Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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le straordinarie avventure di Caterina

215744
Elsa Morante 33 occorrenze
  • 2007
  • Einaudi
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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soldato del Re Stampato per conto della Casa editrice Einaudi Presso Mondadori Printing S.p.a., Stabilimento N.S.M., Cles (Trento) C.L. 18632 Edizione

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anni quando scrisse le storie del presente libro, e ne disegnò le figure. A quel tempo, essa non aveva nessun Editore. Aveva due gatti di diversa

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Tutte le mattine la tromba suonava e svegliava i soldati del Re. Il Re si chiamava Alcibiade I, e aveva, naturalmente, il manto rosso col bordo di

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tavola. — Nell'angolo del soffitto! Tit guardò sul soffitto. — Vicino alla finestra! Tit guardò vicino alla finestra, ma non vide proprio nessuno

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ghirlanda di fiori in testa, e un vestito principesco, e passando non vide neppure Paolo Pietro. Il soldato del Re stava lí sull'attenti, com'era suo dovere

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Primo Premio di Consolazione all'eccellente Paolo Pietro, Soldato del Re.

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. Inoltre è necessario, per guardare fuori, aprire la finestra anche se fa freddo, perché al posto del vetro c'è una striscia di cartone. Dentro c'è

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litigare? Pensiamo piuttosto alla vera morale della storia. — Forse, — mormorò timidamente un grillo zoppo, nascosto in un angolo del vagone e di cui nessuno

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occhi del povero re si scorgeva il piú grande terrore. Egli presto scomparve alla vista; era piú veloce del trenino rosso. — Ecco, — disse Tit

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desideravano dormire un poco; ma intanto la brava signora Guardaboschi raccontava del suo signor marito, che quella sera era lontano, e del suo

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Era la festa della Signora del Pineto. Ella aveva invitato molte bambine, e fate, e nani del bosco. Le bambine con le trecce giú per le spalle e i

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La Signora del Pineto aveva cantato proprio bene, e tutti si felicitarono con lei. Ma alcune dissero: — Che boria! — e non le rivolsero neppure la

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erano assai piú buoni dei pasticcini che si vendono nelle pasticcerie, e i rinfreschi piú dolci dell'aranciata. Ad un certo punto la Signora del

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Caterina era molto confusa mentre saliva la scala d'oro del castello, anche perché due o tre lucciole si misero a ridere vedendo che le si era

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fra i denti il pugnale e lo mostrò a Tit. — Uccidimi, — disse Tit. — Sí, uccidimi. Ma tu sai bene, e ti conviene ricordartene, che tutti i Nani del

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furono nel giardino, videro che la festa era al suo culmine. Sugli alberi si erano accese lampade di tutti i colori, e nel centro del prato girava una

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fragole. La Signora del Pineto si avvicinò: — Avete trovato Bellissima? - chiese con leggera ironia. — No, — rispose Tit, e non parlò affatto della sua

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Signora del Pineto. — Bisogna star qui giorno e notte, — disse, — e non dormire quasi mai. Non c'è posto per un altro letto, e quindi l'infermiera

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dicevano: — Bella! Addio Principessa bella! Il canto e le luci del bosco arrivavano al cielo. Tutti ci vennero intorno con ventagli profumati e inni, e

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proprio vestito stracciato. Intanto si sentirono passi voci e risate : era la Signora del Pineto col suo seguito che veniva a chiedere notizie di Tit

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frange d'oro; agli angoli del salotto vi sono quattro zanne di elefante, e dovunque si possono vedere tigri e leoni imbalsamati. C'è anche una scimmietta

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Intorno al Palazzo dei Sogni c'è sempre grande attività, perché continuamente bisogna costruire nuove case, o riaddobbare le vecchie. Nani del bosco

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mercante. — Io vi aspetterò fuori del cancello, perché non ho il coraggio d'entrare. Se la donna del mio sogno accetterà, uscendo mi direte: « Tutto

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rise e fece: Tuff! Tuff! Tuff! Entrarono in casa e subito notarono che, sul tavolino, i due piatti del servizio di Rosetta erano pieni, uno di stufato

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Oh, povela pincipessa! Sono una povela pincipessa! — e piangeva sempre. Sperava che essi avessero almeno sentito notizie del suo aeroplano, ma si

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suoi occhi erano felici, e Caterì osservò che in ognuna delle sue pupille c'era una minuscola principessa. Tit cadde in ginocchio, e baciò il lembo del

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aspettò la visita di Tit; ella si mise per l'occasione il nastrino celeste con una perla che Bellissima aveva scelto nella valigia del Mercante, e che

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di andare presto al Palazzo del Sogno, questa sera; così potrete incontrare tutti. Per questo io vi lascio e vi auguro la buona notte. Eh, che cosa

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Udita che ebbe questa canzone, Caterí si mise a dormire, contenta, con Bellissima ai piedi del letto. Quella sera corse subito verso il Palazzo del

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minuto, ma il canino strillò: — E adesso voglio scendere dall'altra parte del monte. — Subito, Eccellenza. Appena arrivarono sull'altro lato del monte, il

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Alberelli che andava in cerca del suo fidanzato, il signor Negretti. Si videro, e si corsero incontro; si abbracciarono, e tutti felici corsero giú

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le stelle autentiche sul soffitto. Mangiammo caviale, aragoste, fagiani e tartufi. Massimo parlava del suo castello d'argento massiccio, con un

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Per la strada suonava con la tromba l'inno del Re, e tutte le ragazze si affacciavano; ma alcune avevano il naso troppo lungo, altre i piedi troppo

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Pane arabo a merenda

219772
Antonio Ferrara 17 occorrenze
  • 2007
  • Falzea Editore
  • Reggio Calabria
  • paraletteratura-ragazzi
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davanti alla porta, in corridoio. La mamma pensa sempre a tutto. Ecco, sono pronto. Esco nella nebbia del mattino. Arrivo davanti alla scuola, ma il

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direzione del vento, preoccupati che soffi verso di loro.

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bandierina del calcio d'angolo. È una bandierina gialla, alta pressappoco come lui, che sventola allegra, fissata su uno stecco storto. Le gira intorno un

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Oggi sono interrogato in geografia. La maestra mi chiede i nomi dei pianeti del sistema solare, ma io sono distratto e non me li ricordo. - Giove

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La signora Nasochiuso, poi, dice che tutti i tamburi puzzano, perché sono fatti con la pelle di capra. La gente odia il suono del mio tamburo perciò

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, mi guarda con la faccia chiusa come un pugno, abbassa il vetro del finestrino e sibila tra i denti: - Grazie, il parabrezza me lo pulisco da solo

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Ieri la mamma del mio amico Andrea mi ha regalato un paio di jeans di Luca, il fratello maggiore di Andreà, che ha undici anni e fa la prima media

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trama del racconto diventava troppo complicata. Poi i due si sedevano su una panchina del parco e il cane, che era un raffinato parlatore, cominciava a

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che chiama gli spiriti. Qualcosa si muove ai bordi del campo. È troppo basso per essere un uomo, troppo lungo per essere un bambino. È un cane magro

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che era lì all'incrocio si è awicinato, ha estratto dal taschino il blocchetto delle contravvenzioni, la penna e ha detto: - Uso del clacson in centro

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intervistarlo a Casablanca. In quel momento il nonno stava conducendo alla fiera del bestiame il suo asinello ridotto pelle e ossa. Mentre il giornalista gli

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? — urla aprendo con forza la mano della figlia. L'accendino di Aziz cade sull'asfalto del cortile. - Subito a casa! E tu fila via, marocchino

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Un amico del papà, Aziz, è un bravissimo pittore. È anche lui marocchino, di Marrakesh. Dipinge cose piccolissime, come un'intera città, sugli

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chiamare da lontano. È la voce di Maristella. Mi giro e vedo la sagoma inconfondibile di Nerone che mi corre incontro. Racconto a Maristella del ritrovamento

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Lavoro dalle quattro e mezzo del pomeriggio fino alle sette e mezzo, cioè da quando chiude la scuola a quando chiude il supermercato. Alle otto sono

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, l'uomo più ricco del mondo, è un extracomunitario! Questa proprio non me l'aspettavo!

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padre » 30 Le virgole » 34 Aziz » 36 Pentole » 38 Il tamburo » 40 La musica del cuore » 42 Le città » 44 Il ritorno » 46 Aiuta » 48 Regali » 50 Sul

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