Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'Europa delle capitali

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Argan, Giulio 50 occorrenze

Il “bello”, infine, è sensibilità, apertura dell’essere al rapporto di simpatia col mondo naturale e sociale. Cessa di esistere come categoria

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Con la persuasione si vuole ottenere un modo di vita, una praxis conforme ai principi dell’autorità; il mezzo rimane la comunicazione e questa non ha

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presto, al di là dell’argomento dell’irriverenza, si profila un interesse insieme religioso e di gusto. Per il Gilio le figure devote sono l’opposto

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natura, sebbene (anche in questo leonardesco) la natura non sia per lui la grande maestra dell’esperienza ma spinta ed ostacolo, ad un tempo, dell’impegno

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rinunciare all’allegoria che configura i concetti in immagini naturali. Ma se così è, solo nell’ambito dell’identità classica di natura e storia può svelarsi

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Annibale, tra Borromini e Bernini) v’è una divergenza di tendenza: il Seicento è appunto il secolo in cui lo sviluppo dell’arte avviene nel contrasto delle

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storia è la base dell’esperienza, l’argomento della fiducia nel futuro, la vita; oppure e il passato senza ritorno, l'oggetto di un rimpianto senza

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a spiegare la grandiosa rappresentatività dell’architettura barocca: a che cosa, precisamente, vuole persuadere la rettorica dell'architettura? Che

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dell'esecuzione: ogni artista ha la sua praxis, spesso modifica la tecnica secondo il tipo dell’immagine. Anche nella pittura, come nell'architettura e nella

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scolpita con la cosa naturale, bensì la naturalezza dell’immagine. Potrebbe dirsi, perfino, che l'arte si richiama alla natura solo per dimostrare

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Contro questa grandiosa tecnica dell’immagine e questa relazione ciclica dall'immaginare al fare si instaurerà, nel secolo successivo, la tesi del

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una parola, dell’esistenza.

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senza immaginazione. Tutta l’arte è imitazione: ma l’imitazione della realtà come dovrebbe essere o si vorrebbe che fosse richiede un “esercizio dell

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conosce; i prodotti dell’imitazione danno piacere e questo dipende dal riconoscimento dell’oggetto; poiché però, se non si conosce l’oggetto, si prova

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vedere doveva tradursi nell’impegno di un fare. Non soltanto vediamo questi oggetti con l’occhio più acuto, più esercitato dell’artista; li vediamo

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perché la nostra esperienza della vita disciplinatamente vi s’inquadri, sarà una struttura che si ricaverà a poteriori dal compiersi dell’esperienza

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L’importanza che si dà alla pittura di storia, considerata la forma più elevata dell’arte, spiega in parte l’interesse per il ritratto in tutte le

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come s’inquadri la fenomenologia della natura nella serie fenomenica sul contesto dell’esistenza sociale.

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delle sue sembianze e nel continuo cangiare dei suoi aspetti, piena di spunti per l’ispirazione dell’artista (il “pittoresco”), e la natura nemica

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tendersi ancor più; ma non la soddisfa, il fenomeno atteso ( il temporale, o dopo il temporale, il sereno non accade. Ma intanto un altro carattere dell

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un valore che trascende quello della cosa reale o il quadro vale soltanto come dimostrazione di una perfetta tecnica dell’imitare. Quest’ultima non è

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La storia dell’isolarsi della figurazione di oggetti da un contesto figurativo animato lo dimostra. Nei dipinti del Bassano gli oggetti non sono più

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dello spazio, ma rappresenta una componente d'esperienza essenziale nell’intuizione globale dello spazio dell’epoca. È uno spazio che non discende

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all'agire si prospettano le due grandi vie: della direzione dall'alto e della direzione dall’interno, dell’insegnare e dell’educare. La prima è la via

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Il Seicento non risolve il problema del concetto e della cosa in sé, dell’autorità e della libertà: sarà questo, anzi, il grande problema del

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la sua funzione in un ambito puramente umano. La teocrazia calvinista pone la questione dell’operosità umana in termini duri ma espliciti. Ognuno è

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più grande conflitto di fede e scienza, ha indicato in quali termini potesse porsi quel problema della persuasione, ch’era anche il problema dell’arte

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La discussione sul concetto di Barocco è ancora aperta. Il Croce ha scritto una grande Storia dell’età barocca, comprendendo in questo termine e

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, del ritmo, dei valori dell'esistenza. L'aspetto saliente dell’irrazionalità secentesca, dunque, è di tendere a manifestarsi o esteriorizzarsi

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ancora all'esistenza di un sistema della natura, non può essere d’aiuto. Tutto l’interesse si concentra sul problema dell’esistenza umana, della sua

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Il secolo XVII è il primo di quella che si chiamerà poi la civiltà dell’immagine e che non è altro che la civiltà moderna. Il periodo che separa il

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aspirazione a trascendere l’esperienza della natura e della storia per attingere alla verità suprema dell’Idea. A Padova, dove la cultura dominante è

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come grandiosa affermazione del valore autonomo e intrinseco dell’immagine. Nei teorici del Seicento è ben chiaro il concetto che lo “ingegno” tipico

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rientrare la totalità delle apparenze sensibili. L’arte, che rivela la forma essenziale dell’universo, è appunto la rivelazione sensibile, formale, del

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La difesa e la rivalutazione delle immagini e quindi dell’arte che le produce, è la grande impresa del Barocco; e comincia quando la Chiesa, ormai

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, positiva della realtà. Ai fini dell’esistenza pratica o dell’utile, la comunicazione al livello dell'immagine appare più efficace che quella al livello

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Per spiegare l’apparente contraddizione bisogna tenere presente la nuova posizione dell’artista nella società. Il suo prestigio è indubbiamente

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modo alla tecnica dell’immaginazione: non bisogna dimenticare che il primo atto della borghesia è la trasformazione della tecnica e dell

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L’immaginazione sociale e politica è un fatto nuovo, ed è la controparte dello spirito pratico della borghesia, della sua positiva concezione dell

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Sul piano delle grandi idee il Barocco rappresenta indubbiamente una reazione alla filosofia dell’idea e al neoplatonismo manieristico, e una ripresa

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il problema dell’attività produttrice d’immagini e della discriminazione tra immagini utili e nocive. Ma è importante notare che questa distinzione

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La Rettorica è il trattato dell’arte di persuadere o del discorso; ma, specifica Aristotele, del discorrere nell’Areopago, cioè della discussione

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soggetto” in una civiltà in cui “il parlare è proprio dell’uomo”: e non è solo discorso ma dialogo, anche se una delle parti si limiti ad ascoltare, tant

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più in rapporto alla natura umana, bensì alla società. Non diversamente, l’uomo a cui si rivolge l’arte barocca non è più l’uomo “ al centro dell

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deliberativo, il futuro poiché dell’avvenire conviene che deliberi chi conforta o disconforta. Al giudiziale, il passato, poiché sempre delle cose andate l’uno

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Nel secolo XVII l’accentramento dei poteri determina il prevalere di una città, che diventa la sede dell’autorità dello Stato, degli organi di

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fenomeno o dell’immagine, ma come traduzione in figura di concetti astratti. Poiché il concetto e universale, deve esprimersi in immagini largamente

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illusorio dell’architettura della chiesa: il soffitto è sfondato, al di la di un gigantesco impluvium si spalanca il cielo popolato di angeli e santi

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valore spirituale dell’aristocrazia mondana. L'abito lussuoso è motivo d'illusione (e di persuasione) perché serve a stabilire la correlazione mentale tra

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possibile. Si ammira, infine, il prodigio dell’agire umano che non ha limiti alle proprie possibilità. Il rapporto che si stabilisce così tra tecnica e

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