Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 77 in 2 pagine

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Cipí

206460
Lodi, Mario 18 occorrenze
  • 1995
  • Edizioni E. Elle
  • Trieste
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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Questa storia è nata nella piccola scuola di Vho di Piadena. I ragazzi scopersero dalla finestra della classe una intensa e drammatica vita che

Giac Renato Fucini, Il ciuco di Melesecche Ada Gobetti, Storia del gallo Sebastiano Ernst T. A. Hoffmann, Il bimbo misterioso Il libro della natura

Nel pollaio 76 Bocconi gialli 82 Il signore della notte 85 Cipí poliziotto 89 Il mistero svelato 93 Assemblea 97 Il racconto di Cipí 100 Al castello

sopra i comignoli, piú in alto della punta del campanile, piú su del parafulmine, sempre piú in su, nell'azzurro. Quindi si tuffò di nuovo verso il

Cipí e Passeri capirono che per convincere i passeri bisognava avere le prove e una notte supplicarono la luna: — O bella e gentile regina della

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fare per tenere sgombro il cielo da centinaia di nuvolette bianche e di nuvoloni che vengono lí a godersi il sole, tuttavia non si dimenticò della

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l'ala della mamma, scavalcò il nido e scappò: ma il salto fu cosí lungo che andò a sbattere il becco contro il camino.

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della sua compagna. Allora Mamí, commossa, si fece largo per avvicinarsi al figliolo che tanto bene aveva fatto alla piccola patria del tetto, e senza

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sei? Il povero passerotto, in mezzo alla caligine della cappa, cercava di volare su, ma invece andava sempre piú giú e il buio diventava sempre piú

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. Prima andarono sull'alto susino dell'orto dove ogni sera prima di dormire i passeri del tetto si raccontavano i fatti della giornata. Per Cipí fu

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grande albero dalle palline rosse al nastro d'argento, dalla cima della collina alle nuvolette rosa, dalla bandierina della torre all'erba dei prati, li

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, — gli sussurrava la passeretta, — vuoi che lavoriamo tanto per nulla? Qualche volta, quando il sonno tardava a venire, ascoltava i rumori della notte

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; piòpiò... e sgusciavano birichini sotto le ali della mamma che rispondeva alle loro chiamate con amorosa pazienza. La seconda visita delle passere

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Una fredda sera che il sonno tardava a venire, Cipí si sporse dalla tegola e vide un fatto straordinario: nel muro della casa di fronte c'era un buco

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signore della notte, — rispose la passera. — E chi è questo signore della notte? — E il protettore degli infelici, conforta chi ha una pena, aiuta chi ha

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di corte. Perché la fuggite? Appena questa voce tacque, l'altra incominciò: — Noi siamo venute dal cielo per portarvi nel paese della felicità senza

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parole invitavano gli uccelli nel paese della felicità. Io chiamai Passeri e lei, appena si affacciò, si accorse che dietro a quelle luci colorate, c'era

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Passerí disse: — Noi passeri del tetto abbiamo sempre avuto fiducia del signore della notte e ci sembra impossibile che sia un assassino. Io e te

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Lo stralisco

208641
Piumini, Roberto 32 occorrenze
  • 1995
  • Einaudi
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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gallette e carne secca per il resto della lunga navigazione. A prua, con la faccia magra dritta a Sud-Est, sedeva l'unico non marinaio di bordo: il

serenità: ma si affollavano e premevano confuse. Immagini, parole, sensazioni del viaggio recente, di Costantinopoli, della fastosa cerimonia, della

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10. L'uomo vestito di nero, di cui Gentile mai seppe il nome e mai ascoltò la voce, lo prelevò prima della mezzanotte del terzo giorno, dopo che, al

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11. Per quella notte, Gentile non fece che guardare e riflettere, senza preoccuparsi di cosa pensasse il guardiano della sua inattività: ma l'uomo in

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movimenti del volto vivo il divenire della sua grazia. Disegnando lentamente, incertamente, nel silenzio notturno, illuminato dai quattro grandi

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orientale al centro della stanza piú grande, verso l'ampia apertura verso la loggia, e il vento continuo dello stretto le agitava attorno la veste gialla come

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, gridava l'urgenza del punto sorgivo della sua bellezza, lo sguardo. Gli occhi della modella addormentata erano chiusi, e nulla le toglievano: la figura

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avrebbe fatto se, involontariamente, si fosse trovato alla presenza della favorita scoperta. Con la tela fra le mani, mentre la guida portava la cassetta

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. Gentile, spingendo indietro il capo, quasi a rinforzare la minaccia della lama, o comunicare che era avvertito, riprese a dire: — Io ho sentito

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trasformato in un riccio furente, mi dilanierebbe da dentro, e mi farebbe morire. Posò la mano accanto all'altra, sulla seta bianca della veste, nella

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verità ad una certa linea piú amara della bocca, ad una luce piú mesta degli occhi. Fu quel mostrarsi nel volto, da una parte, e nel raccogliere sulla

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pesci appena sotto la superficie, ai lati della chiglia tagliente. A destra, netta e lontana, la sagoma di Sciro sembrò stare immobile a lungo: poi

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accanto fra Diamante, stato novizio con lui a San Domenico, e come lui entrato, con assai meno valore, nello studio e nella pratica della pittura. Non

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altra opera, in città, che la nostra: e arrivandomi notizie della tua bravura, oltre che del tuo lieto spirito, sospiravo come chi ha perduto, prima

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chiesa. Solo piccoli spostamenti del capo su e giú accompagnavano i passaggi della preghiera. La luce del pomeriggio maturo, attraverso il rosone

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, umile donna della campagna, ma dotata di felicissima mano, che qui dentro ha imparato quello che sa, suor Marta copia testi sacri, lavorando con

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. — Attento, Filippo: così il peccato è piú grande, e il rischio maggiore! — Tralasciando il peccato, Diamante, non corro nessun rischio maggiore della vita

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, - disse Filippo guardando gli occhi della giovane, che però erano fissi alla soglia, — perché siano completi occorrerebbe dire a suor Marta di guardare o

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11. Alla fine della mattinata, suor Caterina aveva imparato che la pittura è molto piú complicata a dire che a fare, mentre Lucrezia Buti aveva

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ricevuto un ordine, e pur scontenta intendeva obbedire. La guardò affettuoso, complice nella silenziosa protesta, rispettoso della dolentissima obbedienza

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p. 1 Lo stralisco 73 Il ritratto segreto 149 Filippo a Prato Stampato nel giugno 1995 per conto della Casa editrice Einaudi dalla Fantonigrafica

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bambino era al centro della prima stanza. In quella, come nelle altre, pochi mobili di legno prezioso erano sparsi nello spazio chiaro. A qualche passo

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, colorando. Il movimento della mano di Sakumat era pacato: sapeva attendere che attraverso la parola, le risate e i ricordi, il segno fosse insieme

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Ganuan, signore della terra di Nactumal. Per suo ordine vengo a chiederti di salire alla nostra vallata, nel suo palazzo, perché egli ti vuole parlare

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doloroso. Al mattino riposava tranquillamente, ma era molto pallido. Un leggero sudore gli bagnava l'orlo delle labbra e della fronte. Ganuan vegliava con

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12. La costruzione delle nuove stanze fu interrotta. Poco dopo la fine della primavera Madurer ebbe un'altra crisi, peggiore della precedente. Per

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mia casa è la tua, e dei tuoi eredi. Se non vorrai fermarti nella tua casa, porterai con te metà della mia ricchezza in oro, pietre, spezie e stoffe

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capitano della Santo Paolo seppe di fitte scorribande corsare nell'Egeo orientale, e propose a Gentile di allargare il viaggio verso Nord, aggirando

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Doge, muovendo il capo avanti e indietro in un assenso solenne. — Ma è il momento ora di parlarvi della ragione per cui io e gli Anziani della

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molteplice sopra quello monotono della chiglia: facendo presto emergere lame di suono, grida di donne, bambini, asini, pecore, galletti, muezzin

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6. Il salone era immenso, e immensamente bello. Per tutti i dieci metri della loro altezza, le pareti mostravano scalini a intervalli di trenta

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i miei consiglieri, giacché la fama dei pittori veneziani valica il mare, come quella della bellezza della vostra città... Ma è il momento, mio

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