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Osservazioni astronomiche e fisiche sulla grande cometa del 1862 con alcune riflessioni sulle forze che determinano la figura delle comete in generale

515184
Schiaparelli, Giovanni Virginio 50 occorrenze
  • 1873
  • Ulrico Hoepli
  • Milano-Napoli
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
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La massa principale (o più fitta) della nebulosità, benché senza contorno definito è, come nella sera dell’11, dalla parte del Sole, e la densità è

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della testa nel senso dell’asse della coda 15'. Larghezza della coda alla radice 15'. Larghezza della coda un grado più avanti 24'. Nucleo come stella

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Il lume della testa ad occhio nudo uguaglia ε e η dell’Orsa maggiore (secondo Argelander ε = η = 2m, 0: tale è dunque la stima dello splendore

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iniziale della coda prima della divisione tende a 1/3 dalla stella η dell’Orsa minore e a 2/3 della stella 67 Bode di 6.a grandezza. A 11h 35m non si

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mi sono accertato frapponendo una riga fra l'occhio e il profilo australe della Cometa. La direzione iniziale dell’asse della coda alla radice (dove

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e mezzo più avanti e dopo la separazione dell’anzidetta barba, è di 40'.

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fronte; il getto luminoso però non segue esattamente l’asse della bipartizione, ma declina verso il nord. La misura di questo settore nella direzione dell

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Cometa durante la traversata dell’anello micrometrico, e dell’effetto della Rifrazione: con π s’indica la parallasse orizzontale equatoriale della cometa

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medio dell’anello è di 1154", 7, cioè più di 19 minuti d'arco; questa grande ampiezza ha la comodità di permettere l’osservazione dei passaggi dalla

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dell’Appendice). Con questa formula furono calcolati i numeri della quarta colonna.

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gli splendori intrinseci calcolati offrono un limite dell’incremento della luce riflessa.. Chiamando dunque H lo splendore intrinseco della Cometa

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Siccome si deve riguardar come probabile, che la chioma e la coda della Cometa col finir dell’apparizione siano andate disperse per lo spazio, siamo

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, diretto quasi esattamente nel senso del moto diurno» ciò che equivale ad una inclinazione di circa 45° rispetto al prolungamento dell’asse della coda

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diametro vero 428 miglia inglesi. Non sempre il punto luminoso occupava il centro dell’atmosfera circostante, ma la sua posizione era più o meno eccentrica

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Il 30 agosto «il getto è ben visibile, ed inclina ora dal lato australe» cioè a destra dell’asse della Cometa. Dal disegno originale questa

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Il 21 agosto «lo zampillo fa angolo di circa 30° coll'asse della coda; è curvo, e lungo forse 90" o 100"» . Il disegno mostra che la deviazione dell

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Cometa di Halley, ma questo moto non è regolare; la direzione prevalente è a sinistra dell’asse della coda, e soltanto nei giorni 19 e 30 agosto vi ha

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Circa la direzione di tale appendice nello spazio si può con grande probabilità affermare, che essa faceva un angolo considerabile col piano dell

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assai cospicua (relativamente): il 4 agosto era appena visibile e la misura dell’angolo di posizione è designata come dubbia assai. La deviazione della

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delle code ordinarie rispetto al Sole. Ma la difficoltà più grande che si oppone all’ipotesi dell’azione di un pianeta sta in questo: che se le

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Noi concludiamo dunque da questo, che il piano dell’incurvamento fu sensibilmente diverso dal piano dell’orbita, e che quindi l’asse della coda non

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un solido così fatto, un piano di simmetria. Ora dall’esame dell'andamento del fenomeno sembra lecito concludere, che il piano dell’incurvamento non

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L’azione direttrice dell’incurvamento non sembra possa cercarsi altrove, che in una forte potenza espansiva operante secondo una direzione facente

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della coda parallelo al piano dell’orbita era un po’ minore del diametro perpendicolare a questo piano; ciò che sarebbe il contrario di ciò che si è

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della Terra nel piano dell’orbita. Abbiamo dunque qui indizio positivo, che la curvatura della coda I giacesse fuori del piano dell’orbita. Sul che

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Le due colonne quarta e quinta contengono la lunghezza vera delle varie code, espressa sia prendendo per unità il semigrandasse dell’orbe terrestre

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Questo elemento è soggetto ad errori gravi di stima, dipendenti non solo dallo stato dell’atmosfera, ma anche dalla qualità dell’istrumento adoperato

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Le deviazioni dell’ultima colonna non sembrano superare molto gli errori d’osservazione ammessibili in una misura, dove si deve prendere la direzione

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anche dalla figura fuori dell’ordinario, che la coda in quel giorno mostrò presso la sua radice), mostra un valore della deviazione quasi costante e

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Se noi supponiamo, che la deviazione reale del principio della coda dal raggio vettore avesse luogo nel piano dell’orbita della Cometa, siamo

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nelle Effemeridi astronomiche del 1861Sulla direzione iniziale della coda delle comete nell’Effemeridi di Milano pel 1861, p. 36-53 dell’Appendice

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) Chiamo repulsione relativa la gravitazione solare ordinaria che opera sul nucleo della Cometa, diminuita dell’attrazione elettiva, che il Sole sembra

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piano dell’orbita, si trova che tale deviazione ridotta importa non meno di 114°, ed ha luogo non all’indietro, ma sul davanti del prolungamento del

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crescendo dal 17 settembre al 14 ottobre 1858. Riducendoli al piano dell’orbita, Pape è riuscito a togliere quasi del tutto (sebbene non del tutto) l

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piano dell’orbita; generalmente dunque non sarà contenuta in questo piano. È possibile, entro limiti assai larghi, determinare una direzione tale

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direzione dell’asse della coda viene dalla curvatura progressivamente avvicinata alla direzione del circolo massimo, prolungamento di quello che va dal

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Quando le parti della coda sono spinte fuori con forza dai nucleo in una direzione non contenuta nel piano dell’orbita, la coda può prendere una

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trovava nel nodo della Cometa, e il 7 era dall’altra parte del piano dell’orbita: arriviamo alla conclusione irrecusabile, che tal deviazione era certamente

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due volte nella nostra Cometa; cioè il 19 agosto, quando la fine dell’unica coda allora visibile parve curvarsi in concavo verso la Polare (v. il

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deviazione anteriore dell’ultima estremità della prima coda provenga dall’influenza repellente delle due code posteriori. E se questo è vero, saremo condotti a

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da Pape nelle loro citate disquisizioni, nell’ipotesi che lo sviluppo della coda avesse luogo nel piano dell’orbita. Questa supposizione

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volle obbligato a star sempre nella parte più prossima al Sole. Ed il signor Roche, che nel tomo V degli Annali dell’Osservatorio di Parigi diede una

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la coda si sia sviluppata fuori dal piano dell’orbita; il piano della sua curvatura iniziale è affatto ignoto, onde diventa impossibile dalla figura

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Plössl di 4 pollici d’apertura e di 5 piedi di foco.. Il capo era a un dipresso rotondo, e la parte visibile dell’aureola che lo circondava stimai

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Il nucleo anche usando dell’ingrandimento 200 è sempre piccolissimo e bene concentrato.

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figura stranamente zoppa, e curvata da una parte. Quindi la stima dell’angolo di posizione, che a 10h 20m fu trovato di 340°, 3 non può aver molta

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Riveduto la Cometa dopo due altri giorni di cattivo tempo. La coda (Tav. I.)Le Tavole I, II, III furono delineate colla scorta dell’Uranometria Nova

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A 9h 45m l’insieme della testa ha uno splendore esattamente intermedio a β e γ dell’Orsa Minore (Secondo Argelander β Ursae Minoris = 2m, 0: γ Ursae

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Ad occhio nudo (Tav. I) la direzione iniziale della coda presso la radice passa a 2/5 da ζ e a 3/5 da ε dell’Orsa Minore. Il lato australe rade la

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cui il centro sia in τ Draconis. La direzione dell’estrema punta passa fra ε e ζ Ursae Minoris a 1/4 dalla prima e a 3/4 dalla seconda. Verso 10h 30m

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