CONTESSA LARA IL ROMANZO DELLA BAMBOLA
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ULRICO HOEPLI EDITORE LIBRAIO DELLA REAL CASA MILANO
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ULRICO HOEPLI LIBRAIO EDITORE DELLA REAL CASA MILANO 1896
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CONTESSA LARA IL ROMANZO DELLA BAMBOLA ILLUSTRATO CON 16 DISEGNI DI GIUSEPPE PIERANTONI TERZA EDIZIONE
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non contradire in nulla la bambina; ignorando che della sua creatura già si diceva un gran male nelle case degli amici dove i fanciulli venivano
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facile che non si sa come ci possa essere della gente cattiva, quando, delle volte, una sola parola basta per consolare il proprio simile. Intanto era
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quegli eroi, serviamo a ispirare alla gente I'amore delle azioni grandi e gloriose e il rispetto della virtù e della bellezza. La Giulia ascoltava
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; e forse non ci pensavano, assorti com'erano in quel primo contatto inaspettato, che li aveva fatti uno dell'altra, più ancora dell'affezione e della
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dolcemente nel respiro primaverile; gli uccellini gorgheggiavano, rispondendosi da un colle a un altro. C'era nell'insieme armonioso della terra e del cielo
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la ricchezza del dono, voleva sfogar un po' la sua vanità dicendo alle amiche il gran valore della sua bambola. - Costa la promessa che tu sia buona
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, che si può dire vivesse nel campo, tranne poche ore della notte, e rassettavano la cucina. In questa più che in ogni altra stanza, era per loro il da
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. - E noi si balla, allora! - esclamò Nannina, cominciando a pigliar gusto all'idea della festicciuola. - Si balla! Si balla! - strillava Lucietta, che
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accappattoio di crespo della China color limone; poi le tolse di capo la reticella, le disfece le trecce, ma per quanto si provasse e riprovasse, non seppe
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Giulia, che aveva assistito a tutta la scena senza potervi metter bocca, rifletteva da sè sola su molte cose non belle sul conto della Marietta. Dio mio
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, impigliandosi, chi sa come, a uno degli spaghi che la facevano parlare. La Marietta tirò, non avvedendosi di nulla. - Mam...! - fece la vocetta nasale della
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propri affari, il signor de' Rivani scoperse, però, in una fattoria della Sardegna, un cavallino che corrispondeva perfettamente al suo desiderio, e che
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! Non l'avrebbe mica rimproverata; ma le avrebbe detto: T'amo! con affezione così vera, che la bimba, pentita della sua condotta, se la sarebbe ripresa
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scelta, alla quale la zia avea piacere ch'ella assistesse perchè le voleva assai bene; e quando della roba ch'era stata destinata a lei vedeva
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cautela que' lembi pendenti di pelle rosicchiata, che la Marietta avea finito di lacerare. Sembrava una piccola suora della carità in atto di osservar una
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' Rivani entrò nel magazzino e chiese che gli si facesse vedere la bambola celeste. Quella sì che sarebbe stata una bella cosa agli occhi della sua
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ore della scuola, quando la bambina rincasava, la fretta con cui ella apriva l'uscio di camera avvertiva la Giulia del suo arrivo. Allora il cassetto
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suo corpo roseo per ogni singhiozzo che agitava il pettuccio della bimba; tanto più che quel pettuccio rintronava spesso, massimamente di notte
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Camilla si faceva sempre più pallida; sembrava che gli occhi le si fossero allargati, per via della lucentezza strana della pupilla e di quel cerchio
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- Ah, vorrei una figlia che somigliasse a Camilla! - esclamò un giorno la signora de' Rivani, discorrendo con la sorella presso il capezzale della
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della propria esistenza; il destino di Camilla le parve il suo stesso destino; vivere e aver l'apparenza di morta; sentire e non poter dimostrare che
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Una volta, dinanzi all'uscio serrato della cameretta di Camilla, dove nessuno s'era più fatto vivo, la Giulia udì proprio fermarsi gente; e la chiave
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fiato aveva in gola. Alla sua chiamata si aperse quasi subito una finestra al mezzanino della casa stessa, e vi s'affacciò, spenzolandosi fuori, una
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di quello spago dicesse le parole. Dalla parte di dietro della brutta casa in cui la Giulia era capitata, trovavasi una specie di cortile sterrato con
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, davvero, aveva fatto tutto quello di cui si vantava? Certo, il visino ferito della Giulia doveva esprimere l'animo suo, perchè Orlando soggiunse:
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, lo so purtroppo: che ci si fa? Bisogna rassegnarsi a' decreti della Provvidenza. Di lì a qualche tempo il padrone fallì, e dovette vendere, è il
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Una triste vita, povera Giulia! Narrò, per filo e per segno, al nuovo amico tutti i suoi dispiaceri: l'indifferenza della Marietta, la morte di
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- Oh! - non si potè tenere di non dire la Giulia - se io avessi ancòra qualcuno che mi volesse bene, ti giuro che non m'importerebbe nè della
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