Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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(ULTIMI VOLUMI PUBBLICATI) 51. - DUE RAGAZZI E UNA SCIMMIA,  di  G. Chelazzi. 52. - GIORGIO PICCHIA, CALCIATORE, di F. P.
SCIMMIA, di G. Chelazzi. 52. - GIORGIO PICCHIA, CALCIATORE,  di  F. P. Trigona. 53. - VITA D'AMERICA, VITA FELICE, di L. e
di F. P. Trigona. 53. - VITA D'AMERICA, VITA FELICE,  di  L. e J. Beim. 54. - IL SIGNOR TITO, POLIZIOTTO PRIVATO, di
di L. e J. Beim. 54. - IL SIGNOR TITO, POLIZIOTTO PRIVATO,  di  M. Giraud. 55. - IL SEGRETO DELL'UOMO DI FERRO, di S.
PRIVATO, di M. Giraud. 55. - IL SEGRETO DELL'UOMO  DI  FERRO, di S. Rivière. 56. - IL FIGLIO DEL VESUVIO, di G.
PRIVATO, di M. Giraud. 55. - IL SEGRETO DELL'UOMO DI FERRO,  di  S. Rivière. 56. - IL FIGLIO DEL VESUVIO, di G. Chelazzi.
DI FERRO, di S. Rivière. 56. - IL FIGLIO DEL VESUVIO,  di  G. Chelazzi. 57. - UNA DOZZINA PIÙ UNO, di M. T. Latzarus.
DEL VESUVIO, di G. Chelazzi. 57. - UNA DOZZINA PIÙ UNO,  di  M. T. Latzarus. 58. - LE AVVENTUROSE VACANZE DEL SIGNOR
T. Latzarus. 58. - LE AVVENTUROSE VACANZE DEL SIGNOR TITO,  di  M. Giraud. 59. - RAGAZZI DEL PORTO, di L. Senesi. 60. - IL
DEL SIGNOR TITO, di M. Giraud. 59. - RAGAZZI DEL PORTO,  di  L. Senesi. 60. - IL MAGO DI VILLA FIORITA, di C. Sylvain.
59. - RAGAZZI DEL PORTO, di L. Senesi. 60. - IL MAGO  DI  VILLA FIORITA, di C. Sylvain. 61. - AVANTI AD OGNI COSTO,
DEL PORTO, di L. Senesi. 60. - IL MAGO DI VILLA FIORITA,  di  C. Sylvain. 61. - AVANTI AD OGNI COSTO, di A. Confidati.
VILLA FIORITA, di C. Sylvain. 61. - AVANTI AD OGNI COSTO,  di  A. Confidati. 62. - IL ROMANZO DI FRULLO, di B. Gerin. 63.
- AVANTI AD OGNI COSTO, di A. Confidati. 62. - IL ROMANZO  DI  FRULLO, di B. Gerin. 63. • PICCOLO RE, di G. Chelazzi. 64.
AD OGNI COSTO, di A. Confidati. 62. - IL ROMANZO DI FRULLO,  di  B. Gerin. 63. • PICCOLO RE, di G. Chelazzi. 64. - IL SIGNOR
62. - IL ROMANZO DI FRULLO, di B. Gerin. 63. • PICCOLO RE,  di  G. Chelazzi. 64. - IL SIGNOR TITO E IL VECCHIO MARINARO, di
di G. Chelazzi. 64. - IL SIGNOR TITO E IL VECCHIO MARINARO,  di  M. Giraud. 65. - TONINO L'INVENTORE, di G. Chelazzi. 66. -
VECCHIO MARINARO, di M. Giraud. 65. - TONINO L'INVENTORE,  di  G. Chelazzi. 66. - LO ZIO D'AFFRICA, di A. Lichtenberger.
TONINO L'INVENTORE, di G. Chelazzi. 66. - LO ZIO D'AFFRICA,  di  A. Lichtenberger. 67. - IL VECCHIO MULINO, di S. Rivière.
D'AFFRICA, di A. Lichtenberger. 67. - IL VECCHIO MULINO,  di  S. Rivière. 68. - IL SENTIERO DI CASA ROSSA, di B.
67. - IL VECCHIO MULINO, di S. Rivière. 68. - IL SENTIERO  DI  CASA ROSSA, di B. Spinelli. 69. - OTTO SABATI, di E.
MULINO, di S. Rivière. 68. - IL SENTIERO DI CASA ROSSA,  di  B. Spinelli. 69. - OTTO SABATI, di E. Enright. 70. - LA
SENTIERO DI CASA ROSSA, di B. Spinelli. 69. - OTTO SABATI,  di  E. Enright. 70. - LA COLLANA DEL MAGNIFICO, di I. Neppi
OTTO SABATI, di E. Enright. 70. - LA COLLANA DEL MAGNIFICO,  di  I. Neppi Fanello. 71. - LA FUGA DEL «MELAGRANO», di P.
di I. Neppi Fanello. 71. - LA FUGA DEL «MELAGRANO»,  di  P. Besbre. 72. - LO SBAGLIO DEL QUARTO PIANO, di E.
di P. Besbre. 72. - LO SBAGLIO DEL QUARTO PIANO,  di  E. Enright. 73. - OPILIO IL GRANDE, di G. Biasotti. 74. -
DEL QUARTO PIANO, di E. Enright. 73. - OPILIO IL GRANDE,  di  G. Biasotti. 74. - ATTENTA! I LEONI!, di J. Duché. 75. - LE
OPILIO IL GRANDE, di G. Biasotti. 74. - ATTENTA! I LEONI!,  di  J. Duché. 75. - LE NUOVE AVVENTURE DI SUSSI E BIRIBISSI, di
- ATTENTA! I LEONI!, di J. Duché. 75. - LE NUOVE AVVENTURE  DI  SUSSI E BIRIBISSI, di Collodi (Nipote). 76. - LA CASA
di J. Duché. 75. - LE NUOVE AVVENTURE DI SUSSI E BIRIBISSI,  di  Collodi (Nipote). 76. - LA CASA MISTERIOSA, di D. Renaud.
E BIRIBISSI, di Collodi (Nipote). 76. - LA CASA MISTERIOSA,  di  D. Renaud. 77. - LA CASA DEI GAROFANI BIANCHI, di J.
di D. Renaud. 77. - LA CASA DEI GAROFANI BIANCHI,  di  J. Loisel. 78. - IL CASTELLO DELLE AVVENTURE, di A. Brazil.
BIANCHI, di J. Loisel. 78. - IL CASTELLO DELLE AVVENTURE,  di  A. Brazil. 80. - LA MASCHERA GRIGIA, di A. Bruyère. 82. -
DELLE AVVENTURE, di A. Brazil. 80. - LA MASCHERA GRIGIA,  di  A. Bruyère. 82. - RAFF, IL DOMATORE, di G. Chelazzi. 84. -
LA MASCHERA GRIGIA, di A. Bruyère. 82. - RAFF, IL DOMATORE,  di  G. Chelazzi. 84. - E DIVENNERO CINQUE, di E. Enright. 85. -
IL DOMATORE, di G. Chelazzi. 84. - E DIVENNERO CINQUE,  di  E. Enright. 85. - LA MISTERIOSA SCOMPARSA DEL SIGNOR TITO,
E. Enright. 85. - LA MISTERIOSA SCOMPARSA DEL SIGNOR TITO,  di  M. Giraud. 86. - SPAZZACAMINO, di C. Invernizio. 87. - IL
DEL SIGNOR TITO, di M. Giraud. 86. - SPAZZACAMINO,  di  C. Invernizio. 87. - IL MISTERO DI ACQUAFORTE, di E. Correa
86. - SPAZZACAMINO, di C. Invernizio. 87. - IL MISTERO  DI  ACQUAFORTE, di E. Correa d'Oliveira.
di C. Invernizio. 87. - IL MISTERO DI ACQUAFORTE,  di  E. Correa d'Oliveira.
- QUO VADIS?,  di  E. Sienkiewicz. 2. - UN CAPITANO DI QUINDICI ANNI, di G.
- QUO VADIS?, di E. Sienkiewicz. 2. - UN CAPITANO  DI  QUINDICI ANNI, di G. Verne. 3. - IO, LORENZO, di A.
di E. Sienkiewicz. 2. - UN CAPITANO DI QUINDICI ANNI,  di  G. Verne. 3. - IO, LORENZO, di A. Bordiga. 4. - PICCOLE
CAPITANO DI QUINDICI ANNI, di G. Verne. 3. - IO, LORENZO,  di  A. Bordiga. 4. - PICCOLE DONNE, di L. Alcott. 5. - LE
Verne. 3. - IO, LORENZO, di A. Bordiga. 4. - PICCOLE DONNE,  di  L. Alcott. 5. - LE AVVENTURE DI TOM SAWYER, di M. Twain. 6.
4. - PICCOLE DONNE, di L. Alcott. 5. - LE AVVENTURE  DI  TOM SAWYER, di M. Twain. 6. - L'AVVENTURA DEL PIANETA
DONNE, di L. Alcott. 5. - LE AVVENTURE DI TOM SAWYER,  di  M. Twain. 6. - L'AVVENTURA DEL PIANETA TERRA, di G.
SAWYER, di M. Twain. 6. - L'AVVENTURA DEL PIANETA TERRA,  di  G. Scortecci. 7. - BEN HUR, di L. Wallace. 8. - IL ROMANZO
DEL PIANETA TERRA, di G. Scortecci. 7. - BEN HUR,  di  L. Wallace. 8. - IL ROMANZO DI «LUI», Vol. I, di L.
G. Scortecci. 7. - BEN HUR, di L. Wallace. 8. - IL ROMANZO  DI  «LUI», Vol. I, di L. Ugolini. 9. - IL ROMANZO DI «LUI»,
- BEN HUR, di L. Wallace. 8. - IL ROMANZO DI «LUI», Vol. I,  di  L. Ugolini. 9. - IL ROMANZO DI «LUI», Vol. II, di L.
IL ROMANZO DI «LUI», Vol. I, di L. Ugolini. 9. - IL ROMANZO  DI  «LUI», Vol. II, di L. Ugolini. 10. - IL GRANDE AMMIRAGLIO,
Vol. I, di L. Ugolini. 9. - IL ROMANZO DI «LUI», Vol. II,  di  L. Ugolini. 10. - IL GRANDE AMMIRAGLIO, di M. Granata.
«LUI», Vol. II, di L. Ugolini. 10. - IL GRANDE AMMIRAGLIO,  di  M. Granata. Libri Salani per la gioventù: i grandi amici
- L'AVVENTURA  DI  GIOIETTA, di D. Klitsche. 2. - LA STRADA DELLA VALLE, di T.
- L'AVVENTURA DI GIOIETTA,  di  D. Klitsche. 2. - LA STRADA DELLA VALLE, di T. Müller. 3. -
DI GIOIETTA, di D. Klitsche. 2. - LA STRADA DELLA VALLE,  di  T. Müller. 3. - IL SEGRETO DELLA TORRE, di I. Neppi
DELLA VALLE, di T. Müller. 3. - IL SEGRETO DELLA TORRE,  di  I. Neppi Fanello. 4. - LA LETTERA ROSSA, di M. P.
DELLA TORRE, di I. Neppi Fanello. 4. - LA LETTERA ROSSA,  di  M. P. Sorrentino. 5. - n. 15, VIA DELLE MURA, di F.
ROSSA, di M. P. Sorrentino. 5. - n. 15, VIA DELLE MURA,  di  F. Jackson. 6. - UNA BAMBINA VENUTA DALLA LUNA, di B.
MURA, di F. Jackson. 6. - UNA BAMBINA VENUTA DALLA LUNA,  di  B. Bernage. 7. - IL PONTE DELLA FELICITÀ, di I. Neppi
DALLA LUNA, di B. Bernage. 7. - IL PONTE DELLA FELICITÀ,  di  I. Neppi Fanello. 8. - IN FAMIGLIA, di E. Malot. 9. - IL
DELLA FELICITÀ, di I. Neppi Fanello. 8. - IN FAMIGLIA,  di  E. Malot. 9. - IL TESTAMENTO INTROVABILE, di G. Biasotti.
- IN FAMIGLIA, di E. Malot. 9. - IL TESTAMENTO INTROVABILE,  di  G. Biasotti. 10. - RAGAZZE DEL NORD, di E. Ott. Libri
INTROVABILE, di G. Biasotti. 10. - RAGAZZE DEL NORD,  di  E. Ott. Libri Salani per la gioventù: il regalo più gradito
meno costoso. Logo in bianco e nero raffigurante la sagoma  di  una lettrice Prezzo di questo volume .................. L.
bianco e nero raffigurante la sagoma di una lettrice Prezzo  di  questo volume .................. L.
PUBBLICATI: 1. - CINQUE RAGAZZI GARIBALDINI,  di  G. Chelazzi. 2. - L'ISOLA DEL TESORO, di R. L. Stevenson.
GARIBALDINI, di G. Chelazzi. 2. - L'ISOLA DEL TESORO,  di  R. L. Stevenson. 3. - IL CAVALIERE DI SANTO STEFANO, di L.
- L'ISOLA DEL TESORO, di R. L. Stevenson. 3. - IL CAVALIERE  DI  SANTO STEFANO, di L. Bindi Senesi. 4. - INCOMPRESO, di F.
di R. L. Stevenson. 3. - IL CAVALIERE DI SANTO STEFANO,  di  L. Bindi Senesi. 4. - INCOMPRESO, di F. Montgomery. 5. -
DI SANTO STEFANO, di L. Bindi Senesi. 4. - INCOMPRESO,  di  F. Montgomery. 5. - UNA DIFFICILE IMPRESA, di M. Rossi
- INCOMPRESO, di F. Montgomery. 5. - UNA DIFFICILE IMPRESA,  di  M. Rossi Gentile. 6. - UN PICCOLO LORD, di F. Burnet. 7. -
IMPRESA, di M. Rossi Gentile. 6. - UN PICCOLO LORD,  di  F. Burnet. 7. - UN RAGAZZO ALLA MISSIONE, di G. Chelazzi.
PICCOLO LORD, di F. Burnet. 7. - UN RAGAZZO ALLA MISSIONE,  di  G. Chelazzi. 8. - BERTO, O TRE MESI IN UN CIRCO, di G.
di G. Chelazzi. 8. - BERTO, O TRE MESI IN UN CIRCO,  di  G. Otis. 10. - IL FRATELLO DEL SIGNOR RAMPICUCCI, di G.
CIRCO, di G. Otis. 10. - IL FRATELLO DEL SIGNOR RAMPICUCCI,  di  G. Otis. 12. - IL SEGRETO DELLO SCAPOLARE, di M. Rossi
RAMPICUCCI, di G. Otis. 12. - IL SEGRETO DELLO SCAPOLARE,  di  M. Rossi Gentile. I Libri della Gioventù (nuova serie)
FANFANI IL PLUTARCO FEMMINILE  DI  PIETRO FANFANI LIBRO DI LETTURA E DI PREMIO APPROVATO DAL
FANFANI IL PLUTARCO FEMMINILE DI PIETRO FANFANI LIBRO  DI  LETTURA E DI PREMIO APPROVATO DAL CONSIGLIO SCOLASTICO DI
IL PLUTARCO FEMMINILE DI PIETRO FANFANI LIBRO DI LETTURA E  DI  PREMIO APPROVATO DAL CONSIGLIO SCOLASTICO DI FIRENZE TERZA
DI LETTURA E DI PREMIO APPROVATO DAL CONSIGLIO SCOLASTICO  DI  FIRENZE TERZA EDIZIONE RIVEDUTA E CORRETTA MILANO LIBRERIA
FIRENZE TERZA EDIZIONE RIVEDUTA E CORRETTA MILANO LIBRERIA  DI  EDUCAZIONE E D'ISTRUZIONE DI PAOLO CARRARA EDITORE
E CORRETTA MILANO LIBRERIA DI EDUCAZIONE E D'ISTRUZIONE  DI  PAOLO CARRARA EDITORE PROPRIETA' L�ETTERARIA DELL' EDITORE
38. Sono esempi  di  classi di grandezze della medesima specie: 1° Gli
38. Sono esempi di classi  di  grandezze della medesima specie: 1° Gli intervalli di tempo
di grandezze della medesima specie: 1° Gli intervalli  di  tempo o le durate; quali, ad es., 3 settimane, oppure 4
ore e 40 minuti,...; 2° Le lunghezze; per es., la lunghezza  di  una strada, di un nastro, di un pezzo di filo, di uno
2° Le lunghezze; per es., la lunghezza di una strada,  di  un nastro, di un pezzo di filo, di uno spigolo di
per es., la lunghezza di una strada, di un nastro,  di  un pezzo di filo, di uno spigolo di tavolino,...; 3° Le
es., la lunghezza di una strada, di un nastro, di un pezzo  di  filo, di uno spigolo di tavolino,...; 3° Le capacità; per
lunghezza di una strada, di un nastro, di un pezzo di filo,  di  uno spigolo di tavolino,...; 3° Le capacità; per es., la
strada, di un nastro, di un pezzo di filo, di uno spigolo  di  tavolino,...; 3° Le capacità; per es., la capacità di un
di tavolino,...; 3° Le capacità; per es., la capacità  di  un bicchiere, di una brocca, di una vasca,...; 4° I pesi;
3° Le capacità; per es., la capacità di un bicchiere,  di  una brocca, di una vasca,...; 4° I pesi; per es., il peso
per es., la capacità di un bicchiere, di una brocca,  di  una vasca,...; 4° I pesi; per es., il peso di un pezzo di
una brocca, di una vasca,...; 4° I pesi; per es., il peso  di  un pezzo di ferro, di una manciata di sale, di una forma di
di una vasca,...; 4° I pesi; per es., il peso di un pezzo  di  ferro, di una manciata di sale, di una forma di cacio,...;
4° I pesi; per es., il peso di un pezzo di ferro,  di  una manciata di sale, di una forma di cacio,...; 5° I
per es., il peso di un pezzo di ferro, di una manciata  di  sale, di una forma di cacio,...; 5° I valori; per es., il
es., il peso di un pezzo di ferro, di una manciata di sale,  di  una forma di cacio,...; 5° I valori; per es., il valore di
di un pezzo di ferro, di una manciata di sale, di una forma  di  cacio,...; 5° I valori; per es., il valore di una lira, di
di una forma di cacio,...; 5° I valori; per es., il valore  di  una lira, di un soldo,...; ed altri esempi saranno
di cacio,...; 5° I valori; per es., il valore di una lira,  di  un soldo,...; ed altri esempi saranno incontrati in 4a e 5a
eguali, quale sia la maggiore. Così, per es., la durata  di  1 giorno è eguale a quella di 24 ore; la durata di 1
Così, per es., la durata di 1 giorno è eguale a quella  di  24 ore; la durata di 1 settimana è maggiore di quella di 5
durata di 1 giorno è eguale a quella di 24 ore; la durata  di  1 settimana è maggiore di quella di 5 giorni. Date due o
a quella di 24 ore; la durata di 1 settimana è maggiore  di  quella di 5 giorni. Date due o più grandezze omogenee, è
di 24 ore; la durata di 1 settimana è maggiore di quella  di  5 giorni. Date due o più grandezze omogenee, è sempre
dati dei bicchieri, la somma delle loro capacità è quella  di  un vaso il quale sia riempito da solo da tanto liquido
ne occorre per riempir tutti quei bicchieri. 39. Le somme  di  grandezze si indicano col solito segno +; e quindi, per
risolvere il seguente facile problema per avere occasione  di  mettere in guardia contro modi di scrivere errati. A quante
per avere occasione di mettere in guardia contro modi  di  scrivere errati. A quante ore equivale la durata di 5
modi di scrivere errati. A quante ore equivale la durata  di  5 giorni e 12 ore? Poichè ciascun giorno si compone di 24
di 5 giorni e 12 ore? Poichè ciascun giorno si compone  di  24 ore, 5 giorni saranno la stessa cosa che 24 X 5 ore,
si scriverà: giorni 5 = ore 24 x 5 = ore 120,Si badi  di  non scrivere giorni 5 = giorni 5 X 24 = ore 120. dunque:
ore 120. dunque: giorni 5 + ore 12 = ore 120 + ore 12Invece  di  ore 120 + ore 12 si può anche scrivere, più brevemente: ore
 di  stampare nel mese di febbraio 2010 per conto di Falzea
di stampare nel mese  di  febbraio 2010 per conto di Falzea Editore s.r.l.
di stampare nel mese di febbraio 2010 per conto  di  Falzea Editore s.r.l.
CASA  DI  ANNA La casa di Anna è molto bella, ampia, chiara, ariosa.
CASA DI ANNA La casa  di  Anna è molto bella, ampia, chiara, ariosa. Ninetta ci va
ampia, chiara, ariosa. Ninetta ci va qualche volta i giorni  di  vacanza. Tutto le piace in quella casa e soprattutto le
in quella casa e soprattutto le piace lo studio del babbo  di  Anna. Ci si sta bene in quella stanza; ci sono tante cose
una bomba, un pugnale e, chiusa dentro una vetrina  di  cristallo, una grossa bambola di stoffa. Anna crede di
chiusa dentro una vetrina di cristallo, una grossa bambola  di  stoffa. Anna crede di capire la domanda che trema negli
di cristallo, una grossa bambola di stoffa. Anna crede  di  capire la domanda che trema negli occhi di Ninetta e le
Anna crede di capire la domanda che trema negli occhi  di  Ninetta e le dice: - Non è mia, è di papà.
che trema negli occhi di Ninetta e le dice: - Non è mia, è  di  papà.
alla collina, poi più in alto, dove una mezza dozzina  di  tortore, spruzzo di caglio in cielo, vorticavano
poi più in alto, dove una mezza dozzina di tortore, spruzzo  di  caglio in cielo, vorticavano bianchissime. Cercò di non
spruzzo di caglio in cielo, vorticavano bianchissime. Cercò  di  non pensare al frate pittore e alle sue mani che
il ritratto che nasceva. Le riapparve l'immagine  di  sé vista a Firenze: i capelli già raccolti a cestino...
a cestino... Un'immagine non chiara, simile a quella  di  un fantasma, o di un morto. Tentò di pregare. Chiese a Dio
Un'immagine non chiara, simile a quella di un fantasma, o  di  un morto. Tentò di pregare. Chiese a Dio e alla Madre di
simile a quella di un fantasma, o di un morto. Tentò  di  pregare. Chiese a Dio e alla Madre di Gesú di proteggerla
o di un morto. Tentò di pregare. Chiese a Dio e alla Madre  di  Gesú di proteggerla da ogni tentazione.
morto. Tentò di pregare. Chiese a Dio e alla Madre di Gesú  di  proteggerla da ogni tentazione.
nozioni  di  geometria. SUPERFICIE. - LINEE. - PUNTI. 59. Consideriamo
ciò che viene a contatto con la pelle delle mani o ciò che  di  esso si vede è la sua superficie, la quale separa dallo
la quale separa dallo spazio circostante la parte  di  spazio occupata dall'oggetto. Vi sono varie specie di
parte di spazio occupata dall'oggetto. Vi sono varie specie  di  superficie; la parte non aderente ai bordi della superficie
e lasciata in riposo, una tavola ben levigata, le pareti  di  una stanza dànno idea di ciò che si dice una superficie
una tavola ben levigata, le pareti di una stanza dànno idea  di  ciò che si dice una superficie piana; la superficie di una
idea di ciò che si dice una superficie piana; la superficie  di  una palla, di un uovo o di un tubo dànno esempi di
si dice una superficie piana; la superficie di una palla,  di  un uovo o di un tubo dànno esempi di superficie curve
superficie piana; la superficie di una palla, di un uovo o  di  un tubo dànno esempi di superficie curve diverse. Buona
di una palla, di un uovo o di un tubo dànno esempi  di  superficie curve diverse. Buona immagine di ciò che si dice
dànno esempi di superficie curve diverse. Buona immagine  di  ciò che si dice una superficie dànno i fogli di carta
immagine di ciò che si dice una superficie dànno i fogli  di  carta velina molto sottili; ai quali, spianandoli su lastre
carta velina molto sottili; ai quali, spianandoli su lastre  di  vetro o avvolgendoli intorno a bottiglie, si può dar forma
vetro o avvolgendoli intorno a bottiglie, si può dar forma  di  superficie piane o curve. 60. Se due lastre di vetro di
dar forma di superficie piane o curve. 60. Se due lastre  di  vetro di eguale spessore sono disposte l'una accanto
di superficie piane o curve. 60. Se due lastre di vetro  di  eguale spessore sono disposte l'una accanto all'altra sopra
una tavola ben levigata, le loro facce superiori dànno idea  di  due superficie piane che insieme considerate costituiscono
ancora una superficie piana, questa si dice un ampliamento  di  ciascuna di quelle. Una superficie piana ammette quanti
superficie piana, questa si dice un ampliamento di ciascuna  di  quelle. Una superficie piana ammette quanti ampliamenti si
Il segno lasciato sulla carta, sul guscio d'un uovo o su  di  una palla di legno dalla punta di una matita che vi si
sulla carta, sul guscio d'un uovo o su di una palla  di  legno dalla punta di una matita che vi si faccia scorrere
sul guscio d'un uovo o su di una palla di legno dalla punta  di  una matita che vi si faccia scorrere sopra, un filo molto
sopra, un filo molto sottile, comunque disposto, dà idea  di  ciò che si dice una linea. Ogni granellino di sabbia molto
dà idea di ciò che si dice una linea. Ogni granellino  di  sabbia molto piccolo, ogni segno lasciato sulla carta da
ago, che vi siano leggermente premuti con la punta, dà idea  di  ciò che si chiama un punto. Sopra ogni superficie si
contiene quanti punti si vuole. 62. Le linee possono essere  di  forme molto diverse. Dànno idea di linee a forma rettilinea
Le linee possono essere di forme molto diverse. Dànno idea  di  linee a forma rettilinea i fili ben tesi e gli spigoli dei
i fili ben tesi e gli spigoli dei righelli; e dànno idea  di  linee a forme curvilinee diverse l'orlo di un bicchiere e
e dànno idea di linee a forme curvilinee diverse l'orlo  di  un bicchiere e un filo avvolto a serpentino attorno ad un
avvolto a serpentino attorno ad un bastone. Ogni porzione  di  linea della prima forma compresa fra due suoi punti si dice
 di  intenti La Casa di Riposo Villa Felice nasce come
di intenti La Casa  di  Riposo Villa Felice nasce come prestigioso centro di
Casa di Riposo Villa Felice nasce come prestigioso centro  di  accoglienza riservato ad anziani autosufficienti o
riservato ad anziani autosufficienti o disabili. Dispone  di  appartamenti spaziosi ed eleganti, assistenza
Per farlo sempre meglio, conta anche sulla generosità  di  chi l'ha scelta con fiducia. Contribuire, con eventuali
lasciti o donazioni, al benessere dei futuri ospiti  di  Villa Felice è un atto di altruismo, compiuto nella
al benessere dei futuri ospiti di Villa Felice è un atto  di  altruismo, compiuto nella certezza di lasciare un ricordo
Felice è un atto di altruismo, compiuto nella certezza  di  lasciare un ricordo grato e durevole di sé.
nella certezza di lasciare un ricordo grato e durevole  di  sé.
da un vecchio contadino che ci viveva come un eremita. Solo  di  tanto in tanto egli veniva su in paese, a casa nostra, con
egli veniva su in paese, a casa nostra, con un cestino  di  canna, ricoperto di foglie di acanto, o di fico o di vite.
in paese, a casa nostra, con un cestino di canna, ricoperto  di  foglie di acanto, o di fico o di vite. Egli aveva davvero
a casa nostra, con un cestino di canna, ricoperto di foglie  di  acanto, o di fico o di vite. Egli aveva davvero l'aspetto
con un cestino di canna, ricoperto di foglie di acanto, o  di  fico o di vite. Egli aveva davvero l'aspetto di un eremita,
di canna, ricoperto di foglie di acanto, o di fico o  di  vite. Egli aveva davvero l'aspetto di un eremita, col suo
acanto, o di fico o di vite. Egli aveva davvero l'aspetto  di  un eremita, col suo bastone ritagliato da un ramo di
di un eremita, col suo bastone ritagliato da un ramo  di  salice, la barba bianca, il cappotto col cappuccio: gli
gli volevamo un gran bene, anche perché nel suo cestino  di  canna egli ci portava i frutti primaticci del podere;
 di  non averti seccato. Non ti saresti seccato neppure, credo,
Ho detto molte, ma sono moltissime, e in special modo  di  nomi storici, di termini architettonici, matematici,
ma sono moltissime, e in special modo di nomi storici,  di  termini architettonici, matematici, filosofici, chimici,
mio, tu ti saresti arrestato. Anche ho trascurato un monte  di  vocaboli con cui ti sarebbe passata dinanzi una varietà
sarebbe passata dinanzi una varietà grande d'animali rari,  di  minerali, d'erbe, di fiori, d'alberi, di frutti, di
una varietà grande d'animali rari, di minerali, d'erbe,  di  fiori, d'alberi, di frutti, di medicinali, d'alimenti,
d'animali rari, di minerali, d'erbe, di fiori, d'alberi,  di  frutti, di medicinali, d'alimenti, d'abitazioni e di
rari, di minerali, d'erbe, di fiori, d'alberi, di frutti,  di  medicinali, d'alimenti, d'abitazioni e di paesaggi, e
di frutti, di medicinali, d'alimenti, d'abitazioni e  di  paesaggi, e d'armi e di macchine d'offesa e di difesa
d'alimenti, d'abitazioni e di paesaggi, e d'armi e  di  macchine d'offesa e di difesa antiche e moderne, e di
e di paesaggi, e d'armi e di macchine d'offesa e  di  difesa antiche e moderne, e di vestimenta e di costumanze e
e di macchine d'offesa e di difesa antiche e moderne, e  di  vestimenta e di costumanze e di giochi e di feste dell'età
d'offesa e di difesa antiche e moderne, e di vestimenta e  di  costumanze e di giochi e di feste dell'età passate e del
difesa antiche e moderne, e di vestimenta e di costumanze e  di  giochi e di feste dell'età passate e del tempo presente,
e moderne, e di vestimenta e di costumanze e di giochi e  di  feste dell'età passate e del tempo presente, che alla mia
durante la lettura, un'altra fuga ammirabile d'immagini,  di  là da quella che tu vedevi con me, seguitando le mie
che tralasciassi, insomma, per ridurre in una ventina  di  pagine più di quattrocento colonne di stampa. E queste
insomma, per ridurre in una ventina di pagine più  di  quattrocento colonne di stampa. E queste quattrocento
in una ventina di pagine più di quattrocento colonne  di  stampa. E queste quattrocento colonne non rappresentano che
se qualcuno ti dirà che a leggere il Vocabolario si muor  di  noia e si sciupa il tempo e il cervello, mandalo.... alla
 DI  RIPOSO VILLA FELICE Fondazione Contessa Orisanda Vivalda
Fondazione Contessa Orisanda Vivalda Spinola dei Tornielli  di  Cavagliano. Ente benefico senza fini di lucro.
dei Tornielli di Cavagliano. Ente benefico senza fini  di  lucro.
la bella storia  di  Rosetta e di Caterí, e di una bambola senza boria che dice
la bella storia di Rosetta e  di  Caterí, e di una bambola senza boria che dice solo: No e
la bella storia di Rosetta e di Caterí, e  di  una bambola senza boria che dice solo: No e Sí.
la linea dell'orizzonte. Essa è più lontana e più larga  di  quella che si vedeva stando in basso (fig. 3). Imaginiamo
quella che si vedeva stando in basso (fig. 3). Imaginiamo  di  salire su una di quelle montagne più alte, e poi su altre
stando in basso (fig. 3). Imaginiamo di salire su una  di  quelle montagne più alte, e poi su altre che si vedono
a quelle, più alte ancora, fin dove si vede quel bianco,  di  neve e di ghiaccio. Guardando dall'alto verso la pianura,
più alte ancora, fin dove si vede quel bianco, di neve e  di  ghiaccio. Guardando dall'alto verso la pianura, la vedremo
Quanto più si va in alto, tanto maggiore estensione  di  terra si vede, tanto più grande cupola di cielo e largo
estensione di terra si vede, tanto più grande cupola  di  cielo e largo giro di orizzonte (fig. 4).
si vede, tanto più grande cupola di cielo e largo giro  di  orizzonte (fig. 4).
riguardano direttamente Dio. Il primo ci comanda  di  riconoscerlo come unico vero Dio, di adorarlo e servirlo.
Il primo ci comanda di riconoscerlo come unico vero Dio,  di  adorarlo e servirlo. Chi prega bene e serve fedelmente il
Signore, adempie questo comandamento. Il secondo proibisce  di  nominare senza rispetto il nome santo di Dio; e sopra tutto
secondo proibisce di nominare senza rispetto il nome santo  di  Dio; e sopra tutto proibisce il peccato bruttissimo della
il peccato bruttissimo della bestemmia. Il terzo ci ordina  di  onorar Dio nei giorni di festa, consacrati appunto a Lui,
bestemmia. Il terzo ci ordina di onorar Dio nei giorni  di  festa, consacrati appunto a Lui, con atti di culto esterno.
Dio nei giorni di festa, consacrati appunto a Lui, con atti  di  culto esterno. Per i cristiani l'atto di culto più grande è
a Lui, con atti di culto esterno. Per i cristiani l'atto  di  culto più grande è la Santa Messa, e proibisce in tali
per tutto un'attesa impaziente  di  grandi novità, di avvenimenti decisivi per la Patria. Anche
per tutto un'attesa impaziente di grandi novità,  di  avvenimenti decisivi per la Patria. Anche il Re delle Due
per la Patria. Anche il Re delle Due Sicilie, Ferdinando II  di  Borbone, e il Granduca di Toscana, Leopoldo II di Lorena,
delle Due Sicilie, Ferdinando II di Borbone, e il Granduca  di  Toscana, Leopoldo II di Lorena, si videro costretti a
II di Borbone, e il Granduca di Toscana, Leopoldo II  di  Lorena, si videro costretti a seguire l'esempio di Pio IX.
II di Lorena, si videro costretti a seguire l'esempio  di  Pio IX. Questi principi ed il Papa acconsentirono infine ad
cavalieri che lo accompagnavano nel suo villaggio arroccato  di  fronte all'isola di Marmara. Salutò e congedò Jacopo
nel suo villaggio arroccato di fronte all'isola  di  Marmara. Salutò e congedò Jacopo Carbonin, che da molti
Carbonin, che da molti anni conosceva, e assunse l'incarico  di  condurre a Costantinopoli Gentile per via di mare. La nave
l'incarico di condurre a Costantinopoli Gentile per via  di  mare. La nave di Naguat Tafi era un'imbarcazione di medio
condurre a Costantinopoli Gentile per via di mare. La nave  di  Naguat Tafi era un'imbarcazione di medio peso, solida e
per via di mare. La nave di Naguat Tafi era un'imbarcazione  di  medio peso, solida e ricca. Portava la vela turca, e due
peso, solida e ricca. Portava la vela turca, e due file  di  remi rossi come chele d'aragosta; sottili ornamenti d'oro
ornamenti d'oro lungo il bordo, e per polena una testa  di  cavallo di metallo lavorato, con la criniera di argento
d'oro lungo il bordo, e per polena una testa di cavallo  di  metallo lavorato, con la criniera di argento massiccio.
una testa di cavallo di metallo lavorato, con la criniera  di  argento massiccio. Come tutte le navi dei Dignitari
tre bandiere rosse sul pennone, proprio sotto la travetta  di  coffa. Naguat Tafi era un ospite silenzioso, che si fece
Tafi era un ospite silenzioso, che si fece dovere ed onore  di  non accennare nemmeno con una parola, durante i quattro
accennare nemmeno con una parola, durante i quattro giorni  di  navigazione, al motivo per cui Gentile si recava presso
si recava presso Maometto. Parlava poco, del resto, anche  di  altre questioni, eseguendo il suo lavoro di comando in modo
resto, anche di altre questioni, eseguendo il suo lavoro  di  comando in modo discreto ed efficace. A Gentile non restò,
non restò, per quanto gli occhi arrossati dalla polvere  di  pista dei giorni precedenti glielo permettevano, che
costa scorrere a sinistra, e il traffico muto delle barche  di  pescatori: nere lente e sottili, come rari insetti
come rari insetti acquatici zigzagavano nella prima fascia  di  mare, senza arrivare mai ad incrociare la rotta della nave.
rotta della nave. Gli giungevano da terra, mai lontana piú  di  due miglia, essenze forti di menta, incenso, lavanda ed
da terra, mai lontana piú di due miglia, essenze forti  di  menta, incenso, lavanda ed arancio: una mistura simile a
arancio: una mistura simile a quella che sentiva al mercato  di  San Marco, a Venezia, quando vi si fermava per sentire
se avessero avuto ferma proibizione o temessero grandemente  di  guardarlo negli occhi. Il pittore ricordò il mozzo della
due piccoli marinai turchi fossero piú fortunati e felici  di  lui, e non solo per il fatto che erano in due. Mentre uno
e non solo per il fatto che erano in due. Mentre uno stormo  di  gabbiani sottili disordinava l'azzurro sopra la vela,
le navi dove sventola la bandiera cristiana, sono migliori  di  quelle dei fedeli di Allah.
la bandiera cristiana, sono migliori di quelle dei fedeli  di  Allah.
vide allora come fosse stato fecondo il martirio  di  tanti generosi Carbonari e Mazziniani, e quanto avesse
Carbonari e Mazziniani, e quanto avesse giovato l'opera  di  tanti scrittori e di tanti poeti. Da tutte le parti d'
e quanto avesse giovato l'opera di tanti scrittori e  di  tanti poeti. Da tutte le parti d' Italia accorsero verso il
Da tutte le parti d' Italia accorsero verso il Po giovani  di  ogni condizione sociale,
L'uomo vestito  di  nero venne a prenderlo a mattina inoltrata. Come sempre lo
in parte Gentile conosceva. Arrivati ad un enorme cancello  di  legno scuro e lucido, che dava su un chiostro, l'uomo in
Entrarono, e il cancello fu richiuso. Passarono una serie  di  chiostri muti e deserti, uno stretto corridoio a cielo
stretto corridoio a cielo aperto, e poi ancora un cancello  di  metallo. Sbucarono in un giardino vasto e splendido, con
e splendido, con giardinieri qua e là chinati sulle aiuole  di  fiori e i vasi sparsi. Nessuno di loro sembrò accorgersi
e là chinati sulle aiuole di fiori e i vasi sparsi. Nessuno  di  loro sembrò accorgersi del passaggio dei due uomini. Il
uomini. Il giardino era stupendo, cinque volte piú grande  di  quello del signore di Ferrara, che Gentile aveva un tempo
era stupendo, cinque volte piú grande di quello del signore  di  Ferrara, che Gentile aveva un tempo visitato. Dava
aveva un tempo visitato. Dava all'inizio un'impressione  di  disordinata sovrabbondanza: fasci di fiori spuntavano da
un'impressione di disordinata sovrabbondanza: fasci  di  fiori spuntavano da terra e da rocce, fra cascate di foglie
fasci di fiori spuntavano da terra e da rocce, fra cascate  di  foglie e ventagli di palmizi, isolette di canne ed enormi
da terra e da rocce, fra cascate di foglie e ventagli  di  palmizi, isolette di canne ed enormi cespugli perlati di
fra cascate di foglie e ventagli di palmizi, isolette  di  canne ed enormi cespugli perlati di piccoli fiori dai
di palmizi, isolette di canne ed enormi cespugli perlati  di  piccoli fiori dai colori smaglianti. Ma osservando a lungo,
Ma osservando a lungo, ci si accorgeva che niente  di  quel verde e di quelle tinte, di quei profumi mescolati,
a lungo, ci si accorgeva che niente di quel verde e  di  quelle tinte, di quei profumi mescolati, sfuggiva alle
ci si accorgeva che niente di quel verde e di quelle tinte,  di  quei profumi mescolati, sfuggiva alle regole della
ricche da quasi stordire. Passando, il pittore contò piú  di  quindici giardinieri: nudi al torace, con larghi pantaloni
Penetrarono sempre piú nel giardino. Oltre una tripla siepe  di  gigli altissimi, dalle sfumature straordinarie di bianco e
siepe di gigli altissimi, dalle sfumature straordinarie  di  bianco e blu, apparve un largo cancello di metallo lucente.
straordinarie di bianco e blu, apparve un largo cancello  di  metallo lucente. Ai suoi lati, due grossi eunuchi con
e guardavano davanti a sé. Sul petto avevano larghe fasce  di  pelle incrociate, da cui pendeva una scelta di pugnali
larghe fasce di pelle incrociate, da cui pendeva una scelta  di  pugnali dalle impugnature rosse e azzurre. All'arrivo
impugnature rosse e azzurre. All'arrivo dell'uomo vestito  di  nero, senza bisogno di parole o cenni, i due guardiani si
All'arrivo dell'uomo vestito di nero, senza bisogno  di  parole o cenni, i due guardiani si allontanarono e
si allontanarono e scomparvero dietro la prima barriera  di  gigli. Avvicinandosi, Gentile si accorse che il metallo del
piú fitte e leggere. Pensò, stupefatto, che il valore  di  quel solo cancello superava quello di una flotta di cinque
che il valore di quel solo cancello superava quello  di  una flotta di cinque navi. L'uomo vestito di nero non
valore di quel solo cancello superava quello di una flotta  di  cinque navi. L'uomo vestito di nero non impugnò chiavi: si
quello di una flotta di cinque navi. L'uomo vestito  di  nero non impugnò chiavi: si mise al posto di uno dei
L'uomo vestito di nero non impugnò chiavi: si mise al posto  di  uno dei guardiani allontanati, voltando le spalle al
a una delle losanghe e guardò. Vide un giardino piú piccolo  di  quello che aveva attraversato, ma ancora piú prezioso. Lí
ma ancora piú prezioso. Lí c'era solo una dozzina  di  alberi, la cui ombra copriva quasi la metà del terreno, e
copriva quasi la metà del terreno, e sparse su un prato  di  smeraldo brillavano un centinaio di zone fiorite, una
e sparse su un prato di smeraldo brillavano un centinaio  di  zone fiorite, una diversa dall'altra. Non una forma di
di zone fiorite, una diversa dall'altra. Non una forma  di  corolla, o un colore di petalo, si ripeteva in quelle
diversa dall'altra. Non una forma di corolla, o un colore  di  petalo, si ripeteva in quelle aiuole magistrali, che
mente un'avventura in compagnia del fratello Giovanni e  di  un loro amico, Sebastiano Cornò, quando avevano dodici
attraversando un frutteto, erano arrivati alla cancellata  di  un monastero. Arditi ed impauriti, erano rimasti piú di
di un monastero. Arditi ed impauriti, erano rimasti piú  di  mezzora a guardare le monache che raccoglievano mele nel
dolcissimi inni. Poi Sebastiano aveva fatto la brutta cosa  di  fischiare, e quelle erano sparite come per un colpo di
cosa di fischiare, e quelle erano sparite come per un colpo  di  vento. E lui e Giovanni, colmi della stessa rabbia, lo
Vide volteggiare stoffe chiare, poi sbucare da un folto  di  rose quattro giovani donne. Come i fiori, avevano fogge e
Ridevano e scherzavano, come commentando qualcosa che una  di  loro avesse appena detto. Poi la donna vestita di giallo
che una di loro avesse appena detto. Poi la donna vestita  di  giallo guardò verso il cancello e strillò una parola. Le
chiaro, violetto, marrone. Si compose un agitato mazzo  di  vesti e visi coperti, e di sguardi. Una ventina di donne,
Si compose un agitato mazzo di vesti e visi coperti, e  di  sguardi. Una ventina di donne, alla fine, vicine senza
mazzo di vesti e visi coperti, e di sguardi. Una ventina  di  donne, alla fine, vicine senza toccarsi, si avvicinarono
cancello d'argento. Gentile vide braccia e caviglie cariche  di  monili, veli ornati di perle, trecce di fili argentati fra
vide braccia e caviglie cariche di monili, veli ornati  di  perle, trecce di fili argentati fra i capelli. Ridevano
e caviglie cariche di monili, veli ornati di perle, trecce  di  fili argentati fra i capelli. Ridevano leggermente,
ma non spaventate, e qualcuna cercava con la mano la mano  di  un'altra, come per incoraggiarsi ad avanzare di piú. Venti
la mano di un'altra, come per incoraggiarsi ad avanzare  di  piú. Venti sguardi deliziosi, pupille nere e castane,
rendevano stupefatto il pittore: stordito, affaticato  di  bellezza, andava qua e là con gli occhi, cercando qualcosa
gli altri a ridere e adocchiare, Gentile vide uno sguardo  di  cupo azzurro, che al centro aveva una nera e dolcissima
aveva una nera e dolcissima luce. E come l'intenditore  di  gemme distingue in un attimo fra pietre vetrose il
in quello sguardo lucente, completando in essi la figura  di  bellezza che già conosceva. Presto gli sguardi fra i veli,
già conosceva. Presto gli sguardi fra i veli, accorgendosi  di  non essere guardati, si offuscarono, divennero stupiti ed
ostili. Voltandosi, sbirciando intorno, le belle cercavano  di  scoprire dove volava lo sguardo arreso del visitatore: e
dove volava lo sguardo arreso del visitatore: e gli occhi  di  vario colore s'incontravano, eludevano, non piú giocosi, e
a scrutarsi frettolosi ansiosi delusi. Intanto, quelli  di  Amilah sentivano il peso dello sguardo di Gentile, che li
Intanto, quelli di Amilah sentivano il peso dello sguardo  di  Gentile, che li scrutava non solo con sorpresa sacra e
allargarono fra i fiori. Per un istante Amilah restò sola  di  fronte al cancello: poi, come oppressa, chiuse gli occhi e
senza perdere un istante, si gettò a incastonare nel volto  di  Amilah quegli occhi, con il pennello in volo fra le dita
le dita come un bastoncino incantato, e riempi quel vaso  di  bellezza fino all'orlo, e lo fece traboccare. Quando finì,
e lo fece traboccare. Quando finì, ansimante, si trovò  di  fronte come una novità angelica il volto intero di Amilah,
si trovò di fronte come una novità angelica il volto intero  di  Amilah, e capendo in un attimo che quella era insieme la
era insieme la visione e l'opera piú alta della sua vita,  di  nuovo pianse d'amore.
sole; mezzodì; ponente, quella in cui il sole tramonta, e  di  mezzanotte (fig. 5). Il sole però non si leva sempre nello
sole però non si leva sempre nello stesso punto della parte  di  levante, e non tramonta, sempre nello stesso punto della
e non tramonta, sempre nello stesso punto della parte  di  ponente. D'estate il sole appare la mattina e scompare la
il sole descrive nel cielo un arco più grande. Si eleva  di  più e sta più a lungo sopra l'orizzonte, che non d'inverno;
(21 settembre), in cui dì e notte hanno durata eguale,  di  12 ore. Anche fra l'inverno e l'estate, in primavera, vi è
hanno durata eguale. Questi due giorni si chiamano giorni  di  equinozio. In quei due giorni il sole nasce nel punto di
di equinozio. In quei due giorni il sole nasce nel punto  di  mezzo della parte di levante e tramonta nel punto di mezzo
due giorni il sole nasce nel punto di mezzo della parte  di  levante e tramonta nel punto di mezzo della parte di
punto di mezzo della parte di levante e tramonta nel punto  di  mezzo della parte di ponente. Quel primo
parte di levante e tramonta nel punto di mezzo della parte  di  ponente. Quel primo
alla testa  di  un reggimento di zuavi francesi. Gli zuavi, che godevano
alla testa di un reggimento  di  zuavi francesi. Gli zuavi, che godevano fatua di essere tra
reggimento di zuavi francesi. Gli zuavi, che godevano fatua  di  essere tra i più valorosi soldati di Napoleone III, ne
che godevano fatua di essere tra i più valorosi soldati  di  Napoleone III, ne furono talmente ammirati, che la sera
Una terza vittoria a Magenta aperse agli alleati la via  di  Milano. Vittorio Emanuele II e Napoleone III entrarono in
si assiepava esultante al loro passaggio e, in un delirio  di  grida e di appòausi, li copriva con una pioggia di fiori.
esultante al loro passaggio e, in un delirio di grida e  di  appòausi, li copriva con una pioggia di fiori. In quegli
delirio di grida e di appòausi, li copriva con una pioggia  di  fiori. In quegli stessi giorni Giuseppe Garibaldi, dopo
Una grande battaglia campale fu combattuta su le alture  di  Solferino e di San Martino. I soldati di Vittorio Emanuele
battaglia campale fu combattuta su le alture di Solferino e  di  San Martino. I soldati di Vittorio Emanuele II
su le alture di Solferino e di San Martino. I soldati  di  Vittorio Emanuele II
Villafranca si coperse  di  gloria il principe Umberto di Savoia. La sua divisione era
Villafranca si coperse di gloria il principe Umberto  di  Savoia. La sua divisione era stata improvvisamente assalita
sua divisione era stata improvvisamente assalita da masse  di  cavalleria austriaca. Con ammirabile prontezza e calma
i quadrati, e solo all'ultimo momento si pose in quello  di  essi, che prima degli altri avrebbe ricevuto l'urto nemico.
dal contegno del principe, accolsero con una tempesta  di  palle e con una siepe di baionette i cavalieri austriaci.
accolsero con una tempesta di palle e con una siepe  di  baionette i cavalieri austriaci. Più volte i nemici
lasciando sul terreno intorno ai quadrati centinaia  di  morti.
BABBO  DI  ANNA A scuola, la vicina di banco di Ninetta è Anna Guidi,
BABBO DI ANNA A scuola, la vicina  di  banco di Ninetta è Anna Guidi, una bambina tanto graziosa.
BABBO DI ANNA A scuola, la vicina di banco  di  Ninetta è Anna Guidi, una bambina tanto graziosa. Il suo
da ragazzo non vedevo che fucili e cannoni; ma al contrario  di  questi balillini, che marciano con un vero moschetto a
a spall'arm, io dovevo contentarmi dello schioppetto  di  latta e di legno. Di botte ne ricevevo lo stesso, però ho
io dovevo contentarmi dello schioppetto di latta e  di  legno. Di botte ne ricevevo lo stesso, però ho imparato a
dovevo contentarmi dello schioppetto di latta e di legno.  Di  botte ne ricevevo lo stesso, però ho imparato a darne.
emulo  di  Pino. Vicino al castello di Guccio era una casa di
emulo di Pino. Vicino al castello  di  Guccio era una casa di contadini comunisti e molto cattivi.
emulo di Pino. Vicino al castello di Guccio era una casa  di  contadini comunisti e molto cattivi. Avevano poca voglia di
di contadini comunisti e molto cattivi. Avevano poca voglia  di  lavorare dicendo che i signori li sfruttavano; mentre
uscì all'aperto, sotto la pioggia e il vento, e con un'aria  di  sbaraglio, si diresse verso una capanna dove si erano
diresse verso una capanna dove si erano rifugiati un gruppo  di  fascisti. - Che cosa vuoi? - chiese uno di quei giovani
un gruppo di fascisti. - Che cosa vuoi? - chiese uno  di  quei giovani serio e affamato. - Non lo so. - E allora
la pioggia, il vento, tutta la natura arrabbiata contro  di  noi? c'è là un nostro compagno ferito e ha bisogno di
di noi? c'è là un nostro compagno ferito e ha bisogno  di  essere riscaldato e di inghiottire un po' di brodo caldo.
nostro compagno ferito e ha bisogno di essere riscaldato e  di  inghiottire un po' di brodo caldo. Ma tutta la legna che
e ha bisogno di essere riscaldato e di inghiottire un po'  di  brodo caldo. Ma tutta la legna che abbiamo raccolta è umida
abbiamo raccolta è umida e non è possibile accendere un po'  di  fuoco. Sulla paglia umida, infatti, giaceva un fascista con
dalle bende: le bende erano state strappate dalla camicia  di  un camerata. Tutti aspettavano l'alba, che sarebbe sorta
TEMPO DEI TEMPI... Fiabe e leggende delle Città  di  Sicilia ADRIANO SALANI EDITORE SALANI NOSTALGIA 8 Al tempo
SALANI EDITORE SALANI NOSTALGIA 8 Al tempo dei tempi...  di  Emma Perodi, pubblicato per la prima volta nel 1909 nella
nella «Biblioteca Salani Illustrata» con le illustrazioni  di  Carlo Chiostri, è il primo di una serie di tre libri che
con le illustrazioni di Carlo Chiostri, è il primo  di  una serie di tre libri che l'autrice dedicò alle fiabe e
le illustrazioni di Carlo Chiostri, è il primo di una serie  di  tre libri che l'autrice dedicò alle fiabe e leggende della
raccogliere dalla viva voce del popolo un ricco patrimonio  di  leggende, coglie nella sua essenza l'arcano dell'isola,
della nonna, risale al 1893. Pubblicò numerosi volumi  di  fiabe, racconti e novelle, soprattutto con l'editore
Carlo Chiostri (1863 - 1939) nacque a Firenze, dove per più  di  trent'anni si dedicò all'illustrazione di oltre duecento
dove per più di trent'anni si dedicò all'illustrazione  di  oltre duecento volumi di letteratura popolare e per
si dedicò all'illustrazione di oltre duecento volumi  di  letteratura popolare e per l'infanzia, per gli editori
Tra le sue illustrazioni più note quelle per Ciondolino  di  Vamba nel 1893, per Pinocchio di Collodi nel 1901, per la
note quelle per Ciondolino di Vamba nel 1893, per Pinocchio  di  Collodi nel 1901, per la serie di avventure di animali di
nel 1893, per Pinocchio di Collodi nel 1901, per la serie  di  avventure di animali di Tommaso Catani, e soprattutto
Pinocchio di Collodi nel 1901, per la serie di avventure  di  animali di Tommaso Catani, e soprattutto quelle, sempre
di Collodi nel 1901, per la serie di avventure di animali  di  Tommaso Catani, e soprattutto quelle, sempre vibranti di
di Tommaso Catani, e soprattutto quelle, sempre vibranti  di  magia, per le raccolte di novelle delle famose «cinque P»
quelle, sempre vibranti di magia, per le raccolte  di  novelle delle famose «cinque P» della fiaba italiana:
dell'edizione Salani del 1909 (volume in brossura  di  cm 12,5 x19). L'illustrazione di coperta è quella originale
1909 (volume in brossura di cm 12,5 x19). L'illustrazione  di  coperta è quella originale di Carlo Chiostri. EMMA PERODI
cm 12,5 x19). L'illustrazione di coperta è quella originale  di  Carlo Chiostri. EMMA PERODI Al tempo dei tempi.... Fiabe e
PERODI Al tempo dei tempi.... Fiabe e leggende delle Città  di  Sicilia. DISEGNI DEL PITTORE CARLO CHIOSTRI.
brutta. Per guardare fuori della finestra bisogna salire su  di  una sedia, e stare molto attenti, perché la sedia zoppica.
se fa freddo, perché al posto del vetro c'è una striscia  di  cartone. Dentro c'è, oltre alla sedia, un tavolino con due
un tavolino con due piatti e un fornello. Poi c'è la casa  di  legno dove un tempo dormiva la povera gallina che è morta.
povera gallina che è morta. Potete inoltre vedere il letto  di  Rosetta e di Caterinuccia, in cui dorme anche Bellissima.
che è morta. Potete inoltre vedere il letto di Rosetta e  di  Caterinuccia, in cui dorme anche Bellissima. Rosetta,
oppure Caterí dalla trecciolina. Bellissima è la bambola  di  Caterinuccia : è fatta di tela di sacco, con la testa un
Bellissima è la bambola di Caterinuccia : è fatta  di  tela di sacco, con la testa un poco storta, e gli occhi, il
Bellissima è la bambola di Caterinuccia : è fatta di tela  di  sacco, con la testa un poco storta, e gli occhi, il naso e
la testa un poco storta, e gli occhi, il naso e la bocca  di  filo rosso. L'ha fatta Rosetta, e di primavera è molto piú
il naso e la bocca di filo rosso. L'ha fatta Rosetta, e  di  primavera è molto piú bella, perché ha sempre una rosa sul
saputo, della bellezza in generale e della sua, piú cose  di  quante avesse appreso in tutti gli anni della vita. Le
avesse appreso in tutti gli anni della vita. Le parole  di  Filippo le tornavano alla mente come un canto appena
e all'uno o all'altro la riprendeva il gioioso capogiro  di  quando, muta e seduta, li aveva dapprima ascoltati. Nel
dapprima ascoltati. Nel pomeriggio si dedicò al suo lavoro  di  copista. La mano, di solito veloce e sicura, tremava come
Nel pomeriggio si dedicò al suo lavoro di copista. La mano,  di  solito veloce e sicura, tremava come se le parole da
parole da scrivere non fossero la grave e piatta sapienza  di  un padre scolastico, ma quelle di una lettera di sposa
grave e piatta sapienza di un padre scolastico, ma quelle  di  una lettera di sposa appassionata. Liberando la mente con
sapienza di un padre scolastico, ma quelle di una lettera  di  sposa appassionata. Liberando la mente con ostinate
appassionata. Liberando la mente con ostinate ripetizioni  di  preghiere, sforzandosi di ricacciare memoria e fervore del
la mente con ostinate ripetizioni di preghiere, sforzandosi  di  ricacciare memoria e fervore del mattino, riuscí a compiere
alla fine stanca il doppio. A Vespro tentò cento volte  di  non portare gli occhi alla cortina da cui, quel giorno, era
da cui, quel giorno, era uscito come un volo lo sguardo  di  qualcuno. Come la scrittura del pomeriggio, il canto le
dei coltivi, a destra, una stradella portava ad un casolare  di  contadini, proprio al bordo del bosco. Da lassù veniva un
proprio al bordo del bosco. Da lassù veniva un misto  di  muggiti, abbaiamenti, alti starnazzi di polli, alternati a
veniva un misto di muggiti, abbaiamenti, alti starnazzi  di  polli, alternati a pause silenziose. In una di quelle, come
starnazzi di polli, alternati a pause silenziose. In una  di  quelle, come incastonata, si fece sentire lontanamente la
come incastonata, si fece sentire lontanamente la strofa  di  una canzone di ragazza. Lucrezia la riconobbe col cuore, e
si fece sentire lontanamente la strofa di una canzone  di  ragazza. Lucrezia la riconobbe col cuore, e con le labbra
con Bianca, la sorella maggiore, quando erano piccole: una  di  fronte all'altra, pronunciando alternamente le strofe: chi
non fece che guardare e riflettere, senza preoccuparsi  di  cosa pensasse il guardiano della sua inattività: ma l'uomo
considerando alcune difficoltà. Innanzitutto, quella  di  come trasformare il volto reclino dell'addormentata in una
il volto reclino dell'addormentata in una figura verticale,  di  donna seduta. Poi quella di poter togliere, dal futuro
in una figura verticale, di donna seduta. Poi quella  di  poter togliere, dal futuro ritratto, l'eccesso di
quella di poter togliere, dal futuro ritratto, l'eccesso  di  rilassatezza, la distensione ultraterrena di quei
l'eccesso di rilassatezza, la distensione ultraterrena  di  quei lineamenti placati. Non ultimo poi, ma eluso e quasi
poi, ma eluso e quasi respinto dalla mente, il timore  di  non saper nemmeno da lontano riprodurre con colori e linee
da lontano riprodurre con colori e linee quel culmine  di  bellezza: certo meno per soddisfare la volontà
dell'Imperatore che il suo stesso orgoglio e desiderio  di  pittore. Se a quest'ultima incertezza non accordò spazio
non accordò spazio nel pensiero, credette Gentile  di  aver trovato rimedio alle prime due. Per quanto riguardava
riguardava la posizione del soggetto, scartata l'ipotesi  di  un macchinoso gioco di specchi che raddrizzasse l'immagine
del soggetto, scartata l'ipotesi di un macchinoso gioco  di  specchi che raddrizzasse l'immagine della dormiente, pensò
in modo da poterla osservare a lungo, in un normale punto  di  vista. E in quella stessa notte Gentile si coricò a quel
nei lineamenti il totale abbandono, e gli permetteva  di  cogliere e segnare nella sua memoria l'immagine di un volto
di cogliere e segnare nella sua memoria l'immagine  di  un volto desto e mobile, simile certo a quello che aveva da
a lungo nella stessa posizione: Gentile accettò da subito  di  essere paziente, e aspettare ogni volta che la bella
angolatura o spostare il cavalletto in un diverso punto  di  vista. Quelle erano certo condizioni di lavoro che mai
in un diverso punto di vista. Quelle erano certo condizioni  di  lavoro che mai aveva affrontato, né mai avrebbe immaginato
lavoro che mai aveva affrontato, né mai avrebbe immaginato  di  affrontare: ma da quando era giunto a Costantinopoli, gli
persino quelle praticissime progettazioni, come parti  di  un sogno continuo, di una stordita eccitante avventura.
progettazioni, come parti di un sogno continuo,  di  una stordita eccitante avventura. Quando, dopo tre ore,
Quando, dopo tre ore, ebbe un'idea abbastanza precisa  di  come avrebbe proceduto nel suo lavoro notturno, con gli
con gli occhi oppressi, ma non sazi, della bellezza  di  Amilah, ininterrottamente guardata, il pittore si alzò,
che non aveva nemmeno aperto, ed entrò nel boschetto  di  palme. Senza nessun cenno di obiezione o sorpresa, l'uomo
aperto, ed entrò nel boschetto di palme. Senza nessun cenno  di  obiezione o sorpresa, l'uomo vestito di nero lo segui per
Senza nessun cenno di obiezione o sorpresa, l'uomo vestito  di  nero lo segui per la porticina, che richiuse, e poi lungo
la bellissima ignara avverti tuttavia nel sonno una specie  di  leggerezza, un togliersi di qualcosa, un vago sgravamento:
tuttavia nel sonno una specie di leggerezza, un togliersi  di  qualcosa, un vago sgravamento: sospirando lentamente si
 di  carattere stampatello grande, come VARESE altri in
più piccolo; altri in caratteri tondi, grassetti, o corsivi  di  grandezza sempre più piccola. I più piccoli di tutti si
o corsivi di grandezza sempre più piccola. I più piccoli  di  tutti si leggono vicini a uno o a pochi quadrettini neri,
vicini a uno o a pochi quadrettini neri, che sono la pianta  di  una casa isolata o di un gruppetto di case. I corsivi più
quadrettini neri, che sono la pianta di una casa isolata o  di  un gruppetto di case. I corsivi più grandetti, e poi i
che sono la pianta di una casa isolata o di un gruppetto  di  case. I corsivi più grandetti, e poi i grassetti e gli
corsivi più grandetti, e poi i grassetti e gli stampatelli  di  varia forma e altezza, si trovano accosto a gruppi sempre
e altezza, si trovano accosto a gruppi sempre più grossi  di  case, visti in pianta: villaggi, borgate, piccole città e
LEGGE  DI  DIO Un giorno, un giovinetto si presentò a Gesù e gli
gli ricordò, uno dopo l'altro, i Comandamenti della legge  di  Dio. La risposta di Gesù vale anche per noi. Quindi il
l'altro, i Comandamenti della legge di Dio. La risposta  di  Gesù vale anche per noi. Quindi il nostro primo dovere è
vale anche per noi. Quindi il nostro primo dovere è quello  di  conoscerli bene, anzi di mandarli a memoria e di ripeterli
il nostro primo dovere è quello di conoscerli bene, anzi  di  mandarli a memoria e di ripeterli spesso, così da non
è quello di conoscerli bene, anzi di mandarli a memoria e  di  ripeterli spesso, così da non dimenticarli più in tutta la
più in tutta la vita. Ed è facile, perchè la legge  di  Dio è fatta di dieci soli comandamenti espressi con poche
tutta la vita. Ed è facile, perchè la legge di Dio è fatta  di  dieci soli comandamenti espressi con poche parole, e chiari
Come si chiama il Figliuol  di  Dio fatto uomo? Il Figliuol di Dio fatto uomo si chiama
Come si chiama il Figliuol di Dio fatto uomo? Il Figliuol  di  Dio fatto uomo si chiama Gesù Cristo. - Perchè il Figliuol
Dio fatto uomo si chiama Gesù Cristo. - Perchè il Figliuol  di  Dio si fece uomo? Il Figliuol di Dio si fece uomo per
- Perchè il Figliuol di Dio si fece uomo? Il Figliuol  di  Dio si fece uomo per salvarci, cioè per redimerci dal
libri  di  istituzione femminile si stampano oggi in Italia, tra'
quali ce ne ha parecchi de' buoni; e cosi molte raccolte  di  vite di donne illustri, e tra queste, parecchie delle buone
ce ne ha parecchi de' buoni; e cosi molte raccolte di vite  di  donne illustri, e tra queste, parecchie delle buone si
giornata: tal che il presente mio libro potrebbe parere un  di  più; e qualcuno dirà per avventura che l' opera mia è un
Vite, io ho avuto il proposito, come tutti gli altri,  di  ammaestrar le fanciullo con l' esempio, e di infiammare gli
gli altri, di ammaestrar le fanciullo con l' esempio, e  di  infiammare gli animi loro a quelle virtù che leggono
quelle vite mi dessero materia a ragionare delle qualità  di  esse virtù: a trattare quistioni di istituzione femminile;
ragionare delle qualità di esse virtù: a trattare quistioni  di  istituzione femminile; a parlare di morale, di buona
a trattare quistioni di istituzione femminile; a parlare  di  morale, di buona creanza, di educazione, dell' ufficio
quistioni di istituzione femminile; a parlare di morale,  di  buona creanza, di educazione, dell' ufficio della donna
femminile; a parlare di morale, di buona creanza,  di  educazione, dell' ufficio della donna nell' umano
della donna nell' umano consorzio: a trattare argomenti  di  storia letteraria: a dar brevi e sicuri precetti dell' arte
storia letteraria: a dar brevi e sicuri precetti dell' arte  di  scrivere, di buona composizione, di grammatica, di
a dar brevi e sicuri precetti dell' arte di scrivere,  di  buona composizione, di grammatica, di proprietà o di
precetti dell' arte di scrivere, di buona composizione,  di  grammatica, di proprietà o di eleganza. E tutto ci al modo
arte di scrivere, di buona composizione, di grammatica,  di  proprietà o di eleganza. E tutto ci al modo socratico, e
di buona composizione, di grammatica, di proprietà o  di  eleganza. E tutto ci al modo socratico, e sotto forma di
o di eleganza. E tutto ci al modo socratico, e sotto forma  di  familiare conversazione, lasciato da parte il sussiego o il
da parte il sussiego o il tono magistrale; cercando altresì  di  rallegrar la materia con varietà di argomenti, con brevi
cercando altresì di rallegrar la materia con varietà  di  argomenti, con brevi racconti, con tutto ciò insomma che
pariterque monendo. Sopra tutto poi mi sono ingegnato  di  esser chiaro e semplice nello scrivere, non abusando, io
non abusando, io Toscano, la toscanità ma cercando  di  mettere in carta quella lingua elle tutta fiorentina, ma
- Ho cercato, per raccorre il tutto in poche parole,  di  fare conie una Polimazia, adattata alle fanciulle, dove
una Polimazia, adattata alle fanciulle, dove trovino i semi  di  tutte quelle discipline che loro si convengono, i quali
frutto. Occorre ch'io noti un'altra cosa, per fuggir nome  di  plagiario. Come le Vite non sono la parte formale del
materia ai varj insegnamenti; cos mi son giovato molto  di  quelle già scritte da altri, perchè ad ogni modo, inventare
ad ogni modo, inventare non le poteva nè doveva. Più che  di  altri libri poi mi sono giovato largamente del bel
del bel libriccino del signor avvocato Giovanni Franciosi  di  Modena, intitolato; - Il fiore delle donne italiane. Al
italiane. Al libro ho aggiunto un indice assai abbondante  di  tutte le materie che in esso si trattano: e come qua e là,
improprie, per dare occasione al maestro e alla direttrice  di  correggerle, e proporre in lor vece le buone e proprie,
e proprie, così acciocchè le fanciulle che leggeranno sieno  di  primo tratto avvertite dell'errore, quei modi e quelle voci
REALTÀ LA PREFAZIONE NON DOVREBBE DURARE PIù  DI  UN MILLESIMO DI SECONDO, QUANTO È BASTATO AL FOTOREPORTER
LA PREFAZIONE NON DOVREBBE DURARE PIù DI UN MILLESIMO  DI  SECONDO, QUANTO È BASTATO AL FOTOREPORTER SCOTT PER
bambini  di  Betlemme e dei dintorni, al di sotto dei due anni. Il
bambini di Betlemme e dei dintorni, al  di  sotto dei due anni. Il comando fu eseguito fra le lagrime e
due anni. Il comando fu eseguito fra le lagrime e le grida  di  dolore delle infelicissime madri.
non udirete parlare nè  di  un' eroina, nè di una, filosofessa o professora nè di una
non udirete parlare nè di un' eroina, nè  di  una, filosofessa o professora nè di una grande artista; ma
nè di un' eroina, nè di una, filosofessa o professora nè  di  una grande artista; ma di una rara donna, che avrebbe
una, filosofessa o professora nè di una grande artista; ma  di  una rara donna, che avrebbe potuto essere e letterata
stette contenta al rimaner donna buona e brava, senza ombra  di  presunzione. Essa è la Teresa Fabroni Pelli, nata in
Essa è la Teresa Fabroni Pelli, nata in Grosseto ai 13  di  febbraio 1703 e morta a Firenze nel 1811. "Suoi genitori
genitori furono il maggior Alberto Ciamagini, comandante  di  piazza, e Caterina Lazzaretti; prima assai agiati de' beni
piazza, e Caterina Lazzaretti; prima assai agiati de' beni  di  fortuna, e poi ridotti quasi in miseria per gravi sventure;
età. Ma Giuseppe Pelli, direttore delle gallerie  di  Firenze, avendo avuto occasione di conoscere le rare doti
direttore delle gallerie di Firenze, avendo avuto occasione  di  conoscere le rare doti della bambina, l'adottò per propria
ed attese con ogni affetto a coltivare il vivace ingegno  di  lei, sotto la direzione del celebre proposto Marco Lastri.
la direzione del celebre proposto Marco Lastri. All'età,  di  sette anni, vedendo in essa tanta singolare disposizione ad
gentile disciplina, le fu dedicato un libretto, col fine  di  invogliarla sempre più allo studio; come di fatto vi si
col fine di invogliarla sempre più allo studio; come  di  fatto vi si diede con tutto l'ardore, ed in breve tempo
diede con tutto l'ardore, ed in breve tempo divenne ricca  di  tanta dottrina e di tanto, sapere, quanto a fatica se no
ed in breve tempo divenne ricca di tanta dottrina e  di  tanto, sapere, quanto a fatica se no trova in parecchi di
e di tanto, sapere, quanto a fatica se no trova in parecchi  di  coloro che si chiamano letterati. Senza che, ella conosceva
ora valente nella storia patria; e quello che è corona  di  ogni sapere, fu donna virtuosissima, pia e religiosa: i
lavori donneschi. Venuta sui diciotto anni, era un miracolo  di  bellezza o di grazia; e ben presto divenne sposa del
Venuta sui diciotto anni, era un miracolo di bellezza o  di  grazia; e ben presto divenne sposa del cavaliere Giovanni
Giovanni Fabroni, segnalatissimo scienziato, autore  di  molti scritti, che fanno testimonianza del suo sapere, il
la Francia, l'Inghilterra e la Germania per commissione  di  Pietro Leopoldo, fu scelto da lui per direttore del Museo
Pietro Leopoldo, fu scelto da lui per direttore del Museo  di  fisica e di storia naturale. Anche da maritata non iscemò
fu scelto da lui per direttore del Museo di fisica e  di  storia naturale. Anche da maritata non iscemò l'affetto
grazia aveva nelle parole e negli atti, che non c'era uomo  di  qualià� che non ambisse di conoscerla, e di essere ricevuto
e negli atti, che non c'era uomo di qualià� che non ambisse  di  conoscerla, e di essere ricevuto in sua casa, nella quale
non c'era uomo di qualià� che non ambisse di conoscerla, e  di  essere ricevuto in sua casa, nella quale si raccoglieva il
il Tavanti, e tutti coloro che in Italia avevano fama  di  valentuomini: nè solamente in Italia; dacchè, tutti i dotti
dotti stranieri che capitavano a Firenze, volevano onorarsi  di  farle riverenza, tra' quali basti nominare l'Humboldt, il
fu chiamato e si chiama Ovest. È, così pure, il punto  di  mezzo della parte di mezzodì si chiama Sud e il punto
chiama Ovest. È, così pure, il punto di mezzo della parte  di  mezzodì si chiama Sud e il punto opposto, di mezzanotte, si
della parte di mezzodì si chiama Sud e il punto opposto,  di  mezzanotte, si chiama Nord. I quattro punti Est - Sud -
S - O - N. I punti intermedi fra est e sud si dicono punti  di  Sud-Est (SE); quelli fra sud ed ovest si dicono di
punti di Sud-Est (SE); quelli fra sud ed ovest si dicono  di  Sud-Ovest (SO); quelli fra ovest e nord di Nord-Ovest (NO)
ovest si dicono di Sud-Ovest (SO); quelli fra ovest e nord  di  Nord-Ovest (NO) e quelli fra nord ed est di Nord-Est (NE).
ovest e nord di Nord-Ovest (NO) e quelli fra nord ed est  di  Nord-Est (NE).
non sono per natura viziosi e cattivi; sono anzi dotati  di  sentimento, e capaci di affezione. A trattarli bene si
viziosi e cattivi; sono anzi dotati di sentimento, e capaci  di  affezione. A trattarli bene si fanno docili, obbedienti,
che li rende maligni, caparbi, pericolosi. I colpi  di  pungolo, di frusta, e di bastone finiscono per irritarli, e
li rende maligni, caparbi, pericolosi. I colpi di pungolo,  di  frusta, e di bastone finiscono per irritarli, e spingerli
caparbi, pericolosi. I colpi di pungolo, di frusta, e  di  bastone finiscono per irritarli, e spingerli alla rivolta.
e tuttavia li fa obbedienti alla sua voce, senza bisogno  di  pùngolo. Il nutrire gli animali più di frusta che di fieno,
voce, senza bisogno di pùngolo. Il nutrire gli animali più  di  frusta che di fieno, il caricarli di un peso soverchio, il
di pùngolo. Il nutrire gli animali più di frusta che  di  fieno, il caricarli di un peso soverchio, il volerli
gli animali più di frusta che di fieno, il caricarli  di  un peso soverchio, il volerli costringere, a furia di
di un peso soverchio, il volerli costringere, a furia  di  bastonate, a fare più che non possono, è un'azione brutale,
brutale, che rivela un'anima cattiva in chi la compie. Non  di  rado s'incontrano di questi villani, e carrettieri,
un'anima cattiva in chi la compie. Non di rado s'incontrano  di  questi villani, e carrettieri, ferocemente brutali.
regge quasi più sulle gambe; e il carrettiere lo tempesta  di  botte; lo studia qua e là, nelle parti più sensibili, e lì
a terra, e il suo aguzzino, con rabbia feroce, la martella  di  botte, di pugni, e di calci. Ma non è senso di compassione
e il suo aguzzino, con rabbia feroce, la martella di botte,  di  pugni, e di calci. Ma non è senso di compassione nel cuore
con rabbia feroce, la martella di botte, di pugni, e  di  calci. Ma non è senso di compassione nel cuore di
la martella di botte, di pugni, e di calci. Ma non è senso  di  compassione nel cuore di quest'uomo? Le bestie son bestie:
pugni, e di calci. Ma non è senso di compassione nel cuore  di  quest'uomo? Le bestie son bestie: ma quest'uomo è più
Le bestie son bestie: ma quest'uomo è più bestia  di  loro! Non può dirsi civile un paese, dove queste brutalità
morte del Cavour. Camillo  di  Cavour, anche dopo il trionfo, non si era concesso un
anche dopo il trionfo, non si era concesso un istante  di  riposo. Voleva portare il suo Re ed il tricolore a Roma ed
ed il tricolore a Roma ed a Venezia. Ma non ebbe la gioia  di  veder compiuto il suo sogno. Spossato dalle ansie e
il suo sogno. Spossato dalle ansie e dall'immane lavoro  di  quegli anni memorandi, Camillo di Cavour soggiacque il 6
e dall'immane lavoro di quegli anni memorandi, Camillo  di  Cavour soggiacque il 6 giugno 1861 ad una malattia, che lo
Nel delirio, il grande ministro parlava senza tregua  di  quanto era stato fatto e di quanto rimaneva ancora da fare
ministro parlava senza tregua di quanto era stato fatto e  di  quanto rimaneva ancora da fare per l'Italia. «Fate presto a
le braccia, ed il tempo è prezioso». I santi nomi d'Italia,  di  Venezia, di Roma, del Trentino, dell'Istria ritornarono su
ed il tempo è prezioso». I santi nomi d'Italia, di Venezia,  di  Roma, del Trentino, dell'Istria ritornarono su le labbra
NECESSITÀ  DI  COLONIE ITALIANE E LA CONQUISTA DELLA ERITREA. Il regno di
DI COLONIE ITALIANE E LA CONQUISTA DELLA ERITREA. Il regno  di  Umberto I fu illustrato non soltanto da opere di bontà, ma
Il regno di Umberto I fu illustrato non soltanto da opere  di  bontà, ma anche dall'acquisto delle prime colonie in
ma anche dall'acquisto delle prime colonie in Africa. Sotto  di  lui infatti fu occupata sul Mar Rosso la regione, poi
nell'Asia., nelle Americhe vi sono grandi estensione  di  terre, ricche di prodotti naturali, ma abitate da
nelle Americhe vi sono grandi estensione di terre, ricche  di  prodotti naturali, ma abitate da popolazioni indigene
invece, grazie alla loro civiltà, conoscono il valore  di  quei prodotti, e ne usano per dare maggior sviluppo alle
sviluppo alle industrie ed ai commerci dei propri paesi,  di  cui accrescono così la prosperità e la potenza. È quindi
patria, e per recare agli indigeni la luce ed i benefici  di  una civiltà superiore. Le terre così occupate son dette
ne possedeva alcuna. Eppure essa era già salita al livello  di  grande potenza. La sua popolazione superava i trenta
e i suoi commerci, in continuo sviluppo, avevano bisogno  di  quantità sempre maggiori di quei prodotti naturali, di cui
sviluppo, avevano bisogno di quantità sempre maggiori  di  quei prodotti naturali, di cui pur troppo il suo suolo è
di quantità sempre maggiori di quei prodotti naturali,  di  cui pur troppo il suo suolo è povero. Era quindi vitale
Ai territori divenuti per tal modo italiani fu dato il nome  di  Colonia Eritrea. Alla nostra conquista si opposero con
con accanimento le bellicose tribù indigene. A Dògali orde  di  abissini assalirono una esigua colonna di 500 italiani al
A Dògali orde di abissini assalirono una esigua colonna  di  500 italiani al comando del colonnello Tommaso De
Tommaso De Cristoforis. I nostri soldati attesero  di  piè fermo l'urto di quei demoni urlanti, e caddero tutti
Cristoforis. I nostri soldati attesero di piè fermo l'urto  di  quei demoni urlanti, e caddero tutti sul posto, combattendo
tutti sul posto, combattendo senza aver indietreggiato  di  un passo. L'eccidio di Dògali fu più tardi vendicato con le
senza aver indietreggiato di un passo. L'eccidio  di  Dògali fu più tardi vendicato con le vittorie di Coatìt e
L'eccidio di Dògali fu più tardi vendicato con le vittorie  di  Coatìt e di Senafè. Anche i Dervisci, che avevano assalito
Dògali fu più tardi vendicato con le vittorie di Coatìt e  di  Senafè. Anche i Dervisci, che avevano assalito la colonia,
in rotta ad Agordàt e a Càssala. Ma poi si mosse contro  di  noi lo stesso imperatore d'Etiopia, Menelik, con più di
di noi lo stesso imperatore d'Etiopia, Menelik, con più  di  centomila abissini. Ad Amba Alagi affrontò quelle orde il
Vincenzo Galliano, difese con magnifica tenacia il forte  di  Makallè. Il 1° marzo 1896 il nostro piccolo esercito
esercito coloniale - i soldati italiani erano poco più  di  10.000 assalì audacemente presso Adua i centomila guerrieri
10.000 assalì audacemente presso Adua i centomila guerrieri  di  Menelik: uno contro dieci! Dopo lunghe ore di battaglia
guerrieri di Menelik: uno contro dieci! Dopo lunghe ore  di  battaglia furiosa, in cui inflissero al nemico gravissime
ripiegare. Gli stessi Abissini esaltarono nelle canzoni  di  guerra il loro eroismo sfortunato, e Menelik non osò
tenue raggio  di  luna cade dall'alto, nella stanza di Ninetta. Stende un
tenue raggio di luna cade dall'alto, nella stanza  di  Ninetta. Stende un tappeto di luce sul pavimento. Ninetta
cade dall'alto, nella stanza di Ninetta. Stende un tappeto  di  luce sul pavimento. Ninetta vi pone sopra i piedini nudi e
Ninetta vi pone sopra i piedini nudi e cammina sul tappeto  di  raggio di luna che la porta lontano come un treno. Eccola
pone sopra i piedini nudi e cammina sul tappeto di raggio  di  luna che la porta lontano come un treno. Eccola sulla
- Vuoi entrare nel mondo della luna? Ninetta non ha tempo  di  risponderle; la luna l'ha inghiottita.
 di  affrontare i soldati stranieri. E dalle loro labbra tuonava
i soldati stranieri. E dalle loro labbra tuonava l'inno  di  Mameli:
GARELLI IL GIOVINETTO CAMPAGNUOLO PRIME NOZIONI  DI  MORALE, DI IGIENE E D'AGRICOLTURA per le scuole primarie
GARELLI IL GIOVINETTO CAMPAGNUOLO PRIME NOZIONI DI MORALE,  DI  IGIENE E D'AGRICOLTURA per le scuole primarie rurali I.
vite in Italia. Un vol. in-12° L. 1 - Sul miglior modo  di  fare i vini comuni. Memoria premiata con medaglia d'oro. 2ª
buon coltivatore. Libro per le scuole rurali e per la gente  di  campagna, premiato con medaglia d'argento dal Congresso
premiato con medaglia d'argento dal Congresso Pedagogico  di  Napoli. 12ª edizione . . . . . . » 0 80 Lezioni popolari di
di Napoli. 12ª edizione . . . . . . » 0 80 Lezioni popolari  di  economia rurale, dette nelle Conferenze magistrali agrarie
economia rurale, dette nelle Conferenze magistrali agrarie  di  Torino. Un vol. in-12° . . . . . . » 1 - Manuale di
agrarie di Torino. Un vol. in-12° . . . . . . » 1 - Manuale  di  viticoltura e di vinificazione per gli agricoltori
Un vol. in-12° . . . . . . » 1 - Manuale di viticoltura e  di  vinificazione per gli agricoltori italiani. Un vol. in-12°,
in-12° con figure» 0 60 TORINO - VINCENZO BONA, TIPOGRAFO  DI  S. M.
l'immaginazione in ogni parte del mondo, a cose remotissime  di  spazio e di tempo, dalle palafitte lacustri dell'età
in ogni parte del mondo, a cose remotissime di spazio e  di  tempo, dalle palafitte lacustri dell'età preistorica alle
i giovani greci lottanti al Pancrazio, e dame e sonatori  di  lira e poeti tragici e ninfe cacciatrici di Diana ravvolte
dame e sonatori di lira e poeti tragici e ninfe cacciatrici  di  Diana ravvolte nella palla, e i lottatori delle feste
nella palla, e i lottatori delle feste panatenée in onor  di  Pallade, e i Bolognesi antichi plaudenti alla battaglia
e i Bolognesi antichi plaudenti alla battaglia d'ova e  di  porci della Pachetta. Ci son balenati dinanzi Attilio
spasimando, guarda il sole, e Carlomagno circondato  di  Paladini, e i Palleschi e i Piagnoni, partigiani e
e Pantalone, la maschera veneziana, e Pantagruele, figlio  di  Gargantua; e di là da questa maravigliosa processione, una
maschera veneziana, e Pantagruele, figlio di Gargantua; e  di  là da questa maravigliosa processione, una fuga di palazzi
e di là da questa maravigliosa processione, una fuga  di  palazzi famosi, i palmizi ridenti di Liguria e di Sicilia,
processione, una fuga di palazzi famosi, i palmizi ridenti  di  Liguria e di Sicilia, e il Palatino e il Panteon e le
una fuga di palazzi famosi, i palmizi ridenti di Liguria e  di  Sicilia, e il Palatino e il Panteon e le paludi Pontine e
libri, a tante cose e così diverse in così breve tratto  di  lettura? E quante n' ho tralasciate! Ma
soffermò al letto dei colerosi, ebbe per tutti una parola  di  speranza e di fede, tra l'ammirazione dei medici e degli
letto dei colerosi, ebbe per tutti una parola di speranza e  di  fede, tra l'ammirazione dei medici e degli infermieri, che
il rischio cui si esponeva il Sovrano. E l'augusta consorte  di  Umberto I, Margherita di Savoia, fu donna di alto
il Sovrano. E l'augusta consorte di Umberto I, Margherita  di  Savoia, fu donna di alto intelletto e di squisito sentire,
consorte di Umberto I, Margherita di Savoia, fu donna  di  alto intelletto e di squisito sentire, ben degna di essere
I, Margherita di Savoia, fu donna di alto intelletto e  di  squisito sentire, ben degna di essere la prima regina del
donna di alto intelletto e di squisito sentire, ben degna  di  essere la prima regina del giovane Regno d'Italia.
a ridere: fatto poco sorprendente perchè i ragazzi ridono  di  tutto, e specialmente di ciò che non capiscono. Il signor
perchè i ragazzi ridono di tutto, e specialmente  di  ciò che non capiscono. Il signor Goffredo fece loro cenno
ciò che non capiscono. Il signor Goffredo fece loro cenno  di  tacere: e si sa bene che gli scolari, quando si tratta di
di tacere: e si sa bene che gli scolari, quando si tratta  di  ascoltare le savie parole del maestro sbadigliano, mentre
del maestro sbadigliano, mentre invece, quando capita  di  allungar l'orecchio allorchè gli altri parlano dei fatti
Goffredo aveva capito che si trattava fra quei contadini  di  una discussione innocente ed anzi utile: perciò aveva
ed anzi utile: perciò aveva permesso l'indiscrezione  di  ascoltare.
domenica dell'anno doveva leggersi la vita della fondatrice  di  un Istituto femminile; e la direttrice, dopo maturo esame,
dopo maturo esame, aveva scelto Maria Anna Carolina  di  Sassonia, granduchessa di Toscana, fondatrice dell'Istituto
aveva scelto Maria Anna Carolina di Sassonia, granduchessa  di  Toscana, fondatrice dell'Istituto della Santissima
fondatrice dell'Istituto della Santissima Annunziata  di  Firenze, come quella che l' educazione femminile aveva
come quella che l' educazione femminile aveva intesa meglio  di  parecchi altri, e più conforme al concetto che ne aveva; e
questa ultima domenica dell' anno si faccia commemorazione  di  una fondatrice di qualche famoso istituto femminile di
dell' anno si faccia commemorazione di una fondatrice  di  qualche famoso istituto femminile di Toscana; e non senza
di una fondatrice di qualche famoso istituto femminile  di  Toscana; e non senza ragione ha scelto la granduchessa
Annunziata. Questa buona e saggia principessa fu figliuola  di  Massimiliano, fratello di Federigo Augusto re di Sassonia;
e saggia principessa fu figliuola di Massimiliano, fratello  di  Federigo Augusto re di Sassonia; e nacque a Dresda nel
figliuola di Massimiliano, fratello di Federigo Augusto re  di  Sassonia; e nacque a Dresda nel 1799. Venuta su fin da
santissimi dei genitori e dei parenti, conobbe  di  buona ora quanto fossero vane e caduche le cose del mondo,
e caduche le cose del mondo, e si volse tutta all' amore  di  Dio e del prossimo, spendendo il suo tempo in opere di
di Dio e del prossimo, spendendo il suo tempo in opere  di  beneficenza, e nella lettura di libri dotti ed eruditi. Nel
il suo tempo in opere di beneficenza, e nella lettura  di  libri dotti ed eruditi. Nel 1817 venne sposa a Leopoldo,
Nel 1817 venne sposa a Leopoldo, principe ereditario  di  Toscana; e nella reggia di Firenze fiorirono più vivaci le
a Leopoldo, principe ereditario di Toscana; e nella reggia  di  Firenze fiorirono più vivaci le rare virtù, di cui aveva
nella reggia di Firenze fiorirono più vivaci le rare virtù,  di  cui aveva dato esempio nella reggia di Dresda; e la prima
le rare virtù, di cui aveva dato esempio nella reggia  di  Dresda; e la prima fra tutte quelle virtù fu la carità
famosi Istituti femminili, quello della Quiete, e l' altro  di  Ripoli; ma quelli sono per fanciulle nobili e qualificate:
d' Europa, facendogli studiare da' primi valentuomini  di  Firenze, por compilar poi il regolamento dell' Istituto
suocero granduca Ferdinando III, il quale destinò per sede  di  esso un soppresso concento di Via della Scala. Maria Anna
il quale destinò per sede di esso un soppresso concento  di  Via della Scala. Maria Anna Carolina si fece eleggere
parlare con le alunne, e diceva a tutte amorevoli parole  di  conforto, esortandole a studiare, e a divenir buone madri
conforto, esortandole a studiare, e a divenir buone madri  di  famiglia, e donne da casa. Ed anche quando per la morte di
di famiglia, e donne da casa. Ed anche quando per la morte  di  Ferdinando III divenne granduca Leopoldo II marito di lei,
morte di Ferdinando III divenne granduca Leopoldo II marito  di  lei, ed ella per conseguenza era granduchessa, anche allora
durò la sua vita, la quale si spense per una malattia  di  consunzione il 24 dì marzo del 1832, tra il compianto di
di consunzione il 24 dì marzo del 1832, tra il compianto  di  tutti, e specialmente delle alunne dell' Istituto." "Hanno
la buona e savia granduchessa non volle pensare a privilegi  di  nobiltà, ma volle pensar solo alla educazione della classe
regolamento si dice espressamente che la condizione prima  di  essere ammessa nell' Istituto è quella di appartenere a
condizione prima di essere ammessa nell' Istituto è quella  di  appartenere a famiglia civile e onorata: esso regolamento
esso regolamento poi vieta ogni lusso ed ogni mollezza  di  suppellettili o di trattamento: vuole che sia data, alle
poi vieta ogni lusso ed ogni mollezza di suppellettili o  di  trattamento: vuole che sia data, alle alunne la istruzione
che si facciano donne da casa, e buone mogli e madri  di  famiglia L' Istituto dell' Annunziata è stato mantenuto
è parsa degna, più lei che qualsivoglia altra fondatrice,  di  essere ricordata fra le donne illustri, la cui serie per i
Antonia - vedevo quasi tutto il mio paese: una scacchiera  di  tetti rossi e verdastri, alti e bassi, dai quali emergevano
D'inverno era scuro ed umido anche il colore del paese;  di  primavera, invece, i vecchi tetti si ricoprivano di musco,
paese; di primavera, invece, i vecchi tetti si ricoprivano  di  musco, di erbe ed anche di fiorellini, e le rondini ci
primavera, invece, i vecchi tetti si ricoprivano di musco,  di  erbe ed anche di fiorellini, e le rondini ci stavano come
i vecchi tetti si ricoprivano di musco, di erbe ed anche  di  fiorellini, e le rondini ci stavano come in casa loro. La
che vedevo sporgendomi dalla finestra, pareva un viottolo  di  montagna, e infatti sboccava su un'altra strada che
tutto l'orizzonte ne era cinto; in parte coperte  di  boschi, con rocce di granito, o di pietra calcare o di
ne era cinto; in parte coperte di boschi, con rocce  di  granito, o di pietra calcare o di schisto, profumate da
cinto; in parte coperte di boschi, con rocce di granito, o  di  pietra calcare o di schisto, profumate da cespugli di
di boschi, con rocce di granito, o di pietra calcare o  di  schisto, profumate da cespugli di verbasco e di asfodelo.
o di pietra calcare o di schisto, profumate da cespugli  di  verbasco e di asfodelo. In autunno i colori di questi fiori
calcare o di schisto, profumate da cespugli di verbasco e  di  asfodelo. In autunno i colori di questi fiori
da cespugli di verbasco e di asfodelo. In autunno i colori  di  questi fiori impallidivano, finché d'inverno tutto si
nero, le nuvole coprivano le cinte più alte, e ogni giorno  di  più si sentiva forte il rumore del torrente ingrossato
i punti  di  una qualunque di esse hanno dall'altra la stessa distanza,
i punti di una qualunque  di  esse hanno dall'altra la stessa distanza, le due rette si
si dicono parallele. Nella fig. 12 sono segnate due coppie  di  rette parallele. Due rette parallele non possono avere
non possono avere alcun punto comune; invece due rette  di  un piano che non siano parallele si incontrano
in un piano e non hanno alcun punto comune. 72. La distanza  di  due rette parallele è quella di un punto qualsiasi dell'una
comune. 72. La distanza di due rette parallele è quella  di  un punto qualsiasi dell'una dall'altra.