Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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LARA IL ROMANZO  DELLA  BAMBOLA
HOEPLI EDITORE LIBRAIO  DELLA  REAL CASA MILANO
HOEPLI LIBRAIO EDITORE  DELLA  REAL CASA MILANO 1896
LARA IL ROMANZO  DELLA  BAMBOLA ILLUSTRATO CON 16 DISEGNI DI GIUSEPPE PIERANTONI
al nuovo amico tutti i suoi dispiaceri: l'indifferenza  della  Marietta, la morte di Camilla, la manìa speculatrice della
della Marietta, la morte di Camilla, la manìa speculatrice  della  Rachele, la crudeltà d'Attilio; e quand'ebbe finito,
mezz'ombra grigia, che accresceva la tristezza nel cuore  della  povera Giulia. - Capisco - riprese Orlando - a te rincresce
 della  propria esistenza; il destino di Camilla le parve il suo
un rumor di voci e di passi giungeva fino a lei, dal resto  della  casa. Ma subito le voci s'affievolivano; s'allontanavano i
ricordò del tempo in cui stava chiusa nell'armadio in casa  della  Marietta, quando il sorcio le rosicò il piede. Adesso il
italiano reputata la pubblicazione di questa Autobiografia  della  mia nobile amica, nel momento in cui, per sentenza della
della mia nobile amica, nel momento in cui, per sentenza  della  moderna civiltà e per legge dell'Italia redenta, la
Due Sicilie vengono ritratti in episodi tanto meritevoli  della  generale attenzione; la barbara pressione, che l'or estinto
è una virtù così facile che non si sa come ci possa essere  della  gente cattiva, quando, delle volte, una sola parola basta
vanitosa era stata, non c'è che dire: si ricordava ancora  della  superbia con cui guardava le sue compagne della vetrina, a
ancora della superbia con cui guardava le sue compagne  della  vetrina, a Milano; si rimproverava d'aver troppo amati i
di segatura come lei, che pativano nelle stamberghe  della  povera gente. Forse il Signore aveva voluto punire codesto
sempre pronta la facezia che rasserenava il visino ferito  della  povera Giulia; la quale, per compensarlo, gli faceva capire
faceva coraggio dicendole che neppure le donne dell'epoca  della  cavalleria si lavavano mai, perchè non ne avevano il tempo,
io una volta ancora la vittima dell'animosità di Riario e  della  sua camorra, o piuttosto qualche imputazione d'altra
che i preti non avrebbero mancato di spargere, a detrimento  della  mia riputazione, e a loro propria discolpa? All'idea di
energia, con che aveva resistito fino allora ai colpi  della  sventura. Per essere uomo, e non donna (non fosse che per
e d'una penna, avrei rinunziato, non dirò all'esistenza,  della  quale può soltanto disporre chi l'ha creata, ma sicuramente
è replicato: e io zitta. Al terzo picchio, sento la voce  della  priora, che mi prega di aprire. "Non sono padrona neppure
devoti: ne potrete leggere quanti vorrete." Il cerchio  della  mia vita si ristringeva sempre di più. Le domandai quali
con raccapriccio un disordine nelle idee, un intorpidimento  della  ragione, di cui, volendolo pure, non poteva indagar la
i mattoni? Quanto più mi sforzava di riafferrare il timone  della  ragione che di mano mi sfuggiva, tanto m'avvedeva ch'io non
per qualche tempo non facile a determinare, un periodo  della  mia esistenza, oscillante ad intervalli fra il senno e lo
de' miei delirii gli recherebbe; ma nel continuare il filo  della  narrazione con uguale esattezza e pel solo dovere di non
qui una preghiera; e questa è, ch'io non sia aggravata  della  responsabilità d'alcuni atti commessi negli intervalli di
di rivolgermi parole di compassione; ma, non meno tenera  della  sua carica, aspirava all'approvazione de' superiori
la rifiutai. La notte che seguitò fu la più angosciosa  della  mia vita: vera agonia di morte. M'alzai più volte per
e contro il re: strana accoglienza ad un direttore  della  censura pubblica! Don Pietro Calandrelli credette di poter
visita di preti censori ed inquisitori. Liberatemi dunque  della  vostra presenza se non volete ch'io ricambi insulto per
ad ogni istante o una morte immediata o la restituzione  della  libertà. Al sesto giorno le forze per alzarmi di letto mi
vi conduce l'umanità; ma se venite a prestarmi i soccorsi  della  vostra professione, io vi congedo al momento!" Non aveva
dell'arsenico, e mettevano in pericolo cosa più preziosa  della  mia vita. Per evitare un violento conflitto, volli passare
le cassette, spinsero l'esame per fino ne' penetrali  della  biancheria. I soli oggetti che attirarono l'attenzione loro
un carme alla Libertà di Dionisio Salomos, eminente poeta  della  Grecia moderna. Fatta questa cattura, l'odiosità della
della Grecia moderna. Fatta questa cattura, l'odiosità  della  ricerca fu adonestata col sequestro di coltelli, forchette,
Io m'era lasciata prendere all'esca; più del brodo e  della  ricetta m'avevano rianimata le parole del medico. Il giorno
chiese al parlatorio le mie nuove, ma non salì. Sul finire  della  settimama io ricominciava pian piano a cibarmi..... ma
fosse richiamato. Ei venne alfine. Com'ebbe avuto contezza  della  mia salute, gli domandai del giorno in cui mi sarebbe stato
Ei mi rispose in termini evasivi: non mi tolse la speranza  della  redenzione per non farmi ricadere, ma disse non potermene
sotterfugio. Domandato alla priora chi avrebbe preso cura  della  mia biancheria, ed avuto in risposta che le sue converse
la polizia e l'arcivescovado. A dire il vero, i sospetti  della  polizia borbonica non erano ingiusti. Sortito avendo dalla
corrente delle abitudini, io ho mirato alla reintegrazione  della  libertà nella terra nativa, prima ancora che la storia
degli altri popoli più di noi inoltrati nella carriera  della  civiltà, fecero divampare nell'animo mio quel fuoco sacro
missione, cessai d'allora in poi di cercare all'ombra  della  cocolla quel centro occulto di operazioni, che metter
tiranni. Non erano dunque privi di fondamento i sospetti  della  polizia; ma chi l'aveva messa sulle mie traccie? Io non lo
irritante mi sopravvenne. Reluttando agli ordini replicati  della  curia di rindossare l'abito monastico, io ricevei l'ordne
confinata in un ritiro di provincia, e passare il resto  della  mia vita nella separazione illimitata da' parenti e dal
nel marciume d'un chiostro murato e ferrato la voce  della  ragione, del cuore e della volontà! A questa orribile idea
murato e ferrato la voce della ragione, del cuore e  della  volontà! A questa orribile idea la mia povera mente, già
di Costantinopoli. Era la notte del 16 luglio, un'ora prima  della  mezzanotte. Dopo d'aver piegato il ginocchio appiè del
del letto e innalzata la preghiera de' moribondi al Dio  della  misericordia, scrissi l'ultima lettera a mia madre, lettera
sepolto vivo e risvegliarsi inchiodato nel buio  della  bara, ah, mamma, credetemi, sono tormenti atroci! » Cara
Ah sì, io avevo tanto patito e patito, che il lume  della  ragione era spento! Perdonami, lettore, come spero m'abbia
il colpo, ma l'orrore e il ribrezzo che mi fece il freddo  della  lama, mi risvegliò da quel delirio. Non fa parte della
della lama, mi risvegliò da quel delirio. Non fa parte  della  legge divina anche l'istinto della propria conservazione?
delirio. Non fa parte della legge divina anche l'istinto  della  propria conservazione? La voce interna che al disperato
Messa nella chiesa del ritiro, ed informavasi ogni volta sì  della  mia salute, che del mio stato morale, e pietosamente a mio
accettava l'incombenza, purchè non intendessi di valermi  della  sua mediazione presso il capo della Chiesa napoletana. Gli
intendessi di valermi della sua mediazione presso il capo  della  Chiesa napoletana. Gli feci sapere ch'io era ben lungi dal
di partito o per orgoglio; era ministro al servizio  della  sofferente umanità, e non istrumento di casta feroce.
tentato di penetrare per mezzo del confessore nell'anima  della  penitente. Senonchè, vergognosi essi stessi d'una
monaca cospirante contro il principe e ribelle ai voleri  della  Chiesa, ch'ei non osò più chiamarsi amico mio. Oltre questa
del mio sostentamento. Di lì in poi, nonostante i sussidi  della  famiglia, furono molte le mie ristrettezze. Obbligata a
ancora in relazione col mondo di fuori: era l'involto  della  biancheria, prezioso messaggiero e confidente, che mi
d'averla accettata, anzi conserverò particolare memoria  della  Vita delle sante Martiri che vi trovai: libro interessante
all'uomo il privilegio dell'eroismo, ma col sagrifizio  della  giovinezza, della beltà, degli averi, e della stessa
dell'eroismo, ma col sagrifizio della giovinezza,  della  beltà, degli averi, e della stessa esistenza, colla pratica
sagrifizio della giovinezza, della beltà, degli averi, e  della  stessa esistenza, colla pratica d'ogni virtù seppe ancora
Chi può negare che uno fra i più maravigliosi prodigi  della  rivelazione sia questa novella devozione della donna alla
prodigi della rivelazione sia questa novella devozione  della  donna alla riforma della società, al rinnovamento del
sia questa novella devozione della donna alla riforma  della  società, al rinnovamento del genere umano? E questa fede,
offerta di primizie, il fiore degli affetti sull'altare  della  patria? Invece di scrivere romanzi, che con effimere
a guisa di Silvio Pellico, a contemplare la lotta  della  mosca caduta nelle granfie del ragno, e a quella vista
carteggio clandestino, quando m'accade di trovare nel nodo  della  pezzuola un dispaccio del seguente tenore: «Cerca
non sì tosto ebbe ricevuta la mia lettera. All'annunzio  della  visita d'un funzionario tanto eminente della Santa Sede
All'annunzio della visita d'un funzionario tanto eminente  della  Santa Sede tutto il ritiro andò in trambusto. La priora,
andò in trambusto. La priora, propensa ad arrogarsi l'onore  della  visita, corse precipitosa al parlatorio. Ma quale fu il suo
sentendo che il ministro del Sommo Pontefice domandava  della  sua prigioniera! Nell'incertezza se dovesse farmi scendere
udito un insolito andirivieni pei corridoi, uscíi ratta  della  mia stanza, mi precipitai per le scale urtando le monache,
e garbatissimo. Fece le più alte maraviglie al racconto  della  mia Odissea, ma non avendo giurisdizione diretta sul
Don Pietro Calandrelli?" "Io sono vostro superiore in nome  della  santa Chiesa cattolica." "Che cosa intendete per Chiesa
si potè sapere. Avuto alfine qualche sospetto sul fagotto  della  biancheria, l'inquisitore, mettendo in non cale ogni
che si sventolassero placidamente al sole. Ma Atlanta era  della  sua stessa generazione, immatura dell'immaturità della
era della sua stessa generazione, immatura dell'immaturità  della  giovinezza, ostinata e impetuosa come lei. La storia che le
erano state battezzate nello stesso anno. Nove anni prima  della  nascita di Rossella, la città era stata chiamata dapprima
recentemente ceduto dagl'Indiani Irochesi. La destinazione  della  ferrovia, Tennessee e l'Occidente, era chiara e definita;
palo nell'argilla rossa per indicare il termine meridionale  della  linea; e Atlanta - nata Terminus - cominciò ad esistere.
che a poco a poco si spinse verso il nord. La costruzione  della  ferrovia era veramente cominciata. Dalla vecchia città di
terza ferrovia fu costruita prima sino a Macon, nel cuore  della  Georgia; e poi a nord, attraverso la contea ove dimorava
un anatroccolo. Perché era cosí diversa dalle altre città  della  Georgia? Perché si sviluppava cosí presto? Dopo tutto,
gente che si faceva avanti a forza di gomiti. I fondatori  della  città, che la chiamarono successivamente Terminus,
volontà. Uomini irrequieti, energici, delle vecchie regioni  della  Georgia e di altri Stati piú lontani, erano attratti da
forse non ancora esplorate, per rivelare alcuni tratti  della  vita claustrale infino ad oggi rimasti inaccessibili a
svolgersi gradatamente i seguenti episodi. Conscia non meno  della  mia incompetenza che de' limiti di questo scritto, non mi
vasta congregazione monastica. Il soffio secolarizzatore  della  moderna civiltà, benchè respinto e talvolta dissipato
di due indigeni nemici avversi del pari all'emancipazione  della  coscienza e della ragione, dalla reazione del clero e dal
nemici avversi del pari all'emancipazione della coscienza e  della  ragione, dalla reazione del clero e dal politico
sollecitudine con che l'occupazione francese, a' tempi  della  repubblica, restrinse ai minori limiti possibili la
un quadro comparativo nota uno de' più accreditati organi  della  stampa francese. In Francia, a' tempi or ora accennati,
di 24 milioni di popolazione, contrapposta a' 37 milioni  della  Francia, è coverta da 82 ordini religiosi, e da 2,382
ovvero la popolazione intera d'uno Stato inferiore  della  Confederazione germanica. Ponendo in confronto, continua a
di una delle più opulenti e potenti e popolose nazioni  della  terra! Dalle cifre speciali passiamo ora alle generali. La
nel 1857-58 a 189,800 membri, cioè 1 su 142 laici!  Della  qual somma a cifre tonde: 82,000 nel Napoletano e nella
269 tra arcivescovi e vescovi, il che equivale a poco meno  della  metà delle sedi vescovili d'Europa, ed a niente manco che
dimoranti in Italia, volendo ora aggiungere gli altri  della  stessa nazione, che non vi dimorano, perchè distribuiti
22 Quarantisti  della  Metropolitana.........................................18
Cappellani  della  Real Cappella del Tesoro di S.
Maddalena de'Spagnuoli. . . 30 Id. scalzi {a Santa Maria  della  Verità . . . . . . . . . . 3 20 » 57 » Id. calzi {a San
Famiglia di G. C. detta de' Cinesi 1 33 34 33 34 Padri  della  {nella Casa de' Vergini . . . . 2 45 13 57 29 Missione . .
. . . 3 28 13 117 31 {S. Andrea delle Monache 44 11 Sorelle  della  {Regina Coeli. . . . . . . . . . . 2 87 160 » » Carità. . .
Dall'insieme di questo Censo risulta adunque come all'epoca  della  mia entrata nel monastero eranvi in Napoli persone, per
le suore sparse ne' diversi conservatorii e ritiri  della  città, e la classe delle Converse, classe celibe per
di 2,000, avrassi la somma totale di 9,000, indicante più  della  cinquantesima parte degli abitanti di Napoli, strappata
dalla Chiesa alla cooperazione sociale e all'incremento  della  popolazione. Uno sopra cinquanta! Misericordia! Quale
al passato, nemici del presente, sterili all'avvenire  della  loro patria.
che tramontando aveva ritratto i suoi raggi dai funerali  della  monarchia borbonica. Il 7 settembre è una di quelle date
avevano trovato in piedi tutta Napoli. Le principali vie  della  città stipate da più centinaia di mila persone, armate la
mia vita. Saputo l'itinerario, volli appostarmi al portone  della  Foresteria dove l'Eroe doveva scendere; grazie ad alcuni
La mia vanità fu soddisfatta più tardi nella piazza  della  cattedrale, in mezzo alle assordanti acclamazioni del
e scomposte le fattezze del trionfatore. Il pallore  della  sua fronte spirava non so quale mestizia, che faceva
fiso in quel momento sui bastioni di Mantova. I prodi  della  Grecia eroica salivano semidei nel cielo: quei de' tempi
spettatrice d'una fra le più grandi e commoventi scene  della  palingenesia cristiana. Ma che importano d'ora innanzi le
il Plebiscito delle donne in Napoli. Se però non sono amica  della  sottana nera, non conservo per essa risentimento. Ho
di consacrare questa scambievole simpatia coll'impronta  della  religione, e ricorremmo alla Chiesa per la benedizione del
nello stato in che Iddio pose la donna fin dalla settimana  della  Genesi. Perchè, compiendo gli offici di buona moglie, di
buona cittadina, perchè pur io non potrò aspirare a' tesori  della  Divina misericordia?FINE.
de' Rivani, discorrendo con la sorella presso il capezzale  della  piccola malata. - Sì, Camilla non è cattiva, non dico; ma,
Una sera, mentre il sole, tramontando dalla parte opposta  della  casa, tingeva di rossastro i tetti davanti, ancora umidi
l'aveva tenuta assopita parecchie ore. Dirimpetto alla luce  della  finestra stava una figura di donna un po' curva con una
e ha fatto le carezze a me e alla... Non finì il racconto  della  visione luminosa, perchè la tosse le riprese, poi entrò in
le riprese, poi entrò in camera la signora Amalia, seccata  della  visita di Liberata, che, diceva lei, veniva a veder le loro
era stata, così diceva, finita di rovinare dalla malattia  della  figliuola. Spese, veramente, non ne faceva, perchè pensava
continuo. Qualcuna delle sue eleganti amiche, amiche comuni  della  sorella, eran venute, è vero, da lei. Ma che modo infelice
con la visitatrice. Conduceva sempre tutti in camera  della  bambina, provando, senza avvedersene ella stessa, una
di dirle addio. Quanto alla Giulia, ella non capiva nulla  della  morte; ma si rattristava in modo impossibile a spiegare dei
si rattristava in modo impossibile a spiegare dei patimenti  della  fanciulla; e le sembrava che tutte e due avrebbero dovuto
il marito, che ogni tanto appariva, pallido, al capezzale  della  figlia, di esser lui la causa della disgrazia. - Se tu non
pallido, al capezzale della figlia, di esser lui la causa  della  disgrazia. - Se tu non ti fossi giocato il posto, l'avrei
uscì un gemito tronco, inarticolato: T'am... Il resto  della  dolce parola morì con Camilla, mentre le labbra ormai quasi
li mandò la signora de' Rivani. Accostò alla bocca  della  morticina, Liberata avea trovata la Giulia, ch'ella
portata via per sempre? Dunque era proprio morta? E l'idea  della  morte, quell'immobilità della bimba, così agile un tempo,
era proprio morta? E l'idea della morte, quell'immobilità  della  bimba, così agile un tempo, quell'impotenza a esprimere gli
Maestà! I romanzieri  della  vecchia scuola, giunti al punto del loro racconto in cui
il lettore: «Erano passati vent'anni..» I romanzieri  della  scuola moderna disdegnano questi troppo facili mezzi da
le quali contengono così gli invisibili puntini sospensivi  della  vita lunga e monotona che trascorre senza offrir nulla da
II. Fu una sera, durante un ballo a Corte: nel bel mezzo  della  quadriglia d'onore, che allora era ancora d'etichetta
voce che una grande ora stava per suonare su l'orologio  della  monarchia e per la vita del nostro paese: telefonavano
l'indomani sul primo gradino del trono e all'aureo peso  della  corona che avrebbe raccolta l'indomani, se non calda ancora
sale magnifiche il ballo proprio nel bel mezzo del valzer  della  Vedova allegra. Accompagnato dal suo aiutante di campo e da
viaggio ufficiale, dietro la nera siepe di alti colbacchi  della  Guardia Reale. Per le persone che hanno un esagerato
altro sentimento più forte e più necessario: il sentimento  della  dignità regale, il raccoglimento con cui occorre sentir
loro passettino solito e indifferente, una delle grandi ore  della  Storia. Una delle grandi ore della Storia! La frase ricorre
una delle grandi ore della Storia. Una delle grandi ore  della  Storia! La frase ricorre sovente nei più bei periodi dei
dei giornalisti. Ed è singolare osservare che le grandi ore  della  storia sono, per coloro che le vivono, proprio quelle in
quattro stagioni. Da che ho uso di ragione di grandi ore  della  storia ne ho sentite suonare più d'una, ma non di una sola
dire oggi quale fu la grandezza. Perchè una grande ora  della  storia consenta a rivelare che cosa aveva nel grembo dei
capire anche lui cosa fossero e contenessero le grandi ore  della  storia, a senza altro evidente che l'uomo non può farsi
grandi ore vissute dai suoi predecessori. Le grandi ore  della  storia che ha vissuto lui apparterranno ai suoi lontani
d'interpretarla. Io non potei che vivere quella grande ora  della  storia di Fantasia di cui parlavano a lettere di scatola i
anche ora che era diventata Sua Maestà. È segreto  della  gente seria quello di vivere le grandi ore inesplicabili
le condoglianze dei ministri e degli alti dignitari  della  Corte e dello Stato. Uscito dalla stazione per salire in
nuovo, li rasciugava agitandoli in segno di giubilo al sole  della  più bella giornata di primavera che mai re possa desiderare
Rolando II rapiva i cuori di tutta la popolazione femminile  della  capitale. La sua figura era popolare poichè il re defunto
del suo augusto figliuolo: chè, abile amministratore  della  sua casa regnante, amava mettere in mostra quel bel
suo regno dovevano riconoscere per l'unica cosa ben fatta  della  sua lunga storia regale: storia quanto mai felice e però,
giovinezza alterna senza difficoltà i più frivoli piaceri  della  tavola e i più gravi problemi dello spirito. Talchè, acceso
gentile...». E mi passò il telegramma di condoglianza  della  duchessa di Frondosa, telegramma che era firmato anche dal
e la sua voce aggiungeva: «Ero, ne son certo, alla vigilia  della  resa». A queste parole seguì un lungo sospiro. Al lungo
giungeva sempre a insinuare nella conversazione il nome  della  duchessa di Frondosa; e, quand'era coi ministri e della
della duchessa di Frondosa; e, quand'era coi ministri e  della  duchessa non c'era assolutamente modo di parlare, parlava
mesi dopo la sua ascesa ai trono, che cosa potesse fare  della  duchessa Isabella di Frondosa, aveva nome don Pedro de
Ebbi la fortuna d'assistere anche a quest'altra grande ora  della  storia d'una dinastia. Conseguentemente a quanto ho detto
accade anche, nei primi tempi, in natura. I primi travagli  della  gestazione solo infatti misteriosi e impenetrabili, e i
quella sua improvvisa vocazione di marito al peso  della  sua solitudine di scapolo e alla necessità imperiosa della
della sua solitudine di scapolo e alla necessità imperiosa  della  ragione di Stato. Credeva di dare retta alle esortazioni di
di dare retta alle esortazioni di don Pedro nel senso  della  necessità di mettersi a posto definitivamente, di dare al
di ritorno. Anzi il suo ardente entusiasmo, il suo amore  della  vita, gli facevano assolutamente escludere la possibilità
da inaugurare a Pulquerrima. E, quando i bilanci municipali  della  città non bastavano al collocamento di tante «prime
non è l'uso che i sovrani assistano anche al collocamento  della  seconda, della terza o della quarta pietra, posta la prima
i sovrani assistano anche al collocamento della seconda,  della  terza o della quarta pietra, posta la prima quelle altre
anche al collocamento della seconda, della terza o  della  quarta pietra, posta la prima quelle altre pietre non
e a ricollocare nulla più che la «prima pietra» anche  della  sua felicità sentimentale. Riportava sempre indietro nella
legare il loro avvenire politico al carro leggero  della  gratitudine nazionale. Dopo un anno di viaggi a Pulquerrima
Asturia e Fantasia essendo state poste dal capriccio  della  geografia politica porta a porta; conveniva oltremodo alla
ma non certamente terreni. Sua Maesta aveva, nel cassetto  della  sua scrivania, il ritratto della regale fidanzata. Lo
Maesta aveva, nel cassetto della sua scrivania, il ritratto  della  regale fidanzata. Lo guardava di tanto in tanto, per
una volta, con la solita ombra nera sul viso, la fotografia  della  sposa promessa, bella d'una bellezza forse invisibile a noi
del suo cervello, l'idea figlia era appena nata nel mistero  della  scatola cranica che già si manifestava con queste parole: —
— Ma, ora che ci penso, bisognerà pensare alla Corte  della  Regina. Bisognerà nominar le sue dame d'onore. E, prima di
resiste ad un principe, ma non ad un Re.... E poichè un po'  della  storia — reparto storia galante — somministratagli dal
T'amo! con affezione così vera, che la bimba, pentita  della  sua condotta, se la sarebbe ripresa, per tornare a far vita
Un giorno la governante, avvezza com'era alle stravaganze  della  Marietta, perch'ella l'aveva veduta nascere, s'accostò alla
un pezzo! Se un lungo spillo avesse trapassato il petto  della  Giulia, le avrebbe fatto meno male di quelle parole.
il servitore montato sur un cavallo grande. Gli occhi  della  gente erano tutti per lei. Le faceva fare una cosi bella
d'una prigione, e ripensava anche ai giorni di malattia  della  Marietta, quando ella le avea tenuto una compagnia buona e
tolto la luce e l'aria, l'addolorava l'ingratitudine  della  sua piccola amica. Questo strazio poteva perdonarglielo, ma
l'armadio in fretta. Erano le donne, venute a prendervi  della  tela per fasciare una gamba alla Marietta, che il cavallino
in quell'armadio, dov'ella era in mezzo ai vecchi vestitini  della  Marietta: certi spogli destinati a darsi per elemosina. E
sogliono essere, arrivano a buttarsi su qualcosa. Il rumore  della  piccola sega durò tutta la notte: tacque il giorno, perchè
l'ora de' patimenti più atroci, forse chi sa? l'ora  della  morte, s'egli era destinato ch'ella dovesse morire così,
di cuoio bronzato. Dati i primi morsi, staccò un pezzetto  della  suola sottile di pelle di guanto; e per un poco, finchè non
sussulti impressi dal topo nel roderla, si vuotava parte  della  gambina; che rimase poi lì con la sua pelle floscia,
la città per i semplici divertimenti all'aria aperta  della  bella campagna. Anche per i signori de' Rivani era prossima
invidiata. Innanzi di lasciare Roma per tutti i mesi  della  villeggiatura, la signora de' Rivani soleva fare una
e a' suoi poveri; ma prima che agli altri alla famiglia  della  propria sorella, signora Amalia Cerchi, mamma di Camilla:
assisteva a quella scelta, per non offendere la miseria  della  signora Cerchi. - Questo non lo prendo, sai - diceva la
l'ho messo da parte proprio per lei - insisteva la madre  della  Marietta.
sistema di depravazione con cui gli or decaduti tirannelli  della  nostra penisola snaturavano i costumi de' loro sudditi,
uomo di Stato dell'Italia. Heine definì così gl'istinti  della  stirpe latina colla profondità che non seppe impiegare
in Napoli, e studiò da vicino il predominio tremendo  della  melomanía nei Napoletani. Fu detto pure, che con tre F un
sotto la forma d'inzuccherati sassolini, le dovizie  della  regale sua munificenza, quale onore per ogni suddito devoto
consisteva nell'imitare servilmente la depravazione  della  metropoli. La gioventù calabrese, briosa per natura, ma pur
gioventù calabrese, briosa per natura, ma pur essa infetta  della  fatuità che inverniciava quel secolo di ferro, era nel
senza l'intervento del pianoforte? Mia madre erasi avvista  della  corte che quel giovine mi faceva, ed acremente mi aveva
ardito avvicinarsi a me, gli sarebbe stato chiuso l'uscio  della  casa. Nè mio padre nè mia madre mi fecero consapevole
e donde non uscì se non rassicurato dalla promessa  della  madre, che gli sarebbe stato permesso di rimanere in
che in quel momento stava discorrendo con giovanette  della  sua età. "La signora Enrichetta è malata forse?" domandò
pausa, Domenico ripigliò: "È pure strano il cangiamento  della  Marescialla a mio riguardo! Ditemi, signorina, ve lo
senza guardare alcuno, celermente uscì. - Sera nefasta  della  mia vita! I tuoi affanni non saranno cancellati giammai
suo mi fece conoscere, che se io voleva dargli una prova  della  mia costanza, doveva astenermi dal ballare con chicchessia.
Alzati e balla!" Mi convenne ubbidire; ma fui tratta  della  danza in uno stato non lontano dal deliquio. Nè
non lontano dal deliquio. Nè s'arrestarono lì i rigori  della  madre. Saputosi che Domenico ronzava l'intera notte intorno
nocchiero, suole festeggiare con pompa solenne l'Assunzione  della  Vergine per quattro giorni, che cominciano al 12 e
smisurati cavalli di carta pesta, montati da due giganti  della  stessa materia, veggonsi drizzati nella piazza
chiamato Beato (non so perchè) copre due altri uomini  della  plebe. Il cammello si accosta ai venditori d'ogni genere, e
bocca spalancata del questuante quadrupede una porzione  della  loro merce, la quale viene raccolta in sacchi per le spese
loro merce, la quale viene raccolta in sacchi per le spese  della  festa. La parte più rilevante della solennità consiste
in sacchi per le spese della festa. La parte più rilevante  della  solennità consiste nella seguente processione: Una macchina
posta in azione ad onore di Colei che diede la luce al Dio  della  carità! Ma le sue funzioni ti rammentano il famoso carro di
dal gridare all'orrenda barbarie. A' raggi del sole,  della  luna, e intorno a' cerchi sono legati de' bambini lattanti,
agli scherni assordanti degli spettatori e a' fischi  della  ciurmaglia. Quelle poi fra le devote, che tornano in casa
nostro amore, aveva confidato a Domenico stesso il segreto  della  simpatia che disgraziatamente io gli aveva ispirata. Appena
e sincero, che al suo ritorno gli avrebbe reso conto  della  mia condotta rispetto ai rivali immaginarii. Rassicurato
senza esser veduto da mia madre, potea vedere i balconi  della  casa da me abitata. Paolo mantenne puntualmente la
scevro di qualche dispiacere, giungesse l'ultimo giorno  della  festa. - Disgraziatamente non fu così. Erano le nove di
bene che alle dieci dovrò seguire la brigata al palazzo  della  Borsa." "Sì," rispose; "ma c'è un'ora ancora di tempo, ed
per recarci alla Borsa?" "Andremo attorno per godere  della  luminara." "Non siamo tutti," soggiunsi: "manca ancora
"Non siamo tutti," soggiunsi: "manca ancora qualcuno  della  comitiva." "Chi manca ci raggiungerà," replicò essa in
e seguitai il cammino senza far motto. Allo svolgere  della  strada, non ostante l'immensa calca di gente, chi mi veggo
parole inintelligibili. Misi un grido. Il frastuono  della  strada, per buona fortuna, lo coprì. Frattanto la folla mi
Nondimeno, gli acerbi rimproveri di Paolo, e gli atti  della  mia giustificazione, aveano esercitato un'influenza
a suo agio, non me ne curo più, conoscendomi innocente  della  colpa che m'attribuisce. Possa trovar egli in Napoli donna
Da quel momento, coerente alla risoluzione presa, e forte  della  mia lealtà, feci le viste di volermi totalmente staccare da
nella nostra casa un coretto che dava nell'interno  della  chiesa di Sant'Agostino. Ivi recatami per ascoltare la
e giunto alle spalle dell'altare, presso alla porta minore  della  chiesa, si volse di nuovo, e mi disse: "Non mi tradire!"
scarsi libri agiografici, che loro ha concesso l'indice  della  famiglia; nè, sia dentro o fuori di casa, trovatesi mai al
di donne! Vivi e palpitanti vi troverà tuttora, a dispetto  della  riforma tridentina, i costumi del secolo de' Borgia, de'
in lavori d'intaglio dell'epoca di Carlo V, le dipinture  della  Divina Commedia e del Decamerone, ristaurate dal pennello
Calderon de la Barca, e di Cervantes? - Il funebre manto  della  clausura salvò incolume questa necropoli, come lo strato
che riuniva, come le canonichesse di Alemagna, i vantaggi  della  società alle convenienze di una vita pura ed edificante;
e la loro immaginazione, lungi dallo smarrirsi all'idee  della  solitudine, faceva loro guardare con piacere la possibilità
che accompagna il cristianesimo, che è un tipo poetico  della  morale ed una qualità inapprezzabile presso le donne. Alla
furono accordati all'ipocrisia ed ai segni esterni  della  pietà, si osservò un gran cangiamento tra i rapporti che
del mondo. I disordini aumentavano a misura che i torbidi  della  guerra, e i vizi del potere delegato gettarono il paese
delle armi la vinse sullo splendore che ricordava i galanti  della  corte. Per tal modo le seduzioni dell'amore, ed in seguito
su basi costituite, ma sopra privilegi ed esenzioni  della  nobiltà, del clero e della corte di Roma, piegavasi a norma
ma sopra privilegi ed esenzioni della nobiltà, del clero e  della  corte di Roma, piegavasi a norma delle circostanze, e
e forse provar si potrebbe che, senza l'intervento  della  cancelleria romana, il memorando Vespro Siciliano non
cento volte giungere una bolla che togliendolo dalle mani  della  giustizia, lo dichiarava iscritto al clero. Cento volte un
del nunzio o del vescovo, gettò in un convento la figlia,  della  quale la situazione gli dava imbarazzo, o la moglie, che
i suoi voti in un convento. » Era allora la condizione  della  donna forse peggiore che non è in Turchia oggidì. Bastava
letto; se nubile, era condannata alla perpetua morte civile  della  reclusioue monastica, oppure tolta di vita col veleno. Nè
come quello che si riferisce particolarmente alla memoria  della  ben nota Fulvia Caracciolo, autrice della cronaca
alla memoria della ben nota Fulvia Caracciolo, autrice  della  cronaca summenzionata, e agli annali lugubri di San
ricco e galante, il quale innamoratosi di una donzella  della  famiglia Berardini, figlia di Fulvia Caracciolo, la
ma il notaro, subito fatta la procura, avvisò li parenti  della  giovine, che si chiamava Diana, i quali, esaminando li
il Lomellino una sera s'era introdotto in casa come sposo  della  fanciulla. Del che maggiormente infieriti, trovarono alcuni
Ebbe questa separazione per effetto, che nell'argomento  della  confessione non vi fu più conformità di parere e di
sagramento, per le monache però non è così. L'argomento  della  confessione assorbe le giornaliere e notturne cure di
è addivenuta per esse la condizione sine qua non  della  loro esistenza: scienza occulta, che s'impara nel silenzio
del Natale, mia madre mi aveva dato per confessore quello  della  zia Lucrezia. Era, egli un vecchio rustico e brontolone, ma
riguardava in lui non l'uomo, ma piuttosto il ministro  della  divinità. - Egli veniva a confessarmi ogni lunedì. Trovai i
in due o tre giorni di vita claustrale! Che mai dunque sarà  della  povera gente mondana, molto più di voi soggetta alla
che ad una monaca lecito sia di possedere. Smembrate  della  famiglia, noi ritroviamo in lui l'amore paterno, la materna
rinveniamo la personficazione dell'universo, in compenso  della  nostra solitudine. Insomma, dopo Iddio, il confessore è per
la fatalità che mi toglieva fra le altre cose l'uso diletto  della  musica, e mi poneva nel caso di perdere per dissuetudine
Credetti d'essermi ingannata, nè ci pensai più. Al giorno  della  seconda comunione, dimentica di quanto era avvenuto nella
propense all'ilarità. Non vi era più dubbio: la carezza  della  prima, la stretta della seconda volta non erano effetto del
Non vi era più dubbio: la carezza della prima, la stretta  della  seconda volta non erano effetto del caso. La donna, figlia
confessore," mi andavano ripetendo; "e la prova patente  della  sua incapacità fassi vedere nella brevissima durata della
della sua incapacità fassi vedere nella brevissima durata  della  sua operazione. Egli ascolta, e non parla; dunque, privo di
Maddalena, la più fanatica, veniva ogni sera nella stanza  della  zia Lucrezia, coll'intento di convertirmi a tutto costo.
vide anche questa tornati infruttuosi gli assalti sofistici  della  sua logica, "Vuoi farmi un piacere?" mi disse. "Parla,"
oppressiva del chiostro, la mia giovanile età, l'ignoranza  della  pretesca e della monacale impostura, infine l'educazione,
la mia giovanile età, l'ignoranza della pretesca e  della  monacale impostura, infine l'educazione, che mi rendeva
m'avrebbe ella fatta di sì buon grado compartecipe  della  sua felicità? - "Non sei curiosa di vedere l'effetto
a respingerlo. I primi hanno amareggiato il calice puro  della  vostra giovinezza: il secondo vuol colmarvi d'ineffabili e
fera est. Ora, reverendo mio, io non sono nè all'altezza  della  Divinità, nè nella condizione delle belve: amo il mondo, e
sareste pur voi monaco confesso almeno, se non anacoreta  della  Tebaide?" "A questi quesiti," disse il canonico, alzandosi
vecchio confessore una lettera nelle quale, ringraziandolo  della  carità (nel glossario monastico far la carità significa
mi vietò l'uscita, prima d'avergli promesso l'invio  della  lettera propostami, non sì tosto salita sulla mia stanza. -
era peraltro ben lungi dall'immaginare che l'atto  della  mia conversione avrebbe richiesto più d'una conferenza. La
confessore. Un'ora dopo io udiva, sei tócchi alla campana  della  porteria: era la mia chiamata. - Trovai il canonico nel
soggiunse egli, sempre ridendo, "non farò conto alcuno  della  vostra lettera, anzi per affrancarvi da ogni soggetto di
"come la gelosia possa insinuarsi nel sacramento  della  confessione, nè a me tocca di esaminare la causa di sì
era in piedi tutta quanta la comunità: dalle confuse strida  della  rivolta non distinguevasi che una sola parola, mille volte
con un'altra." E congratulandosi con Maddalena  della  rivendicata proprietà, le andavano dicendo: "Giustizia è
doveva la scena terminate lì. Stava scritto che l'argomento  della  mia confessione trovasse la soluzione presso eminenti
confessione trovasse la soluzione presso eminenti autorità  della  Chiesa apostolica romana. Il mattino seguente fui chiamata
fra Maddalena e me; ed egli, nella sua qualità di capo  della  Chiesa napoletana, aveva deliberato dovere rimanere a me, e
qualche mese in seno alla loro famiglia, accanto del padre,  della  madre, dei fratelli, non essendo presumibile che questi
confessore. Allora, riconoscente alla Santa sua protettrice  della  grazia ricevuta, le fece dono di numerose candele e di
onde aversi le pratiche spirituali libere a tutte le ore  della  giornata. Un personaggio, altamente collocato, fece un
Una giovine novizia, non avendo di che fare le spese  della  professione, pensò di ricorrere alla carità d'un confessore
da gelosia il ripudiato, appostossi presso la porta  della  chiesa il primo giorno che andò il rivale a confessare la
colla sagrestia, entrava in colloquio con un pretino  della  chiesa. Consumata dall'amorosa impazienza, non era in
amorosi. Ora, un confessore di comunità aveva prima  della  sua nomina una penitente giovane. Ogni volta che veniva per
la presenza di persone estranee, portava innanzi agli occhi  della  sua inferma un Crocifisso, lamentevolmente esclamando:
per convertirmi alle sue voglie. Dare un saggio succinto  della  sua dialettica: "Bella figliuola," mi disse un dì, "sai tu
"No, no, no, no! non basta questo," riprese egli, ridendosi  della  mia ignoranza. "Dio è amore, ma amore astratto, che riceve
ripetè dieci volte il prete, ripigliando coraggio  della  mia conclusione, e lieto pel felice effetto del suo
prete purifica giornalmente l'affetto suo nella comunione  della  santissima sostanza: l'uomo del mondo (seppur sente amore)
e partita mia madre, mi fecero salire alla stanza da pranzo  della  badessa, non avendo un refettorio comune. Ivi sedetti a
e comodo fabbricato, posto in uno dei più animati quartieri  della  città. Poche abitatrici io vi trovai: quattordici oblate,
tempo disavvezza alle grandi folle, al flusso e riflusso  della  piazza, a quel clamoroso favellío, a quell'assordante
l'animo. Non vedeva più a me davanti quell'enorme muraglia  della  clausura, che per nove anni mi avea compresso il petto, e
alte; pure, trovandomi così in una delle più belle vie  della  città, mi potevo immaginare d'esser piuttosto alloggiata in
i benefici influssi. Poco a poco la mia ragione si sgombrò  della  negra caligine che l'offuscava; il cuore, rincantucciato
alle miserie altrui. Che più? le note, che, nei momenti  della  consacrazione e dell'elevazione, scioglieva l'organo,
dalle mie uscite. "Quale," soggiunse, "sarebbe la sorte  della  santissima nostra religione, ed in particolare degli ordini
se le monache tutte sentissero, come voi, il bisogno  della  passeggiata all'aria aperta?" Irritata da siffatto
vergogna di soggiacere ad un prete orgoglioso, arbitro  della  mia libertà, mi confermai nel proposito di fare tutto il
pe' preti; un altro di giovani, non nemiche del progresso e  della  civiltà; il terzo delle educande, che non facevano lega col
del più vigile spionaggio? la badessa, accortasi per tempo  della  mia simpatia per le suore della parte liberale, mi ritirò
accortasi per tempo della mia simpatia per le suore  della  parte liberale, mi ritirò di repente la sua grazia, e
conservatorio non c'entrano." Un'altra volta un servitore  della  mia famiglia chiese di me, per consegnarmi certi
chiese di me, per consegnarmi certi borzacchini da parte  della  sorella. Uscíi del coro per disbrigarlo; l'abbadessa mi
ed io, posto da parte il risentimento per le scortesie  della  badessa, mi ci prestai colla più viva sollecitudine. Ecco
di quel conservatorio per uso di scuola pubblica. Non paghe  della  parte occupata, pretendevano l'intero locale, e già stavano
nel conservatorio." Mi portai senza indugio nella stanza  della  superiora, che mi ricevette senza neppure invitarmi a
non si eseguiscono sull'organo d'ogni chiesa nel tempo  della  Messa e della benedizione?" "Queste sciocchezze a me non si
sull'organo d'ogni chiesa nel tempo della Messa e  della  benedizione?" "Queste sciocchezze a me non si danno ad
d'un semestre: ora è già scorso un anno, e non si parla più  della  vostra partenza." Qui colsi l'occasione di castigare
me, crederebbe per certo che foste impaziente di liberarvi  della  mia presenza. Eppure, chi mai di questa famiglia non
che mi usate? Meglio d'ogni altro lo so io, che vi pago  della  medesima moneta, io che vi corrispondo con eguale
darò un'altra, e più sicura, adesso, che si tratta, non più  della  salvezza di questa casa, ma del vostro proprio onore, del
ma del vostro proprio onore, del vostro grado, e forse  della  vostra libertà....." "Gesù! Gesù! Gesù!" sclamò atterrita;
cui io portava tuttavia il lutto. Semplice fu la cerimonia  della  vestizione. La tunica, riposta in una guantiera, fu recata
un grembiale di mussula bianca, ed al collo un fazzoletto  della  stessa stoffa. I capelli passavano sopra le orecchie, ed
sua figliuola; in quello di aprile, riferendosi alla morte  della  zia Lucrezia, poco innanzi avvenuta, mi faceva osservare
di gioia.... Ritornare in Reggio, ricuperare il sommo bene  della  libertà, rivedervi Domenico! Mi risovvenni del sospiro
percosse, date dalla statuetta di san Benedetto alla lastra  della  sua nicchia; di apparizioni di anime del Purgatorio, di
volesse conservarmi la povera ragione. Frattanto il tempo  della  mia liberazione si approssimava. Due giorni prima di quello
la guardo: il carattere era perfettamente simile a quello  della  lettera anonima, ed appunto in quel luogo lo aveva altra
volta veduto. Ricondussi mia zia al coro, e volai in cerca  della  conversa, cui la cappelletta apparteneva. Seppi che la
mia madre che, uscendo del monastero, mi portassi in casa  della  sorella maggiore, e colà attendessi la signora che doveva
allucinazione. Essa si mise a piangere, a farsi il segno  della  croce, a strillare: "Miracolo! Miracolo!" "E chi può avere
sorella, ove mi trattenni dieci giorni, aspettando l'ora  della  partenza. Ma era scritto che il mio riscatto esser dovesse
del resto, io correva il rischio di passare da un monastero  della  capitale in uno di quelli della provincia. Queste infauste
di passare da un monastero della capitale in uno di quelli  della  provincia. Queste infauste notizie mi atterrirono:
Dopo d'aver lungamente ponderate le condizioni  della  critica situazione in cui quelle novelle mi ponevano, mi
mi trovo, di mezzi, priva d'ogni appoggio, priva per fino  della  mia volontà? Se un destino crudele muove tutto a congiura
dopo, convocate queste nel parlatorio, e udita per bocca  della  badessa la mia domanda, risposero, che mi avrebbero accolta
di san Benedetto, da me stessa inteso qualche ora prima  della  mia uscita; perlochè con tutta fretta mandarono uno stuolo
monache; e queste divulgarono largamente, che la nipote  della  badessa erasi per superiore ispirazione dichiarata
di chiudermi il giorno appresso, me ne tornai in casa  della  sorella, immersa nella più cupa costernazione; essa pure
Ma guai a chi è trascinato dalla fatalità!.... Alle dieci  della  mattina mi avviava al convento, alle porte del quale
d'altro non si ragionò, che del miracoloso campanello, e  della  mia prossima vestizione. Il canonico gongolava di gioia, le
e il vicario vennero pur essi a congratularsi meco  della  mia risoluzione, e la sera un lauto trattamento di gelati e
suore strombazzarono il prodigio di san Benedetto e l'atto  della  mia conversione con ogni mezzo possibile di pubblicità. A
volume. Con quale palpitante avidità ne divorai al lume  della  lucerna le prime pagine! La storica facondia, lo stile
passioni, con che l'autore studiasi d'infondere l'amore  della  solitudine a chi lo legge, mi rapirono fin dal principio in
pensiero m'assalì. - Cotesto filosofo, che sugl'incanti  della  solitudine a larga mano profonde i fiori dell'eloquenza,
costretto, al par di me, a consumare il suicidio  della  propria volontà? Egli, che con tanto ardore decanta i
di scandalo! Quale argomento di favole presso gl'increduli  della  città!" A queste riflessioni la poveretta si diede a
meno: ma non amareggerò per certo gli ultimi giorni di vita  della  sorella di mio padre." Non potei andar oltre, perchè la
ancora dalla stampa, ove davasi al pubblico la notizia  della  mia deliberazione. Dicevasi in uno di quei fogli: «Ci
di San Gregorio.» Portava l'altro diario, organo ben noto  della  pretesca consorteria: «Il campanello di San Benedetto ha
che, soggiunse mia zia, non poteva essa opporsi ai decreti  della  Divinità. Questi decreti per altro non potevano effettuarsi
ad apparecchiare a spese mie..... i confetti pel giorno  della  festa. Frattanto mia zia che per un intero decennio aveva
ne uscissero tutte le monache. Quaranta giorni prima  della  mia vestizione fu deciso, per contentare mia madre, ch'io
Però, prima di uscire, mi fu fatto sborsare per le spese  della  funzione ducati 700, e qui cade acconcio di notare, che
divorzio anche colla musica, nè suonai più che l'organo  della  chiesa. Più d'una volta mi venne il pensiero di aprire il
chiuder gli occhi, ed abbandonarmi alla discrezione  della  fatalità. Spuntò il critico giorno. Una folla di parenti e
monachella si sviene?" Infatti, appuntellata alla spalliera  della  seggiola, io vacillava, pronta a cadere. Mi posero a
Ogni tócco era suono funereo nell'animo mio. All'angolo  della  strada, il confuso cicalar della moltitudine, accorsa da
nell'animo mio. All'angolo della strada, il confuso cicalar  della  moltitudine, accorsa da ogni parte, lo sparo dei
provate le estreme sensazioni del suppliziato! Al portone  della  chiesa fui ricevuta da una processione di preti colla croce
Mi volsi a quella parte: una signora imbavagliava la bocca  della  fanciulla col fazzoletto. Mi corsero le lagrime agli occhi,
preceduta dalla banda che suonava, uscíi nuovamente  della  chiesa. Il tratto di strada, che da questa mena alla
fittissima calca di curiosi. Appena posi il piede al soglio  della  clausura, proruppi in uno di quei pianti sfrenati, che non
monache spogliata via via degli abiti di gala, del velo,  della  ghirlanda, dei guanti e perfino dei calzarini. Quando in
vedeva la strega con dietro le sue galline, a un abitante  della  badia venne in mente, passando, di bussare all'usciolino
e già chiazzato di verdognolo. Le galline s'erano vendicate  della  morta col mangiarle gli occhi.
ordini antichi, e dare ben diversa disposizione all'interno  della  fabbrica, secondo i rigori della moderna clausura.
disposizione all'interno della fabbrica, secondo i rigori  della  moderna clausura. Raccontano le leggende, che il tempio di
fatto avvenuto dopo quelle tre potenti e consecutive crisi  della  Chiesa occidentale: la riforma, il gesuitismo, ed il
di Trento; crisi successe nel XVI secolo. Nella facciata  della  chiesa di san Gregorio, Napoli e sue vicinanze. Tomo I, p.
coro grande delle monache. In fondo è l'ingresso principale  della  chiesa; ed entrandovi, trovasi una sola navata con quattro
per metà da due organi: di quei vani uno serve al passaggio  della  sagrestia e della minor porta, l'altro per i confessionali.
di quei vani uno serve al passaggio della sagrestia e  della  minor porta, l'altro per i confessionali. Un balaustro
baronali (o dei teatri), anzi che alla devota semplicità  della  casa del Signore. La porta grande è costrutta di legno di
quelle collocate tra' finestrini, che sono pur de' fatti  della  vita. di san Gregorio; quelle dei piccioli scompartimenti
dei piccioli scompartimenti sopra gli archi, le altre  della  cupola, e quelle infine del coro grande, che figurano
di Bernardo Lama. Nella prima cappella del lato destro  della  chiesa è il quadro dell'Annunziata di bel colorito, dipinto
dove in picciole figure sono istoriati vari fatti  della  vita di san Gregorio dallo stesso Francesco di Maria; le
molto ammirate e lodate. Nella quarta cappella, la tela  della  Madonna del Rosario è di Niccolò Malinconico, scolaro del
Delle cappelle del lato sinistro, la prima ha una tavola  della  Natività, della scuola di Marco da Siena; la terza, la
del lato sinistro, la prima ha una tavola della Natività,  della  scuola di Marco da Siena; la terza, la tavola della
della scuola di Marco da Siena; la terza, la tavola  della  decollazione del Battista, di Silvestro Morvillo, detto il
e donna Giovanna de Loffredo, chiuse prima le parte  della  chiesa, e dicendomo l'officio de' morti, fecimo in nostra
leggevamo a' libri longobardi, e perciò la maggior parte  della  vita spendevamo ne i divini uffici, per esserno in quei
che fino a quel tempo portavamo, e la negra era più corta  della  bianca mezzo palmo, senza la quale non era lecito a veruna
settimane, uscivano dalla mattina alla sera, previa licenza  della  badessa, e per giorni ed anche mesi rimanevano in casa dei
ad onore dell'ordine monastico, è praticato ne' chiostri  della  chiesa greca, presso la quale l'autorità de' canoni
e quella di san Biagio, coverte di argento; parte del legno  della  santa Croce; due bracci, uno di san Lorenzo e l'altro di
è l'interno del monastero, albergo di donne, tanto altiere  della  nobile loro discendenza, da non voler accogliere per
lo sguardo su i monti e le colline circostanti, su parte  della  sottoposta città, sul mare, sul paesaggio ameno de'
del vocabolo greco Odigitria), con l'immagine bizantina  della  Vergine venerata sotto questo nome, con dipinture di Paolo
storici monumenti è conservata la cronaca summenzionata  della  Caracciolo, documento di non poco rilievo. Ma è tempo di
la gelosia fra donne, stranissimo e volgare il pettegolezzo  della  monaca Paolina, pestifera la discordia in una casa
casa ermeticamente chiusa e non beneficata dagli influssi  della  rimanente umanità. Da quel primo sintomo di corruzione mi
nel vedere il mio letto collocato nella camera stessa  della  zia badessa, con al fianco un terzo letto destinato alla
sua conversa! - Mi veniva pure intercettato il conforto  della  solitudine e delle lagrime! Mentre mia zia spogliavasi
voce, io dovetti soffrire il tormentoso interrogatorio  della  converse. Questa donna, Angiola Maria di nome, aveva 32
e stupida reclusione era, a parer mio, più insoffribile  della  stessa prigionia: tremendo martirio per me dover esser
la libertà, dovendo dipendere finanche dal capriccio  della  conversa di mia zia, la quale mi voleva far alzare prima di
la madre doveva lasciarmi, ma perchè mai partiva l'indomani  della  mia chiusura? perchè partiva senza avvertirmene? I miei
che allora entrava nella porteria, essendo uno dei curanti  della  comunità, mi fece somministrare pronti rimedi. La febbre,
voce dell'umanità gli favellava in cuore, se la reminiscenm  della  mia verace e costante devozione poteva nell'animo suo, più
come avrebb'egli tollerato ch'io cadessi vittima,  della  giuratagli fedeltà? Quanta volte guardai dal coro della
della giuratagli fedeltà? Quanta volte guardai dal coro  della  chiesa per vedere se vi era! Quanta volte dall'alto dei
le mie pene: l'elevazione dello spirito a quel Dio  della  carità, che volle nascere, vivere e morire, non già per i
aveva attirate le genti ne' centri più frequentati  della  città, per modo che il quartiere di San Lorenzo, ove ergesi
La voce del Signore m'appellava alla contemplazione  della  sua misericordia. Piegai il ginocchio a terra, giunsi le
lagrime; "che sono i miei patimenti in confronto a quelli  della  nazione cui appartengo? Se sotto il doppio giogo della
della nazione cui appartengo? Se sotto il doppio giogo  della  temporale e della spirituale tirannide langue l'Italia
cui appartengo? Se sotto il doppio giogo della temporale e  della  spirituale tirannide langue l'Italia intera, pretenderei
vestir la Giulia con l'elegante accappattoio di crespo  della  China color limone; poi le tolse di capo la reticella, le
rimettere a posto, dentro il bauletto, tutto il corredo  della  bambola, poi vestir questa daccapo per far visite; giacché
e la Marietta voleva seco anche la pupattola. All'ora  della  colazione, la bambina si pose la Giulia accosto, sur una
che destò la Giulia nelle cuginette e le amiche  della  Marietta; non si stancavano di guardarla da tutte le parti,
fu quella d'un'altra cugina: Camilla. Figlia d'una sorella  della  signora de' Rivani che aveva fatto un matrimonio assai
bambina possa avere. Quando vide la bellissima pupattola  della  Marietta, Camilla rimase muta, ma arrossì, tanto era
attenzione. S'era messa a guardar fisso gli occhi celesti  della  Giulia, quasi avesse, chi sa come, indovinato che la
medesimo giorno, le piccole parenti e le numerose amiche  della  Marietta, tranne Camilla, che i genitori non conducevano
una stella di brillanti veri, perch'era una piccola spilla  della  signora de' Rivani, che la bambina aveva voluta a forza,
I fanciulli s'affollavano a udir da vicino il fenomeno  della  bambola parlante; nè si contentavano fintanto che ciascuno,
cercando le femmine, le femmine i maschietti. Un amico  della  Marietta disse a questa: - Io voglio ballare con la tua
fu quella di codesto bambino impertinentemente spiritoso e  della  Giulia, che teneva le braccia aperte come nel desiderio di
Quando furono le dieci, s'aperse per i piccini la sala  della  cena, e accaldati, sudati, essi vi si precipitarono dentro,
dolci più che sul resto, non ostante le giuste osservazioni  della  sua governante, la quale stava in piedi dietro la sedia.
Senza dire una sola parola, la mamma, conoscendo il debole  della  bimba, prese la bambola e se la portò via: era l'unico
corpo roseo per ogni singhiozzo che agitava il pettuccio  della  bimba; tanto più che quel pettuccio rintronava spesso,
lasciassero lì a quel modo. A un tratto, Camilla si ricordò  della  pupattola, e scesa dal letto, corse a prenderla. La spogliò
del tempo: la riduzione francese negli allegri couplets  della  Belle Hélène, l'epopea rifatta a operetta da Meilhac e
eccezione  della  repubblica di San Marino, ogni Stato, per piccolo che sia,
un piccolo Stato repubblicano, posto sotto l'alto dominio  della  Santa Sede, ha pur esso la sua metropoli, munita, non meno
deve saper esercitare ogni persona addetta al servizio  della  chiesa: l'una, di sacro ministro; l'altra, di attore
l'altra, di attore drammatico. Abbiamo discorso abbastanza  della  missione drammatica del confessionale e delle dottrine
dei chierici. Quattro giovinotti dediti al servizio  della  chiesa, aspiravano al sacerdozio. Non sì tosto avevano
caso la protettrice fa sovente a proprie spese la festa  della  prima Messa; e mi rammento di un tale chierico, divenuto,
prete, il quale, per essersi addentrato nella benevolenza  della  patrona, si ebbe non solamente gratis le spese della festa,
della patrona, si ebbe non solamente gratis le spese  della  festa, ma eziandio un sontuoso banchetto in casa sua per 24
per eseguirvi, in memoria del fatto evangelico, la funzione  della  lavanda dei piedi. Erano collocati sugli altari i simboli
lavanda dei piedi. Erano collocati sugli altari i simboli  della  Passione, unitamente a tutta l'argenteria, particolate di
poggiarono ad una delle grate del coro la più lunga scala  della  chiesa, e coll'aiuto di questa montarono sul cornicione del
monaca o conversa che mi aveva confidato il segreto  della  sua fragilità; le avrei compatite con quel cuore propenso
ogni commozione tenera, col convincimento che sotto il voto  della  monastica castità, spregevole sarei stata da lui reputata,
di me. Egli morì nel fior degli anni, sul più bello  della  sua carriera..... Fu egli compianto dalla giovane che
di crassa ignoranza, di molta rozzezza? Nel servizio  della  sagrestia io gli aveva data la preferenza: consolante
Era ben naturale che su di lui si concentrasse l'azione  della  trama. Di quante iniquità non è cagione l'ozio! Le suore
trama. Di quante iniquità non è cagione l'ozio! Le suore  della  consorteria trovarono di sovente una qualche scusa per
loro, stropicciandosi le mani, e gongolando di gioia. Ma  della  comica passione del chierico ben anch'io mi avvidi, non
mio presentatogli, mi era stato poc'anzi preso dal fagotto  della  lavandaia. Costui masticò male la dura rivelazione:
avea per lo smagrimento, prese le proporzioni di quella  della  lucertola. - Io lo rimproverai spietatamente. "Sciocco,"
pazze che insidiose, le quali, nell'atto di prendersi beffe  della  tue ingenuità, vorrebbero inoltre cogliere un più grande
di abbassare qui dentro la mia riputazione a livello  della  loro? Rientra in te stesso, raffrena gli stolti desiderii,
il pane e l'onore." Rispose, riconoscere ormai l'eccesso  della  propria follia: non esser però egli stesso l'autore di
celie di quelle donne sono zampate di tigre; oggi ridono  della  tua semplicità, domani ti scaveranno la fossa. Ascolta il
dell'ostinata renitenza nell'occasione precedende  della  mia rinunzia. "Se aveste accettata la mia dimissione,
era espulso dalla chiesa, fu da' confessori e dai monaci  della  chiesa stessa denunziato al cardinale; il quale, con
il signor de' Rivani scoperse, però, in una fattoria  della  Sardegna, un cavallino che corrispondeva perfettamente al
che, appena conosciuto, avrebbe corrisposto anche a quello  della  sua figliuoletta. Era poco più grande d'un cane di Terra
di casa de' Rivani, fu un giorno indimenticabile nella vita  della  Marietta. Ella non si aspettava un dono così bello e
lo vide, dichiarò ch'esso era anche più bellino di quello  della  cavallerizza; e cominciò subito a baciarlo, specialmente in
Poi gli offrì parecchie palle di zucchero su la palma  della  mano ben tesa. Il Moro accettò ogni cosa, dimostrando
montano a cavallo somigliano a tante scimmiette. Ne' giorni  della  lezione d'equitazione, ch'erano tre la settimana, la
primi tempi del suo arrivo a Roma! Allora, tutto l'affetto  della  bambina era dedicato a lei; per lei le ore migliori della
della bambina era dedicato a lei; per lei le ore migliori  della  giornata, quelle della ricreazione e dello svago, che son
a lei; per lei le ore migliori della giornata, quelle  della  ricreazione e dello svago, che son le più ricordevoli di
- per la stanza, si fermava un momento, passando sul corpo  della  pupattola, coricato come l'avevan lasciato lì con mano
del campanello: me ne disimpegnai sollecitamente. Il resto  della  giornata me lo passai o chiusa nel mio camerino, o nella
che nei giorni di solennità, oppure negli onomastici  della  maestra o della novizia, regalasse la prima alla seconda,
di solennità, oppure negli onomastici della maestra o  della  novizia, regalasse la prima alla seconda, qualche oggetto
di soperchieria, voi avete intromessa nel chiostro la peste  della  guerra civile! "Togliete da questo numero la mia novizia,"
ed osservanti delle regole!" Ahimè! la predilezione  della  maestra non faceva che procurarmi nemiche! Quella che più
fine nascosto la faceva agir così, tanto più che dal seno  della  moribonda esalava un fetore insopportabile. Incapace di
dal petto. L'ordine fu eseguito, malgrado le lagnanze  della  conversa e degli sguardi in cagnesco che a me lanciava; dal
era frattanto a spirare l'anno del noviziato, e il giorno  della  professione si avvicinava. Mi abbisognavano a quest'uopo
ducati 1800 per la dote, e settecento altri per le spese  della  funzione, dei quali tanto nella prima che nella seconda
maestro dei dodici pescatori! Era superiore alle forze  della  mia famiglia la detta somma. Sperai di nuovo in qualche
le amare conseguenze. Una monaca, per nome Teresa e sorella  della  summenzionata Paolina, si mise in capo di farmi sloggiare
la sua sorella mi odiò viemaggiormente e le altre monache  della  giovine consorteria fecero a gara d'imitarne l'esempio. Un
mi promise che avrebbe cercato di accomodare l'argomento  della  dote in modo più confacevole ai pregiudizi delle monache. -
di ducati 1,000, di cederlo al monastero per compimento  della  somma di ducati 1,800, e finalmente di obbligarsi a pagare
d'ottobre alla funzione dei miei voti, giorno anniversario  della  mia vestizione. Dovetti interrompere del tutto le private
Domandai due grazie in quel momento: il sentimento salutare  della  mia vocazione monastica, ed il risanamento della povera
salutare della mia vocazione monastica, ed il risanamento  della  povera Giuseppina. - Non ottenni nè l'una nè l'altra.
una nuova indulgenza, insino a che, pervenuta all'alto  della  scala, sia la monaca purgata completamente da qualunque
che il direttore spirituale del confessionale, interprete  della  bolla d'indulgenza, non è mai lento ad applicare alla
il portentoso Toties Quoties. Laonde, se pel lavacro  della  professione spariscono tutti indistintamente i peccati
all'anno il velo da ogni macchiarella avvenuta dal giorno  della  professione in poi, e sino al limitar della vecchiaia. Una
dal giorno della professione in poi, e sino al limitar  della  vecchiaia. Una parola ancora intorno agli esercizi
a' voti richiede un preventivo esame; quest'esame  della  vocazione lo subíi dal vicario generale della Chiesa
quest'esame della vocazione lo subíi dal vicario generale  della  Chiesa napoletana. È stato in origine istituito per
stato in origine istituito per esplorare il libero arbitrio  della  novizia; ma, come tutto degenera in questo mondo,
ad intervalli rispondevano alcuni gemiti, partiti dal fondo  della  chiesa. Poco appresso, il cardinale, voltosi verso di me,
co' miei simili. Aveva fatto alla comunità il sacrifizio  della  mia persona, ma non già quello della mia ragione, che è un
comunità il sacrifizio della mia persona, ma non già quello  della  mia ragione, che è un diritto inalienabile. Più alta di san
delle caste, degli associamenti parziali, il rinnovatore  della  famiglia, della nazione, dell'umanità, riunite in una sola
degli associamenti parziali, il rinnovatore della famiglia,  della  nazione, dell'umanità, riunite in una sola legge d'amore e
privazione  della  libertà, l'uniformità del vivere, la monotonia delle
del vivere, la monotonia delle impressioni, la frivolezza  della  giornaliera conversazione, e nella maggior parte delle
e nella maggior parte delle monache che si trovano  della  fanciullezza nel chiostro, la scarsissima educazione
Non è stata intrapresa ancora l'igienica statistica  della  clausura: sarà uno studio ferace di utili risultamenti.
casi, altrettanto degni dell'attenzione del governo, che  della  pubblica curiosità. Una monaca non poteva o non voleva
se una corrente di vento le avesse agitato il lembo  della  cocolla, mettevasi subito a brontolare, ma senza muoversi
di mente, coll'approvazione e sotto il patrocinio  della  Chiesa romana. Ho detto altrove, se il lettore se ne
detto altrove, se il lettore se ne ricorda, che la conversa  della  zia badessa mi aveva fatta una spiacevole impressione
abitudini. Angiola Maria, dedita tutta all'adornamento  della  sua disamena persona, trascurava insoffribilmente di
di ritirare immediatamente il suo letto dalla stanza  della  badessa, e di non mettervi più piede, minacciando di
vi acconsentì, talchè la conversa espulsa dal servizio  della  badessa dovette prestarsi a quello della comunità. Cotesto
dal servizio della badessa dovette prestarsi a quello  della  comunità. Cotesto fatto accadeva durante il periodo del mio
del tempo in una fase diversa. Mi fu detto la sera  della  mia vestizione avermi dessa apparecchiato un piccolo dono,
atteggiavasi d'insinuante mansuetudine, chiedeva conto  della  mia preziosa salute, cercava l'occasione di prestarmi i
i suoi servigi, e se io era indisposta, impadronivasi  della  mia stanza per tenermi compagnia. Ciò nonostante, i suoi
tratto lagnavasi del tradimento fattole dalle due converse  della  zia Lucrezia, tradimento (a suo dire) tramato ed eseguito
mi scacciate, per pietà! Precipitatemi piuttosto dall'alto  della  loggia!" Convinta dell'insania che l'affliggeva, e che di
L'affare, frattanto, facevasi sempre più serio. A dispetto  della  disciplina, Angiola Maria si era lasciata crescere i
discorsi; donde non tardai a comprendere, come cagione  della  sua follía fosse la passione violenta che concepita aveva
nella contesa, per placare col mio ascendente i furori  della  conversa; ubbidii, non però prima d'averle fatto osservare,
di queste; Paolina, che stava di guardia all'uscio  della  stanza dove s'erano rifugiate le giovinette, nel vedermi
A quest'apostrofe le due educande si slanciano fuor  della  stanza, non altrimenti che mastini sguinzagliati. Esse non
rinchiusa, onde trasferire il mio letto nella stanza  della  zia; io sapeva altresì che la conversa, memore tuttavia dei
la sola, che recar possa un rimedio all'attuale scompiglio  della  comunità." "E come?" domandai. "Niuna monaca vuol dormire
morbo frequente nell’atmosfera non abbastanza ventilata  della  clausura. Il sangue, che davano le sue gengive, era da lei
e trasse un sonorissimo sospiro nell'aspirare il fresco  della  notte; poi prese a passeggiare per la camera, pronunziando
E ciò dicendo, apriva le braccia per istringere l'oggetto  della  sua visione; poi pianse un poco, un poco si smascellò di
silenzio: non udivasi che la respirazione precipitata  della  mia conversa. Sollevai la cortina per vedere ciò che la
deserto. Uscíi con precauzione e m'avviai verso la cella  della  matta; la chiamai per nome: non rispose. M'intromisi in un
galleria dall'altro. Questa galleria, disabitata per causa  della  sua immensità, destava orrore pur anche di giorno. Pessime
più spaventevole la scena. Già stava per voltare dal canto  della  galleria, allorchè parvemi veder brulicare qual cosa di
In questo mentre Gaetanella, che, turbata dai singulti  della  pazza, non potea riprender sonno, si alzò ed uscì. Io pur
essendo quella. pazzia, per la forte complessione  della  sofferente, di quella tale classe, che senza mezzi violenti
di ringraziamento. Il mio letto si ricolloco nella stanza  della  zia, e fui sollecita a coricarmi, non reggendo più in
due cose in salvo: prima, la loro tranquillità a detrimento  della  mia salute, e forse con pericolo della mia vita; poi, la
a detrimento della mia salute, e forse con pericolo  della  mia vita; poi, la spesa d'una donna, che badato avesse alla
addetta alla confezione degli sciroppi e distillati per uso  della  farmacia una conversa chiamata Concetta, compaesana della
della farmacia una conversa chiamata Concetta, compaesana  della  povera pazza, essendo entrambe dell'Afragola; bella donna
avrebbe abbracciato quello del matrimonio. La disgrazia  della  sua paesana e compagna le avea fatto una impressione
di Concetta. Ma di lì a pochi giorni una contadina, sorella  della  stessa, avvedutasi di ciò che io pure aveva osservato,
pregarla di prendere in considerazione lo stato mentale  della  germana. - Rimase anche quest'avvertimento senza effetto.
ristringevasi a rimetter la inferma sotto la protezione  della  miracolosa Vergine dell'Idria, superiore patrona del
Io scendeva per comunicarmi; era appena arrivata alla metà  della  scala, quando intesi un forte rumore, come di grave corpo
gridare: nessuna uscì. Ne scese finalmente una, coll'aiuto  della  quale sollevai da terra la conversa, e l'adagiai sopra un
seggiolone priva di conoscenza; indi, suonato il campanello  della  sagrestia, feci venire un prete per assisterla. Aveva la
uno dei pilastri che reggevano la vôlta, così la polpa  della  gamba ne fu orribilmente straziata. - Appena potè
turpe misfatto imputi a V. S. R." Figuratevi lo stupore  della  badessa! - Con mille inchini, li fece immantinenti entrare,
ricevuta dalla caduta, avea per poco ricuperata l'integrità  della  ragione. Subì essa l'interrogatorio con mirabile
il peso di questa catastrofe non gravava sulla coscienza  della  badessa? Nel mentale turbamento che da più mesi travagliava
cancrenò. Non mi dipartii dal suo fianco altro che al tócco  della  campana ogni mattina e sera, nè cessai di prodigarlei
ebbe alcun effetto. Le monache tutte affollate nel luogo  della  cerimonia, e facendosi continuamente segni di croce, si
al Creatore intorno al vespro. La beltà che nell'assenza  della  ragione erasi spenta, riapparve commovente sull'esanime
Un raggio di sole morente, dardeggiato traverso le imposte  della  finestra, venne per un momento a posarsi sul sembiante
finestra, venne per un momento a posarsi sul sembiante  della  morta, a baciarle tremolando la punta delle ciocche.....
la punta delle ciocche..... Anche quel messaggiero  della  divina misericordia un momento appresso era scomparso! Ella
mazzo di purpurei garofani, e ne versai un pugno sul corpo  della  defunta.
dal vescovo che avrei fatto meglio per ora a valermi  della  ricuperata libertà in campagna, che non in città, risposi
Nè in quelle escursioni m'arrestavano le intemperie  della  stagione: non la pioggia, che lungo i fianchi della
della stagione: non la pioggia, che lungo i fianchi  della  montagna scateneva furiosi torrenti, non la nebbia
sul punto più lontano dell'orizzonte, aspettava lo sfumare  della  caligine per ritrovare poi alla luce del sole più bella e
allungavano, mi parea di guadagnar terreno nello stadio  della  personale indipendenza, e mi pareva mill'anni che, non più
all'onore primiero. Mi rimaneva un'altra insegna  della  servitù: l'abito monastico. L'aveva già smesso in casa, ma
un tributo oneroso? Non iscemavano notabilmente il capitale  della  mia libertà? Risoluta di finirla con quell'anomalia, un bel
Una sola eredità del passato conservai, simbolo  della  mia vita celibe: il VELO NERO. Intanto la stella d'Italia
La guerra di Crimea aveva procurato alla prodezza  della  monarchia di Savoia e al genio politico di Cammillo Cavour
Cavour l'opportunità di sollevare il Piemonte, campione  della  nazionalità e della forza militare di Italia, al grado di
di sollevare il Piemonte, campione della nazionalità e  della  forza militare di Italia, al grado di potenza. Una rete di
misteriose ormai riuniva Torino alle città principali  della  penisola: un gruppo di fili elettrici manteneva l'italico
e per ciò virtualmente spossessata sin dal 1848. Agli occhi  della  maggior parte, Napoli presentava l'immagine del formidabile
Tutti quanti i partiti rivoluzionari (trista eredità  della  confusione che condotte aveva le precedenti vicende), tutti
stavano ansiosamente attenti ai sintomi precursori  della  crisi che stava per iscoppiare, attenti come l'Arrotino
crisi che stava per iscoppiare, attenti come l'Arrotino  della  Tribuna fiorentina, profondamente assorto nell'ascoltare la
al Vescovo. "Monsignore," gli domandai "se vi scacciassero  della  vostra sede, e vi mandassero pel resto della vita in
scacciassero della vostra sede, e vi mandassero pel resto  della  vita in esilio, vi piacerebbe?" "A nessuno piacerebbe,"
del mese di febbraio, intorno alle 9, lasciai la stanza  della  vedova per andare a letto. Divideva la camera mia
di pianti sopra la stanza mia; alfine spalancar la finestra  della  parte posteriore del palazzo, e in pari tempo il tonfo di
la serva del prete nell'atto di svincolarsi dalle strette  della  padrona, gridava quanto n'aveva in gola: "No, voglio andar
un'accomodamento, ma mentre il giovine partiva, lieto  della  pace conchiusa, il prete finse di volergli leggere una
sulle mie traccie. A chi non è palese la penetrazione  della  polizia borbonica, massimamente in materia di liberalismo?
disloga le membra. Vi sono le manette, che slogano le dita  della  mano: v'ha il cerchio di ferro che stretto da una vite, si
si pone sul capo, e serve a fare schizzar gli occhi fuori  della  fronte. Qualche volta si perviene a fuggire, ed avvenne
domicilio ronzarono continuamente intorno al vicinato  della  mia dimora, e presero a seguitarmi da per tutto, muti,
da per tutto, muti, costanti, inseparabili non meno  della  mia ombra. Addestratemi poco a poco a riconoscerli,
del vicinato: da questi trasmettevasi, sotto la garanzia  della  confessione, al parroco, e quindi al vescovo: dal quale
birri femmine, sorelle del padrone di casa. Spie al buco  della  chiave dell'uscio di casa, spie per le scale, spie nel
dalla vittoria di Garibaldi, dall'attitudine minacciosa  della  capitale e delle provincie continentali, dalle mire, come
dalle mire, come costoro le chiamavano, invasive  della  Casa Savaia, e dall'indifferenza de' gabinetti, prometteva
riscalda nel seno suo l'abbandonato bambino. Partecipi  della  cristiana carità si fanno pur i forestieri, e gli stessi
filosofo, quanto il sagrifizio, che un sesso delicato fa  della  giovinezza, della bellezza, spesso dell'alta nascita, per
il sagrifizio, che un sesso delicato fa della giovinezza,  della  bellezza, spesso dell'alta nascita, per sollevare negli
vedevano le loro compagne da due o tre anni. - Nel corso  della  malattia, e dopo la morte, si suol tessere il processo
malattia, e dopo la morte, si suol tessere il processo  della  suora: gran parte della giornata è spesa nel commentario.
morte, si suol tessere il processo della suora: gran parte  della  giornata è spesa nel commentario. Si discute per qual fallo
purgatorio a seconda delle rispettive passioni. Il triennio  della  rigorosa badessa non aveva piaciuto alla comunità. Nelle
lunga e terribile. Affollate intorno al letto di morte  della  misera, le monache si dicevano ad alta voce: "Soffre così,
per una gamba, e furiosamente trascinatolo in mezzo  della  stanza, disse crucciata: "Per la Madonna, non sapevate far
non sapevate far così?" Lo scoppio, che fece il capo  della  trapassata nel battere su' mattoni, mi fa tuttavia
inumano: "Quest'affare" rispose, "riguarda più la coscienza  della  converse, che il mio governo: d'altronde, fanno tutte
residenti nei differenti monasteri, consevatorii e ritiri  della  città: oserei dire esservi pochissime famiglie, che non
rimessa interamente, un giorno stramazzò a terra. Al rumore  della  caduta, accorsa una giovine conversa, e trovatala sola,
"Dovevi chiamare un'altra signora ritirata; quelle  della  stessa classe se la intendono meglio tra di loro." Nè meno
asciutte, e quando nel parlatorio non ravvisa più l'oggetto  della  sua devozione, si mette a guaire lamentevolmente, come per
viscere. All'ora in cui si chiudono i cancelli messo fuor  della  porta, passa l'intera notte a lamentarsi; ma l'indomani,
del terzo dì, trovato morto..... all’orlo del sepolcro vivo  della  sua padrona. Al tempo del debole governo di mia zia, una
non poteva capacitarsi di ciò, si buttò più volte a' piedi  della  padrona, ma la trovò inesorabile: ricorse al frate
rifletteva da sè sola su molte cose non belle sul conto  della  Marietta. Dio mio, com'era stravagante quella creatura!
vederla soffrire, benchè quel male le fosse venuto a causa  della  gola: un gran brutto peccataccio. Quando la Marietta
certe nervosità strane, perfino certe piccole crudeltà  della  bimba. Se alla Marietta il male di capo aumentava, era
la Giulia non era sola a patire del carattere incostante  della  bambina; questo ella osservava, trovando nel fatto stesso
del suo umore. Fido, subito che vedeva schiuso l'uscio  della  Marietta, si precipitava in camera, e appoggiando le zampe
zampe tarchiate sul letto, incominciava a leccare la mano  della  bimba, che ora gli fregava la grossa testa, quasi quadrata,
molle e tiepida del buon cane passava lesta dalla mano  della  Marietta al viso della Giulia, e lo leccava, lo leccava con
buon cane passava lesta dalla mano della Marietta al viso  della  Giulia, e lo leccava, lo leccava con trasporto: forse
lo leccava, lo leccava con trasporto: forse perchè odorava  della  padroncina. - Non la voglio più pettinata così - dichiarò
che sorrideva anche lei, in cuor suo, di quelle espansioni  della  fanciulla; alla quale saltò subito in testa una nuova idea:
offrivano a' passeggieri le prime pallide viole  della  stagione, in mazzi meschini, quasi senza profumo, ma
e un altro a lei, era passata, sempre a corsa, dalla parte  della  bambola, ch'ella aveva presa per un'altra bambina,
quasi come una di noi. Arrivata la carrozza verso il centro  della  villa, la Marietta espresse il desiderio di scendere a far
qualcuno de' suoi capriccetti. La Marietta baciava le mani  della  mamma, promettendo con mille moine tutto ciò che questa
dal generale Morgan e dal generale Forrest, e il trionfo  della  Seconda Battaglia di Bull Run; ma gli ospedali e le case di
di Oakland diventavano sempre più lunghe. Il denaro  della  Confederazione era diminuito in modo considerevole, e il
erano costrette, loro malgrado, a indossare gli abiti  della  stagione precedente. Telai, che da anni erano stati
queste stoffe. Il cenere, che era il colore delle uniformi  della  Confederazione, era praticamente scomparso per dar luogo a
in uso. Ma per Rossella, appena uscita dalla crisalide  della  vedovanza, la guerra non era che un periodo di gaiezza e di
Anche il fatto che lo zuavo chiese immediatamente la mano  della  fanciulla non giovò a nulla. La signora Merriwether ebbe la
in un corteggiamento riguardoso come quello in uso prima  della  guerra. Al massimo aspettavano un paio di mesi prima di
fosse mai maritata, non avesse mai avuto la triste notizia  della  sua morte, non avesse messo al mondo Wade. Guerra,
di averlo. Era nuovamente Rossella O'Hara, la bella  della  Contea. I suoi pensieri erano identici a quelli di prima,
delle sue attività si era enormemente ampliato. Incurante  della  disapprovazione delle amiche di zia Pitty, ella si
piantagione era addormentata. Le richieste del commissario  della  Confederazione erano sempre piú gravose; ed ella aveva il
spasimanti che la richiamavano ad Atlanta e non il servizio  della  Confederazione. Vi erano molte cose che ella taceva a sua
fatto che Rhett Butler si recava sovente in visita a casa  della  zia Pitty.
salotti di Pulquerrima i primi passi mal sicuri nel cèrcine  della  sua inesperienza. E la diva cantava cosi forte che
passeggiata vagabonda e cinque ore dopo la proclamazione  della  guerra: coprire qualche foglio di carta coi miei più
mia, il suono di una fanfara mi raggiunse portato dal vento  della  dolce notte primaverile. A poco a poco, la fanfara
d'un forte stropiccìo, come d'una rozza tela, silenzio  della  città vuota e chiusa. Riconobbi il ritmo caratteristico
vicina e già turbante del capo tamburo spuntava all'angolo  della  via ove io m'ero soffermato. Era evidentemente il primo
io m'ero soffermato. Era evidentemente il primo reggimento  della  guarnigione di Effemeris che partiva per la guerra. Visto
passandovi davanti — non ostante i sempre più vivaci inviti  della  diva — non seppi resistere alla tentazione d'entrarvi per
e il teatro crollava dagli applausi. Tutt' il fior fiore  della  società di Effemeris era lì, ingioiellato e incravattato,
dorati, nelle poltrone soffici di quel teatro dove l'eco  della  musica d'un reggimento che partiva per la guerra non poteva
d'una città d'un milione di abitanti che la sera stessa  della  proclamazione d'una guerra in pieno secolo ventesimo
a Chickamauga, seri combattimenti si erano svolti sul suolo  della  Georgia per la prima volta dal principio della guerra. Gli
sul suolo della Georgia per la prima volta dal principio  della  guerra. Gli yankees, dopo essersi impadroniti di
una grande vittoria per gli Stati del Sud. Per mezzo  della  linea ferroviaria, le truppe del generale Longstreet
stati scacciati dalla Georgia. Era il più grande episodio  della  guerra, e Atlanta era orgogliosa al pensiero che le sue
reso possibile la vittoria. Ma il Sud aveva avuto bisogno  della  buona notizia di Chickamauga per sostenere il proprio
governatori degli Stati, e fra questi il governatore Brown  della  Georgia, rifiutavano di mandare armi e milizie fuori dai
armi e milizie fuori dai loro confini. Col nuovo ribasso  della  valuta, i prezzi tornarono a salire. Il bue, il maiale, e
industriale, aveva ora bisogno di un'infinità di cose  della  cui necessità non si rendeva conto in tempo di pace. Era
disagi, privazioni, malattie, e morti come il resto  della  Confederazione; ma la città aveva guadagnato, piuttosto che
piuttosto che perduto, in seguito alla guerra. Il cuore  della  Confederazione batteva ancora fortemente; le ferrovie che
e, secondo Lydia, aveva fatto un matrimonio al disotto  della  sua condizione, con un tale proveniente dal Mississippi: un
scandalosamente felice con un uomo indegno di lei. Il resto  della  famiglia pensò, invece, che la stupida Gioia non avrebbe
lei una dignità e una fierezza che le si addicevano meglio  della  dolcezza giovanile che aveva quando stava alle Dodici
se pure non è giunta al matrimonio. Le sei camere  della  piccola casa furono modestamente arredate coi mobili piú
tappeti e di tende. Ma egli aveva l'aria di non accorgersi  della  povertà dell'ambiente; e quanto a Melania, era cosí felice
da quando si era sposata, che era addirittura orgogliosa  della  sua abitazione. Rossella avrebbe sofferto atroci
ma la loro espressione era rimasta immutata dai giorni  della  spensierata adolescenza. La guerra, le pene, le fatiche non
un gruppo formato da ciò che era rimasto di meglio  della  società ante-guerra di Atlanta; tutti poveri quanto a
qualità che quei nobili decaduti apprezzavano: l'orgoglio  della  povertà, il coraggio che non si lamenta, la gaiezza,
antiche idee, essi dimenticavano per un attimo i fedifraghi  della  loro casta, verso i quali provavano collera e timore. E ve
con loro? Erano certamente piú piacevoli dei giovinotti  della  città che erano malvestiti, troppo seri e che lavoravano
dicevano che ella era un ottimo esempio per le fanciulle  della  città; e queste non la prendevano in uggia perché ella non
fatto in modo da amalgamare le Dame Arpiste, il Circolo  della  Gaiezza e l'Associazione Signorine Mandoliniste e
del Sabato; sicché adesso ad Atlanta si poteva eseguire  della  musica che meritava di essere ascoltata. Infatti, si diceva
di essere ascoltata. Infatti, si diceva che l'esecuzione  della  «Fanciulla di Boemia» fosse superiore a quella data a Nuova
impossibile intendersi. La riunione aveva luogo nel salotto  della  signora Merriwether; e il nonno Merriwether che era stato
Non si sa come, Melania riuscí a spingersi nel centro  della  folla eccitata; e non si sa come riuscí a far udire la sua
di incendiare Tara! Melania si appoggiò alla spalliera  della  sedia per sorreggersi dinanzi a quell'ondata di biasimo. -
stanza fu un silenzio di tomba. Gli occhi fiammeggianti  della  signora Meade si incupirono. Ella aveva fatto un viaggio
fossa scavata frettolosamente in terra nemica. E la bocca  della  signora Allan tremò: suo marito e suo fratello si erano
irruzione. Non sapeva dov'erano stati sepolti. Il figlio  della  signora Allison era morto in un campo di prigionieri nel
temeva fosse un tipo impertinente e sfacciato. Nelle sere  della  tarda estate la sua piccola casa debolmente illuminata era
arredare nuovamente la casa di zia Pitty com'era prima  della  guerra e non potesse offrire agli invitati vini scelti e
e pasticci di cacciagione. Il generale John Gordon, l'eroe  della  Georgia, si recava spesso in casa Wilkes con la sua
casa Wilkes con la sua famiglia. Padre Ryan, il prete-poeta  della  Confederazione, non mancava mai di andare a salutare
era egli pure fra gli assidui; e quando si sapeva  della  sua presenza preso i Wilkes, la casa si riempiva di gente
di gente che rimaneva per ore ed ore sotto l'incanto  della  voce squillante di quel debole invalido. Di solito vi erano
essere stati baciati dall'uomo che aveva tenuto le redini  della  Grande Causa. E tutti i personaggi eminenti che per una
da zia Pitty a farsi prestare le uova per la colazione  della  mattina seguente; ma Melania intratteneva gli ospiti
con la stessa voce usata in altri tempi nei discorsi in pro  della  Causa Gloriosa: - Cara miss Melly, è sempre un privilegio e
siete tutto ciò che ci è rimasto. Ci è stato tolto il fiore  della  nostra gioventú e il riso delle nostre donne. Ci hanno
e sembrava piegar sempre leggermente indietro per il peso  della  lussureggiante capigliatura raccolta in un nodo sulla nuca.
i cui genitori si erano rifugiati ad Haiti nel 1791 a causa  della  Rivoluzione; e da suo padre, soldato di Napoleone, le
e dei servi. Parlava col molle accento dei Georgiani  della  Costa, liquido nelle vocali e dolce nelle consonanti, con
e dignitosi, malgrado le quotidiane necessità del governo  della  casa, e il suo spirito sempre sereno e il suo dorso diritto
non aveva mai visto sua madre appoggiarsi alla spalliera  della  sedia, né l'aveva mai vista sedere senza un lavoro d'ago
i pasti o quando assisteva gli ammalati o si occupava  della  contabilità della piantagione. Se c'era gente, si trattava
assisteva gli ammalati o si occupava della contabilità  della  piantagione. Se c'era gente, si trattava di un ricamo
vista mancare a un impegno, a qualsiasi ora del giorno o  della  notte. Quando Elena si vestiva per un ballo o per ricevere
essere andati ad aiutarla, Elena presiedeva alla tavola  della  colazione come sempre, con gli occhi neri cerchiati ma
la figlia di una delle piú ricche e piú altere famiglie  della  Costa. Perché Geraldo era un uomo che doveva tutto a se
avvolgendolo nelle oscure e impenetrabili nebbie  della  fatalità posta dagli Dei severi a supremo tribunale delle
due sole leggi fisiche: la legge del movimento e la legge  della  gravitazione universale. Agli oracoli ambigui che una volta
Dei garbati e bonari i più cordiali spettatori. Su la scena  della  Grecia antica solo gli Dei agivano e gli uomini, raccolti
solo gli Dei agivano e gli uomini, raccolti nell'anfiteatro  della  vita terrestre, subivano senza comprenderli i contraccolpi
loro azioni misteriose. Su la scena d'un regno come quello  della  modernissima Fantasia solo gli uomini agiscono, e gli Dei,
agiscono, e gli Dei, seduti nei fauteuils d'orchestre  della  vita di tutti i giorni, seguono senza indignarsene le
leghe propagandiste per il raggiungimento e il mantenimento  della  pace universale, letta quella notizia, dormirono ugualmente
nella mia notte, qualche agitazione. Ma nel breve periodo  della  mia carriera m'ero sentito dire più volte che io avevo la
la coniugazione del verbo pretendere da una parte sola  della  contesa frontiera; aveva creduto sopratutto che la sua
si trovò un bel giorno d'innanzi alla nota da liquidare  della  più dispendiosa fra tutte le rotture: la rottura
al principio di queste memorie, la proclamazione  della  guerra di Fantasia e la partenza delle prime truppe
II non avesse nessuna parte attiva in questa prima fase  della  guerra, costretto a rimanersene disteso d'un tappeto mal
come il popolo di Fantasia si avviasse alla suprema prova  della  guerra con spensierata festevolezza. Ora riprendo il
capitolo, cioè, in cui aleggia il ricordo offenbachiano  della  Belle Héléne e al quale faranno bene a ritornare le memorie
onnipresenti, l'incontro fra Sua Maestà e me all'indomani  della  proclamazione di guerra, quando il giovane Sovrano, disteso
un canapè, con una mano occupata a sfogliare un fascicolo  della  Vie Heureuse e con un dito dell'altra impiegato a scuoter
e con un dito dell'altra impiegato a scuoter la cenere  della  più sottile sigaretta russa, sorrise allegramente vedendomi
deve fare i conti con l'immortalità e l'incancellabilità  della  storia, aveva d'altra parte una conseguenza immediata che,
persuasa anch'essa di essere involontariamente la causa  della  guerra, poichè una sua amabile condiscendenza avrebbe
amabile condiscendenza avrebbe radicalmente mutato il corso  della  storia del regno di Fantasia, ella prodigava la sua
sapientemente raggiunta. Un gruppo di dame era in un angolo  della  sala, ed io avevo già scoperto in quel gruppo il visino
ed io avevo già scoperto in quel gruppo il visino arguto  della  duchessa Isabella che da lontano, quietamente, mi
con lo sguardo e vidi, dalla porta ch'era dietro le spalle  della  duchessa di Frondosa e proprio di fronte al Re; apparire
volte Sua Maestà volle che quel saluto fosse anche la fine  della  conversazione, di modo che una sola stretta di mano potesse
così per l'incontro come per la separazione. Baciò la mano  della  duchessa, s'inchinò di nuovo alle altre dame e, tornato fra
la moglie del duca e di dover evitare quelli con il marito  della  duchessa, pensò quella benedetta abitudine di don Alvaro
nell'esercito di Fantasia, chiamato a palazzo il ministro  della  Guerra, Sua Maestà lo pregò di non ostacolare in alcun modo
che nessuno volesse commetterlo. Avendo infatti il ministro  della  Guerra, dopo ricevuti gli ordini di Sua Maestà fatto sapere
in cui la circonlocuzione fu ancora in onore, il ministro  della  Guerra mi si piantò davanti con l'imponenza d'un esercito
di Frondosa morire come tutti noi soldati per la grandezza  della  Patria o deve solamente aver l'aria di voler morire?»
che rispondere: non sapevo infatti di che morte il ministro  della  Guerra volesse parlare e non potevo quindi che riferire a
Riaccompagnandomi alla porta del suo gabinetto il ministro  della  Guerra approvò la mia proposta sospensiva. «Bisogna prima
del duca di Frondosa, chè, mio caro Marchese, io ministro  della  Guerra vedo tutt'i giorni che altro è parlar di morte altro
rispondere al dubbio esposto per mio mezzo dal ministro  della  Guerra. Se è vero, come Machiavelli affermava, che la
avere lungamente studiato il problema ringrazia il duca  della  patriottica offerta e promette di tenerla presente alla
così come il duca la presenta. In altri termini il ministro  della  Guerra potrebbe nominare il duca luogotenente degli usseri
ogni privilegio è soppresso ed in cui di fronte al pericolo  della  patria ogni cittadino è uguale? (Come, come sorride il Re!
io riferirò queste conclusioni a Sua Eccellenza il ministro  della  Guerra il quale non attende che gli ordini di Vostra Maestà
adeguato ai suoi meriti e più rispondente all'autorità  della  sua persona. Il maresciallo Paolo de Gonzales è senza
ch'era un ordine non battei ciglio, tanto il senso  della  criminalità era ottenebrato nel mio spirito
fu che dopo, uscendo nuovamente dal gabinetto del ministro  della  Guerra, che avvertii dentro di me un sordo logorìo di
ora invece chiedeva, per essere cancellato, il rosso sangue  della  vita d'un uomo. Un ultimo senso di pietà parlò nell'anima
passare lunghe ore di gravi meditazioni. Questo capitolo  della  storia universale avrà nome, allora, la rivoluzione
Ippoliti Taine dell'epoca, nel regime, nello svolgersi  della  lotta di classe, negli eccessi del militarismo sopratutto.
questa fiducia era accordata ai discorsi che i ministri  della  Guerra e della Marina, una volta all'anno, in occasione
era accordata ai discorsi che i ministri della Guerra e  della  Marina, una volta all'anno, in occasione della discussione
Guerra e della Marina, una volta all'anno, in occasione  della  discussione dei rispettivi bilanci al Congresso,
massima fretta. Nè più liete volsero, per terra, le sorti  della  guerra. Si stabilì tra l'esercito di Fantasia e quello di
un po' indietro. Intanto, a mano a mano che le notizie  della  guerra giungevano, prima pessimiste, poi allarmanti,
vedere il vero stato delle cose di fronte all'eventualità  della  guerra prima che l'eventualità della guerra sconvolgesse
fronte all'eventualità della guerra prima che l'eventualità  della  guerra sconvolgesse tutte le cose dello Stato. E, poichè la
che faceva la pioggia e il bel tempo attorno al ministro  della  Guerra agente di cambio. Queste tre responsabilità
pubblico non è mai certo di ritrovar stamattina nell'anima  della  folla il posto che vi occupava ancora ieri mattina.
Popolarità, il tuo nome è fragilità! Se gli astronomi  della  vita sociale fossero, come quelli della vita siderale,
Se gli astronomi della vita sociale fossero, come quelli  della  vita siderale, provveduti di telescopi a lunga portata,
dell'Uomo. Mancò intanto, ad essa, il patetico elemento  della  deposizione e dell'esecuzione di Maria Antonietta. Poichè
Antonietta. Poichè Maria Antonietta, non avendo a lodarsi  della  condotta coniugale del regale consorte, aveva già da tempo
del regale consorte, aveva già da tempo ripreso la via  della  Corte paterna col pretesto d'una malattia nervosa che
com'egli intendesse regolarsi di fronte al Presidente  della  Repubblica che le Camere avrebbero certamente eletto nella
causa di tanto male. Senonchè l'dontoiatria e la filosofia  della  storia hanno la medesima inesorabilità e Rolando II
afferrò il dente regale e lo strappò con un dolce moto  della  mano. Ma, dolce a vederlo, il moto non dovette essere dolce
convocate per la sera per eleggere il primo magistrato  della  Repubblica, la sommossa popolare scatenata per le vie e le
cortesia di presentargli un'ultima volta le armi al momento  della  sua partenza. Sopratutto di questa partenza don Pedro de
si tratti d'un ministro democratico e quando le lanterne  della  rivoluzione francese sono state sostituite da globi
saprebbe essere eterna, Rolando II degnò di occuparsi anche  della  Rivoluzione, e, saputo quanto avveniva, domandò se nessuna
ed esclamò: — C'è, o signori, qualche cosa di più potente  della  Volontà del Sovrano: ed la sovrana volontà del popolo!
nera d'una densa folla pacifica un paio di compagnie  della  Guardia Reale disegnavano alcune mobili «esse» di corazze
potevano guastarsi da un momento all'altro e che l'ombra  della  notte favorisce intemperanze delle folle rivoluzionarie,
di poter dare un rumoroso saluto agli alti papaveri  della  monarchia che si sarebbero certo affrettati a partire per
in lunga fila per le strade che conducevano alle porte  della  città. La modernità dei mezzi toglieva, mi parve, a questa
limousines, più che d'una tragica fuga negli orrori  della  rivoluzione, dava idea d'un placido ritorno da una giornata
nell'ora storica in cui la Corte cedeva alla sopraffazione  della  piazza. Non c'era più sul volto del duca di Frondosa
traccia alcuna degli antichi sentimenti. Al ricordo  della  corte che Rolando II aveva fatta a sua moglie, s'era adesso
fatta a sua moglie, s'era adesso sostituito il pensiero  della  Corte da cui Rolando II esciva per sempre. Vidi il grande
a fior di labbra: «Arrivederci!», a me parve che gli occhi  della  duchessa e del Re, lucidi di lacrime, si dicessero invece
volta fin oltre la frontiera. Da una parte e dall'altra  della  porta della cabina regale le nostre due insonnie si
oltre la frontiera. Da una parte e dall'altra della porta  della  cabina regale le nostre due insonnie si cercavano senza
che l'orgogliosa spavalderia del re durante i preparativi  della  partenza doveva ora, nella solitudine, aver dato luogo alla
nella solitudine, aver dato luogo alla tragica angoscia  della  tremenda catastrofe. Imaginavo Rolando II intento ad
ad arrampicarsi, per risalirlo, su per l'albero genealogico  della  regale famiglia, con lo scopo di ritrovare attraverso i
ritrovare attraverso i secoli e i costumi le glorie insigni  della  dinastia. Che tanto splendor di glorie dovesse spegnersi
ferroviaria d'un esercito in ritirata. Lo spettacolo  della  guerra perduta e della rivoluzione già scoppiata era
esercito in ritirata. Lo spettacolo della guerra perduta e  della  rivoluzione già scoppiata era squallido. Dal finestrino
l'alba, non seppi reggere più a lungo e aprii la porta  della  cabina regale. Se vi sono gradi di scetticismo che
a due luci aperto su un tavolinetto ch'era ai piedi  della  cuccetta ancora calda del quieto sonno regale. Se Rolando
di dosso non bisogna ricercare in questo un altro segno  della  sua inguaribile vocazione per il commercio femminile, ma
di coscienza affermare ch'ella fosse veramente il ritratto  della  duchessa Isabella. Occorreva almeno stabilire se Sua Maestà
errata di persone, con gli uffici antropometrici  della  polizia. Ma non occorre che una somiglianza sia autentica
Sua Maestà lasciò cadere involontariamente la cenere  della  sua sigaretta, che, nell'estasi, s'era dimenticato di
con assai minor leggerezza di quella con cui la cenere  della  sigaretta regale s'era appoggiata su la sua spalla. Ai
con la loro esposizione di facce ai finestrini la monotonia  della  lunghissima attesa. Mi fu facile ricostruire l'accaduto.
il treno. Partiva infatti in quel punto l'ultimo treno  della  sera che, attraverso il regno di Asturia, correva verso la
solo sul binario, in attesa di ripartire, l'ultimo treno  della  sera che, attraverso l'interminabile tunnel, riconduceva
nell'amata patria, dove mi riattendeva lo spettacolo  della  disfatta e della sommossa, nate, come ho troppo lungamente
patria, dove mi riattendeva lo spettacolo della disfatta e  della  sommossa, nate, come ho troppo lungamente raccontato, da un
che la buona nutrizione e le cure costanti, infinite,  della  monaca e del soldato, lo avessero felicemente portato assai
ma tiepida e piacevole, lo aveva attirato presso la soglia  della  finestra, distante pochi passi, dove il piccolo giardino
tenente, rizzandosi in piedi e correndo a buttarsi al collo  della  signora. - Come stai? Come ti senti? — chiese ella con un
sfilando a capo basso, in silenzio; e, quando furono fuori  della  stanza, i loro sguardi pieni d'una tristezza indicibile,
che le strappava irrevocabilmente agli affetti e ai doveri  della  famiglia pe' quali erano state create dal Signore, dopo una
scendere immature nella tomba, senza il compianto  della  madre, delle sorelle, delle congiunte e compagne? So che
che, se veri fossero i miei giudizi intorno agli effetti  della  reclusione monastica, tutte le monache, ora che ne hanno la
d'egoismo e di misantropia, che non sono certamente quelle  della  religione di Cristo, facendo lor vedere fuori del
Italia una! convenivano dall'una all'altra estremità  della  penisola le aspirazioni di venti secoli e le predizioni di
una larva, vi ha un arcangelo, il raggiante cherubino  della  civiltà cristiana, la Libertà, in piedi e coll'ali
consanguineo, quanto a' sotterranei tuoni che al disotto  della  sua stessa reggia romoreggiavano, ei volle fare
sulle litanie de' preti, e sull'ignoranza tradizionale  della  plebaglia. Ma il tempo de' Frà Diavoli, de' Ruffi, delle
che alla nazione stenderà la mano! Alfine i grandi decreti  della  Provvidenza si consumavano: il presentimento di tanti
emblema d'indipendenza e di unità, inaugurava il regno  della  coscienza nazionale, inalberato su tutte quasi le vette
coscienza nazionale, inalberato su tutte quasi le vette  della  penisola. Conosco uno scritto che esprime con mirabile
due avvenimenti sono corsi 126 anni. Facciamo il bilancio  della  eredità che lasciate. » La storia di niun popolo offre lo
cento ventisei anni di regno, un'espropriazione morale  della  virilità e della intelligenza di questo popolo. Cura prima
anni di regno, un'espropriazione morale della virilità e  della  intelligenza di questo popolo. Cura prima del vostro primo
Carlo III ci scisse. E il dì in cui la grande voce  della  Francia dell'89 chiamò popoli e principi all'esame dei loro
non puoi esser re! Poi ei cominciò, il re buffone, l'opera  della  demolizione di quanto di buono ci aveva importato la
libera ci restò in retaggio dalla grande commozione  della  rivoluzione francese, tranne la conservazione della
della rivoluzione francese, tranne la conservazione  della  fondiaria, e dell'esercito permanente? Quale benefizio ci
permanente? Quale benefizio ci lasciò, tranne i Padri  della  Compagnia di Gesù, ed un Canosa ministro? Ei ci prese
ricordarci del debito pubblico, delle Giunte di Stato,  della  supremazia di Roma, d'un budget raddoppiato,
noi dimentichiamo le orgie di Carolina, Semiramide degna  della  corte d'Assise, l'amante di Emma Leona; noi dimentichiamo
di raccapriccio le Calabrie; i traffichi di Viglia e  della  De Simone tengono ancor velati gli occhi all'angelo del
paura di rivelare che vivevano. La Congregazione avviluppò  della  sua nera sottana il reame, e disse: Il Reame sono io! Il
la vostra casa, e non troviamo che le sfrenate libidini  della  regina Isabella: noi vorremmo citare alcun tratto che torni
di Canosa in Tonti? Omettiamo noi alcuna illustrazione  della  vostra stirpe, tranne i tre milioni che pagammo per la
il vostro diritto avete, Sire, altri titoli fuor che quello  della  grazia di Dio, produceteli; perocchè l'eredità de' vostri
Sire, per centoventisei anni Napoli ha ripetuto la storia  della  vecchia di Dionisio: Francesco fe trovare giusto, liberale
esaurirono la parola d'ignominia. Egli fu il Napoleone  della  vergogna! Ed i popoli all'interno? in insurrezione
alcuno che non sia vituperio o delitto..... Egli è il re  della  negazione di Dio! » E dopo ventinove anni di regno che cosa
Bomba; e per giunta, la vostra espulsione, Sire, la fine  della  dinastia borbonica. Di questa terra, bacio di Dio, fece un
essere arrestato a mezza strada, e ripartirsene per la via  della  ghigliottina? Giacomo II, Carlo X, Luigi Filippo si
Un simile atto di abnegazione farebbe di voi il più grande  della  vostra stirpe, dal re del pollo in pentola fino a vostro
sul libero suolo dell'Inghilterra purificato dai miasmi  della  reggia, allora forse lo giudicherete meno strano, e ve ne
siate dei nostri tempi, all'altezza del secolo, al livello  della  civiltà e della scienza; chinate riverente il capo davanti
tempi, all'altezza del secolo, al livello della civiltà e  della  scienza; chinate riverente il capo davanti al diritto
nuovo, che fu sempre il diritto eterno, quello del popolo e  della  nazione; rinunziate ad infruttuose e criminose riscosse;
Brunellesco, il quale, rifabbricandola, amò lasciarle parte  della  facciata etrusca, incrostata di marmi alla maniera del X
mormorio di preghiere si diffondeva in torno dalla cappella  della  Madonna, regnava sempre in quella chiesa la solitudine più
dove la natura sfogava con selvaggia fantasia l'esuberanza  della  propria fecondità, un punto un po' coltivato appariva in un
quando si sciolgono le campane. Questo era tutto l'orto  della  Rosona, la quale abitava lì dirimpetto sotto l'ultimo arco
direi quasi fino a sembrar pulite, tanta era l'intensità  della  loro nerezza. E poi che con la Rosona non c'era via
nè manco con un Deprofundis; le galline eran l'ultima cura  della  sua vita, forse l'unico piacere di cui mai avesse goduto. E
la terra in cerca d' insetti e di semi, le galline  della  Rosona non la lasciavano nè giorno nè notte. Dopo il
sciancato, che dal camposanto metteva su l'erta a fianco  della  badia, strideva; la Rosona veniva fuori, e con dietro tutto
fiesolano, serpeggia a traverso i campi, i vecchi piedi  della  Rosona, enfiati e senza calze dentro un antico paio di
Fontelucente (così a punto vien detta la poetica cascatella  della  Madonna, che zampilla tra'l capilvenere del cristallo di
tappezzato di muschi a terra, e nell'alto silenzio  della  sua solitudine echeggiavano, invisibile compagnia, le
natura e pace di lavoro, avvolgeva e penetrava fin l'animo  della  strega, abbrutito e inaridito com'era dall'ignoranza e
a ripigliar fiato, le fide galline riprendevano la strada  della  badia. Bisognava esserci verso le ventiquattro, l'ora di
verso le ventiquattro, l'ora di dormire, perchè in casa  della  Rosona non usava d'accendere il lume; ma oramai padrona e
bravamente in pentola. Queste esecuzioni avevan luogo prima  della  gita nel bosco; a punto perchè la bestia avesse tempo a
d'un lattante, si dibatteva, starnazzava fra le unghie  della  vecchia: la quale, senza punto crucciarsi di quell'agonia,
di sangue. Ma la Rosona, presa la gallina su la palma  della  mano, la soppesava calcolandone a un bel circa le libbre, e
succedevansi i giorni  della  mia dimora nell'Annunziata: le notti più tristi ancora,
di monaca, assegnava a miracolo, che, spinta all'estremo  della  disperazione, non avessi infranto le regole principali
di persuadermi a passare nel chiostro il resto  della  vita, ei credeva cosa debita e giusta, che io deponessi
di canonichessa. Data ch'ebbi io pure al Capano lettura  della  mia domanda, gli resi grazie in quei termini che suggerisce
Riario non avrebbe mancato di rannodare l'interrotto filo  della  persecuzione. D'altronde mezzi a tentare la sorte in altro
stanza nel convento di San Nicola da Tolentino, dei Padri  della  Missione, posto nel quartiere di San Carlo all'Arena.
aveva osservato non potermisi usurpare i frutti  della  dote: Riario condiscendeva a farmi avere le cinque mesate
il Botta, il Santarosa, il Colletta, e qualche storico  della  guerra d'indipendenza dell'America, e della rigenerazione
qualche storico della guerra d'indipendenza dell'America, e  della  rigenerazione dei Greci. Nel mese di giugno una mia
e viveva tuttora in angustie sotto la sorveglianza  della  polizia borbonica. La scarsezza de' miei mezzi e la penuria
e la penuria del cognato, non mi permettevano di far uso  della  carrozza ogni volta che qualche urgente faccenda mi
lasciandomi in ricordo l'Imitazione di Cristo, e la memoria  della  sua carità esemplare. La sera del 13 giugno, ritirata nella
dato fiato alle fauci, con voce non dissimile al muggito  della  conca marina: "È ella la religiosa Enrichetta Caracciolo
spavento di tutta Napoli. Il duca Morbilli (povera nobiltà  della  patria di Vico!), cagnotto fedelissimo del re, e satellite
egli a dire, accennando al compagno, "questi è un prete  della  curia." Capíi subito tutto quello che mi aspettava. "Che
sarà seguita; vo a vestirmi." Iniziato in tutti i segreti  della  professione di berroviere, Morbilli volle indagare se dalla
dall'amor proprio, in tale spasimo mi metteva i muscoli  della  bocca, che pur volendo parlare non avrei potuto. La povera
che dalla prima porta di strada conduce sopra; all'ingresso  della  seconda trovai postati due preti, e presso a loro la
Tutti serbarono silenzio. Il commissario, avuto dal prete  della  curia la ricevuta della mia persona, se ne partì, ed io
Il commissario, avuto dal prete della curia la ricevuta  della  mia persona, se ne partì, ed io accennai alla sorella di
per discorrere a bassa voce; rimase meco il solo prete  della  curia. Chi crederebbe alla galanteria d'un vampiro?
profitto dall'opportunità, facendomi travedere il vantaggio  della  sua protezione; preso dunque un atteggiamento da
con furia alle sue spalle. Allora, ritornata nel mezzo  della  stanza, m'inginocchiai, giunsi le mani, e, sollevati gli
tutto quello di cui si vantava? Certo, il visino ferito  della  Giulia doveva esprimere l'animo suo, perchè Orlando
coscienza e una donnina all'acqua ossigenata il prototipo  della  donna fatale. Così anche per il giovane Rolando una signora
era bianca veramente. Era, anzi, una delle curiosità  della  società pulquerrimese, la quale era appunto famosa per la
completamente rovinate e per l'insospettabile virtù  della  duchessa di Frondosa. E c'era, per di più, non poco merito
Frondosa. E c'era, per di più, non poco merito nella virtù  della  giovane duchessa: non solo perchè era bellissima e perchè
avere trascorso più di nove o dieci anni dei venticinque  della  sua carriera nelle residenze diplomatiche. Era stato per lo
un bambino che aveva bisogno di tutti e finchè il grado  della  sua carriera non gli aveva permesso d'avere direttamente
degli Esteri presenti, passati e futuri, essendosi accorti  della  precarietà che l'attività di servizio del duca di Frondosa
uso e consumo per rendersi conto de visu del vero stato  della  politica internazionale e potere al club criticare
nel porto di Pulquerrima, salutato dalle salve tonanti  della  formidabile flotta di Fantasia. Sua Maestà il Re era giunto
tra le quali una colazione, seguita da ricevimento, a bordo  della  nave ammiraglia, la Fantasio. E proprio a questo
Fu una presentazione come tante altre. Una riverenza  della  duchessa, un inchino e un baciamano di Monsignore. E sùbito
su le sue allegre compagne di Pulquerrima il primato  della  virtù ma anche quello dello spirito. Il principe era
non credeva molto diffuse nell'elegante sciame femminile  della  sua residenza e più ancora non credeva ai suoi occhi e ai
Altezza, se voleva farsene un'idea, era rimasto a quelli  della  storia romana. E però il concetto della virtù feminile
rimasto a quelli della storia romana. E però il concetto  della  virtù feminile richiamava nel suo spirito necessariamente
la vivacità dello spirito. Studiando, giovinetto, la storia  della  sua gloriosa famiglia, quando era stato invitato ad
Io ero rimasto verso poppa, appoggiato al parapetto  della  bella nave, conversando in un gruppo d'ufficiali. Una mano
dame agli ultimi giri sul ritmo voluttuoso e appassionato  della  danza viennese. Qua e là, attorno alle tavole bianche dei
e a sinistra, vicino e lontano, nelle parti meno illuminate  della  corazzata, s'accendevano e si spegnevano le lucciole
gli invitati più solleciti ad andarsene. Nella distrazione  della  nostra gaia conversazione io avevo completamente
bruscamente dalla figurina nera, mentre la voce  della  duchessa di Frondosa gridava il mio nome. Accorsi. Trovai
il mio braccio e s'allontanava con me verso il centro  della  nave mentre la duchessa accoglieva festosamente gli omaggi
— altra negligenza di etichetta — contro il vento  della  sera. Ma s'era bruciato le dita e gittando via, con gesto
per esempio, almeno un'idea approssimativamente chiara  della  vergine guerriera! Per pigro abito di semplificazioni il
con quella bella signora. Io l'avevo avvertito, è vero,  della  sua incensurabile fama. Ma Monsignore, ch'è testardo come
tanto che a un dato punto l'odore dei fiori, la bellezza  della  duchessa, il fascino della notte primaverile, la voluttuosa
l'odore dei fiori, la bellezza della duchessa, il fascino  della  notte primaverile, la voluttuosa carezza del valzer
centinaia di sudditi. Non tenne quindi, oltre quella sera  della  prima impressione, alcun rancore per quella mancanza di
rispetto ad una zia cui egli doveva la rivelazione precoce  della  sua sola e vera vocazione; e, nei giorni e nelle settimane
di riuscire col tempo, con la pazienza e col fascino  della  sua futura corona, a ridurre Giovanna d'Arco a più miti e
aveva l'aria di non volermi chiedere nulla. Parlava invece  della  nostra buona amicizia, della grande fortuna che aveva avuto
chiedere nulla. Parlava invece della nostra buona amicizia,  della  grande fortuna che aveva avuto di ritrovarmi inopinatamente
una bella donna che si guardi e, si ammiri allo specchio,  della  mia abilità diplomatica, del mio tatto, della mia mia
specchio, della mia abilità diplomatica, del mio tatto,  della  mia mia astuzia, della mia esperienza mondana. E quand'ebbe
abilità diplomatica, del mio tatto, della mia mia astuzia,  della  mia esperienza mondana. E quand'ebbe esaurito gli
limitato, ricorse alle imagini. Io ero il pilota abilissimo  della  sua navicella gettata, al suo primo viaggio, in pieno alto
rotta verso l'isola di felicità promessa dall'amore restio  della  duchessa di Frondosa. Per non rischiar d'incagliare in
saperlo era facile. Bastava parlare alla duchessa Isabella  della  lunga e disperata navigazione di Sua Altezza, di quella sua
neppure la prima sillaba. Questa condiscendenza tacita  della  prima volta doveva essermi fatale in seguito. Tuttavia, per
e tra le quali non c'era, per navigare, altro imbarazzo che  della  scelta. Sua Altezza, bontà sua, non insistè. Mi chiese
insieme, Sua Altezza mi confessò che non solo il fascino  della  duchessa Isabella lo attirava in quella casa, ma che anche
il suo partito si andava disgregando, sotto l'ondata  della  pubblica indignazione. I democratici avevano ora la
all'idea che il paese fosse nuovamente fra le mani  della  sua gente, malgrado tutte le disposizioni del governo di
I Gelert e gli Hundon, evidentemente informati  della  partenza di Bullock prima che questa fosse di pubblica
Ricordava troppo vivamente le sue lotte nei primi giorni  della  Ricostruzione, la paura che le venisse confiscato il suo
con un fagottino azzurro che era Diletta sul davanti  della  sua sella, tutti rispondevano al suo sorriso, parlavano con
tutti rispondevano al suo sorriso, parlavano con entusiasmo  della  piccina e la guardavano con affetto. E intanto lei,
di insultarlo mettendosi a zufolare le prime battute  della  canzone: «The Boyne water» (L'acqua del Boyne). La
di Geraldo non era disposta a considerare il fatale esito  della  sua lite, come una cosa molto seria, se non fosse stato per
taciturni che andavano e venivano in certe strane ore  della  notte per misteriose ragioni o scomparivano per parecchie
o scomparivano per parecchie settimane con grande ansietà  della  loro mamma. Erano andati in America diversi anni prima,
merci in carri coperti da Savannah alle città interne  della  Georgia, erano riusciti ad avere un negozio proprio, e
e con buona grazia. Erano simpatici, quei Georgiani  della  Costa, con la loro voce dolce, le loro súbite ire e la loro
schiavo - per soprappiú, «il miglior dannato servitore  della  Costa» - costituiva il primo passo verso l'adempimento del
fittavolo nelle terre che un tempo erano state proprietà  della  sua famiglia, egli desiderava di vedere i propri campi
E qui, in questo nuovo paese, libero dai due pericoli  della  terra che aveva lasciato - le tasse che divorano i raccolti
tolse dalla Costa per mandarlo a stabilirsi nell'altipiano  della  Georgia settentrionale. Fu in un salone di Savannah, in una
dopo dodici anni di assenza. Era stato uno dei vincitori  della  lotteria terriera emessa dallo Stato per dividere la vasta
terriera emessa dallo Stato per dividere la vasta area  della  Georgia centrale, ceduta dagli indiani l'anno prima che
tempo che aveva acquistato il punto di vista degli abitanti  della  Costa; riteneva cioè che tutto il resto dello Stato fosse
occhi azzurri, propose di fare una partita. Con l'avanzar  della  notte e dopo numerosi bicchieri, a poco a poco tutti
che aveva davanti e vi aggiunse il documento di proprietà  della  sua piantagione; Geraldo a sua volta spinse tutti i suoi
di Geraldo non era tanto turbata da confessarlo prima  della  Messa dell'indomani mattina. Sapeva ciò che voleva; e
uno steccato costruito proprio da lui per segnare il limite  della  proprietà. Ritto sulle fondamenta annerite della casa
il limite della proprietà. Ritto sulle fondamenta annerite  della  casa bruciata, egli guardava il lungo viale alberato che
piedi, sorgerà una casa di mattoni intonacati. Al di là  della  strada saranno nuove barriere di legno e di ferro, dietro
e di stabilità; e quando Geraldo girava al galoppo la curva  della  strada e vedeva tra i rami verdi il tetto della sua casa,
la curva della strada e vedeva tra i rami verdi il tetto  della  sua casa, il suo cuore si gonfiava di orgoglio, come se lo
il tempo di una generazione nella Carolina; ma il primo  della  famiglia che aveva messo piede sulle rive americane era
era il solo ad avere antipatia per loro, perché la gente  della  Contea era socievole e cordiale, e non tollerava negli
schiavi di passaggio che si recavano ai campi di zucchero  della  Luisiana; ma le voci persistevano. - È un abolizionista,
mai bene e l'orto, a causa delle continue gravidanze  della  signora, forniva raramente di che nutrire il modesto
odiava i negri servi di questi ricchi. Gli schiavi negri  della  Contea si consideravano superiori ai «rifiuti bianchi» e il
per il triplo del suo valore a qualsiasi piantatore  della  Contea; chiunque avrebbe considerato bene speso il denaro
miseramente del ricavato di una balla di cotone all'anno e  della  carità dei suoi vicini. Col rimanente degli abitanti della
della carità dei suoi vicini. Col rimanente degli abitanti  della  Contea, Geraldo era in rapporti di amicizia e con qualcuno
mente che Tara, per quanto fosse piacevole, e gli abitanti  della  Contea, per quanto avessero il cuore e la casa aperti per
di queste donne dall'alba a mezzanotte, fra la sorveglianza  della  cucina, del bucato, del rammendo e l'allevamento dei bimbi.
anni di residenza, e uno straniero. Non si sapeva nulla  della  sua famiglia. Pur essendo meno inespugnabile
famiglia. Pur essendo meno inespugnabile dell'aristocrazia  della  Costa, la società della Georgia settentrionale non avrebbe
inespugnabile dell'aristocrazia della Costa, la società  della  Georgia settentrionale non avrebbe mai ammesso che una
sapeva che, malgrado la simpatia sincera degli uomini  della  Contea coi quali cacciava, beveva e parlava di politica,
Soltanto, riconosceva che era una strana costumanza  della  Contea, quella che faceva maritare le ragazze solo con
altro. - Ma potresti esser suo padre! - Sono nel fiore  della  vita! - ribatté Geraldo, punto. Giacomo prese la parola,
che Filippo era andato in Occidente per espresso desiderio  della  sua famiglia. - E non credo che ne sia tanto innamorata da
la nutrice, che aveva anch'essa pianto china sul capo bruno  della  sua padrona, aveva esclamato: - Ma non puoi far questo,
un maschio, ma ciò nondimeno fu abbastanza soddisfatto  della  sua bambina bruna da offrire, in segno di gioia, il rum a
generosa, ma risoluta, virile, facile all'ira. Gli abitanti  della  Costa che ella aveva abbandonato si vantavano di occuparsi
qui vi era invece una grande varietà. I colonizzatori  della  Georgia settentrionale venivano da molti luoghi diversi: da
venivano da molti luoghi diversi: da altre parti  della  Georgia stessa, dalla Carolina, dalla Virginia, e anche
da luoghi diversi e con diverse origini, dava alla vita  della  Contea una mancanza di formalismo che per Elena era
Sapeva per istinto che cosa avrebbe fatto uno  della  Costa in certe date circostanze; non riuscí mai a prevedere
un Georgiano del nord. Ciò che dava vita al commercio  della  regione era l'ondata di prosperità che allora volgeva verso
il Sud. Tutto il mondo chiedeva cotone, e il nuovo terreno  della  Contea, fertile e non sfruttato, ne produceva in
paese; la semina e il raccolto erano la sistole e diastole  della  vermiglia terra. Dai solchi sinuosi veniva la ricchezza e
dell'indomani dava entusiasmo e gioia di vivere; e la gente  della  Contea godeva la vita con un fervore che Elena non riuscí
un uomo per quel che valeva. Divenne la signora piú amata  della  Contea. Era una vigile ed economa padrona di casa, una
Chiesa fu invece consacrato al servizio dei suoi figliuoli,  della  sua casa e dell'uomo che l'aveva allontanata da Savannah e
il negro piú inetto. In breve ella portò nel governo  della  casa di Geraldo ordine e dignità e diede a Tara una
anni venivano mandati dal vecchio Daddy, il ciabattino  della  piantagione per imparare il suo mestiere, o da Amos, il
fosse facile, e quanto alla felicità, quello era il destino  della  donna. Il mondo era degli uomini ed ella lo accettava cosí.
ed ella lo accettava cosí. L'uomo era lodato per l'ordine  della  sua proprietà e la donna lodava la sua abilità. L'uomo
da guidare. Ma, per Rossella, figlia di Geraldo, la via  della  signorilità fu dura. Con grande indignazione di Mammy, ella
o le bene educate fanciulle Wilkes, ma i bambini negri  della  piantagione e i maschietti del vicinato, ed era capace di
la sua educazione era incompleta; ma nessuna fanciulla  della  Contea parlava piú graziosamente di lei. Ella sapeva
sorridere con garbo, camminare facendo ondeggiare i cerchi  della  sua gonna in modo attraente, sapeva guardare un uomo in
doveva sapere, ma ella imparò soltanto la vernice  della  gentilezza. Non apprese mai la grazia interiore da cui
di apprenderla. Le apparenze bastavano, perché le apparenze  della  signorilità le acquistavano dei corteggiatori; ed ella non
la facile eccitabilità del padre irlandese e nulla  della  natura altruista e indulgente di sua madre, se non
ed era continuamente sul «chi vive» per le screpolature  della  vernice. Gli occhi di Mammy erano piú acuti di quelli di
deplorassero la vivacità, il fascino e la disinvoltura  della  giovinetta. Di tali qualità le donne meridionali andavano
dare. Ella sapeva che sua madre era la personificazione  della  giustizia, della verità, della tenerezza affettuosa e della
che sua madre era la personificazione della giustizia,  della  verità, della tenerezza affettuosa e della profonda
era la personificazione della giustizia, della verità,  della  tenerezza affettuosa e della profonda saggezza: una gran
della giustizia, della verità, della tenerezza affettuosa e  della  profonda saggezza: una gran dama. Rossella desiderava molto
si lasciavano sfuggire la maggior parte delle gioie  della  vita e senza dubbio si allontanavano molti corteggiatori.
gente I'amore delle azioni grandi e gloriose e il rispetto  della  virtù e della bellezza. La Giulia ascoltava, pensosa. È
delle azioni grandi e gloriose e il rispetto della virtù e  della  bellezza. La Giulia ascoltava, pensosa. È proprio vero che
anzichè la splendida, allegra casa de' Rivani, col disamore  della  Marietta e il suo triste tradimento! Meglio finir cosi
maggiore di quello fosse in effetto, pel colore bruno  della  mia carnagione. Disgraziatamente (se l'amore può chiamarsi
del cuore. Sparì d'un tratto la serenità imperturbata  della  puerizia: non più il riconfortatore balsamo del sonno. Mi
ognora alla mia mente, rivestita di forme ideali. Le ore  della  notte mi sembrarono eterne, il giorno seguente lunghissimo,
tremante, commossa, confusa: io passava dall'impersonalità  della  fanciullezza alla coscienza dell'espansiva individualità.
allora le malinconiche note del Petrarca, che nel silenzio  della  notte io divorava con avidità! Con quali tenere ispirazioni
non temprarono l'acerbità delle mie pene i molti affetti  della  Gerusalemme liberata! Carlo ripassava ogni giorno; ma pochi
udii fermarsi un carretto a quella porta. Alzai le cortine  della  finestra, e lo vidi carico di mobilia, che da' facchini era
col vederlo più spesso, perchè, evitando la vigilanza  della  madre, correva più volte al giorno alla finestra,
del più vivo affetto. Nell'atto di contemplarlo, piena  della  lusinga deliziosa che il cielo non l'avesse creato per
e quali progetti di futura felicità mi formava! Nel cuor  della  donzella innamorata havvi giorno più caldamente sospirato
casa a me vicina, acciocchè io ti vegga ognora al fianco  della  donna che mi supplanta! - Scorsero non poche ore fra il
Alfina cercai di calmarmi, per non attirare l'attenzione  della  genitrice al suo ritorno. Ma ella, avvedutasi delle mie
di prima nell'animo mio, mi lasciava sperare che la notizia  della  mia infermità avrebbe ritenuto il barbaro dal consumare il
si fu, com'egli spendesse l’intera giornata in casa  della  fidanzata, ed una sola settimana mancasse alla celebrazione
seguente il mio spirito era rasserenato. Sulla tomba  della  mia passione posi di propria mano la funerea lapide, e vi
del ballo, quando giunse il re. Mio padre, facente parte  della  comitiva, ci presentò a Sua Maestà. Prima di scegliersi una
vostre figlie, maresciallo?" domandò a mio padre il marito  della  virtuosa Cristina. "Maestà sì." "Me ne rallegro con voi:
coll'amabilità cavalleresca che mostrò nelle figurazioni  della  quadriglia, chi sa per quanto tempo ancora avrebbe l'Italia
fu la nostra sorpresa nel vedere Giuseppina, che pur usciva  della  sua stanza, col volto più macchiato del mio! Si comprese
quarto lustro appena. Io mi trovava nel salotto col resto  della  famiglia. Il giovine, che avea nome Domenico, fermò lo
aveva ispirato. - Credi dunque che gli uomini tutti siano  della  tempra medesima di Carlo? - mi andava dicendo un'intima
amore e pochi son coloro che la trovano, pure l'esistenza  della  virtù è comprovata dalla tua propria sincerità, e ti basta
concetto critico, suggerito al padre  della  filosofla, storica alemanna dall'esame del genio monastico,
soave solitudine delle anime, che, stanche del giogo e  della  persecuzione de' loro simili, trovano in sè stesse il
perversi interpreti della. scrittura fecero clel celibato o  della  vita inerte e contemplativa! Maladette le false
che un'eloquenza, fanatica può scolpire ancora nel cuore  della  gioventù, dopo d'avere per sì lungo tempo deturpata la
una tonaca di ruvida lana, ma però di sotto fanno uso  della  biancheria di tela finissima, e pei fazzoletti, di quello
riposto prezioso vasellame, e la più antica porcellana  della  China. È proibito di ritenere molto denaro nella propria
ec., ec. Per una sfogliatella impastata dalle Carmelitane  della  croce di Lucca, il Napoletano di buon gusto rinunzierebbe
disse a me stessa di non aver veduto ancora le funzioni  della  Settimana Santa, non avendo in quella ricorrenza avuto
nel coro e guardare in chiesa. Un monaco, che in sul venir  della  Pasqua faceva il quaresimale condito di sacra erudizione e
nel coro, misurando, come a' tempi del Decamerone, l'ora  della  preghiera colla clessidra. Avevano esse un fratello solo,
volgare. Ad un'altra suora giunse per lettera l'annunzio  della  morte di sua sorella; in quel momento suonava la campana
per ora questa disgrazia," disse la suora all'orecchio  della  conversa: "mi converrebbe astenermi dal pranzare stamani, e
in poi ripudiato il cognome paterno ed adottato quello  della  madre. Nelle loro contese vengono sempre a discussione di
posto il piede nel teatro di San Carlo, nè veduto l'interno  della  villa reale. Erale ignoto di fatto perfino l'appariscente e
il volume, dicendo: "Memorie di sant'Elena; ah! la Vita  della  madre di san Costantino! - Quanta è calunniata sempre
volta, dinanzi all'uscio serrato  della  cameretta di Camilla, dove nessuno s'era più fatto vivo, la
sul muro esterno, e il sole rientrò a schiarare la camera  della  morticina. Allora il rigattiere fece il breve inventario
morticina. Allora il rigattiere fece il breve inventario  della  merce usata; sbirciandola da tutte le parti, calcolò e
- rispose quello. Mentre stavano per uscire, lo sguardo  della  signora Amalia cadde su la bambola. - Ah, Dio mio! Chi se
la signora. - Certo, a tenermela qui mi fa male... Era  della  bambina... Non saprei... - Poi, deliberatamente, domandò,
già odoroso di primavera. Il carretto avanzava tra la folla  della  gente e le file de' veicoli, traballando sul selciato, come
sudicio. Lì si fermò. Era dunque quella la nuova abitazione  della  Giulia. Da una lurida botteguccia accanto al portoncino,

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