usate dai pittori moderni sono quelle non assorbenti poiché permettono di rendersi conto subito dell’effetto che produce il lavoro; si può benissimo
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non scivola facilmente; le tinte scure, e in special modo le terre, diventano rapidamente opache per effetto dell’olio che il gesso assorbe in gran
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si staccano lasciano dei buchetti che compromettono la perfetta unità dell’imprimitura. Disciolta bene la colla nell’acqua, mentre è ancora calda, con
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, mezzo di glicerina e uno d’acqua. Si turi bene la boccetta e si agiti con forza per ottenere un’emulsione perfetta. Quest’emulsione si allungherà con dell
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sottile la superficie dell’impasto. Se si usa del colore molto diluito con un pennello lungo si ottiene una sfregatura che lascia trasparire ciò che c
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esso è dipinto e dallo spessore dell’impasto; bisogna spesso abbassarsi, guardare la pittura di sbieco per vedere se non ci sono ancora parti su cui
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me questo sembra alquanto esagerato; quando una pittura è bene asciutta (e ciò dipende dal modo con cui è preparata la tela, dallo spessore dell
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mentre spesso gli strati inferiori dell’impasto sono ancora freschi.
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così tenuta isolata dal contatto dell’aria. Il bianco d’argento è il più perfetto di tutti i bianchi e lo stesso che il bianco di Krems (Kremserweiss
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Il giallo di cromo, che è un prodotto dell’ossido di cromo, sopporta male il contatto degli altri colori; isolato si conserva abbastanza bene specie
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goccia di vernice Damar o mastice, poiché è specialmente l’azione dell’olio che lo fa scurire e ne rallenta il prosciugamento.
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dalle due parti perché non s’imbarchi. Per maggior sicurezza contro i brutti tiri dell’umidità bisogna sempre, finito il lavoro, dare una mano di
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recipiente con dell’acqua e si copre bene perché la polvere non vada dentro. Dopo ventiquattr’ore gran parte della colla si è diluita nell’acqua; l’acqua è
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ogni volta che si versa dell’emulsione per lavorare.
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né diminuire le quantità dell’aceto, indispensabile alla conservazione delle molecole dell’uovo.
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; i colori devono essere liquidissimi come dell’acquarello. Con pennelli teneri e sottili si procederà a leggere sfregature lasciando sempre trasparire
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e dei panneggiamenti dell’opera michelangiolesca; e ciò perché quei copisti lavoravano tutti a impasto e direttamente sull’imprimitura della tela.
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oggetti e le figure dipinti in tal modo hanno un che dell’apparizione; un aspetto che ricorda quello degli attori alla ribalta quando si staccano sullo
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Per velare, la miscela che finora mi ha dato i migliori risultati è sempre quella dell’olio di papavero e di trementina a parti eguali; attacca
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pause bisogna togliere dalla tavolozza i colori a vernice rimasti e metterli in un piatto fondo con dell’acqua.
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poi si metta in una boccetta con dell’alcool a novanta gradi, indi si agiti bene la boccetta; colofonia e alcool a parti eguali; con questa soluzione
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Diluire e rendere molto liquido, quasi come dell’acquarello, il colore con cui si vogliono fare i peli poi, pigliando un pennello di martora di forma
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le escrescenze dell’impasto; togliere queste accuratamente con la spatola tenendola poco inclinata. Bagnare la tela con una spugna inzuppata d’acqua e
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Quando visito un museo, prima ancora dell’aspetto lirico o spirituale d’un quadro, mi incuriosisce il fatto di vedere, di capire, com’è dipinto. Vi
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