Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 379 in 8 pagine

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Enrichetto. Ossia il galateo del fanciullo

179025
Costantino Rodella 1 occorrenze
  • 1871
  • G.B. PARAVIA E COMP.
  • Roma, Firenze, Torino, Milano
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castiga con aspra disciplina, privandoci per questa cagione del consorzio e della benevolenza degli uomini. - GIOVANNI DELLA CASA.

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Pagina 5

Galateo morale

196338
Giacinto Gallenga 49 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino-Napoli
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in compagnia di donne, avrai cura di tenerle al riparo della sferza del sole e del polverìo della strada, scegliendo i luoghi più comodi ed ombrati

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milioni è il popolo, il buon popolo che strilla sotto il peso delle imposte, che si lagna della scarsità del salari, della carezza dei viveri, il

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di sollevare i bisogni della fame, ma che va in quella vece ad alimentare quella vile e stolta passione del giuoco. Ho letto in non so qual giornale

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tutta la risposta che mi dànno quando hanno la bontà di accorgersi della mia partenza. L'altra fa scrivere il suo dare a libro, e dà bravamente il

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de'suoi affari: egli deve lottare unicamente cogli altri negozianti colle armi della lealtà, dell'esattezza, dell'onesto guadagno e della cortesia

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che fa la base della sua fortuna. Completata la sua istruzione nei viaggi, egli veniva dopo un certo tempo eletto membro del Parlamento in cui fece

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alle quali si espone. STUART MILLER - La libertà. La gentilezza in società è come la tacita influenza della luce che dà colore a tutta la natura. Essa

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Un buon segno della crescente civiltà nel ceto degli operai è la floridezza di molte della società che ne prendono il nome: poiché l'obbligo di

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frutti delicati e soavi della civiltà, della temperanza, dell'istruzione troverà insipido e intollerabile il consorzio degli zotici, degli oziosi

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fanciulla e di sposa; scomparsi gli arredi, gli abiti, il corredo della casa, il patrimonio intiero della povera famiglia nelle ingorde fauci degli uffici di

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miasmi delle risaie, non han d'uopo né di minor animo, né di minore virtù del soldato a cui soccorre almeno nelle noie della guarnigione o nei rischi

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retta alle persone e di inchinarsi alle regole della urbanità e della cortesia. Tu li vedi ognora col viso rannuvolato, con un fare da istrice che

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Per poter fare senza della cortesia, della civiltà, bisognerebbe disgregarsi dall'umana famiglia; ma come potrassi ciò ottenere, se perfino i deserti

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Invece noi osserviamo dappertutto che le disposizioni della nostra natura, anche quand'essa è viziata, ci portano alla sociabilità, che è il primo

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L'autorità dei poteri consacrati della legge non potrebbe essere esercitata a profitto di tutti, se tutti non vi si sottomettessero, non solo con

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I magistrati sono i rappresentanti della legge, che è quanto dire della religione, della giustizia; e nell'esercizio delle loro funzioni nessun

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Considerando i modi che noi vediamo adoperarsi da certi alto locati della società, da certi funzionari superiori tanto civili (così detti) come

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dal deplorare in nome della civiltà, in nome della umanità, in nome della stessa giustizia, che non si compiace né di collere, né di vendette, questi

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pubblico la simpatìa e l'appoggio di questo pubblico stesso. E infatti la polizia che si contiene nei limiti d'azione della vigilanza e della tutela

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Dunque siamo intesi sul significato della parola civiltà. Come vedete, erra chi la crede una scienza fredda, un convenzionalismo di parole, di atti

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Della vera civiltà e gentilezza diedero non men belle esatte definizioni i grandi ingegni antichi e moderni. Ma lasciamo stare Greci e Romani, che ne

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mente, si lascia poco per volta trascinare a commettere delle ignobili azioni. I difetti della civiltà, della gentilezza nella nostra natura noi possiamo

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Gli avvocati e i causidici guadagneranno molto dal lato della cortesia, e di tanto ne andrà più celebrata la fama di loro moderazione, quanto più si

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LEOPARDI — Sul monumento di Dante. Parlando di belle arti e di lettere, parti egregie della civiltà delle nazioni, il campo diventa si vasto che

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al suon della cetra d'Anfione; Arione salvato dai delfini tratti all'incanto de'suoi ineffabili concenti, attestano della fede nudrita dagli antichi

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E quali conforti non arreca agli uomini provati dalla sventura il dolce esercizio delle belle arti, della poesia? Dante ingannava le pene

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affatturando l'anima di molti scrittori ed inspirando in essi una confidenza nel proprio valore che è poi madre della temerità, della intemperanza e della

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retto, del giusto e dell'onesto? D'AZEGLIO — Lettera agli elettori. Gli abusi della stampa si dovrebbero correggere non tanto dal lato politico, quanto

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vittoriosamente con tutta l'autorità, del loro ingegno, della loro erudizione, della loro esperienza, per mezzo di pazienti e continuati insegnamenti, con

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circostanze della vita. Quando mai lo studio della bellezza, della decenza, della virtù insomma potè dirsi inutile ed inopportuno? Io credo di entrare nelle

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mattina, per così dire, purissimo nel senso più avanzato della parola, va a letto la sera radicalmente trasformato in istromento ed ammiratore di

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servizio della ricchezza, della potenza quella forza morale che è in grado di esercitare sulle coscienze de'suoi fratelli; peggio ancora quando questa forza

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gesta dei forti uomini, fecero ognora spiccare accanto al pregio del valore nei loro eroi quello della cortesia, della gentilezza, inseparabili dalla

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rispondersi: e deve trar fuori quel poco che sente dal suo cuore, dove ha delle nicchie che egli stesso ignora, della profondità che egli non ha mai

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; no, voi obbedite, sacrificando per essi un po'del vostro danaro, alla voce della coscienza che ve ne fa un dovere. E qui non è tutto. Voi dovete

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dicendo. Ma che perciò? non dovete voi compatire la loro miseria più grande, quella della loro cecità, della loro corruzione? non sono essi stessi le

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loro imprudenze, che lo starne sempre lontani. Sono della natura delle donne, salva la gentilezza, colla quale queste compensano ordinariamente il

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abbatte, sterpa, inaridisce ai campi le verdi speranze, tu li vedi a vent'anni fiaccati dall'ozio, abbrutiti dal vizio parlar della vita disperatamente

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infanti, ci nutrono, ed educano ai piaceri e ai dolori della vita, e quando ce ne dipartiamo raccolgono i nostri ultimi sospiri. Inabili forse ai

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radicalmente al domicilo del povero, dove la mancanza delle minute cure, della continua vigilanza, della pulizia, della quiete, del corredo completo

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Eguaglianza morale della donna! Stupenda concezione cristiana a cui dovette questa debole e perseguitata creatura di vedersi restituita nel godimento

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dimensioni della tua tavola e la capacità della tua sala; onde gli ospiti non abbiano ad uscire di casa tua in compagnia della fame, né siano costretti a

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temperanza, parrebbe che non ci dovessero entrare i poveri a cui manca sovente il necessario per i bisogni più indispensabili della vita. Eppure

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natura; avvezziamoli fin dai teneri anni a considerare il mondo, la società quale essa è, e pur tenendoci nei limiti della loro intelligenza e del riserbo

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nella quantità. Non sarebbe un incamminarli per le vie della civiltà a della moderazione l'avvezzarli fin dalla gioventù a soddisfare una delle più vili

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sfarzo degli addobbi, né il lusso di numerosi servi ponno supplire alla mancanza della pulizia e dell'ogni cosa a suo luogo; qualunque più modesta

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Dai reciproci riguardi, dal rispetto che nutrono gli uni per gli altri i fratelli, dipende in massima parte il tesoro della domestica armonia. Scorre

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descrivere gli effetti che derivano dalle mancanze civili che si notano in molti atti della vita pubblica dei cittadini.

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Questo di giorno. Ma al cader della notte le cose cangiano d'aspetto: quella che è detta vigilanza nel portinaio (e che si riduce qualche volta a un

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