Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale

267589
Dorfles, Gillo 30 occorrenze
  • 1999
  • Feltrinelli
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
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degenerazione cui abbiamo dianzi accennato e che, per un altro verso si riallaccia a certi cicli figurativi di de Kooning (le sue "Donne”), e dello

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surrealista dello stesso (oggetto deformato, naturalistizzato, personalizzato), né con quella cubista (oggetto smembrato, deformato, ribaltato), ma deve

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), attraverso l’evidenziarsi sempre più scoperto dello spazio interno che corrode e invade i volumi e le masse (e si ricordino le ligure bucate e

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"cinetisti”). Una posizione del tutto particolare è quella dello scultore italiano Fausto Melotti (1900), che dopo un precoce inizio costruttivista negli

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segmentare il vuoto dello spazio — divenuto esso stesso “materiale da costruzione” (Hepworth, Moore), a sottili incastellature di fili metallici (Lassaw

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La serie degli scultori, a cavallo tra la scultura tradizionalmente intesa e una nuova arte dello spazio, è illimitata; sarebbe impossibile esaurirla

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dei nostri giorni non può più avvenire secondo gli schemi di ieri: il processo dello sculpere — del carving — e quello del "modellare” sono andati

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La logica confluenza, da un lato del concretismo e dello strutturalismo, dall’altro del rifiuto dell’edonismo pop, si può rinvenire in quella

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Tra questi parametri occorre menzionare la possibilità d’intervento da parte dello spettatore, come ci viene offerta, ad esempio, dalle strutture

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dimesso, efìacé, quasi occasionale del medium usato, contrastava con l’efficacia plastica ed esistenziale dello stesso.

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incide a fondo sulla concettualizzazione temporale dello spettatore.

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comportamenti vari all’azione, aiuta la comprensione dello spettatore. Ma l’aspetto più singolare dell’operazione consiste, negli ultimi tempi, nella

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“attiva” dello spettatore all'azione, che costituisce la vera singolarità di questo genere di arte.

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citati, ad esclusione dello svizzero Winnewisser la cui vena — romantica e fabulistica — ricorda piuttosto certe situazioni di derivazione kleeiana).

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sempre rinnovati di ancorarsi allo studio del colore, della forma, del ritmo, dello spazio, in un’accezione questa volta di ritrovata artigianalità.

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interna, d'una materialità effimera e proliferante autonomamente, o di un nuovo strutturarsi del medium espressivo e dello spazio racchiuso a

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adotta il movimento come principio ed unico fine. Lo sviluppo di una bottiglia nello spazio, forme uniche della continuità dello spazio iniziano la sola e

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ad una natura-morta. Si tratta di trovare uno stato d’animo, una attitudine dello spirito che permetta di attingere liberamente alle fonti vive dell

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spazio visto attraverso di esse diviene sempre più malinconico. Sembra proprio che non vi siano limiti allo squallore dello spazio fisico: non

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2) L’oggetto materiale ha prodotto numerosi schemi concettuali; mentre questo punto di riferimento riguarda in genere l’occupazione dello spazio e la

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un grande sacerdote o di uno stregone dell’industria dello spettacolo.

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naturalisti e illusionisti, il che comporta, per conseguenza, lo shock, la sorpresa e l’impatto psicologico dello spettatore. [...] I soggetti che preferisco

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gruppo ha pubblicato anche una rivista dello stesso nome, che ha accolto importanti documenti sull’arte concetuale (di Kosuth, ad es.). Molto spesso

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nell’invenzione del segno ma nella "validità" dello stesso, e tale validità esula da ogni possibile riferimento a oggetti reali, a moduli arcaici, a

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, Oscar Gauthier, Ossorio, degli italiani Vedova, Moreni, Chighine, Carena, Parisot, Bionda, Bendini, Corpora, Santomaso (e in certo senso dello stesso

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In realtà “spazialismo" voleva significare una nuova concezione dello spazio fisico e fenomenico, nonché artistico, e indicava un’urgenza, avvertita

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— doveva trovare una sua più compiuta realizzazione. Non solo, ma questa qualità di luminosità e di ingerenza dello spazio esterno nella tela, fa si che l

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Zurigo nel 1960 sotto l'egida dello svizzero Max Bill il quale — valendosi dell’appoggio teoretico del filosofo tedesco Max Bense, e degli scritti

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collaborazione da parte dello spettatore. Potrebbe sembrare un luogo comune, e si potrebbe facilmente controbattere affermando che una collaborazione tra

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caso di Soto dove l’elemento cinetico è costituito da uno spostamento dello spettatore nei riguardi dell’opera. Ma c’è un'ultima categoria di oggetti

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