Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124 - Testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

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Stato 1 occorrenze

Dell'inchiesta è redatto processo verbale, nel quale gli intervenuti hanno diritto di far inserire le proprie dichiarazioni. Nei casi previsti dal

Personaggi e vicende dell'arte moderna

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Venturoli, Marcello 49 occorrenze
  • 1965
  • Nistri-Lischi
  • Pisa
  • critica d'arte
  • UNIFI
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coi Maestri dell’Impressionismo, esprime quasi fisicamente la distanza che intercorre tra lui e loro: come se l’impressionismo della grande scuola sia

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Pougny, pressoché inedito da noi. Ora, a distanza di quasi dieci anni da quella mostra e a sei dalla morte dell’artista, avvenuta nel 1956, la Galleria

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Nella ultima, lunga e serena fase pittorica che va dal 1940 alla morte dell’artista, Pougny illimpidisce la sua tavolozza, allarga progressivamente

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Diremo invece che la più costante caratteristica dell’opera del Maestro è la sua mutevolezza, quel trascorrere felice e vittorioso da «ismo» a «ismo

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, esprimere in effetti nella sua perfezione stilistica il superamento dell’orrido, dell’arbitrario, dello irrazionale? Si veda intanto come è dipinta l

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punto di partenza dell’artista è, questa volta, il vero oggettivo. Ma il visitatore, sulle prime non ammette che un povero gatto che addenta un uccellino

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prepotentemente umana, prorompe dalle figure, quella vis animale, che è poi la apologia dell’insopprimibile «vitalità» dell’uomo, e la più franca

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il padre) dell’astrattismo e tutta la sua produzione appartiene ormai alla storia; di lui e della sua prestigiosa esperienza nessun critico e nessun

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L’importanza della scultura di Henry Moore rispetto al clima di arretratezza dell’arte inglese intorno al 1930 sta nel fatto che l’artista seppe

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Un aspetto assai importante dell’opera di Moore è quello della sua rinnovata spazialità: concepita non più nel senso di uno spazio esterno

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Mai come in questa mostra siamo riusciti a percepire in una misura quasi tattile, la condizione di solitudine dell’uomo, la sua desolante

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Lando Landini aveva colto nel segno quando nel suo bel saggio su «Paragone» scrisse che lo sviluppo dell’arte di de Staël era una «avanzata a tentoni

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«umanizzazione» dell’immagine e del linguaggio, rigenerato con l’aiuto dei Maestri: tutte le fasi dell’arte di de Staël sono in certo senso «mediate», e tutte

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Il momento comunque meno distaccato e più intenso dell’arte del pittore, come abbiamo accennato, è secondo noi quello astratto strictu sensu

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, che accomuna, in una protesta di radice anarchica, ma con un risultato universale, buoni e cattivi, forme dell’armonia e dell’irrazionale; è un

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Ed ora che abbiam chiarito il nostro pensiero, su Pollock e sulle possibilità dell’astrattismo non figurativo, affermiamo con la medesima schiettezza

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(incisore, disegnatore e litografo) fino al 1930. Naturalmente data la statura culturale e la fantasia dell’artista, l’attività grafica di Ben Shahn

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dagli avvii dell’arte del realista statunitense del problema del rapporto grafia-colore.

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alberi contorti» potrebbero essere ricollocate nel giro dell’ultima pittura soutiniana dei paesaggi, se non peccassero di una certa vuotezza formale, se

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dell’uomo come un colbacco. Gli occhi grandi, cerchiati e fissi, guardano il mondo con curioso dolore; il naso aquilino, una piega scavata lungo le

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La mostra personale riassuntiva del pittore Roberto Melli nelle sale dell’Ente Premi Roma a Palazzo Barberini è avvenimento di interesse nazionale

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È dunque il modo di dipingere, lo spazio di tempo interiore successivo alla pura ispirazione, alla pura idea dell’opera, il vero «messaggio» di Melli

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, quadro per quadro. Si potrebbe dire che il massimo paladino italiano dell’astrattismo, nel sottolineare i momenti e le istanze «decorative», magiche

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gratitudine — è da collocare nel quadro di una indagine meno liquidatoria dell’arte fra le due guerre, in genere, e come apporto a un discorso più specifico

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Certo al pittore, straniero in patria, la Torino di allora dovette interessare per ragioni diverse e assai poco «professionali»: la Torino dell

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Quanto ai quadri di taglio medio, avremmo cercato fra le collezioni private e negli studi degli amici di Ziveri opere del tipo dell’«Autoritratto» e

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E, per finire su questa ideale mostra dell’artista, avremmo cercato di dare in una documentazione più graduale, saggi dell’arte ziveriana puntando di

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considerazioni sul cammino dell’arte italiana dal futurismo all’informale, perché Prampolini ne è stato uno dei personaggi più notevoli.

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presentatore dell’artista — e il terzo, che copre i non piccoli ambienti dell’Aia per quasi tutta la loro estensione. È, insomma, questa rassegna di Guidi

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Nella prima sala della Mostra il visitatore si incontra dunque con personaggi noti del mondo della cultura e dell’arte, nella seconda con gli oscuri

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In questi ultimi tempi l’arte italiana dell’antinovecento è tornata alla ribalta, dopo quindici anni di assenza: e sembra davvero poco credibile il

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Ben pochi furono gli artisti e i critici che additarono intorno al 1945 la possibilità di uno sviluppo coerente e senza salti dell’arte italiana da

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Però quanto ancora dei miti e dei modi dell’epoca ereditarono questi artisti! E come la loro volontà di rinnovamento fu parziale! Ziveri — lo abbiamo

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quindici anni, una Mostra dell’arte migliore prodotta nella Capitale dopo il momento novecentista; infatti molti artisti «romani» continuano ad operare

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Secondo Lionello Venturi (che già da allora, coerente alla sua idea oltranzista di difesa delle avanguardie, era in testa ai paladini dell

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I nazionalisti spinti, che guardano a quest’arco di sviluppo dell’arte nostra, ancor convinti che il mercato francese e lo chauvinismo organizzato

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realismo, che vedono nel clima dell’antinovecento e nei risultati della scuola romana un modello, oltre che una paternità, alle generazioni realiste d

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Castelfranco, assorbito nella sua diligenza, si sia curato di certe problematiche. Intanto ci pare che anche in una mostra «romana» dell’antinovecento, certi

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fauves dell’astrattismo —a Vacchi giova per il momento, accennavamo, l’espressionismo di lontana radice romantica, nordico, il cui padre è Munch.

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opposte tendenze: la malinconia e la sensualità dell’informale, e, se vogliamo, l’inerzia pessimistica e irrazionale dell’incoscio, constrastano con una

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secondo e terzo lustro del nostro secolo, dello stupore dell’uomo nuovo nei confronti della tecnica, della velocità e della materia: soltanto i futuristi

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, aggredire la figura umana. Mano, per altro, assai poco candida, dai tremori e dai gesti che prendono le mosse nei modi dell’espressionismo storico e che in

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Nuova Pesa» sulla impegnata coscienza sociale dell’artista e sul fatto che Dova tenga presente in continuazione, nelle sue opere, l’uomo e il suo

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si è trovata di fronte a fatti d’arte autentici e singolari; ma noi crediamo che fu anche la personalità dell’artista, complessa e di lettura

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caduta di una civiltà non più misura dell’uomo: da qui non parrà arbitrario ed esibizionistico il fatto di una Gioconda apparsa coi baffi per opera del

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Anche l’insegnamento dell’avanguardia storica confrontato con l’esperienza della tradizione assume in Baumeister uno spicco suggestivo. «Quando si

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del decano dell’arte astratta americana, l’ottantenne Hans Hofmann, di origine tedesca e padre di parecchi artisti delle generazioni successive, che

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, se non altro, che tra il mondo dell’inconscio dei surrealisti del tipo di Ernst, Dali Tanguy e il mondo dell’inconscio informale, è una serie di passi

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conservatori (della vita e dell’arte), va posto il rivoluzionarismo del pittore. Il quale, se «cominciava una donna e faceva un leone» era capace di

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