Chi vede un' alba di primavera nella nostra bella Italia, in questo cielo così quieto e trasparente della Lombardia, e non sente aprirsi libero il
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Non c' è poesia senza verità e senza virtù. Se la Musa non veste il semplice manto della verità, se la virtù non le insegna il suo casto e tranquillo
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della riva, o facevano una corsa su la montagna, e Arnoldo veniva con esse in compagnia. Era un alternar di risa schiette e d'allegri modi, un dolce
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Fra l'una e l'altra canzone facevano pausa; e le ultime voci s'andavano perdendo a poco a poco nell'aria silenziosa della notte, si che quasi non
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d'amori, come i giovinotti della città al caffè! Oh finiamola, oh' è tempo! Ecco appunto il signor Samuele, che viene a questa volta. Ehi, ehi, signor
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, verrà con noi, cara e segreta compagnia. E quando sorgeranno nel mezzo della vita i giorni delle lunghe prove e della tradita fatica, quando, fra il
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' un giardino; i suoi lieti bastioni, le sue porte, che ora ti ritraggono qualche idea della superba arte romana rimpicciolita da' compassi dell'arte
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delle fanciulle in codesti loro diporti della mattina, e dava la spie- gazione di tutto, meglio che non avrebbe fatto un facondo cicerone di piazza. Ma
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dovesse succeder così; sentivano ancora com'è dolce l' amare con quell'incerto desiderio e quella serenità modesta, che sono il più bel dono della
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sogni terribili e confusi avevano turbato i pochi, interrotti riposi della povera innocente! Era stato il delirio, il primo spavento d' un' anima
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di più. Il giovine ha bisogno della gloria e della felicità, o ne vuole almeno la sembianza! Quel giorno era una domenica. - Dalle sponde, e per le
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Il cameriere di lord Leslie apriva con cauto riguardo l'uscio della sala, ove al consueto se ne stava ritirato il suo signore; e, facendo una gran
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, dando fiato alle rauche cornette. Nell' interno della prima di quelle vetture sedevano un uomo vecchio e grave, e un bel giovane; sul sedile di
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non ci poteva veder dentro chiaro, s'era ficcato in capo di trovare il bandolo della matassa. Dunque, in meno d'un' ora, aveva narrata la strana
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abbagliato dallo splendore di audaci o sollazzevoli menzogne, desideroso più della verità che della opinione, prefersi contemplare e studiare quella che
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, ondeggiante, della candela vicina a spegnersi; i suoi pensieri erravano dietro le incerte larve della fantasia, si facevano tutti di fosco colore; una
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della via quasi, messo in fuga, mentre la turba curiosa s' arresta a contemplare un illustre cocchio vôto e due livree listate d'oro, alla porta d'un
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soffitte di legno di noce a cassettoni dell' antica galleria. Benchè il passo della fanciulla fosse tremante, e più tremante il suo cuore, nell
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Se mai, al tramontar d' un bel giorno, quando, miei giovani amici, andate a zonzo per le vie della città, lasciando vagar la fantasia dietro gli
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d'Almaviva, nel suo mantello; un'altra andar sola sola, rasente la muraglia, e via dilungarsi in mezzo della gente; un' altra poi, giunta a capo della via
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Nel salotto d' un modesto albergo della città un giovine passeggiava su e giù, coll' andar lento, interrotto, di chi è preoccupato da profondo e
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pittoresca veduta di quelle cinque miglia di lago, chiuse fra Como e la punta di Torno. Su quel terrazzo, che è come il prolungamento d' un' ala della casa
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di cent' altri: tutto mi rapi, mi commosse; e ciò, posso dirlo, fu quasi il principio della mia conversione. Conobbi molti uomini d'alto ingegno, di
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una parte lontana della città, presso a uno de' nostri abbandonati terraggi. Da un fianco, il murello d'un' ortaglia che fa gomito nell'attiguo
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Ma nel dolce suo rapimento veniva a turbarla, l' acuta voce della piccola Savina, la quale era inquieta, caparbia, un vero demonietto; nè poteva star
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campanile d'un lontano paese. E la neve, già promessa dal rovajo della notte precedente, cominciava a cader fitta, quieta, a larghe falde; ben presto
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notte fatale in cui era fuggita dalla casa del suo ultimo padrone, appese quel povero dono accanto all'altare, come un' offerta della cosa più cara
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novellieri del paese n'ebbero a cianciar per lungo tempo, a farne le più belle e strane conghietture del mondo. Nel mezzo della stanza, sopra il seggiolone
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suo ardore politico; e, ceduto il diritto della lettura al signor Gaspero, si era rassegnato alla parte dell' ascoltatore, accontentandosi, durante
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odioso?... no, no! dimmi che non è vero! E perdonami; io voleva un poco delle tua felicità, un poco della pace del tuo cuore. Parla Maria! ma non mi
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che si diffonde dalla silenziosa maestà della natura, una specie di vaghezza dolorosa che ne fa parer bello lo stesso terrore, e in uno quella
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, strinse illustri amicizie, e molto profuse della sua ricchezza. Alla fine, lord Giorgio era morto nel suo feudale castello dell'Hampshire; e per
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- Ecco, dicevo tra me, dove va a nascondersi la semplice poesia, amica del sole e del cielo sereno. Le rimembranze della passata età, le schiette
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l'uscio, e due donne in un gruppo comparir nel vano della porta: una d'esse teneva alzata dinanzi agli occhi una fumigante lampanetta, che maggior lume
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2 di settembre 18**. Eccomi nella solitudine, fra quelle Alpi che sempre amai, che vidi fin dagli anni della fanciullezza circondare la più bella
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O mio lago, o splendida gemma della Lombardia! tu fosti mio primo amore. Oh! perché non nacqui più povero ancora di quel che sono? Se mio padre
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, trovai la Bibbia sul mio tavolo: a caso l'apersi, e mi venne sott' occhio quel lamentoso e poetico salmo con cui il profeta, ne' giorni della
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problema della vita non si risolve mai interamente che nell'estremo punto dell'esistenza morale. Ho veduto molti filosofi studiare l'uomo in culla con ogni
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' era chetamente addormentato nel suo seggiolone a canto del camino, dopo aver veduto il fondo della sua antica e fedele galéda. Erano forse passate
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7 d'aprile 18.... Eterno Iddio! abbi compassione della mia vita!... Ho ricevuto or ora una lettera di mia sorella. M' annunzia che il mio povero e
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tradizione dell' Alpi! E il mio pensiero, raffigurando la sembianza dell'Assunta, ricordò ancora la fine della povera Angiola Maria, alla quale parevami
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LIB. SECONDO. V. Partenza e mistero . . . Pag. 185 - VI. Il fratello e la madre » 199 - VII. Il pane altrui » 215 - VIII. Le alunne della crestaja
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Così cantava, ma la voce della giovinetta era malinconica e lenta: il suo canto mori sull' acque del lago, come il gemito d' una colomba. « Che buona
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Non era finita la canzone, che le due sorelle discernevano, al basso della costiera, un giovine agitare un fazzoletto bianco; quel giovine sùbito fu
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sorge poco sopra della riva, sull'orlo d'una facile discesa, e par quasi nascondersi dietro il lento dosso che forma l' ultima radice della montagna. Un
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buon Andrea aveva cominciato a sentire il peso della vecchiezza. Già da tre o quattr' anni aveva appesa sopra il suo capezzale il fedele archibugio
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involontariamente i passi, quasi tenendo dietro alla foga delle idee che lo crucciavano, uno sconosciuto, il quale presso al margine della strada era
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In quel mezzo, dopo il primo incontro d' Arnoldo e di don Carlo, lungo il solitario sentiero della montagna, la conoscenza loro s' era fatta non
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malinconia e la meditazione, ma ha bisogno d' un affetto più potente che l' aiuti, e gli faccia sentire il fremito della vita; sia l'amore o l'ambizione, la
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compagni miei di studii e di vita, quanti, ohimè! disparvero al principio della via! Quanti furono divisi per sempre dalle private e pubbliche vicende
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