la Scrittura, che qui Abramo credette e il creder suo gli |
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la diversità delle promesse temporali dalle eterne, | dice | Iddio ad Abramo di averlo esaudito anche nei suoi prieghi |
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e conosciuti per tipi quando furono dati. Conciossiacchè | dice | che per la fede Abramo l' offerse e lo ebbe per una |
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per lo peccato, e il sacrificio pacifico. Nell' olocausto, | dice | l' Angelico, si bruciava tutto per significare che come |
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della Scrittura per accertarsene. Giacchè in essi or si | dice | che Gerusalemme ha i suoi fondamenti sopra Sionne, come nel |
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come nel profeta Isaia che della nuova Gerusalemme | dice | con parole proprie e non enigmatiche: « Tu sarai fondata |
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Sante l' immobile fermezza della casa del Signore. Cristo | dice | colla stessa maniera di parlare, che la sua Chiesa non può |
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quanto ho detto. Il celebre autore dell' Imitazione | dice | appunto così: [...OMISSIS...] . (Ecco le due cose di cui |
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Ebrei erano sette temporanee e una continua: perocchè, | dice | S. Tommaso, era come una continua festa pel popolo di Dio, |
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per la visione che ebbe in questo luogo Giacobbe. Egli si | dice | il Dio che ha tratto gli Ebrei dall' Egitto con mano forte |
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principalmente un carro terribile di battaglia. Per ciò si | dice | ch' egli porta « la gloria del Signore« (2), » ossia il |
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attentasse di inoltrare il passo oltre a quella soglia (6). | Dice | la Scrittura che essi custodivano « il legno della vita« |
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il popolo sul Sinai medesimo. [...OMISSIS...] Nei Salmi si | dice | espressamente che si mostrò a Mosè il carro di Dio (4). |
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ove Iddio siede e vola sui Cherubini; perciò il Salmo LXVII | dice | che il carro di Dio è nel Sinai e nel Santuario, cioè nel |
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degli oggetti che sono dei simboli (1). E ciò che si | dice | di un oggetto particolare simbolico si può dire di un |
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a un oggetto reale, individuo, sussistente, che si | dice | nome proprio. Pigliamo un esempio: il nome del primo uomo |
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che terra , ossia soggetto composto di terra. Questo nome, | dice | la divina Scrittura, fu imposto da Dio ad Adamo per |
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nella ebrea, in quel luogo del Genesi, in cui la Volgata | dice | che la terra era inane e vuota (4); altri tradussero che |
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altri tradussero che era inanità e nullità (5). Ma l' Ebreo | dice | all' incontro coll' astratto sostantivato, che era « l' |
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sostantivato, che era « l' inane e il vuoto« (6). » Isaia | dice | secondo la Volgata che « il Signor Iddio verrà nella |
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« il Signor Iddio verrà nella fortezza« (7); » ma l' Ebreo | dice | all' incontro « veniet in forti «. » Nel salmo CXVIII |
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parla Cristo aver ricevuta dal Padre, [...OMISSIS...] . | Dice | d' essere stato mandato dal Padre: questo è quello che fece |
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equivale a quest' altra« il Padre trae gli uomini a me«. | Dice | che fu mandato perchè faccia« l' opera sua«, cioè l' opera |
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che udì dal Padre e imparò, viene a me« (6). » E non | dice | che udì il Padre, ma che udì dal Padre; perciocchè l' uomo |
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Spirito Santo, il quale però procedendo per via del Figlio | dice | che « li santifichi nella verità, » che viene a dire nel |
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è carne, e ciò che è nato di spirito è spirito« (1). » Non | dice | più ciò che è nato dall' acqua e dallo spirito; ma a |
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non si potea dire ciò, che tanto acconciamente si | dice | de' nuovi, cioè che per essi l' uomo S' INCORPORA a Cristo |
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Sacramenti quelli che infondono la fede, di cui tante cose | dice | S. Paolo, massime il Battesimo, il quale è ordinato appunto |
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sta al rappresentato. Ed è questo che S. Paolo | dice | chiamandoli ombra delle cose future, della qual ombra il |
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operazione è una cotale emissione del suo spirito, di cui | dice | S. Pietro [...OMISSIS...] . E S. Giovanni osa ancor più, e |
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S. Pietro [...OMISSIS...] . E S. Giovanni osa ancor più, e | dice | che « l' agnello è stato ucciso fino dall' origine del |
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antichi Padri ebbero ogni loro salute e virtù dalla fede, e | dice | che di questa fede era « autore« » Gesù, quegli stesso che |
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della fede già ne' loro animi concepita. Perciò | dice | S. Tommaso che « i Sacramenti della vecchia legge erano |
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non veniva che dalla fede in Cristo. Perciò egregiamente | dice | l' Angelico: [...OMISSIS...] . Or se la fede nell' antico |
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di seguirlo. Per riferire compendiate le sue parole egli | dice | che [...OMISSIS...] . Di che avveniva che eran perduti, per |
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(3). » In quanto alla cognizione della presente legge, | dice | S. Paolo, « i Gentili avevano il lume naturale, e però |
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forse la legge naturale? forse la sola legge mosaica? No, | dice | S. Paolo; ma l' Evangelio: [...OMISSIS...] . Alla somma |
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in ogni caso necessario alla salute dell' uomo. Forse, | dice | S. Paolo, che Iddio non renda giustizia ai Gentili se fanno |
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potenza e però l' esercizio delle buone opere? Non già, | dice | l' Apostolo, perchè il principio extra7morale, che è la |
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vita « quale è un' amplissima discendenza, e perciò, | dice | l' Apostolo, gli fu riputato a giustizia« (3) » non secondo |
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donna . La rivelazione è concepita in queste parole: Iddio | dice | al serpente: [...OMISSIS...] . Egli è manifesto, che con |
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che a questo. Ma di ciò è forse in colpa la legge, no, | dice | l' Apostolo, non dipendette dalla legge la materialità |
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mezzo della legge« (3). » Questo è il significato nel quale | dice | l' Apostolo che « la lettera (della legge) uccide, e lo |
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in una colle parole l' enimma del rito, egli è perchè, come | dice | l' Angelico seguendo le vestigia dei Padri, [...OMISSIS...] |
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s' intendono quelle parole di Cristo, il quale | dice | generalmente di tutti gli antichi maestri: « Tutti, quanti |
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di udirli; « l' udito è per la parola di Cristo« » come | dice | l' Apostolo (2). All' incontro Cristo aprì gli orecchi e |
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i sordi ed i ciechi. Egli mostrò Dio in sè stesso e così | dice | che egli solo è la porta che conduce a Dio. [...OMISSIS...] |
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come gli Ebrei colpevoli. [...OMISSIS...] L' Apostolo | dice | che gli Ebrei prima di convertirsi al Vangelo erano non |
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perde quasi il nome di giustificazione. Quando S. Giacopo | dice | « Abramo nostro padre non fu egli giustificato mercè le |
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all' incontro S. Paolo, ebreo e osservatore della legge, | dice | di sè e de' suoi correligionari che « Cristo risorse per la |
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e la salute. Questa è quella giustificazione che S. Paolo | dice | nascere non dalle opere della legge, ma dalla fede (4). Or |
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ma gratuitamente da Gesù Cristo venturo. Dovevano adunque, | dice | S. Paolo, credere in Cristo come in quello che giustifica |
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che la giustificazione non viene dalla legge ma dalla fede, | dice | che « la legge è stata posta per trasgredirla fino a tanto |
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di Gesù Cristo venuto. [...OMISSIS...] Perciò acconciamente | dice | S. Paolo, che quelle parole scritte di Abramo « che la sua |
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altro fine che sè stesso nella creazione: « tutte cose, | dice | la Scrittura, il Signore le ha operate per sè« (2). » L' |
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credendo in ciò che ha creduto Abramo, e a tutte queste | dice | che si riferisce la promessa fatta da Dio (4). Per la |
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lor promulgato, e a tutti i suoi voleri. Perciò S. Paolo | dice | « Io dichiaro ad ogni uomo che si circoncide che con tal |
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colla tribù di Levi che si parla in Malachia, ove Iddio | dice | a' sacerdoti [...OMISSIS...] . Qui parla del comando che |
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propriamente la sostanza del patto medesimo. Per ciò | dice | Isaia del futuro Redentore: [...OMISSIS...] . In questo |
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segnati nel Santo Spirito di promissione« (2). » E altrove | dice | parlando di questo segnacolo o carattere: « Non vogliate |
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il termine dell' operazione del Santo Spirito (9). Perciò | dice | S. Paolo, parlando del carattere battesimale ricevuto da' |
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Verbo all' anima a cui si comunica non è che luce. E questo | dice | S. Ambrogio nel passo ultimamente recato. Il medesimo |
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si spiegano chiaramente que' passi de' Padri ne' quali si | dice | che col Battesimo viene impresso nell' anima il nome di |
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e principio della potenza stessa: e però ragionevolmente, | dice | il Cardinal Bellarmino, toccando le diverse opinioni de' |
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perchè il carattere non possa toccare il suo effetto, come | dice | qui il Bellarmino. Che se il carattere è luce del Verbo, |
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dalla circoncisione, venuto alla quarta differenza | dice | così: [...OMISSIS...] . Farò anche osservare finalmente, |
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questi figliuoli disubbidienti e ribelli al padre, non si | dice | però che cessino con questo da essere figliuoli. Ciò si |
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manifestamente della generazione spirituale degli uomini, e | dice | alludendo a' tempi della venuta del Messia: [...OMISSIS...] |
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partecipata ai cristiani e forma il carattere indelebile. | Dice | il Bellarmino, come abbiamo anche di sopra notato, che in |
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potenze che procedono dal carattere, l' angelico Dottore | dice | così: [...OMISSIS...] . Qui S. Tommaso mostra di |
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stabilmente della grazia del Redentore. In altro luogo | dice | il medesimo Dottore della Chiesa: [...OMISSIS...] . Qui |
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all' uomo forza di vincere la concupiscenza, che S. Paolo | dice | crocifissa in Cristo, e tal forza, per la quale l' uomo, |
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vivendo di una vita al tutto spirituale, secondo ciò che | dice | l' Apostolo: « Voi poi non siete più nella carne, ma nello |
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Battesimo, se non dopo la resurrezione: [...OMISSIS...] . E | dice | alla similitudine della sua morte e della sua risurrezione. |
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uomini ma non ancora lo Spirito Santo, come espressamente | dice | S. Giovanni: « Lo spirito non era ancor dato, perocchè |
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Sì, dopo la Risurrezione gli Apostoli ricevettero, come | dice | S. Leone, la forma del Battesimo che poi si usò nella |
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che Paradiso è ogni luogo per l' anima che vede Dio (2). | Dice | però meco facendo conoscere che la beata visione quel ladro |
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tolte da unioni sostanziali che avvengono nella natura. | Dice | ancora Cristo di sè stesso, che egli è la vita (4): di che |
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tocca i mezzi adoperati da Cristo per congiungersi a noi, e | dice | che furono tre; cioè: 1. il suo sangue, pel quale si |
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lume pel quale veniamo a conoscere che egli è la verità. | Dice | poi: Non nell' acqua sola; perocchè l' acqua sola non basta |
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e per indicare i secondi usa S. Giovanni la parola terra e | dice | così: « Poichè tre sono quelli che danno testimonio (a |
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l' acqua e il sangue, e questi tre sono una cosa«, » o come | dice | il greco, sono volti a un solo fine (1). E chi ha meditato |
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vieppiù la natura di questa testimonianza interiore, | dice | che per tale testimonianza si sente che Iddio ci ha dato la |
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Padre mio, e io lo amerò e manifesterò a lui me stesso«. » | Dice | manifesterò a lui me stesso, perocchè è egli che manda lo |
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lo manda in maggiore copia quanto è più l' amore. E | dice | che sarà amato dal Padre suo, perocchè anche il Padre suo |
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manda lo Spirito Santo colla medesima spirazione, sicchè | dice | anche di poi, che « lo Spirito della verità, che dal Padre |
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Spiegando poi la natura di quest' ultimo Sacramento essa | dice | che è quello che conferisce all' uomo lo Spirito Santo. Si |
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battezzati, e l' aver ricevuto lo Spirito Santo, anzi si | dice | espressamente, che ne' battezzati lo Spirito non era ancor |
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passi de' venerabili scrittori antichi, ne' quali non si | dice | già solo l' una di queste due cose staccata dall' altra, |
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della Cresima (3). S. Urbano nella sua lettera decretale | dice | espressamente, che ciò che ci rende pieni cristiani è lo |
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unzione che si usa nel Sacramento della Cresima (2), la si | dice | quella che congiunge al divino Spirito le cose che debbono |
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questa dottrina tutti que' luoghi de' Padri ne' quali si | dice | che lo Spirito Santo si riceve nella Cresima ad esclusione |
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l' autore del libro dell' Ecclesiastica Gerarchia, quando | dice | del Sacramento della Confermazione che ci fa partecipi |
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al Sacramento della Confermazione i sette doni, ma | dice | che questi non sono che i principali. [...OMISSIS...] Ma io |
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Abate Ruperto, sebben non sia de' più antichi (2), il quale | dice | così: [...OMISSIS...] : similitudine acconcissima; perchè |
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non dà già all' uomo qualche cosa del tutto nuova, ma, come | dice | il Catechismo Romano, conferma ciò che il Battesimo ha |
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che il compisce ed integra. A ragione d' esempio Teodoreto | dice | così: [...OMISSIS...] . Al qual passo risponde a capello |
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[...OMISSIS...] . Al qual passo risponde a capello ciò che | dice | un greco scrittore del secolo XVI, che può servire di |
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che è una la figura. [...OMISSIS...] : parole che il Santo | dice | in una sua orazione sul Battesimo, dal quale trapassa a |
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parlare de' Padri e non l' una nell' altra sottintesa. Così | dice | S. Cipriano: [...OMISSIS...] . Medesimamente Innocenzo III |
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Bellarmino quel lungo tratto, nel quale il venerabile uomo | dice | altrettanto e più di quanto io dissi. Tuttavia non volli |
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menzione dell' imposizione delle mani ma non del crisma, e | dice | così: [...OMISSIS...] . Poscia il Bellarmino si propone l' |
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antichi imposizione della mano e non delle mani, e che si | dice | farsi a' singoli e non a tutti ( « quod nunc in |
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confirmandis neophytis, manus impositio tribuit singulis », | dice | la celebre Omilia in die Pentec. attribuita da alcuni ad |
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Confermazione, ed accenna queste tre parti di lui. Egli | dice | a que' di Corinto, che veniva ad essi affinchè avessero« la |
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essendo il Battesimo quello che conferisce la prima (2). | Dice | che Dio era quegli che li confermava in Cristo (3). E poi |
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sia stato istituito il Sacramento della Confermazione, | dice | che [...OMISSIS...] ; e rende ragione del non essersi |
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lui immediatamente conversare (1). Egli è vero, che Cristo | dice | positivamente: « non può entrare nel regno di Dio niuno, |
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Cristo dava la grazia e la percezione di Dio. La Scrittura | dice | che l' uomo vive di ogni parola, che esce dalla bocca di |
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di natura fra il vino che allora beveva e quello che | dice | di dover bere nuovo dopo la Risurrezione è chiaramente |
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« io non berrò più di questo figliuolo della vite«. » | Dice | adunque, che nel regno del Padre suo, cioè dopo risorto, |
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non è egli assai chiaro, che quel pane e quel vino, che | dice | poi che avrebbe mangiato nuovo nel suo regno, è appunto |
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Alessandrino, il quale senza nominare la parola nutrizione, | dice | però il medesimo affermando, che Iddio converte il pane nel |
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convertito in suo latte, convertito in propria sostanza. | Dice | adunque l' autore dell' Ecclesiastica Gerarchia che « la |
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Giovanni, così scriveva: [...OMISSIS...] . Le quali parole | dice | Teofilatto a intendimento di rendere più credibile sì |
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che insegna rimanere la materia del pane, ma non quella che | dice | tutta la materia del pane si trasmuta nelle carni del |
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siasi convertito nelle sue carni, ma risoluto in aria, come | dice | il Bellarmino (4). Ma questo non è che una pura |
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da Cristo siasi risoluto nella « pregiacente materia«; » ma | dice | che tuttavia quel prendimento di cibo era una vera |
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Chiesa di« transustanziazione«. E così si avvera quello che | dice | S. Tommaso, cioè che sebbene si cangi la forma e la |
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una cosa sussistente dicasi annichilita. Per ciò quando si | dice | che viene annichilito un modo di essere, un accidente, per |
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non può stare la materia. Allo stesso modo adunque che si | dice | l' una distruggersi, l' altra può dirsi prodursi nell' |
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prodotto nello stesso modo e nello stesso senso in cui si | dice | che il pane ed il vino viene distrutto. L' esempio adunque |
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Rechiamo l' esempio di alcune. 1. S. Gaudenzio di Brescia | dice | del pane Eucaristico: [...OMISSIS...] . Or come si dice qui |
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dice del pane Eucaristico: [...OMISSIS...] . Or come si | dice | qui che il pane è fatto celeste, se egli non fosse |
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fu cangiato in meglio? E si noti il modo onde S. Gaudenzio | dice | il pane fu trasmutato: « Cristo passò in lui«. » Che vuol |
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mirabilmente esprime il nostro sistema. 2. S. Ambrogio | dice | « ove s' appone la consecrazione del pane si fa il corpo di |
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Cristo che in sè li trasforma. 4. Odone Vescovo di Cambray | dice | che il pane ed il vino sono investiti da una forza |
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nelle carni divine di Gesù Cristo (2). Gregorio M. pure | dice | che Cristo fa la conversione del pane e del vino « mediante |
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si fa per opera del Santo Spirito. S. Agostino | dice | espressamente che la consecrazione è un' opera dello |
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Egli nel quarto de' suoi libri della fede ortodossa (6) | dice | così: [...OMISSIS...] . Or dopo aver così comparata la |
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un commentario sulla liturgia di S. Giacopo, nel quale | dice | appunto così del Sacramento eucaristico: [...OMISSIS...] . |
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della legna, che s' infiamma e diventa acceso carbone. Così | dice | Ildegarde che scriveva nel secolo XII: [...OMISSIS...] . |
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al corpo di Cristo in cielo, o è nulla? Il Bellarmino | dice | che il corpo di Cristo in cielo acquistò l' essere |
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] od esterna . Ora questo farebbe intendere quello che | dice | S. Tommaso, che il corpo di Cristo si trova nell' |
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dire a sè stesso di non vedere, imagina de' vani fantasmi e | dice | di vedere. Laonde essendo il peccato di origine uno de' |
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non era buono, confessava però che era giusto; ma Marcione, | dice | S. Ireneo: [...OMISSIS...] . Tertulliano di Marcione scrive |
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il suo nome. Laonde S. Cirillo Gerosolimitano | dice | acconciamente: [...OMISSIS...] . L' errore di Manete è |
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sentenza del Sinodo, lettere che il Diacono Liberato (3) | dice | essere state sottoscritte dal Papa Vigilio e dagli altri |
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della natura del peccato originale ne' bambini, di cui | dice | S. Agostino: « quo nihil est ad intelligendum secretius, » |
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, e però è sempre libera dalla coazione: ma non si | dice | che opera liberamente, se non quando il suo operare non |
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per corollario, che cosa si deva intendere quando si | dice | che« qualche cosa è propria di una persona«. La proprietà |
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il suo fine, e subordina a questo l' altre cose, perciò | dice | ancora così: [...OMISSIS...] . 2.. E in questa l' Angelico |
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di peccato su cui si fondano. E per modo d' esempio, come | dice | il Gaetano: [...OMISSIS...] . d ) Che si può del pari colla |
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perchè non toglie all' uomo il suo fine, e quindi che come | dice | S. Tommaso: [...OMISSIS...] . e ) Che finalmente nella |
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o la vittima espiatrice del peccato, onde S. Paolo (2) | dice | che Cristo si fece per noi peccato. Onde Giovanni Fischer |
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che fu attribuito a S. Tommaso e ad altri insigni dottori, | dice | che il peccato originale: [...OMISSIS...] . 37. Se dunque |
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cogli atti della natura e dell' arte, e in questi soli | dice | che s' identificano il male, il peccato e la colpa: non |
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c ) Di più, S. Tommaso nel detto testo parla di atti , | dice | che ne' soli atti volontarii male, peccato e colpa |
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è peccato formale, ma solo materiale. Ma il peccato, che si | dice | originale ne' bambini è per essi fisicamente necessario: |
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di dimandare « quomodo propagetur quod non est , » come | dice | un chiaro teologo« (1). 52. Non so a dir vero che cosa l' |
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che in Adamo non era peccato, contro il dogma, che, come | dice | S. Tommaso, « solum primum peccatum primi parentis in |
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e così tornano in campo le difficoltà precedenti. Che se si | dice | che il bambino avea diritto non per decreto di Dio, ma per |
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contrarium prohibens, dicendo: [...OMISSIS...] . E però | dice | appresso, che la mancanza della divina visione è pena e del |
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di Adamo (2). E però, coerentemente a questa dottrina | dice | ancora, che la remissione del peccato importa due cose 1. |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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(1). Infatti la volontà è una natura anch' essa, e come | dice | S. Tommaso, [...OMISSIS...] . Laonde si distinguono due |
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anch' egli si corrompe (2). Onde giustamente S. Tommaso | dice | che « bonitas voluntatis proprie ex objecto dependet (3). » |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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si può riferire un luogo difficile di S. Agostino, in cui | dice | che si può peccare non solo voluntate peccati, ma anche |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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non iscambiamole: il senso comune degli uomini ci | dice | bensì, che l' ideale e il reale sono distinti, che sono due |
Gioberti e il panteismo -
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reale sono distinti, che sono due modi diversi, ma non ci | dice | mica, che possano trovarsi assolutamente separati. Altro è |
Gioberti e il panteismo -
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sono elle identiche nella realtà e nell' idea? Che ci | dice | intorno a ciò, miei signori, il senso comune? Consultiamo |
Gioberti e il panteismo -
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All' incontro, se egli ha l' idea di questa malattia, | dice | tosto: « questo infermo ha il tal male; egli è la tisi, è |
Gioberti e il panteismo -
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è la tisi, è il mal di pietra, è una cefalitide ». Come | dice | ciò? Di che mezzo si serve a rilevare la qualità di quel |
Gioberti e il panteismo -
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vedere se essi non fossero. Dunque ciò che volgarmente si | dice | la formazione delle idee , non può essere altro che un |
Gioberti e il panteismo -
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possa la mente fare un tale ragionamento. Quando ella | dice | seco medesima: « quest' albero esiste », che cosa fa? Ella |
Gioberti e il panteismo -
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idea, non si afferma ancora di niuna cosa, epperciò si | dice | che è meramente possibile. Ma quando lo spirito conoscendo |
Gioberti e il panteismo -
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di applicare il principio trova la conseguenza, questa si | dice | essersi resa esplicita . Dunque negli esseri ideali possono |
Gioberti e il panteismo -
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è quanto dire « cognizione di posizione ». Come si | dice | legge positiva quella che viene posta dal legislatore e non |
Gioberti e il panteismo -
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siamo novamente d' accordo col senso comune; il quale come | dice | del cieco che non conosce i colori, così dice parimenti che |
Gioberti e il panteismo -
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il quale come dice del cieco che non conosce i colori, così | dice | parimenti che chi ha l' uso degli occhi ben li conosce e |
Gioberti e il panteismo -
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e non essere, quando si concepisce non essente, allora si | dice | nulla. Se il nulla si diffinisce; dunque ha la sua essenza: |
Gioberti e il panteismo -
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Sì, noi non ricusiamo mai di accettare tutto ciò che ci | dice | il senso comune, e questa volta pare che egli ci dica due |
Gioberti e il panteismo -
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cognizioni, coll' esser divenute oggetti conosciuti, si | dice | giustamente essersi oggettivate. - Dove sta dunque l' |
Gioberti e il panteismo -
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assoluta . E che ella sia vera, il provammo perchè ella ci | dice | le cose tali quali sono; ci presenta cioè le cose |
Gioberti e il panteismo -
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un oggetto. Che cosa viene a dire questa locuzione? Non | dice | due volte la stessa cosa? Appunto, miei signori. Poichè se |
Gioberti e il panteismo -
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sono che Teologia, e l' enciclopedia delle scienze, come | dice | appunto Vincenzo Gioberti, altro non è che una Religione. |
Gioberti e il panteismo -
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seguito, pronti anche dopo di ciò a discutere quanto egli | dice | per giustificarsi dall' accusa di panteismo che ben prevede |
Gioberti e il panteismo -
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per suo termine immediato Iddio. E notate bene, che non | dice | già solo termine, ma termine immediato, il che esprime |
Gioberti e il panteismo -
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realtà? Onde se il signor Gioberti non credesse, come egli | dice | che fanno i panteisti, che per l' oggetto delle scienze |
Gioberti e il panteismo -
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ci può rivelare se non il suo oggetto. Ma da una parte si | dice | che questo oggetto è Dio, dall' altra si dice, che quest' |
Gioberti e il panteismo -
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del conoscere, cioè nella forma o idea e nella materia, e | dice | che l' errore del panteismo sta nel non fare questa |
Gioberti e il panteismo -
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per farcelo ingozzare; poichè niuno quando conosce un corpo | dice | mai di conoscere Dio ed il corpo. Dipoi, se chi conosce un |
Gioberti e il panteismo -
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si confonda con esso Dio. Osservate ancora che il Gioberti | dice | che l' Idea, cioè Dio, riluce nella materia delle forze |
Gioberti e il panteismo -
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oggetti distinti; quando all' incontro il signor Gioberti | dice | che questo è impossibile, e che non possono essere che un |
Gioberti e il panteismo -
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da capo. E questo conferma veramente il Gioberti quando | dice | che [...OMISSIS...] . Nelle quali parole la forma cioè Dio, |
Gioberti e il panteismo -
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per cui Iddio diventa un oggetto solo col corpo, sta, | dice | il Gioberti, « la sintesi maravigliosa dell' intuito umano |
Gioberti e il panteismo -
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» », è « « l' idea divina numericamente identica » », come | dice | poco appresso (1); l' altro cavallo possibile è nel |
Gioberti e il panteismo -
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pensato divino » », che è una copia finita di quella, come | dice | poco appresso, e però non più un' astrazione com' avea |
Gioberti e il panteismo -
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nell' ordine assoluto, oggetto dell' intuito » »; ma | dice | ancora e lo replica fino alla sazietà, che nell' oggetto |
Gioberti e il panteismo -
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oggetto solo, e se l' uno non è forma dell' altro, come poi | dice | il nostro Filosofo, che quando conosciamo un corpo, l' |
Gioberti e il panteismo -
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rispetto alla forma, ma ben anco alla materia? Il Gioberti | dice | « « perchè Iddio è causa creante e immanente delle cose » |
Gioberti e il panteismo -
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la causa non s' identifica coll' effetto, come il Gioberti | dice | espressamente, e come diciam noi, anzi è una natura |
Gioberti e il panteismo -
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corpi stessi reali, e percepirveli . Il Gioberti, egli pure | dice | in qualche luogo, che le creature sono il termine |
Gioberti e il panteismo -
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alcuno di mezzo. Se si prende il partito di dire, come | dice | il Gioberti, che si conoscano nella causa, senza |
Gioberti e il panteismo -
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forse il primo al pubblico, e cui egli impose il nome. Egli | dice | così: [...OMISSIS...] . Così alla facc. .5 della citata |
Gioberti e il panteismo -
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già le creature con Dio, e perciò non cade nel panteismo. | Dice | di poi che quest' essere in Dio non si trova a quel modo |
Gioberti e il panteismo -
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Dio stesso non punto nè poco diviso dalla divina natura. Ma | dice | di più che non ne viene da questo, che l' uomo veda la |
Gioberti e il panteismo -
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col sistema dell' identità assoluta dello Schelling): | dice | che Iddio sotto un aspetto è l' astratto, sotto un altro il |
Gioberti e il panteismo -
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un aspetto è il generale, sotto l' altro è il particolare; | dice | bensì che tutto ciò è in modo diverso dalle creature; ma |
Gioberti e il panteismo -
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dove si rinviene poi per via d' analisi, in Dio, anzi egli | dice | che Dio stesso è l' ente astratto, è il possibile |
Gioberti e il panteismo -
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astratto, è il possibile considerato sotto un rispetto, | dice | che l' ente assoluto contiene in sè l' idea del possibile. |
Gioberti e il panteismo -
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Ma avvertite, che egli stesso altresì è quegli che | dice | parimente, che l' ente astratto e possibile non è Dio, non |
Gioberti e il panteismo -
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perciò è Dio: ripetiamo le sue parole: [...OMISSIS...] . | Dice | adunque che è finito quell' ente possibile appunto, che si |
Gioberti e il panteismo -
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esistenze reali, che sono le creature, appartengono, come | dice | poco appresso, la concretezza e l' individualità , che per |
Gioberti e il panteismo -
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solenne che egli serba a significare Iddio, e altrove | dice | più espressamente che è Dio. Pone dunque due separazioni |
Gioberti e il panteismo -
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proprietà dell' Ente divise dalle altre. Perciò egli ci | dice | che « « l' atto creativo immanente non è cosa sostanziale, |
Gioberti e il panteismo -
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delle quali alcune saranno forse le seguenti: 1 Il Gioberti | dice | che l' idea diretta e la riflessa hanno NELLA SOSTANZA un |
Gioberti e il panteismo -
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di sua dottrina, egli ritorna a sè medesimo, e vi | dice | netto, che, come [...OMISSIS...] . Vi dice ancora, siccome |
Gioberti e il panteismo -
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medesimo, e vi dice netto, che, come [...OMISSIS...] . Vi | dice | ancora, siccome udiste, che [...OMISSIS...] . Nel qual |
Gioberti e il panteismo -
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egli esiste, non mai per conoscerlo simile alle creature. | Dice | adunque il nostro filosofo, che l' Ente possibile conviene |
Gioberti e il panteismo -
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è veramente duplice, cioè Iddio e le creature, come talora | dice | il Gioberti, conseguirebbe, secondo la buona logica, che le |
Gioberti e il panteismo -
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[...OMISSIS...] . Ma qual' è la ragione perchè il Rosmini | dice | obbiettivo, e insieme nega che sia subbiettivo l' Ente |
Gioberti e il panteismo -
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come tutte le altre, perocchè quando il nostro Autore | dice | che « « la realtà finita si contiene idealmente nell' |
Gioberti e il panteismo -
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la realtà finita si contiene idealmente nell' infinita » », | dice | ad un tempo che si contiene realmente, non differendo l' |
Gioberti e il panteismo -
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maniera credete voi che l' Idea operi la creazione? Egli vi | dice | schiettamente che [...OMISSIS...] . Voi sapete, l' |
Gioberti e il panteismo -
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la realtà nella cosa creata, s' intende in che senso egli | dice | che l' Idea divina (e reale) informi la mente umana, e si |
Gioberti e il panteismo -
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e così le crea. Ascoltiamo com' egli si esprime: egli | dice | in un luogo che il Sole spirituale, cioè Dio, |
Gioberti e il panteismo -
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appartiene, all' anima umana o a Dio? Il signor Gioberti vi | dice | conseguentemente alla sua teoria dell' atto creativo, pel |
Gioberti e il panteismo -
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divino trapassa nelle cose create e così le crea; vi | dice | che appartiene non meno all' uomo che a Dio. |
Gioberti e il panteismo -
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creativo, ciò che pure sostiene il nostro Filosofo. Egli | dice | in fatti, che [...OMISSIS...] ; il che è coerente con ciò |
Gioberti e il panteismo -
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il signor Gioberti, è lo stesso che la mente divina, onde | dice | che [...OMISSIS...] . Non è dunque meraviglia se l' atto |
Gioberti e il panteismo -
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Udite tutto il ragionamento e poi giudicate. Egli | dice | prima che ogni cosa è un' idea (2). Dice dipoi che ogni |
Gioberti e il panteismo -
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giudicate. Egli dice prima che ogni cosa è un' idea (2). | Dice | dipoi che ogni menoma idea obbiettivamente è Dio (3). Già |
Gioberti e il panteismo -
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che ogni menoma idea obbiettivamente sia Dio, tuttavia | dice | ancora che le idee sono essenzialmente diverse l' una dall' |
Gioberti e il panteismo -
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uomo sieno numericamente distinte da quelle di Dio; perchè | dice | il Gioberti: [...OMISSIS...] . Se dunque Iddio non può |
Gioberti e il panteismo -
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dunque (si opporrà) il signor Gioberti, che da una parte | dice | che ogni cosa è un' idea, e che le idee non si posson |
Gioberti e il panteismo -
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stato di soggetto, ossia di creatura. Laonde coerentemente | dice | il Gioberti: [...OMISSIS...] . Per quanto sia strano il |
Gioberti e il panteismo -
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che l' ideale sia qualche cosa di sussistente, e com' egli | dice | nel modo il più strano, di concreto . Senza di ciò, egli |
Gioberti e il panteismo -
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questa. E in che consiste questo riferirsi? Nell' emergere, | dice | il Gioberti, dalla sua causa per mezzo dell' individuarsi |
Gioberti e il panteismo -
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« L' uomo non dee ammettere se non quello che gli | dice | d' ammettere la sua sola ragion naturale, escluso ogni lume |
Il razionalismo -
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che d' una parte dichiara voler ammettere tutto ciò che gli | dice | d' ammettere la ragion naturale, e dall' altra pretende, |
Il razionalismo -
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senso che non delle parole; perchè, [...OMISSIS...] , come | dice | sant' Ilario, [...OMISSIS...] . Questa medesima dottrina |
Il razionalismo -
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al freddo. All' incontro di due proposizioni contrarie si | dice | con egual proprietà che sono contrarie, ovvero |
Il razionalismo -
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che riguarda a me, sono trattato colla stessa onestà. | Dice | che anch' io insegno , doversi prendere in senso di |
Il razionalismo -
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sia inescusabile. Cominciamo dalla Scrittura. La Scrittura | dice | non solo che, [...OMISSIS...] ; ma ella usa altresì come |
Il razionalismo -
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Girolamo? Erano adunque i cattolici che sostenevano, come | dice | Teodoro, [...OMISSIS...] . Così Teodoro duramente alquanto |
Il razionalismo -
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grave difficoltà. La mano non è veramente peccatrice; ma si | dice | tale per sineddoche, o per metonimia come direbbe Zuinglio, |
Il razionalismo -
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coll' arrecare qualche dozzina di testi, in cui egli | dice | senza provarlo, che vi sta dentro la parola volontario |
Il razionalismo -
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non dubita di confessare: [...OMISSIS...] . Onde a ragione | dice | il Bossuet, che [...OMISSIS...] . Ora chi è dunque costui, |
Il razionalismo -
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, e però il peccato d' origine [...OMISSIS...] , come | dice | non Bajo, ma la Chiesa. [...OMISSIS...] le parole son dette |
Il razionalismo -
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in tutt' i modi vorreste distruggere. Colla stessa astuzia | dice | poco appresso, che [...OMISSIS...] . Nessuno, se è |
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una e l' altra risposta con delle ecclesiastiche autorità. | Dice | la prima che la pena a cui i bambini non rinati |
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propagavano. Onde si dicono colpevoli [...OMISSIS...] , | dice | S. Tommaso, [...OMISSIS...] . Dove si osservi bene, che la |
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perchè in sè portano ancor la pena: [...OMISSIS...] , come | dice | S. Agostino, [...OMISSIS...] : il che viene a dire: « |
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vestimento de' doni a lei superiori? Appresso, il Concilio | dice | che Adamo dopo il peccato (ancorchè si sia convertito) l' |
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andrei troppo a lungo, se volessi tutto analizzare ciò che | dice | intorno a ciò il Concilio di Trento, che quasi ad ogni |
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LA STESSA NATURA del peccato. Quanto poi a S. Agostino, | dice | che NON SEMPRE parla del decadimento dell' uomo in rispetto |
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attuale, quell' effetto cioè che peccato abituale si | dice | poco appresso soggiunge: [...OMISSIS...] . Dopo di che |
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è la vita soprannaturale dell' anima, allo stesso modo, | dice | S. Agostino, come l' anima è la vita del corpo. Ora quando |
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un disordine che la renda incapace ed indegna di essa, come | dice | Francesco Suarez, il Bellarmino, e tanti altri. L' |
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che è per sè luce bastevole, senza più. [...OMISSIS...] , | dice | S. Agostino (1). In terzo luogo col sostituire ai dogmi da |
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ragione, e del corpo all' anima. Il qual difetto spiega, | dice | S. Tommaso, perchè anche l' uomo giustificato trasmetta |
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nostri Anonimi? Nel loro sistema non resta più niente, come | dice | Bajo, niente più che spieghi veramente la trasfusione del |
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la sua risposta. Obbiezione 1 E` vero che S. Tommaso | dice | che all' essere del peccato d' origine concorrono due cose, |
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originale si dicono, sieno [...OMISSIS...] ; tuttavia | dice | anco che questi difetti potrebbero trovarsi in una natura |
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volontà , voi scorgerete che non vi fa motto alcuno, non | dice | se non che Iddio potea creare [...OMISSIS...] (2). S. |
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tanto la parte formale, quanto la materiale, egli nol | dice | difetto naturale, o conseguente i principii della natura, |
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delle potenze inferiori alla ragione. [...OMISSIS...] , | dice | Francesco de Sylvestris, [...OMISSIS...] . Ora talvolta S. |
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che il peccato originale è [...OMISSIS...] . Quando poi | dice | che resta il peccato originale dopo il battesimo perchè |
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continuata, cioè perchè fu prima tale, e così pure si | dice | materia di peccato: dicesi poi reliquia del peccato, perchè |
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al peccato; [...OMISSIS...] . Quando dunque S. Tommaso | dice | peccato a quel difetto col quale potrebbe Iddio creare l' |
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presente, perocchè di presente, [...OMISSIS...] . Dove mai | dice | questo S. Tommaso dell' uomo creato da Dio senza peccato e |
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NECESSARIO CONSENSO AL MALE, ma solo un SENSO; perocchè | dice | [...OMISSIS...] . Non intende adunque di dire che Iddio |
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e lo spiega così: [...OMISSIS...] , parole che S. Tommaso | dice | per dimostrare che presentemente l' uomo privo della grazia |
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nè pure alla necessità di sentire, [...OMISSIS...] | dice | il De Rubeis, [...OMISSIS...] . Quello che è certo si è, |
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viene seppellito nella morte di Cristo, [...OMISSIS...] , | dice | S. Leone, [...OMISSIS...] , che è il costante insegnamento |
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propria natura che s' ha per la volontà ben ordinata; e | dice | non solo quella perita pel peccato, ma ben anco questa: |
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può evitare il peccato colle sue forze: [...OMISSIS...] | dice | S. Agostino, [...OMISSIS...] . Nè vale il dire che il |
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ogni qual volta ella erra dal suo proprio fine, o come | dice | l' Angelico [...OMISSIS...] ; 2 Che questo disordine della |
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il fine comune della vita umana, perchè [...OMISSIS...] | dice | lo stesso S. Dottore, [...OMISSIS...] ; 3 Che se la volontà |
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e in tutte le sue potenze perfetto; attesochè, come | dice | S. Agostino, [...OMISSIS...] ; 5 Che sarebbe un manifesto |
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in istato di peccato, se Dio nol libera, quia sponte , | dice | S. Agostino, [...OMISSIS...] . Il qual dogma fu espresso |
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è libera e gratuita la divina chiamata; [...OMISSIS...] . | Dice | che la salute non viene dal volere e dal correre degli |
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della rivelazione e della fede, e la grazia annessa. E come | dice | S. Paolo, [...OMISSIS...] . Ometto d' enumerare la |
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di Cristo (1), bastando la minima porzione di grazia, come | dice | S. Tommaso, a vincere tutte le tentazioni (2), e dicendo S. |
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non punto io ne dubito, da Dio soccorso. Perocchè, come | dice | S. Agostino, [...OMISSIS...] . Ma dubito però assai, che, |
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Poichè alla facciata .4 del suo opuscolo, nota ( i ) | dice | così: [...OMISSIS...] . Dove in prima convien notare ch' |
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operare anche in qualche altro caso non repentino , e così | dice | più di quello che diciamo noi, attribuendo noi sempre la |
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da ogni altra sua funzione. Laonde [...OMISSIS...] , come | dice | S. Tommaso, [...OMISSIS...] , dal qual passo si vede |
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l' anima. [...OMISSIS...] . Di più la passione sensitiva, | dice | S. Tommaso, trae la mente a fare de' torti giudizii sul |
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retta, e immune dalla violenza di quella passione che, come | dice | l' Angelico, talora trae a sè sola tutta la forza dell' |
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a un male conosciuto, perchè trattasi d' una volontà, come | dice | S. Agostino, dalla grazia liberata. All' incontro in |
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al consenso nella « Risposta ad Eusebio » e ciò che si | dice | di esso nel « Trattato della Coscienza ». Ma questa pretesa |
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lascia andare spontaneamente dietro alle sensazioni, e si | dice | che a queste consente , secondo l' etimologia della parola, |
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che sentono in se stessi la figliuolanza di Dio, e, come | dice | l' Apostolo, chiamano, animati dallo Spirito Santo: Abba |
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la ragion formale del peccato, [...OMISSIS...] , | dice | S. Tommaso, [...OMISSIS...] ; di che deduce, che il |
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risiede; stringendo quegli eretici a credere a quanto | dice | la fede, eziandio che nol dica la coscienza diretta ed |
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uomo, pel quale ella non ha più virtù di viver bene, come | dice | S. Agostino (1), non ha più virtù di muoversi liberamente |
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che dà del peccato d' origine Ugone di S. Vittore, che il | dice | [...OMISSIS...] . La mala qualità che costituisce il |
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soggettivo e sensibile, onde ne consegue quella che Ugone | dice | « concupiscendi necessitas ». Questa è la dottrina stessa |
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dell' originale peccato, la qual materia, come egregiamente | dice | S. Tommaso, tien luogo della conversione al bene sensibile |
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cioè di mala in buona, onde di questa grazia acconciamente | dice | S. Agostino [...OMISSIS...] . All' incontro la volontà d' |
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il lettore. Qui ci basta osservare, che, quando Aristotele | dice | che i Pitagorici sembra riguardassero « « il numero come |
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esser si dicono , declinata così la questione. Dove poi | dice | doversi mostrare che l' uno primo, che s' offre alla mente, |
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« « è uno e molti e indeterminati » [...OMISSIS...] , | dice | tre cose distinte: il genere «hen», le specie «kai polla», |
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Di che si potrà ancora intendere fin dove sia vero ciò che | dice | pure Aristotele, che Platone, « « invece dell' indefinito |
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interprete della mente di quei due filosofi eleatici, | dice | sembrargli, che l' uno di Parmenide fosse formale, |
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numero e la realità individuale. Questo rammenta quello che | dice | Proclo, [...OMISSIS...] . L' uno dunque indeterminato di |
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mi sembra che si riferiscano quelle parole di Proclo dove | dice | l' indefinito uno « « esser similissimo all' uno e ordinato |
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dell' uno diveniva specie o numeri (1); e Simplicio | dice | che poneva un indefinito anche negli intelligibili (2). Or |
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2 l' uno. Questi sono i due che nomina Aristotele, da cui | dice | secondo Platone, non dissomigliantemente dai Pitagorici, |
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che risulta, che Platone non avrebbe già scambiata, come | dice | Aristotele, la diade come uno dei Pitagorici nel « grande e |
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modo dialettico, ora in modo ontologico, e ciò perchè, come | dice | Aristotele, [...OMISSIS...] . Il che però non vuol dire che |
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onde rimane a cercare che cosa sia quest' altro, in cui | dice | Platone che dee essere l' uno ente considerato nel suo |
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(2): e viene in mente di togliere la risposta da quello che | dice | Dante dell' Empireo: [...OMISSIS...] . E che così l' |
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una specie de' varŒ moti che distinguevano gli antichi. | Dice | dunque che l' uno sta in quanto è in se stesso, e si move |
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questo aspetto dunque l' uno vedesi uguale a ciò che si | dice | non uno ». Trae di qui un' altra proprietà dell' uno, e una |
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essa è in lui, come in un altro, essente. Ma quando si | dice | l' uno e l' altro , quest' altro è relativo all' uno |
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« Sofista » comincia dall' ente informato dall' uno (1), e | dice | che, se si spoglia l' ente di tutti i suoi predicati, |
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la pluralità, cioè l' altro , ossia il non ente. Poichè, | dice | l' Ospite d' Elea, che ci tiene le prime parti |
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illustrata questa tesi con esempi, mostrando che ciò che si | dice | « non bello », « non grande », « non giusto », non è già |
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può esprimere con alcuna locuzione: dunque tuttociò che si | dice | è: si dice sempre il vero, e qualunque discorso si faccia |
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con alcuna locuzione: dunque tuttociò che si dice è: si | dice | sempre il vero, e qualunque discorso si faccia intorno a |
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e distinguere dall' ente. Ogni qualvolta dunque il discorso | dice | ente a quello che è, non ente , o viceversa, è fallace e |
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(2). Così l' esercito e la casa sono enti ugualmente, | dice | Plotino, e pure questa ha più unità di quello. Osserva poi, |
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il numero attuale in tutta la sua estensione, onde | dice | che [...OMISSIS...] . Fa dunque derivare il numero dal moto |
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nel « Parmenide ». Deve dunque intendersi, ciò che Plotino | dice | della posteriorità del numero, della proprietà che ha il |
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contenuto. Riduce pure la scienza al genere del moto; e | dice | potersi ella ridurre anche a quello dello stato , o ad |
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tutti i generi minori e le specie distinte (6). E fin qui, | dice | Plotino, vanno le cose divine (1): a questi tre principii |
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di moto , cioè d' azione. Onde parlando della Mente | dice | che [...OMISSIS...] , quasi dica, che basta il trovarvi che |
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considerare come un' altra sostanza o ipostasi. E lo stesso | dice | dell' Anima rispetto alla Mente (2). Il qual pensiero non |
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altrimenti si rimarrebbero sterili e prive d' ogni azione. | Dice | dunque di questa sua Mente, risultante da' cinque generi: |
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si concepisce più nulla dopo di essa. Così appunto Plotino | dice | che la Mente ha in sè tutte le cose [...OMISSIS...] . Ora, |
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agli antichi, che non separavano le idee da' reali, come | dice | egli stesso (1), e in questi soli vedevano le sostanze. Ma |
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il fiume, e significa anche animali feroci. Quando si | dice | Tigri per significare il fiume la parola è usata in senso |
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il fiume la parola è usata in senso proprio; quando si | dice | tigri per significare animali feroci, la si dice pure in |
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quando si dice tigri per significare animali feroci, la si | dice | pure in senso proprio, senza alcuna considerazione al fiume |
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una causa, si applicano a significare un effetto. Così si | dice | un « uomo sano », e si dice pure una « cera sana », per |
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significare un effetto. Così si dice un « uomo sano », e si | dice | pure una « cera sana », per dire che quella cera è tale, |
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sono tratti da cose contingenti e limitate; onde si | dice | che tali qualità si predicano di Dio analogicamente . |
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senza che gliene venga meno il concetto positivo; perciò si | dice | in generale, che tali doti e pregi sono predicati di Dio |
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del verbo E` si pone qualche cosa in fatto come quando si | dice | « l' uomo è un animale »; coll' altro non si pone nulla in |
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le stesse cose, e ne forma varie categorie (1). Onde | dice | che il giacimento e la sessione , e gli altri atteggiamenti |
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appartiene al terzo predicamento «to poion», come pure si | dice | nel capo 4 del citato libro. Laonde Aristotele nell' opera |
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che è lo stesso genere coll' aggiunta della differenza. | Dice | adunque, che in ciascun dei detti modi di predicare si |
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loro deposizioni sono le sole oggettive, come espressamente | dice | fra noi il Galuppi: l' intelligenza sola non ha alcuna |
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lo spazio stesso sia un concetto, questo è falso. 5 Kant | dice | che [...OMISSIS...] , e con ciò intende provare la |
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giudizio ossia per via di affermazione. All' incontro Kant | dice | ancora, che tutto si conosce per via di giudizŒ. Ella è |
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pretende che la ragione inganni l' uomo quando ella gli | dice | che v' ha un soggetto che pensa. Il preteso paralogismo, |
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non esiste che come tale, cioè come sostanza ». Ora il Kant | dice | che questa conclusione è dedotta per sophisma figurae |
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la ragione umana più atrocemente ancora. Perocchè egli | dice | che il paralogismo, col quale la ragione stabilisce l' |
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nel mutare il soggetto della proposizione; perocchè con una | dice | « che è incominciato il tempo reale »; coll' altra, « che |
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a un essere assolutamente necessario » ». Ora Kant | dice | con ragione: « « che ogni condizionato presuppone, rispetto |
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dall' impotenza di farcene conoscere l' essenza (1). 3 Egli | dice | che il fondamento delle determinazioni dee contenere in |
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non cadono che gli oggetti. Ma la coscienza stessa ci | dice | che un oggetto non è l' altro, nè si può coll' altro |
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che alla coscienza appartengono. La coscienza dell' IO ci | dice | bensì, che quest' io è il principio consapevole, ma ci dice |
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dice bensì, che quest' io è il principio consapevole, ma ci | dice | in pari tempo, ch' egli, principio consapevole, è un solo |
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solo di tutti gli innumerevoli oggetti della coscienza, ci | dice | che l' IO ha una relazione con tutti gli oggetti, ma che |
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la relazione di conoscenza. Ma quella coscienza che mi | dice | ciò, mi dice del pari che questa relazione non consiste in |
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di conoscenza. Ma quella coscienza che mi dice ciò, mi | dice | del pari che questa relazione non consiste in una identità |
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non consiste in una identità di natura, ma bensì mi | dice | che quella relazione non potrebbe essere senza che la |
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che l' uomo pone l' Io, cioè la coscienza di sè, quando | dice | me (2). L' Io adunque precisamente non è l' uomo, ma è un |
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questo spirito la formi quando, conoscendo sè stesso, | dice | Io. E` falso parimente, che si abbiano due Io nello stesso |
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argomento . - Esso pecca in molti punti, cioè: 1 Niuno | dice | che Io sia unicamente un essere passivo, ma passivo in |
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da supporre una ragione sufficiente fuori di sè. 2 Fichte | dice | ancora, che il carattere della ragione è il semplice porre |
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non si considerava, che è la coscienza stessa quella che ci | dice | che ella non crea le cose, ma non fa che affermarle; e l' |
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coll' idea, e non con l' affermazione; giacchè quando si | dice | ente , si dice la sua essenza . E pure l' affermazione non |
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e non con l' affermazione; giacchè quando si dice ente , si | dice | la sua essenza . E pure l' affermazione non è inutile al |
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per dichiararla assoluta e creatrice delle cose. Egli | dice | « che ogni tendenza dell' Io va a parare a quel punto, dove |
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di cui parla qui Schelling è una cieca necessità. 2 Si | dice | che la determinazione che prende l' Io non ha fondamento |
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sistema Fichte aveva detto dell' Io puro, nel secondo lo | dice | di Dio; il che dimostra aver compreso il nostro filosofo, |
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che prova la Teologia con evidenza. Vero è che Schelling | dice | che questi limiti sono apparenti; ma a ) Primieramente |
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il sole mostra sul suo disco alcune macchie? Il filosofo vi | dice | seriamente che quelle macchie sono assolutamente necessarie |
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di negativa, benchè nè pur quello di positiva. Ciò che | dice | ora Schelling che la Filosofia della ragione non tratta che |
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com' essi almeno si diedero a credere. Rixner (1) | dice | che lo scopo di Hegel non è altro che di formare della |
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Il verbo della mente è dunque quella parola interiore che | dice | la mente in conseguenza dell' ente intuìto: è dunque una |
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. Ma convien porre ogni attenzione a quella che egli | dice | la terza determinazione dell' essere. Ella contiene l' |
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e nulla affatto esprimenti se non assurdi. 3 Di poi si | dice | che « la terza determinazione dell' essere cade nella |
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, conviene più veramente dire che è non7qualità. 4 Si | dice | ancora che questa indeterminatezza è una determinazione |
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rispetti sotto cui si considera la stessa cosa. Perocchè, | dice | egli, le idee di tempo e di spazio, di quantità, di |
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il numero, il peso e la misura, secondo cui la Scrittura | dice | esser fatte tutte le cose (5). Ma la questione, se in tutti |
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e tutte queste le riferisca ad un ente solo, che | dice | tattile, colorito, gustoso, sonoro, ecc.: questa è sintesi |
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sensibili rispondono più specie astratte, allora si | dice | che quei fondamenti sensibili differiscono fra loro di |
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loro individualità quale nella specie si conosce, e però si | dice | individualità specifica . Quindi la distinzione fra il |
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da certi sensorii, dal tatto, dalla vista, ecc.. Nessuno | dice | che l' estensione non figurata, presentata dal sentimento |
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dalla materia, come credevano gli antichi (1). Ciò che si | dice | della materia del tutto informe, si deve dire altresì dei |
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una similitudine fra gli enti, ma appunto quello che si | dice | analogia . I segni adunque non7rappresentativi danno di |
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che Iddio non è intuìto dall' uomo per natura. Chi | dice | altramente, cade in un errore opposto alla rivelazione, la |
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cade in un errore opposto alla rivelazione, la quale | dice | di Dio, « quem nullus hominum vidit, sed nec videre potest |
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bene un vero essere sussistente. Ma il ragionamento che ci | dice | che così deve essere rispetto all' Essere supremo, non ci |
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sussistente, nessuna specie piena sussistente; onde ci | dice | quello che Iddio non è (non essendo nulla di diviso in |
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nulla di diviso in genere, specie e sussistenza), ma non ci | dice | già quello che è: « una sussistenza, che nella sua |
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(quando ha la coscienza di possederla). Quello che si | dice | del godere si deve dire del sapere; pel primo grado l' uomo |
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di conoscere la verità (ne ha la coscienza); quel che si | dice | della verità si deve dire altresì di ogni bene e di ogni |
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pensata e non puramente sentita; quindi riflesso non si | dice | rispetto a sè stesso, quasi sia tale rispetto a sè. L' atto |
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qui l' adorazione dei genii, degli angeli, che è quello che | dice | anche la divina Scrittura, « omnes Dii gentium daemonia ». |
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della loro naturale e verace regolarità. E quel che si | dice | delle piante si può dire egualmente dell' educazione degli |
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in molecola andrà in ragione dei volumi. Quello che si | dice | della comunicazione semplice del moto per via d' impulso, |
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che « il sentimento si atteggia a quel modo che gli | dice | bene, e questo atteggiarsi del sentimento trae seco i |
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locali e vive. L' ammalato stesso, se s' interroga, | dice | di non sentire alcun dolore. Ma il vero si è che non vi è |
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parmi che non esprima tutta la verità neppure quello che si | dice | da alcuni ai dì nostri, essere le escrezioni opportune |
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più o meno lungo, delle sensioni e dei movimenti, che si | dice | processo morboso . Un esempio della serie e vicenda dei |
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Esatte sono le espressioni che usa l' uomo insigne, quando | dice | che nei processi morbosi la natura « aberra dalle leggi |
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infiammazione, la facilità cioè di nuovamente infiammarsi, | dice | quella essere necessariamente [...OMISSIS...] . Ma sino che |
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», è chiaro che la legge dell' abitudine passiva che | dice | « le sensioni moleste diminuire la loro vivacità colla loro |
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l' organizzazione viene dotata di quell' ultimo atto che si | dice | vita extrasoggettiva, per la quale il corpo alla sua volta |
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esce dai confini della medicina sintetica ; con essa non si | dice | già che vi sia veramente stato di debolezza o di robustezza |
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l' illazione avventata della medicina analitica , ma si | dice | solamente che vi è un nemico, a cui giova diminuire le |
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colloca tra i filosofi rozzi. [...OMISSIS...] . Aristotele | dice | che nei versi orfici si legge che l' uomo trae l' anima |
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respirazione. Si legge in Cicerone: [...OMISSIS...] . E lo | dice | pure Lattanzio: [...OMISSIS...] . Ma Aristotele dà altra |
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Parmenide « ex terra et igne (5) ». Forse Macrobio | dice | dell' anima quello che tali filosofi avevano detto dell' |
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armonia, finirono col dichiararla un niente. Il che ci | dice | appunto Cicerone, parlando di Dicearco: [...OMISSIS...] . |
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organica, che si dissipa coll' organismo; e tuttavia si | dice | che l' anima sia niente. Pare adunque volesse dire che l' |
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nei sensi, venne quella dell' armonia dei sensi. Plutarco | dice | che il medico Asclepiade definiva l' anima [...OMISSIS...] |
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doveva rinvenire nella natura delle idee; poichè Aristotele | dice | che fu Platone che aggiunse ai numeri le idee, togliendole |
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secondo la maniera di pensare di questa scuola. Calcidio | dice | espressamente: [...OMISSIS...] : non è dunque una sentenza |
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sono manifeste. Come dunque, quando questo autore | dice | poeticamente che le anime umane sono composte di tutti gli |
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compone, secondo gli antichi, il mondo materiale. Platone | dice | che la terra si scioglie in acqua, l' acqua in aria, l' |
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solo dalla mente; onde della sua materia intelligibile | dice | Platone: «mete ex hon tauta gegonen». Indi trae Platone che |
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intellettiva, secondo Platone. Ora, se vero è quel che | dice | Aristotele, che Empedocle compone l' anima intellettiva dei |
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E un altro commentatore di Aristotele, Giovanni Filopono, | dice | lo stesso, attribuendo ad Empedocle che egli lodi la |
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quei concetti unificano gli individui, perciò Aristotele | dice | che Pitagora ed Alcmeone, suo discepolo, sembrano riporre i |
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. E` dunque un cavillare quel di Aristotele, dove | dice | che il movente e la materia sono concetti diversi, onde |
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dire che l' amicizia produce l' uno in tutte le cose, come | dice | Simplicio, [...OMISSIS...] , altro non vuol dire se non che |
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di cogliere Empedocle in contraddizione, perchè talora | dice | la lite principio di distruzione, talora poi le fa produrre |
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si conoscono i composti di questi. Quanto poi a quello che | dice | Simplicio ed altri, che Empedocle riduca i suoi elementi a |
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Onde in altri Scrittori invece di «monas tes anankes» si | dice | «hule tes anankes». Il perchè, siccome per Empedocle talora |
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mondo intelligibile, e non poco da lui prendesse Platone. | Dice | Aristotele che la teoria di Empedocle non spiega la |
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composto, e l' unità è posta dalla mente ». Ma Aristotele | dice | che conviene assegnare una causa reale, e non meramente |
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che si vuole, è anzi causa attiva, «aition poietikon», come | dice | Teofrasto (2), e come si raccoglie dallo stesso Aristotele, |
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considerasse la sfera come il simbolo della perfezione, lo | dice | Platone (2); ed è perchè si era conosciuto che la sferica |
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ciò che è intelligibile e non sensibile. Vero è che si | dice | che il sole archetipo è in un altro emisfero del mondo, e |
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aggiunge nello stesso errore Platone per le cose che questi | dice | nel « Timeo »; il che a me pare non altro che una delle |
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alle parole, e interpretando a rigore ciò che egli | dice | con istile allegorico, o in altro modo figurato. Che |
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essere punto così la cosa. Ma considerando ciò che egli ne | dice | nel Timeo, ci riuscirà indubitato che per lui questa natura |
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Lo spazio, noi dicevamo. Anzi è Platone stesso che lo | dice | espressamente nel periodo che seguita: [...OMISSIS...] . |
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nel periodo che seguita: [...OMISSIS...] . Egli | dice | con somma acutezza e proprietà che lo spazio « « senza |
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si tocca, opinabile in una cotal maniera adulterina » ». | Dice | « in una maniera adulterina », perchè l' opinione viene, |
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nè elementi materiali, che questo filosofo replicatamente | dice | essere corpi, e perciò prodotti da Dio posteriormente all' |
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contengono questo errore, come sono tutte quelle dove egli | dice | espressamente che l' anima risulta da tre nature. A ragion |
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alla sua sostanza, ma ne sono condizioni; pure si | dice | che le appartengono solo perchè la media da esse riceve la |
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partecipe di ciò che è sempre eguale a sè stesso. Onde egli | dice | che la ragione, cioè questa sostanza dell' anima, partecipe |
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per natura domina su di ciò che è inferiore, allora si | dice | che altri è più possente di sè stesso, e così dicendo si |
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di questo altri si vitupera come di cosa obbrobriosa; e si | dice | che egli è più debole di sè stesso » ». Nel qual luogo |
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una tale dottrina. Ma pigliandosi ragionevolmente quanto | dice | Platone, con quello stile animato e poetico di cui si |
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nell' anima; noi l' abbiamo provato. Ora questo è ciò che | dice | Platone, benchè l' apparenza sensibile mentisca il |
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un caso che nell' altro, e quindi la sensazione stessa si | dice | più estesa. Ora, avendo l' animale quello che noi chiamammo |
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e che spieghi il suo atto. Il principio del fare dell' ente | dice | così: « Ogni ente cogli atti suoi naturali tende a |
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che disabilitò e distrusse. Il nostro filosofo adunque | dice | ancora troppo, dice di più che non abbia diritto di dire, |
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e distrusse. Il nostro filosofo adunque dice ancora troppo, | dice | di più che non abbia diritto di dire, allorquando esprime |
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una mera illusione. « Non v' è cosa che esista realmente », | dice | un Buddhista. I Fo (cioè i sapienti pervenuti a ridurre |
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sul brano citato del Bruno di Federico Schelling. Si | dice | che il finito è perfetto, quando è annodato coll' infinito, |
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non è più annodato ; perocchè ciò che è identico non si | dice | essere annodato con sè stesso, ma essere sè stesso; nè ha |
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eterne fossero sempre in Dio. Il nostro filosofo però | dice | che emanano da Dio; lo dice, e tuttavia le dice eterne, nè |
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però dice che emanano da Dio; lo dice, e tuttavia le | dice | eterne, nè dice che perciò escano da Dio. Nè di tutte |
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che emanano da Dio; lo dice, e tuttavia le dice eterne, nè | dice | che perciò escano da Dio. Nè di tutte queste affermazioni |
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come un atto del corpo, col quale il corpo si perfeziona. E | dice | un corpo che ha la vita virtualmente, il che è più che |
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del corpo stesso ». Tuttavia tosto appresso Aristotele | dice | che l' anima, anche in quanto pensa, è la specie, ossia |
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l' anima in potenza dall' anima in atto; l' anima non si | dice | essere generata e veramente esistere, se non è in atto. Ora |
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l' un dall' altro i diversi tubi di un cannocchiale. | Dice | dunque che nel seme è uno spirito, e in questo è la natura, |
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sensisti, la cui leggerezza fu già da noi dimostrata (3), | dice | che dunque è uopo che abbiamo qualche potenza di |
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perchè parla di un universale quiescente nell' anima, e | dice | che « « l' uno, in quanto è ente, è il principio della |
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esperimenta avvenire in alcuni reali; ma di nuovo non si | dice | come l' anima estenda la sua veduta a tutta la sfera del |
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sfera eccede infinitamente ogni numero di sensazioni. Si | dice | ancora che l' universale est unum praeter multa, è uno |
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poichè si fanno venire dal senso gli universali, ma si | dice | però che il senso non può produrli in ogni anima, ma |
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i principŒ da cui provengono, onde nel primo dei « Fisici » | dice | che gli universali si conoscono avanti i singolari; 3) ma i |
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onde, nel secondo degli « Analitici Posteriori », | dice | che la cognizione sensibile è anteriore alla cognizione |
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questo intelletto, se non ne avesse la facoltà, dunque, | dice | Aristotele, l' anima ha l' intelletto in potenza |
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anche questo efficienza di un corpo idoneo a ciò, che egli | dice | più divino . Se egli la chiama forma , non è che dal corpo |
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che nell' ordine della grazia fondato in Gesù Cristo, e ci | dice | con sentenza, ove sta un abisso di lume, che come nell' |
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a tutti egualmente comune, anche spregiati, e li consola; e | dice | negli orecchi e nel cuore di coloro che non possono |
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tutti i re e tutti i Governi civili e lo stesso mondo, | dice | la Bibbia, sono un momento della bilancia, o una gocciola |
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dalla Chiesa Cattolica, e raccolti in una Collezione che si | dice | Bibbia o Sacra Scrittura. Il primo diritto dunque più |
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il Governo non vuole che si usi altro che il suo. « Eccovi, | dice | ai dotti, eccovi l' unico, l' immobile, il perfettissimo |
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di questo popolo, voi vivete in una nazione nella quale si | dice | che la libertà è la base del Governo, dove c' è infatti la |
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ma gli errori insinuati nel pubblico con tanta pervicacia. | Dice | dunque l' articolista (2), che la nostra teoria della |
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orecchi di quelli che siedono al timone degli Stati. Egli | dice | loro: « Guardatevi dal clero, perchè il clero è un partito |
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dal clero, perchè il clero è un partito politico ». Quando | dice | questo, il genio del male mente al suo solito. Il clero non |
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e stabilità ai Governi senza mostrarlo pure in apparenza. | Dice | loro ancora: « Se voi riconoscete lealmente i diritti del |
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più seducente negli orecchi de' governanti: « Temete, | dice | loro, il potere della Santa Sede, e per velare il vostro |
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messi limiti a' suoi arbitrii. Quando dunque il Papa vi | dice | sull' autorità ricevuta da Gesù Cristo: « Questa cosa è |
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sicuro, al quale si può conoscere, se un Governo civile | dice | la verità quando afferma di voler conservato il |
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afferma di voler conservato il cattolicismo, e quando | dice | di più, di considerare la religione cattolica come |
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di possibile , e l' altro come sinonimo d' entità; onde | dice | talora il possibile in quanto è reale. Rispetto alla |
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più finite. Ora, acciocchè gli uomini intendano ciò che si | dice | quando si parla, è necessario ch' essi abbiano una |
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significato, e così la pensa infatti Aristotile, il quale | dice | che la cognizione che si ha per via di sensi non si chiama |
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la strada, che viene naturalissima, a confutare quanto | dice | Galuppi nella citata lettera contro il nostro sistema. 4 |
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e acquisite le potenze speciali. « Ricordati sovente », | dice | Giovanni Gersen, « di quel proverbio delle sacre carte: che |
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quale se ci obblighiamo per voto, entriamo in quella che si | dice | perfezione religiosa. Della ubbidienza di consiglio tutta è |
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danno, voi siete entrata mallevadrice. E sapete che cosa | dice | il divino Spirito a chi ha tolto sopra di sè malleveria di |
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. « In tutte l' opere vostre siate precellenti », | dice | l' « Ecclesiastico » a quelli che presedono a qualche |
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colle preghiere e lo studio? E fra l' altre cose | dice | così: [...OMISSIS...] E fate ragione, se S. Agostino così |
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molto nei sensi dell' esortante. L' esortazione però, come | dice | Paolo, sia sempre congiunta coll' edificazione e colla |
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per l' opere, che pare ella faccia quasi in silenzio, così | dice | del suo parlare: « Con saggezza apre ella la bocca sua, e |
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in un campo. Scoperto il luogo da alcuno, questi nol | dice | a veruno; ma se ne va tutto allegro, vende quanto ha, e |
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artifizio divino tutti gli uomini in un solo ». Perciocchè | dice | Paolo a' Colossesi, che nel rinnovellamento dell' uomo « |
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non gonfia ma edifica ». Quanto poi all' amor del prossimo | dice | novellamente il Dottor de' gentili: [...OMISSIS...] . E in |
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come l' esterna. Appresso ne caccia l' ira , di cui si | dice | ne' Proverbi (3): « L' uomo iracondo provoca risse », e |
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unità degli uomini, che ne è il fine, « solleciti », così | dice | l' Apostolo, « di conservar l' unità dello spirito », |
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che vi ha di proprio. Quanto a quello che v' ha di comune | dice | così: Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un |
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Signor nostro Gesù Cristo » (1) è veramente il capo , come | dice | di sotto al vers. 15. Veniamo poi a Cristo incorporati e |
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dalla grazia del battesimo si principia in noi, come | dice | S. Tommaso, « la vita eterna » (2), quella vita eterna, che |
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noi » dello Spirito Santo, di cui noi siamo templi (4). E | dice | innanzi tratto Dio , per indicarci questi fare la nostra |
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che ci ama con paterno affetto, e a sè ci scorge; anzi | dice | padre di tutti , cioè tanto di Cristo come di noi, tanto |
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la donazione di Cristo ». E appresso: « Per la qual cosa | dice | il Salmo (1): Asceso in alto ne menò schiava la schiavitù, |
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spiega onde traesse Cristo per noi tali doni. A voi è noto, | dice | l' Apostolo, come non potete essere regalati di doni |
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che ve li regalò, è Dio. Come adunque se è Dio, Davide | dice | che ascese? Vuol dire che prima discese, perchè Iddio |
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dentro a quel luogo prigioniere. In questa maniera, | dice | Davide, secondo la lettera ebraica, « ricevette doni per |
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e menò seco schiava la captività. Dove notate, che non | dice | i captivi , ma la captività; indicando in questo modo, che |
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, vale a dire, avrebbe fatta quell' opera infinita. Poichè | dice | la captività , non i captivi . Cattività vale lo stesso che |
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il pietoso eterno decreto di suo Padre. Anzi l' Apostolo | dice | francamente: « Diede doni agli uomini ». O Efesini, voi |
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il nome di Apostolo non in quel senso comune nel quale si | dice | tale anche Aronne, come vedemmo, ma in un senso di maggior |
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ad Aronne, sebbene Aronne sia minore di Mosè. Di fatti | dice | di Mosè, che « era servo fedele in tutta la casa di Dio », |
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luogotenente di Mosè rispetto agli uomini. Però Iddio, così | dice | a Mosè nell' « Esodo » (4): [...OMISSIS...] . Ma di Mosè |
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preparossi Iddio questo popolo? « Tutte queste cose », | dice | Paolo, « avvenivano a lui in figura » (1). Aveva anche |
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libro stesso prenunzia il grande Profeta simile a lui, e | dice | espresso: « Lui ascolterai »; allora non dà più agli Ebrei |
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verità in questa disputa, così soggiunge: [...OMISSIS...] . | Dice | adunque, senza profeti esser le genti, e però vivere tristi |
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colla possanza sua faralle partecipi di Sionne. Pur non | dice | loro di dare oggimai un Profeta , bensì un Evangelista: che |
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del predicimento, ma dell' annunzio della buona novella. | Dice | bensì che tale Evangelista darallo a Gerusalemme; ma prima |
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bensì che tale Evangelista darallo a Gerusalemme; ma prima | dice | che a Gerusalemme si rivolteranno le genti, anzi si |
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e Gerusalemme, e mostrando se stesso alle città di Giuda, | dice | altamente: « Ecco il Dio vostro », nel che la grande e |
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annunziano dopo di sè il venir d' un esercito numeroso, si | dice | in un Salmo sublime: « Il Signore darà la parola e il |
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fede, e fondare così la Chiesa (4). Quando Cristo adunque | dice | agli Ebrei che loro manderà dei Profeti, invece di dire che |
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se medesimi; imponitori di importevoli pesi, mentre, come | dice | il Vangelo, non sollevavano essi di terra una paglia (2). |
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non sono re , ma sono maestri degli uomini . Cristo poi, | dice | il Dottor nostro, li ha spediti « per lo perfezionamento |
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l' altra la ecclesiastica Giurisdizione . Quanto alla prima | dice | Paolo: « in opus ministerii », per « l' opera del mistero |
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comunicano proporzionatamente l' aumento loro alle membra. | Dice | mediante la carità , perchè senza questa nulla valgono i |
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giuntura che l' attenga al corpo, dacchè essere non può. | Dice | proporzionata , non meno cioè alla quantità dell' amore, |
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perfetto. Ancora se noi fisseremo il pensiero in quello che | dice | Giovanni, che tutto nel mondo « è concupiscenza degli |
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delle maggiori pienamente abbeverarsi. La Chiesa, come | dice | Agostino, non è aggravata da importevoli pesi servili, come |
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grossi e imperfetti, ed eglino non trovano in esse, come | dice | il Gersen, o da appagare la curiosità, o da pascere la |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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verissimo Sacerdote qualunque cristiano cattolico; come | dice | Tertulliano (1) in consonanza cogli apostolici |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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coloro che assistono al sacrificio, il santo Sinodo non | dice | desidera , ma desidererebbe , quasi non osando di formare |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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pe' santi, le cose monde pei mondi » (2); tremenda verità | dice | Paolo, allorchè risguardo agli indegni parla così: |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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di Cristo, bensì che trangugia la sua condanna. Non si | dice | propriamente che partecipa a mensa divina, ma ad una mensa |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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cose sue, non come cose altrui. Del cantare inni e salmi, | dice | Agostino (1), abbiamo del Signore stesso o degli Apostoli i |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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ne stacca, e con tre segni di croce lo ripone nel calice, | dice | allora a tutti: « La Pace del Signore sia sempre con voi ». |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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può assai agevolmente santificare queste ore anche chi non | dice | i salmi delle Ore canoniche. Gli OffizŒ divini, come sono |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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imagine del Cielo? In fatti la numerosità delle feste, | dice | S. Bernardo, spetta ai cittadini e non agli esuli (1). Il |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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sua bella accompagnatura e corteggio. La verginal purezza, | dice | s. Agostino (2), per questo dalle Scritture è commendata |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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gli scherzi umani, dove anche non si perda, difficile è, | dice | il Salesio, che di questo fregio della castità non ne vada |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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gherminella dell' ambizione. Tutto quello che è nel mondo, | dice | Giovanni (1), è concupiscenza di occhi, concupiscenza di |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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poco gli importa la scienza. Lo spirito del nostro Istituto | dice | con S. Paolo, « scientia inflat », e soggiunge « charitas |
Epistolario ascetico Vol.II -
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anima, onde dipende la lucidezza di tutto il corpo, come | dice | il Maestro7Dio, perchè ella non produce in fondo all' animo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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sì lontano dai redattori di quel giornale ». Di più si | dice | in quella lettera espressamente, che « in certe circostanze |
Epistolario ascetico Vol.II -
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Ora dicendo voi così, non dite appunto quel medesimo che | dice | nella sua lettera il Decano del Sacro Collegio, il Santo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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la comunicazione del creatore alla sua creatura; e allora | dice | la creatura, maravigliandosi di sè stessa e quasi non |
Epistolario ascetico Vol.II -
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grazia di Dio, che ci perfeziona: « Credidimus charitati », | dice | san Giovanni, « quam habet Deus in nobis (1, Io. III) ». |
Epistolario ascetico Vol.II -
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e nel promuovere tutte le opere sante. Quanto a ciò che mi | dice | circa la differenza di specie fra l' anima di un buono e di |
Epistolario ascetico Vol.II -
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perfetto modo insegnatoci da Cristo? L' ubbidienza che si | dice | cieca è dunque un' ubbidienza illuminatissima , e con essa |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ciò che intendeva. Alla faccia 2. dell' « Introduzione » si | dice | molto nobilmente: « il cristianesimo elevò la storia e la |
Epistolario ascetico Vol.II -
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propri nemici spirituali non meno piccoli che grandi. Ella | dice | che non fa profitto nella emendazione de' suoi difetti: |
Epistolario ascetico Vol.II -
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molto quella qualsiasi riputazione di letterato che Ella mi | dice | avermi per l' addietro acquistata, e che l' esser io |
Epistolario ascetico Vol.II -
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averlo, di domandarlo incessantemente. [...OMISSIS...] come | dice | S. Giacomo. Perciò io credo che Ella si troverà ben |
Epistolario ascetico Vol.II -
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di confidenza ed opinione di voi stesso: egli che, come | dice | la Scrittura, fa squagliare col suo fuoco celeste le |
Epistolario ascetico Vol.II -
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sè stesso. Questa distinzione pecca di circolo: perchè si | dice | che niuno è buon giudice in causa propria? Appunto perchè |
Epistolario ascetico Vol.II -
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speciali e segni dell' amore che Dio ci porta, poichè, come | dice | la Sacra Scrittura: « Iddio castiga quelli che ama ». |
Epistolario ascetico Vol.II -
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da parte nostra: « particula boni doni non te praetereat », | dice | la sacra Scrittura. Queste massime vorrei io seguite con |
Epistolario ascetico Vol.II -
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una condanna, una irrequietezza, un rimprovero che | dice | a ciascun d'essi: perché t'allontanasti dalle vie del bene? |
Doveri dell'uomo -
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od un uomo qualunque. Se poi la Chiesa per lo contrario | dice | allo Stato: « Questa cosa è illecita: non la potete fare |
Questioni politico religiose -
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governative senza aver nessun riguardo a ciò che | dice | o giudica la Chiesa intorno al giusto ed all' onesto, al |
Questioni politico religiose -
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Allora questo è la nazione, cioè quella nazione che si | dice | rappresentata da' Parlamenti. La verità si è, che non è |
Questioni politico religiose -
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di queste due qualità. Quest' origine del sistema che si | dice | della legge atea è confermata dalla storia. Le due grandi |
Questioni politico religiose -
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quell' oggetto sia sacro. Ora la Religione Cattolica ci | dice | nello stesso tempo e che il matrimonio è sacro, e che è |
Questioni politico religiose -
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Chiesa e lo Stato nol riconoscessero per tale; e quando si | dice | contratto valido, si dice certamente contratto |
Questioni politico religiose -
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per tale; e quando si dice contratto valido, si | dice | certamente contratto obbligatorio, che se non indicasse |
Questioni politico religiose -
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Ecco che cosa s' intende nel sistema legale quando si | dice | d' ammettere pienamente, interamente ed in tutte le sue |
Questioni politico religiose -
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il dogma cattolico col dichiararlo falso, poiché la legge | dice | assolutamente e universalmente: « il matrimonio è |
Questioni politico religiose -
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alla legge »: che cosa significa? Questo, al solito, non si | dice | mai. Tutt' al più si traduce quel principio in altre parole |
Questioni politico religiose -
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non sono eguali in faccia a lei. La seconda formola | dice | che le leggi civili debbono essere uniformi per tutti i |
Questioni politico religiose -
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lui la sua vita, quella che poi Cristo comunica a noi, onde | dice | S. Paolo, che lo Spirito di Dio diventa una cosa col |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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vantaggio anche alla corporale salute. In ciò ch' Ella | dice | sul conto mio, non vedo altro che la sua solita bontà a mio |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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a renderci pienamente tranquilli e contenti. La fede ci | dice | che se cangiano gli uomini, Iddio è sempre il medesimo, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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del cuore degli allievi, quando in tutto quello che si | dice | e s' insegna, si fa risplendere la virtù e si dimostra |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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. No, se s' intenda bene: perchè in quel numero si | dice | che Iddio vuole tutti santi, e che perciò si dee pregare |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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delle parole, difettoso. Io mi ricordo vivamente di quanto | dice | S. Agostino a proposito di un elogio che fa Cicerone di un |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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meae ». Lungi da noi l' essere di quegli uomini di cui | dice | S. Paolo, « ignorantes enim iustitiam Dei, et suam |
Epistolario ascetico Vol.III -
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lei, quand' ella adorerà in lui il VERBO FATTO CARNE, come | dice | l' apostolo ed evangelista S. Giovanni, che Ella pur ama. |
Epistolario ascetico Vol.III -
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molto, senza che la possa mai vincere. Del resto ciò che mi | dice | nella venerata sua lettera delle tentazioni che patisce |
Epistolario ascetico Vol.III -
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fedele del divino volere. « « Se ci amiamo scambievolmente, | dice | S. Giovanni, Iddio si tiene in noi, e la carità di lui in |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Onde S. Paolo parlando della donna che non ha marito, | dice | che « pensa quelle cose che sono del Signore, ad essere |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Ma quant' è più sublime il senso della Fede! Questa ci | dice | tutto il contrario, questa ci assicura che ciò che è |
Epistolario ascetico Vol.III -
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qualche servizio da queste parti. Del resto ciò che Ella | dice | della sommissione di noi Fratelli della Carità all' Ordine |
Epistolario ascetico Vol.III -
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possono aver perduta agli occhi dell' Occidente, com' Ella | dice | egregiamente. Stimo del pari che sia un felicissimo |
Epistolario ascetico Vol.III -
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di rito diverso. Vero è che nella regola nostra si | dice | che i membri dell' Istituto usano il rito romano; ma questo |
Epistolario ascetico Vol.III -
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sempre un atto di umiltà, all' ubbidienza verso tutti, come | dice | san Francesco di Sales, molto più verso i superiori |
Epistolario ascetico Vol.III -
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cui risponde una somma gloria. Per questo lo Spirito Santo | dice | in modo assoluto: « vir obediens cantabit victorias ». |
Epistolario ascetico Vol.III -
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alla vostra domanda. Quegli poi è uomo semplice , il quale | dice | sempre la verità, e s' attiene ne' suoi pensieri, affetti |
Epistolario ascetico Vol.III -
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badiamo che esse sono opposte alla sapienza, la quale ci | dice | di non doversi aspettare quaggiù la piena perfezione, sono |
Epistolario ascetico Vol.III -
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già aveva espresso desiderio il Santo Padre, invece Ella mi | dice | che: « il desiderio esternatole da Sua Santità sarebbe, che |
Epistolario ascetico Vol.III -
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vorreste e come egli è? Ne sarebbe quello che S. Agostino | dice | di se stesso, che egli sentiva talora un tale affetto, e in |
Epistolario ascetico Vol.III -
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altra ragione inferiore; e perciò l' ubbidienza si | dice | cieca , non perchè sia senza lume, ma perchè ne ha tanto, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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sapienza, « supereminentem scientiae caritatem , » come | dice | S. Paolo: onde ogni opera di carità ha per questo solo un |
Epistolario ascetico Vol.III -
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possa avere sofferto per gli ultimi tumulti civili. Ella mi | dice | che una simile sia piantata a Roma. Buona cosa sarebbe che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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la carità verso gli altri, congiungendo (come Ella | dice | benissimo) la propria santificazione. Oh quanto non sarebbe |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ma con tanta maggiore sicurezza e solidità. Sento che Ella | dice | avere bisogno di me, ed io ben volentieri mi presto in |
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come posso quanto mi incumbe. Se poi l' aiuto che Ella | dice | volere avere da me fosse qualche sovvenzione in danaro, in |
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li credo quei piaceri purissimi, e soavissimi, di cui mi | dice | Ella di godere molte volte! Sono tali i piaceri che nascono |
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augusta funzione; 3 Nell' intelligenza delle parole che | dice | il sacerdote, le quali le dice quasi sempre in plurale, |
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delle parole che dice il sacerdote, le quali le | dice | quasi sempre in plurale, cioè unito col popolo assistente, |
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dove a questo proposito fra le altre cose degl' Italiani | dice | così: [...OMISSIS...] Ella però dirà che se io me ne vo di |
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non può essere che il frutto dell' orazione, come ben | dice | V. Eminenza, [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.27 La vostra |
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cuore? Così so che il vostro cuore dice: così sento che | dice | il mio, per la grazia del Signore, a cui male rispondo. Non |
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che il mondo rinfacci agli instituti religiosi ciò che si | dice | spirito di corpo , e che va a corromperli e a trasformarli, |
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deponga tutto se stesso; giacchè questo è il pegno, come | dice | S. Paolo, che ci ha dato l' eterno Padre, e la certa |
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questo da quello fosse intieramente disgiunto. Ciò che mi | dice | dell' imperfezione nel praticare i piccoli nostri esercizi, |
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ha molto bene riconosciuto; 3 Per rispetto a quello che | dice | di essere oltremodo facile a correggere gli altri , |
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non resisterebbero, operando sforzatamente; giacchè come | dice | S. Paolo, gli spiriti buoni sono soggetti a noi, cioè alla |
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buona. Ma d' altronde sarei imprudente, se sedendo , come | dice | il Vangelo, non computassi sumptus qui necessarii sunt . Se |
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dicono i Santi Padri, è l' apice della mente. Ecco come | dice | il Libro dell' Imitazione: [...OMISSIS...] ; e questa è la |
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sola fatta in modo umile, confidente e perseverante , come | dice | sant' Alfonso. Felici gli uomini d' orazione! E tale è la |
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la risoluzione di darci a Dio solo, a Dio interamente: lo | dice | la Santa Scrittura: [...OMISSIS...] Ma egli è certo ancora |
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Mellerio, avete cominciato a fare la trottata; egli mi | dice | che non avete vinta ancora la tosse, che sola vi toglie dal |
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e ci glorificherà. E di che gloria! « Non sono condegne - | dice | l' Apostolo - le sofferenze di questo tempo verso alla |
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Dio, che l' aiuta a custodire i divini comandamenti, come | dice | il salmo: « in che corregge il giovanetto la sua strada? |
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dal proprio Istituto. Inganno deplorabile! « Manete », | dice | S. Paolo, « in vocatione »: e non mutate col pretesto di |
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sia la costituzione naturale della società civile. Che cosa | dice | la ragione? la pura, la suprema, la incondizionata ragione? |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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già proposte sieno al tutto impossibili da praticarsi: | dice | solamente, che esse non sono possibili a praticarsi con |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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dai secondi fini che operano nella medesima. Si | dice | che il Sovrano era colpevole, che la sua Amministrazione |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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come ne faceva uso nei casi ordinari. Le parti del popolo, | dice | il Sismondi parlando delle forme di governo dei popoli |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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e abusasse a tal fine della forza comune. In tal caso, | dice | l' Ortes, non si avrebbe un governo vero ma un governo |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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delle calunnie che a lei diedero i pagani. I cristiani, | dice | l' Ortes [...OMISSIS...] Egli è mediante quest' |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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avevano il titolo di priori delle arti » » per indicare, | dice | il Sismondi, « « che l' assemblea dei primi cittadini d' |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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fondata sulla ricchezza. « « Ogni rappresentazione, » | dice | Arturo Joung, «che ebbe luogo negli antichi tempi, fu una |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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Il dottor Squire nel suo esame della Costituzione Inglese | dice | [...OMISSIS...] Così l' Inghilterra dunque come gli altri |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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morale. « « Oggi ricompaio come un' ombra di me stesso, » | dice | il Sig. Raynal, «non per avvertirvi di alcuni errori in |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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mercatanti aspiranti al civile reggimento: La ricchezza, | dice | Rousseau, è la madre della schiavitù; poichè i ricchi per |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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sulla Costituzione americana del Sig. Wilson, nel quale | dice | che in quel governo il popolo può tutto sopra la |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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di Harrington, quando invece di monarchia o di governo si | dice | Amministrazione. In fatti supporre che il governo non sia |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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Normanni che devastavano in quel tempo il regno di Francia | dice | altresì: [...OMISSIS...] E` osservabile come gli Elettori |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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« « anche dopo ch' ebbero ricevuta quest' ultima forma » - | dice | Robertson - «i giureconsulti trattando de' feudi |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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medesime partecipata: tralasciando di definir questo non si | dice | ancor nulla coll' affermare che la sovranità debba |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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spirito d' intelligenza consideri i suoi rapporti. Se come | dice | Rousseau « sarebbe insensato colui che tormentasse sè |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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un buon numero di figliuoli le loro famiglie: e lo stesso | dice | dei Gallas: la donna sposata la prima è quella che fa la |
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sia la costituzione naturale della società civile. Che cosa | dice | la ragione? la pura, la suprema, la incondizionata ragione? |
Filosofia politica naturale -
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già proposte sieno al tutto impossibili da praticarsi: | dice | solamente, che esse non sono possibili a praticarsi con |
Filosofia politica naturale -
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dai secondi fini che operano nella medesima. Si | dice | che il Sovrano era colpevole, che la sua Amministrazione |
Filosofia politica naturale -
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come ne faceva uso nei casi ordinari. Le parti del popolo, | dice | il Sismondi parlando delle forme di governo dei popoli |
Filosofia politica naturale -
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e abusasse a tal fine della forza comune. In tal caso, | dice | l' Ortes, non si avrebbe un governo vero ma un governo |
Filosofia politica naturale -
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delle calunnie che a lei diedero i pagani. I cristiani, | dice | l' Ortes [...OMISSIS...] Egli è mediante quest' |
Filosofia politica naturale -
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avevano il titolo di priori delle arti » » per indicare, | dice | il Sismondi, « « che l' assemblea dei primi cittadini d' |
Filosofia politica naturale -
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fondata sulla ricchezza. « « Ogni rappresentazione, » | dice | Arturo Joung, «che ebbe luogo negli antichi tempi, fu una |
Filosofia politica naturale -
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Il dottor Squire nel suo esame della Costituzione Inglese | dice | [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] Così l' Inghilterra dunque |
Filosofia politica naturale -
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morale. « « Oggi ricompaio come un' ombra di me stesso, » | dice | il Sig. Raynal, «non per avvertirvi di alcuni errori in |
Filosofia politica naturale -
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mercatanti aspiranti al civile reggimento: La ricchezza, | dice | Rousseau, è la madre della schiavitù; poichè i ricchi per |
Filosofia politica naturale -
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sulla Costituzione americana del Sig. Wilson, nel quale | dice | che in quel governo il popolo può tutto sopra la |
Filosofia politica naturale -
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di Harrington, quando invece di monarchia o di governo si | dice | Amministrazione. In fatti supporre che il governo non sia |
Filosofia politica naturale -
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Normanni che devastavano in quel tempo il regno di Francia | dice | altresì: « « Le città d' Orleans e di Parigi troncavano il |
Filosofia politica naturale -
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« « anche dopo ch' ebbero ricevuta quest' ultima forma » - | dice | Robertson - «i giureconsulti trattando de' feudi |
Filosofia politica naturale -
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medesime partecipata: tralasciando di definir questo non si | dice | ancor nulla coll' affermare che la sovranità debba |
Filosofia politica naturale -
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spirito d' intelligenza consideri i suoi rapporti. Se come | dice | Rousseau « sarebbe insensato colui che tormentasse sè |
Filosofia politica naturale -
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un buon numero di figliuoli le loro famiglie: e lo stesso | dice | dei Gallas: la donna sposata la prima è quella che fa la |
Filosofia politica naturale -
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ognun possa pervenire a comunicare alla gioventù ciò che | dice | così ordinatamente, come prescrive la sentenza surriferita |
Principio supremo della metodica -
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di pesche mature. Domandandogli io come si chiama, egli mi | dice | un fiore , perocchè non conosce altre classi dove collocare |
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questo pensiero l' abate Lambruschini, il quale parlandone | dice | così: [...OMISSIS...] . Or dunque, perchè i fanciulli |
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successivamente nel fanciullo. La prima parola adunque, che | dice | interiormente il fanciullo e la più imperfetta, si è quella |
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comuni; l' altra nominata mediante i nomi astratti. Chi | dice | bianco sostantivamente dice un nome comune , che suppone |
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mediante i nomi astratti. Chi dice bianco sostantivamente | dice | un nome comune , che suppone nella mente l' astratto, ma |
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ma non lo nomina, perocchè il sostantivo bianco non | dice | altro se non « un oggetto bianco »: la bianchezza è unita |
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e se ne serve per intendere la parola bianco . Chi | dice | bianchezza , dice un nome astratto, pronuncia non più l' |
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per intendere la parola bianco . Chi dice bianchezza , | dice | un nome astratto, pronuncia non più l' oggetto in cui si |
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egli stesso direttamente espresso nella parola: quando si | dice | bianco, si dice un oggetto che, oltre la bianchezza , ha |
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espresso nella parola: quando si dice bianco, si | dice | un oggetto che, oltre la bianchezza , ha delle altre |
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vi devono essere, acciocchè l' oggetto sussista; quando si | dice | bianchezza , questa qualità semplice esclude qualsiasi |
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il nome comune sostantivato per indicare l' astratto: si | dice | il simile , il dissimile, il giusto , il bello, il santo, |
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autrice, che noi abbiamo citata sovente, con gran finezza | dice | che il bambino [...OMISSIS...] . Se noi dunque vogliamo |
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tosto a soggiacere alle altrui delusioni? (1) Se altri gli | dice | che è male quello che è bene, quando egli già intende il |
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che l' oggetto di cui gli si parla è male? Il suo senso gli | dice | il contrario: sia pure: ma in questa età è egli vero che |
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a priori questo giudizio primissimo, col quale l' uomo | dice | seco stesso: « qualche cosa esiste », perchè in esso il |
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stessa operazione, e la segna con un numero nuovo. Quando | dice | uno e uno due, due e uno tre, tre e uno quattro, e così |
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ha fatto lontano dagli occhi suoi, o quando la sua bona gli | dice | che il dito mignolo la ebbe informata di qualche sua |
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questa maniera di possibilità assoluta, il bambino | dice | la verità. Se dunque altri gli afferma di poter volare, |
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ideale, l' idea come norma delle azioni. Quando l' uomo | dice | seco medesimo: io debbo preferire tra più esseri |
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sempre viene presupposto, questo lo sanno da sè, glielo | dice | la natura: la natura è quella che li avvia a considerare |
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scrive Cicerone; cioè riposo e pensiero. Ozio in greco si | dice | scholê, d è una delle voci più sapienti di quella lingua |
Psicologia delle menti associate -
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